Ciarrapico, da patron giallorosso una coppa e tanti flop

IL TEMPO - Giuseppe Ciarrapico, tra le sue molteplici attività, è stato anche il presidente della AS Roma dal 1991 al 1993. Fu però spesso croce e raramente delizia per il popolo giallorosso. Il vulcanico imprenditore viene ricordato soprattutto per aver condotto la società sul baratro del fallimento. Comunque sia sotto il suo regno esordì Francesco Totti ed i giallorossi vinsero una Coppa Italia in finale contro la Sampdoria. Tra le sue intuizioni migliori si ricorda quella dell’acquisto di Sinisa Mihajlovic, allora solo un giovane riccioluto sconosciuto. In occasione di un Roma-Milan di Coppa Italia si presentò allo stadio in pigiama dopo “un’evasione” da un ospedale ed una fuga in taxi. Lasciò Trigoria all’alba di Tangentopoli, quando stava per essere travolto dalle inchieste giudiziarie. Dopo di lui arrivò Franco Sensi.


Da De Rossi a Marcano, il nuovo spirito di squadra per credere alla Champions

CORRIERE DELLA SERA - Ranieri nelle ultime due gare ha riscoperto un gruppo in grado di soffrire per portare a casa il risultato. Un tasto, quello dell’unità, su cui il tecnico ha puntato fin dal primo giorno grazie anche ai senatori. Da capitan De Rossi fino a Dzeko, autori degli ultimi due gol vittoria, passando anche per Florenzi, Manolas, El Shaarawy e Fazio. A questo elenco vanno aggiunti anche Ivan Marcano e Juan Jesus. Entrambi nell’ultima gara si sono sacrificati giocando in un ruolo non loro viste le numerose assenze. La Roma adesso è spinta anche da un grande pubblico che non a caso Ranieri ha sempre invocato. L’anello di congiunzione tra la Roma e la sua gente è Daniele De Rossi, tifoso e allenatore in campo, un ruolo che è la perfetta sintesi di quello che vuole il mister. Contro l’Udinese però è uscito anzitempo per un problema muscolare ai flessori della coscia destra: oggi farà gli esami, ma si teme un lungo stop. La Roma non vuole e non si può permettere di perdere il suo capitano in questa corsa finale per la Champions.


Massara a Boston, viaggio nel futuro

CORRIERE DELLA SERA - Un viaggio per decidere la Roma del futuro. Oggi Frederic Massara volerà a Boston per un incontro con James Pallotta. Questo è un viaggio programmato da tempo, Monchi lo faceva con cadenze regolari. Insieme al ds giallorosso ci dovrebbe essere anche Franco Baldini: tutti e tre parleranno delle strategie della Roma che sarà, anche se ovviamente l’ultima parola spetta al presidente. Il nodo principale riguarda il ruolo di Massara all’interno della direzione sportiva, visto che ormai l’ipotesi di un nuovo ds sta perdendo quota. Ci sono due opzioni: la prima riguarda la coppia Massara-Totti; la seconda invece il duo Campos-Massara. Il dirigente portoghese intriga molto Pallotta, che lo ha incontrato nelle scorse settimane, e potrebbe svolgere un ruolo da consulente nella sua residenza a Montecarlo oppure stabilirsi a Trigoria. Soluzione questa ovviamente non gradita a Massara, visto che per lui si tratterebbe dell’ennesimo ridimensionamento. Per l’allenatore il nome che metterebbe tutti d’accordo è quello di Antonio Conte, ma il suo ingaggio diventerebbe impossibile senza Champions League. Fuori portata Mourinho, tra le alternative c’è Sarri che ormai è ai ferri corti con il Chelsea. Staccati ci sono Gasperini, Gattuso e Giampaolo.


