Roma, ora Higuain. E tratta Suso
IL CORRIERE DELLA SERA - (...) Annunciato Mancini, e in attesa di ufficializzare Veretout, i giallorossi aspettano notizie dalla Juve per Higuain. Nicolas, il fratello-agente, è a Torino per incontrare i dirigenti bianconeri, i quali ribadiscono che è fuori dal progetto tecnico e anche economico. Il giocatore non vuole muoversi, ma tutto lo spinge verso la capitale. L’accordo tra Juve e Roma, club in sintonia totale, non si annuncia così difficile: i giallorossi sono pronti a pagare in due anni i 36 milioni necessari affinché la Juve non faccia una minusvalenza. Non è escluso l’inserimento di altri giocatori nell'affare. La Roma è interessata anche a Suso, considerato l’ideale per il gioco di Fonseca. C’è stato un contatto con il Milan, ma l’offerta è stata ritenuta inadeguata (15 milioni più Defrel).
Roma, legittima difesa
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Oggi pomeriggio, a Trigoria, primo test: Roma-Pro Calcio Tor Sapienza, ore 17,30, diretta Roma tv. Primo test soprattutto per la difesa, a cui Paulo Fonseca in queste prime settimane di lavoro ha dedicato molto tempo. I sincronismi, certi movimenti, il tipo di mentalità, da quel che si apprende, sono molto simili a quelli sperimentati con Eusebio Di Francesco nell'ultimo biennio: linea a 4 alta, pressing, portiere mai troppo tra i pali quando si è in possesso della palla. Tipico di una squadra che ragiona con lo sguardo verso la porta avversaria e non quella propria.
Il primo anno di DiFra, esperimento riuscito perfettamente: la Roma è stata una delle migliori difese del campionato, anche grazie ad Alisson; il secondo anno un mezzo disastro, problema che non si è mai riuscito a risolvere, nemmeno con il concreto Claudio Ranieri. Questo, come ha detto il ds Gianluca Petrachi, è l'anno zero. Si riparte, stessi principi ma, come stiamo vedendo, uomini diversi. Ma questa, per altro, è un'abitudine. Basti pensare a quanti centrali big la Roma ha cambiato in questi anni, da Kjaer e Heinze, fino a Marquinos, passando poi per Benatia, quindi Castan, Ruediger e ora Manolas, per non parlare dei portieri. Il perno, insomma, è sempre saltato, e quest'anno non siamo qui a raccontare una storia diversa. Olsen, Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov il quartetto base dello scorso anno, e ora si riparte da un altro portiere, Pau Lopez, un nuovo terzino sinistro, Leonardo Spinazzola, che si alternerà con Aleksandar Kolarov il quale, a quanto pare, non ha superato con Fonseca la prova da stopper.
Più, due nuovi centrali, uno è arrivato ieri, può stare in mezzo o sull'esterno destro, è Gianluca Mancini (due milioni per il prestito, più 13 per il riscatto e bonus fino a 8 legati a risultati individuali e di squadra, «essere un giocatore della Roma è un motivo d'orgoglio e mi ripaga dei tanti sacrifici fatti da quando ho iniziato a giocare a calcio. Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura», ha detto a Roma TV), un altro è in arrivo, si parla con insistenza del belga del Tottenham, Toby Alderweireld, 30 anni, ben strutturato, esperto e di personalità. Ecco, dopo l'addio di Manolas (e Marcano) servirebbe uno con queste caratteristiche, oltre al giovane arrivato dall'Atalanta. Fazio e Jesus, a meno di offerte last minute, dovrebbero restare come alternative. Stesso discorso vale per Alessandro Florenzi, per ora è lui il terzino destro, e capitano, anche nel nuovo corso. Per ora, perché si sa, su Ale, è piombato il Siviglia, l'Atletico e ora il Tottenham. Nella lista dei difensori attuali vanno aggiunti anche Rick Karsdorp e Davide Santon. Se resta tutto così, uno sembra di troppo.
La Roma nell'ultimo campionato ha subito 48 gol, 1,26 a partita. E' questo il motivo che l'ha sempre tenuta lontana dalla Champions, bel altro trend l'anno precedente, chiuso con 28 reti incassate. Era un'altra squadra, a parte Alisson c'erano centrocampisti che sapevano proteggere bene la porta, vedi Strootman e Nainggolan. Non a caso, Fonseca ha chiesto un rubapalloni come Jordan Veretout, oltre che un portiere più adatto al suo calcio. Il francese giocherebbe, nel 4-2-3-1, in mezzo e affiancherà un regista, Pellegrini è l'indiziato numero uno per quel ruolo, con Diawara a contendergli lo scettro di organizzatore del gioco. La difesa dovrà partire dagli attaccanti, che dovranno essere capaci di recuperare i palloni e ripartire. Ripartire, come la Roma. Con un'altra rivoluzione.
