Dzeko si sveglia: “È un miracolo. Per la Champions ci siamo anche noi”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Un anno dopo, bentornato Edin. È di Dzeko il gol — vittoria che regala la seconda vittoria consecutiva alla Roma, dopo quella contro la Sampdoria, ancora una volta per 1-0. È di Dzeko la rete che batte l’Udinese, e torna a far sorridere il centravanti all’Olimpico dove non segnava dall’aprile dello scorso anno (avversario il Chievo) in cui in campionato. Il numero nove, a fine gara, non trattiene la sua gioia. «Ci siamo anche noi per la Champions — la carica di Dzeko — è quasi un miracolo che sia così, ma siamo ancora in corsa. Per riuscirci, però, dobbiamo giocare tutte le partite come abbiamo fatto nel secondo tempo di oggi».Nella ripresa, la squadra ha infatti cambiato faccia, giocando molto meglio rispetto al primo tempo, grazie anche all’ingresso di Pellegrini e Florenzi. «Hanno cambiato la partita — ammette il centravanti bosniaco — abbiamo giocato alla grande, di corsa e di tecnica e alla fine è arrivato il gol meritato. Questa vittoria vale tanto. Con Ranieri cosa è cambiato? Sicuramente siamo una squadra che vuole vincere e non prendere gol, ne abbiamo già presi tanti. Avevo detto alla squadra, prima della partita, di non subire reti, come a Genova». È contento, Ranieri, che sotto il diluvio ritrova il sorriso di Dzeko, di nuovo in pace con l’Olimpico e con El Shaarawy, che gli ha servito un assist di altissimo livello. «Doveva ritrovare fiducia e serenità — spiega il tecnico — quando si perde, il nervosismo va a mille, tutti vogliono dare di più e non riescono a essere squadra. Credo che i giocatori mi stimino, io ho cambiato il loro modo di giocare, soprattutto degli esterni e ora si sacrificano». Il mister di Testaccio, alla seconda vittoria consecutiva senza prendere gol, riapre in maniera insperata la corsa Champions. «Tutte quante lotteremo fino in fondo, sarà un particolare a decidere chi arriverà tra le prime 4. Tutte quante stanno bene, sono ottime squadre, c’è da lottare fino alla fine». De Rossi è uscito dolorante per un fastidio muscolare alla coscia destra. È stato costretto a lasciare il campo al minuto numero 67 e nei prossimi giorni verranno valutate le sue condizioni.

 

E le ragazze giallorosse ora giocano per il Mozambico

LA REPUBBLICA - Un hashtag sui social, #ForzaCocoricoo, per supportare l’iniziativa di Medici Senza Frontiere, impegnati ad assistere la popolazione del Mozambico, colpita un mese fa dal ciclone Idai. Le giocatrici dell’As Roma femminile hanno adottato la campagna di Msf, rilanciandola sui loro profili social. Un modo per stare vicini alla squadra “Cocoricoo” di Beira, la città più colpita, che ha ceduto il proprio campo di gioco e contribuito in prima persona alla costruzione di un Centro di trattamento per il colera, per contenere l’epidemia in città. «Il ciclone è arrivato con una forza che non ci aspettavamo. Ha coinvolto tutti e distrutto quasi ogni cosa. Ora sono contenta di aiutare, di essere parte del progetto. Io e le mie compagne stiamo imparando tanto», racconta Silvia Emilia Augusto, giocatrice della squadra di calcio femminile di Beira. «È stato un bellissimo lavoro di squadra», racconta Gabriele Santi, vice coordinatore di MSF a Beira. «Molte delle giocatrici hanno subito danni alle proprie case. Eppure hanno unito le forze e ci hanno dato una grossa mano per costruire il nuovo centro, anche se per un po’ non avranno il loro campo per partite e allenamenti». Il 14 marzo il ciclone Idai ha devastato un’ampia area in Mozambico, Zimbabwe e Malawi, distruggendo case, ospedali e infrastrutture e lasciando centinaia di migliaia di persone sfollate, con scarso accesso a beni essenziali e cure mediche. Il 27 marzo il governo ha dichiarato un’epidemia di colera a Beira, che ha registrato oltre 3.500 casi confermati.


