Più casi per la Var, meno furbizie. Così cambiano le regole del calcio
LA STAMPA - BUCCHERI - Questione di abitudine. È sempre così davanti ad ogni cambiamento, ancor più se a mutare sono le regole di un gioco come il calcio. La rivoluzione di luglio, o meglio, di agosto visto che, da noi, si comincerà a fare sul serio con una certa continuità dal fine settimana coinvolge dinamiche tali da costringere gli allenatori anche a ripensare certe situazioni tattiche. Questione di abitudine, ma non solo. Alcune delle novità volute, e votate, dall'Ifab, l’International Board unico depositario della scrittura, o riscrittura, delle regole si accompagnerà ad inevitabili momenti di discussione ed interpretazione. Fra queste, se è materia, e quando, della Var giudicare se il portiere ha almeno un piede sulla linea di porta, o in linea con essa se sta saltando, in caso di tiro dal dischetto. Questione di abitudine e di tempo: per i fischietti si annuncia una stagione un po’ più rompicapo del solito perché l’anno primo dopo le novità è ricco di trabocchetti.
FALLI DI MANO - Diventa, di fatto, sempre punibile il braccio largo in posizione «innaturale» o avere le mani o le braccia sopra l’altezza delle spalle perché, in questo caso, il giocatore si sta assumendo un rischio anche se dovesse scivolare (la distanza ravvicinata non può essere un’esimente). Allo stesso tempo, ogni gol nato da un tocco di mano o con il braccio, seppur non intenzionale, ma casuale, verrà cancellato così come la rete nata da un’azione con le stesse dinamiche: questo il caso accaduto nei minuti di recupero di Manchester City-Tottenham con il gol al 94’ di Gabriel Gesus tolto dalla Var per un assist di mano involontario di Laporte.
CALCIO DI RINVIO - Su un calcio di rinvio o su una punizione eseguita dalla propria area di rigore, il pallone è in gioco una volta che è stato toccato e si è mosso chiaramente: l’avversario deve rimanere fuori dall'area, ma può intervenire anche dentro non appena il pallone è stato calciato. La ratio di questa novità è quella di creare una ripresa della manovra più veloce e costruttiva e di evitare quelle perdite di tempo dovute al tocco del difensore prima che la palla uscisse dall'area. D'ora in avanti, inevitabilmente, cambieranno anche certe disposizioni tattiche chieste dagli allenatori.
BARRIERA - Il modo di disporre la barriera non potrà più prevedere i suoi prolungamenti ad opera di chi attacca. Tradotto: i compagni di squadra del giocatore che è chiamato a calciare dovranno rimanere ad un metro minimo di distanza dagli avversari disposti davanti al pallone. Il problema che potrà nascere è sul momento in cui va rilevata l’infrazione: quest’ultima scatta quando chi calcia tocca la palla e, per l’arbitro, non sarà sempre facile fischiare un calcio di punizione indiretto (interverrà la Var?). Le prime polemiche sono già nate sulla punizione di CR7 contro l’Inter a Nanchino il mese scorso.
RIGORI - I portieri dovranno avere almeno un piede sulla linea di porta o in linea con la porta se stanno saltando: in caso contrario, ammonizione e ripetizione del penalty. Appare un'indicazione semplice e lineare, ma, in realtà, può creare qualche problema: dubbi interpretativi, ad esempio, sono nati sulla parata, dal dischetto, del portiere del Liverpool Adrian in occasione del rigore decisivo nella finale vinta dai Reds contro il Chelsea con in gioco la Supercoppa Europea. Il rispetto della norma spetta all'arbitro, ai guardalinee e alla Var, sempre in presenza di un chiaro ed evidente errore.
CARTELLINI E SOSTITUZIONI - I cartellini, giallo e rosso, verranno esibiti anche sotto gli occhi degli allenatori o dei dirigenti. E se l’autore dell’infrazione non può essere identificato, la sanzione finirà per subirla il responsabile più alto in grado (di solito gli stessi tecnici). L’espulsione dovrebbe costare al tesserato almeno un turno di squalifica, cosa che, in passato, non accadeva se non in presenza di «aggravanti». Chi deve uscire perché sostituito dovrà farlo dal punto più vicino del terreno di gioco (il granata Ansaldi ha pagato con un giallo il cambio classico a Minsk). Le ammonizioni per aver festeggiato troppo un gol restano se la rete è annullata dal Var.
