La nuova sede all’Eur, un viaggio nel futuro

MESSAGGERO - Un pezzo di Roma passa da Trigoria all’Eur, in viale Tolstoj. Lì, batterà il cuore amministrativo del club. Una piccola grande creatura inaugurata ieri. Presente la Roma, da Totti a Baldissoni, poi i big della politica italiana come il premier Conte («non me ne vado finché la mia maglia non verrà firmata da Totti».Che però se ne era andato) e la sindaca della Capitale, Raggi. Il padrone di casa,Mauro Baldissoni, ora vice presidente del club. «Questo è un edificio che ha un significato culturale, con riferimenti alla storia, all’impero. Siamo orgogliosi di essere sempre più parte del tessuto connettivo delle città. Volevamo avvicinare la Roma verso il centro». Con lui, anche Guido Fienga, ceo del club. «Prima eravamo solo una squadra di calcio, ora anche un’azienda con il suo quartier generale».


De Rossi sotto sforzo

MESSAGGERO - CARINA - Poche certezze. L’unica si chiama Daniele De Rossi: «Contro il Frosinone partirà titolare», l’ammissione di Di Francesco. Torna Daniele, torna il riequilibratore. Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 (più probabile questa sera) poco cambia. O meglio, cambia tutto. Perché c’è una Roma con De Rossi e un’altra senza. Una dicotomia più evidente dal rientro del centrocampista dopo i tre mesi di stop. Con lui in campo è un’altra squadra. Più coperta, maggiormente convinta dei propri mezzi, più cinica, più presente nella gara. I primi 67 minuti di Roma-Bologna, che anticipano il suo ingresso in campo, ne sono l’ennesima conferma.

IL FARO - Ma anche il primo tempo contro il Chievo, paradossalmente viste le due reti di vantaggio nei primi 18 minuti, può esser letto in quest’ottica. Senza Daniele, la Roma appare più fragile. È come se mancasse qualcosa: la carica ai compagni, la sicurezza ai giovani, la comunicazione, la tranquillità nella giocata. Chiamatelo come preferite: allenatore in campo, guida, capitano. La cosa importante è che ci sia. I numeri sono lì a confermarlo: 12 reti subite (Torino, Atalanta e Fiorentina) nelle tre gare prima del suo rientro dal primo minuto. Tre gol al passivo nelle successive quattro, dove De Rossi è partito titolare con Milan e Porto e subentrato in corsa con Chievo e Bologna. Oggi a Frosinone concederà il tris. Probabilmente vicino a Nzonzi. Una scelta che ha una sua logica visto il centrocampo a cinque che il Frosinone è solito utilizzare. Contro il Bologna, infatti, la Roma ha sofferto maledettamente le ripartenze centrali della squadra di Mihajlovic. Serve un argine, dentro quindi Daniele. Che lunedì s’è rivisto anche in fase offensiva: l’assist a Fazio, per il parziale 2-0, porta la sua firma. Il gol invece gli manca da tempo. Quasi da un anno. Lo scorso 9 marzo, sfruttando un assist di Nainggolan, l’ultimo acuto: il 2-0 contro il Torino (gara che poi si concluse con la vittoria dei giallorossi per 3-0). Sfruttando l’assenza di Perotti, Kolarov è diventato rigorista. Per un periodo, anche Daniele lo è stato. Ultima tranche dello Spalletti bis: tira un penalty nel derby e con il Milan, si ripete in nazionale contro l’Albania dopo aver già segnato alla Spagna. Se serve, anche adesso è pronto. Ma più che farli, i gol, in questa Romaha il compito di evitarli. Oggi, nel derby e con il Porto. Per arrivare quarti in campionato e ai quarti in Champions, c’è infatti bisogno di lui.


