Spunta Idrissi e sfida Vital. Kalinic vicino
IL MESSAGGERO - CARINA - Petrachi corre contro il tempo. Se Kalinic è pronto a sbarcare a Roma domani, qualche complicazione è sorta invece per l’acquisto di Mateus Vital. Operazione che a Trigoria erano sicuri di chiudere con un blitz intorno ai 7-8 milioni complessivi. Non avevano però fatto i conti con il Corinthians e con l’agente del ragazzo. Il club brasiliano possiede l’85% del cartellino e ha formulato due richieste a seconda se al prestito sarà aggiunto il diritto o l’obbligo di riscatto. Nel primo caso la somma è di 11 milioni. Nel secondo scende a 7. Somme alle quali va aggiunto il restante 15%, diviso tra il procuratore e il Vasco da Gama, sua ex squadra. In totale sono all’incirca 12 e 8 milioni.
SCHICK AL LIPSIA La Roma s’è presa ancora mezza giornata di tempo (mancherebbero poi i tempi tecnici) per provare a trovare una soluzione. In caso contrario, ha già individuato il sostituto. Si tratta di Idrissi, classe 96’, olandese naturalizzato marocchino, ala dell’Az Alkmaar e della nazionale africana. Profilo interessante: giovanili nel Nac Breda, poi passa al Feyenoord dove gioca fino alla Under 23. Nel 2015-16 si trasferisce al Groningen. In due stagioni e mezzo colleziona 62 presenze e 12 reti. A gennaio del 2018 è acquistato dall’Az Alkmaar, concludendo la stagione con altre 12 partite e 3 reti. Lo scorso anno, l’exploit: 15 gol in 43 presenze tra campionato e coppa. Anche in questa stagione è partito forte: 3 reti in altrettante gare. Il giocatore è in trattativa con il Torino ma Petrachi ha chiesto all’agente di attendere ancora qualche ora. A seconda di come andrà a finire la questione legata a Vital, la Roma affonderà o meno il colpo. Costo: 10 milioni. Sono ore calde anche sul versante Schick. Roma e Lipsia hanno trovato ormai un’intesa di massima che sarà resa ufficiale nelle prossime ore. Operazione che si concluderà con un prestito biennale con obbligo di riscatto a 26 milioni, legato alle presenze. Segnali che confermano come l’happy-end sia imminente non mancano: Kalinic, il sostituto del ceco, ha rifiutato l’Al-Gharafa Sports Club ed è atteso domani nella Capitale (operazione in prestito con diritto di riscatto a 9 milioni). Augustin, invece, attaccante del club tedesco, è stato ceduto al Monacoliberando così il posto a Schick. Rush finale anche per Gonalons, ad un passo dal Granada(prestito con obbligo di riscatto a 5 milioni) e Santon. La Spal preme ma il terzino va convinto, visto che preferirebbe restare in giallorosso. Bianda ha invece rifiutato un club turco.
Derby senza i capitani: déjà vu Roma
IL GIORNALE - PUGLISI - Un antipasto di derby. Anche se in quel momento nessuno riusciva a pensarci. Un antipasto di derby, proprio in un Lazio-Roma, stessa gara (da calendario) che si disputerà oggi pomeriggio allo stadio Olimpico. Dieci campionati fa, durante una stracittadina particolarmente sentita, i giallorossi si ritrovarono improvvisamente a giocare senza Totti e De Rossi, scorcio di un futuro che è arrivato. Quel giorno, era il 18 aprile 2010, Ranieri decise di toglierli entrambi a fine primo tempo per inserire Taddei e Menez. La Lazio stava vincendo 1-0, la Roma rischiava di perdere il primo posto in favore dell’Inter. I giallorossi avevano bisogno di una scossa e Ranieri decise di togliere i due romani, apparsi troppo nervosi. Fu una scelta forte, impopolare, ma giusta. La Roma ribaltò il risultato (1-2) e restò in testa alla classifica. Fino a una settimana dopo quando perse in casa con la Sampdoria. Dieci campionati dopo, il futuro è arrivato. La Roma è rimasta orfana di Totti e De Rossi, dovrà affrontare il primo derby senza di