Il Torino interessato a Gonalons. E' la chiave per sbloccare l'affaire-Petrachi?
Il Torino è interessato a Maxime Gonalons. Secondo quanto riporta Tuttosport, l'ex capitano del Lione è tornato dal prestito al Siviglia ma la sua permanenza a Trigoria potrebbe essere breve. I granata sarebbero interessati a prendere in prestito con diritto di riscatto il francese che si trasformerebbe in obbligo al raggiungimento di un numero di presenze prestabilito. La cifra del riscatto dovrebbe oscillare tra i 2 e i 3 milioni di euro. Questa potrebbe esser una chiave anche per sbloccare l'intricata questione legata al ds Gianluca Petrachi.
La Roma interessa a Cillessen. Il Barca lo valuta 30 milioni
La Roma punta forte su Cillessen per sostituire Robin Olsen. Il secondo portiere del Barcellona non trova spazio nella formazione blaugrana vista la forte concorrenza di Ter Stegen e così una soluzione alternativa lo potrebbe accontentare. La valutazione che il club catalano è di circa 30 milioni di euro e sul giocatore è forte l'interesse del Valencia. Questo è quanto fa sapere Il Corriere della Sera.
Il campione che non sa cosa fare e la società indecisa su tutto
LA REPUBBLICA - SISTI - Mai come domani, quando andrà in vacanza, per Totti partire sarà un po' come morire. Anche se lascia niente. Quello che dirà oggi l'avrà già pensato mille volte, forse se lo sarà detto davanti allo specchio prima di andare a dormire sonni inquieti. Totti e la Roma non saranno più le due metà di una sola mela. Francesco non sapeva cosa fare. Ma quel che è peggio è che neppure la società sa cosa fare, di sé stessa, dei suoi personaggi, del patrimonio emotivo della sua gente, che conta zero o quasi. La Roma sta solo continuando a togliere pancia, stomaco e cuore a un corpo che si vorrebbe nuovo, trasformato, più moderno, efficiente, elettrico. Ma in realtà quel che sta prendendo forma dietro l'epurazione di massa delle bandiere, evidentemente meditata, non è affatto un corpo alla Frankenstein vitalizzato dalla luce della folgore. Bensì un corpo da vendere, viene il sospetto, agile e mercificabile senza intoppi romantici, che una realtà calcistica con cui affrontare il futuro.
Nell'addio di Totti c'è anche questo: che il mistero non è affatto un mistero, che forse le proposte che gli sono state fatte non avevano abbastanza consistenza per essere ac Il campione indeciso e la società senza timone cettate. A Totti era stata data la poltrona del direttore tecnico, figura sino a ieri inesistente. Legittimo sospettare che potesse trattarsi dell'ennesimo ruolo fantasma. Dal canto suo Totti non s'è mai districato con disinvoltura dopo aver superato, con immane fatica, quel fatidico giorno in cui decise di smettere tra le lacrime. Non ha mai dato la sensazione di essersi scrollato di dosso la scimmia dell'angoscia di aver "smesso" e in fondo di sentirsi ancora giovane, ancora sul campo.
Quando quel suo sguardo crepuscolare guardava gli ex compagni dalla tribuna, vincere o perdere, in casa o fuori, al freddo o in maglietta, i suoi erano gli occhi di un calciatore vero, non di un dirigente in erba. Però è anche vero che quando ha cercato di alzare la voce — e davanti alla Romadi quest'anno ci voleva poco per avvertire il viscerale bisogno di farsi sentire — non ha trovato sponde. oggi dirà la sua. I suoi perché saranno nero su bianco. Lo sfogo, avverrà in un contesto ben diverso da Trigoria, luogo di culto in Francesco entrò per la prima volta trent'anni fa, da tredicenne. Non a Trigoria ma nel Salone d'Onore del Coni. Vorrà sentirsi, si presume, quanto più lontano possibile dal proprio passato, inacidito dal presente, e possibilmente quanto più vicino a quello stadio dentro il quale, proprio il 17 giugno di 18 anni fa, segnò la rete dell'1-0 al Parma nell'atto conclusivo dello scudetto del 2001. Anima, non business. Preferisce un'istituzione super partes a un'istituzione che lui, dalla postazione di miglior giocatore italiano di tutti i tempi, ha contribuito a rendere tale segnando una miseria: appena 307 reti. Un motivo ci sarà.
