Stadio, Raggi indagata. Il Gip: violazioni di legge sulle varianti dei lavori

IL MESSAGGERO - Non c’è pace per Virginia Raggi. Dopo l’arresto di Marcello De Vito e le polemiche sul caso “Ama”, è il gip Costantino De Robbio a respingere la richiesta di archiviazione di un fascicolo sulla variante per lo stadio di Tor di Valle e restituire alla prima cittadina lo status di indagata per abuso d’ufficio. Il giudice ravvisa «un’evidente violazione di legge» nel mancato esame da parte del consiglio comunale, del verbale della Conferenza dei servizi che, a dicembre 2017, approvava il progetto, prevedendo una serie di prescrizioni per la società incaricata. Per il gip, che dà alla procura due mesi di tempo per le nuove indagini sull’eventuale dolo di Virginia Raggi, occorre approfondire la sussistenza e le eventuali ragioni della violazione che potrebbero «superare le argomentazioni del magistrato inquirente in tema di dolo intenzionale». Il pm, nella richiesta di archiviazione, aveva infatti sostenuto che non ci fosse volontà, da parte della sindaca di violare la legge. E adesso De Robbio indica alla procura quali passi compiere per fare luce su una circostanza tutt’altro che definita, citando anche i testimoni che dovranno essere ascoltati nelle prossime settimane.

LA VICENDA - Era stato Francesco Sanvitto, urbanista e Cinquestelle epurato, a presentare l’esposto che la procura aveva deciso di archiviare. L’esponente dell’associazione “Tavolo della libera urbanistica”, affermava che «il verbale della Conferenza dei Servizi non solo non è stato sottoposto alla prima seduta utile, ma non è stato mai sottoposto al Consiglio Comunale». In particolare, la pubblicazione sarebbe dovuta intervenire dopo che la variante «fosse stata eventualmente approvata dal Consiglio Comunale». Sanvitto si è opposto alla richiesta della procura e ha ben argomentato, visto che De Robbio «non accoglie la richiesta di archiviazione per Virginia Raggi e dispone nuove indagini».

ALTRE INDAGINI - Nell’ordinanza, De Robbio indica anche quali accertamenti dovranno essere fatti dalla procura. Innanzi tutto la convocazione dei testi: il presidente della commissione urbanistica del IX municipio, Paolo Mancuso, e il consigliere municipale Paolo Barros, che dovranno chiarire perché non sia stato acquisito il parere della commissione urbanistica sull’iter di approvazione della delibera su Tor di Valle. Quindi il pm dovrà approfondire «la sussistenza e le eventuali ragioni della evidente violazione di legge nel mancato coinvolgimento nel procedimento amministrativo del Consiglio comunale».


Sabatini litiga con Ferrero e si dimette

IL TEMPO - BIAFORA - Sabatini non è più il responsabile dell'area tecnica della Sampdoria. A meno di un anno dalla sua nomina il dirigente si è dimesso dopo il ko per 3-0 contro il Bologna. Alla base della scelta dell’ex ds della Roma c’è stata la sfuriata di Ferrero all’interno del Dall’Ara. Il numero uno blucerchiato se l’è presa prima con i calciatori e poi con Giampaolo per la più che deludente prestazione con i rossoblù, con Sabatini che si è schierato a difesa del tecnico, reputando fuori luogo le parole del presidente, troppo pesante nei confronti dell’allenatore davanti ai giocatori. Ferrero a quel punto ha replicato al suo dirigente, che ha scelto di lasciare gli spogliatoi e di rassegnare le dimissioni. Prima di prendere il treno che lo ha riportato a casa Sabatini, nel cui futuro c’è proprio il Bologna, è stato intercettato da Sky: “C’è stato uno screzio forte alla fine della partita tra me e il presidente e quando un dipendente ha uno screzio così forte con il suo datore di lavoro è giusto che si dimetta, quindi mi sono dimesso con molto dispiacere. Voglio molto bene a questa squadra. Sono esclusi dei ripensamenti”.


