Schick riabbraccia la Roma: «Sto bene, pronto a giocare. Dzeko per me un maestro»

CORRIERE DELLA SERA - Se c’è una partita che può cambiare la vita di un calciatore, soprattutto nella Capitale, è il derby. È successo in passato a molti giallorossi, spera che succeda di nuovo Patrik Schick: tornato convocabile da Di Francesco, difficilmente partirà titolare ma domani sera sarà utile a partita in corso. «Sto bene - le parole dell’attaccante ceco a Dazn - le cose vanno per il verso giusto e posso rientrare. Spero di esserci per il derby, contro la Lazio è una partita speciale, i tifosi si aspettano la vittoria, per loro è molto importante. Si sente qualcosa di diverso in giro». 

«Dzeko? Ha fatto più di 300 gol in carriera, è uno degli attaccanti più forti al mondo. Stare con lui è una grande esperienza per come tira e come segna, i suoi movimenti in area sono interessanti».Con il tecnico ora c’è più feeling. «Prima di andare in campo mi dice di divertirmi, di essere presente nella partita, di fare quello che so. Quando hai la testa libera senza problemi, giochi meglio: all’inizio è stato difficile, c’erano tante aspettative per la cifra che la Roma aveva pagato ma ho lavorato su me stesso per essere tranquillo». 


Malagò: "Derby? Ne ho visti più di 100, non vorrei eccessi"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ho visto più di cento derby. Di alcuni ho ricordi pazzeschi, meravigliosi, indelebili; di altri molto tristi. Passano gli anni, però si capisce che intorno a questo appuntamento c’è sempre qualcosa di diverso, speciale, emozionante. [...] Il comportamento di tutti dovrebbe essere sempre esemplare, anche perché penso che Lazio-Roma sia una vetrina incredibile per vendere l’immagine di una città e, a volte, del Paese intero. Non mi stancherò mai di dirlo, lo sport, innanzitutto il calcio, dovrebbe essere sempre il veicolo di valori positivi, il pensiero del numero uno del Coni,Giovanni Malagò.


Romulo alla sua prima: "E' la sfida più sentita. Sarà bello vincere"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Romulo sfreccia verso il suo primo derby dell’Olimpico. Il 31enne italo-brasiliano, arrivato a fine gennaio dal Genoa, è candidato alla conferma per il posto da esterno sulla destra della mediana. [...]  «Per noi, per questi colori!», la sua carica su Instagram prima della gara col Milan. [...] Nella stracittadina di Roma vuol presentarsi dal primo minuto. «Lo so da quando sono arrivato in Italia, il derby dell’Olimpico è sicuramente il più sentito - ha detto alla sua presentazione a Formello -. Di Lazio-Roma ne parlano tutti 24 ore su 24. Sarà bello da vedere, da giocare e da vincere». È arrivato in prestito secco, si sta giocando il suo futuro alla Lazio che può passare anche dal derby di domani.


Cristante riscattato. Con plusvalenze boom il bilancio è positivo

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Un bilancio che, pur con dei limiti, potrebbe far appendere uno «smile» a tinte giallorosse già alle prime pagine. La semestrale pubblicata ieri dalla Roma, infatti, denota tanti punti di forza, che soprattutto lasciano pensare come il bilancio annuale a giugno prossimo potrebbe essere, ancora una volta, il migliore della storia della Roma, sfondando il tetto, già depurato, dei 250 milioni di ricavi. [...] Il fatturato comunque è in crescita (134 milioni circa contro i 123 dello scorso anno nello stesso periodo), mentre l’indebitamento finanziario netto è in calo (196 milioni circa contro i 218 dello scorso giugno). Da segnalare, poi, come le plusvalenze si siano assestate intorno ai 76,3 milioni, grazie soprattutto alle cessioni di Alisson, Strootman e Raonic.

Detto che dalla Semestrale si evince come Cristante sia stato già riscattato, nelle strategie del club c’è altro, ovvero il potenziamento del merchandising e così, il 27 dicembre, è stato acquisito appunto il 100% del capitale sociale della As Roma Merchandising, rilevando il 50% che era di proprietà della Nike.