Non è corretto supporre che Totti potesse da solo cambiare i destini di quel "corpo elettrico" chiamato Roma, sfibrato dagli stessi che dovrebbero beneficiarne, adesso e domani. Ma certo il timore che l'offerta fatta a Totti fosse di continuare, dopo aver fatto finte per mestiere, a fare finta di essere qualcosa di importante senza esserlo, c'è. E non getta luce sul buio della Roma. Non può. Forse Totti potrebbe addirittura trovare consolazione nel finale e dirsi senza peli sulla lingua: «Meglio darsela a gambe adesso». Non è più quella Roma. La sua Roma. E non lo sarà mai più. A far finta (di essere qualcosa di credibile) sembrerebbe la società. Non lui. Diteci che stiamo sbagliando.
Stadio, l'addio di Totti fa crescere in Comune il «fronte del no»
CORRIERE DELLA SERA - La Roma senza bandiere finisce per allargare il fronte del no allo stadio. Escono di scena i frontman di #famostostadio, l'hashtag coniato dal marketing del club per coinvolgere la città nell'assalto a Tor di Valle: Francesco Totti oggi se ne va, De Rossi ormai è storia. E i tifosi giallorossi protestano, anche sui social, più che disponibili a mollare il progetto stadio pur di liberarsi del presidente James Pallotta. Cosi, per effetto, in Campidoglio cade anche l'ultima resistenza al possibile siluramento dello stadio della Roma, da sempre maldigerito dalla base eppure a suo tempo spinto dalla maggioranza grillina e dai vertici nazionali del M5S essenzialmente per due motivi: prima di tutto per non perdere il feeling con la città e la spinta dell'elettorato romanista; secondo, per permettere a Raggi di portare a casa un risultato concreto. Mercoledì una nuova riunione tecnica al dipartimento Urbanistica dell'Eur servirà a fare il punto sulla Convenzione urbanistica, ovvero il contratto tra i proponenti e l'amministrazione. L'ultimo summit ha registrato una brusca frenata, quasi un'inchiodata. E, dalle premesse, anche nel prossimo vertice sarà muro contro muro. Si litiga sui soldi extra e sulla modalità «vincolata» dell'eventuale erogazione da parte dei proponenti, sulla spartizione dei futuri proventi del parcheggi, sugli oneri per gli espropri nell'opera di unificazione di via Ostiense con via del Mare, sul concetto di «contestualità» tra opere pubbliche e private: il M55 pretende l'apertura dell'impianto non prima che ponti e ferrovie siano ultimati anche se questo potrà comportare tempi d'attesa biblici; la Roma, che ha la necessità finanziaria di patrimonializzare il prima possibile, spinge perla posa del primo mattone e, soprattutto, per svincolarsi dalle lungaggini della burocrazia legata ad appalti pubblici che spesso vedono coinvolti più enti (la Roma-Lido, ad esempio). L'intesa non c'è, lo stallo sì.
Capello: "Sorpreso dalla decisione di Totti. Non so perché la società non è riuscita a gestire la situazione"
Fabio Capello, tecnico della Roma del terzo scudetto, è stato intervistato da Radio Anch'io che va in onda su Radio Rai e ha parlato anche dell’addio di Totti alla società giallorossa e della situazione del club di Pallotta. Queste le sue parole:
“Sono sorpreso dalla decisione di Totti, forse non riuscendo a essere incisivo ha deciso di lasciare. Fare il dirigente è un’altra cosa che essere giocatore. I tifosi saranno con Totti. Non so perché la società non è riuscita a gestire la situazione. Ci sono sempre due verità e bisogna capire tutte e due le versioni. Quando fai il dirigente incidi meno, è un lavoro diverso“.