Baires, è febbre alta per De Rossi: «Al Boca arriva una leggenda»
IL MESSAGGERO - LENGUA - «No podía terminar mi carrera sin jugar en Boca». Questa dichiarazione di Daniele De Rossi ha dominato l'apertura del quotidiano sportivo argentino Ole per l'intera giornata di ieri. Parole scritte a caratteri cubitali che rendono fieri i tifosi Xeneize, letteralmente impazziti appena l'indiscrezione è diventata notizia certa. Daniele, infatti, sta aspettando che il club liberi la casella per gli stranieri (Nandez al Cagliari) e che il procuratore Sergio Berti risolva alcuni aspetti burocratici, prima di partire alla volta dell'Argentina dove lo aspetterà un'accoglienza straordinaria.
Giornali, siti web, radio locali e social network non parlano d'altro se non dell'arrivo della «Leggenda romanista» che vestirà la maglia gialloblù per i prossimi 8 mesi, guadagnando appena 500mila euro. Un salario che, se paragonato a quelli europei, è ben al di sotto degli standard, ma Daniele ha scelto di emozionarsi, di vivere River-Boca al Monumental (in programma il 31 agosto), di lottare nella Libertadores per vincere il titolo e ritrovare quel calore che solo una città come Roma ha saputo regalargli. Emozioni che non hanno prezzo, perché il calcio in Argentina è vita e la passione che il popolo del Boca gli sta trasmettendo in queste ore non ha precedenti. Centinaia di tifosi hanno preso d'assalto il profilo Instagram della moglie e attrice Sarah Felberbaum, scrivendo messaggi di riconoscenza accompagnati da un fiume di cuori giallo e blu. Ma la foga dei tifosi non si è fermata a semplici post di ringraziamento, qualcuno ha ideato fotomontaggi che ritraggono De Rossi con indosso la maglietta del Boca e pubblicato video delle sue esultanze sia in campo che in tribuna.
Ad alimentare la follia anche i media che hanno intervistato decine di giornalisti italiani, pubblicato sondaggi e articoli di approfondimento sull'ex romanista e sui 12 calciatori europei che nella storia hanno vestito la maglia del Boca. E ancora, c'è chi ha ripercorso l'intera carriera del centrocampista, o gli ultimi mesi nella Roma, chi ha ricordato le parole di Perotti («Vedeva i Superclasicos assieme a me e Paredes») e chi ha pubblicato la foto mentre tiene in mano la maglietta regalatagli del Boca con il numero 16 e il suo nome. De Rossi dovrebbe partire per Buenos Aires nel fine settimana, i tifosi accorreranno in massa per vederlo scendere dall'aereo ed è per questo che la società sta pensando di organizzare una presentazione in grande stile alla Bombonera. Regista della trattativa l'ex compagno e ora direttore sportivo del Boca Nicolas Burdisso (Guillermo, suo fratello minore, costretto a fermarsi per problemi cardiaci: stoppato il trasferimento al San Lorenzo) che non ha mollato anche quando sembrava che la Fiorentina avesse fatto l'offerta migliore. Una scelta coraggiosa che va a intaccare gli equilibri familiari, per questo ci sono voluti circa due mesi per decidere. Ad avere la meglio è stato l'istinto e i tifosi della Roma capiranno: gli hanno promesso che saranno sempre dalla sua parte.
Mancini seduce già: «Spero di fare gol contro la Lazio»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Era difficile immaginare che Gianluca Mancini si potesse presentare meglio all'universo romanista. «Spero di fare gol al derby». E da queste latitudini la frase non è banale. D'altronde, le aspettative su di lui sono alte. Basti pensare che è il centrale difensivo più caro della storia giallorossa. Il dettaglio: 2 milioni per il prestito, 13 milioni come obbligo di acquisto a titolo definitivo, 8 milioni di bonus e il 10% da riconoscere all'Atalanta in caso di cessione a un prezzo in eccesso rispetto a quanto già maturato.