Derby, mille agenti per evitare incidenti. Ieri una nuova scritta antisemita

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Un nuovo episodio di antisemitismo legato al calcio, proprio a due giorni dal derby romano. Ieri su un muro nei pressi del Circo Massimo è comparsa la scritta «Romanista Anna Frank».[...] L’episodio ha fatto ulteriormente salire l’allerta per il match di domani. La Questura ha comunque approntato un piano di sicurezza dettagliato che scatterà oggi con la bonifica delle aree adiacenti l’Olimpico. Saranno circa mille gli agenti impiegati domani. Si teme la presenza di tifosi stranieri, attirati nella capitale dai rispettivi gemellaggi con le curve laziale e romanista.


Vucinic: «Totti e De Rossi hanno la Roma nel sangue, vivevano il derby in modo diverso»

CORRIERE DELLA SERA - Vigilia del derby, che andrà in scena domani sera all'Olimpico. In vista della stracittadina, al quotidiano, ha parlato Mirko Vucinic. Queste le sue dichiarazioni:

Vucinic, che cosa vuol dire giocare un derby a Roma?
«Dall’esterno può sembrare soltanto una partita importante, in realtà a Roma un derby si sente molto di più rispetto ad altre parti. È una sfida particolarissima, con sfottò tra romanisti e laziali che vanno avanti per mesi. E anche tra giocatori: i calciatori della Roma i giorni prima e dopo il derby non sono amici dei laziali».

Totti e De Rossi sicuramente lo sentivano più di tutti: che cosa le dicevano?
«Loro sono romani e hanno la Roma nel sangue, bastava vederli per capire che lo sentivano in maniera diversa rispetto a noi. Sicuramente erano più coinvolti. Ci caricavano a mille quando eravamo nello spogliatoio prima della partita in attesa di scendere in campo».

Qual è, dei dieci derby che ha giocato, quello al quale è più legato?
«I più belli sono quelli vinti, ovvio. Il migliore è stato senza dubbio quello vinto 2-1 con una mia doppietta nell’aprile 2010».

Come finirà?
«Dico 2-0 per la Roma. Segnano due tra Dzeko, Kolarov e De Rossi».

Vedrà la partita?
«Certo, tifando Roma. Pronto a mandare qualche sfottò agli amici laziali. Li chiamo: io parlo, loro stanno zitti. E alla fine attaccano sempre».

[...]


Kolarov, l’anti-eroe dei due mondi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Prendere o lasciare. Negli ultimi 50 anni è stato l’unico a segnare al derby sia con la maglia della Roma sia con quella della Lazio. Ma forse, negli ultimi 50 anni, Aleksandar Kolarov è stato anche uno dei pochi (se non l’unico) a mettere d’accordo romanisti e laziali su una cosa: ai tifosi, spesso, non è simpatico. Il terzino serbo lo sa, magari gli dispiace anche, ma non ha mai rinnegato il suo carattere. [...]

A Formello Kolarov arriva a soli 22 anni. E’ il 2007, Walter Sabatini lo paga appena 800mila euro, in biancoceleste resta 3 anni, quando il City si presenta con un assegno da 18 milioni a cui è impossibile dire di no. Nel periodo laziale diventa un leader, vince una Coppa Italia e una Supercoppa, si sposa, diventa papà e si impone all’attenzione del calcio europeo. Con la Lazio segna 11 reti, le stesse messe a segno fino a questo momento con la Roma. [...]

Roma, però, gli è rimasta dentro. Nello spogliatoio non ha mai avuto problemi, visti i rapporti con Dzeko, già suo compagno al City, e De Rossi. Amici veri, che lo hanno supportato quando ha dovuto fare i conti con dei gossip sulla sua vita privata che in Serbia, dove è capitano della nazionale, hanno fatto molto rumore, e lo supportano anche adesso, visto il momento con la tifoseria. "Quando ho ricevuto la chiamata della Roma – ha spiegato – non ho mai avuto dubbi. So che a qualcuno inizialmente il mio passato alla Lazio ha dato fastidio, ma io non mi guardo mai indietro".