Le critiche del cuore

MESSAGGERO - LIGUORI - Non bastano le scuse a Zaniolo per sanare un brutto episodio che affonda le radici in un modo sbagliato di leggere il calcio e la Roma. Non si tratta di un delitto di lesa maestà sotto gli occhi dei tifosi giallorossi, al contrario si tratta di una specie di cristallizzazione e della mostrificazione di un giovane talento che merita rispetto e attenzione, l’esatto contrario della spettacolarizzazione dell’uso del personaggio per attirare l’attenzione. Bisogna lasciare in pace Niccolò, senza neppure pretendere che giochi sempre e porti sulle spalle il peso di una squadra incompleta. E conviene essere un po’ tolleranti anche con la Roma , che alterna prestazioni buone ad altre discutibili. Le ragioni le conosciamo. E se credessi seriamente che anche smettere di esprimere le critiche che mi sembrano ovvie ed evidenti, per conquistare questi obbiettivi possa essere utile, lo farei. Perché la pelle è giallorossa e il cuore ha quel colore lì. Però stasera a Frosinone bisogna essere concentrati e spietati. Non servono prediche. Una squadra che conosce i suoi obiettivi, probabilmente il tifo amico è l’unica cosa che serve.


Festa con Totti per Casa Roma. Il futuro parte dall’Eur

MESSAGGERO - Il giallorosso che colora tutto l’Eur non si vedeva da anni in un’atmosfera talmente rilassata che trasforma il Premier Conte in un tifoso di calcio interessato a sapere la formazione della Roma che giocherà questa sera a Frosinone. Non solo campo, però, al presidente del Consiglio sta a cuore anche la costruzione del nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere a Tor di Valle: «Mi auguro che questo investimento sia presto “cantierizzato”.Ben vengano investimenti che si preannunciano significativi come questo nel quale si parla di 800 milioni o più», ha detto durante la presentazione dei nuovi uffici della Roma a viale Tolstoj. La sede club giallorosso si sposta dal centro sportivo di Trigoria (dove resterà solo la parte sportiva) all’Eur in cui lavoreranno il marketing, la biglietteria e l’amministrazione. A fare gli onori di casa per la Roma il vicepresidente esecutivo Mauro Baldissoni, l’amministratore delegato Guido Fienga, Francesco Totti, Bruno Conti e il direttore sportivo Monchi. Ospiti d’onore l’avvocato Conte, la sindaca Virginia Raggi e Monsignor Fisichella che ha benedetto i nuovi uffici già operativi da quasi due mesi. Grande tifoso della Roma, Conte appena ha fatto il suo ingresso all’ultimo piano del palazzo che sorge a due passi dall’obelisco Marconi, ha ricevuto una maglia giallorossa in regalo, ha subito cercato Francesco Totti con cui si è scattato una foto e scambiato qualche battuta: «Al governo stiamo lavorando tanto», immediata la risposta dell’ex numero 10:«E menomale». Poi alcune considerazioni sull’andamento della squadra allenata da Di Francesco: «I calciatori sono giovani e sono fiducioso in vista della Champions, anche il campionato è lungo.La Roma è una passione nata negli anni dell’università e della quale sono diventato anche un po’ maniaco. La Lazio? Quando gioca non la gufo». Conte e Raggi hanno visitato con attenzione i due piani dei nuovi uffici apprezzando la nuova concezione architettonica degli spazi, con Fienga e Baldissoniche hanno svolto il ruolo di ciceroni. Giunti all’ultimo piano è scattata la foto di gruppo e il discorso sul pulpito di Virginia Raggi: «Quella che è nata come squadra di calcio, piano piano si è evoluta diventando molto di più che una semplice squadra. Le istituzioni sono qui a esprimere la loro vicinanza a tutti coloro che scommettono sulla riuscita del proprio progetto e ce la fanno». Baldissoni era accompagnato dalla compagna Amalia, che in estate gli regalerà una bambina, mentre con Federico Balzaretti c’erano la moglie,Eleonora Abbagnato, e i 4 figli.


