Nzonzi deve alzare i giri e Cristante sfida l’amico Petagna

GAZZETTA DELLO SPORT - Si racconta che Ranieri sia rimasto sorpreso dal differente rendimento di Nzonzi contro l’Empoli. Deficitario nei primi 20-25 minuti di gioco, dove il francese ha praticamente sbagliato un po’ tutto. Molto buono nel resto della partita, dove Steven (dopo un recupero a centrocampo) ha sostanzialmente cambiato marcia, prendendo per mano la Roma soprattutto nella fase di transizione. (…).Ranieri vuole capire se può affidarsi a lui, in attesa che in mezzo al campo rientri anche De Rossi. Da questo punto di vista, la sfida di oggi è un test importante, in attesa di un’eventuale controprova. Oggi Nzonzi farà coppia in mezzo al campo con Cristante, la cerniera di un centrocampo che dovrà essere bravo a dare copertura alla difesa ma anche ad accompagnare la manovra in fase offensiva. Cristante che, tra l’altro, vivrà una sfida particolare dentro la sfida, quella con il suo amico del cuore Petagna. (…).


Effetto Ranieri: là dietro adesso guida Marcano

GAZZETTA DELLO SPORT - Arrivato in estate a parametro zero, Ivan Marcano aveva scelto la Roma (anche) su consiglio dell’amico Casillas perché era convinto che la Serie A fosse un campionato adatto alle sue caratteristiche. La difesa alta di Di Francesco, e le difficoltà che hanno coinvolto il suo reparto e la squadra tutta, non lo hanno aiutato, tanto che lo spagnolo ha giocato appena 11 partite, di cui 8 in campionato. Da qualche settimana la storia è cambiata: con il vecchio allenatore, in Serie A, aveva giocato contro Atalanta, Chievo e Frosinone, col nuovo è stato invece impiegato contro l’Empoli. Non che Ranieri avesse molta scelta, visto l’infortunio di Manolas e la squalifica di Fazio, ma anche oggi a Ferrara toccherà a lui. Ha scavalcato nelle gerarchie Juan Jesus, complice il fatto che il brasiliano potrebbe essere dirottato a sinistra per l’assenza di Kolarov. Ancora emergenza, dunque. E ancora necessità di avere un giocatore con l’esperienza di Marcano in campo, a maggior ragione adesso che sembra aver preso confidenza con la nuova realtà. Tanto che durante gli allenamenti di questa ultima settimana è uno di quelli che meglio ha recepito le indicazioni di Ranieri. «In questa stagione ho giocato meno di quello che volevo - ha ammesso ai microfoni di Sky -, e la prima cosa è cercare di fare autocritica. Ma io voglio fare meglio e restare». Ogni decisione è stata rimandata all’estate, visto che la Roma non sa né chi sarà l’allenatore, né il direttore sportivo, né quale competizione europea giocherà. (…). Mai aveva giocato così poco in carriera in giro per l’Europa, tra Spagna, Portogallo, Russia e Grecia. Paesi diversi, allenatori diversi, modi di difendere diversi, come diversi, per non dire agli antipodi, sono quelli di Di Francesco e Ranieri: «Ogni allenatore ha le proprie idee e le proprie differenze, ma io non voglio rivelare troppo. Venivamo da un periodo con troppi gol presi e la priorità del nuovo tecnico è dare sicurezza alla difesa». (…).


