Conferenza Stampa Fonseca: "Chi lavora nella Roma deve sempre pensare a vincere". Pau Lopez: "Lavoriamo bene e cresciamo ogni partita"

Paulo Fonseca e Pau Lopez, rispettivamente tecnico e portiere della Roma, hanno parlato in conferenza stampa in vista del match di domani contro il Borussia:

PAROLE FONSECA

Vuole fissare l’importanza di questa competizione per la Roma? Per qualcuno è una scocciatura. Cosa significa l’Europa League?
"Chi lavora nella Roma deve sempre pensare a vincere. E’ un’altra competizione ma noi giochiamo sempre per vincere. Non è importante la competizione, è importante vincere la prossima partita. Dobbiamo pensare che domani giocheremo contro una grande squadra e dobbiamo pensare a vincere".

Dopo il rigore inesistente dell’andata si aspetta una grande attenzione da parte dell’arbitro? E’ una partita decisiva per il passaggio del turno?
"Più per il Borussia. Penso lo sia più per loro. E’ una partita importante per le due squadre. Penso che sia una partita diversa dalla prima, la questione dell’arbitro è passata. Non pensiamoci adesso. Dobbiamo pensare a lottare tutti insieme per vincere domani".

Dzeko sembra sempre più ristabilito, cosa significa per una squadra avere uno con la sua esperienza?
"Sappiamo che Dzeko è molto importante per noi. Se sta giocando senza la maschera è un segnale che sta bene e che può giocare al 100%. E’ un giocatore molto importante per noi".

Il numero di infortuni è altissimo in tutti i club. Meno partite significa meno introiti, sarebbe disposto a tagliarsi lo stipendio per giocare meno partite?
"Sì, perché no. Sono disposto a tutto, compreso a perdere del denaro per avere un migliore spettacolo. A tutti piace guardare il calcio in televisione, anche a me piace. Al momento si giocano troppe partite e questo da un punto di vista fisico comporta dei problemi che impediscono alle migliori squadre di avere a disposizione i migliori calciatori. Secondo me va ripensato tutto, va trovato il modo di razionalizzare il calendario per organizzare tutto al meglio evitando questi problemi che si verificano nei top club europei. E’ impossibile avere i giocatori sempre al 100% per offrire il miglior spettacolo possibile".

Ho letto che su Florenzi avrebbe maturato la decisione di farlo giocare solo nelle zone più alte. E’ così? Nel caso è pronto a tornare domani?
"E’ pronto per giocare domani, come sapete io non parlo delle mie conversazioni coi giocatori. Florenzi può giocare in diverse posizioni, vediamo se giocherà domani o no".

In Italia avrà sicuramente conosciuto Sacchi. Durante un campionato europeo cambiò dieci uomini tra una partita e l’altra e da allora fare turnover è diventato un peccato mortale in Italia. Lei cosa pensa del turnover?
"Io penso che abbiamo tante partite e se possiamo cambiare giocatori è importante. In questo momento per noi non è possibile cambiare molti giocatori. La verità è che se domani possiamo cambiare lo farò, ma non è possibile adesso".

PAROLE LOPEZ

Nelle prime 5 giornate di campionato la Roma ha incassato 9 gol. Nelle successive ne ha incassati solo 3…
"Non lo so, la squadra sta imparando e imparerà nei prossimi 2-3 mesi. Sono arrivati molti calciatori nuovi. L’allenatore è nuovo, è una questione di tempo. La Roma prova a vincere giocando bene, stiamo lavorando bene e crescendo ogni partita. E’ la squadra da perseguire".

Giocavi spesso la palla con i piedi anche al Betis?
"Ho giocato la palla con i piedi nel Betis, ma non così. Il mister mi ha aiutato molto a crescere e ho imparato molto con i piedi, sono stato fortunato ad andare in nazionale e forse è grazie a lui".

Nelle ultime 10 edizioni di Europa League le spagnole hanno vinto 6 volte. Hai avuto l’impressione che le italiane la snobbassero? Dove può arrivare questa Roma?
"Ho sempre pensato che le squadre italiane fossero forti. E’ una competizione che mi piace molto ed è importante per me e per tutta la squadra. Pensiamo a ogni partita. Non dobbiamo porci nessun obiettivo adesso, vediamo alla fine della stagione dove siamo e per cosa possiamo lottare".

