Conferenza Stampa Fonseca: "Sarà una partita difficile, il Lecce è in un gran momento. La Champions è possibile"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di domani contro il Lecce:

Il Lecce è in un buon momento. Cosa teme della partita di domani?
"Il Lecce è una squadra molto motivata, tre vittorie consecutive. Giocano bene, ha intenzione di giocare dall’inizio con la costruzione. Hanno buoni giocatori, che amano avere la palla. Sono in un gran momento dopo tre vittorie, sarà una partita difficile".

Tante gare ravvicinate. Sta pensando di cambiare?
"Sì, possiamo cambiare due, tre o quattro giocatori questa partita. Come ho detto, non abbiamo molto tempo per recuperare ed è normale che potremo cambiare qualche giocatore della squadra per essere più freschi nella partita".

Come un allenatore gestisce il momento di Lorenzo Pellegrini? Deve riposare o lo mette in campo per il riscatto?
"Un allenatore deve sempre pensare a queste due opzioni. Io ci ho pensato, ma penso che Lorenzo debba capire quello che non ha fatto bene e perché. Ci ho parlato per spiegargli cosa non è andato. Prima cosa deve capire questo, dopo, secondo me, io devo farlo giocare. E’ importante che lui abbia la mia fiducia per potermi dimostrare che sta lottando per cambiare le cose in positivo. In questo momento non è nascondendolo che possiamo aiutarlo per migliorare la squadra".

Sulla sinistra c’è anche Spinazzola, oltre a Kolarov che non è in un buon momento. Come lo gestirà?
"Non penso che lo farò. Kolarov giocherà domani, contro il Lecce lui ha le caratteristiche giuste. Non è andato bene nelle ultime partite come tutta la squadra, nell’ultima è migliorato. Noi dobbiamo pensare a quello che abbiamo fatto bene. E’ più importante questo che pensare a quello che non abbiamo fatto bene. In questo momento è più importante".

Non siete mai riusciti a ribaltare uno svantaggio iniziale. Come si allena la testa?
"Più che parlare di quello che la squadra non ha fatto bene, è importante valutare quello che abbiamo fatto meglio. E’ sempre la stessa squadra, loro hanno fatto molte buone partite dall’inizio della stagione. Le hanno fatte perché hanno la capacità. Dobbiamo lavorare in questo momento sulle cose che la squadra sa fare".

La Roma è la squadra che ha battuto il maggior numero di calci d’angolo. State facendo un lavoro per aumentare il numero di gol?
"Sì, sempre. Devo dire però che siamo anche una delle squadre che fa più gol da corner, la seconda. Ci lavoriamo spesso. Possiamo fare più gol, abbiamo giocatori molto forti. Abbiamo l’opportunità di segnare su palla ferma in tutte le partite".

La Roma può ambire all’accesso alla Champions League?
"Io credo che sia possibile. Devo essere il primo a crederci per far sì che ci credano i giocatori".

Mancini come sta?
"Non ha giocato, ma non devo dire niente. E’ un giocatore con un atteggiamento diverso, ritornerà in squadra quando penserò che abbiamo bisogno di lui. Smalling e Fazio hanno fatto una buona partita. Mancini è grandissimo giocatore in tutto quello che fa".

Chi è il terzino destro titolare?
"Vediamo domani. E’ la frase che mi piace di più".

Mkhitaryan è pronto per giocare titolare?
"E’ pronto. Così come Kluivert e Perotti. Vediamo domani (ride, ndr)".

Se la Roma non dovesse arrivare in Champions League sarebbe un fallimento o una tappa nel percorso di crescita?
"E’ una domanda per una risposta molto lunga. Io devo dire che non sarebbe un fallimento. Come tutti hanno detto, dall’inizio della stagione, questo è un anno zero. Abbiamo cambiato tutto. Mi ricordo che quando Klopp è arrivato al Liverpool sono arrivati all’ottavo posto nella prima stagione. La Lazio? Da quanti anni Inzaghi è in quella squadra? Gasperini anche. E’ un anno di cambiamenti qui alla Roma e non sarebbe un fallimento. Io sono una persona positiva e non ho mai pensato di non arrivare al quarto posto".

