Veretout: "Sono felice di essere a Roma. Spero di fare il massimo per la squadra"
Jordan Veretout, neo acquisto della Roma, parlerà domani in conferenza stampa per presentarsi ai nuovi tifosi. Ma in attesa della conferenza il giocatore ha parlato ai microfoni di Roma TV nel corso della rubrica "Numbers":
26 anni
"Si, credo di essere cresciuto molto. Ho fatto esperienze all'estero, tra l'altro qui in Italia. Sono felice di essere qui a Roma, una città splendida. Penso che anche la mia famiglia si troverà bene, perché anche questo è importante, che i miei cari si trovino bene. E qui sicuramente crescerò e spero di fare il massimo per aiutare la squadra".
13 gol segnati in Italia.
"Mi piacciono molto i calci piazzati e mi è sempre piaciuto calciarli. Poi sarà l'allenatore a scegliere, ci sono giocatori che li calcia o molto bene. Però vedremo in campo, non ci penso ora. La cosa più importante è che ho firmato con la Roma. È sta una trattativa molto lunga, ma la cosa importante è che oggi sono qui. Il primo anno in Italia giocavo più avanzato ed era facile stare più a ridosso dell'area e finalizzare con più facilità. Il secondo anno ero in posizione più arretrata, a centrocampo, davanti alla difesa e partivo più lontano dalla rete, quindi era più difficile trovare la via del gol. Però entrambi i ruoli mi hanno fatto crescere, soprattutto quello davanti alla difesa. Non era un ruolo che ero abituato a ricoprire. Ho imparato molto tatticamente, ho avuto modo di riflettere su come fare le cose in quella parte del campo, quindi è una posizione che mi ha dato molto e oggi quando gioco mezz'ala riesco a stare anche più avanzato".
3 campionati.
"Il campionato inglese è il classico gioco box-to-box più fisico. Anche quello francese, con calciatori rapidi, soprattutto davanti. Il campionato italiano è più tattico, il gioco è più riflessivo. Da giocatore, con le sedute video, si cura molto la tecnica. Ha anche degli ottimi giocatori. È un campionato che amo molto. Si rilancia da dietro. È il calcio con la C maiuscola, come piace a me".
16° francese nella storia della Roma.
"Sì, grandi giocatori francesi sono passati di qui: Dacourt, Candela, Mexes, sono giocatori che conosco e stimo molto. Altri sono qui oggi: Steven Nzonzi, Maxime Gonalons, Defrel. Sono il sedicesimo giocatore francese, è positivo. Sono contento di aver firmato con la Roma oggi perché significa giocare in una grande squadra".
Roma-Gubbio 3-0. Vittoria nel segno di Fazio, Antonucci e Pastore
Questo pomeriggio la Roma ha disputato un'amichevole contro il Gubbio presso il centro sportivo di Trigoria. Il match è terminato con il risultato di 3-0 in favore dei giallorossi.
Ad aprire le marcature è stato Fazio al 13' con un colpo di testa sugli sviluppi di una punizione battuta da Perotti.
Le altre due reti giallorosse sono arrivate nella ripresa. Al 51' con Antonucci, abile ad insaccare da pochi metri su uscite del portiere; ed all'87' con Pastore che non sbaglia da solo contro l'estremo difensore avversario.
ROMA PRIMO TEMPO (4-2-3-1): Mirante; Santon, Mancini (dal 30' Jesus), Fazio, Spinazzola; Diawara, Cristante; Defrel, Zaniolo, Perotti; Dzeko.
ROMA SECONDO TEMPO (4-2-3-1): Pau Lopez; Florenzi, Jesus, Fazio (dal 61' Capradossi), Kolarov; Nzonzi, Pastore; Under, Antonucci, Kluivert; Schick.
Fonseca: "E' l'inizio di un percorso, ma la risposta è stata buona"
Paulo Fonseca, allenatore della Roma, ha parlato ai microfoni di Roma TV al termine dell'amichevole contro il Gubbio:
Soddisfatto della squadra in questa terza amichevole?
