Bruno Peres nel mirino della Salernitana

Bruno Peres potrebbe ripartire dalla Serie B. Secondo quanto riporta il quotidiano sportivo Tuttosport il terzino brasiliano è un obiettivo della Salernitana. Suo grande sponsor è Gian Piero Ventura, tecnico degli amaranto che ha allenato Peres ai tempi del Torino.

 


Euro 2020 Serbia-Ucraina, Kolarov titolare

Aleksandar Kolarov, terzino della Roma, giocherà anche il match di qualificazione a Euro 2020 tra la selezione balcanica, di cui è capitano, e l'Ucraina. Dovrebbe iniziare a sinistra, con Rodic (di ruolo terzino sinistro) schierato al centro al fianco di Maksimovic con Milenkovic dirottato invece a destra. Non è escluso che lo stesso Kolarov possa giocare anche al centro della difesa.


Pau Lopez: "Incredibile poter giocare con la Spagna e con questi compagni di squadra"

Pau Lopez, ha rlasciato alcune dichiarazioni in una breve intervista per il sito della federazione spagnola sefutbol.com. Il portiere giallorosso ha parlato del debutto da titolare con la maglia della Spagna nel match vinto per 7-0 con Malta. Queste le sue parole: 

"Terrò la maglia di quella partita come se fosse un tesoro - le sue parole - Alla fine sono ricordi che rimarranno per sempre. Proprio come ho conservato quella del mio debutto contro la Bosnia in amichevole, questo è il mio debutto in una gara ufficiale e da titolare con la Spagna, la terrò come un tesoro. Il mister ci dà sempre la formazione poche ore prima della partita, è stato quello il momento in cui ho saputo che avrebbe giocato. Giocare in nazionale è il sogno di tutti i giovani, incredibile poter giocare con la Spagna e con questi compagni di squadra. Mi sono ricordato di mia moglie, dei miei genitori e dei miei fratelli che mi hanno sempre accompagnato sin dall'inizio, di tutti gli allenatori che ho avuto durante la mia carriera. Parte del merito è anche loro. Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportato e mi hanno aiutato a crescere"


Roma Femminile, sconfitta 2-1 in casa del Florentia

Dopo quattro vittorie consecutive nelle ultime partite, la Roma Femminile perde in casa del Florentia per 2-1. Non basta il gol di Lindsey Thomas al 62′ per regalare il pareggio alle giallorosse, le reti di Melania Martinovic e Maegan Kelly regalano i 3 punti alle neroverdi, 


Bavagnoli: "La Florentia è stata più squadra di noi. Hanno avuto più coraggio e cattiveria agonistica sul pallone"

Betty Bavagnoli, ha parlato ai microfoni di Roma TV al termine della gara contro la Florentia persa per 2-1. Queste le sue parole:

Non è bastato il forcing della squadra

"Non è bastato perché la Florentia è stata più squadra di noi. Hanno avuto più coraggio e cattiveria agonistica sul pallone. Nel primo tempo hanno vinto più contrasti, quando c'erano i rinvii del portiere siamo sempre arrivate seconde, sia sui contrasti alti e sulle seconde palle. Devo fare i complimenti alla mia squadra per il secondo tempo dove hanno reagito e se avessimo giocato tutta la gara come i secondi 45' avremmo vinto."

Il gol dopo pochi minuti e lo stato del campo hanno complicato la gara?

"No non penso che prendere gol dopo pochi minuti abbia cambiato la gara, il un terreno messo male c'era anche per loro. Prendere gol dopo pochi minuti fa parte del calcio. Se vogliamo crescere dobbiamo tirare fuori quella personalità che oggi è mancata. Ci sono stati momenti in cui non ci abbiamo creduto e non siamo state abbastanza cattive. Non ci sono giustificazioni. Bisogna fare un bagno di umiltà, tirarci su le maniche e capire dove vogliamo andare e che squadra vogliamo essere. Ci prendiamo le nostre responsabilità e ci riprenderemo per il futuro."

Domenica c'è la Juventus

"Dover affrontare una squadra così importate come la Juve ci permette di eliminare lo schema mentale che abbiamo avuto oggi e magari di proiettarci in una partita che sicuramente, dal punto di vista della personalità, dovrà essere diversa dal primo tempo di oggi. Poi dovremo migliorare dal punto di vista tattico. Nel secondo tempo abbiamo anche avuto tre o quattro situazioni in cui potevamo pareggiare. Lì dovevamo essere cattive e o decidiamo di fare il salto di qualità oppure rimaniamo una squadra così."


