Europa League, Napoli eliminato. In semifinale Arsenal, Chelsea, Valencia ed Eintracht
Sono terminati i ritorni dei quarti di finale di Europa League, che hanno fatto registrare l'eliminazione del Napoli dalla competizione. Un Napoli poco incisivo che cade per 1-0 al San Paolo causa la rete al 36' di Lacazette.
Con l'Arsenal accedono alle semifinali anche Valencia, Chelsea ed Eintracht Francoforte.
Tutto facile per il Valencia che batte 2-0 il Villareal nel derby spagnolo. Marcatori Latorre (13') e Parejo (54').
Valanga di gol a Stamford Bridge tra Chelsea e Slavia Praga. I Blues partono forte ed in 17 minuti ne fanno tre con Pedro, Deli (autogol) e Giroud. Soucek riapre i giochi ma Pedro un minuto dopo riporta la differenza a tre reti. Nella ripresa lo Slavia Praga prova l'impresa e ne segna due con Sevcik; ma non basta per passare il turno con il Chelsea che può festeggiare.
Ribaltone a Francoforte dove l'Eintracht batte 2-0 il Benfica dopo il 4-2 in Portogallo. Di Kostic e Rode le reti che permettono al club tedesco di compiere l'impresa.
Il doppio ex di Inter-Roma – Marco Branca
INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - Marco Branca da Grosseto e la Roma: una delle storie d'amore calcistiche probabilmente più brevi da quando questo sport è stato inventato.
Il centravanti, classe 1965, dopo circa tredici anni tra Cagliari, Udine, Genova (sponda Samp), Firenze e Parma, arriva nella Capitale.
Siamo nell'estate del 1995 e si tratta di una delle prime campagne acquisti dell'era di Franco Sensi, che preleva il calciatore dalla società di Tanzi grazie a quello che viene ritenuto da molti addetti ai lavori un grande 'colpo' di mercato.
Un attacco con Balbo, Fonseca, Branca ed un giovane Totti, in effetti, non in molti possono vantarlo, almeno in Italia.
Il trentenne si dice "entusiasta" del trasferimento per bocca di Giambattista Pastorello, direttore generale del Parma.
Proprio attorno a questo fatto, nasce una querelle narrata dai cronisti dell'epoca: l'avvocato Pasqualin, procuratore di Marco Branca, dopo aver trovato l'accordo con la Roma sul contratto del giocatore, ha trascorso mesi e mesi immerso in un gioco estenuante, fatto di offerte e controfferte, vere o presunte, e di trattative mai andate in porto, come quella dell'Inter.
Pasqualin resta senza parole all'annuncio di Pastorello, salvo poi rispondere: “La dichiarazione di Pastorello mi sembra inopportuna”. Inizia qui quello che venne definito "un divertente teatrino a due". La realtà è che Pasqualin in quel momento evidentemente spera ancora in un'offerta dell'Inter, meta probabilmente più gradita al ragazzo: "Parlo di dichiarazione non opportuna poiché ritengo che sia meglio evitare l'annuncio di un affare senza avere l'assenso del giocatore' .
Pastorello esplode a questo punto: "Ma io con Branca ho parlato!". Pasqualin ribatte: "Ci credo, te l' ho passato io al telefono. Ma non bastano due parole dette al volo". Pastorello è stufo e allora alza la voce, mantenendo però il sorriso sulle labbra: "Quindi io ti dico che Branca giocherà nel Parma, vedrai se non ho ragione. E credo di averti fatto un piacere, visto che con questa storia ti hanno preso in giro per mesi e mesi" .
In conclusione, Pasqualin abbassa gli occhi e fila via.
In questo contesto, Branca arriva alla Roma di Carletto Mazzone.
Non lo scenario migliore per iniziare una nuova avventura.
Il resto è evidentemente figlio di quanto già emerso nel litigio tra il ds del Parma ed il procuratore di Branca.
L'attaccante disputa nella Capitale soltanto sette partite (segnando due gol, entrambi in trasferta, contro Sampdoria e Torino) e poi fa le valigie per la tanto sospirata destinazione voluta anche da Pasqualin: l'Inter di Moratti.
I nerazzurri prelevano Branca in cambio di un conguaglio economica e la metà del cartellino di una giovane promessa del club meneghino: Marco Delvecchio.
