Pallotta: "Ringrazio Di Francesco per l'impegno e l'atteggiamento professionale. Gli auguro il meglio"

James Pallotta, presidente della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’esonero di Eusebio Di Francesco su asroma.com:

“Da parte mia e di tutta l’AS Roma, vorrei ringraziare Eusebio per l’impegno profuso. Ha sempre lavorato con un atteggiamento professionale e ha messo al primo posto gli interessi del Club rispetto a quelli personali. Gli auguriamo il meglio per la sua carriera”.


Zaniolo: "Ringrazio Di Francesco per aver creduto in me dal primo momento" (Foto)

Nicolò Zaniolo, centrocampista della Roma, ha commentato sul suo profilo Facebook l’esonero di Eusebio Di Francesco. Queste le sue parole:

“In bocca al lupo mister, le sarò sempre riconoscente per aver creduto in me dal primo momento. Grazie di tutto, le auguro il meglio”.


Ranieri atteso a Roma domani alle 12:55

Claudio Ranieri è l'indiziato principale per sostituire Eusebio Di Francesco sulla panchina della Roma. Secondo quanto riferisce Gianluca Di Marzio a Sky, l'ex tecnico del Fulham dovrebbe arrivare a Fiumicino già domani intorno alle 12:55. 


Monchi si interroga sul suo futuro alla Roma

Dopo l'esonero di Di Francesco potrebbe lasciare la Roma anche il DS Monchi. L'ex Siviglia, infatti, aveva un feeling particolare con l'allenatore sposandone da subito il progetto. Vendendo meno Di Francesco, come riferisce Sky Sport, Monchi starebbe pensando di salutare la Roma anticipatamente. In caso di addio potrebbe trasferirsi all'Arsenal, dove ritroverebbe Emery.


De Sisti: "La discontinuità ha fatto prendere la decisione contro Di Francesco. Ranieri è un romano autentico"

Giancarlo De Sisti, romano ed ex giocatore della Roma con cui ha vinto una Coppa Italia ed una Coppa delle Fiere, ha parlato della situazione allenatore in casa giallorossa ai microfoni di tuttomercatoweb.com:

"Quando c'è un esonero è sempre brutto. Con la sua passione, il suo entusiasmo e la sua qualità aveva portato la Roma a brillare non solo in Italia ma anche in Europa. E' lo strano destino degli allenatori che pagano per tutti"

Decisione giusta da parte della Roma?
"Non mi permetto di giudicare, certo c'è poco tempo per un allenatore o un traghettatore. Ora i giocatori si sentiranno sotto esame in vista della prossima stagione. La squadra comunque mi sembrava con il tecnico. Purtroppo se perdi un derby ti manca qualcosa. E la discontinuità mostrata dalla squadra ha fatto probabilmente prendere questa decisione"

Che pensa invece di Ranieri?
"Conosce la piazza ed è un grande allenatore, gentiluomo. E' un romano autentico, nelle viscere. E' un comandante che si fa amare".


Allenamento Roma, seduta pomeridiana alle 15:15. Potrebbe esserci già Ranieri

Dopo l'addio a Di Francesco, la Roma tornerà a lavoro in vista del prossimo match di campionato contro l'Empoli. L'appuntamento è fissato alle ore 15:15, con Claudio Ranieri che molto probabilmente guiderà i giocatori nel suo primo allenamento in giallorosso.


