Trauma distorsivo alla caviglia destra per Manolas. In dubbio per Sassuolo

Brutta notizia in casa Roma. Nell'allenamento mattutino Manolas ha subito un trauma distorsivo alla caviglia destra. Un infortunio che lo ha costretto ad abbandonare il campo anzitempo e che mette in dubbio la sua presenza contro il Sassuolo. A riferirlo è Roma TV.


A. De Rossi: "Puntiamo al terzo posto. Dobbiamo concentrarci su noi stessi"

Alberto De Rossi, tecnico della Roma Primavera, ha parlato ai microfoni di Roma TV alla vigilia del match contro i parietà della Juventus:

"La classifica dice che dobbiamo cercare di vincere le ultime due gare se vogliamo ambire ad un piazzamento migliore. Il terzo posto sarebbe comunque una soddisfazione e garantirebbe dei vantaggi nei play-off. La Juventus? Spesso parlo degli avversari, ma questa volta ci dobbiamo concentrare su di noi. Veniamo da quattro pareggi consecutivi, dobbiamo migliorare. La Juventus ci somiglia molto, è altalenante nei risultati, segna e subisce diversi gol. Sul campionato? Ad inizio stagione abbiamo dimostrato la forza di questo gruppo poi, complice qualche infortunio, ci siamo un po' persi per strada".


Ranieri incontra De Rossi per capire se sia in grado di giocare sabato

Dopo la conferenza stampa in cui De Rossi ha annunciato il suo addio, la situazione in casa Roma è degenarata. In molti sono contro la società per la scelta di rinnovare il contratto al giocatore. Ma ci si è dimenticato di un particolare di non poco conto, il match contro il Sassuolo che potrebbe valere la Champions League. Non se ne è dimenticato Ranieri che, come riferisce Sky Sport, ha incontrato De Rossi per capirne lo stato mentale e se fosse pronto a scendere in campo sabato prossimo contro i neroverdi. Un nuovo incontro tra i due si terrà nelle ore antecedenti il match.


Pronta una rivoluzione al Siviglia. Monchi punta su Di Francesco, Garcia o Pioli per la panchina

Monchi pronto a fare una rivoluzione al Siviglia. Secondo quanto riporta il quotidiano Marca, l'ex ds giallorosso avrebbe intenzione di cambiare tantissimo all'interno del club andaluso e la prima mossa riguarderebbe la panchina. Il primo nome della lista è quello di Eusebio Di Francesco, con cui ha lavorato nel suo biennio trascorso nella Capitale italiana. Non è l'unico tecnico sul quale si sta concentrando l'ex portiere ma ci sarebbero anche altri 2 allenatori noti a Roma: l'ex giallorosso Rudi Garcia e l'ex laziale Stefano Pioli.


Totti inserito nella classifica dei 101 migliori calciatori degli ultimi 25 anni

Nonostante il suo addio, Totti resta ancora un calciatore amato ed ammirato nel panorama calcistico mondiale. A ribadirlo è anche la rivista inglese Four Four Two, che ha stilato una classifica dei 101 calciatori migliori degli ultimi 25 anni.
Francesco Totti è stato inserito al 32esimo posto della classifica; mentre sul podio vi sono MessiCristiano Ronaldo e Zidane.


Sit-in dei tifosi della Roma all’Eur. Comincia la protesta (foto)

I tifosi non si arrendono. Non si placa la bufera intorno all'addio di De Rossi e continuano a farsi sentire i romanisti: questa notte è stato affisso uno striscione contro la dirigenza, che non risparmia Pallotta, definito "pupazzo" e continua più duramente. Gli uffici dell'Eur a Roma sono, quindi, presi di mira e si attende la protesta degli ultras che è prevista intorno alle 15 e sarà disponibile live sulla nostra pagina Facebook.
Vari gli striscioni esposti dai tifosi, contro la società "L'AS Roma la nostra leggenda...solo gli indegni la chiamano azienda" e lo stadio "No al nuovo stadio".
Il no allo stadio è stato ribadito anche con dei cori, rivolti contro il presidente Pallotta ed il CEO Fienga. Tanti i cori, invece, a favore di De Rossi.
Cori anche contro Badissoni, invitato a "buttarsi di sotto" una volta affacciatosi dalla finestra. Cori contro Baldini "devi morire"; ed un nuovo striscione "la Roma appartiene a noi".
Ancora uno striscione dei tifosi "Stemma, barriere e simboli di Roma, la vostra azienda deve finire".