De Rossi c'è comunque, Manolas ko

IL TEMPO - BIAFORA - La sfortuna sembra non voler mollare la Roma. Nel corso del pre-partita della sfida con l’Inter Manolas ha avvertito un leggero fastidio all’adduttore, che l’ha costretto al forfait a pochi minuti dal match. Quello del greco, che dovrebbero però recuperare per il Cagliarivisto che non sembra un problema grave, è il 46° stop stagionale in casa giallorossa. Contro i sardi sarà emergenza a centrocampo per Ranieri: Zaniolo e Cristante sono stati ammoniti ed essendo diffidati salteranno il prossimo turno per squalifica. A disposizione, ci saranno soltanto Nzonzi e Pellegrini, oltre a Coric, mai utilizzato dal tecnico di San Saba. Intanto De Rossi non molla e punta il Genoa per dare una mano ai suoi compagni. Per la gara del 5 maggio il capitano romanista potrebbe strappare al massimo una convocazione, il vero obiettivo è infatti quello di essere al 100% contro la Juventus, un crocevia fondamentale per la corsa alla Champions League. Gli altri giocatori nell’infermeria giallorossa sono Karsdorp e Santon, che puntano a tornare in gruppo nei giorni che precedono la partita con i bianconeri.


Inter vs Roma, le pagelle dei quotidiani

INSIDEROMA.COM - Si poteva vincere, ma si poteva anche perdere: alla fine, la Roma di mister Ranieri esce da San Siro con un punto comunque prezioso per continuare a sognare un posto in Champions League. Tra i migliori in campo, secondo le pagelle dei quotidiani in edicola oggi, ci sono El Shaarawy, autore del 'gol capolavoro' del momentaneo vantaggio, Nzonzi, 'irreprensibile' nel sostituire De Rossi e Dzeko, autentico 'protagonista delle azioni d'attacco della Roma'. Insufficienze, invece, per Florenzi, disattento sul gol di Perisic, Zaniolo, in fase calante e Under, non ancora al top della forma dopo il lungo infortunio.

IL MESSAGGERO

Mirante 6,5
Florenzi 6
Juan Jesus 6
Fazio 6,5
Kolarov 6,5
Nzonzi 7
Cristante 6,5
Pellegrini 6,5
Under 5,5
Dzeko 7
El Shaarawy 7,5

Zaniolo 5
Kluivert NG

Ranieri 6,5

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mirante 6,5
Florenzi 5,5
Juan Jesus 6,5
Fazio 6,5
Kolarov 6
Nzonzi 6
Cristante 5,5
Pellegrini 5,5
Under 6
Dzeko 7
El Shaarawy 7

Zaniolo 5,5
Kluivert NG

Ranieri 6,5

CORRIERE DELLO SPORT

Mirante 6,5
Florenzi 6
Juan Jesus 6,5
Fazio 6,5
Kolarov 6
Nzonzi 7
Cristante 6,5
Pellegrini 6
Under 5,5
Dzeko 6
El Shaarawy 7

Zaniolo 5,5
Kluivert NG

Ranieri 6,5

IL TEMPO

Mirante 7
Florenzi 6
Juan Jesus 6,5
Fazio 6
Kolarov 6,5
Nzonzi 6,5
Cristante 6,5
Pellegrini 5,5
Under 5
Dzeko 6,5
El Shaarawy 7

Zaniolo 5
Kluivert NG

Ranieri 6

CORRIERE DELLA SERA

Mirante 6,5
Florenzi 4,5
Juan Jesus 6
Fazio 6,5
Kolarov 6,5
Nzonzi 6,5
Cristante 6
Pellegrini 6
Under 5
Dzeko 6,5
El Shaarawy 7

Zaniolo 5,5
Kluivert NG

Ranieri 6,5

IL ROMANISTA

Mirante 6
Florenzi 6,5
Juan Jesus 6,5
Fazio 6,5
Kolarov 6
Nzonzi 7
Cristante 6,5
Pellegrini 6
Under 5,5
Dzeko 6,5
El Shaarawy 7

Zaniolo 5
Kluivert 6

Ranieri 6,5


Auguri di Buona Pasqua da tutta la redazione di Insideroma

Auguri di una serena PASQUA e PASQUETTA da tutta la redazione di Insideroma.com - Ci rivediamo martedì mattina con la programmazione normale del nostro sito!


