Pallotta: "Querelare Totti? E' falso al 100%" (Foto)

James Pallotta, presidente della Roma, ha smentito le indiscrezioni secondo cui la società giallorsso agirebbe legalmente contro Francesco Totti per diffamazione. Questo il post uscito sul profio Twitter del numero 1 di Boston:

"Non c'è alcuna possibilità, è falso al 100%. Nella storia della nostra proprietà, questa potrebbe essere la medaglia d'oro per il più sciocco commento che abbia letto".

 


Di Biagio: "L'addio di Totti? Da fuori sembra che alla Roma vogliano farsi del male"

Luigi Di Biagio, ct dell'Under 21 impegnata agli Europei amico ed ex compagno di squadra di Totti, che ieri ha annunciato le dimissioni dallo staff dirigenziale del club, ha espresso il suo pensiero in proposito in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Polonia

"Di quello che sta succedendo alla Roma e a Totti un'idea ce l'ho e ne parlerò con Francesco, anzi, ne ho già parlato. Da fuori, sembra che vogliano farsi del male. Dopo Daniele (De Rossi, ndr), lui. Non capisco perché sucedano queste cose. Negli ultimi mesi, parlando con Francesco tra una partita di paddle e l'altra, lo vedevo coinvolto. Parlava di direttori sportivi, allenatori, giocatori che avrebbe voluto. Lo vedevo presente, diverso dall'ultimo anno e mezzo e quindi pronto per cominciare un certo tipo di percorso. Peccato per Roma, per i tifosi della Roma. Non so cosa sia successo".


Corsi pres. Empoli: "Bennacer? Il Genoa è poco per lui. La Fiorentina c'è ma era quasi del Napoli poi ha deciso di prendere tempo"

Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, è stato intervistato da Radio Bruno Toscana e ha fatto il punto sui tanti giocatori del club interessati dal mercato, su tutti Ismael Bennacer, seguito anche dalla Roma. Questo il suo pensiero:

"Il Genoa è poco per lui. L'interesse della Fiorentina c'è, ma lui attualmente sta disputando la Coppa d'Africa ed è concentrato solo su quella. Vedremo come andrà a finire. Era quasi del Napoli, poi però ho deciso per vari motivi di prendere tempo". 


De Zerbi: "Mi dispiace per Totti. È triste anche per chi è super partes vedere andar via Francesco da casa sua in questo modo"

Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo ed accostato alla Roma prima dell'avvento di Paulo Fonseca, è stato intervistato da Sky Sport e ha parlato anche dell'addio di Totti al club giallorosso:

Andare alla Roma in questo momento sarebbe stato difficile?

"Non ho avuto il tempo per fare questi ragionamenti. Ho pensato una cosa più semplice, cioè che mi dispiace per Totti. Io poi sono un suo fan ed estimatore. È triste anche per chi è super partes vedere andar via Francesco da casa sua in questo modo. Mi ha fatto piacere vederlo parlare senza filtri, col cuore in mano, senza maschere. Forse dovremmo tornare a condurre il calcio più sulla passione".


Zambrotta: "Totti è un simbolo di Roma. La tempistica della società è stata sbagliata, come con De Rossi"

Gianluca Zambrotta, ex terzino della nazionale campione del mondo nel 2006 insieme a Totti e De Rossi, è stato intervistato da Sky Sport e ha parlato anche dell'addio dell'ex numero 10 giallorosso dal club capitolino:

"Innanzitutto ha fatto una conferenza al di fuori dell'ambiente Roma, già questo faceva pensare a qualcosa di diverso e di forte. Totti è un simbolo di Roma, un simbolo per il tifoso romanista. Si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, probabilmente aveva già da tempo intenzione di cambiare area. Io penso solo che la tempistica della società è stata sbagliata, come con De Rossi, poi i dirigenti, i presidenti, gli allenatori cambiano ogni giorno. È vero che le bandiere sono importanti, ma il calcio di oggi è così".


Gonalons saluta il Siviglia: "Me ne vado con una certa nostalgia. A presto" (Foto)

Maxime Gonalons, centrocampista della Roma in prestito in Andalusia la passata stagione, ha voluto salutare il club spagnolo e ringraziare i supporters che lo hanno accolto con un post sul suo account Twitter. Ecco il messaggio:

Il mio passaggio al Siviglia mi ha dato molto... ho scoperto un nuovo club, un tifo come quelli che mi piacciono, una città straordinaria e un tipo di calcio che mi affascina. Me ne vado con una certa nostalgia. A presto“.

