La Roma va in rimonta coi colpi da biliardo del Faraone di ghiaccio
GAZZETTA DELLO SPORT - La palla che rotola sul verde ha bisogno di precisione, velocità e forza. Ma siete sicuri che stiamo parlando di calcio? Pensateci, anche per il biliardo e le sue varianti occorrono le stesse qualità [...]. Sarà per questo che il Faraone dei nostri giorni giallorossi è anche lui innamorato del biliardo nella variante «snooker». [...] El Shaarawy ha una passione per lo «snooker», una variante del biliardo appunto, che lo ha portato in Inghilterra insieme al fratello Manuel per assistere alle finali dei «Masters» all’Alexandra Palace di Londra. [...]
Se avete l’impressione di una Roma serena non vi sbagliate, ed El Shaarawy ne è l’esempio. Non solo per i 6 gol che ne fanno il cannoniere del campionato (quello stagionale è Dzeko con 7), ma anche per il modo in cui sta segnando. Basti pensare che in A segna una rete ogni 160’, con una percentuale realizzativa in relazione ai tiri (23) superiore a tutti gli attaccanti giallorossi, ovvero il 26%, contro l’11% di Under e Schick, Kluivert al 9% e Dzeko addirittura al 4%. [...] Capitolo rinnovo: al momento non vede fissato nessun appuntamento per la trattativa, anche se la scadenza del 2020 è sempre più vicina. La sensazione, comunque, è che il lieto fine arriverà. [...]
Addio a Piedone Manfredini
LEGGO - BALZANI - Se n'è andato a 83 anni, a Ostia dove abitava da alcuni anni insieme alla moglie Ana Maria. Insieme a lei ha lavorato fianco a fianco nel bar: prima in piazzale Clodio, poi in quello sul litorale chiamato Roma e Lazio. Se ne è andato in silenzio, come aveva amato vivere dopo una carriera fatta di gol e vittorie. Pedro Manfredini, uno dei bomber più prolifici della storia della Roma, è morto ieri all'Ospedale Grassi dopo una lunga malattia legata al diabete. Centravanti argentino in giallorosso dal 59 al 65, famoso anche per il soprannome, Piedone. In realtà Manfredini calzava un normalissimo 43, ma quando sbarcò dall'aereo, acquistato per 78 milioni di lire dalRacing di Avellaneda, la prospettiva di una foto gli ingigantì la scarpa così da suggerire il nomignolo che lo accompagnò per sempre.
Con la Roma segnò 104 reti in 164 partite. Quinto miglior marcatore romanista, terzo per media più alta (0,63 a partita) vinse Coppa delle Fiere e coppa Italia. Non andò così bene con Inter, Brescia e Venezia per alcuni problemi fisici. Così Piedone decise di tornare a vivere a Roma. «Questa è casa mia». Lo è stata per 60 anni, lo resterà anche dopo la morte. Manfredini è entrato nella storia per altri due motivi. Grazie alla voce di Enrico Ameri, che interruppe - primo nella storia - un collega, per comunicare in un Tutto il calcio minuto per minuto il gol dell'argentino in Inter-Roma.Ma la sua fama è andata oltre il calcio. Nell'episodio Che vitaccia! de I mostri di Dino Risi, VittorioGassman urla dagli spalti dello stadio, durante una partita della Roma: «Vai, Piedone, vai!».Un'immagine storica. «Addio a uno dei più grandi attaccanti della storia giallorossa», il tweet della Roma. I funerali domani alle 11 presso la Chiesa Regina Pacis a Ostia.
La soprintendenza: «Reperti in mostra nell’area stadio»
GAZZETTA DELLO SPORT - Il soprintendente Prosperetti rassicura: «Nell’area di Tor di Valle contiamo di fare ritrovamenti archeologici [...]». Ieri ha parlato anche De Vito, presidente dell’assemblea capitolina. «Presto avremo la relazione sul traffico del Politecnico che speriamo che fughi i dubbi sulla sostenibilità della mobilità. Pois periamo di chiudere in fretta».