Svolte le visite mediche, Mancini è andato a Trigoria per avere un breve colloquio sia coi dirigenti che con Fonseca: «Quello della Roma è un treno che non passa sempre – ha detto Mancini a Roma Tv - Ho parlato con Fonseca e sono rimasto colpito perché non è da tutti i giorni ricevere una chiamata da uno come lui. L’intensità fa parte delle mie caratteristiche. I gol? Quando un difensore segna dà una mano alla squadra. Certo, io devo aiutare i compagni a non prendere reti. Se poi si riesce a farli, ben vengano». (...).
Il sogno di De Rossi a un passo: domani lo sbarco al Boca
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Se il calcio fosse psicoanalisi, l’abbraccio in arrivo tra Daniele De Rossi e il Boca Juniors avrebbe un po’ il connotato del transfert (...). Questo, forse, spiegherebbe alcune delle parole che, proprio sull'argomento, lo stesso Daniele aveva detto tempo fa. «Avrei desiderato giocare al Boca a venti, trenta, trentacinque anni. Insomma, sempre. Era uno dei miei desideri e lo è sempre stato. Mi piacerebbe essere in campo in un match contro il River Plate alla Bombonera. Quando vedo quello stadio, mi leva la vita». Un’espressione forte, che in una certa maniera si sposa anche con la enorme attenzione che i media argentini hanno riservato allo sbarco in Sudamerica di una delle stelle del calcio europeo (...).
La definizione completa dell’accordo deve essere ancora trovata, ma naturalmente è solo questione di ore, tant’è che l’ex capitano della Roma potrebbe imbarcarsi per Baires già domani per essere presentato nel fine settimana, anche se è ancora tutto da confermare. Il campionato comincia il 26 luglio per terminare il 2 marzo e proprio questa dovrebbe essere la durata dell’accordo con De Rossi (da 500 mila euro), a meno di prolungamenti, che il Boca può gradire, nonostante il centrocampista la prossima settimana (il 24 luglio) compia 36 anni (...).
Corsa, entusiasmo e voglia di novità: ecco il primo test in attesa di Zaniolo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Spinazzola e - probabilmente - Pau Lopez saranno i due volti nuovi nella Roma che oggi sarà impegnata alle 17.30 a Trigoria per la prima amichevole contro il Tor Sapienza. L'attenzione sarà però tutta convogliata su Paulo Fonseca, al debutto sulla panchina giallorossa. Il tecnico ieri pomeriggio ha lasciato liberi i giocatori, stamattina invece è previsto allenamento.
Non ci sarà Zaniolo, atteso a Villa Stuart per le visite mediche a mezzogiorno, nè Pellegrini - ultimi giorni di vacanza - e neppure i nuovi acquisti Mancini e Diawara. Spazio, quindi, ai volti conosciuti, con Kluivert che dovrebbe essere tenuto a riposo per i fastidi avvertiti negli ultimi allenamenti. Gonalons e Riccardi out per le noie muscolari che hanno anche impedito loro, di fatto, di cominciare la preparazione. Per Fonseca, l'importante è vedere dei movimenti da squadra. Il tecnico portoghese sta cercando di unire il gruppo. «Fonseca - ha dichiarato Cengiz Under - ha dato messaggi importanti alla squadra fin dal primo giorno. Con lui si fatica tanto in allenamento, per certi versi ricorda Di Francesco». L'ala turca, blindata per precisa volontà dell’allenatore, commenta i primi giorni con il nuovo allenatore e fissa gli obiettivi: «Fonseca ha molta grinta e credo che inizieremo bene il campionato. Terminata ogni sessione di allenamento analizziamo nel dettaglio ciò che abbiamo fatto. Questo ci per- mette di stampare bene in testa gli schemi e farci trovare preparati in campo. Penso di poter superare i 12-13 gol e fare più assist. Ci credo molto e voglio dimostrare a tutti quanto valgo». Obiettivo principale: tornare in Champions. «Penso che ce la faremo», chiosa Under.
La Roma spera che la stessa sicurezza sia dimostrata in campo, già nel 4-3-3 di partenza con cui la squadra dovrebbe schierarsi nella prima amichevole di stagione, con lui e Perotti esterni e Dzeko e Schick che si alternano davanti. I centrali dovrebbero essere Fazio e Juan Jesus, ma al posto del brasiliano potrebbe esserci Kolarov con Spinazzola a sinistra e Florenzi a destra.
Allenamento Roma, presente Mancini. Nel pomeriggio amichevole contro il Tor Sapienza
La Roma continua gli allenamenti a Trigoria. La fase mattutina inizia alle 9.30 e sarà presente Gianluca Mancini, confermato proprio nella giornata di ieri. Continuano la preparazione differenziata Gonalons, Riccardi, Coric e Kluivert per i disagi fisici di cui hanno risentito nei giorni precedenti.