Roma partita alle 16:05 per Reggio Emilia (Video)

La Roma è partita in treno questo pomeriggio alle 16:05 destinazione Reggio Emilia, dove domani alle 20:30 affronterà il Sassuolo nella penultima giornata di campionato. Questo il video della partenza apparso sull'account Twitter del club giallorosso:

 


Ventura: "Dispiaciuto per De Rossi, soprattutto per come è avvenuto"

Giampiero Ventura, ex CT della nazionale, ha commentato l'addio alla Roma di Daniele De Rossi. Questo le sue parole ai microfoni di soccermagazine.it:

Negli ultimi giorni si sta facendo un gran parlare dell’addio di De Rossi alla Roma. Lei che l’ha avuto come giocatore, che sensazioni ha in merito? Quanto le dispiace?

"A me dispiace – gliel’ho anche detto – soprattutto per come è avvenuto. Perché poi, sai, bisogna esserci dentro, bisogna capire le dinamiche, perché chi da fuori traccia i giudizi a volte rischia di dire delle cose non corrette. A me dispiace per come è avvenuto, perché se De Rossi avesse lasciato il calcio di sua iniziativa avrebbe avuto un senso. Se gliel’avessero comunicato alla fine della stagione sarebbe stata una scelta di società che andava comunque rispettata. Sinceramente mi hanno stupito molto i tempi, poi – ripeto – non si può entrare in merito alle dinamiche di una società perché bisogna esserci dentro. Sono dispiaciuto soprattutto per come è avvenuto perché De Rossi, dopo Totti, è in assoluto un grande giocatore, al di là di essere un uomo con la “u” maiuscola e dopo Totti è diventato la bandiera della Roma. Una bandiera non dico che avesse il diritto di avere il contratto, ma il diritto di avere un rispetto magari diverso, con un comportamento e dei tempi diversi, secondo me. Questo credo che sia quello che ha colpito veramente, al di là della scelta che è una scelta societaria e quindi è difficile entrarvi in merito".

In questi anni molti simboli del calcio italiano come Del Piero e Totti, ma anche altri giocatori come Marchisio, hanno dovuto lasciare le loro squadre quasi controvoglia. Secondo Lei, nel 2019, i tifosi devono rassegnarsi al fatto che il tempo delle bandiere è finito?
"Adesso non voglio dire una sciocchezza, ma con l’addio di De Rossi credo che siano finite le bandiere. Cioè, io non vedo grandi bandiere. Direi che in questi anni piano piano sian state tolte. Non è più un calcio di bandiere, è un calcio completamente diverso, in cui subentrano fattori completamente diversi. L’amore, l’affetto… per i tifosi sì, questa è chiaramente una grande perdita, però i segnali del calcio sono abbastanza evidenti. Uno vince la Champions da una parte e se gli offrono un contratto migliore se ne va dall’altra. È quasi impossibile ormai, nel calcio di oggi, essere una bandiera. De Rossi era forse l’ultima bandiera in Italia insieme a Pellissier, che pur facendo parte di una società più piccola è rimasto comunque una bandiera. Le bandiere non esistono più perché il calcio non permette più che esistano e questo non so se sia un bene o un male, perché il successo del calcio è l’affetto, l’amore che i tifosi hanno per questo sport".


Dove giocherà Daniele De Rossi?