Qual è il portiere che studi per migliorare?
"Non studio nessuno, ma mi piace imparare da tutti i portieri. Posso imparare da tutti qualcosa".

Chi è per te il portiere più forte del mondo?
"Non lo so, è difficile parlare solo di uno. Oblak e Ter Stegen sono un po’ più avanti di altri portieri".

Mi ha colpito che avevi detto “Imparerò presto l’italiano”. Ci sei riuscito bene, quanto conta avere un buon impatto imparando subito la nuova lingua?
"Questo dipende. Io l’ho detto da quando sono arrivato che volevo imparare l’italiano velocemente perché era più facile interagire con la squadra e la città. Nei primi mesi ho fatto lezione quasi ogni giorno".

Ti dà più adrenalina quando ti passano una palla e arriva un attaccante o quando stanno per calciare un rigore?
"Non lo so. Da fuori si vede come rischioso quello che facciamo, ma dipende molto dai miei compagni che vogliono la palla. A me piace giocare così, mi diverto di più".


Allenamento Parma, core stability e tattica in vista della Roma. Iacoponi e Kucka in gruppo

Il Parma, prossimo avversario della Roma in campionato, si è allenato in vista del match del Tardini di domenica. Questo il resoconto sulla sedura pubblicato sul sito parmacalcio1913.com:

"Il Parma Calcio è tornato ad allenarsi oggi a Collecchio con una seduta mattutina. Agli ordini di Mister D’Aversa, i crociati hanno svolto lavori di core stability seguiti da forza funzionale e cambi di direzione. L’allenamento è stato concluso da un lavoro tattico. 
Simone Iacoponi e Juraj Kucka hanno lavorato con i compagni. Bruno Alves e Vincent Laurini hanno svolto un programma di lavoro differenziato. Terapie per Alberto Grassi e Roberto Inglese. Yann Karamoh è stato sottoposto a una visita specialistica dal Dr. Paolo Adravanti che ha confermato la lesione parziale del legamento collaterale laterale. Tale lesione per la guarigione completa necessita di un trattamento conservativo e non chirurgico. Sarà necessario dunque un iniziale periodo di riposo di due settimane per proseguire poi con le terapie del caso.
Domani, giovedì 7 novembre, per i crociati è in programma una seduta mattutina a porte chiuse che avrà inizio alle 11.00
".


Sepe: "Siamo tranquilli. Domenica gara importante, dobbiamo dare più di quanto possiamo"

Luigi Sepe, portiere del Parma, ha partecipato ad un evento organizzato dalla società ducale al termine del quale ha parlato del campionato e del match contro la Roma. Queste le sue parole riportate dal sito parmacalcio1913.com:

"Noi siamo tranquilli, siamo una squadra che sta lavorando bene. Purtroppo ci sono dei momenti in cui ci sono un po’ di infortuni, questo è un momento difficile ma sappiamo che dobbiamo tenere duro perché dopo c’è la sosta. Abbiamo una gara importante domenica da affrontare nel migliore dei modi e poi vedremo quale sarà il risultato. Gli infortuni quando succedono capitano a tutte le squadre: bisogna essere bravi, lavorare bene e chi va in campo deve dare più di quello che può dare“.

È un Parma più maturo rispetto alla scorsa stagione? 
Noi abbiamo la consapevolezza di lavorare bene durante la settimana e riportare in partita quello che facciamo in allenamento. A volte ci riesce, a volte no. Dal campo siamo una squadra che può mettere in difficoltà chiunque, lo abbiamo dimostrato contro l’Inter. Ma abbiamo dimostrato anche di poter se si gioca male come successo con Spal ed Hellas Verona. Noi una squadra, dobbiamo lavorare bene, stare bene in campo, dare più di quanto si può dare e poi si vede il risultato“.

