Tutto fatto per Gerson al Flamengo. Il brasiliano inesploso lascia la Capitale
Come ormai riportato unanimemente dai vari operatori ed esperti di calciomercato, il centrocampista brasiliano Gerson è praticamente un nuovo giocatore del Flamengo.
L'ex promessa della Fluminense torna in Brasile per una cifra di poco inferiore ai dieci milioni di euro, con il club di Viale Tolstoj che tuttavia mantiene anche il 15% sulla futura rivendita del ragazzo.
Arrivato nell'estate del 2016 per volere dell'allora ds romanista Walter Sabatini, che lo strappò addirittura alla concorrenza del Barcellona, Gerson non è mai riuscito a mantenere tutto ciò che di buono si diceva sul suo conto al momento dello sbarco nella Capitale.
Dopo un anno di apprendistato agli ordini di Spalletti, infatti, nella stagione 2017/2018, con Eusebio Di Francesco in panchina, sembrava essere giunta l'ora della sua esplosione nel calcio europeo: una straordinaria doppietta a Firenze pareva l'inizio di una meravigliosa ascesa, ma in realtà si trasformò ben presto nell'unico acuto della sua esperienza capitolina.
Ceduto in prestito secco proprio alla Fiorentina la scorsa estate, Gerson partì alla grande, con un gol all'esordio in campionato e prestazioni di ottimo livello, prima di calare alla distanza e finire nell'anonimato.
Adesso il ritorno in patria, a soli 22 anni.
Chissà che il futuro non possa concedergli una nuova chance nel calcio che conta; di certo anche lui dovrà dimostrare molto di più delle estemporanee giocate sopraffine viste tra la Capitale e la Toscana nell'ultimo triennio.
Boa sorte!
Roma, un ritiro "insolito" e Fazio suona la carica
INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Se a Lugano Antonio Conte ha preteso un servizio di sicurezza composto da una trentina di persone per allontanare occhi indiscreti, a Trigoria Paulo Fonseca si è limitato a chiedere alla società di chiudere i cancelli e lasciare fuori dal centro sportivo tifosi, giornalisti e telecamere. La Roma è ripartita da zero, con un profilo basso che non si vedeva da tempo: anche la scorsa estate la prima parte del ritiro si è svolta al Fulvio Bernardini, ma a differenza di quest'anno era stata costruita una tensostruttura sotto alla quale sorgeva uno studio televisivo (esclusivo per la tv del club), per seguire da vicino le gesta dei giocatori che ogni giorno si davano il cambio per essere intervistati. Quest'anno appare tutto più sobrio. Non che ci sia nulla da nascondere, anche perché si tratta del primo allenamento della stagione, ma è un segnale che il club vuole dare all'ambiente. La parola d'ordine è lavoro e ai giocatori lo ha ribadito Fonseca per 7 minuti di discorso in portoghese, durante i quali la squadra si è disposta in semicerchio a centrocampo in rigoroso silenzio. Accanto a lui solo il traduttore che lo ha aiutato con la comunicazione, anche se il senso delle sue frasi è stato chiaro a tutti: chi non è motivato a lottare per la Roma e dedito alla causa non può far parte del progetto, seguendo le regole tutti si potranno levare tante soddisfazioni. Il ds Petrachi, tra una telefonata e l'altra di mercato, ha osservato tutto, mentre il nuovo staff atletico (ridimensionato rispetto alla scorsa stagione) è stato interamente coinvolto nella prima fase della seduta.
PARLA IL COMANDANTE - A Trigoria Paulo Fonseca non vuole che voli una mosca. Dichiarazioni ridotte al minimo, ieri è stato il turno di Fazio che ha ribadito come sarà importante partire forte per avere fiducia, tanto silenzio e tanto lavoro: «Partire col piede giusto è importante, dobbiamo allenarci forte in questo momento». Concentrazione al massimo, anche col rischio di toni un po’ alti, come accaduto tra lo stesso Fonseca e Leal, il suo tattico di fiducia. Mentre Fonseca plasma la squadra, la società si concentra sulle prossime mosse di mercato. Nel summit andato in scena a Siena tra Pallotta, Petrachi, Baldini, Fienga e il tecnico, si è parlato soprattutto delle strategie. In accordo con i vertici, il ds ha deciso per il momento di mettere in stand-by la trattativa con l’Atalanta per Gianluca Mancini. Il difensore costa troppo, quasi 30 milioni, e non convince appieno la dirigenza romanista, pronta a insistere per portare a Roma il brasiliano del Torino Lyanco, oppure l’altro granata, Nicolas N’koulou. Il nodo, in questo caso, è rappresentato dai rapporti non idilliaci tra il ds salentino e il suo ex presidente Cairo.
