Defrel va veloce e vuole la rivincita: Giampaolo spera

GAZZETTA DELLO SPORT - GRIMALDI - A Berlino, nel 2009, Usain Bolt ha corso i 100 metri in 9”58, a una media superiore ai 37 km/h. Chapeau: Gregoire Defrel, che fa tutt’altro mestiere, e non svolge un lavoro specifico per raggiungere certi picchi, ma semmai per mantenere una velocità costante nell’arco di una partita intera, contro il Milan una settimana fa ha strabiliato tutti, a cominciare da Giampaolo, toccando i 34,8 Km/h, in una gara dove è andato su e giù per una dozzina di chilometri e nessuno, blucerchiati e non, ha saputo stargli al passo. Semplicemente «è andato oltre i suoi limiti», ha sentenziato compiaciuto l’allenatore della Samp. Per indendersi l’atleta giamaicano ha superato i 43 km/h per i suoi fantastici record.

BIS CERCASI «Quella è stata la gara più intensa del campionato analizzando tutti i nostri parametri fisiologici — ha raccontato ieri il tecnico della Samp —. E, al tempo stesso, la trasferta di mercoledì a Torino contro i granata è risultata invece la meno intensa». Normale, comunque, che dopo un pazzo sabato notte contro i ragazzi di Gattuso, la sua squadra pagasse pegno. Stasera, ai suoi, Giampaolo chiederà invece di ripetere quell’impresa, almeno sul piano della prestazione, e perciò partirà di nuovo all’inizio il francese, arrivato l’estate scorsa a Genova in prestito (la Samp ha il diritto di riscatto sul suo cartellino a fine stagione), dopo una stagione in giallorosso tutt’altro che felice. Voleva dimostrare a tutti chi era il vero Defrel, e sino ad oggi ci è riuscito, eccome. Logico che, però, grazie anche a uno stato di forma davvero eccezionale, adesso Giampaolo punti forte su di lui, attaccante duttile capace di abbinare grande tecnica e fantasia a una fisicità straripante.

CRESCITA Diciamo che il Defrel di oggi è figlio (anche) di certi errori sul piano dell’allenamento commessi nel passato, che lo hanno portato oggi per esempio adi una grande attenzione all’aspetto preventivo degli infortuni, quindi dando grande importanza allo stretching. Ma il francese è diventato solidissimo anche sul piano mentale. L’episodio avvenuto quasi un mese fa, con l’incidente stradale a Genova dopo la gara con l’Atalanta, ne è la prova più lampante. Il francese chiese subito scusa alla squadra, e Giampaolo lo osservò attentamente per tutta la settimana che avrebbe poi portato alla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. E notò un Defrel quanto mai motivato e applicato, tanto da farlo partire titolare (con la squadra di Gasperini era rimasto in panchina). Risultato: prestazione super con un gol che aveva aperto il rotondo 3-5 dei blucerchiati in casa del Sassuolo, un’altra parte importante del suo passato».

OCCHI APERTI Stasera non sarà un appuntamento semplice: «Perché la Roma ha tanta qualità — ha osservato ancora Giampaolo —. E la qualità, si sa, sposta gli equilibri. Noi dobbiamo ricordarci che la Samp è a tre punti, e cioè a una partita, dalla Roma. Questo deve rappresentare per noi un motivo di orgoglio». Stasera sapremo, in un anticipo (su Dazn) che segnerà il debutto di «Diletta Gol in Campo»: da qui a fine stagione la conduttrice in coppia con Camoranesi seguirà la partita non più in studio, come avvenuto sinora, ma a bordo campo. Mentre Giampaolo traccia la rotta: «Dobbiamo restare in corsa sino alla fine».


Lanna: "Ha molto talento, deve crescere ma sono sicuro che presto esploderà"

GAZZETTA DELLO SPORT - Marco Lanna, ex difensore e doppio ex della partita di questa sera.

La Roma deve continuare a puntare su Schick?

«Sì, lo dice il prezzo del suo cartellino ma anche i colpi e il talento che io gli ho visto mettere in mostra quando giocava con la Sampdoria. Tutti colpi non banali, non li fa chiunque».

A Roma però quei colpi si sono visti poco.

«Schick ha dovuto affrontare tanti problemi quando è arrivato, fisici e di ambientamento. Ma sul talento non si discute. Magari poteva sembrare più pronto e invece non lo era, ma chi può discutere le sue potenzialità? Roma è una piazza formativa: o cresci e diventi uomo o ti bruci. Adesso lui deve diventare uomo».