Fonseca e Fienga presenti al pranzo della terza Giornata Mondiale dei Poveri

"La Roma ha partecipato al pranzo organizzato dalla Santa Sede domenica 17 novembre, in occasione della terza Giornata Mondiale dei Poveri. Il Club, attraverso il CEO Guido Fienga e il tecnico Paulo Fonseca, ha donato a Papa Francesco due maglie personalizzate con il logo dell’evento. Una di queste è stata autografata  dal Santo Padre e sarà messa all’asta per sostenere iniziative di beneficenza. Roma Cares è tra le organizzazioni che hanno contribuito alla terza Giornata Mondiale dei Poveri, che da domenica 10 novembre ha aperto le porte del Presidio Sanitario Solidale di Piazza San Pietro ai più bisognosi".


Mancini: "La mia Italia vuol essere speciale"

ANSA - "Grazie a Sacchi per le cose che ha detto, dette da lui gran piacere". Roberto Mancini si appresta a giocare, domani contro l'Armenia, l'ultima partita dell'anno azzurro. E incassa i complimenti dell'ex ct. "Non mi aspettavo 10 vittorie ma di qualificarmi, però nostro obiettivo primario non è stato quello di vincere, ma fare qualcosa di diverso, di speciale, per riportare prima di tutto tifosi attorno alla nazionale e poi riportare giocatori a fare un calcio vincente". "Se fossimo riusciti a farlo i risultati sarebbero stata una conseguenza - ha aggiunto Mancini -. Siamo partiti con questa idea, non speculando, ma vincere cercando di di fare partita offensiva, rischiando anche di concedere".


Kalinic potrebbe tornare all'Atletico già a gennaio

La Roma starebbe pensando di chiudere anticipatamente il prestito di Nicola Kalinic, arrivato nel corso del mercato estivo per ricoprire il ruolo di vice Dzeko. I giallorossi, però, secondo quanto scrive Marca, vorrebbero rimandare il giocatore all'Atletico Madrid già a gennaio. Il croato, infortunio a parte, ha deluso le aspettative del tecnico Fonseca. 


Kean o Dani Olmo: la Roma studia colpi e soluzioni per il suo futuro

GAZZETTA DELLO SPORT - Un'idea per il presente, l'altra magari per il futuro (…). Il nome a breve termine su cui si sono concentrate le attenzioni del d.s. Petrachi è quello di Moise Kean che a Liverpool (sponda Everton) non si è mai ambientato. Quello invece più a largo raggio – anche se sarà quantomeno difficile arrivare a dama – è Dani Olmo, fantasista spagnolo che a 16 anni ha avuto il coraggio di lasciare la cantera del Barcellona per giocarsi le sue carte nella Dinamo Zagabria (…).

Su Kean la Roma sta cercando ovviamente di sfruttare i buoni rapporti che intercorrono tra il club giallorosso e l’agente del giocatore, Mino Raiola, che a Trigoria gestisce già Kluivert e Mkhitaryan. (…) Per lui finora 11 partite con l’Everton (ma quasi tutti spezzoni, solo in tre occasioni è stato in campo oltre un tempo) e un solo gol, ma anche l’impressione di un feeling che non sia mai davvero sbocciato con Marco Silva, il tecnico dei Toffees (…). La Roma potrebbe lavorare su un prestito con obbligo di riscatto. «Mandare in Inghilterra mio figlio è stato un errore, è ancora troppo giovane – ha detto Jean Kean, il papà di Moise, intervenendo ieri a Centro Suono Sport – (…). Spero che Moise possa tornare subito in Italia, magari proprio alla Roma. Anzi, gli mando un messaggio: "Moise, ascoltami bene: torna, vieni a giocare a Roma, al fianco del tuo amico Zaniolo. Non pensare ai soldi, ma alla carriera"».