Tor di Valle, fronda M5S al municipio IX. Lite sul piano viabilità: lascia il consigliere
MESSAGGERO - PIRAS - «Gli approfondimenti? Dovrebbe farli la Procura della Repubblica».Hanno avuto l'effetto di una bomba a mano le parole del presidente della Commissione Urbanistica del Municipio IX Paolo Mancuso. Più la variante sullo stadio di Tor di Valle si avvicina e più i mal di pancia crescono in casa Cinquestelle. Ieri, nel miniparlamentino dell'Eur, c'è stato il clamoroso strappo. Mancuso, da sempre contrario allo stadio, ha lasciato il M5S e ha aderito al Gruppo Misto, seguendo l'altra dissidente (ma in Campidoglio) Cristina Grancio. È la dimostrazione che, in casa pentastellata, la fronda interna si allarga. In IX Municipio, lo scontro è emerso nell'ultima commissione Urbanistica, convocata per discutere dello studio trasportistico del Politecnico di Torino con gli assessori Linda Meleo e Luca Montuori. La prima ha dato forfait «per impegni assunti in precedenza», il secondo, quella relazione, non ce l'ha.
LE CRITICHE - Mancuso, ormai ex consigliere M5S, non è l'unico preoccupato che in Municipio le informazioni sullo stadio non arrivino. Altri consiglieri di maggioranza sono sul piede di guerra. E per capire che aria tira basta immaginare che erano presenti anche gli ambientalisti che hanno ribadito per l'ennesima volta che «il progetto non funziona e produce congestione su vasta area». I più in agitazione, però, sono i grillini. Dice uno di loro, Vincenzo Maisano: «Perché questo studio è stato commissariato?». Gli fa eco Roberto Tranquilli: «Sono stati fatti studi di flussi di traffico adeguati?». E un terzo, Giulio Corrente: «Continuano a emergere criticità che già da tempo sono state evidenziate da tutti». Ultimo, Raffaele Di Nardo: «Trasporti e stadio sono legati, gli studi migliori sono pervenuti dalle intercettazioni». E Mancuso a quel punto ha ribattuto così: «L'unico studio è della Eurnova, società proponente». Alla fine, Mancuso lascia M5S. «C'è un problema di democrazia interna», riferisce la Grancio che insieme a Mancuso frequentava il tavolo di lavoro sull'Urbanistica in cui il M5s maturò la contrarietà al nuovo stadio della Roma. Mancuso rimane contrario allo stadio e come lui almeno altri tre consiglieri rimasti in maggioranza hanno forti perplessità. Insieme all'abbandono di Mancuso la maggioranza M5S ha vissuto un altro strappo importante: il consigliere Paolo Barros, professione insegnante, che ha criticato il decreto Sicurezza, è stato spostato d'imperio dalla Commissione Scuola a quella Urbanistica pur ammettendo lo stesso consigliere di«non sapere nulla in materia». «Sono giorni agitati e non mi stupirebbe se finisse come all'VIII Municipio: la giunta cade e le decisioni urbanistiche vengono centralizzate», osserva Grancio.
Under, Jesus e Perotti: l'obiettivo è il Porto
LEGGO - BALZANI - L'obiettivo per tutti è il Porto, il 12 febbraio. E vale per Under, Perotti e Juan Jesus. Anche il turco, infatti, starà fuori tre settimane dopo la conferma della lesione al retto femorale destro rimediata col Torino. Un'altra tegola per Di Francesco che però ha recuperato un attaccante: Florenzi. La rinascita di Karsdorp e la freschezza di Santon permettono, infatti, al tecnico di poter finalmente schierare l'esterno oltre la linea mediana. Nel ruolo in cui Eusebio lo ha sempre visto meglio. Una scelta effettuata già contro Lazio e Inter per garantire maggiore equilibrio e che avrà un seguito contro Atalanta e Fiorentina.
Previsto anche il ritorno di Nzonzi, anche se sarà difficile scegliere chi lasciare fuori tra l'ex Cristante, Lorenzo Pellegrini e Zaniolo. In attacco probabile conferma di Dzeko che riposerà in coppa Italia lasciando spazio a Schick. Nel frattempo Perotti è volato a Barcellona nella clinica Corachan per tentare di guarire non solo prima possibile, ma anche in modo definitivo. La terapia di Perotti sarà a titolo conservativo e prevede un trattamento che riesce a mettere a posto il muscolo nell'80% dei casi. Come accaduto con Pastore che ieri ha deciso di saltare il giorno libero per lavorare da solo a Trigoria. Ancora incerti, infine, i tempi di recupero di De Rossi che potrebbe tornare ad allenarsi in gruppo entro fine settimana.
