I silenzi di Jim durante la crisi

IL MESSAGGERO - LIGUORI - La sosta non ha rasserenato la Roma, anzi se ne sono sentite di tutti i colori. Il presidente Pallotta parla da lontano, senza avvicinarsi alla squadra e già questo sembra incredibile in un momento di grave crisi. I suoi collaboratori prima sono stati zitti, poi sono andati a Doha. Franco Baldini fa conoscere il suo pensiero sui nuovi possibili allenatori un po’ dal Sudafrica e un po’ dalla Francia,ma negli ultimi anni le ha sbagliate più o meno tutte: abbiamo assistito a processi di direttori sportivi, allenatori, giocatori,ma l’ineffabile consigliere-ombra è sempre a sussurrare qualcosa nell’orecchio di Pallotta. E Ranieri, tra tanta confusione, che potrà mai fare di buono? Ha provato ad essere rassicurante, ma a Ferrara ha perso la calma e si è lasciato andare in una filippica controcorrente e sbagliata. Se non si raggiungerà il traguardo del quarto posto e della Champions saranno in molti a lasciare la Roma: ipse dixit, parola di allenatore e romanista. Ma sono argomenti da usare in una squadra con giocatori demotivati, che si sentono già in vendita, oppure non aspettano altro per mancanza di fiducia? Deve averlo capito anche lui, perché ha cambiato tono e adesso parla di un patto della squadra per il quarto posto. In poche parole, c’è grande confusione e la prova migliore è il processo mediatico (e interno) a Dzeko.

 

 

 

Roma, assalto Champions

IL TEMPO - MENGHI - Si è spento il sole di questo «derby», così sentito quando in campo scendevano le antagoniste della Juventus, che con l’arrivo di Ronaldo è diventata ancor più irraggiungibile in Italia e ha fatto il vuoto dietro di sé. Il Napoli si è dovuto rassegnare all'idea di non poter contendere lo scudetto alla superpotenza bianconera, che la Roma quest'anno vede col binocolo. Fino alla stagione scorsa erano loro due ad alternarsi alle spalle dei più forti, negli ultimi 5 anni le strade di giallorossi e partenopei erano allineate, coni primi appena un passo indietro: 399 punti contro 400 dal 2013/14 al 2017/18. Poi a Trigoria hanno perso la rotta e il margine è cresciuto, -14 è l'amaro verdetto. Oggi pomeriggio la Roma può provare ad accorciare le distanze, deve farlo per ridimensionare il fallimento e continuare a sperare nel quarto posto, con la consapevolezza che non dipende solo da lei (la sconfitta del Milan aiuta. Il destino sembra aver orchestrato tutto per pareggiare i conti col Napoli, arrivato una volta quinto nel 2014/15, due volte terzo e altre due secondo, quasi tre, mentre la squadra giallorossa ha collezionato già tre secondi posti,
due terzi e ad oggi è quinta in classifica. Ma il finale è ancora da scrivere e lo schema numerico perfetto può saltare se alla fine ci fosse l’auspicato sollievo Champions. Le ambizioni all'Olimpico dovrebbero costituire un fattore importante per la Roma, che deve rialzarsi e cercare di andare a prendersi quello che vuole: essere con continuità tra le grandi d’Europa. Dall'altra parte c'è un avversario  che rischia di distrarsi pensando