Fazio nella scia di Fonseca: “Lavorare duro”
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - A Trigoria Paulo Fonseca non vuole che voli una mosca. Dichiarazioni ridotte al minimo, ieri è stato il turno di Fazio che ha ribadito come sarà importante partire forte per avere fiducia, tanto silenzio e tanto lavoro: «Partire col piede giusto è importante, dobbiamo allenarci forte in questo momento». Concentrazione al massimo, anche col rischio di toni un po’ alti, come accaduto tra lo stesso Fonseca e Leal, il suo tattico di fiducia. Mentre Fonseca plasma la squadra, la società si concentra sulle prossime mosse di mercato. Nel summit andato in scena a Siena tra Pallotta, Petrachi, Baldini, Fienga e il tecnico, si è parlato soprattutto delle strategie. In accordo con i vertici, il ds ha deciso per il momento di mettere in stand-by la trattativa con l’Atalanta per Gianluca Mancini. Il difensore costa troppo, quasi 30 milioni, e non convince appieno la dirigenza romanista, pronta a insistere per portare a Roma il brasiliano del Torino Lyanco, oppure l’altro granata, Nicolas N’koulou. Il nodo, in questo caso, è rappresentato dai rapporti non idilliaci tra il ds salentino e il suo ex presidente Cairo.
Nel summit di Siena, la società ha deciso anche di tornare alla carica per Toby Alderweireld, 30enne centrale del Tottenham, su cui si sta muovendo in maniera decisa soprattutto Franco Baldini. Nei prossimi giorni è previsto un incontro a Londra proprio tra il consigliere di Pallotta e il club londinese per provare a sbloccare la trattativa, cercando di scendere dalla richiesta di 30 milioni. Nel frattempo, da Siviglia Monchi insiste per portare in Andalusia Alessandro Florenzi: la società non intende opporsi alla cessione ma per il terzino romano chiede 30 milioni. Per il centrocampo, invece, Petrachi continua a spingere con la Fiorentina per Veretout, ma sta monitorando anche il ventenne del Lille Boubakary Soumaré. Per l’attacco, il nome più caldo resta quello di Higuain. Mentre l’argentino ieri veniva accolto a Torino dall’entusiasmo dei tifosi della Juve nel giorno del raduno, Nedved e Paratici continuavano a lavorare per trovargli una sistemazione. Nella squadra di Sarri il Pipita è destinato a non trovare spazio, ragion per cui potrebbe decidere di accettare l’offerta della Roma. Il nodo però rimane sempre lo stesso: il pesante ingaggio da 6.5 milioni a cui la punta non vuole rinunciare. A spingere Petrachi a mettere in pausa la trattativa con il club di Agnelli è anche l’empasse sulla cessione di Dzeko, che da mesi ha l’accordo con l’Inter, ma non riesce a raggiungere Antonio Conte a Milano perché l’offerta nerazzurra è ancora troppo bassa.
Difesa e nuovo bomber, la Roma accellera
IL CORRIERE DELLA SERA - La Roma alza l’asticella. Una delle indicazioni emerse dal summit che c’è stato due sere fa in Toscana, a Siena, a cui hanno partecipato il presidente James Pallotta, in questi giorni in vacanza in Italia, il suo consulente Franco Baldini, il d.s. Gianluca Petrachi, il Ceo Guido Fienga e l’allenatore Paulo Fonseca, è quella di dare una sterzata decisa al piano di rafforzamento della squadra.
