Collina: «L’arbitro deve decidere come se la tecnologia non esistesse. In passato simpatizzavo per la Lazio»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Oggi Pierluigi Collina compie 60 anni, un traguardo che l'ex arbitro italiano ha voluto festeggiare rilasciando una lunga intervista al quotidiano sportivo oggi in edicola in cui si racconta a 360°. Tanti i temi affrontati dall'ex direttore di gara tra cui quello del Var, confessando tra l'altro anche la sua passata fede calcistica. Queste le sue parole:

Come dev’essere un arbitro? Lei un giorno ha detto: «Non può essere saggio, ma un po’ folle».
«Saggio nel senso che non può permettersi di riflettere troppo prima di decidere. Quello che nella vita di tutti i giorni è impulsività per l’arbitro è un pregio. E se guardo indietro un po’ di follia è servita».

La Var aiuta a decidere più in fretta?
«L’arbitro deve decidere come se la tecnologia non esistesse. L’obiettivo è non averne bisogno perché le decisioni sono corrette ed è per questo che lavoriamo attraverso la preparazione. Poi lui sa che esiste un paracadute che può correggere un errore, anche se l’errore resta: magari voi giornalisti lo dimenticate, ma chi giudica l’arbitro no».

Rimpiange di aver arbitrato senza Var?
«Ai miei tempi non c’erano neanche le 40 telecamere in 5K (...). Ho sempre pensato che l’arbitro debba sapere tutto della partita, analizzando i video per conoscere tattiche e caratteristiche dei giocatori. Ai miei tempi veniva fatto in modo estemporaneo. Oggi è parte integrante della preparazione».

Tifa Lazio?
«Sono cresciuto a Bologna: da bambino era normale tifare rossoblù. A 14 anni, giocando da libero, mi piaceva Pino Wilson e simpatizzai per la Lazio campione d’Italia: ma non avevo la minima idea che avrei fatto l’arbitro. Come si può pensare che un arbitro, un giocatore, un giornalista non sia anche stato tifoso? Ma poi subentra la professionalità. Tifi solo per te stesso. Per la cronaca: ho arbitrato il ritorno di Bologna-Parma, spareggio per non retrocedere, nella mia città, dove ho tanti amici. Il Bologna ha perso ed è retrocesso. E la Lazio non ha mai vinto nelle prime nove partite arbitrate da me (...)».


Anche Mirante si opera al ginocchio. Zappacosta ritorna a fine marzo

IL TEMPO - BIAFORA - Non si interrompe la sfortunata striscia di infortuni in casa Roma. Il settimo giocatore a finire sotto i ferri - oltre 20 gli stop di natura traumatica - è Mirante, operato in artroscopia a Villa Stuart dal Professor Mariani per una lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro, un vecchio problema che si è riacutizzato nell'allenamento di lunedì. Il secondo portiere giallorosso, che nell'ultimo periodo ha convissuto con un fastidio alla spalla, ai tempi del Parma era stato operato per lo stesso infortunio al ginocchio destro: nel bollettino del club non si accenna a tempi di recupero, che di solito si aggirano intorno ai 25-30 giorni.

Intanto, mentre Pastore prosegue con gli allenamenti individuali, servirà ancora del tempo per rivedere Zappacosta nella lista dei convocati. Il terzino lo scorso 4 ottobre ha subito la ricostruzione del crociato anteriore e tornerà a disposizione di Fonseca soltanto per la fine di marzo, rendendo vane le speranze che lo volevano in gruppo per le prime sgambate già a partire da questa settimana. Sia il giocatore che lo staff medico vogliono andarci con i piedi di piombo e non hanno intenzione di accelerare il rientro.


Perez: «Barca è solo passato». Villar: «Io pronto»

IL TEMPO - BIAFORA - Carlez Perez, Gonzalo Villar e Roger Ibanez. Sono stati questi tre calciatori, tutti classe 1998, gli acquisti del mercato invernale della Roma. I giovani da poco arrivati nella Capitale sono stati presentati in conferenza stampa e hanno cercato di dimostrare tutta la loro grinta e la loro voglia per questa nuova avventura in giallorosso: «Il Barcellona - l'ammissione di Perez - è il passato, la Roma è il mio presente. Voglio crescere e diventare importante qui, sono in un grande club. È un passo in avanti della mia carriera. Devo lavorare e sudare per guadagnare il posto, c'è molta aggressività in Serie A». Villar, oltre a parlare del grande salto dalla seconda divisione spagnola al massimo campionato italiano, ha invece confermato la grande tensione per una lunga trattativa: «È vero, ho perso due chili, sono stati giorni frenetici. Avevo una forte voglia di venire alla Roma, ma non si riusciva a chiudere. Per fortuna tutto è andato per il meglio. Sono pronto per affrontare questa sfida e la pressione di questo club e per dimostrare il mio valore. Mi sento più a mio agio con un mediano difensivo accanto». Tra un po' di italiano e un po' di portoghese si è invece presentato così Ibanez, ancora in attesa di esordire: «Ci stiamo preparando al meglio per l'Atalanta. C'è molta concorrenza in difesa, ma sono sicuro che potrò conquistare uno spazio, non solamente da qui a giugno ma anche oltre. Ho trovato un gruppo bello e eccezionale, ci hanno accolto benissimo».


