Gagliardini: "Con la Roma vale doppio perché è una diretta rivale. Dobbiamo tenere il distacco invariato con le inseguitrici"

Roberto Gagliardini, centrocampista nerazzurro, è stato intervistato da Inter Tv a 3 giorni dalla sfida con la Roma. Queste le sue dichiarazioni: 

"È una di quelle partite che vale doppio perché la Roma è una diretta rivale quindi vincere sabato vorrebbe dire prendere punti ai giallorossi che sarebbe un grande vantaggio. Poi abbiamo anche la Juventus che è un'altra sfida importante a cui penseremo sicuramente da settimana prossima".

Sui due big match a San Siro a una settimana di distanza:

"Sono due tappe fondamentali, sarà importantissimo partire bene sabato con la Roma però mancano sei partite e bisogna giocarle tutte al meglio e cercare di fare più punti possibili. Le squadre dietro corrono e dobbiamo tenere invariato fino alla fine questo piccolo vantaggio che ci aiuta a livello di classifica e che dovremo gestire al meglio. Dobbiamo scendere in campo con l'idea di vincere e di fare risultato".

Infine sullo stato di forma dei giallorossi: "La Roma ha avuto delle difficoltà durante l'anno, poi c'è stato il cambio di allenatore ma nelle ultime due partite hanno fatto risultati positivi quindi sicuramente c'è da stare attenti".


Serie A. La Lazio vince 2 a 0 nel recupero contro l'Udinese

Tutto facile per la Lazio nel recupero della 25esima giornata contro l'Udinese. All'Olimpico finisce 2-0, con entrambe le reti nel primo tempo. La squadra di Simone Inzaghi sale così a quota 52 punti, a 3 lunghezze dal Milan quarto. Per i friulani la strada verso la salvezza è invece ancora lunga. Sullo 0-0 i biancocelesti corrono un unico spavento quando al 20' Badu di testa colpisce la traversa sul cross di De Paul. Poi sino all'intervallo è un monologo: un minuto dopo sblocca Caicedo su invito di Immobile, con un bel sinistro rasoterra. Al 24' il raddoppio da corner: Milinkovic allunga, Musso va a vuoto e Sandro devia nella propria porta. L'Udinese non reagisce, Maresca annulla con l'ausilio del Var il tris di Acerbi prima del riposo per fallo di mano di Milinkovic. Nella ripresa l'Udinese almeno ci prova. La grande occasione per riaprire la gara gli ospiti l'hanno al 51', ma De Paul si fa parare da Strakosha il rigore concesso per fallo di Lulic su Lasagna. La Lazio tiene bassi i ritmi e porta a casa senza troppa sofferenza 3 punti fondamentali per credere ancora nel sogno Champions.


Skriniar: “Contro la Roma dobbiamo vincere per andare a +9”

Milan Skriniar, ha parlato in vista della prossima gara contro la Roma ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole all’emittente satellitare:

“Abbiamo una partita importantissima davanti, bisogna vincere assolutamente. Se vinciamo andiamo a +9 dalla Roma e sarà ancora meglio. Anche il Milan ha perso tanti punti anche se adesso si sono ripresi. Noi abbiamo sbagliato la partita in casa contro la Lazio, si poteva vincere anche contro l’Atalanta. Ma questo è il passato e dobbiamo guardare avanti. Dzeko è un attaccante forte, lo dico sempre. Fisicamente forte, ha un grande tiro, dobbiamo stare attenti e concentrati“.