Dagli sponsor di maglia 116 milioni e ben 50 loghi
GAZZETTA DELLO SPORT - Ormai la maglia da calcio assomiglia a un patchwork (…). L’era del proibizionismo cessò nel 1981, quando vennero ammesse ufficialmente le sponsorizzazioni sulle divise da gioco. Da allora lo sdoganamento si è via via allargato: secondo logo sul davanti nel 2004-05, logo sul retro nel 2014-15, logo sulla manica sinistra nel 2018-19. Siamo arrivati a quattro marchi possibili sulle casacche da gara, in aggiunta a quello del fornitore (…). Il valore delle maglie della Serie A edizione 2019-20 ammonta a 116 milioni, secondo l’elaborazione della Gazzetta , che tiene conto dei compensi base di tutti i contratti di sponsorizzazione (partner tecnici esclusi), al netto dei bonus. L’aggregato è sostanzialmente in linea con quello della scorsa stagione (114 milioni), per un totale di 50 loghi. Il decreto Dignità esplica i suoi effetti sul calcio a partire dall’attuale stagione: l’anno scorso altri due club di A (Chievo e Torino) esibivano un bookmaker sulle divise da gara e un terzo (la Roma) sulle maglie d’allenamento per 4,5 milioni (…).Stranamente al comando degli incassi non c’è una big ma il Sassuolo, grazie alla maxi-operazione di antica durata con la controllante Mapei (…).Poi vengono le grandi: Juventus 17, Milan e Roma 14, Inter 10,5, Napoli 9 (…).
La Juve, in particolare, punta a replicare quanto fatto con Adidas (contratto più che raddoppiato) grazie all’effetto Ronaldo: sono in corso trattative per il rinnovo con Jeep (…).Sul retro della casacca bianconera non figura più Cygames, che fa parte della stessa categoria merceologica di Konami cui è stata concessa l’esclusiva per il videogioco Pes in cambio di oltre 5 milioni. Pirellielargisce ricchi bonus ma l’Inter aspira a molto di più. Nel frattempo la Roma ha agganciato il Milan (in scadenza con Emirates) con l’accoppiata Qatar Airways-Hyundai (…).
Rugani in arrivo, ma a caro prezzo. Petrachi sacrifica il miglior giovane
MESSAGGERO - CARINA - L’accelerazione per Rugani riapre un canale con la Juventus mai chiuso. Non più tardi di 50 giorni fa, quando i due club avevano bisogno di un’operazione che regalasse plusvalenze, nel giro di poche ore Petrachi e Paratici avevano imbastito lo scambio Spinazzola-Pellegrini, ipervalutando i due calciatori e sistemando così i rispettivi bilanci. Ora lo scenario si ripete. Da un lato Rugani, dall’altro il capitano della Primavera Riccardi, anche se in ballo ci sono altri due giovani: Bouah e Celar (ora in prestito al Cittadella). La trattativa è aperta visto che in realtà la prima richiesta della Juve è stata il terzino classe 2001. La Roma ha nicchiato, preferendo offrire il centrocampista che soltanto ad aprile aveva rinnovato sino al 2023. A questo punto, se come sembra rimarrà fuori Bouah, nell’affare rientrerà l’attaccante. Di pari passo è in dirittura d’arrivo la negoziazione per Rugani: prestito con obbligo di riscatto a 25 milioni.