Elsha si tinge di azzurro e guida la carica alla Spal

REPUBBLICA - FERRAZZA - Nove gol, nazionale e contratto. Tre mesi per prendersi tutto, tre mesi per la definitiva consacrazione. El Shaarawy e la sua stagione d’oro passano per la trasferta di oggi a Ferrara, nella quale l’attaccante vorrebbe trovare la sua decima rete in campionato e prepararsi così al suo ritorno in azzurro. In pratica, il commissario tecnico Roberto Mancini l’ha chiamato per la prima volta da quando è sulla panchina dell’Italia, visto che ai primi di febbraio il giallorosso aveva partecipato solamente a uno stage a Coverciano, senza che ci fossero partite ufficiali. Il Faraone è l’attuale capocannoniere della squadra giallorossa e non vede l’ora di andare in doppia cifra, come in carriera gli era accaduto solo un’altra volta, ai tempi del Milan, nel 2013. Sono passati sei anni all’interno dei quali ha lavorato molto per trovare continuità di rendimento, soprattutto caratteriale. E oggi, contro la Spal (ore 18), sarà confermato da Claudio Ranieri nella formazione titolare: esterno sinistro a sostegno di un attacco formato da Dzeko e Schick. E Stephan spera di trovare il suo secondo gol consecutivo, dopo quello realizzato nella vittoria (2-1) contro l’Empoli. Poi si potrà così godere fino in fondo la chiamata di Mancini (insieme a lui convocati Zaniolo, Cristante e Florenzi), arrivata per giocare le due gare di qualificazione a Euro 2020, contro Finlandia e Liechtenstein. L’azzurro gli è mancato tantissimo, sente di meritare quella maglia e vorrebbe che la sua crescita nella Roma lo aiutasse a consolidare anche la posizione con l’Italia. Poi il giocatore penserà a un rinnovo contrattuale del quale si parla pochissimo e che invece dovrà essere argomento di discussione non appena il club di Trigoria concluderà la sua fase di riassetto societario. El Shaarawy ha il contratto in scadenza nel 2020, a giugno entrerà quindi nel suo ultimo anno di legame con la Roma. Inevitabile che i giallorossi ridiscutano il tutto, allungandogli il contratto e adeguandogli l’ingaggio. Il suo manager, Pastorello, aveva già cominciato a parlare con Monchi. A tal proposito, uno dei nomi che si fanno per la poltrona da ds del futuro (ora c’è l’interregno di Massara), è quello di Petrachi, attualmente al Torino (il suo contratto con i granata scadrà nel 2020).


Taccola, calciatore e ragazzo perbene. L’amore giallorosso cinquant’anni dopo

GAZZETTA DELLO SPORT - Il 16 marzo del 1969 negli spogliatoi dello stadio Amsicora di Cagliari moriva Giuliano Taccola, centravanti romanista. Il caso vuole che proprio oggi la Roma disputi alle ore 18 a Ferrara, contro la Spal, una partita in trasferta. Infatti Taccola venne a mancare proprio intorno a quell’ora, precisamente alle 17.15 e per uno strano gioco del destino proprio contro la Spal egli aveva segnato l’8 ottobre 1967 il gol forse più bello della sua carriera, un’azione in profondità dopo un lancio di Peirò: il portiere Mattrel scartato e gol a porta vuota. (…).Per un gioco di calendari e di orari, la figura di Taccola ci dà appuntamento dopo 50 anni. Fu un grande calciatore. Scomparso prematuramente, non ebbe il tempo di dimostrare tutto il suo valore ma riuscì, con la Roma, a mettersi in luce quel tanto da far intuire le sue potenzialità di attaccante(…). Era un finalizzatore a tutto tondo e segnava di destro e di sinistro, di testa, di potenza e di precisione; veloce e scattante, potente e rifinitore, opportunista e tiratore dalla distanza, sapeva svariare su tutto il fronte. (…).