Il Napoli su Manolas?
“Mi piace molto il Napoli, se acquistasse Manolas avrebbe una difesa fortissima e a livello offensivo nell’ultima parte di stagione si è vista la mano di Ancelotti”.
La conferenza in diretta Rai, di Totti di più
LA STAMPA - BRUSORIO - Passi per il Salone d'Onore del Coni visto che Francesco Totti, fregiandosi del titolo di Campione del Mondo e del Collare d'Oro, massima onorificenza dello sport italiano, aveva comunque i crismi per chiedere ospitalità (comunque: un grande albergo di Roma no?), ma che oggi alle 14 Rai2 trasmetta in diretta la conferenza stampa dell'ex capitano e ora anche ex dirigente giallorosso (insomma, di un ex) ci sembra un segnale piuttosto chiaro di come sia persa ogni misura.
E che l'abbia perduta il servizio pubblico, che pure avrebbe un canale tutto sportivo, ci pare ancora più grave. Ora poi chi li avverte i cultori di Squadra omicidi Istanbul, telefilm cancellato per cause di forza (Roma) maggiore?
Malagò: "Il futuro di Totti? Penso che abbia la voglia di fare una cosa in cui si sente pienamente coinvolto"
Giovanni Malagò, presidente del CONI, è stato intervistato a margine del 'Premio Fair-Play Menarini' a proposito del probabile annuncio dell'addio di Totti dalla Roma che avverrà nel Salone d'Onore di Palazzo H. Queste le sue parole:
Il futuro di Francesco Totti?
"Penso che lui abbia, come tanti noi, la volontà di fare una cosa in cui si sente pienamente coinvolto e sicuro per quelli che sono i propri mezzi e le proprie capacità. Sarebbe un errore se io da presidente del Coni dicessi qualche cosa. L'unica cosa che dico è che lui ha chiesto di fare una conferenza all'Olimpico, ma c'era un concerto e mi e' sembrato doveroso concedergli il Salone d'Onore. Questo perché lui ha vinto il Collare d'Oro, la massima onorificenza sportiva, e poi perché è un campione del mondo. E' giusto che venga qui, questaè la casa dello sport italiano. E il mondo dello sport è grato ai campioni del mondo, di qualsiasi disciplina siano".
Agente di Veretout a casa Milan. Rossoneri hanno la priorità per il viola
Mario Giuffredi, agente di Jordan Veretout e Mario Rui, è atteso oggi in casa Milan per parlare di entrambi i suoi assistiti che interessano parecchio al club milanese. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, solo dopo questo appuntamento si capirà se Boban e Maldini saranno pronti ad accelerare. Se dovesse arrivare una proposta, il centrocampista francese porrebbe al centro delle proprie preferenze proprio i rossoneri, anche perché considera da tempo chiusa la sua esperienza alla Fiorentina.
Addio Totti. Si muove la Questura in varie zone di Roma per mantenere l'ordine pubblico
L'annuncio del divorzio di Francesco Totti dalla Roma anche in vista di dirigente previsto per le ore 14 al Palazzo H del CONI potrebbe creare qualche problema di ordine pubblico. Per questo motivo, la Questura ha organizzato servizi di vigilanza davanti al Foro Italico e nei dintorni, dove è possibile che gruppi di tifosi giallorossi si riuniscano In questo caso per manifestare appoggio e solidarietà a Totti e anche per contestare il presidente e la dirigenza della Roma. Misure analoghe sono state prese sia davanti al centro sportivo di Trigoria sia di fronte alla sede amministrativa della società, che da febbraio è in viale Lev lblstoj, all'Eur. Pattugliato il ponte degli Annibaldi, a ridosso del Colosseo, negli ultimi tempi scelto dagli ultrà per lanciare messaggi, qualcuno dei quali a sfondo politico. D'altra parte già nei giorni scorsi sono stati numerosi gli interventi delle forze dell'ordine in tutta Roma per la scoperta di scritte sul muri con insulti a Pallotta.
