Per gli ultrà il campionato è già finito, comunque vada

IL MESSAGGERO - MEI - Dal post allo striscione: gli ultrà della Roma hanno lasciato la piazza social e sono passati, con la Fase 2, a quella reale. In più punti della Capitale sono sbocciati, come in un flashmob, pensieri e parole relativi al calcio ai tempi del Coronavirus. Questi gruppi di tifosi, identificati a spanne come ultrà, stirpe ultimamente oggetto di una qualche mutazione, hanno così fatto sapere di essere contrari alla ripartenza del campionato. Alcuni di questi striscioni: una scalinata intera che recita gradino per gradino “Il concetto è chiaro: per voi conta meno la salute del denaro. Finché l’emergenza non è finita, nessuna partita. Società e calciatori donate soldi e tamponi a famiglie e dottori“; un altro è più stringato e filosofico: “Chi muore, chi soffre… chi lucra. Stop al campionato“.


Sos Roma. Pallotta scende in campo, ma rischiano pure i gioielli

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - La Roma si scopre nel mezzo di una situazione complessa, eppure estremamente semplice. Il bilancio del club, se il campionato non ripartisse, entrerebbe in enorme sofferenza, che si ripercuoterebbe persino nei pilastri delle future architetture tecniche, ovvro Pellegrini e Zaniolo. Pallotta entro il mese dovrà versare altri 20 milioni di ricapitalizzazione, visto che i conti lo pretendono. È difficile però pensare poi a un altro aumento di capitale e dunque ci si affiderà al trading, alle cessioni. Se dunque davvero il campionato non dovesse ripartire, i tifosi devono essere consapevoli che grandi offerte per Zaniolo e Pellegrini potranno essere prese in considerazione. Ciò non significa che ciò avverrà di sicuro, ma la dirigenza ritiene che sia giusto che i tifosi abbiano un quadro chiaro.


Gli ultrà contro la ripartenza: “Chi muore, chi soffre e chi lucra”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ieri gli ultrà della Roma hanno affisso a Roma diversi striscioni contro la ripresa della Serie A.

Eccone un sunto. “Non siamo complici dei vostri interessi, un calcio al pallone non cancella i decessi. il gioco finisce qua!“, “Con la nazione in questo stato, siamo contrari alla ripresa del campionato“, “Chi muore, chi soffre…e chi lucra. Stop al campionato!“.

E ancora: “Italia in emergenza sanitaria e sociale…questo campionato si deve fermare!.


Coronavirus, perdite e svalutazioni in caso di stop: il valore della Roma può scendere del 25%

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Lo stop definitivo dei cinque campionati più importanti in Europa potrebbe costare caro e cambiare tutte le regole del gioco. Questo è il risultato dello studio effettuato dalla Kpmg Football Benchmark. Andrea Sartori, Global Head of Sports, spiega: “In linea generale, il valore dei campioni resterà invariato. Per un prezzo pregiato l’acquirente non manca mai, nemmeno in una situazione di crisi: il “bello” piace sempre”. Altro discorso per le medio-piccole, che senza calcio giocato potrebbero “vedere nero” riporta La Gazzetta dello Sport. In caso di stop definitivo la Roma subirebbe una svalutazione del 25 per cento.Passerebbe quindi da 452 milioni a 339. Se il campionato invece riprendesse, il calo sarebbe “solo” del 16 per cento (378 milioni).

 

I valori dei giocatori scenderanno inevitabilmente. Secondo lo studio il costo di Zaniolo potrebbe scendere da 50 milioni a 44 in caso di stop. In calo anche Mancini, Pellegrini, Under e Kluivert, i giocatori con il valore più alto in rosa. In generale in Serie A c’è Lukaku, che passa dagli 88,46 milioni pre-emergenza ai 74,92 dell’eventuale chiusura immediata e ai 79,63 del “senza pubblico”. Ronaldo arriva a 71,82 e 74,78 partendo dagli iniziali 86,35, mentre Milinkovic-Savic presenta un 51,88 e 58,45 milioni contro i primi 65.

