E Totti parla già da d.t.: «Zaniolo? Grandi prospettive»

GAZZETTA DELLO SPORT - CALAMAI, CECCHINI - Che faccia ha il futuro? Se si parla di Roma, è quella sorridente di Francesco Totti, ieri a Firenze entrato nella «Hall of Fame» del calcio italiano. Ufficialmente, è ovvio, perché in realtà il suo posto era già pronto da tanti anni. Ma se l’Italia lo omaggia, il suo cuore batte soprattutto emozioni giallorosse, che ha modo di sgranare anche come ospite del «Memorial Niccolò Galli». In attesa (forse già la prossima settimana) di essere nominato direttore tecnico della Roma, la sua giornata – grazie anche a qualche scambio di battute con Massimiliano Allegri – è ricca anche d’incursioni sull’avvenire.

Lui e Zaniolo

«Bisogna puntare sui settori giovanili – spiega – e inculcare nei ragazzi i giusti valori». Facile l’accostamento con Zaniolo, su cui dice: «Ha buone prospettive». A distanza il ragazzo (che domenica sarà premiato come miglior giovane della Serie A) ringrazia di cuore. «So che devo lavorare ancora duramente ed è quello che farò giorno dopo giorno con il solo obiettivo di levarci le soddisfazioni che non siamo riusciti a prenderci in questa stagione». È ciò per cui Totti ha già cominciato ad operare nella sua nuova veste, così vicina eppure lontana dal passato. «Mi sono divertito tanto e ancora oggi mi diverto – spiega –. Il piede è stata la mia fortuna, ma tutto parte dalla testa, dai sentimenti, dai valori».

Lui e Petrachi

Adesso però per l’ex capitano inizia davvero una nuova avventura, in attesa di sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di del d.s. Petrachi, che la scorsa settimana ha incontrato Cairo per liberarsi dal Torino. «Sul rettangolo di gioco mi divertivo di più, era molto più facile per me – ammette –. Da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Il mio futuro ruolo da direttore tecnico lo valuteremo più avanti. Adesso non so niente di preciso». Vero, ma questo non gli ha impedito di scherzare a pranzo a Coverciano con Allegri, alla luce del fatto che la Roma cerca un allenatore e il livornese adesso è libero. L’impressione, però, è che Allegri abbia altre idee. «Hanno detto che Pallotta è saltato dalla sedia quando ha saputo che ero libero? Speriamo non sia caduto a terra...», ha replicato col sorriso l’allenatore, che chiede di non essere accostato al momento a nessuno dei club che pure lo seguono

Pallotta, stop al Qatar

Ma ovviamente Totti e gli altri dirigenti devono lavorare a 360 gradi. Anche, se occorre, nelle smentite sul fronte societario. Ieri, ad esempio, l’Adn Kronos ha riferito voci di un incontro a Roma, ad aprile, tra rappresentanti del club e lo sceicco Al Khelaifi (Psg) e alcuni rappresentanti del club giallorosso per la cessione del club, ma Pallotta ha smentito: «Non ci siamo mai incontrati». Buon per l’ex capitano, insomma, che del calcio per il momento raccoglie solo il lato più bello, come fa quando descrive i cimeli che ha lasciato al Museo del Calcio. «Consegno la maglia e la fascia dell’ultima partita che ho giocato con la Roma. Speravo che quel giorno non arrivasse mai, ma purtroppo è arrivato».

Lui e Mancini

A premiarlo c’è il c.t. Mancini, a cui – da ambasciatore per l’Europeo 2020 («20-20, mentre noi eravamo 10-10», scherza) – Totti augura vento nelle vele. «È un giorno speciale e bellissimo. Spero di portare fortuna. So che abbiamo un grande allenatore e avremo una grande squadra. Ci sarà l’occasione per portarci ai massimi livelli». E Mancini replica: «Speriamo che ciò si avveri, è ormai da troppo che l’Italia non riesce a vincere un Europeo. Spero possa essere il momento giusto, perché i ragazzi hanno qualità». Anche se di Totti e Mancini, al momento, all’orizzonte non se ne vedono.