Caccia a Mancini ma sarà De Rossi l’ago della bilancia
GAZZETTA DELLO SPORT - Il mercato della Roma vive di idee e improvvise accelerazioni dovute alle contingenze. Un esempio? Oggi dovrebbe tornare ad allenarsi in gruppo capitan De Rossi [...]. Se tutto andrà nel migliore dei modi possibili, la necessità d’intervenire in mediana andrebbe perciò a svanire [...]. Lo stesso discorso vale anche per il difensore. Le buone notizie che arrivano da Juan Jesus (il rientro potrebbe avvenire anche per il match d’andata col Porto), annacquano l’ipotesi di un rinforzo, soprattutto se Marcano non vorrà muoversi. Il d.s. Monchi, però, non perde di vista GianlucaMancini dell’Atalanta [...]. Se il club nerazzurro accettasse l’offerta di prestito per 18 mesi con riscatto obbligato a 25 milioni, la Roma lo accoglierebbe a braccia aperte.
C'è anche la chiave Defrel, che pia e parecchio a Gasperini, an che se la punta è seguita pure da Fulham e Watford. [...] Da segnalare, poi, come da Trigoria smentiscano l’interesse dell’Evertonper Dzeko, che rimbalza dal l’Inghilterra (e comunque assai difficilmente il bosniaco accetterebbe). Complicato anche, infine, che Perotti – tra l’altro ancora ai box – rientri a breve nel mirino del Boca, come si sussurra. [...]
Il mito di Piedone, l'oriundo senza fronzoli
REPUBBLICA - SISTI - Piedone, sì ma non l'africano e neppure lo sbirro. Piedone e basta. L'unico che aveva il diritto di aprire un bar col suo soprannome a Piazzale Clodio. Pedro Waldemar Manfredini se ne è andato ieri a 83 anni. Una leggenda giallorossa. Era il viso antico, il corpo, l'eleganza fisica e la potenza del gesto, più un certo modo di impomatarsi i capelli, tipici di un calcio lontano che oggi non avrebbe più senso (troppo semplice e buono) e che forse, in diretta televisiva, sarebbe inguardabile. Era la figurina di uno sport composto da ragazzi dal volto già consumato o bruciato dal sole. Giovani selezionati dalla povertà o dal rimbombare di qualche guerra. Pedro incuteva timore: "Un fusto, mamma!", avrebbe detto Franca Valeri. Ma era alto come Under (1,74) e quando incontro Pallotta sembrava un nonnetto aggrinzito dal tempo. Pedro era il classico "fromboliere" che aveva imparato a segnare in tutti i modi. Di sé, nel '60, disse: "Molta gente non mi comprende, il mio gioco è moderno, direi all'europea, ha poco della classica caratteristica sudamericana, con "gambetas", "pisadas", "cortes", "firuletes". Io vado dritto, cerco direttamente la rete. E creo polemiche. A Mendoza qualche dirigente pensava fossi inutile!". Tanto inutile che lo dovettero vendere per 60 milioni.
Lanciato da "Mummo" Orsi nel Maipù, arrivo da noi per giocare nella Roma (dove è rimasto dal '59 al '65 segnando 104 reti) dopo un lungo rimestare di carte sulle scrivanie ("lo prendo se posso schierarlo come oriundo", disse l'allora presidente della Roma D'Arcangeli) e dopo un fallito passaggio al Torino. A segnalarlo ai giallorossi fu un argentino della Lazio, Silvestro Pisa, e Pedro più tardi espresse al suo connazionale tutta la sua riconoscenza segnando nei derby (5 derby, 5 reti). Pedro era orgoglioso delle sue origini italiane. Il nonno paterno Pietro, viticoltore ed "emigrante" come i protagonisti del profetico, omonimo film di Fabrizi del '49 (Emigrantes), era partito da Cremona a fine '800 per fare fortuna in quell'Argentina piena d'uva che circonda Mendoza. La famiglia della madre veniva dalla Puglia.