L’OFFERTA DI FLORENZI A EDIN La domanda è però lecita: perché il ds salentino (che ieri ha incontrato a Milano un intermediario del club bianconero che segue anche il giovane D’Orazio mentre a Trigoria piace Gozzi) per arrivare al difensore deve sacrificare uno, se non due, gioielli di famiglia? La risposta, oltre alle difficoltà a liberarsi degli esuberi, è nel problema atavico che attanaglia la Roma, un club che costa più di quello che produce. E in previsione di una stagione dove mancheranno gli introiti della Champions, a Trigoria hanno iniziato a progettare le dismissioni in anticipo, visto che entro giugno 2020 dovranno produrre almeno 160 milioni di plusvalenze. In quest’ottica, se è stato salutato con entusiasmo il rinnovo di Dzeko (che ha rivelato ieri un bel gesto di Florenzi che gli ha offerto la fascia di capitano, poi rifiutata, affinché restasse), questo ha comunque privato il club di una plusvalenza redditizia. Edin a bilancio figurava al 30 giugno a 4,6 milioni. Cederlo a 15, la valutazione sulla quale per lungo tempo s’è discusso con l’Inter, avrebbe rappresentato una decina di milioni di plusvalenza. Bene o male, quelli che il ds salentino ha ora chiesto per Riccardi (al quale va aggiunto il cartellino di Celar). La Juve alla fine lo valuterà 9 anche se il ragazzo va ancora convinto. Con l’arrivo del ds, è cambiato l’approccio alla Primavera: Luca Pellegrini, Cangiano, Greco, Bucri e ora Riccardi più Celar ne sono la dimostrazione. Due possibili addii che hanno paradossalmente oscurato l’arrivo di Rugani (che figura a 1,5 milioni nei conti-Juve). Da definire l’intesa con il ragazzo che guadagna 3 milioni più bonus, non pochi per i parametri giallorossi. Ma visti gli ottimi rapporti tra i club, sempre più certificati da operazioni di mercato e alleanze in Lega, scontato l’happy-end. Cessioni: Defrel tra Samp e Sassuolo. Ufficializzato il prestito di Zappacosta. Singolare la formula («Fino a gennaio con possibilità di estenderlo sino a giugno»). Tecnicismo legato allo stop del mercato dei Blues.
Ecco Zappacosta. Ma Spinazzola salterà la prima
GAZZETTA DELLO SPORT - Non ha fatto in tempo a gioire per l’arrivo di Zappacosta, che Paulo Fonseca ha ricevuto la notizia del forfait di Spinazzola per il Genoa, e forse anche per il derby. «Distrazione del bicipite femorale sinistro», il responso della risonanza a cui è stato sottoposto il difensore. È già pronto, invece, e sarà convocato, Zappacosta: ieri mattina le visite mediche, nel pomeriggio si è allenato, da solo, a Trigoria, e in serata il suo passaggio in giallorosso è stato ufficializzato in prestito di sei mesi estendibile fino a giugno (…).
Dzeko: «Io capitano? No, più giusto Florenzi, ma questa è casa mia»
GAZZETTA DELLO SPORT - «Lo dico da sempre - ha detto Dzeko a Roma Tv -, qui mi sento a casa, la mia famiglia si sente a casa, anche i miei figli che sono nati in questa città». Al contrario di due anni fa, però, quando la volontà della moglie era stata fondamentale nel no al Chelsea, stavolta Edin ha deciso da solo. Spinto da uno spogliatoio che di lasciarlo andar via non aveva alcuna intenzione, deluso dall’Inter, che non faceva mai l’affondo decisivo. E conquistato da Fonseca e da una società che, una volta capito che c’erano i margini per trattenerlo, ha fatto di tutto (economicamente e non) per farlo sentire il leader che è. Anche senza quella fascia al braccio che Florenzi avrebbe voluto dargli (…). «Mi rende felice vedere gli altri contenti del fatto che io sia rimasto. I miei compagni di squadra, amici, fratelli, mi hanno messo pressione per non farmi andare da nessuna parte. Ho un bellissimo rapporto con tutti. Pellegrini e Florenzi ogni giorno mi dicevano: “Tu rimani qui”. Alessandro mi ha promesso: “Se firmi ti do la fascia da capitano”. Quando ho rinnovato mi ha detto: “È tua”, ma io ho risposto che lui resta il nostro capitano, e tutti siamo con lui».
Un ruolo importante lo hanno avuto anche i tifosi della Roma: «Ho sempre avuto un bel rapporto con loro (…). Quello che dai sul campo è la cosa più importante e posso dire che darò tutto per la Roma». Il tecnico Fonseca si è subito innamorato di lui, la società non ha faticato ad accontentare il portoghese: «A fine stagione mi avevano già detto che ero parte del progetto e del futuro, mi hanno fatto sentire importante e alla fine abbiamo fatto quello che volevano tutti. Sono felice, ho firmato per altri tre anni perché voglio restare (…). Siamo un gruppo unito, qui si suda e si lavora tanto, leggo che tanti ex giocatori parlano male della Roma, ma certe cose devi dirle quando sei qui, non quando vai via. Altrimenti è troppo facile» (…).