Quest'ultimo, che diventerà una vera leggenda del club giallorosso, ha poi raccontato un simpatico aneddoto in merito alla vicenda: "Ero in Under 21, mi chiamarono e mi dissero che mi dovevo trasferire a Roma per via di uno scambio con Branca. Pochi giorni prima, Moratti mi aveva assicurato che fossi incedibile. Ero stupito e amareggiato e ci rimasi male. Misi però poco a dimenticare e ambientarmi. Devo anzi ringraziare, alla fine, Moratti perché mi diede la possibilità di fare una carriera che forse all'Inter non avrei fatto".
SI può dire che, nonostante tutto, Branca e Pasqualin hanno lasciato alla Roma un grande dono: l'acquisto di uno dei protagonisti dello scudetto del 2001.
El Shaarawy-Perotti, stesso ruolo annata diversa ma piena di infortuni
INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - Entra El Shaarawy, esce Perotti e viceversa. Mancano 6 giornate al termine della stagione e questi 2 giocatori hanno sempre dovuto combattere con guai fisici che ne hanno impedito una continuità di rendimento. Il Faraone, però, è riuscito a giocare un pò di più ed in campionato è tuttora il capocannoniere della squadra. L'argentino, invece, ogni qualvolta sembrava pronto a tornare per esser utile alla causa, ha avuto una ricaduta.
Le assenze di entrambi si sono fatte sentire, perché il terzo incomodo Justin Kluivert si è dimostrato troppo acerbo e non ancora in grado di reggere la pressione della serie A, anche se con l'avvento di Ranieri ha finalmente trovato una buona continuità di prestazioni ed è anche migliorato in applicazione e dedizione alla causa.
La fascia sinistra offensiva ha però bisogno del dinamismo di El Shaarawy, della sua determinazione, dei raddoppi difensivi, di assist vincenti come quello fatto a Dzeko contro l'Udinese ma anche dei gol dell'ex attaccante del Milan così come della fantasia de El Monito, delle sue giocate, dei dribbling e della sua freddezza dal dischetto, anche se quest'anno è stato ben sostituito in questo sia da De Rossi che da Kolarov.
Non si sa ancora se entrambi resteranno in giallorosso il prossimo anno. El Sha ha è in scadenza nel 2020 e non è ancora arrivato il rinnovo e Perotti ha offerte dall'Argentina pur avendo dichiarato più volte di voler onorare il suo di contratto che scade nel 2021. Una cosa è certa: non sono loro i problemi della Roma, anzi. Se fossero nelle condizioni di giocare sempre senza infortuni a perseguitarli, sarebbero delle importanti risorse pure per la rosa del prossimo anno. Intanto, però, c'è da raggiungere un obiettivo e bisogna lottare sino alla fine per conquistarlo.
Verso Inter-Roma, tutti gli intrecci di mercato: Conte, Sarri e Dzeko
INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Se l’Inter è (quasi) certa di essersi assicurata un posto in Champions League, la Roma sta lottando per rimanere in corsa. Sabato sera, a San Siro, le due squadre si affronteranno alla caccia di punti preziosi. Il match sarà caratterizzato da più di una vecchia conoscenza per entrambe le parti: Nainggolan, in primis, arrivato a Milano in estate. Il Ninja, così come i tifosi giallorossi, sembra aver mal digerito il trasferimento in nerazzurro e non ha risparmiato nel corso dei mesi qualche stoccata al veleno nei confronti del club e, soprattutto, nei confronti dell’ormai ex diesse Monchi, artefice della cessione del belga. L’Inter ritroverà, con più di un solo pizzico di rimpianto, l’astro nascente Zaniolo, arrivato nella Capitale proprio nell’operazione Nainggolan. Il classe ’99, asso nella manica dei giallorossi, fino allo scorso anno militava nella Primavera nerazzurra, ma col suo trasferimento alla Roma ha trovato sia la Champions League sia la Serie A. Altra vecchia conoscenza giallorossa è il tecnico Luciano Spalletti, che ha concluso la sua seconda avventura alla Roma due stagioni fa.
