Diawara, vantaggi e rischi di non andare sotto i ferri

IL MESSAGGERO - Diawara si è sottoposto ad un nuovo controllo al ginocchio sinistro e dopo i test fisici effettuati sull'arto, in accordo con il Prof. Cerulli, ha deciso di continuare per un paio di settimane con la terapia conservativa. Il Prof. Mariani gli aveva invece consigliato, nel primo consulto effettuato, di operarsi per non rischiare danni alla cartilagine.

I test di ieri inoltre hanno contemplato cambi di direzione, arresti e allunghi ma non una vera e propria seduta di allenamento. Non è dunque escluso che nel prossimo futuro, dopo uno sforzo prolungato, il ginocchio possa gonfiarsi. L'intervento è solo rimandato: se non ora, si opererà a fine stagione.


Diawara non si opera e prova il recupero

IL TEMPO - BIAFORA - Scatti, allunghi e cambi di direzione sul campo: è arrivato il semaforo per Diawara. Ieri mattina il centrocampista guineano ha aumentato ancora di più i carichi di lavoro per verificare la tenuta del ginocchio sinistro dopo che lo scorso 22 gennaio aveva subito la lesione del menisco esterno nella sfida di Coppa Italia contro la Juventus. Il test a cui è stato sottoposto il numero 42 giallorosso ha dato le risposte sperate una decina di giorni fa, quando era stato deciso di procedere con una terapia conservativa, un'opzione che per ora ha scongiurato l'intervento chirurgico.

Finendo sotto i ferri Diawara sarebbe stato fuori tra i due e i tre mesi, mentre ora sara nuovamente rivalutato tra sette-dieci giorni. Lo staff medico e lo stesso giocatore sono fiduciosi che tutto andrà per il verso giusto e che entro la fine di febbraio Fonseca possa riabbracciare uno dei calciatori che più si è integrato nel suo gioco. II classe 1997 continuerà a lavorare sul campo, felice di non aver avuto segnali negativi dal ginocchio. Intanto ieri è tornato ad allenarsi in gruppo Mkhitaryan: l'armeno tornerà tra i convocati per la sfida di venerdì con il Bologna.


Closing dietro l'angolo

IL TEMPO - BIAFORA - Un'altra giornata ricca di incontri e faccia a faccia, che avvicina sempre di più la famiglia Friedkin alla Roma. La vera novità di ieri a viale Tolstoj è stata la presenza di Marc Watts, dal 2011 presidente del gruppo fondato negli anni '60 da Thomas Friedkin, padre di Dan e nonno di Ryan, che avrà un ruolo di primo piano nella futura gestione della società. Watts (soggiorna all'Hotel De Russie ed è l'autentico braccio destro di Dan Friedkin), accompagnato nella Capitale da quindici alti dirigenti del consorzio texano che acquisterà la proprietà della Roma, si è recato negli uffici giallorossi all'Eur intorno alle 10.30 di mattina e ne è uscito soltanto qualche minuto prima delle 20 insieme al resto della delegazione. Le sensazioni che filtrano al termine dell'incontro fiume - tutte le bocche sono rimaste più che cucite - sono positive e tutto prosegue secondo il programma stilato dalle due parti, che vogliono arrivare alla firma del contratto preliminare nella seconda metà di febbraio.

La prima parte del summit, che ha visto presenti anche Fienga, Baldissoni, Calvo e Zubiria, è stata relativa agli aspetti finanziari dell'intera operazione: sono stati chiariti alcuni tecnicismi economico-finanziari e le modalità secondo cui verrà strutturato l'affare, che verrà portato a termine da Friedkin mediante la costituzione di un veicolo americano che rileverà da AS Roma Spy Llc le quote di Neep. Nel primo pomeriggio si è poi affacciato nella sede giallorossa anche il direttore sportivo Petrachi, accompagnato dal suo uomo di fiducia Antonio Cavallo, capo degli osservatori. Quello con il dirigente salentino è stato un primo approccio conoscitivo, cosi come era avvenuto già con gli altri dirigenti che lavorano a Trigoria: gli uomini di Friedkin in una prima fase confermeranno l'attuale management e hanno voluto incontrare di persona chi è a capo dell'area tecnica. Nelle riunioni con Fienga e gli altri -Petrachi è stato in sede per circa un'ora - sono stati inoltre illustrati i progetti e le prime linee guida delle strategie future.