Champions League. Tottenham e Liverpool in semifinale

Il Tottenham vola in semifinale di Champions dopo 57 anni, in una gara indimenticabile. All'Etihad Stadium di Manchester, City avanti con Sterling (4'), gli Spurs ribaltano la partita con la doppietta di Heung-Min Son (7' e 10'). Immediata risposta dei Cityzens, che si portano sul 3-2 con Bernardo Silva (11') e Sterling (21'). Agüero fa il 4-2 al 59', poi il Var convalida il 4-3 di Llorente (73') e nega il tris a Sterling. Il Tottenham sfiderà l'Ajax in semifinale. - Niente rimonta per il Porto. Il Liverpool vince anche la gara di ritorno dei quarti di Champions League per 4-1 e vola in semifinale. I Reds sbloccano il risultato al 26’, con Sadio Mané che insacca in rete l’assist di Salah; l’egiziano firma il raddoppio al 65’. Militao segna il gol della bandiera, prima del tris di Firmino al 77’ e il definitivo 4-1 di van Dijk (84’). La formazione di Klopp affronterà il Barcellona di Messi tra due settimane.


Sprint finale che vale più di un posto Champions

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma è ad un bivio. Inutile recriminare sui tantissimi punti persi con le squadre in lotta per non retrocedere (compresi i 2 persi in casa col Chievo ormai di nuovo in B), questo è "l'ora de mostrà quanto valemo" cantava Lando Fiorini nel primo inno dedicato ai giallorossi. 

La vigilia di Pasqua sarà un'occasione importante per gli uomini di Ranieri: dimostrare di che pasta sono fatti, dopo le 2 vittorie contro Sampdoria in trasferta e con l'Udinese in casa che hanno risollevato anche il morale dell'ambiente, che vedeva questo finale di stagione come l'ennesimo anno buttato. Invece proprio le ultime due partite hanno riconsegnato qualche speranza, anche in concomitanza dei risultati di Lazio ed Atalanta, che ora sono dietro alla Roma e con il Milan quarto ma ad un solo punto di distacco.

La sfida di San Siro con l'Inter sarà lo spartiacque di queste 6 giornate che mancano alla chiusura dei giochi. La Roma sarà priva del suo faro De Rossi ed il suo sostituto potrebbe esser nuovamente Nzonzi, giocatore più deludente della campagna acquisti dell'ex ds romanista Monchi. Forse, sarebbe il caso di dare fiducia alla coppia italiana formata da Lorenzo Pellegrini e Cristante, che non ha sfigurato nella mezz'ora in cui i 2 hanno giocato insieme in mediana contro i friulani.

Sulla trequarti, Zaniolo potrebbe finalmente tornare a giocare dietro Dzeko in posizione centrale, dove ha mostrato le cose migliori e con El Shaarawy ed il ristabilito Under sugli esterni a supporto dell'attaccante bosniaco. 

In difesa, tornerà Kolarov sulla sinistra dopo il turno di squaifica e dovrebbe rivedersi  Florenzi sul lato opposto dal primo minuto, viste le contemporanee assenze per infortunio di Karsdorp e Santon. Confermatissimo Manolas, certamente il migliore della retroguardia giallorossa e con Fazio al suo fianco, che si spera possa replicare le prestazioni fornite nelle ultime uscite, dopo una stagione nettamente al di sotto delle sue annate precedenti in maglia giallorossa.

La porta dovrebbe esser difesa ancora da Mirante, ormai titolare a tutti gli effetti dopo le pessime prestazioni di Olsen dopo la splendida partita contro il Bologna. 

Il finale di stagione della Roma farà da spartiacque al futuro. La possibilità, ancora meno remota, è che la società capitolina la prossima estate non avrà il budget garantitole dall'accesso alla fase a gironi di Champions League, come capitatole nelle ultime 5 stagioni (escluso l'anno in cui venne eliminata dal Porto ai preliminari) ed è ancora alla ricerca di un direttore sportivo o direttore tecnico, nel caso in cui Massara venisse confermato nel ruolo di ds ma anche del futuro allenatore. 