Dani Olmo ha un costo già alto, la Dinamo vuole almeno 30 milioni di euro. Perché si è messo in mostra anche con l’Under 21 spagnola (ieri anche in gol contro Malta, tre minuti dopo essere subentrato dalla panchina), perché la scorsa estate l’Uefa l’ha inserito tra i 50 giovani più promettenti a livello europeo e perché sulle tracce del giocatore ci sono già alcuni club tedeschi (Leverkusen e Dortmund) e spagnoli (sembra che nei mesi scorsi abbia chiesto informazioni addirittura il Real Madrid). Insomma, portarlo alla Roma non sarà di certo facile (in Italia interessa anche al Milan) (…).

Ma nella Dinamo Zagabria c’è poi anche un altro giocatore su cui la Roma ha messo gli occhi. Si tratta di Josko Gvardiol, difensore centrale di 17 anni che all'occorrenza può giocare anche come terzino sinistro. In questo momento non costa molto, si può portare a casa con uno, al massimo due milioni di euro. Ma bisogna fare presto ed è per questo che Petrachi vuole capire. Per poi accelerare (…).


Florenzi, un po' di gamba e tanta voglia: ora l’azzurro è il suo paradiso a tempo

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Strano vederlo lì, tra gli undici. Petto in fuori, pure. A cantar l’inno. La maglia della Nazionale, oggi per Alessandro Florenzi, è la prima, quasi l’unica. Strano, appunto. Lui romano (di Vitinia), romanista, capitano della Roma, fino a prova contraria. E quella prova contraria è arrivata da un po’, perché a portare la fascia, spesso e volentieri, è Dzeko: Ale dalla deprimente sfida con la Sampdoria in poi, è sempre finito in panchina. Avversario - si fa per dire - di fascia nella Roma, ieri avversari e basta: Edin a rappresentare la Bosnia, Alessandro l’Italia. Ieri i due si sono scambiati pure un affettuoso buffetto. Dal 20 ottobre, giorno di Sampdoria-Roma, nella quale è stato in campo per 75 minuti (da titolare), Florenzi ne ha giocati solo sei contro il Borussia Mönchengladbach all’Olimpico e dodici contro l’Udinese.

UN MESE NERO Quindi, il terzino-centrocampista-attaccante della Roma, non vive l’ebbrezza di starci dal primo minuto da quasi un mese. Cosa insolita per uno come lui, abituato ad essere considerato da tutti un jolly, da Zeman fino a Ranieri, in tutto il suo percorso romanista, e chissà se continuerà anche dopo gennaio. Come noto, i jolly sono tali perché trovano sempre un posto in prima fila. Sono i diversamente titolari, quelli che un buco in squadra alla fine lo trovano sempre. Florenzi, in azzurro, balla tra due allenatori che hanno nei suoi confronti sensazioni e opinioni diverse: Fonseca non lo vede come terzino (ieri bene in Nazionale proprio da terzino), e davanti ha il pienone e comunque soluzioni, a suo dire, più convincenti, anche in mancanza dei titolari (in difesa gli viene preferito Santon, che in estate è stato sul punto di andare via); dall'altra si ritrova Mancini che, come tutti i suoi predecessori, si fida di Florenzi: da Conte a Ventura, fino appunto, all’attuale ct della Nazionale. Florenzi fatica meno del previsto, gioca una gara dignitosa, sperando di non godersi questi momenti solo con la Nazionale.

IL LEONE DELLA LAZIO Tra i “romani” in campo non sfigura nemmeno Dzeko, come il suo compagno di Roma, è dignitoso. Meglio il laziale Acerbi, che segna la sua prima rete azzurra quasi come un bomber. Anzi, un bomber.