"Già sapevamo che avremmo sentito il lavoro fisico che abbiamo fatto in settimana, faceva molto caldo ma la risposta è stata buona. Ci sono molte cose da migliorare, è l'inizio di un percorso".
Terza settimana di ritiro, come ha visto la squadra al termine della terza settimana?
"Già si notano alcuni principi che abbiamo allenato, ci sono molte cose da migliorare specialmente in difesa, l'intensità e la velocità di reazione. Ci serve ancora tempo,la squadra sta reagendo bene e la risposta dei ragazzi è stata buona contro un avversario di livello rispetto alle due squadre affrontate in precedenza".
Commenti sulla prova di Diawara?
"Diawara è arrivato da pochi giorni, ha avuto una sosta breve, abbiamo cercato soprattutto con delle immagini di spiegargli cosa vogliamo da lui. Una risposta positiva come prima partita, servirà tempo e giocatori come Cristante, Nzonzi e Pastore sono più avanti. Pellegrini, Veretout e Diawara hanno bisogno di tempo".
Ricerca insistita per l'ampiezza di gioco. Un caso o un tratto caratteristico?
"L'avversario ci ha sorpreso per l'organizzazione tattica, abbiamo spesso giocato per vie esterne, soprattutto quando non ci sono spazi interni. Sarà una variante contro squadre organizzate che non concedono spazio".
Dove è soddisfatto, più in fase offensiva o in quella di non possesso?
"Ancora non gestiamo ogni fase di gioco ma siamo ancora all'inizio, già si vede un'idea collettiva. La squadra migliorerà molto prima dell'inizio del campionato".
Allenamento Roma, domani seduta mattutina alle 09:30
Dopo l'amichevole odierna contro il Gubbio, vinta per 3-0, la Roma tornerà in campo già domani in mattinata. Infatti i giallorossi scenderanno sul terreno di gioco di Trigoria alle 9:30 per l'allenamento.
Defrel nel mirino del Cagliari
Gregoire Defrel piace al Cagliari. Come riportato su Twitter dal giornalista della Gazzetta dello Sport Nicolò Schira, il club di Giulini è pronto all'acquisto dell'attaccante francese. A quanto pare ieri sera ci sarebbero stati nuovi contatti con la Roma per portare il classe '91 in Sardegna.
Nuovi contatti in serata tra #Cagliari e #Roma per Gregoire #Defrel. Giulini prepara l'affondo per regalarsi un altro innesto di qualità nella stagione che porta al Centenario. #calciomercato
— Nicolò Schira (@NicoSchira) 23 luglio 2019
Roma, Dzeko libera Higuain
IL MESSAGGERO - CARINA - Da un lato Marotta che traccia il doppio identikit per l'attacco dell'Inter: «Siamo alla ricerca di due punte, una di esperienza e una giovane. Ma no a spese folli». Dall'altro Paratici che ribadisce la linea-Juve a Higuain. In mezzo la Roma, in attesa su entrambi i fronti. Una cosa è certa: da ieri il domino dei centravanti, dopo uno stallo di durato una decina di giorni, è pronto a partire. Con il Napoli, terzo incomodo. Andiamo con ordine: a far partire la giostra dei 9, sarà la cessione di Dzeko. L'Inter ha l'esigenza di placare il malumore sempre più evidente di Conte. E in quest'ottica, il bosniaco è l'acquisto più semplice. Le parole di Marotta allontano infatti la chimera Lukaku: il belga non è né così «esperto» tantomeno giovane. E soprattutto la frenata sugli investimenti troppo onerosi («Non possiamo farli») chiude in anticipo una delle telenovele dell'estate.