Stadio Roma, i legali della Raggi: "Estranea ai fatti, l’approvazione in Consiglio fu solo rimandata"

"La sindaca Virginia Raggi è estranea ai fatti" e l'iter per l'approvazione del progetto dello Stadio della Roma "fu all'epoca rimandato e dopo l'arresto di Parnasi sospeso per consentire ulteriori approfondimenti". Così gli avvocati della sindaca di Roma, spiegano gli avvocati Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo sulla decisione del gip di non procedere all'archiviazione per l'accusa di abuso d'ufficio alla loro assistita. I legali ribadiscono la "totale estraneità della nostra assistita, laddove emerge in maniera intellegibile che il passaggio in Consiglio Comunale per la definitiva approvazione del progetto, dopo i rilievi della Conferenza dei Servizi e l'approvazione della variante urbanistica, fu all'epoca esclusivamente rimandata (ed è infatti in programma prima dell'estate) proprio per consentire a chiunque interessato, compresa l'associazione dal querelante Sanvitto, di proporre le proprie deduzioni". I legali sottolineano che si "decise di applicare una procedura ordinaria a garanzia e nel rispetto della fase pubblicistica e nel rispetto di buon andamento dell'azione amministrativa, compreso il principio della partecipazione e trasparenza dell'azione amministrativa". Con l'arresto del costruttore Parnasi "si sospese l'iter di approvazione rendendo opportuni ulteriori approfondimenti". Conclusa positivamente la due diligence sull'iter amministrativo "a breve ci sarà il passaggio obbligatorio in Consiglio Comunale".


Dzeko, a Milano contro il suo futuro?

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - In 90 minuti per Dzeko si nasconde un arco temporale completo a San Siro. A partire da quello che è stato, da quel Luciano Spalletti che è riuscito a tirargli fuori quella cattiveria che sembrava non appartenergli. Un rapporto di alti e bassi, di bastone e carota, di elogi e reprimende pubbliche, di sostituzioni mal digerite e reazioni sin troppo plateali. C'è un po' tutto in quella stagione, la migliore di Edin in giallorosso. Trentanove gol totali (29 in campionato, 8 in Europa League e 2 in coppa Italia) e un feeling interrotto drasticamente da fine febbraio quando il centravanti e i suoi compagni di squadra hanno capito che Lucio aveva deciso di andar via. Un malumore sopito, deflagrato il 25 aprile, quando sul 4-0 a Pescara, a 20 minuti dal termine, Spalletti decide di sostituire il centravanti (rimasto a digiuno in quella gara), in corsa per la scarpa d'oro. La stilettata non si fa attendere: «Fai il furbo, ancora?», con la mano sinistra alzata per mandare a quel paese il tecnico. Ne segue poi la corsa negli spogliatoi, senza neanche passare dalla panchina. Una frase dietro la quale si celava il pensiero di grande parte dello spogliatoio giallorosso che non aveva digerito le dichiarazioni ondivaghe di Lucio sul suo futuro.