Cotroneo: "Non siamo i Boston Celtics. Gestire la Roma significa rispettarne storia e tradizione. Totti la nostra storia più bella"
Roberto Cotroneo, scrittore e giornalista di 58 anni, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport e ha espresso il suo parere anche in merito alla decisione di Totti di lasciare la Roma. Queste le sue parole:
E così la Roma ha lasciato andare prima De Rossi, ora Totti...
"Da non crederci, perché la Roma non è una squadra come un'altra. Con tutto il rispetto, non siamo i Boston Celtics. Gestire la Roma significa rispettarne la storia e la tradizione, e Totti è stata la nostra storia più bella, per trent'anni ci ha regalato meraviglie, perché non dargli il tempo di abituarsi alla nuova vita?».
Ma Pallotta gli aveva proposto il ruolo di direttore tecnico, cosa doveva fare di più?
"Rispettarlo, innanzitutto. E rispettarne la storia, che - ripeto - non è replicabile. Francesco avrà avuto le sue incertezze, non lo nego. E forse si sente ancora in una terra di mezzo, un po' calciatore e un po' dirigente. Ma meritava qualcosa in più che essere trattato come una figurina".
Gerson nel mirino del Bologna. Possibile prestito con diritto di riscatto
Dopo il prestito alla Fiorentina, il futuro di Gerson potrebbe nuovamente essere lontano da Trigoria. Il brasiliano infatti, come riferisce La Gazzetta dello Sport, piace molto a Walter Sabatini che verrà nominato Direttore Tecnico del Bologna. L'ex DS giallorosso vorrebbe Gerson nel suo Bologna, con pronta un'offerta di prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni di euro.
Rosella Sensi: "Francesco parla da romano e romanista. Sta soffrendo molto"
Rosella Sensi, ex presidente della Roma e figlia di Franco, ha parlato della conferenza di Francesco Totti direttamente dagli studi Rai dove era ospite:
"E’ fondamentale che il presidente sia presente per tutto. Lo è per gestire i giocatori, ma anche i dirigenti. Francesco Totti ha messo anche oggi davanti la Roma ai suoi sentimenti. L’ho visto un po’ trattenuto, anche se andando avanti ha lasciato andare qualcosa. Si vede, nonostante le battute, sta soffrendo molto. Anche per me è stato un po’ come morire staccarmi dalla Roma. Ho avvertito chiramente anche io la sensazione che la proprietà americana volesse da subito realizzare una deromanizzazione. Francesco parla da romano e romanista. In lui c’è una profonda tristezza, sta soffrendo e avrà pensato moltissimo nel prendere questa decisione, è una scelta per lui anche più importante di smettere di giocare. La deromanizzazione non ha senso, non è stata una scelta intelligente. La prospettiva di questa società? Non l’ho capita, si tratta di comprendere il progetto a prescindere dallo Stadio, che la società Roma deve avere. C’è una perdita di un sentimento che i romanisti hanno sempre avuto. Totti e Baldini? Non ricordo un particolare rapporto tra loro due durante la presidenza Sensi, quando Franco faceva il direttore sportivo. Tra l’altro non ha mai ringraziato mio padre per l’opportunità che gli diede. Non capisco perché questa sorta di antipatia nei confronti di Francesco, che è sempre stato determinate all’interno della Roma. Il rapporto tra Totti e De Rossi? E’ stato sempre stato ottimo. Mi ha commosso l’immagine durante l’addio di De Rossi: Daniele, Francesco e Bruno Conti tutti insieme, quella è la romanità, è quello che i tifosi vogliono vedere".