Il futuro del calcio capitale

CORRIERE DELLA SERA - Un anno fa la Roma preparava la notte magica contro il Barcellona, in Champions, e aveva 9 punti in più in campionato dopo 31 giornate. La Lazio era +8 in 30 partite (il 17 aprile dovrà recuperare quella contro l’Udinese) e aveva un piede nelle semifinali di Europa League dopo il 4-2a l Salisburgo, che avrebbe però ribaltato il risultato il 12 aprile (4-1). (...) Detto che la stagione della Roma è più deludente di quella della Lazio-che ha anche vinto l’ultimo derby 3-0-rimane una domanda: dobbiamo aspettarci due ridimensionamenti? Il presidente giallorosso James Pallotta pensa giustamente allo stadio di proprietà come volano per aumentare i ricavi. Ma non può essere l’unico obiettivo, così come non sarebbe una strategia vendere Manolas e Under per trattenere Zaniolo. Si vince aumentando la qualità, non sostituendo giocatori sperando di non sbagliare. (...)


Totti e Figo, «Notte dei Re» il 2 giugno

CORRIERE DELLA SERA - Francesco Totti e Luis Figo saranno i capitani ma non gli unici campioni che il 2 giugno, sul Centrale del Foro Italico, si sfideranno nella «Notte dei Re», presentata ieri a Roma. L’evento è patrocinato dal Coni (presente il presidente Giovanni Malagò) e l’incasso sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Bambino Gesù per la realizzazione dell’Istituto dei Tumori e dei Trapianti. Parteciperanno tanti campioni del passato: Candela e Pirlo i nomi svelati da Totti, Casillas quello annunciato dal portoghese (...) «Per quello che ha fatto in campo, Francesco avrebbe meritato di vincere il Pallone d’Oro», è stato il sincero riconoscimento di Figo. (...)


Non è ancora il momento del «Tutti a casa»

CORRIERE DELLA SERA - A metà di Samp-Roma mi è apparso un flash: la scena finale di «Tutti a casa» di Comencini, quando Alberto Sordi - alias sottotenente Innocenzi - in rotta verso Sud dopo lo sfaldamento dell’esercito seguito all’8 settembre assiste impotente all’uccisione dell’amico Ceccarelli per mano dei tedeschi, durante la rivolta popolare di Napoli (...) L’attimo che fa decidere al soldato Sordi che non tutto è finito e lo porta ad unirsi ai partigiani contro i nazisti perché «non si può stare sempre a guardare» Con le molto dovute proporzioni, dopo un campionato sconcertante e il rompete le righe davanti a Spal e Napoli, è arrivata anche per la Roma l’ora in cui tutto può riprendere un senso. Almeno per riconciliarsi con se stessi e con il pubblico. Mancano 7 giornate. E no, «non si può stare sempre a guardare».


Omicidio Esposito, i giudici: «De Santis voleva uccidere»

IL MESSAGGERO - ALLEGRI - Nessuna legittima difesa: quando ha sparato verso il tifoso napoletano Ciro Esposito, l'ultrà della Roma, Daniele De Santis, ha esploso cinque colpi «ad altezza uomo». È scritto nelle motivazioni con cui la Cassazione, il 25 settembre scorso, lo ha condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio di Ciro. Per i giudici, «De Santis aveva provocato la situazione di pericolo» e «aveva poi assunto una reazione non proporzionata all'offesa». Ha sparato più colpi «in rapida successione» e quattro proiettili hanno colpito e ucciso la vittima, a Roma, poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, nel maggio 2014. Confermando la sentenza d'Appello, la I sezione penale sottolinea che ci fu «un contatto fisico» tra il giovane napoletano e De Santis. Probabilmente Ciro aveva dato un pugno all'ultrà che, cadendo, si era rotto una gamba. Il sangue del romanista era finito sul cappellino di Ciro e sulla pistola usata per uccidere.