Alla Roma doveva essere un rincalzo di Peirò ma alla prima partita, contro l’Inter di Herrera, fece un gol strepitoso conquistandosi il posto da titolare e costringendo lo stesso Peirò ad arretrare nella posizione di trequartista. Herrera lo aveva già notato e l’anno successivo, quando andò alla Roma, lo volle al centro dell’attacco. Il Mago era arrivato per volontà di Franco Evangelisti, presidente e braccio destro di Andreotti, che nel 1968 si candidò in Parlamento e lasciò la guida dei giallorossi. (…).Taccola aveva delle disfunzioni cardiache leggere fin da ragazzo e (…) queste patologie erano passate al vaglio del Genoa prima, della Roma poi e del centro tecnico di Coverciano ma senza che ne scaturisse alcun approfondimento sulla sua idoneità. La prevenzione medico-sportiva era allora lasca, basata su una legge del 1950, aggirata da tutti. (…).Quel 16 marzo Taccola non giocò. Aveva dormito l’ultima notte all’Hotel Mediterraneo. Pallido e stanco aveva fatto una sgambata e pranzato leggero, aveva freddo e tremava in tribuna durante la partita. Alla fine del match (0-0) era sceso negli spogliatoi per salutare i compagni. Poche parole con Ginulfi, Santarini, Scaratti poi la crisi, il malore e i disperati quanto inutili tentativi di rianimarlo. Mancò in pochi attimi. Seguirono polemiche, un’inchiesta e tanto dolore. (…).


Nasce la Totti Championship League

MESSAGGERO - Francesco Totti fa il suo ingresso nel calcio virtuale, quello giocato davanti alla tv con un pad tra le mani. L'ex numero 10 scenderà in campo negli eSportsgrazie a un accordo siglato con Virtual Pro League che proprio ieri ha lanciato sul suo account Instagram la Totti Championship League, competizione esportiva che si disputerà su Fifa 19. «Sono contento di presentarvi la prima di lega di eSport con il mio nome», ha cinguettato Francesco su Twitter. Andiamo nel dettaglio: il torneo si svolgerà online su Fifa 19 e sarà aperto a tutti i giocatori possessori di Ps4, Xbox One e PC, chi conquisterà la finale si sfiderà un luogo ancora da definire nel mese di settembre (il Totti day) a cui parteciperà anche il dirigente giallorosso. Il tabellone sarà composto da giocatori 1vs1 e 11vs11, il vincitore del torneo 1vs1 avrà l'onore di sfidare Totti in persona, oltre a ricevere un premio in denaro e una maglietta firmata. La Virtual Pro League è una community a cui hanno aderito club ufficiali e star dei social network. Anche la Roma è rappresentata negli eSport con Alex ‘Alekzandur’ Betancourt, Simon ‘Zimme’ Nystedt, Conran ‘Rannerz' Tobin e Damian ‘Damie' Augustyniak. Nell'aprile 2018, la squadra giallorossa è diventata campione nella Gfinity Elite Series Season 3.


Ora conta solo vincere

MESSAGGERO - LIGUORI - Non sono necessari ragionamenti complicati per stabilire l’obiettivo della Roma di Claudio Ranieri. L’organico, la formazione, la tattica, il gioco sono tutte categorie del passato. Da adesso alla fine, conta soltanto vincere il più possibile. Non ci sono distrazioni infrasettimanali, non ci sono coppe, soltanto partite di campionato per arrivare, alla fine, al quarto posto. Oppure, chiudere una stagione in modo fallimentare. Ed aprire, alla fine, un bilancio inquietante, che non può riguardare soltanto l’ultima stagione,ma per forza almeno gli ultimi cinque anni della gestione Pallotta e Co. Si deve partire almeno dalla Roma di Garcia, forse la migliore per i due secondi posti consecutivi, che aveva Dzeko, Manolas, De Rossi, ma anche Salah, Gervinho, Pjanic e Rudiger che sono stati venduti. Poi Spalletti, che aveva il mandato di estromettere Totti,ma aveva ancora Strootman e Sczezsny, altrettanto venduti. A Di Francescoè rimasto Dzeko e, per fortuna, Kolarov, ma si è trovato con un buco in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco (Schick). A Ranieri chiediamo solo di fare il possibile, da romanista quale è, per tentare di afferrare l’ultimo traguardo. Oggi, con la Spal, è una partita delicata e importantissima, perché a Milano c’è il derby. Guardando il calendario è una delle poche occasioni per rosicchiare punti, a una o tutte e due le milanesi.