Ranieri ha parlato di timidezza.

«Appunto, puoi essere timido quanto vuoi, ma se sei forte prima o poi esplodi. E secondo me Schick esploderà. Magari se avesse la possibilità di giocare prima punta per un bel po’ di partite di fila senza sentirsi sempre giudicato al primo errore sarebbe più semplice. Ma se la domanda è Schick sì o Schick no per me è sì. Il ragazzo è bravo».


Roma, viaggio per l'Europa

IL MESSAGGERO - Allo Stadium di Torino, ore 18, c'è Juventus-Milan, la partita di riferimento nel weekend per la Roma. Che, entrerà in campo a Marassi alle 20,30 per sfidare la Sampdoria, avendo dunque chiare la situazione in classifica e di conseguenza la distanza dal 4° posto (attualmente lontano 4 punti), l'unico obiettivo ancora non evaporato in questa stagione da dimenticare e sempre più complicato da centrare. Ecco perché stasera il successo è l'unico risultato utile per restare in corsa per la zona Champions (o comunque per l'Europa League), mancando al traguardo solo 8 giornate.

RENDIMENTO AL RIBASSO - I giallorossi, nella sfida insidiosa di Genova, sono chiamati ad alzare il ritmo. Non solo in partita. Dopo l'addio di Di Francesco, la situazione è peggiorata. Niente svolta, come avrebbe sperato Pallotta dopo l'avvicendamento in corsa. Il pari di mercoledì con la Fiorentina, nonostante la doppia rimonta, ha certificato la fragilità del gruppo che, impaurito e fiacco, stenta a ripartire. Solo 4 punti in 4 match con Ranieri, media di 1 a gara e quindi velocità più bassa di quella che ha accompagnato per 26 giornate l'ex allenatore (1,69). Evidente la frenata dopo l'esonero: la Roma, scivolata dal 5° al 6° posto, è stata superata dall'Atalanta e raggiunta dalla Lazio e dal Torino. E il distacco dalla zona Champions è aumentato di 1 punto. In più Inzaghi avrà la possibilità, nel recupero del 17 aprile all'Olimpico contro l'Udinese, di effettuare il sorpasso.

ASSETTO VULNERABILE - Fondamentali, dunque, i 3 punti per partecipare alla volata che si concluderà il 26 maggio. E, al tempo stesso, per interrompere il digiuno fuori casa che dura dal 23 febbraio, gol al fotofinish di Dzeko contro il Frosinone. Da quella sera, 3 ko di fila: nel derby, a Oporto e a Ferrara. Ranieri, intanto, dovrà di nuovo ricorrere al turnover che è la conseguenza della raffica di infortuni: nella lista dei 20 convocati, mancano Santon, Coric, Pastore e Perotti che si aggiungono a Florenzi. Recuperato solo El Shaarawy. Previste almeno 4 novità, nel 4-2-3-1, dopo il turno infrasettimanale: rientrano Karsdorp e Manolas in difesa, De Rossi a centrocampo per far coppia con Cristante e Pellegrini da trequartista, con Zaniolo allargato a destra come nel finale della partita contro la Fiorentina e Kluivert spostato sulla fascia sinistra. Il dubbio è nella scelta del centravanti: l'allenatore cambierebbe la metà dei giocatori di movimento se decidesse di schierare l'ex blucerchiato Schick da titolare, come è successo nella rifinitura a Trigoria, al posto di Dzekoche non sta bene. Ma la preoccupazione dell'allenatore resta l'equilibrio: la Roma, 64 reti incassate in 40 gare (45 in 30 di campionato), prende gol da 7 match (striscia peggiore della serie A). Giampaolo, volendo giocare l'Europa League, tenta l'aggancio in classifica preparando 5 cambi dopo il ko esterno contro il Torino. Sicuro Sala, da terzino destro, per lo squalificato Bereszynski. Ferrero, invece, aspetta l'offerta giusta per cedere la Sampdoria. L'America per Genova e non solo per la Capitale: pronti 100 milioni e Vialli presidente. «Se c'è qualcuno di veramente interessato deve farsi a avanti. Ma il club ne vale tra i 120 e i 140» rilancia l'attuale proprietario.Che, a quanto pare, guarda anche verso l'Inghilterra. Non si mai.