Infine, altri dati. Considerando Serie A, Premier League, Championship, Liga, Bundesliga, Ligue-1, Liga Nos, Eredivisie, Jupiler Pro League e Süper Lig la perdita totale del valore dei calciatori presenta il conto (salatissimo): 10 miliardi di euro, 8,5 prendendo i cinque tornei top, circa 1,5 concentrandosi sul torneo italiano. Numeri tristi, che non perdonano. Neanche nell’ambito dei diritti tv, delle sponsorizzazioni e del botteghino (biglietti e abbonamenti): se non si ripartisse i cinque campionati di riferimento perderebbero 4 miliardi di euro (da 650-700 milioni la “fetta” della Serie A), se si giocasse senza pubblico si scenderebbe a 800 milioni/1,5 miliardi.


Candela: «Quel 2-2 ci trascinò allo scudetto»

Vincent Candela, storico giocatore della Roma campione d'Italia nella stagione 2000/2001, ha rilasciato sulle pagine del Corriere della Sera una lunga intervista in cui ha ricordato l'anniversario della partita pareggiata a Torino contro la Juventus per 2-2, che ha permesso ai giallorossi di avvicinarsi sempre più al tricolore. Queste le sue parole.

La ricorda bene quella partita? 
«È stata una festa, abbiamo pareggiato ma è stato come se avessimo vinto».

Vi siete sentiti in anticipo campioni d’Italia?
«Capello non ce lo ha permesso, è stato bravo a gestire la situazione. Ci ha rimessi sulla giusta strada».

Qual era il vostro segreto? 
«Il gruppo unito, è più importante dei singoli. Anche se noi avevamo grandi uomini e grandi giocatori, infatti la partita l’hanno risolta Nakata e Montella».

Totti la vuole ancora portare a lavorare con lui? 
«Con Francesco c’è un’amicizia da 25 anni, abbiamo vinto tante battaglie, perlui ci sarò sempre».

Se il campionato dovesse riprendere, dove può arrivare la Roma? 
«La Roma ha una rosa da prime quattro, se non dovesse centrare la qualificazione in Championssarebbe una piccola delusione. Ma io punto su Fonseca»


Senza ripresa i conti non tornano. La Roma sarà costretta ai saldi

CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - La Roma ha già perso almeno 20 milioni tra mancati incassi dal botteghino, riduzione delle sponsorizzazioni e merchandising. Se la Serie A dovesse essere stoppata fino a settembre, arriverebbe un’altra perdita di 30 milioni. Per risanarla ci sarebbe una sola strada: la cessione di calciatori. L’intenzione è di ricostruire da Pellegrini e Zaniolo, ma se la situazione non dovesse migliorare, nessuno può garantire nulla. L’ideale è cedere i giocatori che non servono a Fonseca, ma purtroppo sono proprio quelli che non hanno mercato. A partire da Zaniolo e Pellegrini, passando per Kluivert e Diawara, Mancini e Under, i giallorossi hanno in casa un capitale importante, ma dovrebbe essere la base del futuro giallorosso. Nel peggiore degli scenari, pensando a un campionato a porte chiuse anche nella prossima stagione, non c’è più certezza del programma.


Ultrà schierati: “No alla ripresa del campionato”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA -  “Prima il rispetto e la dignità, per noi il campionato finisce qua!“. Gli ultras della Roma si sono schierati. In maniera netta e senza possibilità di equivocare il messaggio. Hanno deciso di farlo attraverso sette striscioni apparsi ieri mattina in varie parti della città. La firma è di una parte dei gruppi della Curva Sud. Il pensiero è unico e, in questo periodo, sembra allontanare dal calcio chi solitamente lo vive con grande passione. Gli ultras infatti sono contrari alle partite a porte chiuse e sono poco propensi a comprendere le ragioni economiche che sono alla base della pressione fatta dai club di Serie A. Compresa la Roma, che prende atto della posizione netta della curva – il club è stato anche criticato per l’entusiasmo manifestato per la ripresa degli allenamenti – ma che è consapevole di quante difficoltà economiche e di progettazione sarà costretta ad affrontare se la prospettiva sarà quella di non terminare il campionato.