Per il ruolo di ds o dt la rosa si è ristretta a 2 nomi, eccezion fatta appunto la soluzione interna che potrebbe permettere a Totti di diventare di direttore generale e sono: Gianluca Petrachi e Luis Campos. Il primo è l'attuale direttore sportivo del Torino ed Urbano Cairo non ha nessuna intenzione di farlo partire un anno prima della scadenza del suo contratto, nonostante vi sia qualche dissidio interno ed il secondo è quello caldeggiato da Franco Baldini, che vorrebbe il ds del Lille alla Roma ma anche qui la dirigenza del club francese ha posto un forte veto. Questa seconda soluzione avrebbe anche diverse controindicazioni: la prima è che Campos sarebbe il secondo direttore sportivo straniero consecutivo dopo il fallimento di Monchi e la seconda è che non si trasferirebbe in Italia ma resterebbe a Montecarlo per motivi personali. Insomma, la Roma avrebbe i 3 massimi dirigenti sparsi per il mondo: il presidente negli USA, il consigliere principe in Inghilterra ed il direttore sportivo o tecnico a Monaco, non proprio ciò che si augurano i tifosi, che vorrebbero un rapporto più diretto con la proprietà.

Poi, ci sarebbe pure da sistemare la questione allenatore. Da qualche settimane, il nome di Claudio Ranieri ha preso punti, soprattutto perché sta facendo ciò che gli riesce meglio: "normalizzare" gli ambienti complicati. L'attuale tecnico giallorosso viene ben visto da buona parte della stampa e della tifoseria ed al netto di scelte simili alle precedenti che poco o nulla hanno regalato, come quelle che porterebbero a Gasperini o a Giampaolo, allora il mister testaccino sarebbe preferibile. 

Se invece si tentasse "il grande colpo", il nome sulla bocca di tutti sarebbe quello di Antonio Conte ma sembrerebbe che sull'ex trainer di Juve e Chelsea sia in netto vantaggio l'Inter anche se Totti sta provando a fare opera di convincimento. L'alternativa più plausibile sarebbe quella di Maurizio Sarri, amico di vecchia data di Baldini e che è in rotta con i Blues. Ci sono altri 2 allenatori entrati nel novero dei "papabili" ma anche i più "fantasiosi" e sono quelli di Rino Gattuso e Josè Mourinho. Il primo ha smentito ogni contatto e vorrebbe proseguire in rossonero ed il secondo è il più affascinante ma anche il più costoso ed il suo arrivo significherebbe la svolta totale nella storia della Roma americana: addio al trading per provare a vincere subito.


Mancini: "Sono più le voci di mercato che i fatti. Devo rimanere concentrato sul presente"

Gianluca Mancini, difensore dell'Atalanta ma proveniente dal vivaio della Fiorentina, è stato intervistato il giorno del suo 23esimo compleanno e parla così dei prossimi due impegni dei nerazzurri tra il posticipo di campionato di lunedì e la partita decisiva per l'accesso alla finale di coppa Italia in programma il 15 maggio a Roma:

"Né Gasperini né noi giocatori facciamo calcoli, perché non possiamo affrontare il Napoli pensando alla semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina tre giorni dopo". 

Turnover?

"Decide l'allenatore chi gioca. Si affronta una gara per volta, sperando di esserci tenuti in canna con l'Empoli i gol per questi due scogli cruciali per i nostri obiettiviLunedì ci sono andato vicino anche io, soprattutto con quel colpo di testa: purtroppo ho sbagliato. Ci terrei a rifarmi con la Fiorentina. Coi cinque già fatti in A in questa stagione ho raggiunto un piccolo traguardo stagionale ma il regalo che vorrei me lo tengo per me per scaramanzia. A segnare e a far segnare ci pensano Gomez, Ilicic e Zapata".

Da tempo, è al centro di voci di mercato che lo vorrebbero soprattutto vicino alla Roma ma lui smentisce:

"Sono più le voci e gli articoli che i fatti, devo rimanere concentrato sul presente per costruirmi il futuro. Dobbiamo finire bene tutti l'annata, poi si vedrà. Ma non c'è ancora nulla di concreto"


