As Roma, i convocati di Fonseca. Assenti Smalling e Pastore.

Paulo Fonseca ha diramato la lista dei convocati per Roma-Wolfsberger, ultima partita del girone di Europa League. Per la partita di domani il tecnico giallorosso avrà a disposizione anche Lorenzo Pellegrini, out invece Smalling e Pastore. Queste le scelte dell'allenatore romanista:


Fonseca: " I nostri tifosi sono fantastici, credo che domani, ancora una volta, ci sosterranno"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in vista della gara di Europa League contro il Wolfsberger in programma domani sera all' Olimpico. Queste le sue parole:

FONSECA A ROMA TV

“È una partita importante, decisiva per noi. Dobbiamo giocare per vincere, con ambizione e coraggio. Affrontiamo una squadra forte, che ha battuto il Borussia M’Gladbach, dobbiamo restare concentrati”.

Quanto può essere utile l’aiuto del pubblico in una gara come questa?
"Dobbiamo essere uniti per vincere questa partita. I nostri tifosi sono fantastici, credo che domani, ancora una volta, ci sosterranno. Tutti devono capire che domani è una partita importante."

Si aspetta un avversario demotivato?
"Non credo, penso che giocheranno con ambizione. Sono una squadra forte in contropiede, dobbiamo preparare questo aspetto tattico. Non credo che vengano qui demotivati, giocheranno per vincere."

FONSECA A SKY SPORT

La partita di Istanbul ha confermato che la Roma è una grande in Europa League, ma guai ad abbassare il livello di concentrazione. Era accaduto in Austria...
"Domani è una partita molto importante per noi, è decisiva. Abbiamo vinto ad Istanbul ma per noi è troppo importante vincere domani. Il Wolfsberger è una squadra che ha vinto contro il Borussia M'Gladbach e ha fatto buone partite. Dobbiamo pensare che può essere difficile."

La Roma è Dzeko-dipendente?
"No, penso di no. Dzeko è un giocatore molto importante per noi, ma la squadra non dipende da nessuno. Noi abbiamo cambiato sempre i giocatori e l'identità non è cambiata mai."

Lei è sempre tranquillo, perde la serenità quando le fanno domande su Florenzi, perché?
"No, non è vero (ride, ndr). Capisco le domande su Florenzi, non ho nessun problema con le domande né con Florenzi, ma è una questione di opzioni."

L'ambiente romano è legato a Florenzi...
"Sì, ma devo dire che nessuno è più importante della Roma. Fonseca, Fienga, Petrachi, i giocatori: nessuno è più importante della Roma. Dobbiamo lavorare per far vincere la Roma, questa è la cosa più importante."

Ancelotti è stato esonerato a Napoli: che riflessioni fa sulla precarietà del suo mestiere?
"Noi allenatori dobbiamo sempre avere la valigia pronta. Sono triste per la situazione di Ancelotti, ho grande ammirazione per lui. E' un grandissimo allenatore e una grandissima persona. E' triste ma è il calcio."

 


Gli austriaci sono atterrati a Roma

La Roma di Fonseca domani si scontrerà con il Wolfsberger nell'ultima gara della fase a gironi della competizione. Gli austriaci sono arrivati in mattinata a Roma, come condiviso tramite i social del club. Alle 19:15, il Wolfsberger scenderà sul prato dell'Olimpico per la consueta rifinitura di vigilia, mentre alle 20 il tecnico Mohamed Sahli parlerà in conferenza stampa in compagnia di un giocatore.


Perotti: "Dobbiamo avere un atteggiamento giusto"

Diego Perotti, dopo rifinitura sui campi del "Fulvio Bernardini" e conferenza stampa al fianco di Fonseca, ha parlato ai microfoni dell'emittente di casa giallorossa. Queste le sue parole:

"Domani dobbiamo provare a fare quello che stiamo facendo e che abbiamo fatto contro una grande squadra come l'Inter. Dobbiamo vincere per forza".

C'è rischio di sedersi dopo la prestazione con l'Inter? La Roma deve stare attenta di più a se stessa o all'avversario?
"A tutte e due. A volte ci è capitato di pensare che una partita fosse già vinta e semplice, invece poi ti trovi con un risultato che brucia. Dobbiamo essere consapevoli che domani è importante per noi, dobbiamo avere un atteggiamento giusto. Dobbiamo vincere e con i tifosi al nostro fianco sarà più semplice".