 


Il Milan rinuncerà all'Europa League; questo l'accordo con Uefa

Il futuro del Milan nell'Europa League 2019-2020 potrebbe subire una svolta nelle prossime ore. Tutto verte attorno alla vicenda del fair play finanziario: sembra infatti prendere piede l'ipotesi di un accordo con la UEFA che comporterebbe l'addio alla competizione da parte della società in cambio di più tempo per raggiungere il pareggio di bilancio che al momento, sulla base della sentenza della stessa UEFA, è fissato al 2021. 

Quando si eprimerà la UEFA e a cosa va incontro il Milan

La UEFA si esprimerà in proposito nella giornata di mercoledì 19 giugno, ma non sarà una vera e propria sentenza: di fatto siamo di fronte ad una richiesta di patteggiamento da parte del Milan. Si tratterebbe d'altra parte di una autentica novità per una disputa tra un club e la UEFA. Ciò che andrà capito nelle prossime ore, invece, è se nell'ambito dell'accordo rientrerà solo il procedimento per il trienno 2015-2017 oppure anche quello 2015-2018 (periodi che fanno capo a due diverse proprietà). Il Milan ovviamente spera per entrambi al fine di chiudere una volta le tutte la questione. Il club, infatti, è sotto osservazione e la sua situazione viene valutata triennio per triennio: per il '14-'17 si è rivolto al Tas dopo la condanna a 12 milioni di multa e all'esclusione dalle Coppe nel 2021 in caso di mancato pareggio di bilancio; per il '15-'18 è in attesa di giudizio, ma il rischio è quello di una sanzione per il 2016-2019. Il bilancio in chiusura a giugno, infatti, non rispetta la regola del pareggio. 

Qual è lo scenario?

Per il Milan potrebbe arrivare un anno di esclusione dall'Europa Lague e, come detto, un periodo di tempo più ampio, un anno in più, per il pareggio di bilancio. La rinuncia alla competizione, però, chiederebbe la vicenda delle sanzioni e in Europa a quel punto la Roma entrerebbe direttamente nella competizione, mentre il Torino avrebbe una chance attraverso i preliminari. Un patteggiamento che costituirebbe una prima volta assoluta. Per questo è necessaria la massima cautela: la squadra Sky verificherà le informazioni e fornirà aggiornamenti nelle prossime ore.


Zaniolo-Juve, la verità in 10 giorni. Paratici non molla. Missione quasi impossibile, però...

GAZZETTA.IT - La Roma non vuole cedere Nicolò e si aspetta di incassare i 40-50 milioni di plusvalenza necessari da Dzeko, Manolas, Under o Pellegrini. I bianconeri però restano in corsa...

Pogba e Milinkovic. Milinkovic e Pogba. Sì, ma Zaniolo? Le trattative della Juventus a metà campo prevedono l’ingresso di almeno un calciatore e i nomi sono di fascia alta. Altissima. Pogba è il primo obiettivo, Milinkovic l’alternativa, Zaniolo non può essere perso di vista, anche se resta un’opzione complicata. La Roma chiude all’ipotesi ma in 10-12 giorni deve sistemare il bilancio con 40-50 milioni di plusvalenza. Ecco perché in meno di due settimane dovranno necessariamente arrivare novità.

L’INTERESSE  - La Juventus è interessata a Zaniolo. Fabio Paratici, capo dell’area sportiva, si è mosso per tempo e, come da sua strategia, tiene aperta la trattativa. In fondo, la Juventus sarebbe una destinazione naturale - e ideale - per un giocatore come Zaniolo. La Roma però ha sempre detto di non voler cedere Nicolò, arrivato nell’affare Nainggolan e grande garanzia per il futuro giallorosso. I giocatori con cui fare cassa in teoria sono altri.