Perché la Roma ha così tanta difficoltà a ripartire?
"Per chi sta dentro questo fenomeno non è così facile. Se Valentino Rossi fa tre incidenti non risale subito. Questo è il mio pensiero, rispetto la tua opinione. La mente è così. Quando non abbiamo quello che dovremmo avere, le cose risultano in un altro modo, anche se lotti per cambiare le cose. Il calcio è diverso dagli altri sport. Spero che Valentino Rossi cade, spero che non gli succeda (ride, ndr), dipende solamente da lui. Qui ci sono undici giocatori. Se in una squadra sbagliano due o tre calciatori c’è un risultato diverso. Il calcio è diverso dagli altri sport".

C’è stata qualche difficoltà in area di rigore contro il Gent. In area si guarda la palla o si sente l’uomo?
"Entrambe le cose. Dipende dov’è la palla, che tipo di pressione fa il portatore, dipende dalla zona, se la palla è più lunga o bassa. Penso che deve essere una preoccupazione dei difensori".


I 23 convocati da Fonseca per il Lecce. Assente Juan Jesus (foto)

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha scelto i 23 convocati che domani affronteranno il Lecce in campionato. Out Juan Jesus, mentre si rivede il turco Cetin.

Portieri: Pau Lopez, Cardinali, Fuzato

Difensori: Smalling, Kolarov, Cetin, Santon, Fazio, Mancini, Bruno Peres, Spinazzola, Ibanez

Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, Perotti, Villar, Veretout, Mkhitaryan

Attaccanti: Dzeko, Ünder, Kalinic, Perez, Kluivert

 


Allenamento Roma, lungo focus tattico in vista del Lecce

La Roma si è allenata in vista del match di domani contro il Lecce.
La sessione è iniziata con una fase di riscaldamento seguita da un lungo focus tattico.
Ancora indisponibili gli infortunati Zappacosta, Zaniolo, Diawara, Mirante e Pastore.


Roma-Lecce: le informazioni per l'accesso allo Stadio Olimpico

L'AS Roma informa i propri tifosi che in occasione della gara di Campionato con il Lecce di domenica 23 febbraio alle ore 18:00, presso gli ingressi di Viale delle Olimpiadi verrà predisposto un allestimento provvisorio al fine di testare la procedura di ingresso che sarà applicata in occasione delle partite dei Campionati Europei di Calcio 2020.

Tale allestimento, deciso di concerto con le Autorità competenti, prevede la predisposizione di 40 canali di accesso di altezza 1,20 mt, posizionati su Viale delle Olimpiadi stessa. In questa sede gli Operatori Steward eseguiranno il rituale controllo di documento, titolo di accesso e pat down che normalmente avviene al passaggio delle barriere di prefiltraggio poste immediatamente dopo. Effettuato il passaggio attraverso tali canali di accesso, il pubblico potrà proseguire verso i consueti cancelli senza ulteriori controlli in fase di prefiltraggio.

Si prevede uno snellimento dei tempi di ingresso in relazione alla presenza di un maggior numero di canali di accesso presenti rispetto a quelli normalmente utilizzati.

L’AS Roma ricorda inoltre ai propri sostenitori che, con lo scopo di facilitare l’arrivo e il ritorno dallo stadio anche in considerazione delle limitazioni al traffico poste dalla domenica ecologica, sono confermate le facilitazioni previste dal piano mobilità avviato nelle precedenti partite.


Julio Sergio: "Se ho un rimpianto nella mia vita da calciatore è Roma-Samp. A Lecce avrei voluto fare di più"

Julio Sergio, ex portiere brasiliano che ha giocato sia nella Roma che nel Lecce (in prestito proprio dai capitolini), ha rilasciao una lunga intervista per Italsportpress in cui ha parlato dei suoi trascorsi nei due club e del match di domani:

Julio, Roma-Lecce è indubbiamente la tua partita, almeno nel campionato italiano.
Sono le squadre con cui ho fatto di più. A Roma sono arrivato con la maturità di chi ha 26 anni e da sconosciuto pian piano sono riuscito a diventare titolare per più di un anno. Il Lecce, invece, mi ha preso quando ero un portiere affermato in Italia perché avevo già 60-70 presenze in Serie A. Credo che questa sia stata la principale differenza. Poi le prestazioni sono un discorso a parte perché a Lecce non sono riuscito a mostrare le mie qualità”.

Sei incappato in un gravissimo infortunio al ginocchio durante la tua esperienza salentina. È stato un problema che ha inciso tanto?
In generale credo che l’avventura a Lecce sia stata perlopiù un’occasione personale. Mi aspettavo qualcosa di diverso. Ho fatto due anni positivi. Quindi ho avuto la possibilità di andare a Parigi, ma non sono andato. Quindi mi ha chiamato il Lecce. Era una piazza che mi piaceva e in squadra aveva moltissimi grandi calciatori. Però io non sono riuscito a esprimere il mio calcio. I tanti infortuni e altri fattori mi hanno impedito di dare al Lecce il mio contributo”.