Come stai? Ci dai una percentuale della tua condizione fisica?
"Non mi piace dare una percentuale, non saprei dirla con certezza. Ma giocare con continuità aiuta. Le partite sono tante, rispetto agli allenamenti è un altro modo di correre e anche lo sforzo è diverso. A me fa bene giocare, piano piano mi sto sentendo meglio".


Trovato l’accordo per la cessione

IL TEMPO - BIAFORA - L’intesa di massima c’è, Friedkin spinge sull'acceleratore per raggiungere l'obiettivo Roma. Il magnate texano avanza a grandi passi verso l'ingresso nel mondo giallorosso e con Pallotta è stato raggiunto un accordo verbale per quanto riguarda le cifre delle trattativa. Nelle ultime ore i contatti diretti tra i due soggetti sono stati continui e proficui ed è stata poi completata in ogni loro passaggio la due diligence fiscale e quella contabile, ovvero lo studio dei conti delle 12 società che gravitano nell'orbita della
Roma. Gli advisor incaricati da Friedkin, che si appoggia tra gli altri a Jp Morgan e allo studio legale Chiomenti, hanno analizzato tutti i bilanci e hanno evidenziato l’assenza di qualsiasi elemento di criticità che possa compromettere il buon esito della trattativa. Ieri ha invece preso il via la due diligence legale, ennesimo segnale che indica l’assenza di qualsiasi intoppo in questa fase. Gli avvocati di Friedkin hanno acquisito i documenti relativi a diverse operazioni, tra le quali le più significative sono state quelle con Goldman Sachs
per la ristrutturazione del debito, il lancio del Bond e l’accordo con la Nike del 2018, grazie al quale è stata acquistata la società che gestiva i diritti del marchio. In questo step della contrattazione vengono rivisti i documenti e le informazioni di natura giuridica per verificare la fattibilità dell’operazione. Si tratta comunque di una prassi in ogni trattativa del genere.

Pallotta, spinto ad effettuare quest’operazione soprattutto dai suoi soci americani, era partito da una richiesta di un miliardo di dollari - vanno però sottratti i 272,1 milioni dell’indebitamento finanziario e la quota spettante dell’aumento di capitale - per l’intero pacchetto della AS Roma Spv Llc - costituita nel lontano 27 gennaio 2011 -  che controlla il club e le società relative all'impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. L’interesse di Friedkin si è posato infatti anche sulla futura casa della Roma, essendo un imprenditore molto attento al settore dell'entertainment. Le intenzioni del texano, che nel progetto Roma (definito un vanity asset) coinvolgerà con un ruolo di primo piano il figlio Ryan, sono giudicate serie e importanti: il 504° uomo più ricco al mondo non vuole investire nella Roma per avere un puro ritorno economico ed è infatti intenzionato a immettere nel club un’ampia liquidità. Questo non significa che potrà ignorare i limiti del Fair Play Finanziario, ma il futuro patron ha la possibilità di impostare da zero una strategia e la Uefa, da regolamento, concede aperture ai club che cambiano proprietà, con la possibilità di sottoscrivere accordi volontari. Una volta acquistata la società, il tycoon di Houston, presidente e ad del Gruppo Friedkin, è intenzionato ad affidare la gestione ordinaria del club all'attuale dirigenza guidata da Fienga e Calvo per un periodo iniziale, poi deciderà chi saranno i suoi uomini. A prescindere, sembra invece in uscita il vicepresidente Baldissoni, pronto a farsi da parte una volta che sarà completato l'iter di approvazione dello stadio. Ma prima di tutto devono essere Pallotta e Friedkin a chiudere il deal.


Addio Santon, torna nel 2020. Dubbio Pastore

IL TEMPO - BIAFORA - Arrivederci al 2020. Gli esami strumentali a cui si è sottoposto ieri Santon hanno confermato quanto già si temeva al momento della sostituzione a San Siro: il terzino della Roma ha una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra. Il laterale difensivo, che nell'ultimo periodo aveva scavalcato Spinazzola e Florenzi nelle gerarchie, tornerà soltanto con l’anno nuovo. Lo stesso destino può toccare anche a Pastore, che non riesce ancora a risolvere il problema all'anca. Il trequartista, di cui non si esclude una cessione a gennaio, ha già dato forfait per 4 partite e salterà sicuramente anche Wolfsberger e Spal. Per la gara di Europa League contro gli austriaci Fonseca, che ieri ha fatto visita all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, recupera però Fazio e Pau Lopez. Il difensore ha superato l’affaticamento all'adduttore, mentre il portiere ha smaltito il fastidio al quadricipite. In bilico la presenza di Kluivert (ieri allenamento individuale). Da verificare in giornata Smalling e Kolarov, che hanno svolto una seduta personalizzata.