all’Arsenal, con Insigne grande assente della sfida nella capitale per una semplice contrattura all’adduttore che non gli dovrebbe impedire, invece, di giocare giovedì il quarto di finale. E un campionato diventato poco interessante lassù in vetta, col Napoli bloccato al secondo posto senza la possibilità di salire o scendere, a meno di clamorosi suicidi. Ranieri spera di aver premuto i tasti giusti per preparare al meglio questo derby del Sole che sembra non avere più l'appeal dei bei tempi e la tiepida risposta del pubblico ne è la prova: 11 mila biglietti venduti a ieri, circa 35 mila spettatori totali. C'è tempo per riempire un po’ gli spalti, per far sì che i tifosi siano i primi alleati del tecnico-ultras nella rincorsa Champions. «La Roma mi è rimasta nel cuore», dice l’allenatore che siede sulla panchina
opposta, uno scudetto in maglia giallorossa e la promessa non  mantenuta di provare a vincerlo da tecnico qui, con Totti in campo. Ancelotti ha una storia in sospeso con la Roma e un conto aperto con Ranieri, che non è mai riuscito a battere: 3 ko e 3 pareggi. Sono invece 32 i precedenti tra lui e i giallorossi: 11 vittorie, 12 pareggi, compreso l'1-1 di ottobre a Napoli, e 9 sconfitte. «Mi aspetto una gara gagliarda, i nostri avversari - ha sottolineato Carletto - sono stati messi sotto pressione e questo porterà grandi motivazioni. Vediamo se saremo in grado di aumentargli la preoccupazione... Loro lottano, noi vogliamo consolidare il 2° posto e arrivare alla sfida con l'Arsenal nelle condizioni migliori». Il Napoli non vuole distrazioni, la Roma non ha più alibi.


Torna Kolarov. In attacco Schick-Dzeko

IL TEMPO - MENGHI - Ranieri ripensa la Roma. Un po’ per valorizzare i giocatori su cui ha deciso di puntare contro il Napoli e un po’ perché il solido 4-4-2 non ha dato i frutti sperati, il tecnico giallorosso sembra intenzionato a mettere mano al modulo. In settimana ha provato il 4-2-3-1 già utilizzato con l'Empoli, ma non è escluso che rispolveri il 4-3-3 caro a Di Francesco, per provare a dare un'impronta più offensiva alla squadra che ruoterà intorno a Dzeko. Non significa, però, che Schick non avrà spazio: il ceco è favorito su Kluivert per partire dall'inizio, potrebbe fare l'esterno a destra. Un finto 4-4-2, in pratica.
Dall'altra parte ci sarà Perotti, Zaniolo può svariare tra centrocampo e trequarti, mentre la linea difensiva dovrebbe essere protetta dalla coppia Cristante-Nzonzi. De Rossi c'è, ma non dovrebbe essere rischiato, così come Under al rientro dal lungo stop e oggi arma dalla panchina. Degli infortunati della sosta ad andare in campo saranno in due, tutti in difesa: Kolarov e Manolas, anche se Marcano ha una chance di giocare al posto del greco. Altro ballottaggio tra Santon e Karsdorp nel ruolo lasciato scoperto da Florenzi, out come El Shaarawy, Pellegrini e Pastore.


Parla l'ex dg di Ranieri: "Seguitelo, già 9 anni fa uscimmo dal tunnel"

LA REPUBBLICA - PINCI - Nove anni fa portò la Roma a un passo dallo scudetto. Pochi mesi prima, però, avrebbe potuto firmare per il Napoli di De Laurentiis. Se Gian Paolo Montali, dg del Progetto Ryder Cup 2022, alla fine scelse Roma è soprattutto per un motivo che sa di presente: «Mi chiamò Claudio Ranieri, che avevo conosciuto alla Juve. Mi disse: “Dai vieni”. Avevo la penna in mano per firmare col Napoli, avevamo già scelto Mazzarri e
Bigon, poi spuntarono sul contratto i diritti d'immagine e ci fu una frenata. Lì si inserì Claudio». Anche allora la Roma era a pezzi, Ranieri la aggiustò: «La situazione era
drammatica, Claudio era appena arrivato. Perdemmo col Livorno, poi a Udine. Rosella Sensi voleva mandare tutti in ritiro, ma ottenni di poter parlare con la squadra. Chiesi se volevano andare in ritiro, dissi che volevo ne parlassero ne Totti e De Rossi mi chiamarono per dirmi che avevano scelto "Ma deve dire che la decisione di non andare l'abbiamo presa insieme”. Così feci, Rosella si arrabbiò molto». Poi arrivarono a tanto così dallo scudetto: «La svolta? Misi nello spogliatoio una tabella: “Con 9 vittorie e 2 pareggi saremo primi”. Mi dissero che avrebbe portato sfiga ma così fu, e regalai a tutti una
tv, anche ai massaggiatori». Però la partita con la Samp fece sfumare il titolo. Un anno dopo arrivarono gli americani: «La prima cosa che mi disse Di Benedetto fu che voleva deromanizzare la Roma: parole che qualcuno gli aveva messo in testa». Totti però resiste ancora oggi: «Una risorsa, se Francesco chiamava un giocatore quello alla Roma ci
veniva: non so come sia uso oggi, ma in questo è fenomenale».