INSIDEROMA.COM - MATTEO DI MEDIO - In che squadra giocherà il prossimo anno Daniele De Rossi? E' la domanda che il popolo giallorosso, ancora incredulo per l'inaspettato addio del Capitano della Roma, si sta ponendo in queste ultime giorni in cui è successo davvero di tutto. Ma a porsi la questione, non solo i tifosi della Magica, ma anche tutti gli appassionati di calcio e gli addetti ai lavori. Perché, malgrado quanto chiaramente pensato dalla dirigenza capitolina, Daniele De Rossi è un calciatore che, nonostante i 36 anni e qualche acciacco fisiologico, è  ancora in grado di fare la differenza in campo e nello spogliatoio.

Molte sono le voci e indiscrezioni che sono uscite in queste ultime ore, ma quelle che sembrano essere più verosimili lo vedrebbero intraprendere un'esperienza in campionati esotici, extraeuropei. Già ad Aprile il Tempo aveva rilanciato la notizia dell'interessamento del Los Angeles FC, la squadra californiana da non confondersi con i Galaxy di Ibrahimovic che, però, ritornano d'attualità finendo nella lista delle destinazioni possibili di DDR. Sempre dagli Stati Uniti arriva la tentazione dei New York City che, dopo Pirlo, avrebbero l'intenzione di puntare su un altro Campione del Mondo. La MLS è un campionato la cui popolarità sta affiancando quella degli sport tradizionali americani e un giocatore del genere potrebbe attirare l'attenzione del pubblico locale ma anche internazionale.

Sempre dall'altra parte dell'Atlantico è circolata anche la suggestione Sudamerica. Non in una squadra qualunque ma in quelle che forse meglio incarna lo spirito di appartenenza di cui De Rossi è fulgido esempio. Stiamo parlando del Boca Juniors, il club di Buenos Aires da sempre ammirato dal capitano giallorosso. "Avrei desiderato giocare al Boca, a 20, 30 o 35 anni. È uno dei miei desideri e lo è sempre stato. Mi piacerebbe essere in campo in un match contro il River alla Bombonera. Quando vedo quello stadio, mi leva la vita. Ma non ho mai detto di voler chiudere la carriera lì" queste le sue dichiarazioni rilasciate nel 2017, che fanno eco anche alle parole di Diego Perotti di qualche tempo fa in cui paventava il suo possibile ritorno ai giallo blu accompagnato proprio dal 16 giallorosso che, a suo dire, possiede tutte le caratteristiche per divenire un idolo anche nel club che fu di Maradona. E non è un caso che nel 2015 in occasione dello Scudetto del Boca, sia apparsa sui profili social del giocatore una sua foto in cui mostra la maglia degli Xeneizes con il 16 sulle spalle, dicono regalata da Burdisso, lo stesso che oggi ricopre il ruolo di ds del club argentino.

Si guarda anche a Oriente tra le possibile destinazioni: la Cina, come sempre attenta agli svincolati d'oro, non avrebbe problemi a convincere il giocatore mettendo sul piatto offerte economiche irrinunciabili, ma anche il Giappone, la cui cultura ha sempre affascinato il 16 giallorosso, aggiungendo ad Iniesta un altro centrocampista di caratura mondiale per risollevare il movimento calcistico nipponico in flessione negli ultimi anni.

Infine c'è anche la pista Europea, con nomi più o meno verosimili (PSG, Real Madrid, Atletico, Barcellona, etc) e in particolare l'Inter con l'arrivo di Conte, con il quale il centrocampista di Ostia ha instaurato un feeling particolare durante Euro 2016. Questa è un'ipotesi che però non trova riscontro in quella che è la storia di Daniele De Rossi che mai si azzarderebbe a "sporcare" la sua intera carriera in giallorosso con altri colori in Italia e, soprattutto, mai farebbe un torto così grande ai tifosi romanisti che vivrebbero il trasferimento come un autentico psicodramma difficilmente superabile.