Ad accomunare i due club ci sono anche le grandi manovre di calciomercato. Le voci delle ultime settimane hanno rivelato più di un nome di interesse comune per le due squadre, a partire dall’allenatore per la prossima stagione. Claudio Ranieri sarà solo un traghettatore per la Roma e Spalletti potrebbe aver fatto il suo tempo sulla panchina nerazzurra. La partenza del tecnico di Certaldo, però, non sarebbe affatto scontata nel caso l’Inter dovesse aggiudicarsi il quarto posto e la conseguente qualificazione in Champions League per il secondo anno consecutivo. Lo spettro di Antonio Conte, però, sembra aleggiare già dalle parti di Appiano Gentile: da mesi ormai si vocifera che l’ex Chelsea, attualmente libero da ingaggio, sarebbe diventato il nuovo tecnico nerazzurro. Anche la Roma ha messo gli occhi su Conte – nome che in società sembrerebbe mettere d’accordo tutti – ma la strada che separa i giallorossi dal tecnico è lunga e lastricata di ostacoli: uno su tutti, l’ingaggio troppo elevato. Totti, però, ci ha messo lo zampino e starebbe cercando in tutti i modi di convincere l'ex compagno di nazionale a trasferirsi a Roma. A frenare le speranze delle due italiane, inoltre, è l’offerta da capogiro presentata dal Bayern Monaco per l’ex Juve.
Altro nome che gravita intorno ai due club è quello di Maurizio Sarri, ora sulla panchina del Chelsea, profilo fortemente voluto da Franco Baldini. Se i Blues lo liberassero a fine stagione, l’ex Napoli prenderebbe in considerazione l’offerta della Roma, anche sarà difficile pareggiare i sei milioni che attualmente guadagna a Londra. Nei giorni scorsi, però, per Sarri sarebbe spuntata anche la concorrenza dell’Inter.
Nel mirino dei nerazzurri è finito anche Edin Dzeko. La Roma non è intenzionata a rinnovare il contratto al centravanti, nonostante la volontà del giocatore, che ha chiesto al club un triennale da 5 milioni netti a stagione. Cifre considerevoli per un 33enne, la società è intenzionata a cedere l’attaccante bosniaco in estate per evitare che possa svincolarsi a parametro zero il prossimo anno allo scadere del contratto. L’Inter cerca l’affare, mentre la Roma valuta Dzeko poco meno di 30 milioni. Sul cigno di Sarajevo è da segnalare anche la concorrenza del West Ham, seriamente intenzionato a riportare il giocatore in Premier League.
Domani alle 16, partenza della Roma in treno direzione Milano
La Roma partirà domani alle ore 16 in treno direzione Milano. I giallorossi sono chiamati a disputare il match sabato sera a San Siro contro l'Inter e così giungeranno nel capoluogo lombardo un giorno prima per prepararsi alla sfida.
De Rossi in Spagna per curarsi e con l'Inter spazio a Nzonzi
INSIDEROMA.COM – SARA BENEDETTI - Cinquantesimo infortunio muscolare. Si ferma Daniele De Rossi per almeno 20 giorni. La diagnosi: lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. Calendario alla mano, il capitano salterà i match con l’Inter e il Cagliari e difficilmente riuscirà a tornare per la trasferta contro il Genoa. Spazio contro l’Inter al 4-2-3-1 che in fase difensiva si trasforma spesso e volentieri in un 4-4-2 con Zaniolo vicino a Dzeko. I dubbi – con il rientro in difesa di Florenzi e Kolarov dal primo minuto – riguardano perlopiù la mediana e chi tra Pellegrini e Nzonzi affiancherà Cristante.
UNA STAGIONE MALEDETTA - De Rossi le sta tentando tutte per mettere alle spalle una stagione terribile dal punto di vista fisico e dare una mano ai compagni in vista della volata Champions e per questo ieri è volato in Catalogna alla clinica Corachan, che ormai è diventata una struttura di fiducia. Accompagnato dal dottor Vincenzo Costa, medico della Primavera che dopo l’addio di Del Vescovo lavora a stretto contatto con Causarano, responsabile della prima squadra, è partito in mattinata per poi rientrare a Roma nel tardo pomeriggio. Da Trigoria non arrivano indicazioni ufficiali su cosa farà ora il capitano, di certo la terapia riparativa che ha aiutato Pastore e Perotti potrebbe dare una mano concreta anche a lui. Certamente, a Milano Daniele non ci sarà, ma Ranieri potrebbe e dovrebbe riavere a disposizione Nzonzi. Il campione del Mondo francese, out contro l’Udinese per un’infiammazione al ginocchio accusata durante la rifinitura, domani o al massimo giovedì tornerà ad allenarsi con i compagni, pronto a prenotare un posto per San Siro. Se, come sembra, Cristante ha il posto assicurato, Nzonzi si gioca l’altra maglia con Lorenzo Pellegrini. Nel frattempo La Roma è tornata ad allenarsi a Trigoria in vista del match di sabato prossimo contro l'Inter. Sono tornati in gruppo Nzonzi, che punta ad una maglia da titolare, ed Olsen. Lavoro personalizzato per Perotti, che sta cercando di dimezzare i tempi di recupero. Individuale per lo stesso De Rossi, oltre a Karsdorp e Santon.