Roma, Under all'esame più lungo

IL MESSAGGERO - CARINA - A inizio stagione era titolare indiscusso. Il debutto con gol al Genoa (più l'assist a Dzeko per il raddoppio), seguiva un'estate ricca di soddisfazioni nella quale Under aveva segnato sempre o quasi. In rete contro i dilettanti del Tor Sapienza e del Trastevere, poi contro il Rieti, doppietta alla Ternana, ancora in gol contro il Lille e bravo a trasformare uno dei cinque rigori nel successo contro il Real Madrid. La fiducia di Fonseca e di Petrachi erano state propedeutiche al rinnovo a Ferragosto sino al 2023. Tutto sembrava andare per il meglio, fino all'8 settembre. In nazionale, Cengiz s'infortuna: lesione al bicipite femorale della coscia destra. La prima prognosi è di 5 settimane. Ce ne vorranno invece otto, 56 giorni, per rivederlo in campo 9 minuti contro il Napoli. Nel frattempo - dopo l'ennesima polemica nata per un nuovo saluto militare alla luce della nuova offensiva della Turchia di Erdogan contro i curdi - il mondo a Trigoria è cambiato: Zaniolo ha trovato continuità e si sta affermando a suon di gol proprio nel ruolo del turco. Il bignami della storia recente di Under (che in tutto il 2019 in giallorosso ha disputato appena 14 partite) è utile per capire quanto sarà difficile riconquistare il posto. Per una volta la nazionale è venuta in soccorso: gli 81 minuti disputati contro l'Islanda giovedì, aiuteranno Cengiz a ritrovare il ritmo partita. E chissà che domenica, nel match contro Andorra, non lo possano agevolare anche nel ritorno al gol: «Sono felicissimo e adesso mi sento pronto a dare il massimo per il mio club». Fonseca lo aspetta. Petrachi pure. Non è un mistero che Under fosse uno dei calciatori più richiesti la scorsa estate. La Roma è stata brava a trattenerlo e a rinnovargli il contratto. Ma il modus operandi del club non è un mistero e Cengiz potrebbe tornare a breve uno dei calciatori più appetiti.
PAPÀ KEAN APRE Per un club che ha fatto registrare nella trimestrale un aumento dell'indebitamento netto a 272,1 milioni, con un aumento di 51,4 milioni rispetto al 30 giugno, sono riflessioni inevitabili da fare. Ma la Roma è anche una società che investe. In quest'ottica Il ds ha messo nel mirino Kean. Operazione molto difficile, visto l'investimento di 30 milioni operato soltanto qualche mese fa dall'Everton. Ma Moise in Premier non s'è ambientato e vuole tornare in Italia, già a gennaio, per giocarsi le residue chance di far parte della lista dei 23 per l'Europeo. Questo è quello che spera anche il padre, intervenuto nel programma '1927 on air' su Centro Suono Sport: «Spero possa rientrare, in Inghilterra non si trova bene. Vieni a giocare a Roma, al fianco del tuo caro amico Zaniolo. Non pensare ai soldi, ma alla carriera». Intanto in difesa, oltre al riscatto di Smalling, non si perdono di vista i due croati Olmo e Gvardiol. Dal campo: Fonseca ha stabilito 2 giorni e mezzo di riposo. La squadra tornerà ad allenarsi lunedì pomeriggio. Prima del rompete le righe, messaggio chiaro del portoghese al gruppo: «Approfittatene, sarà l'ultima pausa prima di Natale».


Mkhitaryan freme: niente panchina, pronto per giocare

CORRIERE DELLA SERA - Per recuperare al meglio la condizione fisica, dopo la lesione tendinea all’adduttore destro che lo tiene fuori dallo scorso 29 settembre, Henrikh Mkhitaryan ha rinunciato alla convocazione con la nazionale armena, e per una bandiera come lui non deve essere stato facile. La Roma, però, in questo momento ha bisogno dei suoi gol - è fermo a quello realizzato il giorno del suo esordio all’Olimpico contro il Sassuolo - e dei suoi assist. Miki da un paio di giorni ha ricominciato ad allenarsi a pieno ritmo e alla ripresa del campionato, il 24 contro il Brescia, sarà convocato. Sarà poi Fonseca a decidere se è pronto per partire titolare o se potrà dare il suo contributo a partita in corso. La cosa certa è che l’ex Arsenal si sente un calciatore importante, che può dare ancora tanto. «Conosco le mie qualità - le sue parole a Four Four Two-so quello che posso dare alla squadra. Ora ho trent’anni e mi piace giocare a calcio, non posso starmene in panchina a sprecare il mio tempo» (…). Chi potrà beneficiare della sua presenza è Edin Dzeko, che alla vigilia del match della Bosnia contro l’Italia ha parlato anche di questioni giallorosse. «(…) Fonseca ci ha dato una mano, è un allenatore molto forte (…).Florenzi? Sta bene, è il nostro capitano, non è facile neanche per lui. Vuole giocare, ma alla fine dobbiamo tutti rispettare le decisioni del tecnico (…)».