Dunque il giudizio sull’avventura leccese è positivo?
È stata una delle esperienze più importanti della mia vita. Ho avuto infortuni gravissimi che mi hanno tolto gli allenamenti e la possibilità di giocare. Ma ci sono cose che i tifosi non vedono, ma sono importanti per le prestazioni. Ad esempio, mia figlia era appena nata in quel periodo. Come esperienza personale è stata molto positiva, una delle più belle della mia vita. Lecce è una città fantastica e mi sono fatto molti amici. Però calcisticamente avrei voluto fare di più. Non ci sono riuscito, ma non solo per colpa mia”.

Prima hai accennato all’ipotesi di trasferirti al Paris Saint-Germain. Ora prenderesti la stessa decisione?
No, c’era un progetto particolare legato al Lecce che mi cercava come primo portiere perché ero un profilo già affidabile. Mi voleva Di Francesco. Era la situazione che doveva andare così. Non mi pento di niente. Il Paris Saint-Germain sarebbe stato un discorso diverso. Si trattava di un prestito e avrei fatto il secondo. Mia figlia era appena nata e non parlavo il francese. Forse, con la testa che ho adesso, avrei fatto una scelta diversa, ma in quel momento è stata la decisione migliore per la mia vita. Dobbiamo sempre pensare a ciò che si fa sul momento. Forse l’arricchimento personale che ho trovato a Lecce non ci sarebbe stato a Parigi. Non c’è solo il calcio, non ci sono solo i soldi. Ci sono anche cose che non hanno prezzo”.

In Italia si parla delle difficoltà di Daniele Padelli, secondo portiere all’Inter chiamato a rimpiazzare Samir Handanovic. Tu, invece, sei stato subito all’altezza del compito a cui eri stato chiamato. Come si può essere così maturi?
Io avevo due grandissime qualità: la forza mentale e la capacità di reazione. Non sono mai stato un portiere spettacolare, ma ero molto veloce. Non ho un’altezza incredibile per essere un portiere, ma riuscivo a fare ottime cose anche perché mi allenavo molto. La mia testa era la mia principale qualità da calciatore perché più le situazioni erano difficili e più riuscivo a esprimermi al meglio. Questo per un portiere è fondamentale”.

Non hai mai pensato almeno una volta, dopo tanta fatica, di avercela finalmente fatta?
Se un calciatore ha questo atteggiamento sicuramente calerà presto. Io volevo sfidarmi sempre, dare qualcosa in più alla squadra e a me stesso negli allenamenti e in partita, come nella mia vita personale. Ho fatto un provino per arrivare alla Roma. Poi tre anni in cui non ero nemmeno in panchina perché ero il terzo portiere. Volevo arrivare in alto. Quando sono arrivato alla Roma, volevo cambiare squadra rimanendo sullo stesso livello o vincere con i giallorossi. Sono sempre sceso in campo con questo atteggiamento”.

Sei rimasto fortemente legato alla Roma. Addirittura oserei dire che sei romanista a tutti gli effetti.
I miei figli sono nati a Roma. E poi il calcio in Europa, con le persone con cui ho lavorato, mi ha insegnato che lo sport esisterà sempre, ma il rispetto per gli altri va oltre a tutto. Spalletti mi ha voluto perché ha pensato che io fossi importante per lo spogliatoio. Con Claudio (Ranieri ndr.) sono riuscito a giocare e a essere importante nel campo. Quindi questo rispetto che hanno per me, anche se non sono mai stato un fuoriclasse, è molto importante nella mia vita. Non c’è un prezzo per tutto questo. Dopo tanti anni, se vado a Roma mi rispettano per il professionista che sono stato, per le partite che ho fatto, ma anche per la persona che sono. Questo è il vero valore della vita”.

A distanza di ormai dieci anni ripensi ancora a Roma-Sampdoria, la gara che vi ha negato un incredibile scudetto?
Se c’è una partita di tutta la mia vita, in cui avrei cambiato il risultato finale, è proprio quella. Con tutto il significato che aveva quell’anno vincere lo scudetto con la maglia della Roma. Era importante per me, per la squadra, per Ranieri e per Giorgio Pellizzaro, il preparatore dei portieri. Se ho un rimpianto nella mia vita da calciatore è quella partita. Poi il calcio è meraviglioso anche per questo. Avevamo tutto per realizzare qualcosa di stupendo e alla fine ci è scivolato dalle mani…”.

