Un probabile Taison al posto di El Shaarawy
La Roma pensa a Taison. Per il dopo El Shaarawy, proiettato allo Shangai Shenhua, il nome che circola a Trigoria è quello del giocatore conosciuto già da Fonseca allo Shakhtar Donetsk: nonostante le voci, l'agente del brasiliano dichiara che è ancora tutto da vedere.
Marc Bartra: "Sto bene al Betis, Rubi può mostrarci la strada giusta"
Marc Bartra parla del suo futuro. Avvicinato alla Roma per la partenza di Manolas, il giocatore ha rilasciato a ruhrnachrichten.de queste parole:
"Sto bene al Betis. Fin dall'inizio il club mi ha fatto sentire importante, i tifosi sono molto calorosi. Ho parlato poco con Rubi, ma da quello che mi hanno detto ritengo possa mostrarci la strada giusta, ottenendo il massimo da ogni giocatore a beneficio della squadra. Sono convinto sia un ottimo allenatore. La scorsa stagione è stata un po' deludente. Eravamo partiti bene in campionato ed eravamo primi nel girone di Europa League dopo la vittoria contro il Milan, poi le sconfitte contro il Rennes e il Valencia ci hanno demoralizzato".
Lieve infortunio per Veretout al ritiro
Jordan Veretout alle prese con un infortunio. Il giocatore, in bilico tra Roma e Milan nella finestra di calciomercato, è al ritiro precampionato con la Fiorentina. Secondo quanto riporta Fiorentinanews.com, nell'allenamento svolto ieri ha avuto uno scontro di gioco con Dabo dal quale ne è uscito con un dolore alla caviglia che oggi l'ha costretto ad esclusivamente una seduta di cyclette in palestra.
La Roma vuole 20 milioni per Dzeko. L'Inter non ci sta e potrebbe aspettare che il bomber vada in scadenza
Continua a tenere banco in casa Roma la possibile cessione di Dzeko all'Inter. Tra giallorossi e nerazzurri c'è ancora distanza tra domanda e offerta, con la Roma che non vuole accettare meno di 20 milioni di euro per il bosniaco. Una cifra ritenuta alta dall'Inter che, come riferisce Sky Sport, potrebbe rimandare l'acquisto di Dzeko di un anno aspettando si liberi a paramentro zero alla scandenza di contratto con la Roma nel 2020.
El Shaarawy in partenza per la Cina: "Ringrazierò sempre i tifosi della Roma. Saranno sempre nel mio cuore" (video)
Stephan El Shaarawy è ormai un ex giocatore della Roma, avendo accettato l'offerta dello Shanghai Shenhua. Il faraone, oggi a Fiumicino per volare in Cina, ha ringraziato i tifosi giallorossi parlando ai cronisti presenti. Questo il video reso pubblico su Twitter dal giornalista Filippo Biafora de Il Tempo: "Ringrazierò sempre i tifosi della Roma per questi anni passati insieme. Ringrazio anche le persone che hanno lavorato insieme a me alla Roma. Saranno sempre nel mio cuore. Mancini? Non ci ho parlato".
#ElShaarawy in partenza per la Cina: "Ringrazierò per sempre i tifosi della #ASRoma per questi anni vissuti insieme. Anche tutte le persone che hanno lavorato nella Roma le ringrazierò sempre. Mancini? Non l'ho sentito"#calciomercato #ShanghaiShenhua @tempoweb pic.twitter.com/GQPsZdT1HT
— Filippo Biafora (@Fil_Biafora) 7 luglio 2019
Il Cagliari vuole Defrel. Per minimo 12 milioni può partire
Il Cagliari non demorde dalle proprie mire su Gregoire Defrel. In un primo momento il giocatore doveva essere inserito come contropartita tecnica per arrivare a Barella, ma adesso si potrebbe trattare indipendemente dal futuro dal centrocampista sardo. La Roma, come riferisce Sky Sport, sarebbe pronta a lasciarlo partire per una cifra non inferiore ai 12 milioni di euro.