FUTURO NERAZZURRO?Dzeko all'Inter ha già segnato due volte, sempre all'Olimpico. Mai a San Siro. Uno stadio che il prossimo anno potrebbe diventare il suo. Inutile girarci intorno: al momento a Trigoria non hanno intenzione di rinnovargli il contratto. E a meno che non arrivi un allenatore che ponga come conditio sine qua non la sua permanenza per accettare l'incarico, difficile che possa restare. Inevitabilmente, a un anno dalla scadenza, Edin - da poco 33enne - si guarda intorno. Ha un'offerta del West Ham ma con la moglie vorrebbe restare in Italia. Proprio l'Inter, al netto delle smentite ufficiali, ha sondato il suo agente ricevendo la disponibilità a trattare. Per ora la Roma non ha ricevuto offerte ma soltanto perché il club nerazzurro vuole la certezza di approdare in Champions. Poi, che sia Conte o lo stesso Spalletti in panchina, Edin - con Icardi pronto a salutare - a Milano sarebbe il benvenuto. C'è però da scrivere prima il presente. Targato ancora giallorosso. Dzeko ha messo fine sabato scorso al tabù Olimpico in campionato, segnando il gol-vittoria contro l'Udinese. E di tabù in tabù, vorrebbe ora infrangere quello di San Siro. La corsa al quarto posto passa per i suoi gol. Ranieri lo sa e non perde occasione per coccolarselo a livello di dichiarazioni. Oggi toccherà all'ex City guidare l'attacco romanista. Che potrebbe essere privo di El Shaarawy, almeno dal via. Il Faraone, top scorer giallorosso in campionato con 9 gol (e 5 assist) in 22 partite, ieri ha avvertito un fastidio al polpaccio che lo ha indotto a svolgere del lavoro personalizzato. La convocazione non sembra in dubbio, la partenza dal primo minuto sì. 90 minuti fondamentali e in caso di vittoria, mai come prima di oggi, la Roma sarebbe davvero competitiva nella corsa alla Champions League.


C’è la difesa titolare, El Shaarawy ok

IL TEMPO - BIAFORA - Ranieri ha scelto di ripartire dal 4-2-3-1 con Dzeko riferimento centrale. Il tecnico della Roma ha messo da parte l’esperimento del doppio centravanti e stasera contro l’Inter proporrà una squadra simile a quella vista nel secondo tempo della scorsa giornata. Davanti a Mirante agirà la difesa titolare, con il ritorno di Florenzi e Kolarov ai lati di Manolas e Fazio. In mediana Pellegrini raccoglierà l’eredità di De Rossi, abbassandosi di qualche metro a fianco di Cristante. Alle spalle del bomber bosniaco ci sarà Zaniolo in posizione di trequartista, El Shaarawy sulla fascia sinistra (nessun problema fisico per lui), mentre sulla destra Kluivert è favorito nel ballottaggio con Under. Panchina per Nzonzi, tornato tra i convocati. In casa nerazzurra il grande dubbio di Spalletti, che ha optato per portare la squadra in ritiro in un hotel nei pressi di San Siro, è quello della prima punta, ma Icardi è in leggero vantaggio su Lautaro. Da valutare le condizioni di Borja Valero, non al meglio dopo l’infortunio accusato con il Frosinone, assente invece Brozovic. Se lo spagnolo non dovesse essere pronto ci sarà Gagliardini accanto a Vecino per coprire Politano, Nainggolan e Perisic. Confermato il pacchetto arretrato in protezione di Handanovic: D’Ambrosio e Asamoah i terzini, Skiriniar e De Vrij i centrali. Sugli spalti del Meazza ci saranno 60mila tifosi, di cui circa 1200 romanisti. Alla vigilia sono arrivate le parole di Pellegrini sul suo futuro in un’intervista a Sky: “Non so che cosa succederà, a Roma sto bene e io non cerco altro. Sarei onorato di rimanere, ma si sa a volte ci sono delle dinamiche che non sei l’unico a gestire”.


Inter-Roma duello totale: i due club si sfidano su Conte

IL TEMPO - AUSTINI - Per chi tifa Antonio Conte stasera? A San Siro c’è Inter-Roma, duellanti per un posto in Champions e... per l’allenatore più ambito sul mercato italiano. Una sfida totale, tra presente e futuro, che inizia a parti invertite rispetto al trend delle ultime stagioni.