Si è parlato di una rissa tra Vucinic e Perrotta negli spogliatoi durante quel match.
È vero c’è stato un piccolo problema, ma anche in altre partite sono capitate situazioni simili. Ma quell’episodio non ha influito. Noi abbiamo fatto tanta fatica per arrivare in quel momento a trovarci in una simile posizione di classifica. Abbiamo speso tante forze dentro al campo e sono sicuro che non è stata una discussione a cambiare la partita. Eravamo tutti giocatori esperti. Abbiamo perso. Tutto il resto non c’entra nulla”.

In compenso sei stato l’uomo derby per eccellenza, con quattro vittorie su quattro incontri con la Lazio.
Sì, è questo. Il primo derby è stato sicuramente il più importante perché in quel momento non avevo ancora piena fiducia su quello che potevo fare. Per l’importanza della partita, la parata su Mauri è stata un punto fondamentale. E poi nel derby di ritorno, che stavamo perdendo, ho parato un rigore e abbiamo vinto. Sono partite indimenticabili per me e per la tifoseria”.

Cosa ne pensi della marcia della Lazio in campionato?
Sì non seguo tantissimo, ma vedo qualche partita. Ho visto i derby e per me c’è una differenza tra Roma e Lazio: i giallorossi vogliono essere grandi. È già una big in Europa e lo ha dimostrato qualche anno fa in Champions League. Ogni tanto questo progetto cambia e la direzione dev’essere ripresa. La Lazio, invece, è una squadra che vuole e deve ancora crescere. Quando la Roma prenderà la strada giusta, facendo 3-4 anni di fila in Champions, diventerà una big dell’Europa e sarà pronta a vincere non solo lo scudetto, ma anche una competizione continentale. Attualmente, mai dire mai, ma la squadra di Fonseca non mi sembra ancora pronta per vincere un trofeo. Vedremo tra due o tre anni”.

E se la Lazio dovesse vincere lo scudetto come la vivresti da tifoso romanista?
Personalmente, non perché sono romanista, dubito che la Lazio possa vincere lo scudetto, ma ha i suoi meriti per aver allestito una squadra di questo livello. Gioca e si muove bene in campo. Ci sono tanti elementi che devono essere pensati per arrivare ad avere una rosa di questo tipo. Se vince lo scudetto, è perché ha fatto meglio degli altri. Ma non penso che accadrà”.

Come valuti questa Serie A? Sembra essere tornato un campionato apertissimo come ai tuoi tempi.
“Sicuramente il livello individuale dei calciatori non è lo stesso. Ci sono grandissimi calciatori, come Ronaldo. Inter e Napoli hanno grandi campioni. Lo stesso vale per la Roma. Ma il livello generale si è un po’ abbassato. Ed è un aspetto che si è riproposto negli ultimi anni del calcio italiano. Forse da due anni si è riusciti a fare qualcosa in più. Se prendi le rose che avevano ai miei tempi, Inter e Roma erano più forti. La Juventus, invece, è migliorata notevolmente”.

E ora cosa fa Julio Sergio da grande?
Vorrai dire cosa fa Julio Sergio da grasso (ride ndr.). Ho iniziato a studiare per diventare allenatore in Brasile. E dal 2015 ricopro questo ruolo in Brasile anche se continuo a studiare per arrivare a un buon livello. Ho anche alcune aziende in cui ho investito i soldi guadagnati in carriera per poter vivere tranquillo. Lavoro tutti i giorni quando non alleno. Inizio alle 8 di mattina e finisco alle 17. Una vita normale come quella che fanno tutti gli altri. La mia azienda non si occupa di calcio, ma di investimenti. Noi aiutiamo le persone a investire i risparmi di una vita, guadagnando con gli interessi. In Brasile c’è un sistema finanziario un po’ diverso dal resto del mondo, con tasse alte. Noi ci occupiamo di questa gestione dei soldi da parte dei nostri clienti”.

Ci avevi già pensato da calciatore?
Quando ero calciatore sono riuscito a risparmiare qualcosa, sono andato a vedere cosa ci fosse in questo settore. Ho trovato questa azienda che già esisteva. Mi hanno insegnato i segreti del mestiere, che è davvero difficile. Ho studiato e per certi aspetti mi sono ‘laureato’. Ho comprato una percentuale di questa azienda. Poi ho parlato con altri calciatori in Italia, Inghilterra e Brasile per presentare questo progetto che mi è stato mostrato qualche anno prima. Devo dire che sta piacendo a tutti quelli che lavorano con noi”.