La Roma pensa a Brahimi come sostituto di El Shaarawy. E' attualmente svincolato
Ceduto El Shaarawy, la Roma cerca un sostituto per le corsie offensive. Uno dei nomi in cima alla lista del DS Petrachi, come riferisce La Repubblica, è Brahimi; ex Porto ed attualmente svincolato dopo non aver rinnovato il contratto in scadenza al 30 giugno scorso. L'algerino 29enne, nato a Parigi, la scorsa stagione ha collezionato 49 presenze con 13 centri e potrebbe essere un ottimo innesto per la Roma. Ma il costo zero del cartellino ne fa una "preda" ambita anche dai top club, con l'Arsenal che lo segue con molta attenzione e potrebbe convincerlo a vestire la propria maglia grazie all'appeal della Premier League rispetto la nostra Serie A.
Marotta: "Fase interlocutoria per Dzeko. Icardi alla Juve? Lo escludo"
Beppe Marotta ha parlato di Edin Dzeko durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore neroazzurro, Antonio Conte:
"Quello che abbiamo davanti sembra una partita a scacchi dove il venditore cerca di essere più abile ed ottenere il vantaggio più grande rispetto al compratore. Chiaramente Dzeko è un nostro obiettivo, ma deve essere valutato anche nell'ottica della congruità dell'operazione e delle difficoltà che ne conseguono per portarla a termine. Il fatto che il giocatore abbia avallato il trasferimento non prescinde il nostro rispetto verso la AS Roma, società che ne detiene i diritti sportivi. Siamo consapevoli di muoverci razionalmente valutando tramite i nostri parametri quanto valore economico rappresenti il giocatore. Posso dirvi che siamo in una fase interlocutoria e non c'è nulla di concluso".
Su Nicolò Barella, in bilico tra Roma e Inter: "Ho sentito e rispetto il parere di due dirigenti anche se non lo condivido totalmente. Una società che deve vendere ha diritto di fare il prezzo che vuole ma anche l'acquirente deve stabilire se la proposta sia equa in base al valore che crede abbia il giocatore. Questa è la solita dinamica del mercato e bisogna avere pazienza, non mi esprimo oltre".
L'amministratore delegato nerazzurro ha aperto poi una parentesi su Mauro Icardi e Radja Nainggolan: "Abbiamo bisogno di indentificare gli interpreti necessari per realizzare il nostro progetto. La società ha preso una decisione sofferta rispettando sia gli uomini che i calciatori, che sono degli asset patrimoniali. Siamo gente di grande esperienza in questo settore e abbiamo preso determinate scelte con grande coraggio, con l'intento di fare il bene della società senza mancare di rispetto a questi due professionisti".
Icardi alla Juve?
"In questo momento mi sento di escludere un approdo di Mauro Icardi alla Juventus perché non sussistono le condizioni necessarie per il passaggio dell'argentino a Torino. Oggi il calciatore è protagonista del proprio futuro: prima di tutto bisogna trovare una società che possa soddisfare le sue esigenze e poi la sua volontà è prioritaria rispetto a qualsiasi decisione della società. Fino a questo momento della Juve non si vede l'ombra".
Arriva Veretout, stand-by Mancini
MESSAGGERO - CARINA - Definito l'acquisto di Pau Lopez (al Betis 23 milioni più la rinuncia della percentuale del 50% sulla futura rivendita di Sanabria, per un minimo di 7,5 milioni) il prossimo obiettivo del ds salentino riguarda la mediana. Con il Milan ad un passo da Bennacer, la Roma ha un'autostrada davanti a sé per il francese. L'offerta giallorossa al calciatore è la più alta ricevuta dal suo entourage: quinquennale da 2,7 milioni più un bonus di 1 milione al raggiungimento della qualificazione in Champions. Da limare, invece, la richiesta della Fiorentina che valuta il centrocampista 25 milioni. A differenza di quanto accaduto con il Milan (dove sono state rifiutate le contropartite tecniche Laxalt, Biglia e Borini), a Firenze - al netto delle dichiarazioni pubbliche - sono disposti a parlare di Defrel. Come già successo nel duplice affare Manolas-Diawara con il Napoli, la differenza sul cash la farà la valutazione dell'attaccante. Dopo gli 11 gol con la Sampdoria, Petrachi punta ad ottenere almeno 15 milioni, ai quali poi aggiungere il conguaglio economico. Pradè fa il suo lavoro e gioca al ribasso. Trattativa in corso. Veretout, intanto, andrà regolarmente in ritiro a Moena, aspettando novità.