Il futuro di Roma e Napoli: ora anche Pallotta studia De Laurentiis

LA REPUBBLICA - PINCI - Tre volte seconde, due volte terze, una volta quinte. Il curriculum degli ultimi sei anni è esattamente sovrapponibile, per Roma e Napoli, è l'accento sull'utopia che nessuna delle due è riuscita a trasformare in realtà. Da una parte il merito di aver provato ad insidiare il dominio bianconero, dall'altra il peso di essersi
dovute rassegnare a fare da spettatrici. Strade diverse, percorsi che avrebbero potuto sovrapporsi o incrociarsi, ma mai seguendo l'uno le tracce dell'altro. Eppure inseguendosi. Napoli e Roma, oggi avversarie all'Olimpico, hanno venduto tanto: Higuain e Alisson, Cavani e Salah, Jorginho e Pjanic. Diversa però è sempre stata la costruzione: la Roma in questi ultimi 5 anni ha acquistato 68 calciatori, il Napoli soltanto 37, quasi la metà. Meno operazioni, più risultati, più punti: 13 quelli di distacco tra il 2° posto di Ancelotti e il quinto di Ranieri, con la squadra a pezzi nel fisico e nel morale. Al contrario Sir Carlo da Reggiolo ha in tasca 11 pass d'accesso alla prossima Champions, cerca punti per consolida re la posizione alle spalle della Juve e attende di proiettarsi verso i quarti di Europa League. C'è  dunque perfino margine per programmare con anticipo il futuro, nel solco di quella continuità che è diventata il leit motiv della gestione De Laurentiis, «Koulibaly, Alan e i nostri big restano, il club non ha bisogno di vendere o di fare plusvalenze. L'ossatura
della squadra è già molto valida, basta completarla», assicura l'allenatore del Napoli. Una strada - ed è una novità - che inizia ad affascinare pure la Roma, che fino a oggi riteneva di
non poter crescere davvero senza lo stadio di proprietà su cui la proprietà Usa ha puntato tutte le fiches. Perla prima volta negli ultimi 8 anni, Pallotta deve decidere che strada imboccare. Da una parte la tentazione di una nuova rivoluzione, affidata a Luis Campos, direttore sportivo portoghese del Lille e ultimo innamoramento del presidente americano. Dall'altra la suggestione di portare a Roma un grandissimo allenatore per aprire un ciclo
che punti a vincere in fretta: proprio sul modello del Napoli. Non è un caso che da settimane i manager romanisti strizzino l’occhio a quel Sarri cui De Laurentiis affidò l'ultima missione scudetto, e addirittura accarezzino il sogno Conte, più o meno quanto riuscì lo scorso anno al Napoli convincendo Ancelotti. Il suo calcio in azzurro è appena iniziato, eppure promette di durare a lungo grazie alla sintonia che si è creata tra il tecnico e il suo presidente: non solo sul mercato. «Ho investito tre milioni per migliorare îl nostro centro sportivo, costruiremo altri tre campi per il settore giovanile e dopo le Universiadi completerò a mie spese il restyling del San Paolo», ha annunciato ieri De Laurentiis, mettendo così da parte il progetto del nuovo stadio. Anche in questo il Napoli è più conservatore.