Cosa è cambiato sui calci di rigore rispetto alla scorsa stagione? 
Più o meno la regola sui rigori è sempre la stessa, prima si dovevano tenere due piedi sulla linea adesso invece uno. Il nostro ruolo è un po’ migliorato. La differenza è che adesso c’è il VAR che ti guarda. Questo fa sì che bisogna essere più attenti e concentrati in tutte le situazioni che capitano in partita. La parata più bella di queste prime undici partite? Penso, anche se non è servita a nulla, quella contro la Spal. Credo di non poterci più riuscire a farla uguale. Bene per come è venuta ma male per il risultato che poi è maturato“.

Sulle 50 presenze con la maglia del Parma:
Sono molto contento di questo obiettivo, non è quello finale chiaramente. Spero di aggiungere qualche altro zero. Ho tanti anni di contratto, io guardo partita dopo partita. Adesso dobbiamo salvarci e poi si vede, magari tra un anno il Parma non mi vuole più e bisogna valutare anche quello. Fin quando ci sono le condizioni per lavorare io sono contentissimo di stare a Parma e spero di continuare a fare bene“.

Domenica al ”Tardini” arriva la Roma:
Sappiamo che la Roma è una squadra fortissima, sono nelle posizioni alte della classifica e se c’è un calciatore infortunato è pronto a subentrarne un altro altrettanto forte. Dobbiamo pensare a noi, fare la nostra partita nel migliore dei modi e poi vedremo alla fine quale sarà il risultato".

Inglese?
"L’ho sentito prima, è molto contento perché aveva paura di operarsi ma per adesso non c’è questo rischio e sta lavorando bene per rinforzare la caviglia. La stessa cosa Grassi, sta lavorando duro e speriamo di riaverli il prima possibile“.

Cosa chiede D’Aversa durante le partite? 
Tante volte parliamo della predisposizione in campo, lui ci dice sempre prima della gara cosa dobbiamo fare poi in campo ci andiamo noi che magari valutiamo altre cose. Se ne parla anche durante gli incontri, poi è sempre lui a decidere cosa dobbiamo fare".


Borussia Moenchengladbach-Roma - precedenti, statistiche e curiosità

INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Giro di boa del Girone J di Europa League, con la Roma che volerà in Germania per affrontare il Borussia Monchengladbach.
Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa soffermandosi su come sia fondamentale per lui la ricerca costante della vittoria. Al di là della competizione, chi lavora alla Roma deve sempre pensare a vincere. Ed è questo che Fonseca chiede ai suoi domani, lasciando da parte le polemiche sulla decisione arbitrale di Collum nel match d’andata. Insieme a Fonseca ha parlato il portiere Pau Lopez, che conferma le parole del mister e aggiunge che la Roma deve continuare su questa strada. I miglioramenti dei giallorossi sono sotto gli occhi di tutti, ma per Lopez si deve ancora lavorare molto e solo dopo un paio di mesi si potrà vedere un “prodotto” finito.
In casa Borussia ha parlato il tecnico Rose, che vede la partita di domani come importante come tutte le alte. Domani sarà fondamentale per loro la spinta del pubblico e l’aver preso coscienza all’andata delle qualità della Roma. Fiducioso il centrocampista Zakaria, che ha recuperato dall’infortunio e domani potrebbe giocare. Per lui è importante che tutti i giocatori siano fiduciosi nei propri mezzi e che giochino a viso aperto contro la Roma; perché il Borussia è forte e può arrivare lontano.

I PRECEDENTI – Non esistono precedenti tra Borussia e Roma in casa dei tedeschi, che si sono affrontati solamente una volta nel match d’andata. Ricordiamo che in quel match la Roma passò in vantaggio con Zaniolo al 32’ ed il Borussia pareggiò al 95’ con il rigore trasformato da Stindl dopo errore dell’arbitro Collum nell’assegnarlo.
Uno solo anche il precedente per Fonseca e Rose rispettivamente contro Roma e Borussia, ed è sempre il match dell’andata.
L’arbitro del match sarà lo spagnolo Jesus Gil Manzano, che non hai diretto la Roma in carriera. Per lui un solo precedente giallorosso con la Primavera, durate le semifinali di Youth League perse 4-0 contro il Chelsea. Uno solo il precedente contro il Borussia, nei sedicesimi di Europa League nel 2017. In quell’occasione il Borussia perse in casa proprio contro un team italiano, la Fiorentina.