Senti ancora qualcuno dei vecchi compagni di squadra?
Ogni tanto mi sento con Taddei che vive un po’ in Brasile e un po’ in Italia. A volte anche con Francesco (Totti ndr.) scambio qualche messaggio. Sui social chatto con Riise e Burdisso. Sono passati tanti anni e abbiamo preso strade diverse. È normale sia più difficile sentirsi”.

Da allenatore cosa ti piacerebbe trasmettere ai tuoi giocatori?
Ci sono due strade che ho in mente: la via in Brasile e quella in Europa. Sono completamente diverse tra loro. Devo crescere tanto tatticamente e questo è importante per me perché ho avuto grandi allenatori. Cerco di trasmettere queste cose ai miei giocatori, ma non è facile perché non è abituale in Brasile avere un calcio così tattico e intenso. Quindi ho ancora tante cose da aggiustare. E poi voglio tornare in Italia, fare i corsi a Coverciano. E poi mi metterei in discussione in Italia e in Europa, dove si gioca il calcio a più alto livello tattico. Mi piacerebbe fare il secondo di qualche allenatore per imparare e fare poi le scelte giuste in futuro”.

Ultima domanda: quali sono le tue previsioni per Roma-Lecce?
Il Lecce sta bene. ha entusiasmo per gli ultimi risultati, mentre la Roma non è riuscita a giocare come vorrebbe il suo allenatore. Ma è pur sempre una sfida tra due squadre con ambizioni diverse. Il Lecce è una neopromossa che vuole salvarsi, mentre la Roma una big. Non penso che sarà una partita dominata dai salentini o sottovalutata dai capitolini. Sarà una buona gara. Poi il calcio è magico… Spero che la Roma riesca a riprendersi e a calmare l’ambiente


Serie A, il Bologna trova il pareggio nel finale. Contro l'Udinese finisce 1-1

E' terminato il primo anticipo di Serie A, giocatosi tra Bologna-Udinese e terminato con il risultato di 1-1.
A passare in vantaggio sono stati gli ospiti al 33' con Okaka. Una gara che sembrava vinta per i friulani, ma in pieno recupero (92') il solito Palacio ha trovato la rete del pareggio finale che ha evitato una sconfitta al suo Bologna.


Serie A, la Juventus batte 2-1 la Spal fuori casa e si porta a più quattro sulla seconda

Il secondo posticipo di Serie A, tra Spal e Juventus, è terminato con la vittoria per 2-1 dei bianconeri.
Ospiti in vantaggio al 39' con Cristiano Ronaldo.
Nella ripresa al 60' raddoppia Ramsey, ma dopo nove minuti Petagna riapre la contesa su rigore anche se non basta.
La Juventus si porta a casa i tre punti.


Smalling: "Vorrei essere convocato per gli Europei. Restare alla Roma? Se raggiungeremo i nostri obiettivi"

Chris Smalling, difensore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della BBC. Queste le sue parole:

La Nazionale?

Gareth Southgate (il CT, ndr) è venuto a vedere alcune mie partite, io cerco di concentrarmi solo sulle partite, poi quel che arriva arriva. In Italia mi trovo molto bene, sto imparando lo stile di gioco e la tattica".

Restare alla Roma?

"Il mio obiettivo di inizio stagione era quello di contribuire il più possibile alla causa, se raggiungiamo i nostri obiettivi ne possiamo parlare. La prima parte di stagione è stata abbastanza positiva, ora devo concentrarmi sulle restanti partite perché ne mancano tante da giocare. Ho scelto la Roma perché giocare a calcio era la mia priorità. La mia famiglia mi ha seguito, sto imparando la lingua e mi trovo bene con la cultura, tutto ciò va sfruttato al massimo e io e la mia famiglia lo stiamo sicuramente facendo".


Allenamento Roma, scarico per chi ha giocato ieri. Cetin torna in gruppo

La Roma è tornata ad allenarsi a Trigoria in vista della gara contro il Lecce, in programma domenica alle 18:00. Il gruppo è stato diviso in due gruppi, con un lavoro defaticante per chi ha giocato ieri. Çetin è tornato ad allenarsi in gruppo mentre Zappacosta, Mirante, Zaniolo e Pastore hanno svolto lavoro individuale.