Un ritorno Schick? Roma,fiducia all'ex Samp per sognare la Champions

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Diciamo la verità, quante sono le persone che hanno la fortuna di sposare l’anima gemella? Probabilmente non moltissime. Così non sorprendiamoci se stasera a Genova contro la Sampdoria la Roma avrà al centro dell’attacco Patrik Schick e non Edin Dzeko. Eppure ieri il tono di voce con cui Claudio Ranieri parlava del bosniaco rivelava ammirazione – nonostante la stagione modesta – che, inevitabilmente, l’attaccante ceco non si è ancora conquistato in due stagioni giallorosse. «Edin quest’anno non sta facendo tanti gol, ma nella vita di ogni goleador c’è un anno “nì”. Si sta muovendo, gioca per la squadra. Mi auguro possa star bene e che ci possa dare una grossa mano». Il problema è che troppo bene sembra non stare (un paio di contusioni e un affaticamento muscolare), tant’è che ieri tra i titolari è stato provato Schick che, da ex blucerchiato, potrebbe trovare quelle motivazioni in più a Marassi. «Prenderò in esame anche io questo fattore». Come vedete, un «endorsement» non scintillante.

SUL LETTINO In fondo, il «leit motiv» per l’attaccante ceco da due anni a questa parte è sempre uguale: ha tutto tranne il carattere: «Ha grandi mezzi – diceva Di Francesco – però dobbiamo farlo crescere soprattutto dal punto di vista mentale». Pochi mesi dopo Ranieri si è accodato: «Per me è un grande giocatore, ma deve vincere la timidezza. Ha colpi da campione e deve dimostrarlo in campo».

VERSO L’ADDIO Vero, ma potrebbero essere gli ultimi fuochi. Schick nella Roma ha segnato 8 gol in 54 partite, contro i 13 realizzati nella Samp in 35 gare. La delusione dell’ambiente, perciò, è palpabile, anche perché è stato l’acquisto più costoso della storia del club. La formula è stata questa: prima tranche di 5 milioni per il prestito, riscatto per 9 milioni, 8 milioni di bonus e il 50% del prezzo di eventuale cessione, con un minimo garantito di 20 milioni. Morale: detto che Defrel non è affatto sicuro che venga riscattato dai blucerchiati per 18 milioni (la Roma lo spera), la Samp ha in bilancio (almeno) 42 milioni, ammesso che la cessione non sia particolarmente fortunata. Non sembra essere il caso, perché il valore dell’attaccante, nonostante i 23 anni, si è quasi dimezzato e quindi la Roma, per non fare minusvalenza, dovrebbe cederlo a non meno di 25 milioni, considerando gli ammortamenti. Non facile ma non impossibile, perché le qualità il ragazzo le ha tutte e sembra che abbia estimatori soprattutto in Germania. Certo, se si pensa ad una delle prime dichiarazioni fatte quando era da poco a Trigoria, in cui pensava alla Roma come tappa di passaggio prima di approdare al Real Madrid o ai due Manchester, sembra passato un secolo. Il calcio a volte sa divorare i sogni, ma anche sancire resurrezioni. Genova potrebbe essere il posto giusto. La zona Champions, in fondo, non è poi così lontana.


Ranieri conferma Zaniolo: "Lui non vuole andare via"

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Poiché il destino ha senso dell’umorismo, Claudio Ranieri stasera gioca una fetta del futuro della Roma proprio contro la Samp di Marco Giampaolo, ovvero uno degli allenatori papabile per la panchina giallorossa: «Lo stimo molto – dice infatti Ranieri –. Tutte le sue squadre giocano un ottimo calcio e pressano molto. Noi dovremo essere molto attenti, molto lucidi a far girare e a verticalizzare velocemente la palla. Come teniamo troppo palla, facciamo il gioco della Sampdoria».

DUELLI Quindi lanci lunghi e «seconde palle» su cui andare, ma con chi? I dubbi, al netto del centravanti (di cui parliamo sopra), sono quelli tra Pellegrini e Under; se toccasse al turco, Zaniolo sarebbe spostato trequartista. L’altro ballottaggio, invece, pare riguardare Cristante e Nzonzi, mentre in porta annuncia la conferma di Mirante («ha fatto bene, penso di confermarlo. Altrimenti facendo così scontento uno o scontento l’altro. Io invece sono molto restio a cambiare, perché la psicologia di un portiere è particolare»). Applausi invece per Kluivert («ha una vivacità impressionante») e un’autocritica («con la Fiorentina dovevo sostituire Perotti e non lui».)