LE STATISTICHE – La Roma guida il Gruppo J di Europa League con cinque punti, seguito da Wolfsberger e Basaksehir con quattro. Ultimo il Borussia con due soli punti, ma avversario ostico che in patria guida la classifica della Bundensliga.
La Roma domina anche per miglior attacco e miglior difesa del girone, con sei gol segnati e due subiti; esattamente l’opposto del Borussia che ne ha incassati sei segnandone solo due.
La Roma in Germania ha vinto solo due volte su 13 trasferte, con un solo pareggio e 10 sconfitte. Uno score negativo se ci aggiungiamo che non vince in Germania da quattro trasferte.
Positivo il bilancio casalingo del Borussia contro le italiane, perdendo solo una volta e pareggiandone cinque. Ma sono solo due le vittorie casalinghe contro squadre del Bel Paese, di cui nessuna è arrivata nelle ultime cinque gare.

Domani sarà un match difficile tra due squadre che vogliono la vittoria a tutti i costi. La Roma per mantenere il primato ed avvicinarsi sempre di più alla qualificazione al prossimo turno, il Borussia invece per avvicinarsi al secondo post e lottare per conquistare il secondo posto. Entrambe le squadre sono falcidiate dagli infortuni, ma sicuramente domani al Borussia Park non mancherà lo spettacolo.


Spinazzola: "Mi trovo benissimo con la squadra. Ci è piaciuto da subito il gioco del mister" (video)

Leonardo Spinazzola, arrivato alla Roma in estate dalla Juventus, ha parlato ai microfoni di RomaTV+ del suo inizio di stagione con i colori giallorossi:

Il mister ha trasmesso fiducia…
"Le vittorie portano serenità ma c’è sempre da stare sul pezzo. È un attimo che cadi giù nel rendimento. Ci vuole sempre equilibrio, il mister è da luglio che lo dice. Dice di essere l’uomo più equilibrato e di farcelo percepire. Senza equilibrio non si va da nessuna parte. Oggi abbiamo visto gli errori fatti contro il Napoli. Quando perdi vedi gli errori che hai fatto e quando vinci lo stesso. Si parla sempre di una linea sottilissima. Se vinci e c’è gioco sei felice e sereno, se perdi e c’è gioco dici di continuare così perché le vittorie arriveranno. Quando ti manca carattere e atteggiamento è un allarme".

Come ti trovi con la squadra?
"Benissimo. Tre mesi che faccio interviste, tre mesi che lo dico. Tanti li conoscevo, chi no, sono ragazzi bravissimi. Si sta veramente bene".

Che tipo di musica ascoltate?
"Kluivert e Jesus sono i DJ dello spogliatoio. Mettono latino americano e hip pop. A tratti metto i cappelli da rapper, dipende da come mi sveglio la mattina (ride, ndr). Anche canzoni italiane come Ultimo. Svario molto".

Hai qualche gruppo rock che ti piace?
"I Queen anche se non è il mio genere".

Sei favorevole o contrario al VAR?
"Favorevole ma non eccessivamente. Aiuta in certe situazioni come il fuorigioco. Tipo il fallo di mano, come De Ligt, non sono mai rigori. Sono sempre spizzate. Impossibile andare a difendere in area con le mani dietro. Normale che se prendi una palla col braccio largo ci sta. Penso che l’arbitro deve decidere".

Ti senti a tuo agio con la filosofia tattica di Fonseca?
"Benissimo veramente. A parte che è il nostro gioco dei terzini che attaccano, siamo tutti gente con gamba e propensa ad attaccare. Il gioco del mister sin dall’inizio ci è piaciuto subito. Normale poi, come contro il Genoa, che tutti dicevano che siamo poco equilibrati, non era una questione tattica".

Sapere di avere Mancini tra i mediani vi fa stare più tranquilli per fare un passo in avanti?
"Più giochi e più prendi confidenza e ti vengono automatiche le cose che ti chiede il mister. Le posizione degli esterni non sono da esterni puri. Devono stare in una posizione non comodissima per quanto riguarda un esterno perché giochi spalle alla porta. Non è come Under che gioca sulla linea. Dipende anche dalle caratteristiche".