loro. «Sì, sarà strano non vederli dall’altra parte», ha ammesso il tecnico della Lazio Simone Inzaghi, che però non si fida della Roma: «I risultati della prima giornata non devono indurre in errore. Sappiamo cosa sono i derby, un campionato a parte. E poi la Roma è una squadra forte, guidata da un allenatore molto preparato». Fonseca, a differenza di Inzaghi, ha allenato in campionati diversi, arrivando anche a disputare la Champions. Preparato lo è davvero, ma il derby romano non lo ha ancora mai vissuto. In quello Inzaghi ha esperienza da vendere. «So che quella contro la Lazio è una partita speciale, me lo fanno capire anche i tifosi, e anche se vale tre punti ti dà un coinvolgimento maggiore - ha spiegato il tecnico giallorosso -. Loro forse sono favoriti, ma a parole. Conta solo il verdetto del campo». Dove si troveranno una contro l’altra due squadre diametralmente opposte. Una, la Lazio, che in estate ha puntato sulla continuità: stesso allenatore del passato, nemmeno un big ceduto. L’altra, la Roma, ha invece deciso di rivoluzionarsi: in estate sono cambiati direttore sportivo, allenatore, modulo e giocatori. Ma soprattutto si è deciso di ripartire senza Totti e De Rossi. Esattamente 10 campionati dopo quel derby che era uno squarcio nel futuro. Anche se in quel momento era impossibile immaginarlo.
Calcio in ombra nel derby della paura
CORRIERE DELLA SERA - Mai così presto in campionato, alla seconda giornata, mai con così tanta tensione. Lazio-Roma aspetta 50mila spettatori all’Olimpico e oltre 1000 agenti fuori (…).Ci sarebbe tanto da dire dal punto di vista calcistico. Biancocelesti dati favoriti dai bookmaker dopo tanti anni da «underdog». Giallorossi già a rischio crisi in caso di sconfitta. I duelli Immobile-Dzeko e Milinkovic-Pellegrini. L’esperienza di Inzaghi e il debutto di Paulo Fonseca. La prima volta senza Totti e De Rossi, che a tarda sera giocherà un altro derby, quello tra Boca Juniors e River Plate. L’allarme sulla sicurezza, invece, domina sopra la partita. Ai «soliti» problemi di una gara che non a caso si gioca alle 18 e non alle 20.45, si aggiunge la celebrazione che gli ultrà vogliono dedicare alla memoria di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, capo degli Irriducibili laziali, ucciso il 7 agosto con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti (…).Per controllare l’afflusso allo stadio i cancelli saranno aperti dalle 15.30, ma proprio a quell’ora, da ponte Milvio, dovrebbe partire il corteo biancoceleste verso lo stadio Olimpico. Il timore è che possano unirsi anche ultrà venuti dall’estero: Inghilterra, Spagna, Austria, Polonia e Bulgaria, visti i gemellaggi dei supporter della Lazio (…). La curva laziale resterà in silenzio per i primi 45 minuti per protestare contro l’inasprimento delle norme dettato dal Decreto sicurezza bis. Nel corso della trasmissione radio «La voce della Nord» è arrivato anche un «messaggio» per i calciatori biancocelesti: «Indifferenza totale nei confronti dei giocatori. Useremo la stessa arma che loro hanno usato nei confronti nostri in questi giorni. (…)». Il motivo? Le mancate condoglianze da parte di dirigenti e calciatori, anche private, alla famiglia Piscitelli (…).
C’è anche una partita, per fortuna. Inzaghi conferma la formazione che ha battuto la Samp, con un’eccezione: il rientro di Leiva al posto di Parolo (…). Fonseca si copre con Zappacosta terzino e Florenzi attaccante, portando in panchina il nuovo acquisto Smalling. Domani sarà a Roma Kalinic, che prenderà il posto di Schick, al Lipsia in prestito biennale con obbligo di riscatto legato alle presenze (5 milioni più 20). Stessa formula per Gonalons al Granada, ma a 0 più 5.