Pezzella, è il sosia di Pjanic ma vuole essere il nuovo De Rossi

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Il nuovo Pjanic sta crescendo nella Primavera della Roma e si chiama Salvatore Pezzella. Classe 2000, romano, un play di centrocampo che abbina qualità a quantità, oltre ad avere un buon tiro da fuori. I più lo ricorderanno per il selfie che si fece con lui Nainggolan, giocando poi proprio con la somiglianza fisica evidente con Pjanic. «Tanta gente mi dice che gli somiglio fisicamente, io preferisco il paragone tecnico», ha precisato, tempo fa, lo stesso ragazzo che è considerato uno dei talenti del calcio italiano. Pezzella non ama, quindi, che la gente lo fermi identificandolo con il centrocampista della Juventus, preferendo, semmai, ispirarsi a Daniele De Rossi, che da sempre è il suo idolo calcistico. Salvatore ha mosso i primi passi nella Vigor Perconti, ma già a 7 anni è entrato nel settore giovanile giallorosso e adesso è al secondo anno nel gruppo di Alberto De Rossi, padre del suo idolo. Si è messo in evidenza anche durante la Youth League, attirando il corteggiamento (rifiutato) dell’Arsenal, Pezzella, è un leader in mezzo al campo e gran parte del gioco passa per i suoi piedi. È destro, ma sa giocare anche con l’altro piede. È un regista nel 4-2-3-1, oppure il vertice basso o la mezzala del 4-3-3. Vista l’emergenza, è stato convocato con altri Primavera da Ranieri per Roma-Empoli. È stata la sua prima convocazione con i grandi, per Pezzella, che ha realizzato 5 gol in 22 gare quest’anno. Il nuovo Pjanic deve crescere dal punto di vista della continuità.


Speranza Dzeko: un gol per restare. Massara a Boston

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Nel weekend in cui la Roma ritrova Dzeko, la società stringe il cerchio intorno al suo futuro. Oggi il ds pro-tempore, Massara, volerà a Boston per incontrare Pallotta e pianificare le strategie legate alla scelta degli uomini per la prossima stagione. In particolare direttore sportivo e allenatore. La Roma, con le due vittorie consecutive — Sampdoria e Udinese — ha riaperto la corsa alla zona Champions, ritrovando il gol di Dzeko in casa (il primo in campionato), dopo un anno di astinenza. Torna a sorridere, il bomber bosniaco, mentre ai vertici del club giallorosso il tempo è agli sgoccioli per capire come sarà strutturata la società. Tutto sembra convergere su Luis Campos, attualmente al Lille, nelle vesti di consulente esterno di mercato, che lavorerebbe proprio insieme a Massara, confermato, in questa ipotesi, come riferimento dentro Trigoria. Sarebbe successiva la scelta dell’allenatore, visto che in questo vertice sarebbe preminente la decisione sul nuovo ds, incontro al quale parteciperà anche Baldini, oltre al presidente giallorosso. Un blitz decisivo, dopo il quale la Roma svelerà il nome al quale affidare la costruzione della squadra della prossima stagione. Dzeko resta in attesa: vorrebbe restare nella capitale, ma a giugno entrerebbe nel suo ultimo anno di contratto e il club non sembra intenzionato a prolungargli il matrimonio giallorosso. Ma l’arrivo di un tecnico con potere decisionale, potrebbe cambiare il destino del centravanti che, al momento, sembra segnato dal corteggiamento di Inter e West Ham. Dovrà rinnovare il suo contratto anche Zaniolo, in attesa di vedersi riconoscere un sostanziale aumento dell’ingaggio. «Deve decidere da solo il suo futuro — il consiglio di Batistuta in diretta alla Rai — Deve fare quello che sente e perché se resta alla Roma solo perché i tifosi lo vogliono, non funziona». Lo sa bene il ragazzo, che con Ranieri sta faticando, non tanto a trovare una maglia da titolare, quanto a trovare un ruolo definitivo. «È una mezzala che può giocare a tutto campo», la spiegazione tecnica di Ranieri. «Non posso farlo giocare nel suo ruolo perché utilizzo solo due centrocampisti che governano la squadra». Come trequartista, il tecnico romano preferisce Pellegrini, il cui ingresso è stata la chiave decisiva per battere l’Udinese. «Pellegrini è più agile — ammette Ranieri — anche se Zaniplo riesce a sopperire in un ruolo non suo con doti tecniche, di sacrificio e fisiche». La morte ieri dell’imprenditore Giuseppe Ciarrapico (patron della Roma dal ’91 al ’93) è stata annunciata dalla società con un tweet: “La Roma esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ex presidente del club, Giuseppe Ciarrapico”. Flora Viola, vedova di Dino, gli consegnò una coppa Italia nel 1991 a simboleggiare il passaggio di consegne tra le due proprietà. Ciarrapico fu arrestato due anni dopo per bancarotta fraudolenta.