All'Olimpico saranno in 60 mila per salutare De Rossi

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI, ZUCCHELLI - Il tempo è solo una variabile e non occorre scomodare Einstein per capirlo. La settimana di Daniele De Rossi, infatti, sarà brevissima ed infinita, visto che in fondo alla strada – domenica sera contro il Parma – ci sarà la sua ultima partita nella Roma. E così sono già cominciati i preparativi. La squadra giocherà con la nuova maglia che, come fu per Totti, sarà l’ultima indossata da Daniele. La festa in sé sarà semplice: il giro di campo e poco altro. Non è previsto nessun discorso, ma non è escluso che il capitano improvvisi, anche se di sicuro comprerà una pagina di giornale per ringraziare tutti. Per la Roma ad omaggiarlo sarà Totti, l’unico della dirigenza che può scendere in campo senza essere contestato (perché la contestazione ci sarà, e non banale). La «DeRossimania» comunque è cominciata, come testimonia anche Instagram, visto che ieri Daniele ha fatto una passeggiata punteggiata di selfie, con la gente in lacrime che se lo abbracciava. Intanto anche i tatuatori si fregano le mani, perché tanti tifosi prenotano «lavori» celebrativi. Nessuna sorpresa, visto che ieri è stato celebrato anche dai tifosi della Lazio (con uno striscione), oltre che da Lippi e Antognoni.

Futuro misterioso

Per quanto riguarda il futuro, tutto di deciderà nella seconda metà di giugno. Oltre alle parole di stima di Giampaolo («lo vorrei nel mio staff»), chi si è fatto avanti davvero è solo il Boca Juniors di Burdisso. Alcuni soci di Pallotta potrebbero portarlo ai Los Angeles Fc per dar vita a un derby con Ibra (ai Galaxy). Segnalata la stima che nutre per lui anche Guardiola, che lo prenderebbe volentieri nel suo staff, De Rossi deciderà anche in base alle esigenze familiari. Con lui andrebbero la moglie Sarah e i figli più piccoli (Olivia e Noah, 5 e 3 anni), mentre Gaia, 14 anni a luglio, dovrebbe restare qui con la madre, la ex Tamara Pisnoli. Anche Sky lo corteggia, se dovesse smettere. Quest’ultima «avance» potrebbe anche non essere fuori luogo perché, se nessuna delle proposte ricevute lo convincesse, De Rossi potrebbe anche decidere di smettere e studiare per diventare allenatore, magari girando il mondo per aggiornarsi. Ma sempre con la Roma nel cuore.


I dubbi del Capitano: «Non me l’hanno chiesto»

LEGGO - BALZANI - «Io direttore tecnico? Non so nulla, se arriva la proposta la valuterò». Tottinon chiude la porta, ma nemmeno apre le braccia in maniera incondizionata al futuro in una Romacomandata ancora dal nemico Baldini. L'ex capitano ieri è entrato ufficialmente nella Hall of Fame del calcio italiano e durante la premiazione a Firenze («Sono orgoglioso») non è sembrato entusiasta del passaggio dietro la scrivania: «Sul rettangolo di gioco mi divertivo di più, era più facile per me. Da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Comunque era meglio giocare. Il piede è stata la mia fortuna, ma parte tutto dalla testa, dai sentimenti e dai valori». Quei valori che la tifoseria romanista sente di aver perso dopo il mancato rinnovo di De Rossi. Totti non si è ancora espresso sulla decisione presa tra Boston e Londra, così come non ha ancora chiarito il suo futuro. Perdere un'altra bandiera rappresenterebbe forse il colpo finale per una società contestata ormai in ogni angolo di Roma (e non solo). Così Pallotta si sarebbe deciso a mantenere la promessa fatta ormai due anni fa ed assegnare a Totti il primo ruolo operativo da dirigente. Un ruolo che lo vedrebbe a stretto contatto col campo. Specialmente per quanto riguarda il rapporto con i settori giovanili. Il lavoro maggiore lo affronterebbe selezionando e aiutando la crescita dei ragazzi, ma Totti affiancherebbe pure il nuovo ds Petrachi nella scelta dei giocatori. E proprio su questo punto Francesco vuole vederci chiaro. Qualche settimana fa l'ex numero dieci ha dichiarato: «Se avrò più poteri cambieranno molte cose». Tradotto: vuole carta bianca, e quindi non dover subire le scelte di altri. Dove altri sta per Franco Baldini. Il consulente fidato di Pallotta, però, sta mettendo su la nuova Roma consigliando al presidente il rifiuto a De Rossi, la scelta del nuovo allenatore (Gasperini sale) e l'ennesima rivoluzione che nel prossimo futuro potrebbe colpire pure Bruno Conti e Alberto De Rossi. Insomma Totti non si accontenterebbe di una semplice nomina. Negli ultimi mesi d'altronde sembrava più coinvolto nel progetto: dalla scelta Ranieri ai tentativi per Conte passando per la gestione del caso Zaniolo. Poi la palla è passata di nuovo a Baldini, e Totti è tornato dietro le quinte. Vuole vederci chiaro e poi decidere. Senza escludere una pausa di riflessione, magari in attesa di un cambio di proprietà. La notorietà di Francesco negli Emirati è enorme, così come importanti cominciano a essere le voci di una trattativa col fondo del Qatar. «Totti direttore tecnico? E' la nostra ultima speranza», l'amaro sfogo di Giannini.