In questo senso si può interpretare la brusca frenata che c’è stata con l’Atalanta nella trattativa, che sembrava conclusa, per portare in giallorosso il difensore Gianluca Mancini. [..] Con il calciatore praticamente preso, si è confrontato con Pallotta e con Baldini, che gli ha prospettato la possibilità di arrivare a Toby Alderweireld. Una trattativa di alto profilo, quella con il Tottenham, che sarà condotta in prima persona dal consulente del presidente che domani a Londra incont rerà la dirigenza degli «Spurs». Un esempio perfetto della sinergia a cui faceva riferimento il d.s. il giorno della sua presentazione. Contemporaneamente, Petrachi proverà a strappare alla sua ex squadra, il Torino, un accordo per un suo vecchio pallino, cioè Nkoulou. Sul tavolo è disposto a mettere una decina di milioni più il cartellino di Diego Perotti, che però guadagna troppo (3 milioni netti fino al 2021) per gli standard della società granata.
L’altro argomento caldo affrontato nel summit di Siena, riguarda Edin Dzeko. Il centravanti bosniaco-qualche sera fa a cena con Daniele De Rossi e Aleksandar Kolarov - ha ribadito al d.s. la sua volontà di andare via dalla Roma per accasarsi all’Inter. Una presa di posizione che mette la società giallorossa abbastanza alle strette, visto che il rischio è di tenere un calciatore scontento e di perderlo tra dodici mesi a parametro zero. Per questoicontatti con l’Inter, che pure lei ha fretta di concludere, saranno riallacciati nelle prossime ore: a 14- 15 milioni di euro si può chiudere. Poi sarà caccia al sostituto: Higuain resta senza dubbio la prima scelta, come confermato (con grande entusiasmo) da Petrachi prima e da Fonseca poi.
Tor di Valle, disaccordo tra il Comune e il club sull’agenda degli incontri
IL CORRIERE DELLA SERA - Per lo stadio della Roma manca la quadra non solo sul progetto, ma anche sull’agenda. Secondo il club, infatti, «gli incontri non sono finiti, ce ne sono già fissati in questa settimana e la prossima, vanno avanti per definire gli ultimi punti della Convenzione». Per il dipartimento Urbanistica del Campidoglio, invece, «in agenda non ci sono affatto summit in programma». Anzi, i dirigenti capitolini confermano le criticità di sempre - la contestualità delle opere pubbliche/private - che, evidentemente, le tante riunioni delle scorse settimane non sono riuscite a risolvere. Anche questo un segnale di stallo: il progetto è fermo.
Roma, Dzeko via e subito Higuain. Baldini a Londra per Alderweireld
LEGGO - BALZANI - Il presidente, il direttore, il consulente e l'allenatore. Il quartetto dell'anno zero in casa Roma, ha pianificato le mosse di mercato martedì in un ristorante di Siena. Lontani da Roma e vicini a casa di Baldini (il consulente) dove Pallotta (il presidente) sta passando le vacanze e ha convocato Petrachi e Fonseca (direttore e allenatore). Un incontro per sbloccare situazioni di stallo, metterne in ghiaccio altre e provare affondi finali. Ecco in tre punti il piano di Siena.
1) Mandare via gli scontenti: Un leit motiv ascoltato nelle conferenze di Petrachi e Fonseca. Il primo tappo è rappresentato da Dzeko che, qualche ora prima del viaggio in Toscana, ha avuto un confronto con il ds in cui ha ribadito la voglia totale di andare via. Per questo Petrachi ha riallacciato i rapporti con l'Inter ammorbidendo le richieste. Si può chiudere a 14 milioni, forse già nelle prossime ore. Più ostiche le cessioni di Perotti, Nzonzi e Florenzi soprattutto per mancanza di offerte.
2) Operazione bomber: Per un attaccante da 62 gol in 4 anni che parte ce ne è uno da 117 in cinque che potrebbe arrivare. Pallotta, infatti, vuole un colpo in attacco. Il nome è quello di Higuain ieri osannato dai tifosi nel ritiro Juve. L'argentino vorrebbe restare a Torino, ma il club lo ha scaricato. Il Pipita ha iniziato a parlare con la Roma anche se le difficoltà non mancano. Per questo si studia un piano B che potrebbe riportare a Mertens (84 gol in 6 anni). Il procuratore dell'azzurro è lo stesso di Alderweireld (di cui parleremo in seguito) e se non dovesse ottenere il rinnovo potrebbe chiederne la cessione. Smentite sul nome di Mariano Diaz del Real.