RIFLESSIONI SUL DIFENSORE - A sorpresa, invece, quella che sembrava una trattativa in via di definizione ha subito uno stop. Il che non vuol dire che non possa ripartire ma al momento per Mancini c'è da registrare una frenata. Un po' per le richieste dell'Atalanta (25 milioni più bonus) ma non va sottovalutata una riflessione in atto da parte della Roma che considerata l'entità dell'investimento non vuole sbagliare. Senza dimenticare che Mancini è l'alternativa a Lyanco, pallino del ds salentino, per il quale bisognerà però attendere di capire il cammino del Torino in Europa League. Qualora i granata non riuscissero a superare i preliminari, Petrachi tornerebbe alla carica.
TOTTI E IL FUTURO - S'è riaperto intanto il canale Shanghai-El Shaarawy. Il Faraone - che inizialmente aveva detto no al trasferimento - non appare più così contrario all'addio alla Roma. Che però per cedere l'attaccante chiede almeno 26 milioni. Club cinese - considerando che il nazionale azzurro ha appena un anno di contratto - è fermo a 20. Se lo stallo non si sblocca, lo Shanghai è pronto a virare su Cuadrado. Dal Brasile il papà di Gerson assicura che il figlio «giocherà all'80% nel Flamengo». Percentuali non buttate lì a caso. A gennaio, infatti, quando a guidare la direzione sportiva della Roma c'era ancora Monchi, il club rubronegro aveva offerto 8 milioni proprio per l'80% del cartellino. In quel periodo il centrocampista sembrava essere in ascesa e considerando il valore residuo a bilancio a giugno (8 milioni) sommato alla speranza di una seconda parte di stagione altrettanto positiva - senza considerare che con i viola c'era un accordo per il prestito annuale - il ds spagnolo declinò l'offerta. Il flop dei viola - salvi all'ultima giornata - è coinciso con quello di Gerson. E ora il Flamengo ha fatto marcia indietro, chiedendo soltanto il prestito. Offerta declinata da Petrachi che attende il rilancio dei brasiliani, almeno sulle cifre proposte 6 mesi fa. Pillola finale su Totti. In vacanza a Sabaudia, l'ex Capitano a Sky accenna al suo futuro: «Sto valutando, ho diverse offerte. In Italia? Sì, anche. O da noi oppure in Europa. Ruolo? L'importante è lavorare. È un'estate strana, non avrei mai pensato di lasciare la Roma né che Buffon tornasse. Se penso ancora le cose dette il giorno dell'addio? Quando dico o prendo una posizione vuol dire che ci ho pensato tanto tempo. Icardi e Higuain? Non lo so, può darsi pure che facciano uno scambio». Il 3 agosto è in ballo un'amichevole contro il Lille.
Da Stekelenburg a Pau Lopez: se la porta è sempre aperta
MESSAGGERO - ANGELONI - Più che una porta, un soffietto. Apri e chiudi, ricordando anche di aver visto difendere i pali giallorossi da ottimi portieri come De Sanctis e Szczesny e da straordinari come Alisson, ma anche no. Comunque ne abbiamo conosciuti tanti. Una decina. Tutti stranieri tranne De Sanctis e Mirante. Il prossimo in arrivo, spagnolo, Pau Lopez, per la cronaca il più pagato nella storia della Roma. Una bella responsabilità. Certo fa strano pensare che i giallorossi, per sostituire il numero uno dei numeri uno, cioè Alisson, abbia speso quasi quaranta dei settanta milioni incassati (e quest'anno ne mancano sempre una settantina della mancata Champions League, ma vale sempre la pena privarsi dei migliori?) per la cessione del brasiliano.