Non solo l’Olimpico: è maxi allerta. Piano sicurezza con 1.500 agenti
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sarà un derby da 50mila spettatori. Già da ieri sera è scattata la massima allerta. Il rischio incidenti è altissimo. Si teme anche l’arrivo nella Capitale di ultrà stranieri gemellati con i tifosi della Lazio e della Roma. Aeroporti e stazioni ferroviarie presidiate dalle forze dell’ordine. Circa 1.500 gli agenti in servizio non solo nella zona dell’Olimpico (…).L’allarme sul derby è scattato pure per le tensioni tra gli ultrà laziali e la Questura per il divieto (in parte poi revocato) di un funerale pubblico per il capo degli Irriducibili Fabrizio Piscitelli, ucciso il 7 agosto.
Due aree diverse di afflusso allo stadio: per la tifoseria laziale dalla zona di Ponte Milvio, per quella romanista da piazzale Clodio. Aree di parcheggio separate: ai supporter biancocelesti quella tra viale XVII Olimpiade e Tor di Quinto; ai giallorossi, quella di piazzale Clodio. Traffico limitato verso l’Olimpico (l’apertura dei cancelli potrebbe essere anticipata alle 15): le principali chiusure riguardano i lungotevere Cadorna, della Vittoria, Oberdan e Diaz, Ponte Duca d’Aosta e viale di Tor di Quinto. E poi, piazzale di Ponte Milvio, via dei Robilant e viale Antonino di San Giuliano.
L’esordio di Fonseca: «Sarà speciale». E aspetta Kalinic
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Qualche giorno fa Paulo Fonseca si è regalato una lunga passeggiata in centro con tappa finale a San Pietro. Magari avrà chiesto un aiuto dall’alto, invece voleva soltanto vivere il cuore della città a pochi giorni dal derby. «So che è una partita speciale, anche se vale tre punti – dice – . Te lo fanno capire i tifosi quando li incontri per strada». Tifosi generalmente contenti anche per l’ultimo colpo, visto che – a meno di colpi di scena - oggi Kalinic dovrebbe sbarcare a Roma per sostituire Schick, in partenza per il Lipsia con la formula del prestito biennale (a 5 milioni) più riscatto obbligatorio (con clausole) per 20 milioni. Ma Fonseca ora ha la testa al derby. La seconda conferenza della sua stagione è stata diversa rispetto alla prima: nessuna indicazione di formazione, se non quel «Florenzi potrebbe giocare avanti» che è quello che più o meno tutti si aspettavano (…). L’unica certezza è che Smalling è stato convocato. «Ha quella rapidità ed esperienza che ci mancavano», ha aggiunto l’allenatore. Adesso starà a lui plasmarlo, insieme ad una difesa che con il Genoa ha ballato. «Ma la colpa non è di uno solo, è di tutti. In particolare mia, che sono il responsabile» (…).
Non si ferma il mercato della Roma. In uscita Gonalons, che andrà in prestito con riscatto obbligatorio (per 5 milioni) al Granada, e Santon, che si cerca di convincere ad andare alla Spal. Niente da fare per Bianda, che ha rifiutato una destinazione turca.Tutta l’attenzione, perciò, resta su Vital, 21 anni, esterno (e trequartista) del Corinthians (ma il 15% del suo cartellino è anche del manager e del Vasco). La richiesta è 10 milioni, la Roma non vuole spendere più di 7-8(formula prestito e riscatto: più alto se col diritto, più basso con l’obbligo). Se tutto andrà bene, il ragazzo partirà oggi per fare le visite. Da segnalare che è stato offerto anche Idrissi dell’Az, anche lui al prezzo di 10 milioni.
Rudi Garcia: «Essere uno straniero aiuta a fare meglio. Trovai macerie e poi…»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - GASPORT - L’uomo che riportò la chiesa al centro del villaggio vive giorni inconsueti. Mare, famiglia e il calcio visto in tv. Incerti della vita dell’allenatore, che Rudi Garcia racconta col sorriso di chi conosce il mondo. Ma c’è il derby di Roma in arrivo e allora il passato – che lo racconta come uno mai sconfitto nella Stracittadina (3 vittorie e 2 pareggi) – torna a palpitare.
Fonseca: è un vantaggio vivere il derby da straniero?