3) Il consulente inglese: L'incontro di ieri ha fatto chiarezza pure sulle operazioni in difesa. Quella conclusa per Mancini è stata congelata da Petrachi. Il motivo? Il ds vuole tentare un doppio colpo insieme a Baldini. Ovvero portare N'Koulou e Alderweireld. Sul primo lavorerà Petrachi che ha avuto carta bianca per offrire 15 milioni più Perotti. Sul secondo è previsto un incontro tra Baldini e il Tottenham domani a Londra. Solo una volta capita la reale fattibilità delle due operazioni l'affare Mancini potrà essere definito.
De Rossi furioso sulle voci di ritiro: non ha ancora preso una decisione
IL CORRIERE DELLA SERA - È un uomo tormentato, Daniele De Rossi, che ancora non ha deciso il proprio futuro, anche se ha intenzione di sciogliere a breve la riserva. [..] Chi lo conosce bene sa che il suo stato d’animo in queste settimane è stato altalenante: ci sono stati giorni in cui sembrava convinto di accettare nuove sfide da calciatore - il Boca Juniors, Los Angeles o una squadra italiana - altri in cui l’addio è sembrato l’unica soluzione. In realtà non c’è una versione più vera dell’altra, perché semplicemente non ha ancora deciso. Di sicuro c’è che tutti i giorni si allena al centro sportivo dell’Acqua Acetosa come se dovesse scendere in campo domani, e che non gli fanno piacere (eufemismo) le corse all’annuncio sulle sue scelte. [..]
La cura Fonseca per tirare fuori il vero Schick
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il futuro di Patrik Schick è nelle mani di Paulo Fonseca. Sarà l’allenatore portoghese quello chiamato a provare a trasformare il brutto anatroccolo ceco nel cigno che tutti si aspettano possa diventare. A Trigoria, nessuno nasconde che nelle ultime due stagioni il rendimento del giovane centravanti sia stato al di sotto delle aspettative. [..] Per questo la palla tocca all’allenatore portoghese, che sembra aver cominciato la sua avventura a pieno ritmo, se si pensa che ieri ha rimbrottato duramente uno del suo staff, il tattico Leal. Un avviso ulteriore per Schick, che comunque per parte sua si è presentato in ritiro in buona forma. Facile capirne il motivo: un gran lavoro fatto durante le vacanze per presentarsi all’inizio della nuova stagione con addosso le stimmate dell’affidabilità. E il mercato? Fatta la premessa che una offerta valida (cioè che non creasse minusvalenze) sarebbe presa in considerazione, al momento non si registrano movimenti.
Il Comandante traccia la rotta: «Partiamo forte»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Profilo basso: sembra esser questo il mantra per questi primi giorni di ritiro in casa Roma. Una linea che si riconosce nelle parole di presentazione di mister Paulo Fonseca e nella decisione di blindare gli allenamenti della squadra. Non fa eccezione la prima intervista dell'anno ad un calciatore giallorosso, nella fattispecie, Federico Fazio: «Siamo curiosi e ansiosi di conoscerci meglio con Fonseca, sarà importante essere compatti e partire forte».
Per una tifoseria che nell'ultima stagione ha vissuto fasi altalenanti, c'è bisogno di equilibirio: «L’importante è stare vicini alle prime fin dall’inizio perché poi te lo porti dietro per tutta la stagione», commenta il difensore argentino. Nessun azzardo sugli obiettivi della squadra.
Incalzato sui dettami tattici che verranno impostati da Fonseca, Fazio commenta: «Se dietro saremo alti dovremo essere compatti e tenere noi il pallone. Ma siamo abituati, a me piace». Per quanto concerne gli equilibri del prossimo torneo di Serie A, invece, il difensore chiosa: «il campionato sarà sicuramente interessante. Tutte le squadre che lottano per Champions e scudetto hanno cambiato tanto, anche noi dovremo abituarci e vedremo cosa succederà per tutte. L’importante è allenarci forte [...]».