LA RISSA - I giudici respingono la tesi della legittima difesa sostenuta dei legali dell'imputato: secondo la Cassazione, gli spari non erano stati una risposta all'aggressione fatta da un gruppo di napoletani. La rissa, infatti, sarebbe scoppiata dopo l'esplosione dei colpi. De Santis, si legge nella sentenza, «si trovava a fronteggiare un gruppetto sparuto di tifosi disarmati». Non solo. Per gli ermellini, l'ultrà «aveva provocato una situazione di pericolo, scagliando oggetti contro il pullman dei napoletani, mettendo in conto una possibile reazione». L'uso dell'arma «fu posto in essere deliberatamente», sottolineano ancora i giudici. De Santis, infatti, «non si servì della pistola per dissuadere i soggetti che si avvicinavano. Né sparò in aria per intimorirli. Sparò ripetutamente e ad altezza d'uomo».
«Sapevamo già com'erano andate le cose, ce lo ha raccontato Ciro. Una parte di giustizia è stata fatta. È stato un omicidio volontario», ha commentato Antonella Leardi, madre di Esposito.


Rincorsa Capitale: fattore Ranieri, esperto di rimonte. Ma c'è il rebus infortunati

LEGGO - BALZANI - Fino a sabato sembrava un'impresa, una settimana era quasi fantascienza. Invece la risalita della Roma, complici le cadute improvvise della concorrenza e la vittoria di Genova, ha riportato i giallorossi a -1 dal 4° posto e tante speranze di centrare la qualificazione in Champions per il quinto anno consecutivo proprio quando tutto sembrava perduto. De Rossi e compagni possono contare su una garanzia in tema di rimonte: Claudio Ranieri. Il tecnico, chiamato il 7 marzo a sostituire Di Francesco, non è nuovo a imprese in corsa. Nel 2000 prese il posto di Vialli e portò il Chelsea in Europa lanciando ex giovani come Terry, Lampard e Gallas. Poi ci sono le rimonte italiane: la miracolosa salvezza col Parma nel 2007 e il quasi scudetto con la Roma nel 2010. Esperienza è la parola chiave, non solo per quel che riguarda Ranieri. Il club giallorosso è abituato a lottare per le prime posizioni e ha recuperato giocatori esperti in questo campo come De Rossi, Kolarov o Manolas. Poi c'è il calendario che strizza l'occhio. Trasferta con l'Inter a parte (20 aprile, e possibilità di accorciare anche sui nerazzurri) gli impegni sono tutt'altro che proibitivi. In casa: Udinese, Cagliari, Juve (già campione) e Sassuolo. In trasferta Genoa e Parma. Partite morbide, ma solo sulla carta. Perché la Roma - e qui passiamo alle dolenti note - ha dimostrato di avere crolli improvvisi anche dopo segnali confortanti di ripresa. È accaduto a ottobre e febbraio. Proseguono anche gli infortuni muscolari figli di una condizione fisica allo stremo. Quello di Karsdorp è il 45° stop muscolare in stagione: lesione al bicipite femorale e tempi di recupero tra i 20 e i 30 giorni. Poi c'è la classifica in salita. In questo momento Milan e Atalanta sono avanti di un punto ma, visti gli scontri diretti e la differenza reti, i punti virtuali sono due. Alle due lombarde potrebbe aggiungersi la Lazio se dovesse vincere il recupero con l'Udinese.
Nella qualificazione in Champions spera ovviamente Totti che ieri, al fianco di Figo («Ti ho rubato il Pallone d'Oro, lo meritavi», ha scherzato il portoghese), ha presentato la partita amichevole La Notte dei Re che si giocherà il 2 giugno al Foro Italico con incasso devoluto al Bambin Gesù. Parteciperanno Cassano, Pirlo, Rivaldo e molti altri.


Stadio della Roma, la revoca costerebbe troppo. Meglio un commissario ad hoc

IL TEMPO - MAGLIARO - L'Avvocatura comunale è stata nettissima: l'ipotesi di annullamento d'’ufficio {o in autotutela) della Delibera Raggi sul pubblico interesse alla costruzione dello Stadio della Roma di Tor di Valle non è una strada percorribile. I 18 mesi che la legge identifica come il termine massimo entro cui il Comune può esercitare questo diritto sono trascorsi (11 dicembre 2018) e non è intervenuto nessun fatto, ignoto prima, che possa giustificare la deroga a questo termine.

DELIBERA GRANCIO-FASSINA

È questa la posizione ufficiale degli Avvocati del Campidoglio ed è stata illustrata ai Consiglieri 5Stelle nella riunione della scorsa settimana che era stata convocata per esaminare la proposta di delibera Grancio/Fassina che chiede proprio l’annullamento d'ufficio della Delibera Raggi. Spazio per accogliere quella delibera non c'è.