Quanti tatuaggi hai e quale è stato il primo?
"Ne ho due, uno grande e uno piccolo con mia moglie. Nello stesso anno ho fatto entrambi (ride, ndr). Quello grande ha tutto un significato tra famiglia etc".

Ti ha sorpreso il rendimento di Mancini come centrocampista?
"No, anche con lui stiamo sempre insieme. Non pensavo che corresse così tanto (ride, ndr). Sapevo che aveva il piede per fare quei lanci. Fisicamente è un animale. Anche a Bergamo ho visto certe sfide. Tecnicamente anche è molto pulito, sempre con la testa alta, è forte. Ha fatto quello scavetto per Pastore incredibile (ride, ndr)".

La Roma si è schierata al fianco di Balotelli. Che ne pensi di questi casi?
"E’ una vergogna. Stiamo nel 2020 e non si possono sentire ancora queste cose. Chi sbaglia, abbiamo tutte le telecamere possibili, paga. Senza che paghi tutta la cruva dove ci sono famiglie".

Quale delle maglie ti piace di più?
"La rossa classica anche se la blu… Podio rossa, blu, bianca".

Piatto romano preferito?
"Amatriciana, cacio e pepe. Mamma mi cucinava sempre la prima e dico quella".

Come ti trovi a Roma in città? Ci sono zone che ti piacciono?
"Molto. Si sa che è una delle città più belle del mondo. All’inizio ho avuto un attimo, un pochino di difficoltà col traffico. La mattina so le strade per arrivare a Trigoria tranquillamente (ride, ndr). Vengo da Foligno, poi Bergamo e Torino, sono vivibili e le giri in 20 minuti".

La canzone di Foligno…
"Florenzi me la cantava sempre e quindi la cantavo anche io".

 


L'idillio con Fonseca, sorrisi e gol d'autore: così Zaniolo è tornato al centro della Roma

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Poco più di un anno fa, era il 3 novembre, Nicolò Zaniolofaceva la sua prima da titolare in campionato, a Firenze. La prima assoluta, qualche tempo prima, a settembre, il 19, addirittura sul campo del Real Madrid, in Champions. Quella Champions che oggi è costretto a inseguire, perché la Roma non c'è l'ha, perché a Trigoria - e non solo - se ne sente l'assoluta necessità, sia per prestigio sia per ragioni economiche. La Champions oggi c'è, per quel terzo posto che però non è definitivo. Zaniolo ha quella faccia da Champions, perché lì è nato, perché in una notte è diventato re, con una doppietta al Porto, all'Olimpico, che ormai sente casa sua («una serata dalla emozioni forti, che non mi toglierò mai dalla testa»). Zaniolo è un ragazzo giovane, per qualcuno un ragazzaccio (ma chissà che avrà combinato mai?), uno che prende strade sbagliate. Capello, ecco appunto, ne parlò in questi termini, fino poi, come ieri, tornare sui suoi passi. «Sono un ammiratore di Zaniolo, dico che è il più grande talento che abbiamo in Italia. Forse ho dimenticato di aggiungere il nome di Kean quando ne ho parlato. Ho avuto giovani che si sono persi, anche Cassano ha fatto le cassanate», le sue parole a Radio Rai 1. Da quella sera in cui il tecnico del terzo scudetto si lasciò andare a dichiarazioni non proprio piacevoli per Zaniolo, questi ha cominciato una corsa inarrestabile: Gol al Mönchengladbach, gol al Milan, gol all'Udinese e gol al Napoli.