Nel pomeriggio si è invece approfondita meglio la parte legale dell'intera trattativa alla presenza degli avvocati Nicolini e Arena dello Studio Chiomenti, advisor di Friedkin, e dei legali che da sempre hanno seguito l'avventura romana di Pallotta. Collegati in conference call c'erano anche gli avvocati di Friedkin che fanno base in Texas e Bob Needham, uomo forte della Raptor che sta seguendo per il presidente della Roma la trattativa: sono stati offerti dei chiarimenti su alcuni aspetti tecnici e legali emersi nel corso della due diligence. Oggi è prevista la terza giornata di appuntamenti propedeutici al «signing» (anche ii cda del gruppo di Friedkin dovrà esprimersi sull'investimento), una fase che sarà poi seguita da tutte le procedure previste da leggi e regolamenti per arrivare al closing definitivo.


Fonseca striglia la squadra, Diawara in stand-by

GAZZETTA DELLO SPORT - Fonseca, ieri in un colloquio chiaro e schietto, ha ribadito alla squadra che l'atteggiamento contro il Sassuolo non gli è piaciuto: troppa superficialità e troppi cali di tensione nei passaggi chiave. Il portoghese vuole dunque un cambiamento di mentalità, chiedendo ai giocatori concentrazione fino alla fine della stagione. In precedenza, invece, il ds Petrachi ha avuto un confronto personale con Dzeko dopo le dichiarazioni del bosniaco nel postpartita di Sassuolo-Roma: chiarimento avvenuto e nessuna multa per l'attaccante.

Mentre Mkhitaryan è tornato ad allenarsi in parte in gruppo, Spinazzola ha qualche fastidio fisico. Diawara, invece, non ha avvertito fastidi nei test atletici di ieri e proseguirà con la terapia conservativa per altri 15 giorni, prima di aumentare i carichi di lavoro. Se il rischio operazione sia stato davvero scongiurato, si capirà solo quando il centrocampista inizierà ad allenarsi.


Mancini: "Roma rialzati"

IL TEMPO - BIAFORA  - "Dobbiamo dare qualcosa in più rispetto a quanto fatto fino ad ora". E' Gianluca Mancini a tracciare la linea in vista della partita di venerdì sera contro il Bologna, una gara in cui i giallorossi sono chiamati a riscattare la pessima prestazione messa in scena a Reggio Emilia per non perdere terreno nella corsa alla prossima Champions League. Nel secondo giorno di allenamenti della settimana c'è stato il primo faccia a faccia tra i giocatori e Fonseca, che lunedì era weekend stato impegnato a Coverciano con la premiazione della Panchina d'Oro e aveva lasciato il vice Nuno Campos a guidare la seduta. Il tecnico portoghese, che si aspetta un'immediata reazione dai suoi ragazzi, ha espressamente puntato il dito sulla mentalità messa in campo dalla sua squadra nei primi tempi delle ultime partite e ha cercato di motivare il gruppo, incappato in quattro sconfitte, condite da molti gol subiti, da inizio 2020.