Verdone: «Un danno alla città. Ora il club ci spieghi cosa vuol fare»

IL MESSAGGERO - LENGUA - L'addio di Francesco Totti alla Roma dopo 30 anni di carriera ha disorientato i tifosi e sconcertato un'intera città. Carlo Verdone, in questi giorni impegnato sul set in Puglia per le riprese del suo nuovo film, è rimasto attonito e oggi tra un ciak e l'altro si fermerà ad ascoltare le parole dell'amico Francesco: «È una cosa non bella per la città di Roma. Evidentemente, o non condivide la linea della società o non si sente completamente a suo agio con questa dirigenza e, quindi, c'è da rispettarlo. Poteva essere molto utile, è cresciuto, è stato un po' il motivatore della Roma e di cose di calcio ne conosce. Mi dispiace vedere andare via una figura così importante e simbolica», ha detto l'attore e regista romano a Il Messaggero. Verdone, come la maggior parte dei tifosi giallorossi, non ha ben chiaro il progetto del club: «Una persona come Totti doveva fare da tramite, ma non è stato possibile per lui. Evidentemente si prendono gli ordini da Baldini. Dalla società nessuno si esprime, si sente solo parlare di cessioni. Allo stato attuale bisognerebbe fare una comunicazione rassicurante e non generica. Io, più della rabbia dei tifosi, mi preoccuperei del disamoramento che è già in atto e che li allontana dallo stadio per disperazione». La gestione del club a distanza non appare convincente: «Non si può fare tutto per telefono da Londra e non si può governare da Skype una cosa così importante».


Totti: addio a reti unificate

IL MESSAGGERO - TRANI - Alla tristezza di 2 anni fa aggiunge la rabbia che lo ha accompagnato definitivamente fuori dalla sua Roma. Così Francesco Totti chiuderà i suoi 30 anni in giallorosso. Lontano da Trigoria e da chi la governa. Ma metterà in piazza come è stato fatto fuori e da chi. E, avendo più credibilità e più appeal di chi lo ha usato e preso in giro fino all'ultimo giorno, parlerà a reti unificate: Rai, Sky, Mediaset più i social e i siti internet. Alle ore 14, diretta tv dal Salone d'Onore del Coni, concessione dell'amico Giovanni Malagò che, solidale e affettuoso, gli apre per l'occasione la casa dello sport italiano. Loro sì, sono romanisti. E sanno che lungo pomeriggio li aspetta. Paolo Condò, il giornalista che ha firmato la biografia Un Capitano presentata a settembre al Colosseo, farà il moderatore. Accreditati 250 giornalisti. I posti a sedere sono 160, più 30 quelli degli scranni che però potrebbero non essere utilizzati per dar spazio, a quel punto in piedi, a più persone. Contando anche fotografi e operatori tv, davanti al palco sanno più di 350 i presenti. Fuori, invece, attesi i gruppi della Sud.
SENZA FILTRO - Totti farà un'introduzione, confermando che non avrebbe mai immaginato di dire basta e di rifiutare il ruolo vuoto di dt. «Non ci sono più le condizioni per andare avanti». Offrirà finalmente alla piazza la chiarezza che spesso gli è stata silenziata dentro il recinto di Trigoria. Francesco dirà perché se n'è andato. Indicherà chi lo ha voluto escludere da ogni strategia. Baldini, ovviamente. Che lo definì «pigro» nel 2011 e che ammise di avergli fatto chiudere la carriera nel 2017. Che non lo ha interpellato al momento di scegliere il nuovo allenatore tra Giampaolo, De Zerbi e Fonseca. Entrerà nei particolari. Ringrazierà Fienga. Non Pallotta che si fa condizionare in ogni scelta senza vivere la realtà quotidiana. Bacchettata in arrivo anche per qualche altro dirigente, svelto a scaricarlo nei giorni più delicati della convivenza con Spalletti.

FUTURO INCERTO - Non darà, invece, anticipazioni sulla nuova vita. Se lavorerà per la Nazionale o altrove. Ci penserà dopo le vacanze (da domani in Spagna). Solo l'addio è ufficiale, l'arrivederci no. Chissà se tornerà e quando. Gli piacerebbe ricominciare con Daniele De Rossi, quando la proprietà non sarà più quella attuale. Hanno anche provato a metterli uno contro l'altro. Dentro la società e non fuori (con tanto di delatore americano, il preparatore atletico Ed Lippie che è anche il fisioterapista di fiducia del presidente). Tentativo andato a vuoto. Anzi, utile a rafforzare l'amicizia. E a programmare il domani in tandem: dirigente con pieni poteri e allenatore della Roma che verrà.
MARCHIO INUTILIZZABILE - Totti è la Roma: la scritta, al centro della Curva Sud, nella gara con il Genoa del 28 maggio 2017, l'ultima del capitano. Ma, almeno nel merchandising, non lo è più. Francesco, rinunciando ai 4 anni di contratto da dirigente, interrompe pure ogni altra collaborazione commerciale con il club giallorosso. Non sarà, dunque, più presente nelle iniziative degli sponsor che hanno preteso di averlo come testimonial negli spot televisivi e fotografici. E gli store non potranno più vendere la sua maglia personalizzata, Che, qui e all'estero, resta ancora la più venduta e la più richiesta.