Obiettivo Conte. Totti ci prova: una chiamata per convincerlo
LA REPUBBLICA - CARDONE, PINCI - Inutile chiedersi perché Totti non abbia partecipato al summit dirigenziale in corso ieri a casa Pallotta. Il modo per essere utile alla Roma l’ex capitano lo ha trovato usando il telefono: un contatto con Antonio Conte, dopo quello della dirigenza, ha voluto averlo anche lui. Con l’ex ct azzurro, Totti ha giocato in nazionale tra il ‘98 e il 2000: un Europeo fianco a fianco, una forte stima reciproca. Sfruttando quel rapporto vecchio di una ventina d’anni, s’è nuovamente messo in contatto con lui. Per rinforzare il messaggio già spedito al tecnico che la Roma sogna di convincere. Anche perché la concorrenza è agguerrita: c’è il Bayern, anche se non scalda il cuore di Conte, che a questo punto della sua carriera sarebbe felice di tornare in Italia. Per questo si sono mosse le milanesi, che come i giallorossi hanno chiamato in tempi più o meno recenti l’allenatore capace di inaugurare il ciclo di scudetti juventini. Il momento della scelta si avvicina: la prossima settimana è atteso a Londra il pronunciamento del collegio arbitrale della Premier League sul contenzioso col Chelsea. Lui chiede gli 11 milioni di euro che è convinto gli debba il club inglese, e una volta ascoltata la decisione vaglierà le proposte ricevute. La Roma è col fiato sospeso, nonostante quei sorrisi maliziosi che Totti ha affidato a qualche fedelissimo a Trigoria parlando della questione. Di certo la sostenibilità dell’affare è già stata presa in considerazione e non spaventa. Semmai più delicata è la questione tecnica, della rosa da affidargli, considerato che le disponibilità economiche delle milanesi - il Milan finora non ha affrontato minimamente la questione del Fair play finanziario, l’Inter ha trovato soluzioni per farvi fronte - sembrano più ampie. Di certo nell'attesa, alla Roma non si muoverà nulla, anche se i lavori continuano: ieri il presidente del Lille ha confermato Luis Campos, uno dei due candidati alla direzione sportiva della Roma. In vantaggio è ora il ds del Torino Petrachi, opzione prioritaria se non dovesse prevalere la soluzione interna. Ossia proseguire con l’attuale ds Ricky Massara, che ieri è stato a Boston da Pallotta insieme al direttore commerciale Calvo e a Franco Baldini, consulente del presidente: sul tavolo, solo un resoconto della gestione e le linee programmatiche per il futuro. Aspettando buone notizie da Londra.
Cena Monchi-Di Francesco Il duo si ricompone a Siviglia
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Una semplice visita di cortesia a un amico o un primo contatto di lavoro? Questa la domanda rimasta nell’aria di Siviglia dopo l’apparizione in città di Eusebio Di Francesco. Una decina di giorni fa il nome dell’ex allenatore della Roma era entrato nella lista dei candidati alla panchina del Siviglia per la prossima stagione. Voce che non aveva però trovato conferme, pur sostenuta dall’ottimo rapporto con Monchi, attuale plenipotenziario del club. Nel fine settimana però i due amici si sono visti. Il dirigente ha invitato Di Francesco nella sua città per godersi una partita speciale, il derby che sabato sera al Sanchez Pizjuan il Siviglia ha vinto 3-2. L’ex allenatore della Roma ha visto la partita in un palco del club. La vittoria sul Betis andava festeggiata: Monchi e Di Francesco sono andati a cena e poi in un locale a bere qualcosa. (…).. Al momento il tecnico è Caparros, che aveva iniziato l’anno come d.s. prendendo Machin, da poco esonerato e sostituito dallo stesso d.s. E Caparros ha rivitalizzato il Siviglia riportandolo al prezioso quarto posto ma ha anche annunciato di soffrire di leucemia cronica: sembra impossibile pensare di vederlo in panchina il prossimo anno.