La lezione è stata ben recepita da Mancini, che, nel corso del conviviale con i tifosi dell'UTR, ha fatto capire quanta voglia di rivincita abbiano i giocatori: "Abbiamo passato un brutto week end, però i nostri tifosi ci dimostrano la loro vicinanza sia quando va bene che quando va male, quindi dovremo essere bravi già venerdì a dare qualcosa in più di quello che abbiamo fatto fino ad adesso. Nel calcio un po' come nella vita un giorno sei in alto e il giorno dopo quando le cose vanno un po' peggio il mondo ti crolla addosso. Dobbiamo lavorare serenamente per cancellare la brutta partita col Sassuolo, probabilmente la peggiore da inizio anno". Sulla stessa lunghezza d'onda Spinazzola, che è più che pronto per la terza partita consecutiva da titolare della fascia sinistra nonostante la voglia di Kolarov di riprendersi il posto: "In questi sei mesi a Roma - ha detto il laterale di Foligno - ho imparato che le parole non servono, per far felici i tifosi serviranno i fatti".

Intanto il club giallorosso ha ufficializzato la lista Uefa per i prossimi impegni di Europa League con il Gent e gli eventuali turni successivi. Come previsto dal regolamento, Fonseca e Petrachi hanno deciso di utilizzare tutti e ire i cambi a disposizione - la lista resterà identica fino al termine della stagione - di ogni società: gli esclusi sono l'infortunato Zaniolo, Juan Jesus (ormai ai margini della rosa e neanche convocato con il Sassuolo) e Zappacosta, che ha perso il ballottaggio con Diawara, che non si dovrà operare. Al loro posto entrano Cetin e i nuovi acquisti Carles Perez e Villar, preferito a Ibanez per via delle poche soluzioni in mediana.


La Roma secondo Friedkin. Investimenti, staff, obiettivi e Mertens come primo regalo

LEGGO - BALZANI - Le riunioni vanno avanti e le facce sono sempre più sorridenti. Prosegue spedita l'ultima fase di trattativa per portare la Roma nelle mani di Friedkin. Ieri, nella sede dell'Eur, si è visto anche Marc Watts il braccio destro di Dan nonché presidente del gruppo legato al texano. Una figura di spicco che ha voluto incontrare l'intera dirigenza italiana: Fienga, Petrachi e Baldissoni. I colloqui andranno avanti anche oggi, nel week end i legali di Friedkin torneranno negli Usa con in mano qualcosa in più di un semplice accordo verbale. L'intenzione è annunciare la fumata bianca (da 700 milioni, debiti compresi) entro fine febbraio, ma i tempi burocratici in questi casi sono enigmatici. Nei summit dell'Eur si parla pure della programmazione per la prossima stagione con due piani diversi: uno con la Champions e uno senza.

INVESTIMENTI - Ciò che interessa più ai tifosi è conoscere le mosse di mercato di Friedkin per rinforzare la rosa. Il magnate texano investirà perché convinto che dai risultati sportivi derivino anche i risultati economici ma dovrà fare i conti con un bilancio a pezzi. Nel primo anno potrà godere del via libera dell'Uefa che chiuderà un occhio in caso di sforamento del fair play finanziario. Ci sarà una nuova rivoluzione che riguarderà buona parte della rosa, ma non verranno venduti i migliori come Zaniolo. Anzi, Friedkin vorrebbe presentarsi con due buone notizie: il riscatto di Smalling e l'ingaggio di Mertens a parametro zero. Poi punterà alla Premier (piacciono Lingard e Matic). Linea verde sì, ma non solo quindi.

DIRIGENTI - Stravolgere la gestione Pallotta, ma senza traumi improvvisi. Per questo nel primo anno resteranno Fienga e Petrachi, poi si vedrà. Accanto a loro, a Roma, ci sarà il figlio Ryan oltre a un'altra persona di fiducia del suo staff. Addio a Baldini.

CAPELLO - Ma c'è anche l'intenzione di puntare su una figura di grande esperienza. Capello piace ma Don Fabio sorridendo ammette: «Finora nessuno mi ha cercato». Nel prossimo futuro è possibile così come non è da escludere un coinvolgimento di Totti e De Rossi. Previste molte modifiche anche nei settori comunicazione e marketing (col ritorno di Brambilla).