La seduta odierna si concentrerà maggiormente sulla parte tattica rispetto a quella atletica in vista della prima amichevole che si terrà nel pomeriggio a Trigoria contro il Pro Calcio di Tor Sapienza.
L'allenamento è iniziato con riscaldamento e riattivazione muscolare, poi è arrivato alla fase incentrata sulle reattività e velocità. Il focus successivo è tattico con una simulazione di partita, 11 contro 11. Successivamente si sono svolte esercitazioni nel portare la palla dalla propria area di rigore in quella dell'avversario, seguendo le istruzioni di Fonseca.
Tentazione americana: lo Stadio della Roma dirottato a Fiumicino
LA REPUBBLICA - RIZZO- Se non è il classico piano B, un po’ gli assomiglia. Per lo stadio della Roma calcio gli americani hanno già speso una barca di quattrini: 33 milioni, dicono. E a vederli finire tutti nella pattumiera non ci pensano proprio. Ecco perché nelle scorse settimane è stato sondato Esterino Montino, il sindaco PD di Fiumicino. Scopo del sondaggio: appurare la disponibilità del suo Comune a ospitare lo stadio destinato invece a Tor di Valle se l’estenuante trattativa con il Campidoglio dovesse per una qualche ragione naufragare. Il fatto è che la seconda conferenza dei servizi si è conclusa ormai più di un anno fa. Esattamente l’11 giugno 2018. Ma la convenzione che dovrebbe sbloccare l'operazione, un investimento da 1,2 miliardi sborsati dai fondi americani in cordata con il presidente della Roma calcio James Pallotta, ancora non c'è.
Il percorso si arricchisce di ostacoli a ogni passaggio. L'ultimo è il concetto di “contestualità”. II Comune dice che lo stadio non può aprire prima del completamento delle opere di potenziamento della linea Roma-Lido. Quelle opere però non dipendono da chi realizza lo stadio, bensì dalle Ferrovie: cui peraltro il costruttore contribuisce con 45 milioni. E di mezzo c'è anche la Regione. Come si combinano le due cose? Ma anche tralasciando gli intoppi burocratici, ci sono sempre le incognite politiche. Per dare il via libera definitivo allo stadio serve la ratifica della variante urbanistica da parte della Regione di Zingaretti, ma anche un voto del consiglio comunale grillino della capitale. Dove la tempesta giudiziaria che ha investito il costruttore Luca Parnasi e il super consulente della sindaca Raggi, Luca Lanzalone, non è stata una passeggiata di salute.
E c'è un segnale che fa capire quanto la corda sia tesa. La Roma calcio ha chiesto un parere alla giurista Luisa Torchia, già consigliera dell'ex premier Romano Prodi, nell'eventualità in cui si dovessero verificare i seguenti due fatti: che il Campidoglio revochi la dichiarazione di interesse pubblico per il progetto dello stadio, confermata il 14 giugno 2017 dal consiglio comunale a maggioranza 58, o che lo stesso Comune blocchi la ratifica finale della conferenza dei servizi che ha già approvato il progetto. Facendo saltare l'operazione. Quel parere è un modo per mettere le mani avanti. E com'era ovvio sostiene che il Comune a questo punto non può tirarsi indietro. Ma gli investitori americani scalpitano e la società di Pallotta ha così pensato anche a un paracadute: quello dì Fiumicino, in un’area dove la ferrovia corre parallela all'autostrada per l'aeroporto. Infrastrutture già esistenti e un'amministrazione pronta ad accoglierli a braccia aperte.
Sette anni ci sono voluti per arrivare a questo. Sette anni, tre sindaci e un commissario prefettizio. Sette anni e ben due conferenze dei servizi. Con In più la defenestrazione di un assessore, Paolo Berdini, che era fieramente contrario all'aumento delle cubature. Cacciato via proprio da chi non aveva invece voluto «le Olimpiadi del mattone». Tutto comincia ll 19 aprile 2012, amministrazione Alemanno. Con una sollecitazione pubblica sul giornali, la Roma comunica che sta cercando un’area per fare lo stadio. Arrivano 86 offerte, ma alla fine la scelta si riduce alle tre considerate più buone. La migliore in assoluto è nel quartiere Collatino. Proprietari sono i costruttori Gianni, eredi di Anacleto Gianni che fu anche presidente della Roma. Ha però un difetto: misura solo 13 ettari.