Inter, se parte Icardi ipotesi Dzeko

GAZZETTA DELLO SPORT - L'Inter pensa ad un attaccante per sostituire Icardi nel caso in cui l'argentino dovesse lasciare il club a fine stagione, infatti la sua querelle con il club (e i compagni) fa credere che in estate cambierà aria: il rischio è concreto. Ma l’Inter si sta attrezzando per sostituirlo? Inutile strappare indiscrezioni ai vertici nerazzurri. Lautaro Martinez si sta giocando tanto in queste settimane, ma è chiaro che il posto di Maurito dovrà avere un erede all’altezza. Nel nostro campionato potrebbe esserci una candidatura rodata, quell’Edin Dzeko già accostato ai nerazzurri. Il bosniaco sarebbe la chioccia ideale per Lautaro.


Derby: rischio anticipo alle 15

GAZZETTA DELLO SPORT - La Questura di Roma ha inoltrato all’Osservatorio per le Manifestazioni la richiesta di anticipare il derby Lazio-Roma (2 marzo, ore 20.30) alle 15 per motivi di ordine pubblico. L’Osservatorio ha sottoposto la questione alla Lega, che non sembra intenzionata a farlo, a meno parli il Prefetto, a cui la Digos ha inviato una relazione. L’impressione è che l’orario venga confermato, anche perché un anno fa non ci furono incidenti. Lunedì la decisione.


Il Premier Conte vota Roma: «Stadio e Porto, si può»

GAZZETTA DELLO SPORT - Tra lo stupore di tutti, persino delle sue guardie del corpo, il capo del Governo ha voglia di parlare di Roma e di calcio, e quale occasione migliore se non l’inaugurazione della nuova sede giallorossa, nel cuore dell’Eur. Conte ammette subito «di essere romanista, magari anche un po’ maniaco», ma chiarisce anche di essere una persona «che tifa per tutte le italiane quando giocano all’estero, e che non riesce a “gufare” la Lazio». [..]  Impossibile, con la presenza di Conte e quella della sindaca Raggi, non affrontare il tema del nuovo stadio. «Sento un po’ di pressione», è la battuta della prima cittadina: «Sono qui per testimoniare la vicinanza a chi scommette in un progetto e ce la fa. E’ fondamentale per il rilancio della comunità romana e del nostro paese». Per Conte, invece, «il progetto stadio mi sembra migliorato, va fatto un plauso all’amministrazione capitolina e alla sindaca Raggi in particolare. C’è una grande attenzione del Governo per il progetto dello stadio e per questa grande realtà imprenditoriale. Mi auguro che questo investimento venga presto “cantierizzato”, vogliamo che il 2019 sia l’anno degli investimenti». Dal nuovo impianto di Tor di Valle alla partita di oggi: il Premier si limita a dire che la squadra gli piace, il campionato è ancora lungo ed è «fiducioso per la Champions». [..]


DiFra rilancia Perotti e Pastore

GAZZETTA DELLO SPORT - Perotti e Pastore pronti a lottare per la causa. L’esterno non gioca da dicembre, mentre l’ultima apparizione del fantasista è stata nella disfatta di Coppa Italia contro la Fiorentina (7-1). Quanto basta per andare dietro la lavagna per un po’. Ma le cose cambiano in fretta quando si sa giocare a calcio, e i due sono due veri «tangueri» del pallone. «Pastore non può essere contento di giocare pochissimo, però adesso si sta allenando veramente bene. Sono contento di come sta approcciando agli allenamenti. Si ferma spesso anche più degli altri per ritrovare condizione fisica adeguata. Si potrebbero rivedere a Frosinone. Perotti sta molto meglio, si è alleato con maggiore continuità e potrebbe essere della partita» dice Di Francesco. La decodifica può essere questa: quest’ultimo titolare e Pastore dentro a gara in corso.


Tor di Valle, il premier Conte tifa per lo Stadio: “Mi auguro il via al cantiere”