Bayern Monaco, Salihamidzic: "Zaniolo? Ne riparliamo a fine stagione"

Hasan Salihamidzic, direttore sportivo del Bayern Monaco, ha commentato le voci che vorrebbero il suo club sulle tracce di Nicolò Zaniolo, tanto da avere pronta un’offerta da 50 milioni di euro. Queste le sue parole a Sky Sport:

"Ultimamente stiamo trattando vari profili. Conosciamo tanti giocatori, aspetteremo la fine della stagione, successivamente faremo i nostri compiti e vedremo cosa fare. Vogliamo rinforzarci, è chiaro, ma aspettiamo la fine della stagione, poi ne riparliamo".


Tor di Valle, sul pubblico interesse M5S va alla conta in commissione

IL MESSAGGERO - La delibera che annulla l'interesse pubblico sullo stadio della Roma entra in Campidoglio, oggi, ore dieci e trenta, e andrà dritta in Commissione Sport. È un ingresso rumoroso che porta con sé il no gridato ad alta voce dal Municipio IX , guidato dal Movimento 5 stelle. E se a Tor di Valle, anche i consiglieri municipali di maggioranza, non vogliono lo stadio a Tor di Valle diventa molto complicato andare avanti. Diversi pentastellati vogliono azzerare tutto. In Commissione Sport ci sono già due consiglieri M5S contrari a questa controversa operazione calcistico-immobiliare. Sono Gemma Guerrini e Carlo Maria Chiossi. Ma in commissione siedono anche il capogruppo Giuliano Pacetti e Angelo Diario che dovranno sondare il terreno ad oggi non molto fertile per riprendere l'iter amministrativo a cuor leggero. Oggi i due consiglieri potrebbero farsi sostituire e dimostrare un pacato no, che diventerebbe un no assordante in Assemblea, oppure rivelare il loro dissenso che comunque si somma a quello di almeno altri cinque colleghi di maggioranza.

L'ORDINANZA - Per loro fa fede l'ordinanza del giudice che ha scritto parole molto chiare su Tor di Valle. «Nel corso delle attività sono state ricostruite una serie di operazioni delittuose, finalizzate all'ottenimento di provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del Nuovo Stadio della Roma». È questo un passaggio dell'ordinanza di arresto dell'ex presidente dell'Assemblea capitolina che diversi consiglieri conoscono ormai a memoria e ripetono fino alla nausea ai colleghi che parlano di iter amministrativo non inficiato dalle indagini.


Le big chiedono di anticipare l'inizio della A

GAZZETTA DELLO SPORT - C'è malumore tra le grandi, a proposito del calendario della prossima stagione.  Il consiglio di Lega, che torna a riunirsi oggi, due settimane fa ha varato le date 2019-20 stabilendo l'inizio della Serie A nel weekend del 24 25 agosto e l'abolizione delle partite di campionato sotto le feste di Natale. Le date devono ricevere l'ok della Figc che ha subito espresso le sue perplessità per la chiusura della Serie A il 24 maggio, a ridosso dell'Europeo la cui gara inaugurale sarà ospitata all'Olimpico di Roma. Le big - Juventus, Inter, Milan - puntano il dito contro la partenza «ritardata» del torneo, considerato che la Premier scatterà nel weekend del 10-11, la Bundesliga e la Liga il 17-18.Oggi in consiglio le rappresentanti delle grandi chiederanno pertanto di anticipare di una settimana l'avvio della Serie A, al 17-18 agosto, in modo da entrare nel ritmo agonistico in tempo per l'inizio delle coppe europee.


Pellegrini nel mirino dell'Inter

Lorenzo Pellegrini piace all'Inter vero e proprio pallino di Marotta, che aveva già provato a strapparlo ai giallorossi ai tempi della Juventus. I nerazzurri hanno individuato nel centrocampista giallorosso e in Nicolò Barella i rinforzi ideali per la linea mediana; calcolando la status attuale di Pellegrini che può liberarsi dalla Roma grazie alla clausola rescissoria da 30 milioni (pagabili in due rate) presente sul suo contratto, resta un obiettivo più abbordabile. Questo quanto riportato dall' edizione odierna del quotidiano Tuttosport.