Europa League, turnover in vista. Derby di ritorno: 26 gennaio alle 18

LEGGO - Santon ha già chiuso il suo anno solare. Il terzino, infortunatosi contro l’Inter, ha rimediato una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra e dovrà stare ai box per almeno 15 giorni come confermato dagli esami strumentali. Arrivederci al 2020 quindi e 21° infortunio stagionale per la Roma (13 muscolari). Le buone notizie arrivano da Pau Lopez e Fazio che saranno a disposizione contro la Spal. Entrambi dovrebbero essere risparmiati giovedì in Europa League col Wolfsberger quando Fonseca (ieri in visita al Bambin Gesù) adotterà un discreto turnover. Chance dal 1’ per Florenzi, Under e (forse) Kalinic; in difesa Mancini che, causa squalifica, sarà indisponibile domenica.

ANTICIPI E POSTICIPI - Sono stati resi noti, infine, gli anticipi e i posticipi fino alla 3° di ritorno. Salva la Befana visto che col Torino si giocherà il 5 gennaio alle 20,45. Il big match con la Juve domenica 12 gennaio alle 18 mentre il derby il 26 sempre alle 18. Le trasferte con Genoa e Sassuolo il 19 alle 18 e il 1 febbraio alle 20.45.


La svolta di Friedkin. Al tycoon Usa la maggioranza della Roma: entra con 600 milioni, subito investimenti

LEGGO - La svolta è davvero vicina. Dan Friedkin, il 504° uomo più ricco del mondo, sta per diventare il nuovo presidente della Roma e già entro il fine settimana arriverà la fumata bianca. La trattativa, iniziata un paio di mesi fa, ha trovato il punto di svolta nella notte tra venerdì e sabato tra Londra e Milano dove l'advisor Jp Morgan e i legali del Friedkin Group hanno limato gli ultimi dettagli.
DEBITO - Il magnate texano della Toyota verserà a Pallotta una somma di circa 200 milioni ai quali vanno aggiunti i 270 per l'estinzione del debito con Goldman Sachs e i 130 della ricapitalizzazione per un totale di quasi 600 milioni. Sarà un ingresso graduale (inizialmente il 51%) ma che riguarderà solo Friedkin contrariamente da quanto accaduto con Pallotta che invece faceva parte di una cordata. Proprio loro avrebbero convinto l'attuale presidente a ritirarsi anche se inizialmente potrebbe mantenere una percentuale. Si sta per aprire quindi il secondo capitolo americano della storia della Roma. Ma cosa cambierà?
PRESENZA - Pallotta manca da oltre 520 giorni. Anche Friedkin senior avrà diversi affari negli Usa, ma la presenza della nuova proprietà sarà assicurata da Ryan Friedkin che si stabilirà in Italia. Uno dei 4 figli del tycoon di Houston che già oggi dovrebbe sbarcare nella capitale. Un po' come avviene all'Inter con Zhang. Ryan, 35 anni e appassionato di soccer, è un producer di docufilm musicali a storie dark e ha già un paio di progetti a Cinecittà.
INVESTIMENTI - Friedkin tamponerà una situazione in perdita, ma almeno inizialmente non farà sognare la piazza. I paletti imposti dal Financial Fair Play non permettono spese superiori ai ricavi. Niente sanzioni però sulle prime due finestre di mercato visto che l'Uefa concede spese straordinarie ai nuovi proprietari, a patto di avere un piano di rientro. Stop alle cessioni (vedi Zaniolo) e forse un colpo a gennaio (Nandez?) ma con un occhio al bilancio. Sarà rivoluzione dirigenziale, anzi è già iniziata, a Trigoria. Lasceranno Baldissoni e Baldini. Resterà fino a giugno il Ceo Fienga ma sono previsti nuovi ingressi e si fa il nome di Paratici.
STADIO - Qui entra in ballo un altro pezzo da 90 come il ceco Vitek che ha messo sul piatto 600 milioni per l'acquisto dei terreni e dei debiti da Eurnova. Il miliardario immobiliarista subentrerà a Parnasi e si occuperà della costruzione dell'impianto e non solo nella zona di Tor di Valle magari venendo incontro alle richieste del Comune sulle opere di pubblica utilità.


