Di Francesco con tre incognite. E c’è Zeman prima del derby...

GAZZETTA.IT - ZUCCHELLI - Prepararsi al derby con chi lo conosce bene e con chi il derby lo ha vissuto. Anche da una parte e dall’altra. Giornata di visite per Eusebio Di Francesco, che ha ricevuto Zdenek Zeman e Carmine Gautieri, rispettivamente suo allenatore e suo ex compagno ai tempi della Roma, oltre che grandi amici. I tre sono poi andati a pranzo in un ristorante dell’Eur, tra vecchi aneddoti, ricordi e chiacchiere sul presente e sul futuro.

VERSO LA LAZIO — Difficile dire se abbiano parlato di formazione, di certo davanti al maestro del 4-3-3 Di Francesco avrà pensato, ancora una volta, se affidarsi o meno al suo modulo preferito al derby. La sensazione è che possa scegliere, con De Rossi, le due mezzali Pellegrini e Cristante e mettere Zaniolo esterno alto con El Shaarawy e Dzeko. Domani dovrebbe capire se avrà a disposizione Schick e Karsdorp almeno per la panchina, così come Manolas, che oggi si è solo affacciato in campo. Niente da fare, invece, per Ünder, che non ha certezze neppure per il Porto.


Olsen protagonista di "A scuola di tifo" (Video)

Oggi, Robin Olsen ha incontrato i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Raffaello in zona Romanina per l’iniziativa ‘A scuola di tifo’. Lo svedese si è fermato con i bambini presenti e con uno ha anche scambiato qualche calcio al pallone come dimostra il video messo dai giallorossi sul proprio profilo Twitter:

 


Simplicio: "Il derby è sempre un'emozione splendida. Complicato parlare ora di Pastore, ha caratteristiche diverse da Nainggolan"

Fabio Simplicio, ex centrocampista della Romaè stato intervistato da Centro Suono Sport. Queste le sue dichiarazioni sul derby, il momento della Roma e i suoi ricordi in giallorosso:

Io uomo derby?

"Beh, il derby è particolare, sempre un’emozione splendida. Per me veramente è stato un grandissimo piacere segnare e procurarmi dei calci di rigore. Ogni tanto sento Bruno Conti, Vito Scala, De Rossi, che è stato il compagno più vicino a me. Ogni tanto ritorno, lo scorso anno sono stato a Roma tre giorni, torno sempre volentieri. Ora ho iniziato a fare il procuratore insieme al fratello di Doni, lui abita in Italia".

Pastore?

"Ci ho giocato insieme al Palermo, era forte, è complicato parlarne ora, lui è un trequartista, è venuto per Nainggolan però ha delle caratteristiche diverse dal belga, quindi si trova in una situazione difficile. Luis Enrique è una persona speciale, lo ricordo con molto affetto, il fatto che con il Barcellona abbia fatto così bene non mi sorprende per niente. Per la Roma è difficile arrivare in Champions League, perde troppi punti, ma ancora qualche speranza ce l’ha. Ho giocato con tantissimi giocatori forti, ma a quello a cui sono più affezionato è Morfeo, un genio autentico, un campione”.


Buone notizie per il Porto. Recuperati Marega, Danilo e Brahimi per la Roma

Marega, Danilo e Brahimi saranno presenti nel return-match degli ottavi di Champions League contro la Roma. Sergio Conceicao, tecnico del Porto, può quindi sorridere visto che i 3 calciatori sono stati convocati già per il match valido per la 'Taça de Portugal', la coppa portoghese, in programma questa sera. Tutti e tre hanno iniziato la gara seduti in panchina.


Szczesny: "Pinsoglio? Lo prendo in giro dicendo che ha vinto lo stesso numero di titoli di Totti"

Wojciech Szczesny, estremo difensore della Juventus ed ex della Roma, è stato intervistato dal portale polacco Foot Truck ha fatto una battuta sul terzo portiere bianconero Carlo Pinsoglio paragonandolo alle vittorie in carriera di Francesco Totti. Queste le sue parole:

"Pinsoglio è un bravo ragazzo, migliora l’atmosfera nello spogliatoio. Ha giocato 22 minuti lo scorso anno e ora lo prendo in giro dicendo che ha vinto lo stesso numero di titoli di Totti".


Coppa Italia. Lazio-Milan finisce 0-0, tutto rimandato al return-match di San Siro

Lazio e Milan pareggiano 0-0 nella gara d'andata della semfiinale di Coppa Italia. Meglio gli uomini di Inzaghi, che ritrovano Bastos dopo l'infortunio ma non riescono a concretizzare le occasioni avute ed i rossoneri possono tornare a casa con un buon punteggio anche se al ritorno saranno costretti a vincere per passare il turno. Da valutare le condizioni di Kessiè, uscito al 28' per un infortunio alla coscia.