LA SVOLTA Ha smesso di prendere ammonizioni dopo le tre in quattro partite nel mese di settembre con Lazio, Bologna e Atalanta. Nicolò si è ripreso la Roma, che aveva un po' mollato proprio da quella magica serata contro il Porto, il 12 febbraio scorso. Da lì solo una rete quasi a fine campionato, contro la Fiorentina, quando ormai i giochi (l'esonero di Di Francesco e il posto in Champions ormai lontano) erano fatti. Con Ranieri non s'era preso, con Fonseca sta tirando fuori il meglio. Zaniolo ha messo via le critiche e ora va a testa bassa, direzione Champions. E' uno Zaniolo in grande spolvero, nell'anno che porterà all'Europeo e molte partite dell'Italia si giocheranno all'Olimpico, dove ha segnato quasi tutti i suoi gol con la maglia della Roma: dal primo con il Sassuolo all'ultimo con il Napoli, dieci su undici, l'unico in trasferta mercoledì scorso a Udine. Sei in totale lo scorso anno (quattro in campionato con Sassuolo, Torino, Milan e Fiorentina, più i due in Champions con il Porto) e cinque quest'anno (tre in campionato con Milan, Udinese e Napoli, due in Europa League con Basaksehir e Mönchengladbach). Il ct Mancini osserva e lo aspetta, dopo avergli dato una bella strigliata, non convocandolo nella penultima occasione dopo i fatti dell'estate con l'Under 21 (giustiziati sia lui sia Kean, ma con i giovani si fa così). «La Roma quest'anno è cambiata ma in positivo perché siamo un gruppo giovane con giocatori più esperti e forti, che aiutano i più giovani. E' il giusto mix per fare una grande annata. Sta a noi giocare bene per riportare la Roma nei posti in cui merita», le parole di Zaniolo al sito della Uefa. «Questa può essere la stagione giusta per vincere? Sì. Dipende da solo noi. Le vittorie non si costruiscono in un giorno. Credo però che abbiamo tutto per poter dire la nostra. La 10 di Totti? Non ci penserei neanche. Terrei la mia, è una forma di rispetto verso il capitano».


Troppi infortuni? E’ arrivata la benedizione dei campi

IL MESSAGGERO - CARINA -  Chissà se a Trigoria, dopo l’ecatombe di infortuni che ha colpito la Roma negli ultimi due anni e mezzo, non abbiano letto di sfuggita le parole di Feuerbach. Il filosofo tedesco amava infatti ricordare che «se per la teologia solo ciò che è sacro è vero, per la filosofia solo ciò che è vero è sacro». Fatto sta, per non lasciare nulla d’intentato, la Roma - che aveva già fatto benedire la sede dell’Eur il giorno dell’inaugurazione - ha concesso il bis con i nuovi campi del centro sportivo Fulvio Bernardini. Il tutto - come rivelato da Teleradiostereo - è accaduto prima della gara contro il Milan, venerdì 25 ottobre alla presenza del Monsignor Rino Fisichellache, scherzando nell'occasione, ha voluto rimarcare come lui fosse anche «un esorcista». Ora, per non mischiare il sacro con il profano, va detto che qualche giorno dopo Juan Jesus s’è fermato per un risentimento muscolare, saltando così la trasferta di Udine. «Risentimento ma non lesione», ha voluto rimarcare scherzando qualche tifoso che ha ricordato come la Roma abbia inanellato da quel giorno tre successi in altrettante gare. Lo scorso febbraio, una situazione analoga s’era verificata a Formello, con un prete chiamato dal presidente Lotito per benedire il centro sportivo biancoceleste.