Rugani-Roma, ci siamo quasi
GAZZETTA DELLO SPORT - Juventus e Roma stanno definendo una trattativa avviata da tempo, ben indirizzata da giorni. Rugani dovrebbe andare alla Roma in prestito con obbligo di riscatto per una cifra non lontana dai 25 milioni. Assieme a lui, alla Roma può andare Paolo Gozzi, centrale del 2001 visto in A in Spal-Juve, che piace ai giallorossi e ha un’offerta anche dall’estero. La Roma pagherà una somma e aggiungerà alcuni giovani, probabilmente due. Il più sicuro di diventare bianconero è Alessio Riccardi (…).L’altro nome è Zan Celar, attaccante sloveno del 1999, mentre la Roma non vuole cedere Devid Eugene Bouah, terzino del 2001 più che gradito alla Juventus (…) Previsione: tutto potrebbe risolversi in 48-72 ore. L’aspetto economico ovviamente è delicato, come e più di sempre: lo scambio, come quello tra Spinazzola e Luca Pellegrini di inizio luglio, si spiega anche, forse soprattutto, con ragioni di bilancio. La Juventus da Rugani avrà una preziosa plusvalenza (…).La Roma invece ottiene un titolare e fa plusvalenza sui ragazzi: Riccardi dovrebbe essere valutato 8-10 milioni, Celar poco meno. I tifosi intanto protestano per Riccardi (…)e lui ricambia con un uso dei social... molto giallorosso: un post dedicato alla Roma con la scritta «amore infinito» e i «mi piace» ai commenti di chi gli chiedeva di non andare alla Juve (…).
Rugani sigilla l’alleanza Roma-Juve. Spinazzola salta Genoa e forse derby
CORRIERE DELLA SERA - La nuova alleanza tra la Juventus e la Roma è stata sancita negli ultimi giorni di giugno con lo scambio tra Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola, una doppia plusvalenza che ha dato una mano al bilancio dei bianconeri e ha letteralmente salvato quello giallorosso. Il «favore» sarà ricambiato con una nuova operazione, che potrebbe coinvolgere altri giovani italiani e di belle speranze: Daniele Rugani da una parte, Alessio Riccardi e Devid Bouah dall’altra. La Juventus, infatti, deve sfoltire l’organico e tra gli esuberi c’è proprio il difensore centrale classe ’94 (…). La Roma ha bisogno di un centrale, anche se Fonseca lo aveva chiesto «esperto e rapido», che non sono le due principali qualità di Rugani. La Juventus valuta 25 milioni il difensore - che ha già un accordo di massima con la società giallorossa per un quinquennale a 3milioni netti di ingaggio - e ha proposto una serie di opzioni per il pagamento: 1) prestito gratuito con obbligo di riscatto; 2) prestito oneroso di 5 milioni con diritto di riscatto, che si trasforma in obbligo al verificarsi di determinate condizioni (un numero minimo di presenze); 3) l’inserimento nella trattativa di Riccardi e Bouah, che sono due tra i talenti più importanti del vivaio giallorosso (…). L’ipotesi di un loro inserimento nella trattativa non ha fatto piacere ai tifosi romanisti, che hanno manifestato il loro disappunto: «Siamo diventati una succursale della Juve», il commento nelle radio e sui social, dove Riccardi ha mostrato di gradire i messaggi dei romanisti che lo invitavano a non cedere alle lusinghe dei bianconeri. Le due società si sono date appuntamento nei prossimi giorni (…).
Brutte notizie per Paulo Fonseca in vista della gara di domenica con il Genoa: non ci sarà Leonardo Spinazzola, che ieri ha avuto un problema muscolare durante l’allenamento. La risonanza magnetica effettuata a Villa Stuart ha evidenziato un «evento distruttivo a carico del bicipite femorale sinistro». È a rischio anche per il derby del 1 settembre. Sarà invece convocato Davide Zappacosta, che ieri ha sostenuto le visite mediche e si è allenato, da solo, a Trigoria (…).