El Shaarawy: "Ho tanti miei riti. Al mio primo derby ero carico, fare l'1-0 e sentire l'urlo della Sud è stato molto bello" (Video)

Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, è stato intervistato da Dazn a 4 giorni dal derby di ritorno di campionato e ha parlato del suo modo di avvicinarsi alla stracittadina. Queste le sue parole in merito alla sfida con la Lazio in programma sabato alle 20.30 allo stadio Olimpico:

Vivo la giornata indipendentemente dalla partita che c’è in maniera naturale, così come lo faccio durante la settimana. A volte riesco a dormire e mi viene sonno, a volte guardo qualcosa sul cellulare. C’è la riunione tecnica e poi si parte per lo stadio: ascolto musica, mi guardo qualche video su Youtube, non dei miei gol però. Ogni giocatore ha i suoi riti, io ne ho tantissimi, devo dirlo: faccio tante cose mie, anche durante la giornata. Sono scaramantico da morire, non posso dirle… Ascolto sempre una mia canzone, Can’t Hold us di Macklemore. Poi arrivo negli spogliatoi, ci carichiamo tra compagni fino ad arrivare all’urlo che facciamo negli spogliatoi per stimolarci a vicenda. Cerco di pensare positivo, punto sempre a quello prima delle partite: penso a cosa posso fare per andare a far male agli avversari".

Il mio primo derby?

"Ero carico, era Lazio-Roma ma sbloccarlo e fare il gol dell’1-0 ed essere sommerso dai compagni e dall’urlo della Sud è stato molto bello. Nel tunnel ci guardiamo sempre tra compagni, ci carichiamo, ci diciamo le ultime cose. Lì si fa sempre più sentire l’adrenalina e la carica. I secondi prima del fischio d’inizio faccio gli stessi esercizi di stretching e aspetto che cominci la partita per spaccare tutto”.

 


Coppa di Portogallo. I Dragones vincono 3-0 e sono ad un passo dalla finale

Netta vittoria del Porto nella semifinale di andata Taça de Portugal (Coppa di Portogallo) per 3-0 sul Braga. I prossimi avversari della Roma nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League hanno sconfitto gli avversari grazie ai gol di Telles su calcio di rigore, Soares e Brahimi.


Inzaghi mette le mani avanti: "Il derby? Avremo meno tempo della Roma. Radu rientrerà, Luiz Felipe da valutare"

Simone Inzaghi, tecnico della Lazio, era presente in conferenza stampa al termine della semifinale d'andata di Coppa Italia giocata questa sera all'Olimpico contro il Milan e terminata 0-0. Queste le sue dichiarazioni in merito al derby in programma sabato: 

"Sappiamo quanto sia importante, avremo meno tempo della Roma ma lo prepareremo nel migliore dei modi. Loro sono forti ma li affronteremo con rispetto e con il piglio giusto. Sabato rientrerà Radu mentre dovrò valutare Luiz Felipe".


La settimana più importante della stagione

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma vince a Frosinone come aveva fatto col Bologna, soffrendo molto ma portando a casa i 3 punti. I giallorossi vengono da un mese in cui non hanno mai perso e non era mai successo nel resto della stagione, striscia positiva di 8 gare senza sconfitte e nelle ultime 10 hanno lasciato l’intera posta solo a Torino con la Juventus ma non basta per raggiungere gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.

Una manifestazione abbandonata troppo presto e molto male (la coppa Italia) da dimenticare il più in fretta possibile ma soprattutto 2 ostacoli importanti da superare nel giro di una settimana. Gli uomini di Di Francesco sono chiamati alle sfide contro Lazio e Porto, che valgono l’intera annata.

Battere i biancocelesti non sarebbe fondamentale solo per il primato cittadino ed eliminare quasi definitivamente una diretta concorrente ad un piazzamento Champions ma vorrebbe dire rimanere in scia di un Milan che in questo momento appare avversario molto ostico e quel punto di svantaggio (quasi 2 se si considerano gli scontri diretti) pesa tanto. Altrettanto importante è la sfida del 6 marzo al Do Dragao contro il Porto, poiché passare il turno equivarrebbe al compiere un’altra impresa: confermarsi per il secondo anno consecutivo almeno tra le prime 8 formazioni d’Europa.

Il tecnico giallorosso spera nel recupero lampo di Manolas ma ci si domanda se sia il caso di rischiarlo nel derby con la possibilità di una ricaduta o tenerlo in una campana di vetro sino al match con gli uomini di Conceicao per avere un’arma in più in quell’incontro.