La Serie A emigra: partite all’estero

IL MESSAGGERO - BUFFONI - Il calcio è sempre più televisivo, ma è guardando le partite dal vivo che si resta rapiti dalla sua magia. Lo sa benissimo la Lega di serie A che, attraverso il suo amministratore delegato Luigi De Siervo, auspica «almeno una partita a stagione da far disputare all'estero». Il perché non è un segreto per nessuno: aumentare il fatturato. «La nostra sfida e quella delle altre leghe europee - spiega De Siervo - è di andare a conquistare nuovi mercati e questo lo si fa andando a giocare partite all'estero e creando un percorso di avvicinamento al nostro campionato e al nostro Paese». La serie A si candida a esportare i suoi gol da tre punti e non più quelli di amichevoli di lusso o eventi straordinari, come la finale di Supercoppa che già da anni varca i confini nazionali (anche quest'anno si giocherà a Riad, Arabia Saudita). La Nba già da anni porta in giro per il mondo i suoi giganti. Sabato scorso sono stati 29 anni dalla prima volta: 2 novembre 1990, Phoenix Suns-Utah Jazz si affrontarono a Tokyo. Dal 2011 la Nba ha nella O2 Arena di Londra il suo quartier generale europeo. Anche la Nfl, football americano, dal 2007 emigra e anche per la palla ovale la meta preferita è Londra, stadio Wembley, dove giusto domenica scorsa gli Houston Texans hanno battuto 26-3 i Jacksonville Jaguars. Il calcio europeo ci sta provando. L'anno scorso è stata la Liga spagnola ad andarci vicino: Girona-Barcellona il 26 gennaio scorso si sarebbe dovuta giocare a Miami, in Florida. Era già stato pianificato tutto, compresi rimborso e ospitalità (volo e hotel) per gli abbonati o i possessori del biglietto del Girona. Saltò tutto a un mese dall'evento, ufficialmente per mancato accordo fra gli organizzatori. In realtà pare fu la Fifa a opporsi. Politici e tifosi, invece, bloccarono l'export delle partite di Premier League inglesi. «Stiamo aspettando che prima Fifa e poi Uefa creino delle regole certe», conferma De Siervo.

DIRITTI TV E PIRATERIA Calcio sempre più evento tv, si diceva. E le tv sono sempre più al centro del terreno di gioco. Ieri Sky e Dazn (detentori dei diritti fino al 2021) sono state ricevute dal Consiglio di Lega, a cui hanno presentato il loro impegno a sostegno del campionato italiano. «E' stato un fatto molto positivo - ha commentato l'ad di Lega - Sky ha presentato il nuovo management, con il nuovo ad (Maximo Ibarra, ndr) che ha ribadito l'interesse Sky verso la serie A. Dazn ci ha illustrato un piano industriale che vede il nostro campionato al centro dello sviluppo in Italia e in altri 7 paesi esteri». Sullo sfondo c'è la partita per l'assegnazione dei diritti per il triennio 2021-2024, per assegnare i quali è atteso il bando. Tornano in scena gli spagnoli di Mediapro, che ieri hanno consegnato la loro proposta di partnership per la realizzazione di un canale della Lega: «L'analizzeremo con calma - spiega De Siervo - e la porteremo in assemblea entro fine mese». Pay tv fa purtroppo rima con la guerra alla pirateria, ingaggiata con decisione dal calcio italiano. «Sul cosiddetto pezzotto - conferma De Siervo - è cominciata, lo dico con ironia, una caccia all'uomo o alla donna e a chiunque pensi di poterla fare franca. Il consumo digitale di materiale illegale lascia una traccia indelebile, un filo di Arianna digitale. Le autorità a ritroso stanno rintracciando tutte le persone e stanno arrivando le prime multe pesanti e anche i primi arresti».


Lopez campione "normale". Giallorossi in buone mani

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Qualcuno, a Roma, non si fa problemi a chiamarlo il «Normal One». Probabilmente la definizione è quanto mai indovinata perché Pau Lopez da una parte è un numero uno tra i pali, dall’altra è un comunissimo ragazzo fuori dal campo (…).Lo spagnolo è un portiere bravo, a tratti bravissimo, pur senza essere il numero uno al mondo come il brasiliano Alisson. Al tempo stesso, dà a tutti i compagni quel senso di sicurezza che lo scorso anno con Olsen si era perso. Ama parlare ai difensori, ha imparato l’italiano in poche settimane — e continua a studiarlo con la moglie — ed è diventato amico stretto di Fazio e Pastore (…).Contro il Napoli a osservarlo c’erano Moreno e Pol, allenatore e preparatore della Spagna, e Pau Lopez ci teneva a fare bene (…). Finora ha incassato 13 reti, è rimasto imbattuto 4 volte (3 in campionato e una in coppa) e sta dimostrando una continuità (…).A Roma sta mostrando una sicurezza che raramente si era vista in carriera. Merito del preparatore Savorani «che mi sta facendo lavorare come mai prima», di compagni che si affidano a lui, e di una famiglia che lo segue passo dopo passo (…).