Calciomercato Roma, Dzeko offerto all'Inter dai suoi agenti. I nerazzurri valutano

Edin Dzeko vicino all'addio. Il gol di ieri è servito per aiutare la squadra ad avvicinarsi all'obiettivo quarto posto, che ancora dista un punto ma di rinnovare il contratto all'attaccante bosniaco la Roma non ci pensa. Secondo quanto riportato dal sito fcinternews.it, l'entourage dell'ex City vorrebbe prolungare ma con scadenza 2022 a 5 milioni netti a stagione. Queste cifre sono troppo alte per un 33enne, secondo il club di Pallotta. Il giocatore è stato quindi offerto un mese fa all'Inter, che ci sta seriamente pensando ma anche ad alcuni club cinesi ed al West Ham


Dzeko ringrazia El Shaarawy un’alleanza nata dopo la lite

LA REPUBBLICA - PINCI - Soltanto un mese fa si erano presi a spintoni nello spogliatoio di Ferrara: era la Roma che annegava e che ora Dzeko ed El Shaarawy hanno riportato fuori dall’abisso. Non ancora del tutto, a dire il vero: il quarto posto è durato soltanto un paio d’ore, ma se chi verrà dopo dovesse trovare una Roma in Champions, dovrà spedire un mazzo di fiori a Ranieri. Sono bastati 40 giorni all’aggiustatore di Testaccio per prendere i cocci di Oporto e farne una squadra. Che magari non entusiasmerà chi ha il compito di pensare l’ennesima rivoluzione romanista a stelle e strisce: ma almeno ha restituito un’anima a quel gruppo di calciatori sfiduciati e litigiosi, che ora si scambiano assist e gol. E non è un caso se in 90 minuti sono crollati due tabù: l’1-0 all’Udinese è il secondo consecutivo della Roma, che due partite di fila senza subire gol non le aveva ancora messe in archivio. Né mai, dall’inizio della stagione, Dzeko aveva trovato il gol all’Olimpico in campionato. Quel destro in corsa a tradurre in 3 punti un corridoio inventato dall’ex “nemico” El Shaarawy ha interrotto un digiuno di 350 giorni esatti. E a rispedire all’inferno l’Udinese, costretta alla prima sconfitta dell’éra Tudor e al rischio di finire riassorbita dalla zona B. Ma l’1-0 ha pure ridato speranze a Pallotta, che aveva già dato mandato ai contabili di Trigoria di immaginare risorse alternative alla pioggia di soldi della Champions. Normale in fondo che la Roma, come tutti, stia costruendo le basi della prossima stagione: domani l’attuale direttore sportivo Ricky Massara prenderà un volo con destinazione Boston proprio per parlare col presidente americano: da una parte la speranza dell’incoronazione, dall’altra il timore di sentirsi chiedere di fare da spalla a un altro dirigente straniero, visto che la proprietà flirta da tempo col ds portoghese del Lille, Luis Campos. In realtà, tutto è fermo in attesa di capire chi s’assumerà l’onere di guidare dalla panchina la squadra del futuro: il sogno Conte, la tentazione Sarri, le alternative Gasperini e Giampaolo. Nomi che possono spostare anche il peso delle influenze dirigenziali. Ma a prescindere dall’esito della missione statunitense, ogni mossa passa dal campo. Di certo c’è che qualcosa dovrà cambiare dal punto di vista della preparazione fisica, visto che la partita di ieri ha finito per mietere l’ennesima vittima – sono 45, per l’esattezza – di un infortunio muscolare: De Rossi è uscito per un problema alla coscia, figlio di un contrasto nell’azione del gol. Un guaio da valutare, ma che a 35 anni e con il contratto in scadenza, rischia di diventare un segnale allarmante non solo per il presente del capitano romanista. Ma pure se le voci su un futuro incerto toccano tanti – da Manolas allo stesso Dzeko, da Pellegrini fino all’ambitissimo Zaniolo – la percezione è nuovamente di una squadra che ha voglia di lottare per raggiungere un traguardo: «I ragazzi non si sono mai disuniti», ha riconosciuto Ranieri, analizzando la ripresa dopo quel primo tempo di apnee. Ora serve ritrovare il vero Zaniolo, «che si sta disimpegnando in un ruolo non suo», come da analisi dell’allenatore. Quello che chiede Ranieri: «Conta il sacrificio: dobbiamo farne tutti, per il bene della Roma». Come hanno fatto El Shaarawy e Dzeko.


Roma, Dzeko risorge dopo un anno: «In Champions con la faccia cattiva»