Una volata da Champions da cuore e batticuore

MESSAGGERO - BUFFONI - Atalanta e Inter padrone del loro destino. Il Milan ha qualche motivo per sperare. La Roma può solo invocare il miracolo sportivo. E in coda tremano Genoa e Fiorentina. Lo sprint per raggiungere Champions e salvezza infiamma gli ultimi 90 minuti di una serie A scossa in extremis dal monotono dominio Juventus. Sarà una domenica sera da Tutto il calcio minuto per minuto, con le gare interessate tutte con il via alle 20,30.

PERCENTUALI BULGARE Andando a spulciare le 81 combinazioni possibili emerge che l'Atalanta può soltanto strappare con le sue mani il biglietto per la Champions. La squadra di Gasperini ha infatti l'85,2% di possibilità di piazzarsi al 3° o al 4° posto (in 42 casi può salire sul podio e in 27 può finire quarta). Quasi lo stesso dicasi per l'Inter: 77,8% di chance (33,3% per il terzo posto e 44,4% per il quarto). Si fa prima ad analizzare cosa dovrebbe accadere per far sì che ce la faccia chi insegue. Il Milan (33,3% di possibilità) festeggerebbe il ritorno nella massima competizione continentale battendo la Spal a Ferrara, sperando che una tra Atalanta e Inter manchi i tre punti. Gattuso stapperebbe lo champagne anche pareggiando, a patto che l'Empoli faccia il colpaccio a San Siro, il Sassuolo faccia altrettanto nel derby di Reggio Emilia con l'Atalanta (padrona di casa per l'indisponibilità del suo stadio) e che la Roma batta il Parma all'Olimpico. Con un arrivo a quattro a quota 66 la classifica avulsa premierebbe i rossoneri (e l'Inter). Un pari darebbe la Champions a Piatek e soci anche con Inter imbattuta e Atalanta ko, perché il Diavolo negli scontri diretti è in vantaggio sulla Dea.

CREPUSCOLO GIALLOROSSO Roma-Parma quasi certamente passerà alla storia come la partita d'addio ai giallorossi di De Rossi. Che a questa festa possa abbinarsi quella del ritorno in Champions è quasi impossibile: appena l'1,2% di chance. La Roma non può finire terza e in appena un caso su 81 può arpionare il 4° posto: successo sul Parma e sconfitte di tutte le altre. L'arrivo a tre a quota 66 (senza il Milan) prevede questa classifica avulsa: Atalanta 6 punti, Roma 4 e Inter 3. C'è un'ipotesi residuale (valutata al 2,5%), legata ai risultati esatti delle partite: se l'Atalanta vince o pareggia, il Milan e l'Inter perdono, decideranno i risultati di Roma-Parma e Inter-Empoli. La squadra di Ranieri dovrebbe recuperare 6 gol di differenza reti con i nerazzurri e, quindi, dovrebbe vincere con almeno 5 gol di scarto.

SI SALVI CHI PUÒ Anche la corsa salvezza è diventata un thriller. Merito (o colpa) di Empoli, Genoa e Fiorentina. I toscani di Andreazzoli sono padroni del loro (difficile) destino: vincendo a San Siro contro Spalletti (sfida fratricida in panchina) con 41 punti sarebbe salvo. Scenderebbe in B una tra Genoa (37 punti) e Fiorentina (40) che si sfideranno al Franchi: viola salvi con 3 o un punto; Montella precipiterebbe perdendo. Se l'Empoli dovesse perdere Prandelli potrebbe salvarsi anche con un pari, visto che il Genoa è in vantaggio negli scontri diretti. Un bel rompicapo.