Sul passato, Pau Lopez a Movistar ha confidato (…): «(…) Sarei dovuto andare via dall’Espanyol in altro modo. Ho perso l’affetto e il rispetto delle persone, ma spero di guadagnarli di nuovo». Intanto, settimana dopo settimana, sta conquistando i romanisti. Il resto potrebbe essere una conseguenza.


Diawara già a disposizione. Tutti a Parma da venerdì

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Buone notizie per Paulo Fonseca che ieri ha ritrovato in gruppo Amadou Diawara (…). Contro il Parma, quindi, il centrocampista tornerà sicuramente tra i convocati, ma è possibile che anche in Europa League contro il Borussia possa essere tra i calciatori in partenza.

Dopo la partita in Germania, in calendario alle ore 21 di giovedì, il giorno successivo la squadra si allenerà a Moenchengladbach in mattinata per poi partire alla volta di Bologna e andare a dormire a Parma. Il sabato, quindi, la rifinitura sarà svolta in Emilia, così come la conferenza dell'allenatore, prevista intorno all'ora di pranzo (…). Il tecnico, intanto, lavora alla formazione da schierare in Europa League. Probabile i rientri dal primo minuto di Florenzi per Spinazzola, Fazio per Cetine Perotti per Pastore, con Zaniolo spostato sulla trequarti.


Nuovo cinema Pastore: «Ora mi sento importante»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - I problemi dello scorso anno sono ormai archiviati, così come il rapporto difficile con il club (a volte voleva allenarsi da solo, ma non c’erano preparatori o fisioterapisti) e con Di Francesco (…). Adesso sembra che Javier Pastore abbia messo tutto da parte: Fonseca lo gestisce bene, in estate gli ha consentito di mettere benzina nelle gambe pensando alla preparazione e non alle amichevoli e lo ha fermato quando era il momento opportuno, i tifosi lo fermano per strada e l’Olimpico gli ha riservato un vero tributo quando contro il Napoli ha corso per cinquanta metri per recuperare un pallone (…).La testa viaggia veloce, le gambe ancora di più: «Ma la cosa più importante è la fiducia che ci dà il tecnico e il modo in cui ci parla. Io ho avuto diversi allenatori e ho appreso tanto da tutti: questo staff ha un’enorme voglia di far bene e di vincere. Sono tutti giovani, hanno convinzioni importanti e ce le trasmettono. Per la Roma che vuole puntare in alto tutto questo è fondamentale». Ma la strada è lunghissima (…).


Zaniogol: «Roma, tranquilla non mi monto la testa e voglio segnare tanto»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «I miei idoli calcistici sono sempre stati Kakà e Ronaldinho — ha detto Zaniolo al sito Uefa —. Al primo mi ispiro come modo di giocare e abbiamo più o meno la stessa posizione in campo, anche se le sue qualità erano immense.Il secondo, invece, mi divertivo solo a vederlo giocare. Guardavo soprattutto per lui». Oggi, magari, c’è un bambino che sogna di diventare Zaniolo, che a Roma qualcuno immagina possa essere il nuovo Totti. «Penso che per qualsiasi giovane essere accostato a lui sia una grandissima emozione. Però devo dire che io sono Nicolò Zaniolo, devo migliorare, e tanto: di Totti ce n’è uno (…). Devo essere bravo a non sedermi e a continuare a fare altri gol». E a chi gli chiede se accetterebbe il «10» di Totti, risponde sicuro: «No, non ci penserei neanche. Terrei la mia, è una forma di rispetto verso il capitano. Non proverei nemmeno a dire di sì». In comune, comunque, c’è di sicuro il desiderio d’interrompere quel sortilegio che vede la Roma senza successi dal 2008. «(…). Penso che questa possa essere la stagione giusta per tornare a vincere. Dipende tutto da noi, da come approcciamo le partite, da come ci alleniamo giorno dopo giorno (…)».

Nonostante sia stato — a torto — considerato un antipatizzante, ieri Fabio Capello è tornato a riempire di elogi Nicolò, spiegandosi ancor meglio sui problemi comportamentali. «Io sono un ammiratore di Zaniolo — ha detto a Radio Rai — , è il più forte talento che abbiamo in Italia (…)».