Ci risiamo, ora si ferma Spinazzola
REPUBBLICA - FERRAZZA - Un nuovo arrivo e il primo problema muscolare. Un mercato che non sembra finito per la Roma e la necessità di pensare al Genoa. Davide Zappacosta — arrivato in prestito dal Chelsea — fa le visite mediche e si presenta: «Sono molto emozionato, l’Italia mi mancava — le parole del terzino di Sora rilasciate a Fiumicino —. Sono contento di essere nella capitale e di tornare a lavorare con Petrachi, che conosco molto bene». Ma sull’altra fascia, la sinistra, si blocca Leonardo Spinazzola. L’ex Juve, in seguito a un problema muscolare accusato in allenamento, è stato sottoposto a una risonanza magnetica che ha evidenziato una distrazione al bicipite femorale destro (l’anno passato più di 30 i giocatori ko). Salterà sicuramente la prima col Genoa, domenica prossima (Kolarov sarà titolare).
Una tegola non pesantissima, ma che non ci voleva a tre giorni dall’esordio ufficiale di Paulo Fonseca sulla panchina giallorossa. Il tecnico portoghese cerca di accelerare i tempi di inserimento dei nuovi, consoli dando il rapporto con i vecchi. E rientrato in maniera regolare in gruppo Veretout che vorrebbe riuscire a conquistare una maglia per il centrocampo già contro il Genoa. Sicuri del posto dovrebbero essere Cristante e Zaniolo, per le altre due posizioni restano in ballo Pellegrini, Diawara e, appunto, il francese ex Viola. Ha recuperato anche Pastore, ma, al momento, non sembra essere nelle rotazioni. Chissà se ha qualche chance di giocare subito Zappacosta, a scapito di Alessandro Florenzi che in questa stagione sembra destinato a spostarsi spesso, di nuovo, come esterno d’attacco.
Proprio il numero 24 della Roma si è reso protagonista di un episodio di grande attaccamento alla maglia, svelato da Edin Dzeko. «Mi diceva sempre che alla fine sarei rimasto e se firmi ti do la mia fascia da capitano. Dopo la firma mi ha detto che era mia, ma per me è lui il nostro capitano»: è il retroscena che il bosniaco ha voluto rivelare e attraverso il quale si capisce ancora di più quantolo spogliatoio tifasse per la permanenza del centravanti a Trigoria. Dzeko, domenica, contro il Genoa, ritroverà l’Olimpico dopo il rinnovo del contratto e dopo tante settimane in cui era a un passo all’Inter.
Sul fronte mercato, Petrachi sta cercando di regalare a Fonseca un altro difensore centrale. Tutti gli indizi continuano a portare verso Daniele Rugani. Nella trattativa la Juventus vorrebbe l'inserimento di due giovani: Alessio Riccardi e Devid Bouah. Mentre la Roma sembra disposta a parlare del secondo, sembra non ci siano margini per Riccardi, talento vero del 2001, che ama muoversi dietro le punte e che proseguirà la linea dei romani in squadra. Lo stesso ragazzo ha fugato ogni possibilità scrivendo su Instagram: “Ora più che mai... Amore infinito”, con tanto di cuore giallo e rosso sotto la sua foto con la divisa della Roma. In attacco, non è sfumato Mariano Diaz. Con Schick che potrebbe partire (verso Lipsia oppure Dortmund) e Defrel ai saluti, destinazione Sampdoria, un attaccante è indispensabile e Petrachi punta a prendere lo spagnolo del Real Madrid, in prestito.
La Roma offre Mirante al Real Madrid, in cerca di un secondo portiere
Con l'imminente partenza di Keylor Navas e dopo aver già ceduto in prestito Lunin e Zidane jr., il Real Madrid è alla ricerca di un vice d'esperienza da affiancare a Courtois. Il nome in questione è quello di Antonio Mirante, che è stato offerto da alcuni intermediari della Roma. A darne notizia è il quotidiano iberico Marca.
Conferenza Stampa Zappacosta e Cetin
Oggi sono stati presentati i nuovi scquisti giallorossi, Davide Zappacosta e Yldrim Met Cetin. Apre la conferenza Morgan De Sanctis: "Cetin è un difensore giovane che ci ha fatto vedere cose molto interessanti. Siamo convinti che possa ripetere le prestazioni anche ad alto livello. Completerà la rosa dei difensori. Zappacosta è più facile da presentare, è un giocatore importante per la Nazionale italiana, è partito dal basso per arriavare in Nazionale ed è un grande merito. Speriamo possa continuare a mostrare il suo valore anche qui".