Club in vendita: trattativa col Qatar riaperta ad aprile, ma Pallotta dice no

LEGGO - Un incontro ad aprile in un lussuoso hotel del centro e una distanza ancora tutta da colmare. Secondo l’Adnkronos proseguono i contatti tra la proprietà americana della Roma e il fondo del Qatar dello sceicco Al Khelaifi. Al momento il proprietario del Psg non riterrebbe vantaggiosa la valutazione fatta da Pallotta. Ma la trattativa potrebbe riprendere a giugno. Al Khelaifi vorrebbe allargare gli interessi del fondo Qatar Sport Investement in un’altra capitale europea anche in vista del prossimo mondiale. Pallotta in serata ha smentito in parte: «Io non ho mai incontrato lo sceicco».


De Rossi, passerella in notturna poi gli Usa

LEGGO - BALZANI - La passerella finale sarà in notturna. Daniele De Rossi darà l’addio alla Roma domenica alle 20,30 contro il Parma in una sfida che può valere ancora per l’Europa. Il capitano, al quale la Curva dedicherà una coreografia, intanto studia il futuro. La voglia di giocare nel Boca Juniors (sua seconda squadra del cuore) è tanta, ma la famiglia spinge per gli Stati Uniti e quindi per i Los Angeles Galaxy di Ibrahimovic. L’eventuale “esilio” di De Rossi farebbe scomparire dalla serie A la nazionale campione del Mondo 2006 dopo l’addio di Barzagli e il trasferimento al Psg di Buffon. L’Europeo alle porte, però, fa riflettere Daniele per il quale potrebbero arrivare offerte pure italiane. Il tecnico della Samp Giampaolo ha ammesso: «Mi ha detto che vuole lavorare con me, valuteremo la situazione». Cassano, infine, ha difeso il suo ex compagno: «Pallotta e Baldini ne hanno combinata un’altra, spero in un cambio di proprietà».


Pepe e gli ’83 all'ultima di Daniele

CORRIERE DELLA SERA - Tra i sessantamila che domenica sera (20.30) saranno all’Olimpico per salutare Daniele De Rossici saranno alcuni tifosi speciali. Si tratta dei classe ’83 che con il capitano romanista hanno giocato nel settore giovanile. (…). Alcuni, come Simone Pepe, sono conosciuti, altri non hanno avuto la stessa fortuna in campo ma l’amicizia è rimasta intatta.


A lezione da Ottavio: «Gasperini ottimo allenatore. Non so dove andrà, ma so che farà bene»

LEGGO - LOBASSO - Ha allenato e vinto con tanti grandi club italiani come Roma, Inter, il Napoli di Maradona: Ottavio Bianchi torna nella città partenopea per festeggiare i 30 anni dalla vittoria della Coppa Uefa dell'89; si commuove, dice di non seguire più il calcio dal di dentro ma poi, quando ne parla, quelle poche frasi che dice, regala ancora autentiche lezioni di vita. Inevitabile la curiosità di chiedergli qualcosa di attuale. Per esempio, sui tecnici italiani.

Giampiero Gasperini ha vissuto una stagione super con l'Atalanta e ora è in pole per allenare la Roma.
«Gasperini si è meritato con il lavoro e con la bravura tutto quello che ha ottenuto quest'anno. E' giusto considerarlo un ottimo tecnico. Non so dove allenerà in futuro, ma so che farà bene».

(…).

Ci sono società come la Roma, ma in parte anche Inter e Milan, che hanno vissuto una stagione travagliata: i problemi del club intrecciati con quelli della squadra. Esiste una ricetta per squadra e club perfetti?
«Non so se esiste, ma conosco la mia che è la più semplice: una società con dirigenti di qualità, un allenatore bravo, una squadra di buoni giocatori e un pubblico caldo e appassionato. Se tutto questo c'è, si vince».

(…).

Tutti cercano il segreto per diventare grandi allenatori di calcio.
«Oggi non tocca a me dirlo che sono fuori dal giro. Ma di una cosa sono sicuro: bisogna che il tecnico sappia fare gruppo. Ai miei tempi, con Napoli, Roma e poi nelle altre mie squadre, tutti pensavano fossi un duro, che avessi un brutto carattere; invece sapevo fare gruppo e il gruppo fa vincere».