Braccio di ferro tra Pallotta e Friedkin. La società è valutata 850-900 milioni

IL MESSAGGERO - TRANI - La due diligence è stata completata poco meno di un mese fa e proprio in quei giorni di metà novembre Dan Friedkin, fermatosi 8 giorni (dal 13 al 20) nella Capitale con la moglie Debra e il figlio Ryan, ha deciso di prendersi la Roma. Azionista di maggioranza e non semplice partner. Il magnate californiano, prima di tornare a casa via Londra, ha visitato la sede in viale Tolstoj e il centro sportivo Bernardini, si è intrattenuto a lungo con il ceo e ad giallorosso Guido Fienga e soprattutto si è interfacciato con Bob Needham, il Chief Financial Officer della Raptor di Pallotta. La negoziazione è entrata nel vivo proprio con quel blitz del tycoon che ha poi continuato, attraverso il suo advisor JP Morgan, ad approfondire la conoscenza del pianeta romanista (12 società, comprese le 3 esclusivamente dedicate al nuovo stadio di Tordivalle).
NEGOZIAZIONE IN CORSO È, invece, questa la fase più delicata, con il classico braccio di ferro tra chi vende e chi acquista. Friedkin vorrebbe chiudere prima di Natale. Non ha ancora convinto, però, Pallotta. Che, pur considerando serio e affidabile il potenziale investitore, vorrebbe incassare quella che è stata la sua richiesta ufficiale: 1 miliardo di euro. Il prezzo adesso è più basso, ma non ancora quello giusto: la proprietà Usa è scesa a 850-900milioni. Così divisi: 272 per coprire i debiti del club, 130 (su 150) di aumento di capitale da sottoscrivere per intero entro 31 dicembre 2021 e i rimanenti 450-500 per completare l’operazione (dentro anche gli 80 spesi finora per il progetto stadio). Ne discutono quotidianamente i legali e gli advisor, con Goldman Sachs a rappresentare il presidente giallorosso. E, negli States, i diretti interessati, James e Dan, attraverso gli intermediari. Il tycoon, pure per accorciare i tempi, punta a entrare subito nell’As Roma SPV LLC, la società che detiene il controllo indiretto di As Roma spa tramite la sua controllata Neep Roma Holding spa. Quando poi chiederà a Pallotta di lasciargli il controllo del club, entrando nel cda giallorosso, dovrà comunque lanciareun’opa. PROSSIMO STEP L’unica mossa scontata, a breve termine, la faràPallotta: entro fine dicembre interverrà personalmente con la prima quota per l’aumento di capitale, versando circa 40milioni (la successiva è prevista a marzo), più altri 10 (conversione di vecchi crediti). E’ il sostegno finanziario di cui ha bisogno la società giallorossa, come ammesso in pubblico da Fienga, per la gestione della squadra. Discorso a parte, invece, per i terreni di Tordivalle. L’imprenditore ceco Vitek li acquisterà da Unicredit entro metà dicembre, iniziativa che sta bene sia a Pallotta sia al Comune perché avrebbero un interlocutore finalmente solido. Vitek, comunque, non è interessato alla Roma. Ma il vecchio (o nuovo) proprietario, ottenuto il via libera dal Campidoglio, dovrà poi trattare con lui per (ri)prendersi l’area su cui costruire l’impianto.


Roma, se il gol non è facile serve un Kean

IL MESSAGGERO - ANGELONI - La difesa è ok, con quindici reti incassate (come Lazio e Juve) è peggiore solo dell’Inter (tredici), l’attacco stenta (ventisei gol fatti, undici meno dell’Atalanta, dieci della Lazio e cinque di Inter e Cagliari). Dzeko, con i suoi otto gol - sei in campionato, due in Europa League - non può bastare. Questo è ormai arcinoto, anche perché Edin non è di certo il tipo di attaccante spaccaporte, non garantisce l’exploit ogni anno. Segnama non troppo, insomma. Di solito aiuta gli altri ad andare a segno, ma Zaniolo & company sono ancora indietro. Nicolò, ad esempio, in campionato ha realizzato solo tre reti, più due in Europa League. Pure lui, troppo poco. E Kluivert? Stesso schema di Zaniolo: tre più due. Mkhitaryan è fermo a due, ma per lui è basso il numero delle presenze, Perotti ha giocato poco e ha segnato solo a Verona, su calcio di rigore, Under è fermo alla rete nell’ouverture contro il Genoa. Stop. Sedici gol totali, distribuiti su tutti gli attaccanti, compreso Kalinic che è a secco. La Roma è come se stesse pagando lo sforzo di aver tenuto Dzeko, l’uomo sul quale Fonseca fa girare tutto il settore offensivo e non solo. La rinuncia a Schick, che però non era certo un bomber, è stata necessaria, ma ora Dzeko non ha un sostituto né uno, col vizio del gol, che gli possa giocare vicino. Ecco perché, a gennaio, Petrachi dovrà per forza prendere in considerazione l’ipotesi di fare un sacrificio e accontentare l’allenatore. Serve un rinforzo soprattutto lì, in quel settore. L’identikit: Moise Keane, zero gol in Premier fino a questo momento, sette in diciassette partite lo scorso anno nella Juve di Allegri. Giovane, forte, di prospettiva e con voglia di tornare in Italia. Si punta, al momento, al prestito. In Inghilterra non si trova bene, o forse l’Everton, squadra nella quale gioca, non si trova bene con lui. Per l’azzurro, al momento accantonato da Mancini, la Roma potrebbe essere l’occasione per riprendersi la Nazionale e soprattutto per trovare continuità, con o al posto di Dzeko. Nell’Everton viene schierato (undici presenze, solo due da titolare, più due in Efl Cup), come punta di riferimento del 4-2-3-1.