Sette goleador a 19 anni: Zaniolo vuole entrare in lista

CORRIERE DELLA SERA - Luigi Vettraino aveva 17 anni quando segnò 2 gol alla Roma. Non aveva ancora esordito in prima squadra quel 22 maggio 1938: in un derby amichevole sostituì Silvio Piola. [...] Così il più giovane marcatore in un derby ufficiale è Fausto Landini, che aveva compiuto 18 anni da meno di 3 mesi quando, il 26 ottobre 1969, decise il 2-1 romanista: prese un palo, favorendo l’1-0 di Spinosi sulla ribattuta, poi firmò di testa il raddoppio. [...]

Dopo Landini, unico 18enne, sono 7 i 19enni che hanno segnato in un derby ufficiale. A loro, domani, spera di aggiungersi Nicolò Zaniolo. Che, a 19 anni e 8 mesi, arriverebbe anche «dopo» Amadeo Amadei, 19 anni e 3 mesi il giorno in cui firmò un 1-1 romanista (1940); VincenzoD’Amico, 19+4 quando avviò una rimonta laziale da 0-1 a 2-1 nell’anno del primo scudetto (1974); Paolo Giovannelli, 19+5 quando firmò con un siluro da 20 metri un 2-1 romanista a 5’ dalla fine (1980); e Luciano Spinosi, 19+5 anche lui quando, nel ‘69, aprì il 2-1 giallorosso nel giorno in cui segnò Landini. Zaniolo «precederebbe» di 8 giorni, invece, Giancarlo Bacci (gol romanista, 1951, in un 2-1 biancoceleste) e di qualche mese gli altri due diciannovenni: Alfredo Foni (1930, 1-1, primo punto laziale) e Dante Di Benedetti (1936, doppietta per un 3-1 romanista).


Derby, Calvarese al Var: è polemica biancoceleste

CORRIERE DELLA SERA - Ormai il problema non è più l’arbitro. O, quanto meno, non è solo l’arbitro: è anche il Var. A dirigere il derby sarà Mazzoleni, e fin qui nessuno protesta: ha diretto questa sfida altre due volte, è sempre finita in parità (1-1 e 0-0), compresa quella del 15 aprile scorso (con espulsione di Radu nel finale). Il caso nasce quando si arriva al nome di colui che sarà seduto davanti alla moviola: Calvarese. E di fronte a questa scelta i tifosi della Lazio alzano la voce, usando il megafono dei social.

La protesta viaggia tra Facebook e Twitter, a causarla sono soprattutto due precedenti. Uno recentissimo: Calvarese era il Var anche nella partita di Coppa Italia contro il Milan e, secondo i laziali, è colpevole di non avere segnalato all’arbitro Orsato due presunti falli reclamati dai biancocelesti in area rossonera, in particolare la «sbracciata» di Musacchio in faccia a Milinkovic- Savic. Ma è soprattutto un’altra la storia che i tifosi della Lazio ricordano. Risale al dicembre del 2017 e Calvarese, arbitro della partita prenatalizia con il Crotone, rifiutò il pacco regalo della società di Lotito, contenente i gadget del club


Derby, da stamattina scatta il piano sicurezza

IL TEMPO - PIERETTI - Massimo allerta, scatterà stamattina il piano sicurezza in vista del derby di domani sera all'Olimpico tra Lazio e Roma. Controlli e bonifiche interesseranno tutta l'area del Foro Italico, per evitare che vengano introdotti oggetti pericolosi. Ma l'attenzione delle forze dell'Ordine si concentrerà soprattutto su eventuaii alleanze con tifoserie ultras di Paesi stranieri; sotto la lente degli organi di Pubblica Sicurezza ci saranno aeroporti, scali ferroviari, locali del centro storico e le fermate della metropolitana: l'arrivo eventuale di tifosi da fuori città e in particolare di gruppi ultras di squadre straniere gemellate con le romane ha richiamato nelle settimane scorse l'attenzione della Questura, tanto da aver messo in dubbio - fino a mercoledì - la disputa della partita in orario serale.