La squadra, la testa e le gambe

IL TEMPO - Classifica alla mano è cambiato poco o nulla; peccato perchè le condizioni per poter rosicchiare qualche punto qua e là ci stavano. Non è cambiato nulla neanche sul fronte degli infortuni: continuiamo a perdere un pezzo a partita, con l’aggravante che, questa volta, perdiamo un pezzo da novanta. Al riguardo, mi auguro vivamente che il nostro (im)preparatore atletico l’anno prossimo stia il più lontano possibile da Trigoria. C'è l'impressione invece che qualcosa sia cambiato, o perlomeno stia cambiando, nella testa dei giocatori che sembrerebbero aver preso consapevolezza dell’imbarazzo che le loro prestazioni hanno generato nel corso di tutta la stagione. Parrebbe esserci più voglia di sacrificarsi e complessivamente maggiore attenzione: la prima dimostrata dalle numerose rincorse fatte dai diversi giocatori che perdevano palla, la seconda dal fatto che gli errori individuali sono stati significativamente inferiori, soprattutto in difesa.

Certo, non ci vuole molto visto l'andamento della stagione, ma ci prendiamo tutto ciò che di buono arriva, altro che taglietto... D'altronde il mister lo aveva detto: se in primis il gol non lo prendi, prima o poi là davanti uno lo fai. E così è stato. Lapalissiano affermare che ora servono conferme per dare continuità a quanto è stato fatto e si sta facendo dopo l’avvicendamento in panchina. Peccato perdere DDR che sembrava più di tutti impersonificare quanto richiesto dal mister alla squadra. Mi piacerebbe poter pensare che in sua assenza il sostituto possa apportare lo stesso contributo, ma così non è. Ma voglio coltivare la speranza che questa ritrovata ‘personalità’ di squadra stia contagiando gli altri. E’ vero, è un miracolo essere ancora in corsa per il quarto posto, ma visto che ci siamo,corriamo, anzi correte. Forza Roma!


Roma, il futuro a Boston: da Zaniolo all'allenatore

GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Mentre in Italia iniziavano a rimbalzare le frasi di Hasan Salihamidzic, direttore sportivo del Bayern Monaco, un altro diesse, Frederic Massara, si stava imbarcando da Fiumicino per Boston, dove è arrivato ieri sera tardi (pieno pomeriggio negli Usa). E anche di questo, e cioè dell’interesse dei tedeschi per Nicolò Zaniolo, avrà parlato nella notte italiana l’attuale d.s. con James Pallotta e Franco Baldini, nel vertice di Boston dove si deciderà un po’ tutta la Roma del futuro.

MURO SU NICOLò Da un paio di giorni, infatti, gira l’indiscrezione secondo la quale il Bayern sarebbe pronto a mettere sul piatto della bilancia ben 50 milioni di euro per portarsi a casa il talento giallorosso. Così, alla fine di Fortuna Dusseldorf-Bayern Monaco, i giornalisti tedeschi hanno chiesto esplicitamente al d.s. se davvero il Bayern fosse pronto a spingersi così in alto per Zaniolo. «Ultimamente stiamo trattando vari profili – la risposta di Salihamidzic -. Conosciamo tanti giocatori, vogliamo rinforzarci. Ma aspetteremo la fine della stagione e vedremo cosa fare». Insomma, un’ammissione implicita, almeno d’interesse. Interesse che Massara riporterà a Pallotta, anche se la Roma ha deciso oramai da tempo di puntare ancora su Zaniolo. Ed, in tal senso, si sta lavorando anche sul suo rinnovo di contratto. Tra l’altro, in caso di eventuale cessione la Roma dovrebbe girare all’Inter il 15% del prezzo finale. Il che, su una valutazione ad esempio di 50 milioni, vorrebbe dire dover girare 7,5 milioni ai nerazzurri. Insomma, l’eventuale plusvalenza sarebbe comunque eccezionale, visto che Zaniolo è stato pagato 4,5 milioni. Ma va considerato anche questo ulteriore aspetto.