REVOCARE NON È GRATIS

Esiste, però, una componente - sono sempre da 3 a 5 i consiglieri comunali contrari allo Stadio - degli eletti grillini che vorrebbe cassare il progetto. La strada che l'Avvocatura indica come difficile, ma ipoteticamente percorribile, è quella delle revoca. Solo che la revoca ha dei costi. Che non è ancora possibile quantificare. In sostanza, gli Avvocati del Comune hanno spiegato: la legge 241 del 1990 prevede la possibilità di revocare il pubblico interesse. Ma è una strada stretta: la revoca va istruita e, soprattutto, fortemente motivata. E comunque è alto il rischio che non sia affatto gratis come qualcuno si è incautamente affrettato a dire. In realtà, nelle analisi affrontate, ancora non è stato chiarito se sia possibile
“utilizzare” l'arresto di Parnasi come elemento di colpevolezza nel provvedimento di revoca, né quale sia l’esatta portata dei diritti acquisiti dalla Roma e quali risarcimenti questi potrebbero provocare. Perché un dato è sicuro: la revoca non è gratis e la legge prevede che vi sia un indennizzo parametrato al danno emergente. A oggi la Roma ha dichiarato di aver già speso fra i 75 e gli 80 milioni di euro, ma bisognerebbe vedere il danno d'immagine o gli eventuali danni patrimoniali quanto potrebbero “cubare”. Altro dettaglio che per qualche consigliere non è ancora chiaro: la delibera di revoca necessita di un iter complesso (non dissimile da quello seguito per quella di pubblico interesse) che prevede una condivisione del processo con il soggetto proponente. Iter che, qualora i consiglieri decidessero in questo senso, dovrebbe essere completato prima di quello che dovrebbe portare al voto per variante e convenzione urbanistica.

ANCORA LAVORI TECNICI

I lavori tecnici preparatori di Variante e Convenzione vanno avanti senza particolari scossoni. Da quanto trapela, rimane confermata la possibilità che questa fase si concluda per fine mese e questo fatto, unito alle reiterate dichiarazioni del sindaco Virginia Raggi e del facente funzione di presidente del Consiglio comunale Enrico Stefàno, lascia sostanzialmente tranquilla la Roma circa l’incluttabilità dcl la conclusione positiva dell’iter. Anche perché se il Campidoglio intendesse seriamente percorrere la strada della revoca dovrebbe interrompere questi incontri tecnici e avviare, come da legge, quelli per cancellare il tutto.

IL TAR

Nessuno ha intenzione di forzare i tempi o di alzare il livello della tensione. Anzi, sì argo-
menta in casa giallorossa, le fibrillazioni politiche tutte interne ai Cinque Stelle sono questioni della maggioranza grillina e non spostano i fatti. Tuttavia, nonostante sia ritenuta un'ipotesi assolutamente residuale, si studia anche la possibilità di rivolgersi al Tar per la nomina di un commissario «ad acta» nel caso in cui, terminati positivamente i colloqui preparatori, la Raggi tentennasse troppo nel portare al voto in Consiglio comunale i vari testi. Perché c’è il voto su variante e convenzione urbanistica con la Roma, ma c'è anche da votare i testi delle convenzioni urbanistiche che il Comune sta concludendo con la Città Metropolitana perla via del Mare/Ostiense e con la Regione per la ferrovia Roma-Lido di
Ostia. Due atti che dovranno essere votati prima degli altri perché entreranno a far parte del più globale accordo fra tutti gli attori di questo procedimento complesso.

VARIANTE ATTO-DOVUTO

A sostegno della posizione della Roma sui «diritti acquisiti» c'è un altro dettaglio: tutti i vertici tecnici capitolini (segretariato generale, avvocatura, dipartimento urbanistica) ritengono che la variante urbanistica debba essere considerata un atto dovuto: la discrezionalità formale dei Consiglieri comunali nell’esprimere il voto si sarebbe esaurita
quando essi hanno espresso il voto favorevole alla delibera di pubblico interesse a giugno 2017. Tutti elementi che lasciano tranquilla la società giallorossa.