«Penso di sì. Quando sono arrivato ho capito da due romanisti come Totti e De Rossi come si vivesse. Parlando con loro si capiva come il passato fosse un peso e questo, a volte, può far perdere di lucidità. Ecco, io non avevo quella zavorra. Ma a Fonseca non servono consigli. Lo conosco, è bravo. E poi sa che un derby non si gioca, si vince».
La prima Stracittadina per lei fu l’apoteosi: 22 settembre 2013, 4a giornata, 2-0 e spettri del k.o. nella finale di Coppa Italia cancellati, almeno in parte. Come visse la vigilia?
«Ero arrivato su delle macerie psicologiche. Ricordo che quando uscì il calendario ero in stanza con i dirigenti che erano disperati per quel derby che arrivava così presto, invece io dissi che era una chance per cancellare il passato e ripartire. Credo che questo possa valere anche per Fonseca: se le cose andranno bene, si potrà fare gruppo e rilanciare la stagione».
Ora quali possono essere i giocatori decisivi?
«Non ci sono favoriti. Vedendo la partita col Genoa, ho capito che c’era bisogno di rinforzi in difesa e Smalling può essere l’acquisto giusto. Gli attacchi possono essere decisivi. Io però punto molto su Pellegrini».
Come ha vissuto da lontano l’addio di Totti e De Rossi?
«Ho sofferto davanti alla tv. Nella vita tutto finisce, ma conta anche il modo».
Delio Rossi dà le nomination: «Correa e Florenzi»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - La certezza di Delio Rossi: «Il derby del’Olimpico non è una sfida come le altre. Facile dire che dà massimo tre punti. Non è così: se lo vinci, avrai tanto anche come autostima, ma se lo perdi, ti toglie molto e ti porta problemi nell’ambiente». Quattro stagioni alla guida della Lazio, dal 2005 al 2009. A Roma il tecnico romagnolo ha affrontato otto stracittadine, con un bilancio in perfetto equilibrio: due vittorie, tre pareggi e due sconfitte.
Che derby si aspetta?
«Una sfida che come sempre sfuggirà a ogni pronostico. Conta molto scendere in campo con la giusta tensione. Sarà un derby anomalo visto che si disputa alla seconda giornata di campionato: una situazione che probabilmente escluderà certi calcoli tattici. Ne trarrà vantaggio lo spettacolo, ma andrà considerato che le due squadre non possono essere già al 100% ».
Come si presentano Lazio e Roma al primo faccia a faccia stagionale?
«La squadra di Inzaghi ci arriva meglio: è più rodata, ha subito meno cambiamenti con alcuni innesti per rendere più omogeneo l’organico. La formazione di Fonseca è ancora un cantiere dopo una nuova rivoluzione che ha mutato la guida tecnica. E col Genoa sono emersi alcuni problemi in fase difensiva. A livello individuale, la Roma mi sembra inferiore alla Lazio».
Chi sarà l’uomo derby?
«Spesso emerge chi non ti aspetti. Quindi, oltre ai vari Milinkovic, Dzeko e Immobile, punterei su Florenzi. Da romano, romanista e nuovo capitano si esalterà. Sull’altro fronte Correa col suo gioco tra le linee potrà dare molto fastidio alla Roma. È cresciuto tanto: lo vedo come rivelazione della Lazio visto che sta anche segnando».
Zaniolo andrà al top?
«Ha già mostrato le sue grandi qualità. Lo scorso anno gli è mancata la continuità dopo un grande inizio. Come fisico e tecnica, può diventare devastante».
Il derby come spareggio anticipato per la Champions?
«No, è troppo presto, Per quell’obiettivo vedo meglio la Lazio. La Roma se non verrà aggiustata in corsa farà fatica ad arrivare tra le prime quattro».