I PIANI Poi, ovviamente, Massara, Pallotta e Baldini parleranno di tante altre cose. Ad iniziare proprio dalla posizione dell’attuale d.s., che sembra oramai andare verso la conferma. Pallotta ha intenzione di creare una coppia, con Massara come d.s. presente a Trigoria e Luis Campos (altro uomo dalle plusvalenze d’oro) come consulente esterno di mercato. Campos dovrebbe lavorare dalla Francia, affacciandosi solo in alcune circostanze a Roma. E poi si parlerà ovviamente del futuro tecnico giallorossi, con tutti i profili valutati nei giorni scorsi dai dirigenti Romanisti: dal sogno-Conte all’idea Sarri, per finire poi a Gasperini e Giampaolo ed agli allenatori stranieri riconducibili a Campos (Fonseca e Jardim). Infine il mercato (in entrata ed in uscita) ed i rinnovi di contratto. Oltre a quello di Zaniolo, ballano anche quelli di El Shaarawy, Under, Fazio, Dzeko e ovviamente De Rossi. Già, si parlerà anche del capitano e del suo futuro. Perché De Rossi non è mai tema banale...


Annata nera, De Rossi stop 2-3 settimane

GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Sua moglie Sarah ha detto che Daniele De Rossi è un uomo “saggio, con un equilibrio naturale”. Di tutta la saggezza del mondo, e anche di tanto equilibrio, il capitano della Roma ha bisogno ora. Gli esami hanno confermato quello che De Rossi aveva già capito nel momento in cui si è accasciato a terra contro l’Udinese: lesione di primo grado al bicipite femorale destro, stop tra le due e le tre settimane, ennesima tegola di un anno maledetto. De Rossi farà di tutto per tornare il prima possibile, aiutare la Roma nella rincorsa Champions e capire se sia arrivato il momento di dire basta. La sensazione è che abbia voglia di giocare visto che, quando sta bene, è ancora importante.

RIFLESSIONE Viceversa, De Rossi ha capito anche che il fisico non è più quello di una volta, tanto che da ottobre, in campionato, non ha fatto più di due partite di fila dal primo minuto. Saranno giorni di riflessione, in attesa che anche la società gli comunichi le proprie intenzioni. La sensazione è che De Rossi chieda solo di finire in campo e non sul lettino della fisioterapia. Ecco perché sembra difficile, se non impossibile, che si arrenda ora.


La Roma va in Campos

LEGGO - BALZANI - La Roma ha quattro centri di pensiero: Roma, Boston, Londra e Siviglia», il pensiero firmato Walter Sabatini risale a due anni fa. La città andalusa oggi potrebbe essere sostituita da Monte Carlo, ma la sostanza non cambia. Sarà ancora la Roma di Baldini, infatti. Forse l'ultima. Per due ragioni: troppi bonus sprecati e il futuro arabo all'orizzonte. Ancora indefinito, ma di certo non inventato. Sarà pure la Roma di Pallotta (Boston), Massara (Roma) e Luis Campos. E qui si aggiunge il centro di pensiero transalpino, anche se il ds è portoghese. Non sembrano esserci più dubbi sul nuovo organigramma composto in queste ore di summit negli Usa. Ricky Massara ha ascoltato le nuove disposizioni. Resterà lui il direttore sportivo, ma il coordinatore dell'area mercato diventerà proprio Campos. Il vulcanico portoghese amico del procuratore Mendes e attuale ds del Lille, l'uomo da 300 milioni di plusvalenze. In parole povere ogni scelta dovrà passare da Monte Carlo dove Campos ha la preziosa residenza. Il dirigente 54enne - corteggiato pure dal Marsiglia - in privato si dice onorato della scelta e già sta lavorando in ottica Roma.
Nel mirino soprattutto Neres, l'estrosa ala dell'Ajax, e Thiago Mendes il centrocampista brasiliano del Lille scoperto proprio da Luis. Dal club francese Campos si porterebbe volentieri pure il talento Pèpè, 20 gol stagionali. Sul fronte italiano Massara insiste con Cragno, Tonali e Mancini. Prioritaria, ovviamente, è la scelta dell'allenatore. Baldini ha consigliato Sarri e Giampaolo, Campos promuove Fonseca e Jardim. Nell'incontro di Boston si è parlato anche di rinnovi. Massara vorrebbe prolungare il rapporto con Pellegrini, El Shaarawy e ovviamente Zaniolo. Ma il ds ha messo sul piatto pure la possibilità di continuare ad affidare l'attacco a Dzeko. Una scelta che non rientra con il taglio degli ingaggi voluto da Pallotta, soprattutto se la Roma non dovesse qualificarsi in Champions.  Abbiamo parlato di centri di potere, e non si può trascurare la questione Totti. L'ex capitano - artefice della fin qui indovinata scelta Ranieri - si aspettava una promozione. Che difficilmente arriverà, almeno non nella misura in cui se l'aspettava Francesco. L'ex numero dieci resta il testimonial più importante per un eventuale trattativa col fondo qatariota (in cui potrebbe essere coinvolto anche il presidente del Coni Malagò). Due anime di una Roma frammentata. Curioso infine il litigio di domenica sera, dopo il clamoroso 5-1 del suo Lille al Psg, tra lo stesso Campos e lo sceicco Al Khelaifi. Proprio lui.