CORRIERE DELLA SERA - «Dobbiamo giocare tutte le partite con la faccia cattiva». È questa la ricetta di Edin Dzeko per portare la Roma in Champions League. La sua, di faccia, al termine della vittoria 1-0 contro l’Udinese era sorridente perché è stato lui a regalare i tre punti alla formazione giallorossa con un gol, l’ottavo in campionato e il tredicesimo in stagione, che all’Olimpico in serie A mancava da quasi un anno: gli ultimi (una doppietta)li aveva realizzati il 28 aprile del 2018 contro il Chievo. Quello di ieri è stato pesantissimo. «È un gol che vale tre punti - le parole del centravanti - ossia la cosa più importante per la squadra». È stata una Roma a due facce. «Se giocheremo come nel secondo tempo, nelle ultime giornate faremo bene. Nella ripresa siamo andati alla grande: ci abbiamo messo corsa, tecnica, alla fine abbiamo fatto il gol e ce lo siamo meritati. È una vittoria vale tanto». Per la seconda volta consecutiva, la Roma non ha subìto gol. «Ranieri ci sta trasmettendo una grande convinzione e attenzione difensiva. Per vincere le partite non devi prendere gol e noi ne abbiamo subiti troppi. Ho detto ai miei compagni che se avessimo giocato come contro la Sampdoria, senza subire reti, alla fine uno lo avremmo fatto. La Champions? Siamo ancora in corsa nonostante una stagione un po’ così, dove non siamo stati alla grande: è un mezzo miracolo esserci ancora». 

 


Roma-Udinese, le pagelle dei quotidiani

INSIDEROMA.COM - La Roma vince all'Olimpico contro l'Udinese e continua così a credere a un posto nella Champions League del prossimo anno. In base ai voti dei principali quotidiani nazionali, il migliore in campo risulta essere il 'Faraone' Stephan El Shaarawy, autore di una prestazione di livello, condita dall'assist a Dzeko sul gol del decisivo 1-0. Bene anche il bosniaco e Manolas. Lievi insufficienze per Jesus, il subentrato Under e come al solito Patrik Schick.

IL MESSAGGERO

Mirante 6
Jesus 5
Manolas 7
Fazio 6
Marcano 6
Cristante 6
De Rossi 6
Zaniolo 6
Schick 5
El Shaarawy 7,5
Dzeko 7,5

Florenzi 6,5
Pellegrini 6,5
Under 5,5

Ranieri 6,5

 

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mirante 6
Juan Jesus  5,5
Manolas 7
Fazio 6,5
Marcano 6,5
Zaniolo 6
Cristante 6,5
De Rossi 6
El Shaarawy 7
Schick 5,5
Dzeko 7

Florenzi 6,5
Pellegrini 6,5
Under 5,5

Ranieri 6,5

CORRIERE DELLO SPORT

Mirante 6,5
Juan Jesus  6
Manolas 6,5
Fazio 6,5
Marcano 6
Zaniolo 6
Cristante 6
De Rossi 6
El Shaarawy 7,5
Schick 5,5
Dzeko 7

Florenzi 6
Pellegrini 6,5
Under 6

Ranieri 6,5

IL TEMPO

Mirante 6
Juan Jesus  6,5
Manolas 7
Fazio 6,5
Marcano 6,5
Zaniolo 6
Cristante 6
De Rossi 6
El Shaarawy 7
Schick 5,5
Dzeko 7

Florenzi 6,5
Pellegrini 7
Under NG

Ranieri 6,5

CORRIERE DELLA SERA

Mirante 6
Juan Jesus  5,5
Manolas 7
Fazio 6
Marcano 6
Zaniolo 6
Cristante 6
De Rossi 6
El Shaarawy 7,5
Schick 5,5
Dzeko 7

Florenzi 6
Pellegrini 6,5
Under 5

Ranieri 6

IL ROMANISTA

Mirante 6
Juan Jesus 6
Manolas 7
Fazio 6,5
Marcano 6,5
Zaniolo 6
Cristante 6,5
De Rossi 6
El Shaarawy 7,5
Schick 5,5
Dzeko 7

Florenzi 6,5
Pellegrini 7
Under 6

Ranieri 6,5


Il Bayern offre 50 milioni per Zaniolo

Il Bayern Monaco mostra interesse per Zaniolo. Secondo il quotidiano Bild, la squadra tedesca offrirebbe 50 milioni di euro per il giocatore giallorosso che sta facendo scintille in campo.