Totti ricarica la sua Roma: "I nostri azzurri sono il futuro"

GAZZETTA - Magari non gli avrebbe dato il suo, ma un altro sicuramente sì. Perché tra un Pallone d’oro vinto e uno solo accarezzato c’è un abisso. A volte colmo di ingiustizie. Esattamente quelle che non hanno mai permesso a Francesco Totti di vincere il trofeo che ha invece portato a casa Luis Figo. E che per la stella portoghese Totti avrebbe avuto pienamente diritto a esporre nella sua bacheca personale. «Francesco lo avrebbe meritato davvero – dice Figo alla presentazione de La Notte dei Re, la partita tra leggende che si giocherà il 2 giugno a Roma, al Foro Italico – A volte il Pallone d’oro lo si vince per la fortuna del momento, a volte non conta neanche quello che fai negli anni ma alcune condizioni che non puoi davvero controllare». (...)  E lì Francesco si è raccontato tramite BeIn Sports. «Da dirigente è un lavoro diverso, più difficile per alcuni versi, ma lo faccio come se facessi ancora il calciatore – ha detto –. Del campo non mi manca niente, perché vado tutti i giorni a Trigoria e sto sempre con la squadra. L’unica cosa che mi manca è spogliarmi la domenica». Poi i ricordi, almeno quelli più belli: lo scudetto e il Mondiale («Indimenticabili: il mio sogno da bambino e qualcosa di eccezionale»), gli allenatori («All’inizio avevo paura di Zeman, poi ho scoperto una persona vera e sincera. Capello? Un vincente» (...) Poi, però, Totti è andato sull’attualità. Che in Italia non può trascendere dalla Juventus, la squadra che sta per vincere l’ottavo titolo di fila. «Speriamo che dal prossimo anno questa scia di vittorie possa fermarsi, anche se sarà dura, la Juventus è strutturata per vincere. Va presa come esempio, è forte in tutto. Ha uno stadio, ha più disponibilità, può vendere e comprare e rispetto ad altre è facilitata. È la migliore in Italia e una delle migliori in Europa. Ha comprato Ronaldo, l’obiettivo penso sia vincere la Champions». Già, esattamente dove la Roma punta invece a restare il prossimo anno. E per farlo si affida anche ai suoi tanti azzurri. «Mancini sta facendo un buon lavoro con la nazionale, per fortuna tra i tanti talenti che ha ci sono anche molti romanisti: Cristante, Pellegrini, El Shaarawy, Florenzi e Zaniolo. Giocatori fondamentali per la Roma e per la Nazionale. Che deve tornare sul tetto del mondo» (...).