La Roma e il calciomercato della non riparazione. Adesso Fonseca è nei guai

CORRIERE DELLA SERA - La Roma ha conquistato 4 punti su 15 disponibili a disposizione e venerdì contro il Bologna scenderà in campo con una formazione di totale emergenza. Il risultato di questa stagione, con 50 milioni che ballano tra quarto e quinto posto, influenzerà anche la prossima, cioè la prima di Friedkin. Ieri, intanto, negli uffici giallorossi a viale Tolstoj sono continuati gli incontri per la cessione del club.

L'ultimo mercato di riparazione non ha riparato proprio nulla. Le emergenze erano chiare: Zaniolo fuori tutta la stagione, Diawara, che si è lesionato il menisco esterno del ginocchio sinistro, continuerà la terapia conservativa, Mkhitaryan è rientrato in gruppo ieri, Pastore ha giocato l'ultimo match da titolare il 10 novembre, Veretout ha saltato parte della preparazione estiva, Cristante si è infortunato il 20 ottobre scorso ed è da poco tornato a disposizione. Cercare un centrocampista "pronto" sarebbe stato il minimo


Stadio Roma: giù spesi 80 milioni, l'approvazione a Pasqua

LA REPUBBLICA - La vicenda della costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle si intreccia in queste ore con il destino del club giallorosso. Mentre continua la trattativa Pallotta-Friedkin per il passaggio di proprietà che dovrebbe concretizzarsi a fine febbraio, l'imprenditore ceco Radovan Vitek sta per rilevare da Parnasi l'area di Tor di Valle. L'iter per la realizzazione, già costato oltre 80 milioni a Pallotta, è alle ultime fasi: entro Pasqua il Campidoglio vorrebbe portare in approvazione in Assemblea capitolina la Convenzione urbanistica, uno degli ultimi step prima dell'inizio dei lavori.


Stadio della Roma, la Finanza è arrivata fino al Campidoglio

CORRIERE DELLA SERA - Ieri la Finanza è entrata in Campidoglio per «sequestro di documentazione» e «audizioni personali» sullo stadio della Roma, ossia per raccogliere tutti gli atti amministrativi che ruotano attorno al progetto di Tor di Valle. Tra gli atti prelevati anche il «verbale e bando della Conferenza dei Servizi», dell'interesse pubblico sull'opera e la «riposta a richiesta di parere fatta dall’assessore Paolo Berdini prima delle dimissioni sulla possibilità di revoca dell’interesse pubblico».

Di particolare interesse è il parere chiesto nel gennaio 2017 all’Avvocatura capitolina da Raggi su richiesta dell’ex assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, un documento secretato e mai uscito dal Campidoglio che conterrebbe la exit-strategy per svincolarsi dal progetto Tor di Valle senza incappare in un contenzioso milionario. L'indagine del nucleo economico-finanziario della Finanzia dovrà appurare se c'è stato o meno spreco del denaro pubblico.


Brescia, Corini sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra

Sul sito ufficiale del club lombardo Bresciacalcio.it è aparsa la comunicazione ufficiale dell'esonero di Eugenio Corini dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. La Società ha ringraziato Mister Corini e tutto il suo staff per la professionalità, la dedizione e l’impegno dimostrati. A raccoglierne l'eredità, ora, è atteso Diego Lopez.


Zinetti: "Pau Lopez è un ottimo portiere, adatto al calcio moderno. Donnarumma il più forte"

Giuseppe Zinetti, ex portiere della Roma dal 1990 al 1993 ed oggi preparatore degli estremi difensori della Salernitana, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport della compagine giallorossa e di Pau Lopez:

Che partità sarà Roma-Bologna?
Mi auguro una bella partita di calcio. La Roma a Reggio Emilia credo abbia pagato il derby, forse erano scarichi mentalmente. Deve essere la gara del riscatto, il popolo romanista si aspetta una risposta”.

Il derby giocato così bene e non vinto potrebbe aver lasciato scorie?
L’aspetto psicologico è determinante quasi più dell’aspetto fisico, però non saprei dire quanto abbia influito”.