Dopo tanti anni di superiorità, stasera è la Roma a ritrovarsi sotto ai rivali nerazzurri (e al Milan), una vittoria sarebbe il segno definitivo di una rinascita e ridurrebbe a tre soli punti il gap in classifica dal terzo posto, al contrario un successo dell’Inter vorrebbe dire qualificazione ormai certa della squadra di Spalletti alla prossima Champions e chance di nuovo ridotte per i giallorossi, che rischiano di ritrovarsi nel giro di due giorni settimi a -4 dal quarto posto.
Come detto, però, la partita ancora più grande si sta giocando fuori dal campo. Con aggiornamenti importanti emersi negli ultimi giorni. Il primo è racchiuso nel divertente gioco fatto da Conte a Sky durante l’intervista nello show di Cattelan, che ha provato a indovinare la panchina futura del tecnico pugliese. Il conduttore non potrà mai confermarlo, ma le ultime tre carte rimaste nella sua mano, con i simboli delle squadre nascosti alle telecamere, dovrebbero essere quelle di Roma, Inter e Bayern Monaco. «Sono proprio le tre più... » si è lasciato sfuggire l’allenatore pugliese, mentre Cattelan avrebbe inserito nella busta della «prescelta» (secondo il conduttore) la carta del Bayern Monaco. E invece, a quanto pare, al momento sono i due club italiani a guidare la corsa all’ex ct azzurro, che si è limitato a dire: «Sceglierò il progetto che mi convince di più».
La Champions, quindi, diventa fondamentale non solo perché Conte vuole tornare a disputarla, ma soprattutto per i soldi che frutta alle società partecipanti. Un minimo di 50 milioni che ad esempio per la Roma farebbero una differenza abissale nella costruzione della squadra futura. L’allenatore ha incontrato un dirigente giallorosso a Siena in gran segreto e di recente è stato a cena al ristorante Gola di Londra: c’è chi giura di averlo visto al tavolo con Franco Baldini, rientrato nella City da qualche settimana. Al di là di veri o presunti appuntamenti, è certo che la Roma sta dialogando con Conte (compreso un messaggio inviato da Totti) e gli ha fatto capire che vorrebbe proporgli un piano per convincerlo ad accettare la panchina romanista. La risposta è stata la stessa data più o meno a tutti: parliamone. Non è ancora il momento per affondare il colpo, Conte non ha sposato nessun progetto ma la strada è stata preparata a Boston nelle riunioni tra Pallotta, Baldini e Massara, che intanto ieri ha lavorato al rinnovo di Zaniolo col suo agente nell’hotel del ritiro a Milano: una sfida, quella, già vinta con l’Inter in estate.
Su Conte i nerazzurri si sono mossi ancora prima, poi c’è stato un rallentamento dovuto a pensieri su Mourinho e ad altre due opzioni tuttora valide: 1) la conferma di Spalletti, che vuole restare e ha un contratto per altri due anni da oltre 20 milioni lordi compreso lo staff; 2) il clamoroso arrivo di Allegri, pupillo di Marotta. Ma a quel punto la Juventus si ritroverebbe senza allenatore e il richiamo bianconero potrebbe sortire effetti imprevisti nella testa di Conte. C’è poi il Bayern Monaco, in bilico tra la conferma di Kovac e la scelta di un nuovo tecnico: il leccese è in contatto anche con i tedeschi. Sullo sfondo si muove infine il Milan, ma per ora non ha fatto passi concreti.
Intanto stasera tocca a Ranieri sfidare Spalletti: ex contro ex. L’allenatore di San Saba dovrebbe salutare a giugno (Sarri la prima alternativa a Conte) ma in caso di quarto posto finale qualche chance di restare la avrebbe. Spalletti all’Inter si sente tutelato dal contratto e stavolta ha dribblato le polemiche su Totti: «Lui e la Roma sanno cosa fare in futuro». Batterlo, ad esempio, sarebbe il modo migliore per iniziare a ricostruire.