Ciclone Petrachi

IL TEMPO - AUSTINI - Ci risiamo. Un direttore sportivo della Roma, in questo caso Petrachi, che diventa il protagonista inatteso di una conferenza stampa organizzata per presentare nuovi calciatori. I giovani Carles Perez, Villar e Ibanez assumono il ruolo delle comparse al fianco del dirigente infuriato per alcune ricostruzioni sulla gestione di questo momento di crisi. Prima o poi tocca a tutti, romani, italiani o stranieri, che si chiamino Sabatini o Monchi, c'è sempre un momento in cui il dirigente responsabile dell'area sportiva giallorossa punta il dito contro i media e si ritrova costretto a chiarire, ribattere, attaccare per allontanare la pressione accumulata nei mesi in un ruolo scomodo.

Il pomeriggio scoppiettante di Trigoria si apre con un monologo di Petrachi della durata di 14 minuti. Ecco alcuni concetti espressi dal salentino a ruota libera: «A volte quando si dicono cazz...te, se non fermi l'emorragia passa-no per vere. La Roma ha fatto una rivoluzione, ha fatto uscire 20 giocatori e ne ha presi 14. Questo club non compra giocatori a 70 milioni, con quella cifra ho acquistato 7 giocatori e 6 titolari su 11 sono nuovi: nessuno in Italia ne ha cambiati così tanti. Non amo le calunnie e le falsità, che spesso escono fuori da vigliacchi. La Roma la sento mia, anche se qualcuno vuole già tagliarmi la testa. Finché sarò qua cercherò di fare la mia idea di calcio, ci riuscirò? Non lo so, ma ce la metto tutta». Nonostante abbia un contratto valido per altri due anni, Petrachi parla come se si sentisse già in scadenza. L'ombra di Paratici, qualora rompesse con la Juventus, già si aggira attorno al direttore sportivo ma la realtà è che ad oggi nulla è stato deciso da Friedkin e che il futuro del leccese sarà deciso dai risultati: il quarto posto sarà decisivo anche per lui. Per ora ci tiene a dire che la riunione avuta con i rappresentanti del futuro proprietario è servita a spiegare «i programmi e gli investimenti da fare: i nuovi acquirenti volevano sapere le possibili spese della Roma». Poi spiega che «un eventuale cambio di proprietà crea scompensi e problematiche: non sei padrone e libero di fare come vuoi. Ma ai giocatori ho detto: "Non dovete pensare che arriva Paperon de Paperoni e compra chissà chi, ma solo fare calcio"».

Smentiti attriti con Fonseca e Dzeko, Petrachi ne ha anche per Sabatini che l'ha accusato di avergli soffiato Ibanez pagando laute commissioni agli agenti: «Il ragazzo ha fatto una scelta non per una questione economica». Intanto dopodomani a Bergamo c'è uno spareggio per la Champions: «Fino a venti giorni fa si decantava una Roma importante. Dobbiamo mettere più cattiveria come ho detto ai ragazzi entrando nello spogliatoio a Reggio Emilia dopo il primo tempo penoso giocato col Sassuolo. Con l'Atalanta abbiamo una finale, siamo a tre punti e sono convinto che ne usciremo anche più forti». In 90 minuti, in fondo, si gioca tanto anche del suo futuro.


Roma: il club non condivide le parole del ds Petrachi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Un fiume in piena il Petrachi che si è visto ieri in occasione della conferenza stampa di presentazione di Perez, Villar e Ibanez, i tre nuovi volti di Trigoria arrivati nel corso della sessione di calciomercato invernale. Il direttore sportivo giallorosso si è prima scagliato contro la stampa «Ero abituato alle difficoltà, ma non alle calunnie. Ed invece ho letto e sentito tante cazzate», poi si è soffermato sulla campagna acquisti di gennaio «Le difficoltà nel mercato di gennaio sono state importanti. Lo sanno anche i muri: un cambio di proprietà crea scompensi e problematiche. Non sei padrone e libero di fare quello che vuoi» fino poi a parlare del passaggio di proprietà «Ho spiegato ai calciatori: presto potrebbe succedere qualcosa, oppure no. Il vostro dovere, però, è pedalare forte. Non pensate che arrivi Paperon de’ Paperoni e compra chissà chi. Il progetto è partito 6 mesi fa e non cambia». Questi i passaggi chiave dell'intervento di ieri di Petrachi, parole tra l'altro che, come riferisce il quotidiano sportivo oggi in edicola, sono state rispettate dal club, ma non condivise appieno.


Dzeko fa team building e porta tutti a pranzo. Mirante, ginocchio ko

LA REPUBBLICA - Antonio Mirante si è operato al menisco mediale. Ieri il secondo portiere della Roma è stato sottoposto ad un intervento a seguito del riacutizzarsi  di un vecchio problema al ginocchio sinistro. Intanto c'è da segnalare un bel gesto da vero capitano di Edin Dzeko: il bosniaco martedì scorso ha portato i compagni di squadra a pranzo fuori per fare gruppo e ricompattarsi in un momento delicato della stagione.