Marotta: "Abbiamo gli stessi punti dello scorso anno e l'obiettivo Champions è alla portata"

Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio anch'io Sport. Queste le sue parole: 

"Lo stadio è un asset patrimoniale fondamentale. Lo stadio deve avere certe caratteristiche: senso di ospitalità, debellare la violenza, senso di appartenenza perché i tifosi si devono sentire nella loro casa. E tutto questo porta anche ad un aumento di ricavi. Uno stadio non vissuto come una cattedrale nel deserto vissuta ogni 15 giorni ma come un entità dove vivere la socialità tutti giorni garantisce un introito fondamentale. Lo abbiamo visto con la Juventus Stadium, dal 2010 quando eravamo al Comunale e gli introiti erano sui 6 milioni, ora si viaggia su 50-60, questo sottolinea come gli introiti da stadio siano una voce importante e rilevante. 

Al di là dei due anni di contratto, Spalletti è un allenatore che sta viaggiando secondo gli obiettivi, abbiamo gli stessi punti dello scorso anno e l'obiettivo Champions è alla portata: spero che possa raggiungere questo traguardo per noi prioritario. Le voci su Conte? Sono una conseguenza del fatto che è libero e che rappresenta un profilo di allenatore vincete; ho lavorato con lui e rappresenta la personalità di un allenatore che nel calcio moderno si inserisce in maniera molto forte. Ha dimostrato di vincere con la Juve e col Chelsea ed è normale che venga accostato a una società. Sottolineo di nuovo come Spalletti ha dimostrato una struttura di squadra sempre in crescita, noi abbiamo Spalletti che a pieno merito è allenatore dell'Inter ed è giusto elogiarlo. 

La famiglia Zhang vuole fare bene poi però ci sono questi paletti del Financial fair play che non ci lasciano carta bianca nel poter investire -prosegue il dirigente nerazzurro-. La distanza dai bianconeri? Credo che la Juventus possa in Italia avere un ruolo da protagonista ancora per diversi anni perché il gap che c'è con le altre è notevole e legato soprattutto ad un aspetto economico. 

E' molto più difficile vincere una Champions ma la differenza sostanziale è che la Champions è un torneo e ci sono delle componenti di circostanze favorevoli come arrivare alla gara clou senza infortuni o squalifiche, nei campionati nazionali i valori assoluti alla fine vengono fuori. Si può lottare, anche se non ad armi pari, col coltello tra i denti e dare fastidio".