IL LASCIAPASSARE - Più facile arrivare a Dzeko. C'è già l'intesa con Edin e quella con la Roma - al netto delle rispettive posizioni di partenza (10-20) - è più vicina di quello che si pensi. Dodici milioni l'offerta nerazzurra, diciotto la richiesta giallorossa. Con i bonus, la differenza sarà colmata. A Milano sperano intorno ai 15 milioni. A Trigoria, si augurano di spuntare qualcosa in più. Nel weekend, con il ritorno di Marotta e Ausilio, il quadro sarà più chiaro. Con Dzeko all'Inter, il secondo tassello del domino vedrà coinvolto Higuain. Prima della gara amichevole con il Tottenham, Paratici (insieme a Nedved) ha avuto un colloquio franco e diretto con il Pipita. Messaggio inequivocabile: non rientri più nei nostri piani. Non una novità per l'argentino che per partire non vuole perdere nemmeno un centesimo di quanto attualmente guadagna. Per questo motivo, al netto delle chiusura mediatica del fratello agente, la Juventus e Higuain stanno ragionando su una doppia ipotesi: 1) spalmare il biennale attuale in un quadriennale, rendendo così più agevole l'ammortamento a bilancio, al quale poi sommare una buonuscita esigua 2) lasciare l'incombenza contrattuale alla Roma e concedere al centravanti una buonuscita più ricca, tale da colmare la differenza tra quanto percepirà sino al 2021 e quanto è disposto ad offrirgli Petrachi. Per la Juventus, l'addio del Pipita sarà soltanto il primo passo verso Icardi. Perché per ingaggiare l'interista, a Torino debbono cedere anche Mandzukic (che al momento non ha offerte) e Kean (che invece ha mercato in Premier). Sarri ha già la carta di riserva in casa: senza Icardi e con Ronaldo che preferisce partire leggermente spostato sulla fascia, il centravanti diventerebbe Dybala. Ricalcando così quanto già fatto con Mertens al Napoli che a quel punto avrebbe la strada spianata per Icardi.
MANCINO A DESTRA - Tornando alla Roma, Petrachi non può far altro che attendere. Il ds salentino - che ieri ha ripreso i contatti con l'entourage di Alderwereild - ha già l'accordo con Paratici per prendere l'attaccante in prestito ma non può muoversi se l'argentino non trova l'intesa con la Juve e soprattutto l'Inter non affonda il colpo per Dzeko. Anche perché da questo incastro, dipenderà anche la scelta dell'esterno. Nonostante gli elementi a disposizione di Fonseca possano giocare su entrambe le fasce, sulla carta la Roma ne ha tre a sinistra (Perotti, Kluivert e Florenzi) e uno a destra (Under). Al portoghese piace Suso ma il Milan non accetta lo scambio alla pari con Schick (e nicchia anche su Nzonzi). Il ds salentino non ha depennato Malcom, offertogli a sorpresa negli ultimi giorni.
Florenzi oscurato da Pellegrini, l'altro capitano
IL MESSAGGERO - LENGUA - Grandi abbracci e pacche sulle spalle tra Lorenzo Pellegrini, rientrato ieri a Trigoria, e Alessandro Florenzi. Petrachi ha ricevuto garanzie dal centrocampista che non lascerà la Roma anche se arriveranno offerte importanti. Lorenzo ha la benedizione di Totti mentre invece ad Alessandro stanno venendo a mancare alcune certezze, a partire dal ruolo. Fonseca lo sta utilizzando esterno alto e lui lo scorso anno disse di sentirsi più a suo agio da terzino destro.