La formula del trasferimento di Zappacosta?
"Arriva con un prestito gratuito di sei mesi con rinnovo automatico fino a giugno 2020, se non dovessero verificarsi condizioni eccezionali che riguardano la situazione del mercato bloccato del Chelsea in entrata".
L'affare Riccardi?
"Oggi non è la giornata adatta per parlare di mercato. A breve risponderà Petrachi a queste domande".
Quali sono le condizioni eccezionali del prestito e come sarebbe tutelata la Roma, se si dovessero verificare?
"Le condizioni sono state richieste dal Chelsea perché il suo mercato è bloccato in entrata. Dato che è un giocatore importante, per acquisire il calciatore abbiamo dovuto accettare queste cautele. Zappacosta rimarrà qui un anno e poi faremo le considerazioni dovute".
PAROLE ZAPPACOSTA
Petrachi ha detto di aver ritrovato un calciatore più maturo rispetto a quello di Torino. In cosa senti di essere cambiato?
"Sono maturato molto sotto il profilo umano. Il Chelsea è stata un'esperienza che mi ha dato tanto, non è facile giocare in un altro Paese, un'altra lingua, un campionato opposto rispetto a quello italiano. Ho attraversato momenti difficili e mi ha aiutato molto sotot il profilo umano e calcistico".
Come stai fisicamente? Pronto per il Genoa?
"Oggi il primo allenamento con la squadra. Mi sento bene, ci siamo allenati ad alta intensità al Chelsea. In Inghilterra svolgevamo gli stessi allenamenti, con tanta intensità. Ovviamente, non giocando da tempo devo riprendere il ritmo partita ma mi sento davvero bene. Sono convinto che con questi allenamenti non ci sarà problema per rimettermi in forma".
Ti rimetti in gioco qui a Roma in una squadra che non gioca la Champions. Il tuo obiettivo rigiocare la Champions il prossimo anno qui e quali motivazioni ti hanno portato qui?
"La voglia di ripartire. La Roma è sempre stato un grande club, questo il motivo principale. Voglio iniziare un percorso importante con la Roma, a partire da adesso. Partita dopo partita, partendo da domenica perché la Serie A è difficile e, così facendo, possiamo toglierci grandi soddisfazioni".
Hai parlato con gli ex romanisti al Chelsea. L'Europa League un obiettivo della Roma?
"Ho parlato con Emerson e Rüdiger. Mi hanno detto che è una piazza unica, dove il tifo ti trascina e il gruppo è fantastico. Sono molto contento perché ho riscontrato subito le loro parole. L'anno scorso ho vinto l'Europa League e noi dobbiamo pensare partita dopo partita, facendo il massimo per arrivare in fondo a ogni competizione. Ce la metteremo tutta per fare il possibile. Bisogna pensare partita dopo partita senza porsi traguardi alla lunga distanza".
In ottica Europeo hai parlato con il CT Mancini prima di venire alla Roma?
"Non ci ho parlato. Sono contento di essere andato in Inghilterra all'epoca come sono contento ora di essere tornato. La Nazionale è ovviamente un obiettivo".
Hai giocato in Premier, il campionato più competitivo del mondo. La Serie A è molto distante o ci stiamo avvicinando?
"Ci stiamo avvicinando ed è cresciuta molto. C'è differenza dal punto di vista fisico più che tecnico ma, con il tempo, si avvicinerà sempre di più".
Fonseca ha detto di ispirarsi a Sarri. Ti può aiutare questo a capire meglio gli schemi del mister?
"Fonseca ha le idee molto chiare, non è difficile da capire ciò che chiede. Sono concetti chiari ma semplici ed è importante. Quando sai cosa fare è tutto più semplice. Il suo è un modo di giocare semplice e diretto".
Hai parlato con Florenzi? Avete anche lo stesso procuratore
"Prima di venire, per correttezza il mio procuratore ha parlato con lui e Alessandro gli ha dato una risposta bellissima e l'ho ringraziato. Ha detto che era contentissimo e tutti i giocatori in grado di migliorare la rosa sono i benvenuti. Lui è il capitano della squadra, un grande calciatore e una sana concorrenza fa bene al singolo e al gruppo. Entrambi possiamo dare tanto a questa maglia".