Da valutare anche le condizioni di Karsdorp, Under e Schick, altri elementi che potrebbero tornare utili più probabilmente a partire dalla sfida degli ottavi di Champions League ma che sarebbero alternative ulteriori per il mister romanista.

Tanti gli aspetti su cui ragionare, a partire dai tanti gol incassati contro qualunque squadra e con qualunque modulo venga fatta giocare la squadra. In molti si sono affrettati a dare le colpe a Di Francesco, reo di avere una concezione del calcio troppo “zemaniana” ma non è lo stesso allenatore che lo scorso anno aveva una delle migliori difese del campionato? Non sarà che alcuni giocatori cardine della passata stagione non ci sono più o che alcuni dei "sopravvissuti" sono in netto calo?

La difesa è meno coperta ed aiutata dai centrocampisti che hanno caratteristiche diverse da quelle dei calciatori della scorsa annata e se si segna di più ma si incassano anche tante reti in più, è forse questo il motivo più logico e non un’improvvisa follia del trainer.

C’è poi da aggiungere che se la Roma ha trovato un calciatore di grande prospettiva come Zaniolo, che si sta imponendo sin da subito, il merito è sì di chi lo ha portato a Trigoria nell’operazione Nainggolan ma anche di chi lo sta valorizzando facendolo giocare con sempre maggiore continuità e cercando di non esaltarlo troppo come sta provando a fare una certa parte di stampa, sempre pronta ad osannare ed un secondo dopo a distruggere chiunque alla prima bella giocata o rete o a fare il contrario al primo errore (vedi i fiumi d’inchiostro sprecati per denigrare un campione come Edin Dzeko).

La considerazione che ha avuto già lo scorso campionato per Under, che all’inizio era considerato “il nuovo Iturbe”, non l’avrebbero avuta tanti tecnici anche tra quelli passati da Trigoria nel recente passato o per altri calciatori che si sono poi rivelati determinanti per il raggiungimento di determinati traguardi.

Certo, diversi errori sono stati commessi dall’allenatore della Roma e qualche “fissa” gli rimane ma non tanto nel modulo quanto nel continuare a dare fiducia a giocatori che costantemente non si dimostrano all’altezza. Per chi dice che con un altro tecnico la squadra giallorossa avrebbe una classifica decisamente migliore (ovviamente, tesi non comprovata da nessuna fatto tangibile), si può rispondere in maniera altrettanto aleatoria che per la rosa che ha la Roma, il quarto posto sarebbe il massimo risultato a cui poter aspirare e se Di Francesco ci arriverà, avrà fatto non il suo dovere ma molto di più (idem per la qualificazione ai quarti di Champions League, cosa che per molti è scontata ma non è minimamente così vista la storia del club giallorosso).


Un De Rossi da maneggiare con cura e il primo derby di Zaniolo

INSIDEROMA.COM - ELISA GIOCONDI - Daniele De Rossi non delude e non si smentisce mai. Anzi, si direbbe che continui a sorprendere: già il giorno dopo il suo grande ritorno nella partita contro il Milan, il mister ha affermato che è un giocatore eccellente nei minuti di gioco. E chi se l’aspettava, data l’età e soprattutto dati i problemi gravi al ginocchio che hanno rischiato di compromettere il suo futuro da calciatore. Proprio per questa va trattato con delicatezza e con cura: la sua presenza non va sprecata nè data per scontata, anzi è necessario selezionarla per le partite in cui realmente è fondamentale la sua presenza. Danielino è di fortissimo impatto per la squadra: la sua bravura, la maestria, il suo essere perfetto leader e riuscire a guidare i compagni lo rendono perennemente essenziale, ma il mister deve fare i conti con la realtà e decidere quando giocarselo. E i numeri parlano: con lui le  vittorie della Roma salgono dal 47,2 al 59,2%, con una media di due punti a partita conquistati dalla squadra di Di Francesco e una percentuale di 1,6 nelle gare in cui invece non era in campo.
Che non fosse una situazione da sottovalutare si era intuito da subito: “Ho rischiato di smettere, questo è stato l’infortunio più grave della mia carriera”.
Ricordiamo benissimo i momenti di apprensione e spaesamento quando già immaginavamo una Roma senza De Rossi: invece poi le terapie hanno ribaltato la situazione ed ecco che possiamo tornare a goderci Daniele ancora.
Ma per poter fare ciò, non bisogna appesantire il suo ginocchio e quindi affidarsi anche ad altri come, per esempio, Zaniolo: così giovane ma già così forte, tutti parlano di lui ed ecco che sabato giocherà il suo primo derby. Di Francesco lo ha tenuto buono contro il Frosinone facendolo giocare veramente poco, essendo in diffida, mentre sabato sarà in campo sin dal fischio d’inizio.
Nonostante le numerose e invidiabili offerte che continuano ad arrivare al sorprendente numero 22, Nicolò è concentrato sul non deludere le aspettative che ora i romanisti hanno (giustamente) su di lui e giocare meravigliosamente questo primo derby, che non dimenticherà mai.
Con De Rossi hanno in comune l’inizio carriera, entrambi prima in Champions che in campionato, ma anche la fede alla maglia e l’affetto per i tifosi che, anche se prematuri, sono sulla buona strada: tutti ingredienti per poter fare bene sia in campo che fuori e quello che ti rende amato dai compagni e dal paese. Quando si dice “iniziare con il piede giusto”.