Massara vola da Pallotta. Si decide sul ds e Campos

IL TEMPO - AUSTINI - Il viaggio della chiarezza. Domani Frederic Massara, direttore sportivo della Roma attualmente in carica con deleghe piene ereditate da Monchi, vola da Pallotta a Boston. Per parlare di futuro, ovviamente. Una volta per tutte si deve decidere chi guiderà la (ri)costruzione della squadra giallorossa per la prossima stagione, dopo i colloqui e le riunioni delle scorse settimane.  Tocca a Pallotta nominare ufficialmente il nuovo punto di riferimento dell’area sportiva di Trigoria. Le opzioni rimaste sul tavolo sono sostanzialmente due ed entrambe poggiano sulla conferma di Massara nel ruolo di diesse. La prima lo vedrebbe affiancato, o meglio guidato, dal portoghese Luis Campos, da capire se come consulente a distanza (ha la residenza a Montecarlo) oppure spostando la sua base a Roma: a quel punto il diesse potrebbe essere lui. Nell’altra ipotesi, il dirigente torinese cresciuto al fianco di Sabatini resterebbe invece come unico punto di riferimento centrale per gli affari di mercato. Detto che sullo sfondo c’è sempre la figura di Baldini, il consulente a cui Pallotta non vuole comunque rinunciare, in queste ore si sta riflettendo sulla nuova organizzazione e gli inevitabili dubbi sull’asse «Campos più Massara più Baldini» che di certo non favorirebbe i processi decisionali. I dirigenti che vivono la quotidianità a Trigoria non hanno dubbi: non c’è bisogno di ingaggiare nessun altro «uomo della provvidenza», tantomeno di ingolfare la macchina societaria con consulenti esterni che finirebbero per depotenziare i ruoli degli interni. Ma Pallotta, deluso dal lavoro di Monchi, è parecchio intrigato da Campos, che al Monacoe al Lille ha lavorato a suon di mega-plusvalenze, prendendo percentuali sugli affari e senza avere uno stipendio fisso. Lo ha convocato qualche settimana fa a Boston, oltre a lui ha ascoltato il diesse del Torino Gianluca Petrachi e il tedesco Sven Mislintat che nel frattempo ha però scelto di accettare la proposta dello Stoccarda, ora è arrivato il momento della scelta. In parallelo, Massaraha preso in mano la situazione a Trigoria sin dal giorno dell’addio di Monchi, ha iniziato a incontrare agenti e operatori vari, a imbastire trattative e a riattivare i viaggi degli scout per visionare giocatori dal vivo in giro per l’Europa. Domani mostrerà il suo piano a Pallotta, col budget legato all’eventuale accesso alla prossima Champions, che prevede cessioni da spalmare tra fine giugno (in ottica bilancio per il fair play Uefa) e il resto dell’estate, acquisti mirati, il rinnovo di Zaniolo e, ovviamente, la scelta di un allenatore. A Boston si parlerà anche dell’opzione Conte, il preferito di Pallotta e dei dirigenti e già contattato per un sondaggio preliminare, e delle alternative Sarri, Gasperini e Gattuso, mentre Giampaolo è al momento in ribasso.  Il presidente comunicherà contestualmente il suo piano a Massara, che a sua volta dovrà prendere una decisione. È pronto a iniziare una carriera da «primo» dopo anni vissuti da spalla di Sabatini e poi di Monchi, accetterebbe di buon grado di avere vicino Totti come uomo simbolo del club, mentre non è detto che acconsenta ad affiancare Campos. Sabatini potrebbe portarlo al Bologna (se resta in serie A) ma la priorità di Massara è la Roma. Dipende più da Pallotta che da lui, a metà settimana le nubi si dovrebbero diradare. Sarebbe ora.


Addio a Giuseppe Ciarrapico

Giuseppe Ciarrapico ci lascia a 85 anni. L’ex presidente della As Roma ed ex senatore Pdl è morto questa mattinata nella clinica romana alla Quisisana dove era ricoverato.


La Roma saluta Ciarrapico (Foto)

Dopo la notizia della morte di Ciarrapico, il club romanista si unisce al dolore per la scomparsa. L’ex senatore pdl aveva acquistato la Roma nel 1991 e ci rimase fedelmente fino al 1993: ora la società giallorossa lo ricorda con un post su Twitter.


Mentre il Chelsea si riprende, Roma e Inter su Sarri

Sembrerebbe scongiurato l’addio tra Sarri e il Chelsea. I Blues salgono in quarta posizione in classifica e automaticamente in zona Champions; a questa buona ventata di speranza si aggiunge la vittoria ai quarti di finale di Europa League contro lo Slavia Praga. Le voci che accostano l’ex allenatore del Napoli alla Roma, però, non sembrano affievolirsi di molto: secondo La Gazzetta dello Sport, anche l’Inter avrebbe gli occhi puntati sul tecnico del Chelsea.


Dzeko offerto all'Inter dai suoi agenti

L’avventura giallorossa di Edin Dzeko potrebbe volgere al termine in estate. Nel 2020 infatti scadrà il contratto del bosniaco e, per rinnovare, l'attaccante vorrebbe un rinnovo fino al 2022 da 5 milioni netti a stagione. La Roma, però, non sarebbe intenzionata ad accogliere le richieste del centravanti ormai 33enne. Dzeko è per questo stato proposto un mese fa dai suoi agenti all'Inter e la dirigenza nerazzurra sta monitorando la vicenda. Lo riporta fcinternews.it.