Suso-Deulofeu per il dopo ElSha
LEGGO - BALZANI - L'andaluso Suso o il catalano Deulofeu. Il dopo El Shaarawy è diventato un derby tutto spagnolo che Petrachi conta di chiudere entro i primi di agosto. L'interesse per il rossonero è nato circa 15 giorni fa e non è tramontato nonostante il rifiuto del Milan a inserire contropartite tecniche (Pastore o Schick). Nelle prossime ore ci saranno nuovi contatti per abbassare la richiesta iniziale di 40 milioni. La Roma non andrà oltre i 28. Per questo nelle ultime ore Petrachi ha sondato la pista Deulofeu col Watford. L'ex Milan (4 gol in 17 partite nel 2017) viene da una ottima annata (10 gol) e può giocare sia a destra che a sinistra nel 4-2-3-1 di Fonseca. Ci sono due elementi che favoriscono la trattativa. Il primo porta a Olsen. Il Watford vuole il portiere svedese che la Roma vorrebbe offrire insieme a 15 milioni per arrivare a Deulofeu. In questo caso entrambi i club otterrebbero una plusvalenza dato che lo spagnolo è stato acquistato un anno fa dal Barcellona per 13 milioni più bonus. Il secondo è rappresentato dall'agente dell'attaccante che è lo stesso di Pau Lopez e che ha rinunciato alle abituali commissioni nell'affare per portare il portiere dal Betis alla Roma. Deulofeu, recentemente contestato sui social per aver partecipato a un safari in Africa in cui si presume che gli animali vengano narcotizzati per essere immortalati in foto coi turisti, sembrava uno dei talenti migliori della Cantera del Barça. Dire che ero il nuovo Messi mi ha rovinato la carriera, ha confidato il 25enne. Sempre a destra, ma in difesa, si insiste per Hysaj che il Napoli sembra disposto a lasciar partire per 15 milioni più bonus. Al centro si complica l'affare Alderweireld. Juan Jesus, intanto, smentisce con forza le voci che lo vorrebbero al Besiktas: Inizia la pagliacciata? Sono e sarò sempre romanista. Vicino all'addio, invece, Defrel sempre più vicino al Cagliari pronto a pagarlo 12 milioni.
La fascia contesa. Capitan Florenzi insidiato da Pellegrini, ma se arriva Higuain sarà lui il leader
LEGGO - BALZANI - La fascia che scotta non ha ancora un padrone definitivo. Dopo gli addii dei due capitani per antonomasia (Totti e De Rossi) il ruolo - che nella storia della Roma è stato pure di Bernardini, Di Bartolomei e Giannini - resta in ballottaggio tra Vitinia e Cinecittà, ovvero le zone di nascita di Florenzi e Pellegrini. Ieri Lorenzo - che ha ricevuto l'investitura pubblica di Totti - ha terminato le vacanze, si è aggregato alla squadra e svolto le visite mediche a Villa Stuart. Nei prossimi giorni tratterà il rinnovo di contratto con adeguamento ed eliminazione della clausola rescissoria da 30 milioni. Pellegrini - che a breve diventerà papà - vuole sposare la Roma. A vita. E magari indossare quella fascia che sogna da quando è bambino. Che al momento resta sul braccio di Florenzi, nonostante i dubbi di Fonseca («Una questione che analizzeremo»). Il jolly ha esordito con la Roma nel 2010 e quindi per anzianità precede Pellegrini, ma la sua leadership all'interno del gruppo e nei confronti della tifoseria è crollata negli ultimi mesi. C'è poi il discorso legato al mercato. Al momento Fonseca lo ha bocciato come terzino e lo ha proposto nelle prime due amichevoli come esterno alto. Il ruolo grazie al quale Florenzi è esploso prima con Zeman e poi con Garcia. Proprio in quella zona del campo, però, Petrachi cerca rinforzi e Fonseca può già contare su Under, Perotti, Kluivert e Zaniolo. In caso di offerta congrua (circa 30 milioni) Florenzi farà le valigie e lascerà quindi la fascia sul all'amico Pellegrini. Occhio, però, al terzo incomodo (si fa per dire). La Roma è pronta, infatti, a offrire il ruolo di capitano a Higuain. Un incentivo che due anni fa convinse Bonucci ad accettare la corte del Milan. Il Pipita - che contro il Tottenham ha indossato la fascia bianconera - però non è per niente persuaso dalla Roma che nel frattempo ha trovato l'accordo con la Juve (9 milioni di prestito più 27 di riscatto). Higuain vuole convincere Sarri e in caso di cessione preferirebbe tornare nella Liga. La strada si fa in salita, quindi, per Petrachi che studia un piano B. Un nome gradito sarebbe quello di Mertens che diventerebbe quasi un esubero a Napoli in caso di arrivo di Icardi. Poi c'è Rafael Leao del Lille. Il portoghese ha 20 anni ed è considerato un crack. La Roma è pronta ad offrire 30 milioni. «Abbiamo delle offerte importanti, dobbiamo valutare con il giocatore. Se parliamo di ingaggio non possiamo competere con certi club», ha detto ieri il presidente del Lille.