InsideRoma Daily News: Esonerato Di Francesco, per sostituirlo pronto Ranieri

NOTIZIE DEL GIORNO | 7 MARZO 2018

QUI ROMA
La notizia principale di giornata, in casa Roma, è l’esonero di Di Francesco.
L’allenatore abruzzese non sarà più alla guida della Roma, con Claudio Ranieri in pole position per sostituirlo. Ranieri sarebbe atteso a Roma domani, intorno le 12:55 e potrebbe già dirigere l’allenamento delle 15:15. Sembrano definitivamente tramontate , dunque, le ipotesi Sousa (vicino al Bordeaux) e Donadoni; che ha dichiarato di non avere contatti con la Roma e non essere interessato a incarichi brevi.
Immancabili i saluti ed i ringraziamenti per Di Francesco. In primis il presidente Pallotta, che ringrazia il mister per la professionalità augurandogli il meglio. Anche Zaniolo, lanciato nel panorama che conta proprio da Di Francesco, ha voluto ringraziare il mister: “In bocca al lupo mister, le sarò sempre riconoscente per aver creduto in me dal primo momento. Grazie di tutto, le auguro il meglio”.
Ma dopo l’addio a Di Francesco potrebbe salutare anche il DS Monchi, che vedendo mancare un punto cardine del suo progetto potrebbe decidere di salutare la Roma.

INTERVISTE

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Pioli: "Innegabile la crescita di Zaniolo, ma il miglior talento italiano è Chiesa"

Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Radio Bruno Toscana dei talenti del calcio italiano; mettendo a confronto Chiesa con Zaniolo:
"Non so se Chiesa diventerà mai un attaccante da 20 gol però io lo sto paragonando a Mbappé, pure lui era partito giocando più esterno e adesso fa l'attaccante. Di sicuro Federico, al di là della crescita innegabile di Zaniolo, è adesso il miglior talento del calcio italiano. Non so cosa sia meglio per il futuro di Chiesa, ma posso dire che oltre ad essere molto forte lui è molto dentro le nostre cose ed è fiorentino. Non mi aspettavo una sua crescita così importante, è maturato in tutti gli aspetti, basta vedere anche come ha reagito ai fischi di Bergamo. Le critiche di Gasperini a Federico? Ho la mia opinione in merito e me la tengo".


Squinzi: "Dispiaciuto per l'esonero di Di Francesco. E' un signor allenatore"

Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo, ha commentato l'esonero di Di Francesco ai microfoni di tuttomercatoweb.com:
"Di Francesco? Sono molto dispiaciuto per il suo esonero. Eusebio è un signor allenatore. Certo, se lo hanno esonerato avranno i loro motivi. Chi paga, del resto, è sempre l'allenatore. Avrebbe meritato quanto meno una prova d'appello? Forse sì. Certo, ieri sera non è stata bella l'eliminazione. Peccato".


Europa League, 0-0 tra Inter e Francoforte. Tris del Napoli contro il Salisburgo

Si sono giocati oggi i match d’andata degli ottavi di finale di Europa League, con impegnate le italiane Inter e Napoli.
Per l’Inter, ospite dell’EintrachtFrancoforte, solo un pareggio per 0-0.
Tutto facile, invece, per il Napoli; che ha battuto 3-0 il Salisburgo in casa grazie alle reti di Milik, Ruiz e l’autoretedi Onguene.

Questi gli altri risultati di giornata:

Dinamo Zagabria–Benfica: 1-0 (38’ rig. Petkovic)
Rennes-Arsenal: 3-1 (4’ Iwobi (A), 42’ Bourigeaud (R), 65’ aut. Monreal (R), 88’ Sarr (R) – 41’ espulso Sokratis (A))
Siviglia-Slavia Praga 2-2 (1’ Ben Yedder (S), 25’ Stoch (SL), 28’ El Haddadi (S), 39’ Kral (SL))
Zenit-Villareal 1-3 (33’ Iborra (V), 35’ Azmoun (Z), 64’ Moreno (V), 71’ Morlanes (V))
Chelsea-Dinamo Kyev 3-0 (17’ Pedro, 65’ Willian, 90’ Hudson-Odoi)
Valencia-Krasnodar 2-1 (12’ e 24’ Rodrigo (V), 63’ Claesson (K))


C'è qualcosa che non Var

INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Finisce con Alessandro Florenzi in lacrime, distrutto nell'animo per aver causato il calcio di rigore che, di fatto, ha estromesso la Roma dalla competizione, la campagna nella Champions League 2018/2019 della squadra di Eusebio Di Francesco.