Pedro sbarcò a Ciampino e un fotografo, Brunetti, quando apparve in cima alla scaletta dell'aereo usò il grandangolo: "Sembrava che avesse un'estremità gigante!". Non aveva ancora messo i piedi sulla terra italiana e ii 24enne dell'altro mondo già era diventato "Piedone". I primi mesi alla Roma furono difficili. Giocava in una squadra di talenti che spesso preferivano "piacere" nei night-club di Via Veneto. Pero quell'attacco faceva paura: Orlando, Lojacono, Manfredini, Schiaffino, Selmonsson. L'anno dopo Pedro cominciò a fare la differenza, la Roma balzò in testa alla classifica dopo tre giornate. Poi la solita curva ipoglicemica, ma anche la conquista della Coppa delle Fiere (doppietta di Pedro nel 2-2 dell'andata di Birmingham). Più avanti Carniglia, argentine come lui, lo mise fuori squadra placando le ire di chi lo aveva sempre considerato un mezzo bidone. Tornato Foni in panchina, Manfredini si ripresentò con una tripletta al Palermo. Nel '63 dopo aver vinto la classifica marcatori insieme con Nielsen del Bologna, a cedere purtroppo non fu la voglia ma il ginocchio. Il resto della carriera (Venezia e Brescia) si misurò più in dolori che in scatti. Rientrò triste y solitario in Argentina. Ma ormai non era più casa sua. E così è ritornato qui. Sino alla fine.
Test a Trigoria per De Rossi. Perotti e Jesus in Spagna
MESSAGGERO - CARINA - Anche Perotti e Jesus ricorrono alla clinica Corachan di Barcellona. Mentre in Argentina circola per l’ennesima volta la voce dell’interessamento del Boca, per porre fine al calvario che lo perseguita da inizio stagione (prima un problema alla caviglia, poi a seguire ko al flessore e due volte al polpaccio), l’argentino è volato in Spagna per sottoporsi, come già accaduto a Pastore a dicembre, ai fattori della crescita. È l’ennesimo tentativo per uscire fuori da un tunnel che sinora gli ha concesso di scendere in campo appena 5 volte (4 in campionato) per un totale di 218 minuti. Ci vorranno almeno tre settimane per rivederlo in campo. Stesse indicazioni, bene o male, per Jesus che dovrebbe tornare a metà febbraio.
ACCERTAMENTI PER UNDER - Più o meno la prognosi per l’infortunio al retto femorale di Under. Il turco oggi svolgerà gli esami che regaleranno un quadro più preciso sui tempi di recupero che non dovrebbero discostarsi dal mese di stop. La Roma conta già 36 infortuni stagionali, di cui 26 di natura muscolare comprese le ricadute. Un numero che lo scorso anno aveva raggiunto ad aprile e che in questa stagione è arrivato con tre mesi d’anticipo. Come annunciato venerdì da Di Francesco, probabilmente già questa mattina De Rossi tornerà ad allenarsi con il gruppo.Il capitano non gioca dal 28 ottobre (trasferta a Napoli) e vederlo nuovamente con la squadra sarebbe un bel segnale per il completo recupero del calciatore (sofferente per una lesione alla cartilagine). Ieri s’è allenato da solo a Trigoria e oggi è atteso alla prova del campo. Toccherà a Daniele decidere se forzare o meno: lo staff si affida alle sue sensazioni. Se non ci saranno imprevisti, questi due recuperi allentano la morsa sul mercato. Eusebio si augurerebbe almeno un innesto ma il budget a disposizione non ammette deroghe. Da monitorare, in uscita, la posizione diDefrel che spinge per andare via da Genova. Se rientrasse a Trigoria, sarebbe solo di passaggio. In Premier ha richieste dal Newcastle e dal Fulham ma in pole rimane l’Atalanta che preme per averlo subito. Se ne riparlerà dopo domenica. Diventerebbe un anticipo per poi prendere Mancini.
Ciao Piedone Manfredini, mitico uomo-gol della Roma
GAZZETTA DELLO SPORT - Giacomo Losi risponde al telefono con la voce rotta dall’emozione: «Mamma mia, il nostro Piedone, non c’è più neanche lui ormai. Compagno leale, gioviale, sempre pronto a dire sì, mai una parola di troppo... E quanto era forte». [...] Manfredini, che dal mondo del calcio era uscito da tempo, se ne è andato a 83 anni e a comunicarlo è stata, nel pomeriggio, la società della sua vita attraverso un tweet. [...] In città si faceva vedere poco, aveva vissuto alla Balduina, proprio accanto a Losi («Quanto era di vertente vederci tutti i giorni»), poi a Spinaceto ed infine ad Ostia, dove aveva anche un bar e dove, tra un caffè e l’altro, passava il tempo a salutare le persone che lo avevano conosciuto e riconosciuto. [...]