Anche i bookmakers sono scesi in campo stilando le quote sulle possibili destinazioni di DDR. Ecco la Snai come vede il suo futuro:

  • MLS (2,50)
  • Giappone (3.50)
  • Cina (5.50)
  • Boca Juniors (7,50)
  • Inter e PSG (10)
  • Manchester United (12)
  • Chelsea e Atletico Madrid (15)
  • Arsenal e Real Madrid (25)
  • Bayern, Barcellona e Liverpool (33)
  • Juventus e Napoli (50)

Insomma, dove giocherà Daniele De Rossi ancora non lo sappiamo. Ma sappiamo sicuramente che continuerà a farlo. Perché ne è ancora indubbiamente in grado, perché una personalità del genere serve sempre in campo e, soprattutto, nello spogliatoio. E questo lo sanno tutti. O quasi.


La crudezza dei conti in rosso della Roma dietro la cacciata di De Rossi

INSIDEROMA.COM - ANTONIO D'AVANZO - Come ogni giallo che si rispetti la storia dal finale poco lieto tra Daniele De Rossi e la Roma si sta arricchendo di nuovi capitoli. Nelle ultime ore sono spuntati un paio di audio su WhatsApp, uno stralcio di una conversazione tra il centrocampista giallorosso e il Ceo della Roma, Guido Fienga. De Rossi sostiene con malcelato dispiacere che, dopo aver ricevuto la cattiva notizia dalla società, avrebbe proposto alla stessa di poter continuare a giocare con un contratto a gettone, centomila euro a partita. La decisione del club, secondo De Rossi, sarebbe principalmente da ascrivere alle sue condizioni fisiche che non garantirebbero un rendimento costante durante l'arco di una stagione intera. La rottura definitiva di una trattativa diventata ormai di pubblico dominio, nonostante la vantaggiosa proposta economica avanzata da De Rossi, arriva perché il giocatore si sarebbe risentito della scarsa considerazione del club nei suoi confronti dimostrata nell'ultimo anno.

Dietro l'improvviso allontanamento di un simbolo della Roma (dal punto di vista della comunicazione e della tempistica la società avrebbe potuto sicuramente gestire in modo migliore la vicenda) oltre a probabili malintesi tra le due parti, si celano in realtà altre motivazioni, come i freddi numeri di un bilancio romanista che non sono rose e fiori. L'emozionante cavalcata in Champions League della scorsa stagione ha generato importanti ricavi per le casse giallorosse, ma non abbastanza per risanare i conti. Il bilancio consolidato relativo all'esercizio chiuso il 30 giugno del 2018 si è chiuso con 25,5 milioni di euro di debiti, un dato negativo nonostante il miglioramento rispetto all'anno precedente (-42,3 milioni).

A fronte di un cospicuo aumento del fatturato che ha toccato quota 250,87 milioni di euro (+75 milioni) il club capitolino, come recita un articolo del Sole 24 Ore, ha dovuto far fronte a un peggioramento del dato riguardante i debiti finanziari passati da 192,5 a 218,8 milioni di euro a una diminuzione del patrimonio netto consolidato (da -88,9 milioni del giugno 2017 a -105,4 milioni a giugno 2018). L'aumento di capitale da circa 100 milioni di euro, ufficializzato all'inizio della scorsa estate, non ha risanato le finanze societarie. E a poco è servito anche l'aumento degli incassi allo stadio, passato da 25,4 milioni di euro a 35,4. In questo ambito l'AS Roma aspetta sviluppi positivi per l'intricata questione del nuovo stadio, un progetto che la società ritiene fondamentale per la crescita sportiva e soprattutto economica del club.