Questa mattina ci sarà un tavolo tecnico in Questura, che sarà il primo presieduto dal neo questore Carmine Esposito. Oltre mille gli agenti delle forze dell'ordine che verranno impiegati per garantire la sicurezza in occasione del match, da sempre particolarmente delicato sotto il profilo dell'ordine pubblico. E in occasione del derby alcune strade intorno all'Olimpico verranno chiuse al traffico (ad eccezione dei mezzi di soccorso, di pronto intervento e di trasporto pubblico che potranno transitare), dalle 18 di sabato fino a cessate esigenze. Si tratta di Ponte Duca D'Aosta e di alcuni tratti di Lungotevere vicini allo stadio, in entrambe le direzioni. Lo stadio Olimpico verrà diviso in due, con i settori di Curva Nord e Tribuna Tevere destinati ai tifosi della Lazio, e con l'altra metà dell'impianto sportivo (Curva Sud e Tribuna Monte Mario) destinati alla tifoseria giallorossa. Ogni tifoso - come in ogni partita - si dovrà presentare ai tornelli dei controlli per il prefiltraggio munito di documento d'identità che dovrà accompagnare il tagliando d'ingresso nominativo. Previsti poco meno di 50.000 spettatori dei quali alemno 30.000 saranno laziali.


Acerbi: "Lazio, vale tanto"

IL TEMPO - BALDINACCI - Esistono partite che valgono un'intera stagione e questa è una di quelle". Francesco Acerbi parla da veterano, ci crede come un tifoso e carica la squadra come un leader. Non si direbbe mai che sulle spalle ha appena un derby giocato in maglia biancoceleste (peraltro una delle sue peggiori prove da quando è arrivato nella Capitale). Quello finito male nel girone d'andata e perso 3-1 dalla Lazio lo scorso 29 settembre. II difensore avrebbe sperato in un esordio migliore nella sua prima stracittadina, adesso pretende con tutte le forze di poter assaporare la vittoria nella gara più importante della Capitale. Ci ha messo un attimo a capi-e quanto valga una partita di questo tipo, nell'eterna lotta tra biancocelesti e giallo-rossi. Ci ha messo un attimo anche a diventare leader della difesa e un uomo imprescindibile per Inzaghi. Alla Lazio ha consacrato la propria carriera nel giro di pochi mesi, non ha sbagliato praticamente nulla in ogni match disputato. E cominciano a essere parecchie le prestazioni da 7 in pagella. Francesco è inossidabile, glielo ha insegnato -a sue spese - la vita.

Finora in stagione ha collezionato 34 presenze in tutte le competizioni, per l'incredibile totale di 3070 minuti in campo, con 3 gol e un assist a impreziosire la prima stagione romana. Lui c'è sempre stato, tanto che ha saltato una sola partita e non certo per sua volontà. L'espulsione di Napoli a gennaio e la conseguente squalifica hanno interrotto la straordinaria striscia di 149 gare consecutive (dall'ottobre 2015) e l'inseguimento al record di Zanetti. L'ex Sassuolo è ripartito e non si è più fermato. Ha condotto la difesa quando era in piena emergenza, lui unico reduce e c-mandante. Nella semifinale di andata contro il Milan all'Olimpico è stato il migliore in campo, lo sa bene Piatek: Acerbi lo ha completamente annullato. E' stato decisivo nell'alzare il muro difensivo che, nonostante le assenze dell'ultimo periodo, si è rivelato più solido delle aspettative. I gol subiti restano ancora troppi, è vero. Dall'inizio del 2019 sono state 11 le reti incassate in 10 partite mentre dall'inizio della stagione sono state 43 in tutte le competizioni. In Serie A la Lazio è la sesta difesa del campionato con 27 gol subiti: peggio di Milan e Torino ma meglio di Atalanta e Roma. L'altro lato della medaglia ricorda che s-no 8 i clean sheet stagionali, l'ultimo proprio in Coppa Italia. Era fondamentale nel primo round casalingo, sarà ancor più importante nel derby con i giallorossi che possono vantare il quarto miglior attacco del campionato.