Roma, assalto alla Champions

IL MESSAGGERO - TRANI -  Il Meazza accende i riflettori sulla corsa Champions, d'attualità anche alla vigilia di Pasqua: l'Inter ospita la Roma, nell'unico scontro diretto della giornata. Che può incidere sulla volata finale, pure se mancano ancora 6 tappe al traguardo. Spalletti sa che questa può essere la notte ideale per blindare il 3° posto e al tempo stesso per sbarrare la strada alla sua ex squadra verso il 4°. Ranieri, invece, si presenta con la convinzione che, a prescindere dal verdetto, la sfida non sarà decisiva. È, però, anche consapevole di avere la chance per tentare il ribaltone: il collega sta al sicuro con 6 punti di vantaggio, non lo sarebbe più se perdesse stasera contro i giallorossi. E i posti da assegnare raddoppierebbero: da 1 a 2. Entrambi gli allenatori, dunque, giocano per il presente più che per il futuro. Cercano il piazzamento, più che la conferma. Zhang e Pallotta trattano, già da tempo, con altri tecnici.

 
DUELLO ALLO SPECCHIO - Stesso destino in panchina e stessa traccia in campo: l'Inter e la Roma, almeno in fase offensiva, utilizzano il 4-2-3-1. È, del resto, il sistema di gioco che Spalletticonosce meglio. Basta pensare al raccolto con la Roma, nella sua prima esperienza a Trigoria, e con Totti centravanti mascherato. Ranieri, anche per le caratteristiche dei suoi interpreti, lo propone in modo diverso, passando in corsa, quando i giallorossi sono chiamati a difendersi, al 4-4-2 (o 4-4-1-1) e quindi all'assetto sui cui ha costruito la carriera. Modifica utile alla squadra, fragile e impaurita, per ritrovare l'equilibrio e la compattezza. Con il 4-2-3-1 ha iniziato 5 delle sue 6 gare in giallorosso. Il bilancio parziale gli ha dato ragione: 3 successi, 1 pari e 1 ko.

 
FORMULA SPREGIUDICATA - La Roma, mai in stagione al 4° posto, entrerà in campo conoscendo il risultato del lunch match al Tardini tra il Parma e il Milan. Gattuso vuole difendere il punto di vantaggio in classifica. Ranieri, imbattuto nei 4 precedenti in serie A contro Spalletti (3 vittorie e 1 pari)però, è pronto a rilanciare a San Siro. Senza De Rossi e con Nzonzi appena recuperato, punta contemporaneamente sui 3 azzurri: a centrocampo: Pellegrini e Cristante in mediana, Zaniolo dietro a Dzeko. In difesa rientrano i terzini Florenzi e Kolarov. El Shaarawy è tra i 22 convocati: il ballottaggio, in attacco, è quindi tra Under e Kluivert.

 
INCROCIO DI MERCATO - Pellegrini, interpellato sul suo futuro, è stato sincero. «Non lo so». Il centrocampista è nel mirino proprio dell'Inter: «Qui sto bene, sto a casa, la Roma è una delle piazze più importanti d'Italia e io non cerco altro. A volte ci sono delle dinamiche che non sei l'unico a gestire». La clausola di 30 milioni, pagabile in 2 anni, invoglia il club nerazzurro. Che, studierà da vicino, anche Dzeko, indicato come il possibile sostituto di Icardi che stasera potrebbe lasciare il posto all'amico Lautaro. Il centravanti giallorosso è dato in partenza proprio adesso che Pallottavorrebbe il top coach a Trigoria, cioè Sarri o Conte che rispettivamente chiamarono Dzeko al Napolie al Chelsea.