Mou, Conte, Sarri: la lista dei sogni per la panchina del dopo Ranieri

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Una panchina tra sogno e realtà, con in mezzo soluzioni destinate a restare in bilico nel gradimento della gente. Il nome dell’allenatore del futuro romanista è legato a talmente tante variabili, da veder oscillare le quotazioni da Mourinho a Giampaolo, passando per Sarri e Gasperini. Allenatori diversissimi, possibilità talmente in antitesi tra di loro da far sembrare in preda alle visioni la dirigenza giallorossa. Provando a fare ordine, partiamo dalle dichiarazioni rilasciate ieri da Figo. Mentre Ranieri e i giocatori riposavano menti e muscoli dopo la vittoria-riapri campionato di sabato contro la Samp, il campione portoghese rispondeva all’ipotesi di Mourinho alla Roma: «Dipenderà dagli obiettivi e dalla voglia che ha il tecnico di allenarla o meno. Roma è una piazza difficile, lo dicono sempre, ma per questo credo anche che ci sia più soddisfazione quando si vince. Come ex giocatore dell’Inter, gli consiglierei di tornare lì, però sono decisioni personali». Figo, insieme a Totti, ha presentato ieri “La Notte dei Re”, una serata benefica (il ricavato verrà devoluto al Bambin Gesù) che si terrà il 2 giugno al Foro Italico, con tanti campioni nelle due squadre da sei che si sfideranno. Un’occasione per fare il punto anche su quello che è il sogno-Mourinho dei tifosi giallorossi e che — con rumors provenienti dalla stampa francese, l’emittente Téléfoot — sembrerebbe il sogno anche di Pallotta. Ma il presidente statunitense deve poi fare i conti con la realtà, economica e progettuale, di un club che fatica a entrare in zona Champions. L’altro nome che fa tremare i polsi è quello di Conte, con il quale ci sarebbero stati dei contatti (non recentissimi) per interposta persona. Ma si evitano illusioni e, ufficiosamente, insieme a quello di Mou, è un nome che viene smentito quando si prova a chiedere qualcosa dentro Trigoria. C’è la via di mezzo, quel Sarri di cui è innamorato Baldini e che sarebbe un compromesso tra un top coach e i tecnici emergenti. Ma Sarri deve liberarsi dal Chelsea ed è tutto da vedere se la sua personalità vulcanica possa incastrarsi con quella di Pallotta. Le varie anime decisionali della società giallorossa — in attesa che si identifichi anche il ds del futuro — rendono più credibili le piste che si caldeggiano a Trigoria: Gattuso è uno degli ultimi profili presi in considerazione, di quelli che piace di più a Totti (e al ds Massara), anche se molto identificato con il Milan (e non certo un nome acchiappa abbonamenti). Giampaolo piace molto, ma è considerato un po’ inadatto per carattere e atteggiamenti, mentre resta vivo Gasperini, strablindato dall’Atalanta, con la quale sta facendo una stagione straordinaria. Inutile quindi sognare? Difficile stabilirlo, sicuramente la fase di standby vissuta in questo momento nel club rende complicate previsioni e proiezioni. E, in tal senso, la qualificazione o meno alla Champions è un fattore importante per un certo tipo di allenatore. Intanto confermato il ko muscolare per Karsdorp: lesione al bicipite femorale destro, stop di 3-4 settimane. E si apre l’emergenza terzini per la gara con l’Udinese: Kolarov è squalificato, l’olandese e Santon sono out, Florenzi rientra, ma ancora convalescente.


Baldini incontra Petrachi per la Roma del futuro

Incontro a Londra tra Franco Baldini e Gianluca Petrachi. Secondo quanto riportato da Radio Radio, il ds del Torino sarebbe in cima alla lista per sostituire Monchi ed il consulente di Pallotta si sarebbe mosso in prima persona per cominciare una trattativa. 


L'Inter punta su Conte per la panchina ma l'ex Juve chiede un triennale da 10 milioni a stagione

L'Inter punta forte su Antonio Conte. Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, sarebbe lui il candidato principale per la successione di Spalletti sulla panchina nerazzurra ma l'ex tecnico del Chelsea avrebbe chiesto un triennale da 10 milioni a stagione. Anche la Roma è interessata a Conte ma dovrà prima capire se potrà eventualmente allestire una rosa per la Champions League o meno.

Lo stesso allenatore salentino, infatti, avrebbe messo in secondo piano la possibilità-Milan, dove sono costretti a fare i conti col fair play finanziario e non c'è certezza riguardo la partecipazione alla prossima manifestazione più importante nel panorama europeo.


Allenamento Roma. Individuale in campo per Florenzi e Pastore

La Roma è tornata ad allenarsi questa mattina al centro Fulvio Bernardini di Trigoria in vista della sfida di sabato contro l'Udinese in programma allo stadio Olimpico alle ore 18. Gli uomini di Ranieri sono stati prima in sala video, quindi hanno svolto esercizi in palestra e successivamente lavoro fisico-atletico per chiudere con la parte tecnico tattica. Florenzi e Pastore hanno fatto lavoro individuale sul campo, mentre per Perotti e Santon solo fisioterapia e palestra. Karsdorp ha cominciato la fisioterapia per recuperare dall'infortunio che lo terrà fuori per circa un mese, mentre per Dzeko giorno di riposo concordato (terapia di recupero a Trigoria).


Distrazione muscolare per Brozovic, sarà rivalutato la settimana prossima. A rischio la Roma (Foto)

Marcelo Brozovic rischia di saltare il match con la Roma tra 2 settimane. Il centrocampista croato si è infortunato nel corso della sfida casalinga di domenica contro l'Atalanta ed oggi è stato sottoposto agli esami del caso. Questo il bollettino pubblicato dall'Inter tramite il suo account Twitter

"Risonanza magnetica per Marcelo Brozovic all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.  L’esame ha evidenziato una distrazione muscolare al semitendinoso della coscia destra. Il centrocampista croato sarà rivalutato la settimana prossima".