Perché Pau Lopez fa quella sciocchezza nel derby?
Non lo so. Tecnicamente era logico accompagnarla fuori a mano aperta, forse la troppa sicurezza. Se lo avesse fatto un mio portiere, gli avrei chiesto il motivo di quel gesto”.

Il preparatore lo deve rimproverare?
Se si tratta di troppa sicurezza, sì”.

Pau Lopez le piace?
Sì, è molto adatto al calcio moderno. È bravo, sa leggere le situazioni e ha buona tecnica. Senza dubbio un ottimo portiere. Potete state sereni”.

Apprezza la ripresa del gioco dal basso?
A Cagliari nel ’97 già giocavamo da dietro. Mi dicevano che rischiavamo di far fare brutta figura al portiere (Scarpi, ndr). È un modo di sfruttare l’estremo difensore impostando l’azione in 11 contro 10”.

Che cosa pensa di Paulo Fonseca?
Fino a 3-4 partite fa andava benissimo. Mi piace la filosofia di gioco e l’impronta che ha dato alla squadra. La Roma nelle ultime gare non ha dato continuità alle prestazioni e i giocatori hanno meno tranquillità nel provare le giocate”.

La Roma arriverà in Champions?
A saperlo (ride, ndr). Se la può giocare ma dipende anche dall’Atalanta”.

Che ricordi ha del suo periodo romano?
Di quel gruppo ricordo con piacere Sebino Nela, i portieri Peruzzi e Cervone, poi Comi, Salsano. Eravamo un bel gruppo”.

Il momento migliore e peggiore a Roma?
Il primo derby (2 dicembre 1990, ndr), un’emozione indescrivibile. Il peggiore, la scomparsa del Presidente Viola: un uomo magnifico che ti dava tutto”.

Che cosa successo in semifinale di Coppa Italia quando lei e Cervone veniste espulsi dall’arbitro Pezzella?
Qualcosa nel sottopassaggio, forse scambiò la mia voce per quella di un altro. Anche a distanza di anni, non mi sono mai spiegato quella decisione”.

Attaccante più forte contro cui ha giocato?
Diego Armando Maradona, ma anche van Basten non era male (ride, ndr)”.

Il portiere italiano più forte?
Gigio Donnarumma”.


Spalletti: "Fosse per me non avrei mai smesso. La Roma è in buonissime mani"

Luciano Spalletti, ex allenatore di Roma ed Inter, era presente al Gran Galà del Calcio. A margine dell'evento ha parlato ai microfoni di tuttomercatoweb.com del suo futuro e della sua ex squadra:

Pronto per un'altra esperienza?
"Fosse stato per me non avrei mai smesso. È facile parlare del mio futuro: ho bisogno di un'altra sfida come quelle degli anni precedenti. Vengo dallo Zenit, dalla Roma e dall'Inter, dove ci si doveva rimboccare le maniche per riuscire ad emergere da situazioni complicate".

Tornerebbe a Roma in futuro?
"Non so cosa capiterà. Mi farà piacere se ci sarà da prendere delle posizioni importanti per ridare forza a un risultato e ridare soddisfazioni agli sportivi. Non so chi potrà avere bisogno: mi sembra che la Roma sia in buonissime mani. Anzi, mi sembra che Fonseca sia stato bravissimo: lui ha una cultura calcistica sua e l'ha adattata bene alla situazione di Roma".

Florenzi ha salutato la Roma. Cosa ne pensa?
"Purtroppo quando si lavora in un posto si ha a che fare con le cose di quel posto. E non si può accostare questo momento a un altro momento, è una valutazione che va fatta in tempo reale, dentro il contesto lavorativo del momento. Non so rispondere. Florenzi è sicuramente un buon calciatore. L'hanno dato in prestito, può darsi che anche lui abbia scelto di andare a giocare per trovare più spazio. Non sono come è andata".