La strada di Conte verso Trigoria: conferma dei big e più ambizione

IL MESSAGGERO - S. CARINA -  Il futuro di Antonio Conte deve essere ancora scritto. Al di là di dove allenerà, una cosa è certa: la Roma sta provando a convincere l'ex ct. E proprio per questo a Trigoria sono abbastanza infastiditi quando, nell'accostare il tecnico salentino ai giallorossi, vengono utilizzati i termini sogno o suggestione. Pur consapevoli dell'Everest da scalare, degli avversari da superare e del programma da presentare, la volontà di non lasciare nulla per intentato esiste, è reale. Poi riuscirci è un'altra cosa. Paradossalmente l'ingaggio è l'ultimo dei problemi. Perché un club che si appresta a salutare Dzeko e proverà a piazzare Pastore in estate, non avrebbe poi problemi ad accontentare Conte. Le difficoltà sono altre e riguardano soprattutto il programma. O per dirla con le parole dell'allenatore, il famigerato «progetto». In questi 8 anni di gestione Usa, la società s'è sempre contraddistinta per un trading di calciatori molto aggressivo. Non che non si sia speso (per intenderci: nell'ultima sessione estiva, Monchi ha investito la bellezza di 145 milioni, senza considerare i bonus) ma spesso ci si è privati degli elementi migliori, quelli più richiesti dal mercato. E anche quest'anno, soprattutto se non venisse centrata la qualificazione alla Champions, il copione sarebbe lo stesso, con big quali Manolas, Dzeko, Under e Pellegrini in bilico.

 
NON SOLO SOLDI - Operazioni che servirebbero non tanto per rientrare nei parametri finanziari entro il 30 giugno (dove a bilancio figurano già le cessioni di Strootman e di Alisson) ma in ottica futura, sapendo di non poter contare sui milioni della maggiore competizione europea per club. Una falsa partenza che rischia di minare in partenza il corteggiamento a Conte. Che però, ama lavorare circondato da persone di assoluta fiducia. E a Trigoria ritroverebbe Totti, Vito Scala, De Rossi e Florenzi, con le quali in nazionale ha legato molto. Senza contare che in ballo c'è ancora la questione legata a Petrachi, suo amico fraterno. La differenza quindi la farà cosa Pallotta (che al nome di Conte in privato, fa finta di non conoscerlo, ndc) sarà in grado di garantirgli. Se Sarri, probabilmente al momento il candidato in pole per la panchina giallorossa, è un tecnico che più volte ha dichiarato (pubblicamente e in privato) di essere abituato a lavorare con il materiale che il club gli mette a disposizione, Conte è stato capace nel 2004 (dopo aver vinto 3 scudetti consecutivi) di lasciare la Juventus, «perché non puoi sederti al ristorante da 100 euro con 10 euro in tasca». In una parola: ambizione. E la domanda, senza girarci troppo intorno, è proprio questa: la Roma è ambiziosa quanto Conte?

 

 


Vietato perdere con i nerazzurri

IL MESSAGGERO - LIGUORI - Claudio Ranieri mette le mani avanti: con l’Inter il risultato può essere determinante soltanto in caso di vittoria. Sarà vero, però una sconfitta renderebbe inutili i risultati strappati nelle ultime due giornate. E poi non si possono passare le settimane a discutere dei nuovi tecnici e dei possibili acquisti in una costante corsa al ribasso. Per i gioielli giallorossi c’è forte domanda, ad esempio Pellegrini e Zaniolo, per la nuova rosa i nomi che circolano mettono tristezza. Tra l’altro, sarà un caso ma appena il Tottenham si è liberato dei preziosi consigli di Baldini ha cominciato a volare: terza in Premier e in semifinale Champions. Il connubio con Pallotta finora è misterioso e a farne le spese è sempre Totti, l’unico giallorosso vivente nello staff dirigenziale. A conti fatti si sono accorti che Dzeko vale molto di più carico che demoralizzato, in procinto di essere rottamato e ceduto. E sarebbe ben difficile sostituirlo ai prezzi stracciati che la Roma rischia di dover sopportare senza il 4° posto. Dunque, avanti tutta per fare risultato con l’Inter, anche se non è facile. Si è già detto e sarà così anche stavolta: la Roma di Ranieri si difenderà e spererà nei guai di Spalletti, che resta il più bravo di tutti a procurarseli in casa.