REPUBBLICA - Si è presentato a sorpresa nel suo doppio ruolo di premier e di tifoso romanista dichiarato mettendo il peso del governo sul progetto dell’impianto a Tor di Valle. Giuseppe Conte è arrivato ieri pomeriggio in via Tolstoj, all’Eur, all’inaugurazione della nuova sede della Roma enon si è tirato indietro: «C’è una grande attenzione del governo per il progetto dello stadio e per questa grande realtà imprenditoriale», ha spiegato il presidente del consiglio. «Mi auguro che questo investimento venga presto cantierizzato, vogliamo che il 2019 sia l’anno degli investimenti». Parole che arrivano il giorno dopo il consiglio straordinario sull’impianto che ha visto la defezione di 8 consiglieri M5S, assenti al momento del voto degli ordini del giorno finali. «Erano assenze in parte programmate, non c’è nulla di strano», getta acqua sul fuoco Giuliano Pacetti, eletto ieri formalmente capogruppo 5 Stelle in Aula Giulio Cesare. «Come abbiamo votato l’interesse pubblico così voteremo la variante urbanistica con annessa convenzione in maniera compatta quando arriverà in Aula prima dell’estate», conferma Pacetti. Ma le assenze (tra cui le consigliere Guerrini, Montella, Seccia e Vivarelli) non fanno dormire sogni tranquilli al M5S.


Difra stizzito su Sarri: “Storie senza senso, c’è solo il Frosinone a cui pensare oggi”

REPUBBLICA - FERRAZZA - Non ha preso per niente bene le indiscrezioni che raccontano di un incontro tra Franco Baldini e Maurizio Sarri a Londra. E fatica a nascondere il suo malumore per questi spifferi che arrivano in un momento così delicato della stagione «Sono storie senza senso, io penso solo al Frosinone — è stizzito Eusebio Di Francesco — questo è un ambiente che destabilizza, ma il mio referente è Monchi e il resto sono chiacchiere. Magari per qualcuno è comodo parlare di altre cose oltre il calcio, ma a me interessa solo la partita». Stasera, contro i ciociari, Di Francesco cerca tre punti scaccia-pensieri, sperando di riportare l’attenzione sulla corsa al quarto posto. E la vera domanda che si sta facendo in questi giorni riguarda i quattro diffidati (Florenzi, Fazio, Manolas, Zaniolo): farli giocare, rischiando che saltino il derby, oppure fare calcoli che rischiano di complicare la gara col Frosinone? «Alcuni di loro giocheranno sicuramente, farò valutazioni in base al turnover, a chi ritengo opportuno far rifiatare». Andando nello specifico, prima fa una battuta tattica («magari schiererò il 3-5-2») e poi si lascia andare a delle ammissioni di formazione: «“Zaniolo potrebbe anche riposare, ma non diamo vantaggi a nessuno — spiega l’allenatore — Non possiamo pretendere faccia tutte le partite allo stesso livello ed è probabile possa partire dalla panchina. Se è poco tutelato dagli arbitri? Non voglio creargli alibi, deve capire che in certi momenti non deve andare a terra. Ha impeto, ci sta prenda qualche giallo, ma è vero che gli fischiano pochi falli a favore». E ancora: «De Rossi giocherà titolare, mentre Ünder non sarà nemmeno convocato, perché ancora non è pronto. Come esterni d’attacco — con Dzeko centravanti — ho tre giocatori per due maglie. Perotti, El Shaarawy e Kluivert, non ne ho tanti e deciderò all’ultimo tra loro, anche se in passato ho adattato in quel ruolo anche Florenzi e Zaniolo». El Shaarawy è uno dei più decisivi in questa stagione, e una maglia dovrebbe essere proprio la sua. «Nel calcio le cose cambiano molto in fretta — le parole del Faraone — quindi preferisco per scaramanzia non dire che è la stagione della mia maturità. Io la pressione me la metto addosso da solo, sono sempre molto esigente nei confronti di me stesso. Quest’anno mi sento più tranquillo, prendo esempio dalla professionalità di De Rossi e Kolarov».