I tifosi giallorossi sono per lo stop

IL TEMPO - BIAFORA - La Curva Sud della Roma si schiera contro la ripresa del campionato. Così come avevano già fatto diverse altre tifoserie in giro per l’Italia, anche gli ultras giallorossi hanno deciso di prendere una posizione chiara ed inequivocabile, che va in direzione contraria rispetto alla strategia comunicativa adottata nelle ultime settimane dalla società di Trigoria, favorevole ad un via libera della Serie A. Queste alcune delle scritte: “Italia in emergenza sanitaria e sociale… Questo campionato si deve fermare!!!“, “Con la Nazione in questo ‘stato’ siamo contrari alla ripresa del campionato!“, “Prima il rispetto e la dignità… Per noi il campionato finisce qua!“.


Il Calcio resta "appeso"

IL TEMPO - PIERETTI - La Federcalcio rinvia il Consiglio federale, la Lega Pro conferma assemblea, la Lega Calcio convoca la commissione diritti tv mentre venerdì potrebbe essere il giorno del confronto tra Comitato Tecnico Scientifico del Governo e Commissione medica della Figc. Sono giorni in cui i dirigenti del calcio corrono più dei loro stessi giocatori per cercare di salvare stagione in corso.

QUESTION TIME - Oggi alle 15 il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora relazionerà alla Camera dei deputati sull'eventuale ripresa del campionato di calcio. È facile ipotizzare che possa confermare ai colleghi quanto detto nelle ultime ore; al momento non possono essere fatte previsioni, e bisognerà attendere almeno la fine di maggio. Nel frattempo i giocatori sono tornati a lavorare nei centri sportivi, e le Commissioni mediche cercano di trovare un'intesa sul secondo protocollo relativo al calcio, quello degli allenamenti collettivi. Nel decreto economico ci sarà ampio spazio per il mondo dello sport: il bonus dei 600 euro è stato confermato anche per i mesi di aprile e maggio, in via di definizione la creazione di un fondo che andrà a sostenere l'impianto dello sport di base.

L'ATTESA DELLA FIGC - Ieri il presidente federale Gravina ha deciso di rinviare il Consiglio fissato per venerdì. Le informazioni sul protocollo presentato dalla commissione medica presieduta dal professor Zeppilli sono una conditio sine qua non per pianificare un'eventuale ripresa; nella migliore delle ipotesi potranno ripartire i due maggiori campionati, quello della Serie A e quello della Serie B che sarebbe disposta a giocare anche nel mese di agosto. La Lega Pro di fronte all'emergenza virus e ai protocolli sanitari da dover rispettare non potrà far altro che alzare bandiera bianca; il presidente Ghirelli lavora per limitare i danni, e d mani in assemblea metterà ai voti la sospensione definitiva del campionato. Facile ipotizzare l'opposizione di qualche presidente ambizioso che alla fine dovrà arrendersi all'evidenza dei fatti.

LA LEGA CALCIO - Diciotto club su 20 hanno già fatturato la rata che Sky, DAZN e IMG avrebbe dovuto pagare all’inizio di maggio, soltanto la  e il Brescia si sono astenute in attesa di maggiori delucidazioni. Domani è stata convocata la commissione diritti tv che dovrà cercare di risolvere la situazione spinosa con i broadcast detentrici dei diritti del campionato; le tv non hanno pagato l’ultima rata (215 milioni di euro complessivi), e difficilmente lo faranno considerando che non ci sono ancora punti fermi sulla ripartenza della stagione. Qualora il campionato non dovesse ripartire, le tv chiederebbero uno sconto significativo (250 milioni) sulla somma da pagare per il prossimo anno. In tutto questo, fra pochi mesi partirà l'asta per la cessione del triennio 2021-2024, e intorno al tavolo ci potrebbero essere gli stessi interpreti. Conviene fare la guerra? La Lega ovviamente cerca soluzioni alternative, come l'opportunità di cedere i diritti tv per dieci anni a un fondo di investimento che poi andrebbe a trattare direttamente con le emittenti; la notizia - pubblicata da Il Sole 24 Ore - non è stata né confermata, né smentita. “No comment” è la risposta ufficiale della Lega.