CASO ZANIOLO Ranieri comunque sparge ottimismo. «Capisco possa sembrare non sufficiente un punto con la Fiorentina, ma per come era la situazione, una prestazione a migliorare nel secondo tempo fa capire ai ragazzi che stanno bene. Purtroppo è la testa che tante volte ti fa o sentire stanco o non positivo, ma stanno facendo un grande lavoro mentale. Io credo che l’ultimo match abbia dato una buona iniezione di fiducia, ma è logico che voglio vedere la conferma a Genova». Poi l’allenatore vira sulla questione Zaniolo. «Lui ha detto più e più volte che ama restare a Roma. Il ragazzo ha un contratto massimo, fino al 2023. Capisco che tutte queste cose facciano notizia, ma la società non ha intenzione di venderlo e lui non ha intenzione di andar via. Facciamolo arrivare a luglio, in modo che magari possa fare un altro anno di contratto e restiamo tranquilli. Nicolò vuole restare qui e la Roma lo vuole trattenere. Spero che questo sia il punto di questa vicenda». Impressioni? Difficile che accada.

 

 


Un caos difficile da controllare

IL MESSAGGERO - LIQUORI - La Sampdoria è stata spesso una bestia nera della Roma, arrivando perfino a strappare una speranza di scudetto, in una partita maledetta. E’ successo con tanti allenatori diversi sulle due panchine, ma adesso il confronto tra Ranieri e Giampaolo sembra già in partenza sbilanciato a favore del doriano. Ranieri cerca di amministrare l’attuale confusione giallorossa ma è difficile. La squadra è male assortita e Di Francesco riusciva a fare del suo meglio nascondendo le lacune con un atteggiamento offensivo. Ranieri ha esordito spiegando che è un errore un pressing alto a tutti i costi poi, dopo la Fiorentina, ha scoperto che la squadra si lasciava aggredire senza pressare. Lui ha poche colpe, ma la squadra è demoralizzata e malmessa. In queste condizioni, a Genova si rischia di perdere. Non basta l’orgoglio, se il gioco di Giampaolo ingrana e Quagliarella è in stato di grazia. Siamo arrivati rapidamente a temere di non superare l’ottavo posto, grazie ad una politica societaria dissennata e speculativa. Del Presidente-ombra e del Consigliere-aspide abbiamo detto. Il mago delle plusvalenze, più furbo, è scappato. Non vorrei che la pessima stagione finisse senza un pensiero per Baldissoni, l’avvocato gestore del nulla: una presenza sempre metà in ombra, molto inquietante.


Il dirigente Claudio blinda Zaniolo "Vuole restare e il club vuole tenerlo"

IL MESSAGGERO - CARINA - Due ne recupero, altrettanti ne perdo». La constatazione sconsolata nel post-Fiorentina di Ranieri, fa spazio ieri a un mea culpa, tanto sincero quanto inedito: «Su Perotti ho sbagliato io - ammette il tecnico - lo dico chiaramente, ho fatto un errore. Dovevo toglierlo perché non aveva i 90 minuti e l'ho portato invece a fare quell'ultimo sforzo. Spero non si sia fatto più male del previsto, conto di riaverlo per la prossima partita». Va dato atto all'allenatore romano di giocare a carte scoperte. Tuttavia pur citandolo soltanto indirettamente («Temo che per Santon sia qualcosa di grave»), anche per il difensore non è esente da responsabilità. Il terzino ha giocato recuperando in extremis da una noia muscolare (al flessore destro) già contro il Napoli. A tal punto che quando al termine della partita Ranieri ha ringraziato Manolas, De Rossi, Kolarov e Dzeko «perché hanno dimostrato di tenerci», c'è rimasto male per la dimenticanza dell'allenatore. Affaticato già domenica, viene schierato nuovamente mercoledì: il rischio si trasforma in un azzardo. Santon si fa male nella ripresa, è costretto a lasciare il campo e la stagione per lui è pressoché finita: stop di almeno 4-5 settimane per una lesione miotendinea al bicipite femorale sinistro. Calendario alla mano, potrebbe tornare tra Roma-Juventus e Sassuolo-Roma, terzultima o penultima giornata di campionato.