Rotta su Almendra. Monchi chiama Florenzi al Siviglia
IL MESSAGGERO - CARINA - Tra i giocatori che devono arrivare, quelli con le valigie pronte (Marcano torna al Porto, Dzeko è destinato all'Inter, Gerson preme per il Flamengo, Defrel è richiesto dal Cagliari) e altri il cui destino dipende dalle offerte che il club riceverà durante l'estate (Florenzi, al netto delle smentite off the record ieri di Monchi, è stato contattato dall'ex ds giallorosso che lo vorrebbe al Siviglia: la Roma chiede almeno 30 milioni), a Trigoria è ancora work in progress. Il summit di Siena è servito per confrontarsi e fare il punto della situazione. E come spesso accade nei confronti, non passa mai una linea univoca. Così da un lato Petrachi ha convinto il club a frenare per Mancini: oltre alle perplessità tecnico-tattiche espresse da tempo, a 25 milioni la Roma deve prendere un titolare. E a quel prezzo si può trovare qualcosa di più affidabile dell'Under 21 che rimane dunque in stand-by. A meno che non si prenda alle condizioni giallorosse: prestito biennale con obbligo di riscatto sui 20 milioni. Baldini, invece, ha persuaso il ds salentino a non scartare a priori l'ipotesi Alderweireld. L'ex dirigente granata avrebbe infatti di partenza altre idee ma ha assecondato la linea del consigliere di Pallotta. O meglio, intende capire i costi dell'operazione. Sino al 25 luglio il belga ha una clausola rescissoria di 30 milioni. Dopo si può trattare liberamente. E considerando che il difensore è in scadenza nel giugno del 2020, Baldini ritiene sia possibile strapparlo ad un costo più basso. Quello che preoccupa è l'ingaggio. A Londra guadagna 4,3 milioni più bonus. Troppi per Trigoria.
QUESTIONE CENTRALE - Aspettando di capire come evolverà la questione legata a Higuain, Petrachi rimane vigile su Veretout (per il quale ora tratta con la Fiorentina senza contropartite tecniche). Il francese però non è l'unico nome seguito dai giallorossi. Un altro profilo da tenere in considerazione è quello di Almendra del Boca Juniors. Ha una clausola rescissoria di 25 milioni, l'offerta romanista si avvicina ai 20 milioni. Da vincere la concorrenza del Napoli. L'argentino nasce come centrocampista di destra in un reparto a tre. Da dicembre ha assunto sempre di più una posizione centrale, giocando a due insieme a un mediano. Altro nome sotto osservazione è quello di Soumaré del Lille, classe 99. Più difensivo rispetto all'argentino, costa 15 milioni.
DE ROSSI E PAU LOPEZ - Intanto De Rossi è al bivio. Si fanno sempre più insistenti le voci di un probabile addio al calcio giocato per intraprendere il corso per diventare allenatore. Tuttavia anche nelle ultime ore l'agente Berti ha negato come la decisione sul futuro sia stata presa. Lunedì Daniele ne ha parlato con Dzeko e Kolarov nel ristorante ai Parioli di proprietà di Marchisio. A breve, l'ufficialità della scelta. Curioso siparietto infine nella seduta di ieri a Trigoria. Pochi minuti prima dell'allenamento pomeridiano, Fonseca e il tattico Leal hanno avuto una discussione con l'allenatore che lo ha redarguito in maniera decisa. Presente anche il vice Campos che ha provato a tranquillizzare il tecnico. Il tutto ripreso dal live di Roma Tv. In serata ufficializzato Pau Lopez: costo 23,5 milioni.