Che messaggio manda il rinnovo di Dzeko?
"Ho trovato uno spogliatoio compatto e unito. Il suo rinnovo è molto importante per la squadra, è tra i migliori al mondo e può dare ancora tanto. Ho trovato un gruppo fantastico".
PAROLE CETIN
Cosa rappresenta la Roma?
"La Roma è sempre stata un sogno fin da piccolo. Ho sempre desiderato essere qui. Impararete a conoscermi e a vedere quanto valgo".
Quanto può aiutarti la presenza di Ünder?
"Avevo già parlato con lui della Roma prima di venire qui. Mi ha detto di quanto fosse una squadra importante. Potrà essereìmi molto di aiuto finché non parlerò italiano, che ho intenzione di studiare e imparare presto. Ünder è un fratello turco, ci aiuteremo molto dentro e fuori il campo".
Cosa ti ha colpito di quello che ti ha detto Fonseca e pensi di portertela giocare alla pari con gli altri difensori?
"La Serie A è un campionato molto impegnativo, forse il più difficile del mondo, tra i migliori per incrementare le potenzialità di un difensore. Fonseca mi ha detto molte cose. Mi è rimasto in mente di avere molta grinta e mettere molto impegno in ciò che faccio. Mi sento abbastanza forte come difensore centrale, all'altezza degli altri difensori. Avrò bisogno di un periodo di adattamento, poi vedrete le mie qualità".
Ti ispiri a Sergio Ramos, quali sono le tue caratteristiche?
"Lui è un mio idolo ma il mio nome è Mert Çetin. In un paio di anni farò comparire il mio nome e non parlare solo di Ramos. Anche io sono duro e aggressivo, faccio ripartire la difesa. Per me Ramos è un idolo ma vorrei scrivessimo anche il mio nome tra gli annali".
Un tuo pregio e un tuo difetto?
"I miei punti di forza sono la velocità e la ripartenza dalla difesa. Devo migliorare molte cose e il campionato italiano è il migliore, da questo punto di vista. Vedrò nel corso della stagione dove dovrò migliorare nello specifico. Si dice che ho delle grandi potenzialità e vorrei sfruttarle al massimo".
Hai mai considerato l'ipotesi di andare in prestito per giocare con continuità?
"Ho firmato con la Roma, sono un giocatore della Roma, non penso a prestiti o altro. Avrò bisogno di un tempo di adattamento. Se ci sarà da aspettare aspetterò ma, una volta che mi sarò adattato sono sicuro che riuscirò a giocare".
Il calcio turco sta vivendo una nuova era? Quali sono le tue caratteristiche principali?
"Sicuramente è un'era d'oro per il calcio turco, ci sono molti giocatori forti in Italia e in Europa. Se avete seguito la nazionale e il calcio turco saprete che è una generazione forte, con giocatori promettenti".
Qualche compagno ti ha parlato del tifo della Curva Sud, dell'Olimpico?
"Avevo già parlato con Ünder di questo e mi ha spiegato il calore dei tifosi e di come in Italia il calcio sia molto sentito. Non vedo l'ora di scendere in campo e far vedere ai tifosi quanto valgo".
Ti avevano cercato sia il Fenerbahçe che il Galatasaray. Come mai hai scelto la Roma?
"Sono i club migliori della Turchia, è vero che mi hanno cercato ma volevo venire in una big europea. Il campionato italiano è molto forte e permette di migliorare molto. In questo club sono sicuro che migliorò e farò vedere chi sono e quanto valgo".
Allenamento Roma, rapidità e tattica. Individuale per Spinazzola
La Roma continua gli allenamenti in vista del primo impegno di campionato contro il Genoa.
I giallorossi hanno cominciato con il solito riscaldamento, per poi concentrarsi su rapidità e tattica.
Lavoro individuale per Spinazzola, che ha svolto terapie per recuperare il prima possibile dall'infortunio; che al momento lo stringerà a saltare il match di domenica ed il derby.
Sabato la conferenza stampa di Fonseca alle 16:30
Mister Fonseca è pronto alla sua prima panchina giallorossa ed all'esordio all'Olimpico. In vista del match, come di consueto, il mister parlerà sabato prossimo in conferenza stampa da Trigoria alle ore 16:30.