DIETRO LA SCRIVANIA - Proprio in quest'ottica è possibile che Dzeko questa sera lasci spazio a Schick: «Edin come diciamo a Roma è pisto di botte, mi dovete credere. Spero possa darci una mano. Patrik? È un ex, ed è una considerazione che devo prendere in esame a livello di motivazioni». Ancora spazio a Mirante («Ha fatto bene, penso di confermarlo. Altrimenti facendo così scontento uno o scontento l'altro»), dovrebbe rivedersi dal primo minuto Pellegrini, provato ieri nel ruolo di trequartista nel tridente dietro il ceco insieme a Zaniolo e Kluivert: «Quando Lorenzo è entrato contro la Fiorentina è cambiata la partita, perché è un ragazzo molto intelligente, sa giocare in quel ruolo difficilissimo, ha una facilità notevole di corsa e di smarcarsi. È un altro pezzo importante della Roma». Gli avversari cambiano ma la filosofia di Ranieri rimane la stessa: «Dovremo essere molto attenti e lucidi a verticalizzare velocemente la palla. Se la teniamo troppo, facciamo il gioco della Sampdoria». Pillola finale su Zaniolo: «Tranquilli, il ragazzo vuole restare e la Roma lo vuole trattenere. Aspettiamo, quindi, a luglio firmerà il prolungamento per un ulteriore anno». Rassicurazioni più da dirigente che da allenatore con il contratto per altre 8 partite.


De Sisti: "Patrick è bravo ma soffre troppo, la pressione non fa per lui"

GAZZETTA DELLO SPORT - Giancarlo De Sisti, ex centrocampista giallorosso, da una vita, conosce bene Roma e la Roma. E anche Patrik Schick: «Me ne avevano parlato prima ancora che arrivasse alla Samp. Sempre molto bene».

E allora perché oggi dice che dovrebbe giocare Dzeko?

«Schick è bravo, ma non è esploso nonostante le premesse che aveva fatto vedere nella Samp. Forse soffre troppo la pressione, non ha il cuore di pietra che la Serie A in una piazza come Roma ti impone di avere. E la Roma in questo momento ha bisogno di certezze».

Edin però non sta benissimo.

«Io cercherei di recuperarlo perché finora a Roma non ho mai visto lo Schick di Genova. Il ragazzo ha mille attenuanti e tante colpe non sue, ma non mi sembra pronto in una fase così delicata della stagione».

E per il prossimo anno?

«Non lo so, ho dei dubbi. E non perché Schick non abbia un importante valore assoluto, ma perché un giocatore come Dzeko, se dovesse andar via, non si sostituisce così. Ci vuole tanto carattere e non so se il ragazzo ce l’ha. Poi, se mi smentisce, sono il primo ad essere contento».


Totti ritorna in campo: sfiderà i piloti di Formula E con le leggende della Roma

GAZZETTA DELLO SPORT - Se si esclude qualche partita con gli amici al Circolo Aniene sarà la prima volta di Francesco Tottidi nuovo in campo a Roma dopo l’addio del 28 maggio 2017. Lo storico capitano giallorosso, in uno stadio che conosce bene fin da quando era ragazzino come il Tre Fontane, giovedì 11 aprile alle 18 guiderà le leggende della Roma contro i piloti della Formula E. (...)  Con Totti ci saranno Balzaretti, Delvecchio, Candela e tanti altri, tra cui l’attore Edoardo Leo, mentre tra gli avversari saranno protagonisti piloti del calibro di Felipe Massa, il leader del campionato Antonio Felix Da Costa del team «Bmw i» Andretti Motorsport, e Giancarlo Fisichella (...)


Stadio Roma: il Comune esamina pure l'idea dello stop. Ma il club preme

GAZZETTA DELLO SPORT - Questione di tentazioni. Quello che ha una parte del M5S di far saltare l’ok al nuovo stadio della Roma, mentre invece la Raggi prova a tenere la barra dritta, pur senza scontentare i riottosi. Per questo la riunione svoltasi in Campidoglio due sere fa tra consiglieri, addetti e rappresentanti dei municipi interessati ha esaminato vari scenari, tra cui anche lo stop al progetto, per cui ci si è rivolti ancora all’Avvocatura Capitolina. Non è la prima volta, tant’è che c’era stato un parere misteriosamente secretato da cui la Raggi aveva evinto preoccupazioni per eventuali danni. (...) Sono state considerate due vie d’uscita: l’annullamento in autotutela e la revoca. Il primo sembra impraticabile, la seconda strada secondo l’Avvocatura può essere perseguita con limitati rischi e solo sul fronte delle spese sostenute dal proponente. (...) E’ possibile che la Raggi faccia votare sul tema un’assemblea allargata anche a presidenti di municipio e assessori, con esiti non scontati, anche se la Roma si aspetta che la variante vada al voto al massimo entro giugno.