Totti: «Meglio calciatore che dirigente: ti diverti di più»

CORRIERE DELLA SERA - (…).Tra una settimana esatta saranno passati due anni dal giorno del suo addio al calcio, eppure Francesco Totti non sa ancora cosa gli riserverà il futuro in giacca e cravatta. Nelle ultime ore si è parlato di una sua «promozione» a direttore tecnico, un ruolo che rischia di essere solo una parola vuota se non ci saranno delle competenze e delle responsabilità precise. La Roma, da parte sua, sostiene che Totti abbia già un ruolo importante e operativo e che non c’è la necessità di inquadrarlo in una sola carica, vista la sua presenza nella quotidianità della società. (…). Ieri, durante la premiazione a Palazzo Vecchio di Firenze per il suo ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano, istituita dalla Figc, ha ribadito il concetto: «Da dirigente - le sue parole mentre riceveva il premio da Roberto Mancini - sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Quello che è uscito sui giornali (il suo ruolo da direttore tecnico, n.d.r.) lo valuteremo più avanti, io ancora non so niente (…)». Da dirigente, ha la possibilità di stare comunque vicino alla squadra, soprattutto a chi si affaccia al grande mondo del calcio: «Quando si è giovani - ha detto dopo aver ritirato il premio alla carriera da parte dell’associazione Niccolò Galli -, bisogna solo pensare a divertirsi. È normale che, se hai talento, tu possa pensare a un futuro da campione, ma l’importante è crescere con i giusti valori. Bisogna investire sui settori giovanili. Zaniolo? Ha buone prospettive». Domenica sera, contro il Parma, due anni dopo Totti, ci sarà l’addio alla Roma di Daniele De Rossi, la seconda bandiera ammainata in poco tempo. Il suo saluto ai tifosi romanisti, che saranno oltre sessantamila sugli spalti, sarà però molto diverso da quello di Totti (…). De Rossi farà un giro di campo a fine partita per salutare i tifosi sugli spalti, ma non dovrebbero esserci manifestazioni particolari: il presidente James Pallotta, per il momento, non ha ancora fatto sapere se sarà presente (all’addio di Francesco Totti c’era e si prese anche parecchi fischi dai tifosi) oppure no. (…).


Petrachi verso le dimissioni dal Toro

MESSAGGERO - CARINA - Dopo mesi di stallo, la prima mossa è stata fatta. La scorsa settimana (un paio di giorni prima del match contro l’Empoli), Petrachi ha incontrato Cairoponendo fine al gelo che durava dalla cena di Natale dove i due (che precedentemente non si parlavano da luglio) s’imposero una tregua. Nel colloquio, Petrachi ha comunicato al presedente del Torino la volontà di liberarsi in anticipo, rispetto all’anno di contratto che lo lega al club granata sino al 2021. Nella conversazione non ha menzionato la Roma. Cairo ne ha preso atto e avendo già dato mandato nelle settimane scorse di studiare le clausole del contratto - per trovare (invano) un appiglio - ha capito de finitamente di non poterlo trattenere. E nemmeno di potersi rivalere nei confronti del suo futuro ex dipendente a livello economico. Nei prossimi giorni, avverrà dunque il primo passo ufficiale: Petrachi presenterà la lettera di dimissioni. Il Torino, però, non vorrebbe concedergli sconti e favorito anche dalla modulistica federale punta a trattenerlo sino al 30 giugno. Dopo Roma-Parma, l’attuale ds ad interim Massara farà un passo indietro. Due le possibilità: accasarsi al Brescia o raggiungere Sabatini al Bologna.


L'ultimo abbraccio

IL TEMPO - AUSTINI - Una vita insieme e le strade che si separano improvvisamente. Dopo 25 anni condivisi a Trigoria, fra giovanili e prima squadra, alla Roma resta solo Totti, che capisce bene cosa sta passando il suo erede De Rossi e si accinge a salutarlo domenica. Per poi ritrovarsi, magari, tra qualche anno ancora uno affianco all'altro. La storia in giallorosso del centrocampista di Ostia, iniziata quando aveva 11 anni, si interrompe dopo la gara col Parma, la numero 16 nel club del suo cuore, fissata ufficialmente per domenica alle 20.30 con diretta su Sky. E come accadde a Totti, vestirà per l'unica volta la divisa della prossima stagione, che verrà sfoggiata in anteprima coi ducali: quel «16» sarà un esemplare da collezione. Ma quali calcoli per il miracolo Champions o il quinto posto, nella testa di De Rossi e di tutto il mondo romanista c 'è solo l'addio di Daniele, da consumarsi tra una pagina di giornale su cui pubblicare una lettera, musiche scelte dal protagonista e parole da scandire col groppo in gola (ma non col microfono allo stadio) prima di partire per le vacanze.