Caro Paulo, fidati: questa partita non la puoi perdere
IL MESSAGGERO - LIGUORI - Ahi Paulo, Paulo! Oggi puoi legittimare il tuo ingaggio, o incrinare la tua reputazione. Stai affrontando la giornata con serenità, anche se ti hanno detto che il derby è una partita fin troppo carica di significati, che il clima sarà feroce. Sai di affrontare un’avversaria più rodata, sai meglio di tutti di avere una squadra incompleta. Hai scelto la filosofia di De Gregori: non è dal particolare di un derby che si giudica un allenatore. Però, un allenatore deve mostrare coraggio, fantasia, fortuna e, nella As Roma, carattere verso la società. Ne abbiamo visto tanti in questi anni di gestione Pallotta. Non hanno vinto niente e non per colpa loro. Il tuo predecessore chiedeva giocatori per il 4-3-3 e gli compravano trequartisti. Tu avresti bisogno di Manolas e De Rossi per il 4-2-3-1 e non sono arrivati. Affronti una Lazio che ha vinto più trofei negli ultimi anni, però la Roma ha vinto la classifica delle plusvalenze. Ogni anno una: Marquinhos, Benatia, Pjanic, Paredes, Salah, Alisson, Nainggolan, Manolas, El Shaarawy. Tu non c’entri ma ricorda: questo derby non lo devi perdere. Fai leva su orgoglio e carattere.
Lazio-Roma ad alta tensione, sciopero a metà della Nord
IL MESSAGGERO - MARANI - Un derby ad alta tensione nel segno del Diablo. Degli Irriducibiliche ieri hanno mandato un messaggio chiaro e diretto al presidente Lotito e ai calciatori biancocelesti: «Gli #Irriducibili vietano ai giocatori della #Lazio di andare sotto la #CurvaNord per qualsiasi motivo». Perché? Sono sempre loro, lo zoccolo duro del tifo laziale, a spiegarlo via social: «La ragione sono le mancate condoglianze per la morte di #Diabolik da parte della Società e dei giocatori stessi». Uno sgarro che gli orfani di Fabrizio Piscitelli, il capo ultras morto ammazzato il 7 agosto per ragioni probabilmente legate al narcotraffico, non vogliono lasciare impunito. A modo loro. Insomma, a poche ore da Lazio-Roma (calcio di inizio alle 18, cancelli aperti già dalle 15) ad alzare l'asticella del termometro della tensione ci si mette anche questo diktat che, tradotto, vale a dire: guai per l'undici di Inzaghi ad avvicinarsi o esultare sotto la Nord. Potrebbe piovere di tutto, non solo fischi e slogan. Tensione che va ad inasprire altri fronti aperti di contestazione da parte degli ultras dopo il veto imposto dalla Questura ai funerali di Diabolik, passando per la indigesta nomina a responsabile della sicurezza dell'ex questore di Roma e super-poliziotto Nicolò D'Angelo, fino alla mancata solidarietà dopo la bomba esplosa sulla saracinesca della sede degli Irriducibili a maggio. Tanto che lo stesso Diabolik aveva annunciato che gli Irriducibili erano pronti a togliere il loro striscione dalla Curva. C'è poi il decreto sicurezza che rafforza i daspo a scontentare le tifoserie, dell'una e dell'altra parte.
LA MAXI EFFIGE Oggi, però, a riempire gli spalti della Nord all'Olimpico (tutto esaurito, ieri era rimasto solo qualche posto in tribuna) ci sarà una maxi coreografia con l'effige del Diablo, accompagnata da una frase della canzone Fenomeno di Franco Califano. L'intento è di lasciarla per tutto il primo tempo: nei primi 45 minuti parlerà solo lei, niente tifo. Una sorta di sciopero che dovrebbe essere interrotto nel secondo tempo. Mentre non è detto che dall'altra parte, nella Sud, i romanisti espongano la loro di coreografia, come in segno di rispetto tra ultras. Anzi, potrebbero spuntare messaggi di fratellanza: i Fedayn, con cui Piscitelli aveva amicizie in comune, all'indomani della morte, lo avevano già salutato con uno striscione. Potrebbero replicare. Voci li danno addirittura insieme ai laziali nel corteo che si muoverà da Ponte Milvio all'ingresso della Nord sotto il grande bandierone Diablo vive. Ipotesi azzardata che, però, gli investigatori non si sentono di escludere del tutto. Anche se sarà soprattutto a partita-commemorazione già andata in scena (dovrebbero partecipare anche la moglie e una figlia di Piscitelli) che si temono scontri e scintille.