Ultima chiamata per il quarto posto

IL TEMPO - BIAFORA - Ultima chiamata per il treno Champions League per la Roma di Ranieri. Dopo il ko con il Napoli e il pareggio con la Fiorentina, la squadra giallorossa stasera affronta la Sampdoria di Giampaolo, nona in classifica a soli tre punti di distanza. I capitolini non possono più permettersi di sbagliare: un altro stop sarebbe praticamente fatale per raggiungere la qualificazione alla massima competizione europea. La doppia rimonta contro i viola ha dato senza dubbio un'iniezione di fiducia dal punto di vista della mentalità a tutto l’ambiente di Trigoria e il doppio scontro diretto ai vertici, Juventus-Milan e Inter-Atalanta, permette alla Roma di tentare un'ultima scalata nella graduatoria della serie A. I rossoneri, quarti a più quattro sugli uomini di Ranieri, hanno poi in programma la partita con la Lazio nel prossimo turno, è lecito sognare un'ultima volta. Il tecnico di San Saba non ha mai vinto in carriera nelle ventidue sfide con i blucerchiati a Marassi e anche per questo ha chiesto ai suoi di tenere alta la guardia nel corso della conferenza stampa di ieri: «Stimo molto Giampaolo, tutte le sue squadre giocano un ottimo calcio e pressano molto. Noi dovremo essere molto attenti, molto lucidi a far girare e a verticalizzare velocemente la palla». Ranieri è intenzionato a riproporre il 4-2-3-1 visto nel turno infrasettimanale, dando fiducia a Mirante tra i pali, lasciando Olsen in panchina. La difesa vedrà Kolarov a sinistra, mentre a destra è rimasto solo Karsdorp: Santon starà fuori almeno per un mese a causa di una lesione miotendinea al bicipite femorale della coscia sinistra e Florenzi sarà in gruppo da lunedì. Al centro è aperto il ballottaggio tra Juan Jesus e Fazio per agire da partner di Manolas. Durante la rifinitura è stato provato il brasiliano accanto al greco. A centrocampo turno di riposo per Nzonzi, i mediani saranno Cristante e De Rossi, elogiato dall’allenatore per lo spirito da leader: «Sicuramente non ha i novanta minuti a disposizione, ma voleva esserci anche l’altro ieri, non molla mai e può darci una mano in questo finale di campionato». Come riferimento offensivo appare plausibile l’impiego di Schick da centravanti, con Dzeko lasciato a riposo da Ranieri per vari acciacchi fisici: «Mi auguro che possa star bene, perché vi dico che è, come si dice a Roma, pisto di botte e mi dovete credere». Alle spalle della punta ceca si rivedrà Pellegrini nella posizione di fantasista: «Quando è entrato mercoledì è cambiata la partita, perché un ragazzo molto intelligente, sa giocare in quel ruolo difficilissimo che è il trequartista, ha facilità di corsa e di smarcarsi notevole. E un altro pezzo importante della squadra». Nel discorso in sala stampa il tecnico giallorosso ha elogiato Kluivert e Under, ma il turco non è al meglio della condizione. Si rivedrà quindi l'olandese nel suo ruolo naturale sulla fascia sinistra. Ranieri ha inoltre voluto mettere a tacere le voci sul futuro di Zaniolo, pronto a fare l'esterno destro: «Lui ha detto più e più volte che ama restare a Roma. La società non ha intenzione di venderlo e Nicolò non ha intenzione di andar via. Facciamolo arrivare a luglio, in modo che magari possa fare un altro anno di contratto, perché adesso non è possibile. Restiamo tranquilli, il ragazzo vuole restare qua e la Roma lo vuole trattenere». Non poteva essere più chiaro di così, la firma del talento classe 1999 arriverà nei prossimi mesi.


I tifosi al bar di papà Zaniolo: "Nicolò, resta"

GAZZETTA DELLO SPORT - Al bar Costa, a La Spezia, a due passi dal mare, lo conoscono tutti da tempo. Igor Zaniolo, da quelle parti, è una celebrità, ma adesso che suo figlio Nicolò è diventato uno dei punti fermi della Roma e della Serie A non è più famoso solo in Liguria, ma ovunque. (...) Al bar il numero 22 della Roma è legatissimo, ci va ogni volta che torna a casa, anche se il rischio è quello di passare ore dietro al balcone a firmare autografi. Oggi sarà a Genova, così come molti tifosi della Roma: obiettivo? Lo racconta Emiliano che chiama ad una radio: “Io e alcuni amici partiamo alle 9, ci fermiamo al bar perché vogliamo ribadire al padre di Nicolò che non se ne deve andare. Speriamo di trovarlo”.