Diawara: “Champions obiettivo concreto”
LEGGO - BALZANI - Emozionato, e ottimista. Così si è mostrato ieri Diawara nella sua prima conferenza stampa da giocatore della Roma. Il centrocampista guineano, arrivato dal Napoli per 22 milioni nell’ambito dell’operazione Manolas, non si nasconde: L’obiettivo minimo della stagione è arrivare in Champions. “Per me giocare in questa squadra significa essere fortunato. Ho rinunciato a un po’ di vacanze per tornare il prima possibile. Non vedevo l’ora di conoscere i compagni e l’allenatore che mi ha voluto tanto. Due anni fa ho giocato contro il suo Shakhtar ed erano forti. Il mio idolo di sempre è Yaya Touré. Io sono giovane e devo lavorare tanto per arrivare ai suoi livelli”.
"No" della Roma per Politano
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Da Nainggolan a Joao Mario, da Perisic a Borja Valero, le offerte mancano e il progetto di Antonio Conte sta partendo al rallentatore in casa Inter. L’ultimo nome circolato come possibile uscita è quello di Matteo Politano. Riscattato dal Sassuolo per 20 milioni a fine giugno, l’esterno (ora infortunato e forse disponibile per il match di sabato contro il Psg), sempre presente con Spalletti, non ha le caratteristiche per trovarsi a suo agio nel centrocampo a cinque di Conte e potrebbe cambiare aria. Visto che può avere mercato, Marotta e Ausilio hanno fatto un sondaggio con la Roma durante le trattative per portare Dzeko ad Appiano Gentile: niente da fare, però, perché i giallorossi non si sono dimostrati interessati e per cedere il centravanti vogliono solo cash.
Fonseca e un'idea alla Garcia: Florenzi giocherà esterno alto
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Fonseca glielo ha detto subito, che avrebbe voluto testarlo esterno avanzato. Tanto che Alessandro Florenzi ha giocato persino qualche minuto in più del previsto nelle due amichevoli stagionali disputate dalla Roma contro Tor Sapienza e Trastevere, divertendosi anche da mediano, ma solo per necessità. Se, spesso è stato fatto il paragone tra la ricostruzione che fece Garcia nel 2013 e quella che è chiamato a fare Fonseca, un altro anello di congiunzione può essere dato proprio da Florenzi. Perché è stato il tecnico francese, sei anni fa, a spostarlo da mezzala ad esterno alto per la prima volta in carriera ad alti livelli. E potrebbe essere Fonseca a riportarlo in quella posizione. (...) Probabilmente nel corso della sua carriera non lo ha aiutato proprio questo aspetto del carattere. Nel momento in cui si stava imponendo come uno dei migliori esterni a tutta fascia del campionato, prima Garcia e poi Spalletti, per necessità, lo hanno spostato terzino. Sabatini lo definì il «nuovo Dani Alves» e anche se l’intento era quello di dargli fiducia non gli fece un favore. L’anno di inattività per il doppio infortunio al ginocchio ha fatto il resto, ma questi adesso per Florenzi sono solamente ricordi. Adesso, per lui, conta solo la Roma. E Conta guadagnarsi sul campo la stima dei compagni e i gradi di capitano, al di là della fascia, oltre che ragionare sul mercato. (...) Il Tottenham, quando ha incontrato la Roma per Alderweireld, ha chiesto informazioni, ma per ora non se ne è fatto nulla. Stesso discorso, mesi fa, per l’Inter. Se dovesse arrivare qualcosa di concreto ne parlerà con la Roma, ma per ora i suoi unici pensieri sono rivolti solo a Fonseca e al suo gioco, che richiede un’estrema capacità di non disperdere le energie visto il pressing continuo. È questa una delle migliori qualità di Alessandro e pazienza se, lo scorso ottobre, aveva detto: «Io mi sento un terzino». Fonseca, evidentemente, la pensa in maniera diversa. E ha ancora un mese per dimostrarlo. Cosi come Florenzi ha ancora tempo per dimostrare che la fascia ereditata da Totti e De Rossi non rappresenta per lui un limite, ma una possibilità. (...)