Roma, Pallotta tiene le distanze
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Il tifoso giallorosso si rende conto di un fatto: non è più la Roma di Francesco Totti e Daniele De Rossi e in più il presidente Jim Pallotta va a cena con Luciano Spalletti, per tanti il nemico che ha contribuito all'addio al calcio proprio del numero 10. Un paradosso. Lo è almeno per tanta gente che continua a non ritenere normali neppure questi meeting lontani dalla Capitale. Pallotta è in Italia ma a Roma non si fa vedere, non è venuto neppure per l'avvio della stagione (se fosse entrato a Trigoria, avesse parlato con Fonseca, i dirigenti etc etc, chi lo avrebbe visto? Sarebbe stata un'occasione per dare un segnale) qui da Jim arrivano solo lettere accorate, comunicati, appelli e anatemi contro i vari mezzi di comunicazione e con la stampa non si confronta dal 16 giugno del 2015, conferenza di prima mattina a via di Ripetta. Storica. Un'assenza, per tanti immotivata: Pallotta non ha voglia di andare incontro a contestazioni, visto che i tifosi sono arrabbiati. E in città si discute proprio di questo: serve fisicamente qui, il presidente? Il dibattito è aperto. Totti, il giorno del suo saluto da dirigente ha ricordato quanto fosse importante la presenza del padrone. La Roma ha sempre avuto gestioni di questo tipo: da Viola a Sensi, gente che, come raccontano, controllava che tutte le luci a Trigoria fossero spente, prima di tornarsene a casa. Altri tempi, chiaro. Questo oggi è improponibile, molti club sono gestiti da manager e da proprietari fuori sede, così è la Roma. Ok, ma possibile che non ci sia un'occasione per farsi vedere, specie se sei a due ore da qui?
CITTÀ BOLLENTE - Possibile che un allenatore, nuovo, debba mollare il suo primo allenamento per andare a Siena e parlare con tutti i dirigenti, tra l'altro due di questi, li vede tutti i giorni a Trigoria? L'ultimo Pallotta all'Olimpico è più di un anno fa: la sera di Roma-Barcellona, per poi finire a farsi il bagno nella fontana di Piazza del Popolo. Quella notte era un eroe, la gente lo ha scortato in Hotel, esaltandolo, pure con qualche coro non raccontabile qui. Più di un anno dopo, nessuno, o forse pochi, sarebbero disposti a scortarlo con il sorriso, la maggior parte lo contesterebbe. E lui questo lo sa ed evita. Pallotta non si è visto né per la presentazione della nuova sede, assente anche la sera dell'addio alla Roma di De Rossi. Era passato a metà giugno scorso, prima di andare in vacanza sulla Costiera Amalfitana: una toccata e fuga, il periodo dell'arresto di Parnasi. Non fortunatissimo, in effetti. Lo stadio, appunto, per molti tifosi l'unica cosa vera che interessa a Jim e forse questa assenza è anche un messaggio alla Raggi. Adesso è a due ore dalla Capitale, nella campagna toscana, da Firenze a Siena, posti meravigliosi ma lontani dai cuori giallorossi, che non capiscono certe scelte. Non era nemmeno opportuno trascinare il suo consigliere Franco Baldini qui, lui altro uomo poco gradito alla piazza. Pallotta, portando le riunioni in Toscana (e un mese fa a Londra) ha protetto Baldini e se stesso. Due che tra i tifosi, in questo momento, vivono una totale assenza di gradimento. I tifosi si sentono messi da parte, quasi abbandonati. Tutto questo avrà una fine? Forse solo con i risultati, almeno quelli.
Fonseca parte dai movimenti della difesa
IL TEMPO - BIAFORA - Si comincia a fare sul serio a Trigoria con la prima doppia seduta della stagione della Roma. Sia nell’allenamento del mattino che in quello del pomeriggio Fonseca ha fatto sudare i suoi con tanto torello e molta corsa, utili a mettere benzina nelle gambe, ma l’allenatore ha diretto anche alcune esercitazioni tattiche con la palla. Insieme al suo staff, il tecnico portoghese ha chiesto una grande intensità in ogni fase del lavoro sul campo, dedicandosi poi ad un approfondimento specifico dei movimenti del reparto difensivo e dei centrocampisti di copertura.
A pochi minuti dall’inizio dell’allenamento del mattino è toccato a Fazio rilasciare la prima intervista della stagione: “Mi sento romano, sto benissimo qui. C’è - ha detto a Roma Radio - molta curiosità per il nuovo allenatore, aspettiamo con ansia l’esordio. L’importante è iniziare bene il campionato e stare davanti, vicini ai primi”. Nel frattempo ieri è iniziata la vendita degli abbonamenti per l’Europa League, mentre sono rimasti soltanto 130 posti in Curva Sud per il campionato (17200 tessere totali staccate).