Roma-Lecce, domani alle 13:30 la conferenza di Fonseca

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, parlerà domani in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Lecce. L'incontro con la stampa è previsto alle 13:30


La Roma punta Higuain

Secondo quanto riportato dal portale spagnolo todofichajes.com, sembra destinata a chiudersi l'avventura di Gonzalo Higuain in bianconero. L'argentino potrebbe lasciare la Juventus nel prossimo mercato estivo. E la Roma, che ha già corteggiato l'attaccante classe '87 nella scorsa finestra estiva di calciomercato, sarebbe pronta a tornare alla carica per assicurarsi Higuain, che dovrebbe comunque decurtarsi l'ingaggio.

 


Peres: "Sono davvero felice di essere tornato a Roma di nuovo"

Bruno Peres ha rilasciato un'intervista a AS ROMA MATCH PROGRAM  a pochi giorni dal suo ritorno a Trigoria, il brasiliano più volte ha sottolineato il suo desiderio di rivalsa, la consapevolezza che sia la sua occasione e la ferma intenzione di sfruttarla al meglio. Queste le sue parole:

Bentornato, Bruno Peres! Che sensazioni le ha dato tornare a Roma?
“Ho avuto una sensazione bellissima quando sono rientrato. Sono contento per l’affetto e tutto quello che ho sentito intorno a me sin da subito. Sono davvero felice di essere tornato a Roma di nuovo. È stato importantissimo”.

Roma la conosce molto bene, nella squadra ha trovato qualcuno dei vecchi compagni, ma anche molti giocatori nuovi, come si è integrato?
“Mi hanno accolto benissimo, qualcuno lo conoscevo già. Sono arrivato in un buon gruppo, dove ci sono ragazzi che hanno un unico obiettivo. È più facile lavorare insieme e giorno dopo giorno comincio a conoscere i ragazzi nuovi. Ci sono dei ragazzi bravissimi in squadra ed è molto utile per me”.

Il suo stato di forma migliora giorno dopo giorno...
“Sì, sono molto felice di essere migliorato in questo primo periodo. Piano piano arriverò dove voglio. Mi aspetta un lavoro duro, però devo avere testa e non mollare mai”.

Lavoro che le permette di trovare sempre più continuità in campo.
“È stata molto importante la fiducia che ho sentito dallo staff e dai miei compagni sin dal mio arrivo. La fiducia che sento mi dà la forza di lavorare sempre meglio”.

Anche il mister le ha dato subito fiducia?
“Fonseca è una grande persona e un grande allenatore; quando sono arrivato mi ha parlato e spiegato un po’ di cose. Mi ha dato fiducia dicendomi che avrei dovuto lavorare e mettere la testa a posto. Dovevo e devo dimostrare a tutti che posso giocare e posso dare una mano alla squadra”.

Racconta in che cosa si sente cambiato da quando ha lasciato Roma e la Roma? Molti nutrivano dubbi sulla sua capacità di poter tornare a giocare in Serie A...
“Credo di essere cambiato soprattutto nella testa, se hai la testa giusta le cose diventano più facili. Insomma, ho messo la testa a posto. Mi ha aiutato stare con i miei in Brasile e ora anche qui ho il giusto atteggiamento”.

Come ha ritrovato la Serie A?
“È stato bellissimo ritrovarla, adesso mi sto abituando nuovamente a giocarla. Voglio fare bene perché la Serie A è un grande campionato ed è dove ho giocato meglio nella mia carriera”.

In Europa League è arrivata la vittoria, serviva un risultato positivo e soprattutto non subire gol.
“Era una partita da vincere e abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto un grande passo che ci darà fiducia, ma dobbiamo lavorare di più per arrivare al nostro obiettivo”.

In Belgio tra una settimana non sarà comunque facile.
“Sappiamo che il ritorno sarà difficile, ma la dobbiamo preparare al meglio. Crediamo di poter andare avanti in questa competizione”.

Prima del ritorno però, bisogna pensare al campionato. E domenica sempre all’Olimpico arriva il Lecce.
“Il Lecce è una buona squadra, sarà una partita dura. Giochiamo in casa e dobbiamo vincere per accorciare la distanza con l’Atalanta. Il nostro obiettivo è il quarto posto, insomma sarà una partita dura, da giocare in modo intelligente”.

Che cosa si aspetta da Bruno Peres?
“Mi aspetto una stagione diversa, un Bruno diverso. Voglio realizzare tutto quello che vorrei. Soprattutto, devo avere la testa a posto per realizzarlo non bene, ma benissimo. Il cambiamento era necessario, arriverò dove voglio io. Con la maglia della Roma addosso”.