Senza Champions serviranno 150 milioni da investire

CORRIERE DELLA SERA - Dan Friedkin studia la Roma e i possibili scenari che potrebbero aprirsi per il club dopo il suo arrivo. Senza qualificazione alla Champions serviranno 150 milioni di investimenti per ricostruire la squadra.  Gli uomini del magnate texano hanno voluto incontrare Petrachi per capire quale deve essere il piano degli investimenti sul mercato, ma le parole rilasciate ieri dal ds in conferenza stampa non sembrano essere piaciute a Friedkin, che dovrebbe diventare ufficialmente il prossimo proprietario del club ad aprile.
L’attuale dirigenza composta da Fienga, Zubiria e Petrachi continuerà a lavorare almeno fino a giugno, ma saranno decisivi i risultati sul campo per stabilire il loro futuro. A Trigoria sono tutti sotto osservazione e a fine stagione si tireranno le somme: fondamentale per tutti la conquista della Champions.  Friedkin ripartirà dalla conferma di Zaniolo e Pellegrini, gli unici a potersi dire sicuri di restare, gli altri sono tutti in discussione.


Stadio della Roma «l'ad di Acea Donnarumma va archiviato»

IL TEMPO - MAGLIARO - La procura ha chiesto al gip di archiviare la posizione di Stefano Donnarumma, l'amministratore delegato di Acea, indagato per corruzione nell’ambito di un filone legato al procedimento sullo Stadio della Roma. In particolare, evidenziano i pubblici ministeri, Donnarumma d'inchiesta, nel quale era finito nel mirino della Procura anche l'amministratore delegato di Acea, per il quale la procura ha chiesto che venga mandata in archivio la sua posizione. La procura di Roma ha chiesto anche l'archiviazione per Giulio Gravina, di Italpol, nell’ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma e il filone sulle sponsorizzazioni. Gravina, secondo gli inquirenti, non aderì alle richieste del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito e dell'avvocato Camillo Mezzacapo: «Non essendo la coppia De Vito - Mezzacapo riuscita nell’intento perseguito proprio in ragione della mancata adesione alle insistenti richieste da parte di Gravina», si legge nella richiesta di archiviazione.


Ranieri: "Alla Roma manca Zaniolo. Stagione non compromessa con la Champions a 3 punti"

Claudio Ranieri, tecnico della Sampdoria, in un'intervista al Corriere dello Sport si è soffermato a parlare anche della Roma. Questo un estratto:

Dalla crisi del VAR alla crisi… della sua Roma. Se l’aspettava?
«No, non me l’aspettavo. Il cambio di proprietà può aver influito, ma la stagione è ancora lunga e la classifica non è compromessa: la Champions è a tre punti».

Nella frenata giallorossa quanto ha inciso l'infortunio di Zaniolo?
«Tanto perché l’assenza di uno come Nicolò si fa sentire. Nei momenti delicati è uno che strappa e cambia l’incontro. Gli auguro di tornare in fretta il campione che è».

De Rossi recentemente ha detto che vuol fare l’allenatore.
«Fa bene perché ha carisma e sa di calcio. Gli auguro il meglio: ho avuto un ottimo rapporto con lui e con Totti».

Roma Awards 2020: il miglior allenatore del decennio giallorosso è… Claudio Ranieri.
«Una bella soddisfazione e ringrazio i tifosi che mi hanno votato. Il premio me lo hanno dato per quella rincorsa “impossibile” sull’Inter di Mourinho. Ce l’avevamo quasi fatta, poi la sconfitta in casa contro la Samp rovinò tutto».


Villa Stuart, visita di controllo per Zaniolo

Nicolò Zaniolo, dopo aver subito la rottura del legamento crociato, sta continuando il percorso di recupero. Il giocatore, infatti, si è recato in mattinata a Villa Stuart per una visita di controllo. 


Europa League, il programma della vigilia di Roma-Gent

Fra una settimana, il 20 febbraio, la Roma ospiterà il Gent all'Olimpico per il match di Europa League. La viglia del match sarà caratterizzata, come in ogni match europeo, da conferenze e rifinitura dlle squadre protagonste.
Mercoledì 19 febbraio alle ore 11 la Roma effettuerà la rifinitura a Trigoria con, alle 13.30, la conferenza stampa di Fonseca insieme ad un giocatore. Il Gent, invece, effettuerà la conferenza stampa alle 17:30 dallo Stadio Olimpico; con la rifinintura sempre nello stadio alle ore 18.


Allenamento Roma, individuale per Pastore. Gli infortunati continuano il recupero

La Roma è tornata ad allenarsi a Trigoria in vista del match di campionato contro l'Atalanta.
Conitnuano il percorso di recupero Diawara, Zaniolo e Zappacosta; a i quali da oggi si aggiunge anche il portiere Mirante. Individuale programmato per Pastore.