Occhio DiFra, ti giochi tutto

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Tutte le storie cominciano, ma non tutte hanno un vero finale. Il Romanzo di Italo Calvino «Se una notte d’invero un viaggiatore» spiega meglio di ogni parola un concetto del genere. Ci sono dieci «incipit» che però non portano mai ad alcuna conclusione, col (possibile)Romanzo che ricomincia sempre in un altro modo. Ecco, la storia della Roma a trazione statunitense è anche una collezione di storie interrotte, ed anche quest’anno si corre il rischio di rivivere situazione già viste. Inutile dire che, in situazioni del genere, è l’allenatore l’anello debole di ogni catena di comando. Così Eusebio Di Francesco, nonostante venga da due vittorie consecutive (contro Bologna e Frosinone), sa bene come le sfide che lo attendono – contro la Lazio in campionato ed il Porto in Champions League – potrebbero essere decisive per la stagione giallorossa e conseguentemente per il suo futuro.

EFFETTO MONCHI Non basta. L’allenatore in questo momento corre il rischio di pagare due situazioni diverse fra loro. La prima è legata a lui, visto che le ultime due gare, pur vittoriose, hanno evidenziato una squadra con grandi difficoltà, tant’è che se Bologna e Frosinone avessero pareggiato, non sarebbe stato uno scandalo. La seconda invece lo prescinde, visto che riguarda quello che è stato finora il suo mentore, ovvero il d.s Monchi, sempre più vicino all’addio a fine stagione. Ieri il tweet postato dallo spagnolo («In molti possono avere quello che hai, ma nessuno può essere ciò che sei…», con foto della Curva Sud e riferimenti alle prossime due partite) inevitabilmente non hanno fugato dubbi sul suo futuro, che sembra sempre più legato all’Arsenal, anche se il club londinese dovrà pagare una clausola di rescissione alla Roma, a cui è legato da un contratto fino al 2021. Logico che il suo addio indebolirebbe la posizione di Di Francesco, anche se il tecnico abruzzese è ancora perfettamente in grado di costruire la sua fortuna. Come? Arrivando in zona Champions League (fondamentale) e magari facendo ancora strada in Europa, visto che il Porto non è sembrato avversario irresistibile.

si cambia Logico che, se al direttore sportivo vengono accollati alcuni errori sul mercato (nel polverone di radio mercato i nomi più gettonati sono tre: Pastore, Nzonzi e Bianda, ma Zaniolo?), i tanti problemi muscolari non aiutano la gestione dell’allenatore. «Troppi infortuni stupidi», ha detto infatti pochi giorni fa il presidente Pallotta. Se Di Francesco onorerà il suo contratto fino al prossimo anno, qualcosa forse dovrà essere rivisto in merito, ma l’attualità non aspetta e così già contro la Lazio la squadra cambierà. Probabile infatti il ritorno al 4-3-3, con il sacrificio di Nzonzi a beneficio di Cristante, mentre sulla fascia destra dovrebbe tornare Zaniolo. Più o meno la stessa squadra che potrebbe giocare quattro giorni dopo a Oporto in Champions, sperando in quella occasione di poter recuperare Manolas, assai a rischio per il derby (vedi sotto).

RIVOLUZIONE Insomma, nel giro di due partite parte del futuro della Roma potrebbe essere scritto. Quanto basta per cominciare altri Romanzi che corrono a loro volta il rischio di restare incompiuti. Sul fronte della panchina, logico che lo show di ieri a Londra allontani Sarri dalla panchina del Chelsea con tutte le ricadute del caso, mentre sul fronte della direzione sportiva, accanto a nomi noti (Faggiano e Mirabelli) prende corpo anche la soluzione interna, che galleggia tra Balzaretti e Massara. Ma tornando alla panchina, c’è da registrare l’ottimismo di Di Francesco: «Sono convinto che faremo un grande derby, anche se l’ambiente destabilizzante non aiuta». Ne siamo convinti, ma c’è un futuro da scrivere. E sono in tanti a credere che, se anche questo Romanzo fosse interrotto, sarebbe una sconfitta per tutti.