VARIABILI IMPREVEDIBILI Gli ultras laziali e romanisti (con i gemellati stranieri, non molti in realtà) potrebbero abbassare l'onore delle armi e venire in contatto o, al contrario, individuare un nemico comune (nelle divise per esempio) e scaricare la propria rabbia. Tutte variabili imprevedibili che ingarbugliano uno scenario già complicato da decifrare con una Curva Sud frammentata (alla vigilia del derby del 2 marzo il bar del capo dei Roma fu assaltato da pezzi grossi degli Irriducibili) e da una Nord che, dopo la morte di Piscitelli, rischia di generare cani sciolti. La Questura ha disposto uno schieramento imponente con 1500 tra agenti e carabinieri, vigili sguinzagliati per chiudere le strade e ordinanze antialcol e antivetro emesse. Mentre fioccano gli appelli perché sia solo una festa. Ieri lo stesso Lotito ha auspicato un derby di «passione», «tutti uniti al grido di «Forza Lazio» elencando i successi del team. Ma ogni derby fa storia a sè. E oggi ne verrà scritta un'altra.
Calma apparente, strategia piatta
IL MESSAGGERO - BERNARDINI - Fair play, pretattica e una giusta dose di scaramanzia. La vigilia del derby numero 153 di campionato è trascorsa in maniera decisamente soft. Nessuna frase piccata e punzecchiata da parte dei due allenatori. Inzaghi è il veterano della stracittadina, è la sua diciannovesima in totale e sa bene quanto le parole pesino in questi contesti. La eco può scatenare una valanga che travolge le certezze. Ecco perché il tecnico della Lazio alla frase «siete i favoriti» ha risposto: «Probabilmente in teoria, ma nella pratica assolutamente no». Alla stessa domanda il collega della Roma, Fonseca, nonostante sia alla sua prima esperienza in fatto di derby, non si è fatto trovare impreparato: «Il fatto di non essere favoriti conta il giusto. La Lazio è fortissima, ha grandi calciatori e un allenatore che allena da tanto la squadra con un sistema di gioco rodato». Complimenti subito restituiti da Simone: «La Roma ha un allenatore preparato, bravo, ha fatto bene in Ucraina. Ha creato un ottimo clima in poco tempo, i giocatori lo seguono, hanno fatto un buon precampionato». Nel mezzo è spuntato anche il patron laziale, Lotito: «Che sia un derby leale e contraddistinto solo da passione».
IN CERCA DEL VENTO GIUSTO Inzaghi è tecnico scaltro e ben preparato a quello che può scatenarsi al fischio finale. Simone è praticamente un romano e laziale e la partita la vive da tifoso. Usa bene le parole e non si lascia troppo andare. Quella di questo pomeriggio è una partita che mette entrambi davanti ad un banco di prova molto importante. Il tecnico biancoceleste è al suo quarto anno e sa che mai come in questa stagione deve centrare quella tanto agognata Champions League. Fonseca, dopo il pari contro il Genoa alla prima, è chiamato all’immediato riscatto. Normale che in questo momento senta su di sé parecchia pressione. La Capitale in questo è specializzata. Non è un caso che durante la conferenza stampa non abbia usato tutte quelle parole a lui molto care come «coraggio», «attacco», «aggressività» e «grinta». Stavolta, invece, ha fatto inversione di marcia: «Non sono un allenatore dogmatico. Non ha una visione chiusa del calcio, a volte sono le circostanze della partita a modulare le scelte che vengono fatte». Insomma una marcia indietro necessaria. È la prima sfida senza Totti e De Rossi. «Farà un effetto particolare» rivela Inzaghi che poi si affretta ad aggiungere: «La Roma ha comunque giocatori esperti, che sono da tanto tempo a Trigoria». Come a voler costantemente respingere al mittente tutti quei fattori che danno la sua squadra come favorita. Sul derby soffia un vento particolare e i due allenatori spiegano a modo loro le vele. Uno per continuare con la barra dritta, l’altro per non restare vittima della bonaccia d’agosto.