Roma formula Leicester: Zaniolo si sposta sulla fascia

REPUBBLICA - PINCI - Mezzala. Poi trequartista. Addirittura falso nueve e come non bastasse attaccante esterno. E non è ancora finita. Il pellegrinaggio tecnico di Nicolò Zaniolo riparte da Ferrara: contro la Spal la Roma cerca la conferma alle buone sensazioni - alterne, a dire il vero - dell’esordio di Ranieri sulla panchina giallorossa. E stavolta in campo andrà la prima versione della squadra che ha in testa il tecnico: un 4-4-2 con due punte vere e due esterni che sappiano diventare attaccanti aggiunti, la formula che valse il titolo inglese col Leicester. Una veste in cui Zaniolo avrà un ruolo chiave: quello di laterale di centrocampo. Lì, da sempre, ha impiegato Ranierii propri uomini di fantasia: Rui Costa con la Fiorentina, Menez nella sua prima Roma, quasi 10 anni fa. L’esempio più simile però è quello di Mahrez, il mancino che a Leicester trasformò in un laterale implacabile anche sotto porta e che fece innamorare mezzo mondo, tra cui Monchi e Di Francesco che l’avrebbero voluto per la loro prima stagione con la Roma. Oggi - a meno che il doloretto al polpaccio non suggerisca prudenza - a destra nella linea di centrocampo giocherà Zaniolo, mancino come Mahrez. E quello soltanto: ha caratteristiche diverse, fisico diverso. Ma qualità e un tiro da sfruttare per poter fare la differenza sulla fascia. L’operazione rilancio per il fantasista che non segna da più di un mese, Roma-Porto del 12 febbraio, e che in trasferta ha inciso con assist, sì, ma ancora aspetta ancora il primo gol. Quelli, a dire il vero, Ranieri se li aspetta da Dzeko e Schick, che proprio a Ferrara segnò la prima volta in campionato con la Roma. Il tecnico ha scelto: li vede insieme e insieme giocheranno, per attuare quell’idea di attacco bicefalo che l’allenatore ha in testa da prima ancora di firmare. I due sono legati da un grande rapporto di amicizia, dopo la rete decisiva all’Empoli Dzeko è stato il primo a fare i complimenti a Schick. Che si è sempre chiesto che senso avesse dover rinunciare a giocare con l’amico. Non può far altro che dimostrare quanto fosse sbagliato.


Fifa contro Uefa, dal 2021 Mondiale per club a 24 squadre

MESSAGGERO - Via alla rivoluzione dei format Mondiali, ma non sarà pacifica. Il Consiglio della Fifa, riunitasi ieri a Miami, ha infatti dato l'ok al Mondiale per club a 24 squadre: il torneo allargato scatterà dal 2021 e sarà ovviamente molto diverso per durata e competitività rispetto a quello odierno, al quale partecipano le 6 squadre campioni delle confederazioni continentali più la squadra campione nazionale del Paese ospitante. La prima edizione del nuovo Mondiale per club si disputerà tra il 17 giugno e il 4 luglio 2021 e a lasciargli il posto sarà la Confederations Cup, che andrà in pensione anticipata. «Questa è una pietra miliare per la Fifa e per i club di tutto il mondo», ha detto con soddisfazione il presidente della Federcalcio mondiale Gianni Infantino. Ma il cambiamento epocale non piace affatto alla Uefa (il presidente Alekasnder Ceferin sarebbe stato l'unico a votare contro) e all'Ecal'Associazione europea dei top club guidata dal presidente della Juventus Andrea Agnelli. Eca che, stando a un'indiscrezione del Sueddeutsche Zeitung, avrebbe inviato alla Uefa una lettera in cui ribadisce la contrarietà al progetto, minacciandone il boicottaggio.