Aveva giocato in Argentina, a Brescia e nel Venezia, ma la sua storia e la sua vita erano sempre state colorate soltanto di giallorosso: arrivato nel 1959 per 78 milioni di lire, rimase fino al 1965, segnando 104 reti in 164 partite. Quinto miglior marcatore della storia romanista, terzo per media gol più alta (0.63 a partita), vinse, oltre alla Coppa delle Fiere, anche una Coppa Italia. [...]
Al culmine della carriera, però, a Roma era un mito: [...] entrò nella storia della radio quando, il 31 dicembre 1961 il suo gol che consentì alla Roma di vincere a San Siro contro l’Inter provocò la prima interruzione per una rete di Tutto il calcio minuto per minuto. Al cinema è diventato famosissimo il “Vai Piedone vai”, urlato da Vittorio Gassmann ne “I mostri”, di Dino Risi [...]. L'ultimo saluto a Manfredini è in programma domani, nella chiesa Regina Pacis, alle 11.30. [...]
Roma, arrivano le semifinali
CORRIERE DELLA SERA - Non ci fosse stata la vittoria del Milan contro il Genoa, per la Roma sarebbe stato un weekend «lungo» perfetto: successo contro il Torino, sconfitta della Lazio a Napoli e quarto posto conquistato. Ieri pomeriggio, però, i giallorossi sono ritornati quinti, a meno uno dai rossoneri. [...] La Roma c’è ed è pienamente in lotta per un posto in Champions. Che per il momento è uno, ma le difficoltà dell’Inter potrebbero aprire scenari che fino a poco tempo fa erano impensabili. [...] La formazione di Di Francesco è attesa dalla complicatissima gara di Bergamo contro l’Atalanta e poi dal match dell’Olimpico contro il Milan. Due scontri diretti, divisi dalla trasferta di Firenze per i quarti di finale di Coppa Italia.
[...] Di Francesco dovrà sicuramente fare a meno di Cengiz Under - che oggi si sottoporrà agli esami per stabilire l’entità dell’infortunio alla coscia sinistra rimediata sabato - e di Diego Perotti, che è volato a Barcellona per tentare di risolvere definitivamente i problemi muscolari [...]. Dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico, la squadra ricomincerà a lavorare oggi alle 10.30: Nzonzi e Florenzi dovrebbero essere entrambi a disposizione per il match di Bergamo; da verificare le condizioni di De Rossi, che ieri si è allenato a Trigoria.
Il futuro è adesso: iniziamo a divertirci con i giovani
CORRIERE DELLA SERA - DI CARO - Viva la pazza gioia di Zaniolo, l’equilibrio maturo di Cristante, le geometrie letali di Pellegrini, la corsa libera di Karsdorp. E viva la garra raffinata di Schick, l’adolescenziale alternarsi di perle ed errori di Kluivert, la spinta esplosiva di Under.
Viva la meglio gioventù, che si prende la Roma a metà campionato, facendosi largo tra eroi infortunati o stanchi che cedono un po’ di strada e accompagnano nel cammino quella che potrà - dovrà- essere l’ossatura della squadra di domani. [...] Meglio alzare trofei e correre per il titolo, se si può. Ma se non è questo il tempo che ci è dato - non ancora almeno - veder crescere futuri possibili campioni e forti interpreti di un ciclo che potrebbe aprirsi non è poco. È bello, invece. Rischioso pure? Eccome. [...] Viva i colpi di tacco alla noia e i dribbling agli schemi: quando si ha poco da giocare è il momento di giocarsi tutto. E hai visto mai che iniziamo a divertirci?
Manfredini, il ricordo di De Sisti: "Terribili quelle barzellette ma noi ridevamo ugualmente..."
GAZZETTA DELLO SPORT - Si è spento nella giornata di ieri all'età di 83 anni l'ex centravanti argentino della Roma degli anni '60, Pedro Manfredini. Al quotidiano sportivo, l'ex centrocampista giallorosso Giancarlo De Sisti ha ricordato così "Piedone": «Ero incuriosito da questa storia del piede... Ben presto, però, ho capito che dietro il grande attaccante c’era una persona preziosa. I suoi consigli li ho portati dentro di me tutta la carriera». Prosegue: «Era un punto di riferimento in campo, uno che si faceva sentire in tutto e per tutto».
E poi le barzellette: «Ecco, veniamo alle note dolenti. Spesso le sue non facevano ridere, ci provava e riprovava, ma niente. E noi alla fine ridevamo lo stesso, ma non per la barzelletta, per la faccia che faceva quando non ci vedeva divertiti dal suo racconto».