L’Atletico Madrid su Manolas. Under piace a Lione e Marsiglia
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Vero che le gerarchie sono cambiate, ma a Trigoria è dispiaciuto vedere Olsen dolorante per un colpo ad una spalla subito in allenamento. I controlli strumentali subito effettuati hanno però escluso problemi e quindi, dietro Mirante, sabato potrebbe esserci il portiere svedese. (…). Ma ovviamente, avvicinandosi la fine della stagione, tiene banco anche il calcio mercato. Tra i nomi caldi c’è anche quello di Under che, insieme a Manolas, è il primo candidato alla cessione per raggranellare quei circa 45 milioni di plusvalenze che occorrono entro il 30 giugno. E se il difensore greco piace (anche) all’Atletico Madrid, l’attaccante turco sembra interessare al campionato francese. Da Oltralpe, infatti, rimbalza la notizia di un interessamento da parte del Lione e del Marsiglia. Ma si tratta solo delle prime mosse.
Kolarov contro il tabù Inter. E nel suo futuro...
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sabato a San Siro Kolarov tornerà regolarmente al suo posto. Che poi è quello di cursore sulla fascia sinistra, spesso regista aggiunto, di certo uomo fondamentale dentro e fuori il campo, per qualità e carisma. Insomma, una bella notizia per Claudio Ranieri, che contro l’Udinese lì ci ha dovuto adattare lo spagnolo Ivan Marcano che non è proprio la stessa cosa. Ed una bella notizia anche per lo stesso Kolarov, che con l’Inter ha un discorso aperto da tempo. (…). In campionato il terzino serbo non ha mai sconfitto i nerazzurri, con un bilancio negativo di tre pareggi e sei sconfitte in nove confronti diretti. Un ruolino terribile, addolcito solo dalla vittoria nella Supercoppa italiana del 2009 (con la Lazio) e completato da un’altra sconfitta, stavolta in una semifinale di Coppa Italia. Insomma, in undici partite una sola vittoria e sette sconfitte. (…). Tra l’altro, Aleksandar vuole chiudere al meglio la stagione e dimostrare alla Roma di poter ancora contare a lungo su di lui. A Trigoria, infatti, nel suo ruolo hanno intenzione di riportare indietro Luca Pellegrini (in prestito da gennaio al Cagliari), ma stanno valutando anche la pista che porta a Cristiano Biraghi, terzino sinistro della Fiorentina e della Nazionale di Roberto Mancini. Kolarov permettendo, però. Perché il serbo ha un contratto fino al 2020 ma gli piacerebbe allungarlo di una stagione, magari anche spalmando una parte dell’ingaggio. (…). Poi l’idea di Kolarov è di chiudere la carriera proprio in Serbia, magari anche al Partizan Belgrado, il club per il quale si è già speso in prima persona nei mesi scorsi, quando da capitano della Nazionale ha fatto da mediatore tra la società serba e il suo agente, Sergio Berti, per una pendenza di circa 250mila euro che il club doveva a Berti ai tempi dell’affare Ljajic. E se il Partizan (attualmente terzo nella Super Liga serba, alle spalle della Stella Rossa e del Radnicki Nis) otterrà la licenza Uefa per partecipare alle prossime coppe europee, sarà anche grazie a quella mediazione di Kolarov, visto che Berti si era rivolto all’Uefa per ottenere quanto riteneva dovuto. Ecco perché in Serbia in tanti ritengono che abbia anche il profilo per fare il dirigente ad alti livelli, qualcuno pensa anche che sia l’uomo giusto per essere il futuro presidente della federazione calcistica.