Se il numero 24 giallorosso ha commesso un'ingenuità plateale nel trattenere, seppur leggermente, un avversario a pochi passi dalla porta di Olsen, quando questi mai sarebbe stato in grado di raggiungere il pallone per andare in rete, è pur vero che a condannare definitivamente la formazione capitolina ci ha pensato qualcun altro; ad essere precisi, un quarantaduenne di Istanbul corrispondente al nome e cognome di Cüneyt Çakır.

Per sfortuna della Roma, si trattava dell'arbitro del match; in particolare, colui che a pochi minuti dal secondo tempo supplementare decideva di recarsi personalmente a rivedere l'episodio inerente alla trattenuta di Florenzi su Fernando, optando per il calcio di rigore in favore dei lusitani, ma allo stesso tempo, soltanto una manciata di secondi dopo, evitava di consultare la VAR review in merito all'episodio in area di rigore portoghese tra Marega e Schick: incoerenza totale e inspiegabile.

Qualcuno si è affrettato a sostenere che la colpa principale sia da attribuire all'arbitro polacco Marciniak, l'uomo scelto dalla Uefa come VAR per la sfida dell'Estadio Do Dragão, il quale avrebbe dovuto segnalare a Çakır di recarsi presso lo schermo installato a bordo campo per vedere in prima persona il contatto tra l'ex Samp e il centravanti del Porto, proprio come avvenuto nel caso Florenzi-Fernando: di chiunque siano state le responsabilità, posto che è stato più volte specificato come il direttore di gara resti il giudice assoluto per ogni decisione da prendere sul terreno di gioco, la sostanza non cambia.

La Roma è fuori dalla Champions League, nonostante un sorteggio che sembrava essere stato realmente benevolo con i giallorossi.

Detto della controversa (eufemismo) condotta arbitrale, non bisogna comunque nascondersi dietro a un dito. La squadra vista in campo ieri sera a Oporto è stata per larghi tratti della partita realmente impresentabile. Non una novità, purtroppo, in questa stagione e soprattutto nelle ultime settimane.

La scelta di Eusebio Di Francesco, un 3-5-2 ultradifensivo dedito a non prenderle per custodire strenuamente il misero gol di vantaggio a disposizione, non ha assolutamente pagato. Fino al momento in cui ha avuto benzina nelle gambe, il Porto di Sergio Conceiçao è parso viaggiare a una velocità doppia rispetto alla Roma, potendo inoltre contare su un sistema di gioco e di idee collaudato rispetto ai giallorossi, i quali a ormai pochi mesi dalla conclusione della stagione sembrano continuare a chiedersi cosa debbano fare sul terreno di gioco in diversi momenti dei match.

Quale la soluzione, dunque? L'addio all'ex mister del Sassuolo pare la scelta più logica in modo da tentare quantomeno di salvare il salvabile in campionato, ma certo le colpe non possono unicamente ricadere sull'allenatore.

Se rispetto alla passata stagione, conclusa con un buon terzo posto e un percorso in Champions League da incorniciare, ma soprattutto con la sensazione che mancasse veramente poco (solo un paio di innesti mirati?) alla Roma per effettuare il definitivo salto di qualità, si è scelto di continuare a cedere alcune delle colonne della squadra (Alisson su tutti), un allenatore può fare veramente poco.

Probabilmente, l'errore principale di Eusebio Di Francesco è stato quello di accettare in modo troppo passivo le scellerate scelte societarie in sede di mercato al fine di tenersi stretto la panchina della 'sua' Roma: uno sbaglio che lui stesso pagherà in prima persona, adesso o comunque a fine campionato.


Le pagelle di Porto-Roma

La Roma perde 3-1 col Porto e viene eliminata dalla Champions League. I giallorossi commettono 2 errori gravi in fase di ripartenza e vengono puniti dalle reti di Soares e Marega. Nel mezzo, pareggio di De Rossi su rigore. Nei tempi supplementari, rigore dubbio assegnato ai lusitani e trasformato da Telles, che regala la qualificazione agli uomini di Conceicao.