Scelte al risparmio, esorcismi e magia: a Roma è già derby

REPUBBLICA - CARDONE, PINCI - Il Frosinone? Sì, d’accordo. Il Milan in coppa? Ok, va bene. Ma vuoi mettere il derby? A Trigoria e a Formello, i pensieri sono già orientati su una data: 2 marzo, il giorno del faccia a faccia. La Roma ha deciso di lasciarsi distrarre da quella data, inaugurazione di una settimana che può decidere scenari presenti e futuri del club: una scelta forse obbligata, visto che tra sette giorni dovrà affrontare prima la Lazio, poi pure il Porto. Per questo la trasferta vicina di Frosinone, che Di Francesco si sforza di dipingere come «la gara più importante perché è la prossima», sarà in realtà l’occasione per risparmiare a qualcuno stress e il rischio cartellini. Soprattutto a Zaniolo, il ragazzino prodigio al centro delle attenzioni di squadre nobilissime (Juve, Real), di procuratori ingordi e trasmissioni tv. L’allenatore gli leverà il fastidio di giocare, un po’ per togliergli pressioni, un po’ per preservarlo in vista della Lazio. In fondo è diffidato, come pure Manolas, Florenzi, Fazio: dei tre soltanto l’ultimo - il meno affidabile, quest’anno - verrà rischiato in Ciociaria. E la scusa del turnover regge poco: Di Francesco non vuol rischiare di presentarsi al derby perdendo i pezzi, tra sabato prossimo e il mercoledì successivo, con la trasferta di Oporto per il ritorno degli ottavi di Champions League, si schiudono per l’allenatore le possibilità di farsi confermare alla guida del club anche per la prossima stagione. O almeno far venire qualche dubbio al club, che ieri ha inaugurato la sua nuova sede amministrativa all’Eurdavanti alla sindaca Raggi e al presidente del Consiglio Conte, protagonista pure di un botta e risposta con Totti: «Stiamo lavorando tanto», ha detto il premier, «E meno male», la replica dell’ex capitano. In fondo la sorte avversa ha già tolto 31 volte a Di Francesco un calciatore per infortunio. E la sorte nemica è il terrore principale pure in casa della Lazio. Che ieri ha deciso di farsi “esorcizzare”. Lotito ha aperto le porte di Formello a un sacerdote, in visita con compiti chiarissimi: il presidente, molto credente ma anche decisamente scaramantico, ha chiesto al religioso di benedire il campo di allenamento e pure lo spogliatoio. Proprio pensando al derby. Che a Formello si sentano vittime di una maledizione è evidente. Ieri ci si è messa anche il solito caso ultrà: l’Uefa ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del club dopo la partita di Siviglia per “comportamento razzista”. Una cinquantina di tifosi, dei mille presenti allo stadio Sánchez-Pizjuán, sarebbero responsabili di saluti romani, la società ha 6 giorni per fornire chiarimenti. Gli stessi che la dividono dal derby, che rischia di affrontare con una difesa maciullata dagli infortuni e con Radu squalificato: la partita con l’Udinese in programma lunedì è stata rinviata perché martedì dovrà giocare in Coppa Italia col Milan. Contro Piatek, a disposizione il solo Acerbi, più il terzino adattato Patric e il regista Leiva, che retrocederebbe a libero. Per questo pochi giorni fa mezza squadra era partita per la Serbia, per farsi curare dalla “maga” di Belgrado, una fisiatra che s’affida a metodi naturali. Chissà se per restituire a Simone Inzaghi i difensori acciaccati Bastos, Luis Felipe e Wallace basterà un esorcismo.


DiFra: «Niente calcoli, per battere il Frosinone serve la Roma migliore»

CORRIERE DELLA SERA - Di Francesco è tornato a  parlare della gara di stasera, fondamentale nella corsa al quarto posto e che arriva alla vigilia del derby. «Contro il Bologna abbiamo dimostrato che non bisogna prendere sotto gamba una squadra in lotta per la salvezza. Non possiamo sbagliare, è una gara importantissima. Il Frosinone ha fatto bene in casa contro la Lazio, ha vinto a Genova contro la Sampdoria, dobbiamo essere bravi e non sbagliare l’approccio». Tra i giallorossi ci sono quattro diffidati, Florenzi, Manolas, Fazio e Zaniolo, ma Di Francesco non sembra voler fare calcoli. «Alcuni giocheranno sicuramente, è sbagliato pensare sempre alle gare successive. Farò delle valutazioni esclusivamente tecniche». Tra queste, sicuramente c’è quella di concedere un turno di riposo a Zaniolo. [..]