Florenzi: "Forza ragazzi, siamo la Roma" (Foto)

Alessandro Florenzi tiferà Roma fuori dal campo. A causa dell'infortunio non potrà giocare al fianco dei suoi compagni e incita la squadra attraverso un post sul profilo Instagram:

 

 
 
 
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DAJE!!! #forzaragazzi #romanapoli #noisiamolaroma

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Roma vs Napoli, i giallorossi perdono 4-1

INSIDEROMA.COM - Alle ore 15 allo Stadio Olimpico, a distanza di circa quattro mesi dall'ultima volta, la Roma di Claudio Ranieri scende in campo per giocarsi le ultime chance di conquistare un posto nella prossima edizione della Champions League. Il mister testaccino ha il forte dubbio se passare dal 4-4-2 al 4-3-3, questo l'unico nodo da sciogliere. Per il resto, linea difensiva composta da Santon, Fazio e Kolarov, con Manolas e Marcano in ballottaggio. Centrocampo a tre con Nzonzi, Zaniolo e Cristante mentre il reparto offensivo sarà composto da Schick, Perotti e Dzeko.

 

LE PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Santon, Fazio, Manolas, Kolarov; Nzonzi, De Rossi; Cristante, Schick, Perotti; Dzeko.
A disp.: Mirante, Fuzato, Marcano, Juan Jesus, Karsdorp, Zaniolo, Coric, Riccardi, Ünder, Kluivert.
All.: Ranieri

 

NAPOLI (4-4-2): Meret; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Fabian Ruiz, Verdi; Milik, Mertens.

A disp.: Karnezis, D'Andrea, Luperto, Malcuit, Ounas, Younes, Gaetano.

All.: Ancelotti

 

 

 

 


Zaniolo in panchina a causa dell'influenza

Nicolò Zaniolo non sarà tra i titolari del match tra Roma e Napoli. Il ragazzo partirà infatti dalla panchina a causa dell'influenza che lo ha colpito nelle ultime ore. Al suo posto spazio a Bryan Cristante.


Santon: "Partita fondamentale. Ce la giochiamo, sappiamo di stare bene"

Davide Santon, terzino della Roma, ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel pre partita del match contro il Napoli:

"Oggi partita fondamentale, sappiamo quanto sia importante perché gli scontri diretti sono sempre quelli più importanti. Ce la giochiamo, sappiamo di star bene, vedremo come andrà".


Serie A, l'Atalanta vince a Parma per 3-1

C'è anche l'Atalanta nella lotta per l'Europa. Nell'anticipo delle 12.30 del ventinovesimo turno di Serie A la formazione bergamasca passa in rimonta sul campo del Parma. 3-1 dell'undici di Gasperini, nel primo tempo Pasalic (24') risponde al gol dell'ex romanista Gervinho (8'), nella ripresa decisiva la doppietta di  Zapata (75' e 94'). L'Atalanta sale al quinto posto a quota 48 punti e scavalca momentaneamente la Roma, impegnata nel pomeriggio con il Napoli.


Mario Rui: "Non è stato semplice quando sono arrivato alla Roma. Ora sono contento al Napoli"

Mario Rui, giocatore del Napoli ed ex Roma, ha parlato prima del match contro i suoi ex compagni:

"Al di là dell’infortunio che ho avuto è stata una grande soddisfazione, un traguardo importante della mia carriera. Non è stato semplice però quando sono arrivato in una società grande come la Roma. Adesso mi trovo in una società importante come il Napoli e sono contento così".


Mertens: "Loro sono giocatori forti, noi dobbiamo fare il nostro gioco"

Dries Mertens, esterno offensivo del Napoli, ha parlato nel pre partita contro la Roma:

"Diventa una partita difficile perché sono giocatori forti, dobbiamo fare il nostro gioco e vedere cosa possiamo fare".