STUDIO DI FATTIBILITÀ Meno burrascoso l'altro cambiamento, ovvero il progetto di un Mondiale per Nazionali a 48 squadre. È stato deliberato uno studio di fattibilità già per l'edizione del Qatar nel 2022. Per realizzare questo format sarà necessaria la disponibilità da parte di un paese confinante con il Qatar ad ospitare alcune partite. «Abbiamo mostrato al Consiglio lo studio di fattibilità secondo cui è possibile espandere il Mondiale a patto che siano soddisfatte alcune condizioni», ha spiegato Infantino, al termine della riunione. Servirà quindi almeno un paese disposto a collaborare con il Qatar, ma una decisione definitiva sull'allargamento sarà presa solo in occasione del Congresso della Fifa in programma a Parigi il 5 giugno. Secondo alcuni rumors che circolano ormai da diverse settimane il Kuwait e l'Oman sono tra i possibili Paesi che potrebbero fornire un assist al Qatar, e quindi alla Fifa. «Se decideremo di allargare il format dei Mondiali - ha spiegato Infantino - anche altri paesi dovranno ospitare delle partite. Quindi ora dobbiamo analizzare e capire quali possono essere queste nazioni pronte per i Mondiali del 2022. La decisione finale spetterà al Congresso, quando le 211 federazioni nazionali affiliate voteranno la proposta».


Lanzalone si dimette dal cda di Acea

MESSAGGERO - Luca Alfredo Lanzalone lascia anche il cda di Acea. L'avvocato travolto dall'inchiesta sullo stadio della Roma, per il quale è in corso già il processo col rito immediato, subito dopo l'arresto aveva lasciato la presidenza della multiutility restando però nel cda come consigliere. Una permanenza, nonostante i guai giudiziari, che aveva destato polemiche e critiche da parte dell'opposizione. Finisce così l'avventura nella partecipata per Lanzalone che comunque, precisa una nota dell'azienda, «possiede, alla data odierna, 3.070 azioni».


Dzeko-Schick con Zaniolo ed El Shaarawy

IL TEMPO - MENGHI - La Roma di Ranieri prende forma, il 4-4-2 si era già visto con l'Empolima quello di Ferrara sarà il vero modello da ricalcare nelle prossime partite, con i due bomber d'area Dzeko e Schick e gli esterni sulla linea dei mediani che oggi saranno Zaniolo ed El Shaarawy: il baby è recuperato e per la prima volta, dopo aver fatto la spalla all'attaccante ceco lunedì (e in passato il trequartista, l'ala e la mezz'ala), agirà sulla fascia destra del centrocampo, mentre sulla sinistra ci sarà il «Faraone», carico e motivato dopo la ritrovata convocazione in nazionale. L'alternativa al 19enne è Kluivert, per Perotti è già un successo andare in panchina vista la stanchezza accumulata e gli acciacchi. I mediani saranno ancora Cristante e Nzonzi, alle spalle dei due esterni assenti i titolarissimi Florenzi, squalificato, e Kolarov, alle prese con un'infiammazione alla cicatrice di una vecchia lesione al flessore (risponderà alla chiamata della Serbia, ma probabilmente sarà subito rispedito a Trigoria), bensì Karsdorp e uno tra Santon(favorito) e Jesus, che è a sua volta in lizza per fare coppia con il rientrante Fazio e per questo ruolo parte leggermente avanti rispetto a Marcano: «Con Ranieri - ha detto lo spagnolo - la priorità è dare sicurezza alla difesa».