De Rossi aveva capito da mesi che stava finendo così e ora è diviso tra due forze: l'amore e la riconoscenza per i tifosi che lo osannano tra lacrime e rabbia, ma pure la consapevolezza che questa vicenda sta spaccando la Roma, con inevitabili strumentalizzazioni. De Rossi ormai ha la testa «oltre», con Pallotta - ed è paradossale - disposto ad aiutarlo per trovare una squadra negli States. Daniele ha già in mano almeno due offerte dalla Mls, entrambe dalla città simbolo della California: lo vogliono sia i Galaxy di Ibrahimovic sia i Los Angeles Fc capolisti nella Western Conference. Il problema è che, per problemi di salary cap, tutte le proposte dagli Usa sarebbero per la prossima stagione che inizia a marzo 2020, ma il mediano non ha intenzione di fermarsi a lungo e aspetta fiducioso segnali anche da big europee, mentre il Boca sembra al momento una suggestione.

Dall'altro lato Totti, che ieri è entrato nella Hall of Fame Figc e ha ritirato il premio Memorial Niccolò Galli, è pronto a definire con Pallotta un nuovo ruolo in società: l'etichetta è stata trovata da tempo (direttore tecnico) ma bisogna capire cosa e quanto possa fare Totti per dare davvero una mano alla Roma. «In campo mi divertivo di più - ha detto - da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Per il nuovo ruolo non so niente, valuteremo». Nessun commento su De Rossi, come da accordi con la Roma per evitare ulteriori polemiche. Quelle a cui Pallotta risponderà probabilmente lunedì da Boston. Intanto ieri, per l'ennesima volta, ha dovuto smentire contatti col fondo del Qatar per la cessione del club.


Totti stanco di stare nell'ombra: “Direttore tecnico? Valuterò”. I dubbi di De Rossi sul suo futuro

REPUBBLICA - FERRAZZA - «Io direttore tecnico? Valuteremo, non so niente». Immerso nei dubbi legati al suo futuro, Francesco Totti prende tempo, intenzionato a mettere delle condizioni ben precise se la Roma dovesse proporgli un ruolo da dt. «Farò le mie valutazioni più avanti — continua l’ex numero 10, a margine della cerimonia d’ingresso della Hall of Fame del calcio italiano, a Firenze — Comunque posso dire che è più divertente il campo da gioco, da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero». Totti vorrebbe uscire dall’ombra, acquistando più potere dentro Trigoria, ed è intenzionato a parlare con la proprietà per chiedere un ruolo operativo, non solamente di facciata, altrimenti andrà via. E la Roma, immersa totalmente nel boomerang generato dall’allontanamento di Daniele De Rossi, non può permettersi di perdere in questo momento un altro suo simbolo. Operatività nell’ambito dell’area sportiva — settore giovanile compreso — a stretto contatto col nuovo ds (Petrachi) e il nuovo allenatore (Gasperini?), senza essere utilizzato solamente come bandiera da sventolare quando necessario. Al termine del campionato, Totti parlerà con James Pallotta e capirà se ci sono i presupposti per continuare insieme. Così come, dopo il saluto all’Olimpico di domenica 26 contro il Parma, anche De Rossicomincerà il suo periodo di riflessione. Vorrebbe continuare a giocare, ma deve valutare varie situazioni e le offerte che gli arriveranno. Suggestiva l’ipotesi del Boca Juniors, ma complicata come scelta di vita. Un socio di Pallotta del Los Angeles Fc gli ha aperto le porte del calcio Usa, ma per il momento non è nei pensieri del numero 16. Potrebbe valutare l’interesse dei club europei, senza escludere anche di poter smettere, al termine di riflessioni che farà in vacanza, con la famiglia. In quel caso comincerebbe a studiare da allenatore (Guardiola, che ha conosciuto alla Roma, lo corteggia da tempo per inserirlo nel suo staff). Insomma, non è da escludere alcuna possibilità, perché, dopo lo choc dello strappo traumatico dal club giallorosso, avrà bisogno di tempo per capire. In tutto questo, continuano a registrarsi rumors, non confermati, di contatti e incontri tra la Roma e rappresentanti del Qatar per una possibile cessione del club. Pallotta smentisce, in attesa di capire il destino dell’iter legato allo stadio di Tor di Valle.