L'EUROPA DECIDE - Nelle prossime ore la Merkel sarà chiamata a esprimersi sul futuro della Bundesliga che dovrebbe ripartire il 15 maggio. Il campionato tedesco potrebbe essere il primo a ripartire, ma anche ieri in Germania si è regi- strato un caso di positività all’Aue (seconda divisione); intera squadra in quarantena “breve”, 72 ore, il tempo necessario per effettuare nuovamente i tamponi. Poi ripartiranno, come già accaduto anche al Colonia. Nei prossimi giorni anche Premier e Liga dovranno decidere: l'incertezza regna sovrana, non solo in Italia.


Serie A, Conte: "Convocheremo il mondo dello sport e del calcio per fare il punto e avere un quadro per la ripresa delle attività"

IL FATTO QUOTIDIANO - Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha rilasciato questa mattina un'intervista sulle pagine del quotidiano nazionale, in cui ha parlato della Fase Due edell'emergenza Covid-19 in corso in Italia. Il Premier ha inoltre chiarito la posizione del Governo in merito alla ripresa dello sport e del campionato di calcio. Queste le sue parole.

"Convocheremo anche il mondo dello sport e del calcio, insieme al ministro Spadafora, per fare il punto: raccoglieremo le istanze della Federcalcio e delle altre federazioni per avere un quadro condiviso della ripresa delle attività sportive. Non ho ancora messo mano al dossier calcio, ma sentiremo e concorderemo. C’è il Ministro, che ha fatto un ottimo lavoro, ma è giusto che tutti gli stakeholders del calcio e dello sport abbiano un confronto col governo ai massimi livelli. Ovviamente tenendo presenti le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico".


La Roma pensa a Belotti ma la concorrenza è tanta

La Roma, secondo quanto scrive l'edizione odierna de La Stampa, avrebbe messo nel proprio mirino Andrea Belotti, attaccante del Torino, che potrebbe scegliere di partire nella prossima sessione di mercato. Oltre i giallorossi però è forte l'interesse di altri club italiani, come il Napoli e il Milan, e stranieri, con Everton e Manchester United pronti all'assalto dell'attaccante granata.


Spadafora, Ministro dello Sport: "Non possiamo dare una data certa di ripresa. Dobbiamo assicurare la salute pubblica"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, è tornato a parlare circa la possibile ripresa del campionato:

"Posso assicurare che sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, prima del lockdown, ho attivato i contatti con il calcio. Purtroppo ci si è dovuti fermare, non solo il calcio, ma tutto lo sport, guardate le Olimpiadi. Dobbiamo assicurare il valore assoluto della salute pubblica. Il 4 maggio sono ripresi gli allenamenti individuali anche per le squadre, sulla base di un protocollo elaborato con i medici sportivi e il CONI. Il 18 maggio, auspicabilmente, partiranno anche gli allenamenti di gruppo. La FIGC ha presentato un protocollo e domani i medici daranno la loro valutazione. Negli ultimi giorni c’è stato questo dibattito sulla ripresa, come fatto anche dalle tifoserie, non possiamo dare subito una data certa di ripresa. In Europa, le uniche date certe, sono quelle di coloro che hanno deciso di bloccare i campionati, anche la Premier League ha rinviato di una settimana la decisione di riprendere gli allenamenti. La nostra linea non è mai cambiata, auspichiamo che i campionati riprendano regolarmente, a oggi è impossibile stabilirlo perché nelle prossime due settimane dobbiamo vedere come reagisce la curva dei contagi, aspettiamo poi le valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Spero che lo sport di base possa ripartire più di prima".