La seconda in graduatoria è più grande ed è nella stessa zona. Fa capo a una società del Tesoro, Fintecna. Ma anche qui i problemi non mancano: l’area è sbilenca e tagliata in due dalla strada. In più la società è pubblica e dovrebbe fare un bando. La terza scelta è Tor di Valle, che è dei proprietari dell’ippodromo ormai in stato di completo abbandono. Lì sopra ci ha messo gli occhi Sandro Parnasi, il padre del Luca finito nei guai. Vuole farci un centro residenziale tipo Milano 2. Ma non ha difficoltà a cambiare idea e accordarsi con la Roma. Grazie anche al fatto che le sue pendenze con Unicredit potrebbero essere sistemate dando alla banca uno dei due grattacieli progettati dall’architetto americano Daniel Libeskind.
L'operazione assume dimensioni enormi per le compensazioni dovute ai necessari investimenti in opere pubbliche a carico del privato: un milione di metri cubi. E diventa un caso. C'è chi sospetta una speculazione sfacciata con la scusa dello stadio. E la consigliera comunale Virginia Raggi, che dice: «La delibera di pubblica utilità dello stadio a Tor di Valle? Magari la ritiriamo e lo facciamo da un’altra parte. Tor di Valle allo stato attuale appare un’operazione speculativa». Ma il Comune guidato da Ignazio Marino ci ha messo il timbro. E se il commissario Francesco Paolo Tronca se ne tiene alla larga, Virginia Raggi da sindaca non può farlo.
Ben presto inizia la demolizione del vecchio progetto. Berdini gli fa la guerra, aiutato anche da un vincolo dei Beni culturali sul vecchio ippodromo che spunta dopo tre anni. I grillini però sbandano e la logica del compromesso prevale. Via l'assessore insieme ai grattacieli e a quello che sì può eliminare. Ma lo stadio va fatto. Si approva il progetto, la seconda conferenza dei servizi sembra andare liscia come l’olio. Senonché, due giorni dopo il tempo fissato per le eventuali osservazioni, arrestano Luca Parnasi, che ha ereditato l'affare dal padre Sandro, morto due anni prima, e Lanzalone. I magistrati si affannano a chiarire che il progetto dello stadio non è coinvolto. Ma da quel momento si procede a passo di lumaca. Con gli oppositori che non demordono. «Spero che lo stadio si faccia da un’altra parte», parola di Roberta Lombardi, capogruppo grillina alla Regione. Neanche due mesi fa.
Dzeko si avvicina all'Inter
Edin Dzeko si allontana dalla Roma. Continua la preparazione con i compagni a Trigoria, ma è già proiettato verso l'Inter: come riporta La Gazzetta dello Sport, la società capitolina ha premuto sull'accelleratore per la trattativa.
Zaniolo a Trigoria per le visite. Nel pomeriggio primo allenamento
Nicolò Zaniolo è a Villa Stuart per le visite mediche. In mattinata sostiene i consueti controlli sportivi di inizio anno che daranno il via alla stagione: nel pomeriggio sosterrà il primo allenamento a Trigoria mentre la squadra giocherà l'amichevole contro il Tor Sapienza.
Mancini si allena con il gruppo in vista del match con il Tor Sapienza
Oggi ci sarà il primo test stagionale della Roma di Paulo Fonseca. L'appuntamento è a Trigoria alle 17:30 con il Pro Calcio Tor Sapienza. A tal proposito, stamattina la rosa si è ritrovata sui prati di Trigoria per svolgere un allenamento pre-partita. Attivazione muscolare, fase atletica ed esercizi su reattività e rapidità, prima di passare al lavoro tattico e ad una simulazione di una partita 11 vs 11 a tutto campo: questo il programma di giornata. Il neo acquisto, Mancini, ha svolto la parte atletica col gruppo, prima di lavorare in solitaria.
Ex ct Guinea: " Diawara è un centrocampista che sa giocare d'anticipo, sa far ripartire l'azione, sa andare all'attacco"
Amadou Diawara è diventato, poche settimane fa, un nuovo centrocampista giallorosso all'interno dell'operazione di mercato che ha portato Kostas Manolas alla corte del Napoli di Carlo Ancelotti. Poco fa Paul Put, ex ct della nazionale della Guinea, ha rilasciato una intervista all'emittente Tele Radio Stereo per dare qualche aneddoto sul nuovo giocatore della Roma facente parte della rosa di Paulo Fonseca.
Diawara è un nuovo giocatore della Roma: come ha giocato in Coppa d'Africa?