Alla luce dei balbettanti risultati sportivi della Roma in questa stagione risultano poco lungimiranti alcune scelte operate dalla società e dall'ex direttore sportivo Monchi. Gli acquisti onerosi di giocatori che hanno deluso le aspettative, come Schick, Cristante, Pastore e Karsdorp, collocano di conseguenza sul banco degli imputati la società e una strategia che potrebbe rivelarsi fallimentare se la Roma dovesse mancare la qualificazione alla Champions League. La causa primaria del divorzio tra una bandiera come De Rossi e il club della Lupa contempla risvolti economici che portano a un risparmio immediato per le casse societarie, come il suo contratto da 3 milioni di euro a stagione. Si tratta, ad ogni modo, di una piccola parte rispetto ai notevoli buchi neri del bilancio societario. Sulla scelta di Pallotta & Co. di non rinnovare il contratto al centrocampista pesa anche il limitato numero di partite che De Rossi, causa età avanzata, riesce a giocare durante l'arco di una stagione.

A fronte di un risparmio ci sarebbe un altro elemento da analizzare e riguarda la probabile perdita nella vendita di magliette e gadget (la maglia di De Rossi è ancora una delle più vendute tra quelle dei giocatori della Roma). Rischi presumibilmente calcolati dal club se è stata presa una decisione spacca-tifoseria come quella di mandare via De Rossi. Le analogie tra il caso di Del Piero con la Juventus e quello di De Rossi, cozzano con le ambizioni, le strategie dei due club e i numerosi trionfi della Vecchia Signora negli ultimi anni. Un esempio: la maglia numero 10 dei bianconeri è stata indossata da un calciatore che porta il nome di Carlos Tevez, un anno dopo l'addio di Pinturicchio. Elementi che hanno reso più sopportabili per i tifosi juventini le partenze di una bandiera come Del Piero e di un campione come Pirlo. Con tutto il rispetto per Alessandro Florenzi: arriverà qualcuno capace di lenire il dolore dei tifosi romanisti causato dalla privazione di un altro simbolo come De Rossi?


Di Francesco in lizza come eventuale sostituto di Giampaolo

Marco Giampaolo e la dirigenza della Sampdoria incluso Massimo Ferrero si incontreranno a Roma nei prossimi giorni per definire il futuro del tecnico. Non c'è ancora una data ma si parla dei primi giorni della prossima settimana. L'attuale mister blucerchiato è corteggiato anche dalla Roma ma ha ancora un anno di contratto ed il presidente punta a trovare un'intesa per il rinnovo fino al 2022. Giampaolo chiede garanzie sugli obiettivi e sulla crescita del club: mantenere l'ossatura della squadra senza vendere ogni anno i migliori giocatori. Nelle scorse settimane, l'ex Empoli aveva parlato di alzare l'asticella. 

In caso di addio, diversi nomi sono circolati per sostituirlo: Leonardo Semplici della SPAL, che tanto bene ha fatto in questi 2 anni di serie A dei ferraresi, Roberto Donadoni, in cerca di una panchina dopo l'esonero a Bologna, Stefano Pioli, da poco dimessosi dalla Fiorentina ed Eusebio Di Francesco, che ha voglia di rimettersi in gioco dopo l'esperienza in giallorosso. 


Maran: "Delle 3 sconfitte consecutive, quella con la Roma è la partita che mi ha lasciato di più con l’amaro in bocca"

Rolando Maran, tecnico del Cagliari, era presente quest'oggi in conferenza stampa pre-Genoa. Queste le parole raccolte dal sito calciocasteddu.it:

"Abbiamo totalizzato tre sconfitte anche se in una non lo meritavamo. Sono state figlie di un calendario non semplice. La gara di domani sarà importante perché vogliamo interrompere questo trittico di sconfitte. Dobbiamo continuare a percorrere la nostra strada. Dopo la partita con il Frosinone nessuno si aspettava una situazione del genere, ma mentalmente stiamo bene. La sconfitta con la Roma è la partita che mi ha lasciato di più con l’amaro in bocca. Potevamo fare nettamente meglio. Cerri e Pavoletti hanno dimostrato di poter giocare insieme, ogni coppia ha le sue peculiarità e può essere una soluzione".