Oggi la delibera per fermare lo Stadio

IL TEMPO - MAGLIARO - Dopo il pastrocchio del IX Municipio, ora si fa sul serio: la proposta di delibera Grancio/Fassina che prevede l'annullamento in autotutela della delibera Raggi sul pubblico interesse alla costruzione dello Stadio della Roma, inizia l’iter nelle varie commissioni consiliari. Si parte oggi, alle 10.30, con la Commissione Sport dove, almeno su carta, i grillini sono 7 contro 5 consiglieri di opposizione. In un Paese normale non ci sarebbe storia e la proposta di delibera avanzata dalla consigliera ex 5Stelle oggi Gruppo Misto, Cristina Grancio, e da Stefano Fassina, Sinistra X Roma, verrebbe semplicemente ritenuta improcedibile. Ma i 5 Stelle hanno già dimostrato proprio nel Municipio di essere incapaci di prendere una decisione e di preferire alla responsabilità della decisione, una pilatesca astensione per salvaguardare l’unità di facciata del Movimento. E in Commissione Sport ci sono almeno due consiglieri grillini che potrebbero spostare gli equilibri: Gemma Guerrini, da sempre contraria, e Carlo Maria Chiossi, che, prendendo il posto di Marcello De Vito, si è schernito sul tema ribadendo la sua “fede” calcistica laziale. Oggi, quindi, si avrà un primo assaggio della reale capacità di Virginia Raggi di tenere unita e coesa la sua maggioranza. Alcuni giorni fa, in una riunione con tutti gli eletti grillini, l'Avvocatura comunale ha definita come tecnicamente sbagliata la delibera Grancio/Fassina: non si può procedere con l’annullamento in autotutela, poiché sono scaduti i termini di legge e più che rischio sarebbe certo l'annullamento da parte del Tar. Semmai, ma occorrerebbero motivazioni di ferro, occorrerebbe una delibera di revoca, strumento giuridico diverso dall’annullamento. Da un punto di vista di sostanza, la proposta di delibera Grancio/Fassina contiene una serie di errori interpretativi delle norme. Si parte con la questione dell’approvazione della variante urbanistica nella «prima seduta utile» che non è, come vorrebbero Grancio e Fassina, la prima in ordine temporale ma la prima dopo che si siano compiute le operazioni di pubblicazione degli atti di variante. Si prosegue con la querelle sull’adeguamento delle tavole progettuali che Grancio e Fassina vorrebbero fatte prima del voto sulla variante e che, invece, avverà dopo per evitare un aggravio della procedura. Ancora: la questione della società sportiva utilizzatrice dell'impianto, tema tanto caro alla Grancio: nella Convenzione con il Comune sarà obbligatoriamente inserito il contratto trentennale registrato comprese le fidejussioni a garanzia. Quarto punto: il presunto rischio idrogeologico. L'Autorità di Bacino del Tevere ha sancito che la deperimetrazione delle aree (l’eliminazione del vincolo, ndr) avverà solo dopo la conclusione delle opere di messa in sicurezza idraulica. Non bastasse, il Comune ha vincolato all’ok dell'Autorità di bacinoil rilascio del certificato di agibilità. Altro tema: la scelta dell’area. Che alla Grancio e Fassina non piace ma la legge prevede che sia il privato a scegliere. Cosa fatta comunque con due avvisi pubblici sui quotidiani, il 19 e il 23 aprile 2012. Penultimo tema: il calcolo economico delle opere pubbliche che, contrariamente a quanto scritto nella proposta di delibera, è stato effettuato dal Dipartimento Lavori pubblici del Comune. Ultima questione: la procedura di evidenza pubblica che la Grancio vorrebbe ma che, trattandosi di intervento su area privata, non è previsto dalla legge.


Stadio Roma, al via l'iter della delibera per annullare il progetto di Tor di Valle

La  proposta di delibera Grancio/Fassina che prevede l'annullamento in autotutela della delibera Raggi sul pubblico interesse alla costruzione dello Stadio della Roma, inizia oggi, alle 10:30, presso la Commissione Sport, l’iter nelle varie commissioni consiliari. Si avrà un primo assaggio della reale capacità di Virginia Raggi di tenere unita e coesa la sua maggioranza. Alcuni giorni fa, in una riunione con tutti gli eletti grillini, l'Avvocatura comunale ha definita come tecnicamente sbagliata la delibera Grancio/Fassina: non si può procedere con l’annullamento in autotutela, poiché sono scaduti i termini di legge e più che rischio sarebbe certo l'annullamento da parte del TAR. Lo scrive Il Tempo. 

Di seguito le dichiarazioni di Angelo Diario, presidente della Commissione Sport, sulla votazione della delibera Grancio/Fassina, ai microfoni di Radio Radio:

"Cosa succederà oggi in commissione? Oggi esprimeremo il parere di competenza della Commissione Sport. È la prima delle cinque commissioni consiliari che si esprimeranno sulla delibera. Il voto che conterà davvero sarà quello dell'aula. La posizione del Movimento 5 Stelle è sempre la stessa? La posizione è sempre la stessa chiaramente il voto delle cinque commissioni sarà uguale, così come quello dell’aula. La delibera dello stadio quindi va avanti? Adesso vediamo, il parere del dipartimento urbanistica è molto chiaro. Io non sono un urbanista però l’ho letto attentamente e non ho alcun dubbio su come mi esprimerò tra poco. Se ve lo anticipo? Su questa delibera, negativo".

12:00 - Come riportato dal giornalista Fernando Magliaro su Twitter, la commissione sport ha rinviato la decisione sul parere per la delibera Grancio/Fassina. Il rinvio è dovuto all'assenza dei pareri degli uffici di lavori pubblici e mobilità.