CARATTERISTICHE Qui può fare anche l’esterno sinistro (in alternanza a Kluivert), o all’occorrenza, il destro (in fila dopo Zaniolo c’è anche Under). E’ chiaro che come numero, la Roma è sufficientemente coperta: dipenderà molto da Perotti, se accetterà o meno l’idea di lasciare la capitale. Resta in piedi il discorso Kalinic, in odore di taglio. Di soldi da spendere non ce ne sono moltissimi, l’idea, a proposito di tagli, è di rinunciare a gente che gioca poco, vedi appunto Perotti, più Juan Jesus e Florenzi, che ormai è un caso conclamato all’interno di Trigoria, o a chi, comunque, è ben spendibile sul mercato, vedi Under e Florenzi stesso. Un altro nome nel taccuino del ds è Haris Seferovic, attaccante del Benfica, ex Fiorentina, svizzero di origine bosniaca, anni 27. E’ un mancini, forte fisicamente e tecnicamente, in 61 partite nel Benfica ha segnato 29 gol. Staremo a vedere. ALTRO MERCATO Se ci sarà spazio, il ds dovrà occuparsi pure della questione terzino (destro), discorso che riguarda proprio Florenzi. Zappacosta è infortunato, Santon è infortunabile, (lesione al retto, torna nel 2020) così come Spinazzola. Servirebbe un laterale destro, specie se dovesse andare via il capitano, così Spina potrà essere usato con continuità nel ruolo per cui era stato ingaggiato, terzino sinistro e vice Kolarov. Hysaj è il nome forte, ma ha un costo al momento non alla portata. L’albanese, tra l’altro, sa giocare sulle due fasce. Ma la priorità resta l’attaccante.


Sarri-Fonseca, non c’è differenza (reti)

IL MESSAGGERO - Stessi gol fatti (26) e stessi gol subiti (15), ergo medesima differenza reti (+11). Eppure tra Roma e Juventus ci sono 7 punti di differenza. La distribuzione delle marcature è la risposta: la squadra di Fonseca ha segnato almeno 3 reti in 5 occasioni (Genoa, Sassuolo, Udinese, Brescia e Verona). La Juventus solamente in due occasioni, tra l’altro necessaire per superare il proprio avversario (4-3 al Napoli e 3-1 all’Atalanta). 


Sotto l'albero giallorosso il sogno della Champions e lo Stadio che verrà

LA REPUBBLICA - La Roma spera di affrontare la sosta natalizia da padrona del quarto posto, anche perché gli introiti ricavati dalla qualificazione alla Champions League sarebbero vitali per i bilanci societari in un momento così delicato come quello attuale. Infatti, o in un verso o in un altro, entro Natale si dovrebbe definire la trattativa che vedrebbe Dan Friedkin rilevare alcune quote di maggioranza o di minoranza del club giallorosso. La negoziazione è in continua evoluzione e bisognerà capire quanto questa sia legata all'iter per il progetto dello stadio di Tor di Valle. Inoltre, la squadra di Fonseca vorrebbe affrontare la sosta invernale con la certezza del superamento del girone di Europa League. Intanto Petrachi è già al lavoro con l'obiettivo di cedere gli esuberi della rosa, vedi Juan Jesus, Perotti e Pastore, e cogliere le opportunità che si presenteranno sul mercato.