Deromanizzazione: salto nel vuoto

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Terminato (per adesso...) in tre mosse (Totti, De Rossi e Ranieri) il processo estivo di deromanizzazione della Roma tanto caro a Franco Baldini, il club dalla strategia tosco-statunitense ora è chiamato a ripartire con una squadra da rifondare e senza un ds di ruolo perché quello designato, Gianluca Petrachi, è ancora tesserato per il Torino. Il dirigente salentino, che aveva conquistato le simpatie di James Pallotta (leggi Baldini) assicurando che avrebbe portato Antonio Conte nella Capitale (ma il primo contatto con il neo allenatore dell'Inter è stato di Totti...), è stretto nella morsa di Urbano Cairo che pretende soldi per allentarla. Assicurano dal management di mister Jim, però, che Petrachi sta già lavorando per il suo nuovo (nuovo?) club, ma questo lo scopriremo solo vivendo. Intanto, sappiamo con certezza che, per motivi facilmente intuibili, la Roma avrà un'anima profondamente diversa rispetto a quella avuta negli ultimi due decenni molto abbondanti. Non ci sarà più il romanismo ad intasare la strada verso le vittorie, in primis. O almeno questo è ciò che sembra dar forza all'ennesimo progetto aziendale partorito tra Londra e Boston. Il Via i romani dalla Roma non è in assoluto una garanzia di successo (al momento, una Roma senza De Rossi in campo e Totti nello staff dirigenziale non è più forte di quella romanizzata: le auguriamo di diventarlo), ma evidentemente aiuta i capi dell'azienda a sperare in un futuro diverso. Migliore. Vincente, finalmente. Forse per questo, chissà, è stato scelto un marziano (Ennio Flaiano ci perdoni...) come il portoghese Paulo Fonseca che, paradossalmente, oggi rappresenta l'unica certezza tecnica della nuova Roma.
RISCHI E PERICOLI - Nel senso che, se non altro, la Roma ha almeno la certezza di avere un tecnico. Nato in Mozambico e cresciuto sulle panchine ucraine: più deromanizzato di così non si poteva trovare, giusto? Fonseca, che ha dimostrato di essere un valido allenatore, dovrà fare immediatamente i conti con mille ostacoli, e non soltanto di natura tecnica. Questo perché la squadra sarà profondamente rinnovata, a cominciare dal suo asse portante: portiere, difensore centrale, mediano centrale e centravanti. Non sarà facile trovare gli uomini giusti ai prezzi giusti ma la Roma, che risparmierà un sacco di soldi di stipendi eccellenti, non potrà permettersi il lusso di allestire una gruppo che sia in grado di lottare soltanto per un posto in Europa League, magari senza preliminari. Sarebbe buona cosa, per mille motivi, che qualcuno vicino a Pallotta (il presidente, si sa, comunica solo senza contraddittorio e attraverso i giornalisti di casa) parlasse con sincerità ai tifosi, magari senza sbandierare all'americana traguardi roboanti ma poco accessibili. Non ce ne è bisogno; non ce ne è più bisogno, ormai. Meglio una brutta verità che un bella bugia, in assoluto. Il tutto senza dimenticare che entro la fine del mese ci sarà bisogno di recuperare 40-50 milioni di plusvalenze per stare in grazia di Dio con l'Uefa. E che la Roma non potrà neppure contare sugli introiti Champions. Ma forse, come va di moda dire di questi tempi, è tutta colpa del governo (tecnico) precedente.


Il Codacons all'attacco: "Non ci mancheranno i suoi spot"

IL TEMPO - Controcorrente il Codacons sull’addio di Totti. «Mentre da più parti si stracciano le vesti, dal canto nostro siamo certi che non rimpiangeremo il suo addio alla società - spiega il presidente Carlo Rienzi - le doti sportive di Totti sono innegabili, ma un campione lo si riconosce per le azioni di cui si rende protagonista fuori dai campi da gioco. In tal senso Totti, che ha fatto per anni da testimonial al gioco d’azzardo attraverso una serie di spot televisivi, non ha reso un gran servizio al paese e di certo non ha aiutato la lotta alla ludopatia, spingendo migliaia di cittadini specie giovani ad avvicinarsi all’azzardo».