Parte la corsa a Euro 2020 con quattro giallorossi

IL TEMPO - LO RUSSO - Tra conferme e sorprese Roberto Mancini ha sciolto le riserve sugli eletti a rappresentare l'Italia nei primi due impegni delle «European Qualifiers» con Finlandia e Liechtenstein (sabato 23 marzo a Udine e martedì 26 marzo a Parma). Il capocannoniere Fabio Quagliarella torna nella lista azzurra. Come lui confermati, dopo la chiamata nello stage di febbraio, Stephan El Shaarawy, Leonardo Spinazzola e Armando Izzo. Il ct sposa ancora una volta la linea verde e chiama Kean (classe 2000),
Zaniolo e Donnarumma ('99), Barella e Chiesa ('97) e l'atalantino Mancini ('96). La sorpresa in negativo questa volta è la mancata chiamata di Domenico Criscito Nessun giocatore del Napolicompare nell'elenco dei 29 stilato dal ct azzurro. Insigne si è infortunato prima della gara contro il Salisburgo e dovrà stare fermo 3
settimane, mentre Meret è stato invece convocato dall'Under 21 di Di Biagio. Tra i giallorossi si rivedono anche Florenzi e Cristante. Gli azzurri si raduneranno lunedì a Coverciano, nella tarda mattinata di venerdì 22 marzo la Nazionale raggiungerà Udine alla vigilia del match con la Finlandia e resterà ad allenarsi al «Friuli» domenica 24, per poi trasferirsi a Parma in vista della seconda sfida con il Liechtenstein. Il cammino verso la fase finale inizierà il 23 marzo a Udine con la Finlandia, con cui l'Italia è in netto vantaggio nei 13 precedenti: 11 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta.


Roma missione Champions

IL TEMPO - AUSTINI - «Forza Roma» risponde Ranieri incitato dai tifosi alla stazione Termini. È bastato il suo arrivo per calmare i bollenti spiriti di una piazza sfinita dalle delusioni di una stagione triste, così la partenza verso Ferrara non ha regalato scene di tensione com'era successo di recente, quando la squadra si apprestava a salire sul treno verso Firenze. E ancora non sapeva che stava per prenderne sette tutti insieme in Coppa Italia. Oggi si va in missione in casa della Spal per vendicare la vergognosa sconfitta dell'andata all'Olimpico, ma soprattutto per ridare linfa alla rincorsa Champions. L'occasione è particolarmente ghiotta nella giornata in cui le milanesi si affrontano nel derby.

E allora per la Roma è vietato sbagliare, servono altri tre punti da mettere insieme a quelli raccolti con fatica in casa contro l'Empoli per poi fermarsi due settimane E curarsi. Sì, perché anche oggi Ranieri dovrà rinunciare a sei titolari: mezza difesa è fuori (Florenzi squalificato più gli infortunati Manolas e Kolarov), a centrocampo mancano i romani De Rossi e Pellegrini e in attacco Underè desaparecido. Non c'è neppure Pastore, ma lui non fa più notizia. Insomma una Roma piena di cerotti, insicurezze, pressioni: inutile dire quanto sarebbe complicato gestire i prossimi quindici giorni senza essersi avvicinati al quarto posto. Non resta che aggrapparsi proprio a Ranieri, alla sua serenità, alla voglia di rendere più facili le cose in campo per la squadra, puntando su una difesa protetta, concetti semplici col pallone tra i piedi e spazio alla classe e il fisico della coppia Dzeko-Schick che Di Francesco non è riuscito a cementare. Il 4-4-2 è la soluzione a tanti equivoci, magari un passo indietro rispetto all'evoluzione generale della tattica, ma alla Roma oggi servono più punti che idee. Il piazzamento finale determinerà la programmazione della prossima stagione, anche se il diesse Ricky Massara ha iniziato a impostare la squadra che verrà con i primi appuntamenti con vari procuratori. Non sa ancora se sarà lui a costruire la Roma del futuro, ma lavora come se fosse certo della conferma e proverà a convincere Pallotta con i primi affari da confezionare entro il 30 giugno. Sì, le «maledette» plusvalenze servono anche quest'anno per far quadrare i conti, a maggior ragione dopo aver perso i 15 milioni che valevano i quarti di Champions. Il ko di Porto ha anticipato la rivoluzione, portandosi via anche Monchi. Lo spagnolo, che era in parola con l'Arsenal, è stato richiamato dal Siviglia. E pare abbia ceduto alle richieste del cuore: in patria lo danno pronto a firmare un triennale con il club che lo ha reso grande. E ha illuso la Roma.