De Rossi: é lesione, 20 giorni di stop

LEGGO - BALZANI - Niente sfida numero 40 all'avversaria più affrontata in carriera. De Rossialza bandiera bianca e di sicuro non sarà a San Siro sabato contro l'Inter in una partita che vale una gran fetta di Champions.
Ma le brutte notizie non finiscono qui per il capitano. Gli esami strumentali di ieri hanno confermato, infatti, la lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. I tempi di recupero possono variare dai 15 ai 20 giorni. Di conseguenza De Rossi salterà pure le sfide con Cagliari e Genoa. La speranza, concreta, è rivederlo contro la Juve il 12 maggio.
Già all'andata il capitano era stato costretto al forfait contro l'Inter, un evento unico visto che non aveva mai mancato l'appuntamento contro i nerazzurri. Ma è stata tutta la stagione di De Rossi a essere fuori dal comune. Quello patito contro l'Udinese è il quarto infortunio stagionale, in cui spicca ovviamente la lesione alla cartilagine del ginocchio che lo ha tenuto fuori tre mesi.
Daniele ha pagato una condizione della squadra disastrosa (45 stop muscolari), ma pesa pure l'età e le 700 partite giocate in carriera. Riflessioni importanti sul futuro, ancora non scritto vista la scadenza del contratto a giugno. Monchi avrebbe rinnovato, Massara ha dei dubbi, Camposchissà.

Intanto a Milano Ranieri deve ancora decidere se sostituire il numero 16 con Nzonzi (senza il francese difesa imbattuta in 180') o con l'arretrato Pellegrini. Buone notizie in difesa dove tornano dal 1' Kolarov e Florenzi sulle fasce.


La prossima Serie A al via il 25 agosto

LEGGO -  La Lega Serie A non fa dietrofront. Il Consiglio ha confermato che il prossimo campionato comincerà nel fine settimana del 24-25 agosto, «per venire incontro all'interesse dei tifosi che il 17-18 agosto sono ancora in vacanza», come spiegano dalla Lega. Varate due settimane fa dal Consiglio, le date della Serie A 2019/20 hanno sollevato qualche perplessità in alcune società che, per arrivare alle coppe europee con una partita in più nelle gambe dei calciatori, preferirebbero cominciare il 17-18 agosto, come Bundesliga e Liga, anticipate addirittura dalla Premier League, al via il 10-11. Ha storto il naso anche la Federcalcio, per la scomparsa del Boxing Day natalizio, e in particolare per la chiusura del campionato il 24 maggio, che impedirebbe di mettere nei tempi previsti lo stadio Olimpico a disposizione della Uefa per la gara inaugurale dell'Europeo. E anche al ct Roberto Mancini non dispiacerebbe un finale anticipato, per dare agli azzurri una settimana di riposo prima del raduno per la rassegna continentale. Per risolvere il problema Olimpico, la soluzione più probabile ora è far giocare Roma e Lazio in trasferta all'ultima giornata.