Acerbi guiderà la difesa insieme al senatore Radu, al rientro dalla squalifica in Coppa Italia e alla 17esima presenza in un derby. Sarà Bastos, ormai pienamente recuperato e in condizione, a completare la retroguardia. Lulic, Leiva e Immobile sono certi di una maglia da titolari ma Inzaghi conserva qualche dubbio. Ha provato Luis Alberto mezzala, ma lo spagnolo potrebbe muoversi sulla trequarti (a scapito di Correa) con Milinkovic-Savic e Parolo a centrocampo. Sulla corsia destra invece è apertissimo il ballottaggio tra Romulo e Marusic.


Scontri di Liverpool. Condannato ultrà

IL TEMPO - SCHITO - Il caso dell'aggressione di Sean Cox è chiuso, a meno di nuovi e inattesi sviluppi. Simone Mastrelli, presente ad Anfield in occasione della sfida tra Liverpool e Roma del 24 aprile 2018, si è dichiarato colpevole dell'assalto ai danni del tifoso dei Reds che finì in coma in seguito agli scontri, avvenuti poco prima della semifinale di Champions League. Il trentenne romano è stato condannato a 3 anni e mezzo di prigione, dopo essere stato estradato il mese scorso in seguito alla cattura, perfezionata dopo che nei suoi confronti era stato spiccato un mandato d'arresto internazionale. Durante il processo, la corte ha ascoltato la testimonianza del fratello di Sean Cox, Martin, che ha ricostruito i minuti dell'assalto, descrivendo come «puramente casuale» la loro presenza sul luogo degli scontri. La famiglia Cox è irlandese e la presenza ad Anfield era dovuta all'importanza del match. «La realtà dei fatti - ha dichiarato Keith Sutton per la pubblica accusa - è che è altamente probabile che Cox non riesca più a vivere una vita autonoma. La speranza è che a un certo punto sia per lui possibile tornare a casa, ma avrà bisogno di un supporto particolare e una terapia aggiuntiva, oltre alla lunga riabilitazione».

Particolarmente toccante la testimonianza della figlia di Cox, Shauna, che si è rivolta direttamente a Mastrelli, presente in aula: "Prima di questo brutale attacco, mio padre era un uomo in salute, una persona perbene con una grande passione per la vita. E' andato a vedere il Liverpool quella sera e non ha più fatto ritorno a casa. Questa aggressione ha lasciato papà e la nostra famiglia in una situazione terribile: non sappiamo come procederà e la cosa ci spaventa. Negli ultimi dieci mesi, abbiamo passato il tempo al capezzale di mio padre, celebrando lì i compleanni e il Natale. Tutto quello che vogliamo e rivederlo a casa con noi, preghiamo per questo tutti i giorni".

Mastrelli, arrivato nella zona degli scontri con il volto coperto da un passamontagna, ha ammesso la propria colpevolezza. Nella ricostruzione dei fatti, confermata dal giudice Mark Brown, si legge che il tifoso romanista, dopo aver rifilato a Cox il pugno che lo ha condotto in coma, «è entrato tranquillamente allo stadio per godersi la partita, un dettaglio di enorme insensibilità alla luce di quello che era appena successo». Una versione confermata dal video degli scontri, trasmesso durante l'udienza. Per l'aggressione a Sean Cox era stato assolto un altro tifoso della Roma, il ventunenne Filippo Lombardi, comunque condannato a tre anni di reclusione per gli incidenti. Già condannato anche un terzo tifoso giallorosso, Daniele Sciusco: due anni e mezzo di prigione dopo aver ammesso di aver preso parte agli scontri.