De Rossi in Spagna per guarire prima. Nzonzi recuperato
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Daniele De Rossi le sta tentando tutte per mettere alle spalle una stagione terribile dal punto di vista fisico e dare una mano ai compagni in vista della volata Champions e per questo ieri è volato in Catalogna alla clinica Corachan, che ormai è diventata una struttura di fiducia. (…). Accompagnato dal dottor Vincenzo Costa, medico della Primavera che dopo l’addio di Del Vescovo lavora a stretto contatto con Causarano, responsabile della prima squadra, è partito in mattinata per poi rientrare a Roma nel tardo pomeriggio. Da Trigoria non arrivano indicazioni ufficiali su cosa farà ora il capitano, di certo la terapia riparativa che ha aiutato Pastore e Perotti potrebbe dare una mano concreta anche a lui. (…). Certamente, a Milano Daniele non ci sarà, ma Ranieri potrebbe e dovrebbe riavere a disposizione Nzonzi. Il campione del Mondo francese, out contro l’Udinese per un’infiammazione al ginocchio accusata durante la rifinitura, domani o al massimo giovedì tornerà ad allenarsi con i compagni, pronto a prenotare un posto per San Siro. Se, come sembra, Cristante ha il posto assicurato, Nzonzi si gioca l’altra maglia con Lorenzo Pellegrini.
Inter-Roma, c’è in palio la Champions
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Come le misuri, le prestazioni di un calciatore? Dai gol? Dagli assist, dai colpi di tacco? Pensateci, la risposta è semplice. Dalle aspettative, solo dalle aspettative. Qui parte e qui finisce tutto. Radja Nainggolan e Nicolò Zaniolo potrebbero fare da laboratorio per l’esperimento, e il risultato confermerebbe in pieno la teoria. La storiella la puoi riassumere in poche righe: il tanto che l’Inter si aspettava la scorsa estate da Nainggolan è parente strettissimo della delusione senza confini per un rendimento scadente, condizionato da infortuni, sospensioni, messaggi vocali, il tutto fino alla fine del 2018. Il poco che la Roma pensava di chiedere a Zaniolo è la premessa ideale della sorpresa per l’esplosione di un gioiello che ha bisogno dell’aiuto solo per farsi accompagnare a Trigoria, per il resto fa tutto da solo. (…).Occhio, il laboratorio mica s’è chiuso. Perché il Ninja tornato dentro l’Inter, guida simbolica di una squadra che ha 6 punti in più della Roma, più undici se il punto di partenza è il +5 giallorosso alla fine della scorsa stagione. E ci è tornato quando era dato per perso, quando l’Inter pareva essersi abituata a fare a meno di lui. Eccola, la risposta nerazzurra a un affare che ha condizionato a lungo i giudizi sul mercato della scorsa estate. Lo zuccherino è giusto qui, non cancella il rimpianto ma un filo appena lo alleggerisce: l’Inter s’è tenuta il 15% sulla futura rivendita; almeno qui la crescita di Zaniolo non sarà elemento negativo. (…).Ma davvero si tratta di una storia del tipo “La Bella e la Bestia”? Certo, oltre alle aspettative, il costo del cartellino (4,3 milioni), oltre all’età, sancisce il «game, set and match» a favore del 19enne giallorosso, ma è normale che quando non è ancora terminato il processo di crescita strutturale si possa pagare il continuo utilizzo, come sta succedendo a Nicolò. Dal 7 novembre in poi, infatti, il ragazzo è stato sempre utilizzato e praticamente sempre da titolare, tranne quando (ad esempio col Napoli) ha avuto dei problemi fisici. Non basta. Tutti gli addetti ai lavori sono concordi sul fatto che il suo impiego sulla fascia limiti Zaniolo, e lo stesso Ranieri – appena arrivato alla Roma – aveva detto che preferiva impiegarlo da mezzala o trequartista. La contingenza però lo ha riportato spesso a collocarlo nel ruolo di ala «sui generis», e forse questo ha tolto smalto alle ultime prestazioni dell’ex interista. Lentamente, poi, Zaniolo sta scoprendo un po’ anche l’altra faccia di Roma. (…). È bastato che Nicolò dicesse sul suo futuro un innocuo «vedremo» per far sollevare un vespaio di polemiche, tanto da costringerlo il giorno successivo a fare una precisazione sui social e a far intervenire papà Igor a spiegare compiutamente il progetto che c’è intorno al ragazzo. Che resta sempre lo stesso. Ovvero: rinnovare con la Roma fino al 2024, guadagnando circa 2 milioni più premi. Tutto questo, dicendo di no ai 50 milioni offerti da Juventus, Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco. Dopo Pasqua l’agente Vigorelli tornerà a rivedersi col club per fare il punto.