IN PRINCIPIO - Olsen lo scorso anno è costato una decina di milioni ed è finito in panchina (oggi pronto a partire), Pau Lopez tra fisso e bonus (più la rinuncia ai soldi della rivendita di Sanabria) siamo a 25 spesi su una valutazione complessiva del calciatore intorno ai trenta. Gli appassionati ricorderanno pure Maarten Stekelenburg, 37 anni a settembre, la Roma lo pagò 6,325 milioni di euro più bonus. Lui, il primo della saga. Era quotatissimo, veniva da un bel mondiale giocato con l'Olanda, perdendo in finale con la Spagna. Qui a Roma non ha mai convinto: non è stato più lui dopo il tremendo colpo alla testa subito su un'uscita bassa su Lucio, in un Inter-Roma di inizio campionato. Non ha funzionato nè con Luis Enrique il primo anno, né il secondo con Zeman, che addirittura gli preferì lo sconosciuto Mauro Goicoechea, che ricordiamo per la paperona nella partita che ha determinato l'esonero proprio del boemo, Roma-Cagliari.
ESPERIENZA - Addirittura, dopo Zdenek, Aurelio Andreazzoli rimischia le carte: si libera sia di Stek sia di Goicoechea e punta sull'usato sicuro, Lobont, schierato pure nella finale di Coppa Italia contro la Lazio. Ahi! Con Rudi Garcia andiamo quasi alla normalizzazione. Portiere esperto titolare e giovane di belle speranze alle sue spalle: De Sanctis e Skorupski, la coppia. Nel primo ritiro di Rudi, a Riscone di Brunico, ci sono anche Julio Sergio e l'immancabile Lobont. Il secondo anno di Garcia, ancora De Sanctis, reduce da un intervento al gomito, e Skorupski. Il polacco stava crescendo bene ma la Roma ci crede poco e lo gira l'anno dopo all'Empoli, chiamando Szczesny, che non trova spazio all'Arsenal e diventa il primo sia con Garcia sia con Spalletti che ne chiede la conferma pur avendo in rosa Alisson, pagato 8 milioni di euro. Che con Lucio, gioca solo le coppe (Europa League soprattutto e l'andata del preliminare di Champions contro il Porto, 15 presenze in tutto). Il portiere brasiliano - con Wojciech alla Juve - si prende la scena il primo anno di Di Francesco, con Skorupski alle sue spalle. Un'annata talmente convincente che la Roma lo vende al Liverpool, appunto, per settanta milioni. Non bene la successione del brasiliano: male Olsen, comunque affidabile Mirante, che anche quest'anno farà il secondo. A Pau Lopez. E si ricomincia.
De Vito, concessi i domiciliari. Verso il processo immediato
MESSAGGERO - SCARPA - Marcello De Vito esce dal carcere di Regina Coeli. L'ex presidente dell'Assemblea capitolina arrestato il 20 marzo per corruzione nell'ambito di un filone dell'inchiesta sullo stadio della Roma ha ottenuto i domiciliari. A deciderlo è stato il gip Maria Paola Tomaselli:non sussiste un pericolo di inquinamento delle indagini perché l'inchiesta è praticamente chiusa ed è, inoltre, esclusa l'ipotesi di reiterare i reati, dal momento che De Vito viene comunque sottoposto ad una misura cautelare. Sono queste, in sostanza, le motivazioni che hanno spinto il giudice ad accogliere la richiesta dei legali dell'ex esponente grillino. Nei giorni scorsi, aveva ottenuto i domiciliari anche l'avvocato Camillo Mezzacapo ritenuto dai magistrati il braccio destro di De Vito. Adesso all'orizzonte si profila il processo. Con ogni probabilità si andrà verso l'immediato. Un rito che, scavalcando l'udienza filtro del gup, permette di andare subito a dibattimento.