Derby ad alta tensione nel ricordo di Diabolik
CORRIERE DELLA SERA - Cancelli aperti dalle 15.30. Ma a quell’ora a ponte Milvio potrebbe già essere tutto pronto per il presidio dei tifosi della Lazio, per i gruppi ultrà che vogliono dedicare questo derby Lazio-Roma alla memoria del capo degli Irriducibili Fabrizio Piscitelli, ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola nel parco degli Acquedotti in quello che viene ritenuto un agguato di malavita (…).. All’appuntamento (nessuna richiesta di autorizzazione però è arrivata in Questura) potrebbero presentarsi anche alcune decine di tifosi stranieri, giunti soprattutto da Inghilterra, Spagna, Austria, Polonia e Bulgaria, visti i gemellaggi degli ultrà della Lazio con quelli del West Ham, con gli Sharksdel Wisla Cracovia, i Sofia West del Levski, gli Unsterblich dell’Austria Vienna e con i tifosi del Real Madrid (…). A Diabolik dovrebbe essere dedicata la coreografia della curva Nord mentre per rispetto i romanisti della Sud non dovrebbero farla limitandosi alle bandiere giallorosse e anche a striscioni in ricordo del rivale scomparso. Clima teso, comunque, di alcuni ultras biancocelesti nei confronti di società e giocatori: «Gli Irriducibili vietano ai giocatori della Lazio di andare sotto la curva Nord per qualsiasi motivo - scrive sul suo profilo Facebook un componente del gruppo storico -. Le ragioni sono le mancate condoglianze per la morte di Diabolik da parte della società e dei giocatori stessi». Saranno più di mille gli uomini delle forze dell’ordine chiamati ad assicurare la vigilanza all’Olimpico già bonificato da ieri sera.
Tre i varchi di accesso con controlli di biglietti e perquisizioni personali prima di accedere allo stadio, attorno al quale da questa mattina alle 7 saranno rimossi veicoli e cassonetti. Dalle 14 invece sarà vietato il traffico sui lungotevere davanti all’Olimpico, da ponte Milvio a piazzale Maresciallo Giardino. Presidiate fin dalla mattinata le stazioni ferroviarie e della metro, insieme con i caselli autostradali. Ma l’attenzione massima sarà per le aree di parcheggio e per i percorsi di afflusso e deflusso dove sarà più probabile un contatto fra tifosi di Lazio e Roma. Le prime sono divise, con i laziali a Tor di Quinto e al Villaggio Olimpico,e i romanisti a piazzale Clodio, poi concentramento di forze dell’ordine a ponte Duca d’Aosta specialmente davanti all’obelisco e ai locali che si trovano sul lungotevere che richiamano prima di ogni partita centinaia di tifosi.
Il piano di Fonseca: «Pronto a cambiare in caso di necessità»
CORRIERE DELLA SERA - Il primo vero derby della sua carriera da allenatore. La prima volta in cui Paulo Fonseca sembra adeguarsi allo stile tutto italiano degli allenatori che non vogliono regalare mai anticipazioni. La conferenza pre-partita dell’allenatore portoghese - seguita per l’occasione anche dallo staff che gli cura la comunicazione - racconta di un allenatore che non vuole fornire informazioni, se non quella che forse sì «Florenzi potrebbe giocare alto. È una soluzione che abbiamo provato in settimana». Sulla fascia destra potrebbe esserci al suo posto Zappacosta, per il resto Fonseca si prende una notte (di ritiro a Trigoria) per sciogliere gli ultimi dubbi (…). Di certo Fonseca ha studiato una Roma più accorta («Non sono un allenatore dogmatico, posso cambiare a seconda delle situazioni», chiarisce) e ha studiato anche la Lazio (…).
Non ci sta, il tecnico portoghese, a vedere la Roma considerata dopo anni sfavorita, ma lo dice con toni calmi: «Non mi interessano queste cose, conta il campo». E il campo dice che in difesa, con Fazio, dovrebbe esserci Mancini, perché Smalling è appena arrivato e diventerà titolare dopo la sosta: «Chris ha tutto quello che ci serviva, dalla rapidità all’esperienza. Mancini può giocare, Juan Jesus deve essere forte dopo le critiche perché i miei calciatori hanno il dovere di esserlo. Ma quello che voglio chiarire è che non ci sono errori dei singoli, contro il Genoa le mancanze sono state collettive e la responsabilità è sempre la mia perché io faccio le scelte (…)». Schick proverà a chiudere in extremis con il Lipsia e la Roma a prendere Kalinic, ma oggi il pensiero sarà rivolto solo al derby.