Olsen 5.5 - Non dà molta sicurezza alla difesa e ha un minimo di responsabilità sul secondo gol, rimanendo fisso tra i pali. Compie un paio di buoni interventi ma nulla più.

Karsdorp 5 - Si fa cogliere spesso impreparato da Corona che da quella parte fa il bello ed il cattivo tempo. (55’ Florenzi 5 - La sua gara sarebbe anche sufficiente se non commettesse l’errore di trattenere in area Fernando e regalare così il rigore del 3-1, anche la posizione dell’attaccante del Porto è irregolare).

Manolas 5.5 - Solita ottima partita macchiata pesantemente dall’ingenuità nell’azione della prima rete dei portoghesi, quando si fa togliere il pallone da Marega.

Juan Jesus 6 - Match attento e sempre abile in chiusura, l’ultimo ad arrendersi anche quando i portoghesi attaccavano in massa. 

Marcano 5.5 - Lotta con Marega e lo limita più che può ma di fronte ha una furia difficilmente contenibile e paga dazio anche a livello fisico. (76’ Cristante 6 - Entra per giocare in coppia con Nzonzi ed aumenta la qualità del reparto mettendoci tutta la grinta che ha. Fa un assist eccellente per Dzeko ma il bosniaco spreca la migliore palla gol della partita).

Kolarov 5.5 - Soffre meno di Karsdorp il suo dirimpettaio e si fa vedere spesso in fase d’attacco dando una mano a Perotti ma perde troppi duelli a metà e sulla trequarti campo giallorossa.

Nzonzi 4 - Un ectoplasma pagato quasi 30 milioni. Lento, macchinoso, impreciso e perde anche troppi scontri fisici ed arei che dovrebbero esser le sue doti migliori. Uno dei motivi di questa eliminazione. 

De Rossi 6.5 - Trasforma il rigore dell’1-1 e dà speranza di qualificazione alla squadra ma poi deve arrendere per il riacutizzarsi del problema al polpaccio e la squadra ne risente pesantemente. (37’ Pellegrini 5.5 - Non si vede particolarmente in nessuna fase di gioco se non quando si fa ammonire. Deve lasciare il campo anche lui per infortunio. 6’ del primo tempo supplì. Schick 6 - Dà quello che può dare e si sarebbe procurato anche un fallo da rigore di Marega al 120’ ma il VAR non è di questo avviso).

Zaniolo 5.5 - Cresce alla distanza quando calano gli avversari ma non riesce mai a tirare in porta e lo si ricorda solo per un bell’assist nel finale ma sfruttato da Dzeko. 

Dzeko 5 - Fino al 90’, lotta come un leone con uno degli avversari più scorretti d’Europa che risponde al nome di Pepe ma nei supplementari fallisce 2 conclusioni facili, soprattutto la seconda quando decide di fare un cucchiaio troppo lento che l’ex difensore del Real Madrid salva quasi sulla linea. 

Perotti 6.5 - Si procura il calcio di rigore del pareggio, supera sempre il diretto marcatore, recupera molti palloni e fa assist di pregevole fattura. Un giocatore che è mancato tanto e su cui bisogna puntare. 

 

Di Francesco 5.5 - Il tecnico della Roma disegna la squadra con un quasi inedito 3-4-3 come fatto contro il Barcellona lo scorso anno ma mancano alcuni interpreti fondamentali di quella partita ed i risultati sono evidenti. Il punteggio di 2-1 che porta ai supplementari è giusto ma negli ultimi 30’ è la sua formazione a meritare il passaggio del turno ma se il suo centravanti sbaglia 2 reti facili e l’arbitro decide di dare un rigore con il protagonista del Porto in fuorigioco (di spalla e millimetrico ma c’è) e non dà un evidente penalty ai giallorossi sul finale, le sue responsabilità ci sono ma non sono tante nella sfida del Do Dragao.