LA VICENDA - Favori e soldi per oliare i provvedimenti amministrativi sulla costruzione dello stadio del club giallorosso e altri progetti immobiliari, come un albergo vicino alla ex stazione ferroviaria di Trastevere e la riqualificazione dell'area degli ex Mercati generali di Ostiense. Corruzione, insomma. Con questa accusa era stato arrestato il presidente dell'assemblea capitolina De Vito coinvolto in un'inchiesta nata da quella sul progetto dell'impianto della Roma a Tor di Valle in cui sono indagati il costruttore Luca Parnasi e l'avvocato Luca Lanzalone. Ma le contestazioni dei pm non si limitano solo allo stadio della Roma, coinvolgono anche due progetti dei costruttori Claudio e Pierluigi Toti e dell'immobiliarista Giuseppe Statuto. I primi due sono chiamati in causa per la riqualificazione degli ex Mercati generali perché «a titolo di prezzo della mediazione illecita» per «intervenire nell'iter amministrativo» conferivano un incarico professionale allo studio dell'avvocato Camillo Mezzacapo la somma di 110.620,80 euro. Poco meno della metà di quella cifra (48.800 euro) era poi stata trasferita «su un conto intestato alla società Mdl srl» che è «riconducibile» allo stesso legale e proprio a De Vito.
IL SISTEMA - Uno schema replicato, secondo i carabinieri di via In Selci, anche con Statuto: in quel caso, per la costruzione di un albergo vicino all'ex stazione ferroviaria di Trastevere, l'incarico professionale a Mezzacapo avrebbe avuto un valore di 24.582,40 euro e la cifra spostata sul conto della Mdl sarebbe stata pari a 16.640 euro. «Soddisfatti dell'accoglimento dell'istanza difensiva e felici che De Vito possa tornare all'affetto dei suoi cari e che allo stesso tempo spiegano i suoi legali, Angelo Di Lorenzo e Guido Cardinali si possa preparare al meglio per i prossimi sviluppi processuali. Saremo comunque pienamente soddisfatti solo quando De Vito riacquisterà la piena libertà e solo dopo che sarà stato chiarito ogni aspetto di questa vicenda».
Milan, offerta alzata per Veretout: rossoneri davanti a Roma e Napoli
GAZZETTA DELLO SPORT - La ricostruzione del centrocampo è finora passata da Empoli: da qui sono arrivati Krunic e Bennacer, considerati tra i giovani con miglior potenziale. Il Milan ha investito otto milioni per il primo e quindici (più uno) per il secondo: ha speso per due giocatori quello che avrebbe dovuto spendere per il solo Torreira. Ora la strada si sposta di poco e porta a Firenze: una strada in salita e piena di ostacoli che il Milan ha scelto lo stesso di seguire. La salita è il prezzo e gli ostacoli sono la concorrenza. Sul prezzo sta cercando di trattare convertendo una delle sue contropartite tecniche in uno sconto: nel pacchetto aveva pensato di inserire Cutrone (prima di toglierlo dal mercato, mentre ancora prima la Fiorentina aveva ammesso di voler puntare su Simeone) poi ha indicato Biglia e promesso altri 15 milioni (...) SU Veretout la Fiorentina non ha fretta: Biraghi partirà se e quando le condizioni poste dal d.s. Pradé saranno soddisfatte. Nel frattempo Veretout ha evitato la rottura coi viola: pensava di chiedere di essere esentato dal ritiro, invece è tra i convocati che oggi partiranno per Moena. In montagna aspetterà notizie sul futuro, che resta sospeso tra varie soluzioni. Milan, Napoli, Roma: si annunciano novità a brevissimo (...)