Pallotta: "Ancora più forti dopo il cartellino. Complimenti alla squadra ed allo staff"

James Pallotta, presidente della Roma, ha commentato sul proprio profilo Twitter la vittoria della Roma contro l'Udinese: "Mi è piaciuto come la squadra è diventata ancora più forte dopo il cartellino rosso. Ha giocato duro fino alla fine. Bella da guardare. Complimenti alla squadra e allo staff".

 


Udinese-Roma, torna Irrati dopo la sconfitta con l'Atalanta

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Sarà Massimiliano Irrati della sezione di Firenze a dirigere l'infrasettimanale di campionato tra Udinese e Roma, in programma domani sera, ore 21:00 alla Dacia Arena. L'arbitro sarà affiancato dagli assistenti Lo Cicero e Bottegoni, il IV uomo sarà Illuzzi. In sala VAR si accomoderanno Mazzoleni e Vivenzi. Sarà il primo Udinese-Roma per il fischietto fiorentino. I giallorossi cercheranno continuità dopo la vittoria contro il Milan, arrivata dopo una serie di deludenti pareggi sia in Serie A sia in Europa League. La vittoria con i rossoneri ha portato la Roma ad un solo punto dalla zona Champions e dal Napoli, impegnato in questo turno di campionato nello scontro diretto contro l'Atalanta. Portare a casa i tre punti è importante ora più che mai.

I PRECEDENTI - Il fischietto toscano torna a dirigere la Roma dopo appena un mese: l'ultimo precedente, infatti, risale alla sconfitta per 0-2 subita in casa contro l'Atalanta lo scorso 25 settembre. Nonostante l'ultimo, amaro, incrocio, il bilancio dei giallorossi con Irrati è positivo: 6 vittorie 5 pareggi e 3 sconfitte. L'ultima vittoria, invece, risale alla scorsa stagione: Roma-Sampdoria 4-1, datata 11 novembre 2018, firmata dalle reti di Jesus, Schick e la doppietta di El Shaarawy.

Decisamente negativo, invece, lo score di Irrati con i bianconeri: 1 vittoria, 3 pareggi e 3 sconfitte. L'unico match vinto dall'Udinese, sotto la direzione di Irrati, risale al 2016: la vittoria per 3-1 contro il Napoli.


Udinese-Roma - precedenti, statistiche e curiosità

INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Dopo appena 72 ore dal successo casalingo contro il Milan, la Roma torna in campo alla Dacia Arena per affrontare l’Udinese.
Paulo Fonseca, in conferenza stampa, non valuta l’Udinese per la partita persa contro l’Atalanta (sconfitta per 7-1), ma per la squadra che ha giocato prima di quella gara con solo sei reti subite. Una squadra, per Fonseca, che difende in maniera compatta ed è veloce a colpire in contropiede. Per questo il tecnico portoghese prevede che domani sia un match difficile, che la Roma deve affrontare con la testa giusta per vincere. Per Fonseca la Roma vede avere sempre l’ambizione di vincere, scendere in campo con l’idea di portare a casa il risultato e deve correre e lottare per tutti i 90 minuti più recupero. Fonseca vuole questo dai suoi giocatori, chi non ha la mentalità e l’ambizione di vincere non può giocare in questo club. E’ pronto a giocare Under, rientrato dall’infortunio e convocato per domani, anche se per ammissione del mister non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Rimane a casa, invece, Juan Jesus; che ha accusato un fastidio muscolare in allenamento.
In casa Udinese ha parlato il tecnico Tudor, che è convinto la sua squadra non sia quella vista contro l’Atalanta.  Un’Udinese irriconoscibile quella vista nel secondo tempo di Bergamo ma i giocatori sono arrabbiati per il brutto risultato e pronti a dare il massimo contro la Roma. Una Roma che gioca bene ed è sempre ostico come avversario, ma per Tudor domani la sua Udinese potrebbe fare il grande colpo.

I PRECEDENTI – Sono 45 i precedenti tra Udinese e Roma in casa dei friulani, con lo score a favore della Roma con 19 vittorie. L’ultima vittoria della Roma, però, risale a due stagioni fa con lo 0-2 firmato da Under e Perotti. Quella fu il quinto successo consecutivo per la Roma sul campo dei bianconeri. Quindici i successi dell’Udinese, che la scorsa stagione si impose per 1-0 con la rete di De Paul. Fermo a 11 il totale dei pareggi, che non si verificano dall’1-1 (MurielLamela) di stagione 2012/13.
Il miglior successo esterno per la Roma è l’1-4 di stagione 2005/06, mentre l’Udinese ha nel 4-2 di stagione 1997/98 la sua miglior vittoria casalinga. E’ di 2-1 per i padroni di casa il risultato che si è verificato la maggior parte delle volte, ben sei.
Fonseca  non ha mai affrontato l’Udinese, con la sfida di domani che sarà un inedito.
Uno solo il precedente tra Tudor e la Roma, il match dell’Olimpico di stagione scorsa vinto dalla Roma per 1-0.
L’arbitro del match sarà Irrati della sezione di Pistoia. Con Irrati già 14 i precedenti per la Roma; che ha uno score positivo di sei vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte. Sette i precedenti del fischietto toscano contro l’Udinese, il cui score è negativo con una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte.

LE STATISTICHE – Sedici i punti in campionato per la Roma, a meno uno dal Napoli quarto che occupa l’ultimo posto utile per l’ingresso diretto in Champions League.
Dieci i punti per l’Udinese, che ha il peggior attacco del campionato con soli cinque gol all’attivo; mentre sono 13 quelli subiti.
La scorsa stagione la Roma perse nella trasferta di Udine, ma ha vinto 11 volte negli ultimi 12 precedenti totali contro i bianconeri. In questa stagione i giallorossi non hanno mai perso in trasferta (due vittorie e due pareggi) e sono imbattuti da sei gare.
Prima della partita contro l’Atalanta di domenica scorsa, l’Udinese aveva subito solo sei reti in campionato.

Una partita che potrebbe essere dalle due facce per la Roma. Infatti i giallorossi potrebbero trovarsi  di fronte un’Udinese chiusa in difesa e pronta a colpire in ripartenza, avendo difficoltà a trovare gli spazi per il passaggio finale. Quindi l’Udinese potrebbe essere motivata a dare tutto per battere la Roma e riscattare la sconfitta di Bergamo. Ma dall’altro lato i friulani potrebbero subire il contraccolpo psicologico nell’affrontare una grande squadra che, sulla carta, potrebbe vincere con un passivo largo.


Paulo, mister coraggio

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Ha traballato, appena un po', ma alla fine non ha perso la testa, questo va detto. Paulo Fonseca nell'ultimo periodo è apparso molto provato, in difficoltà per ciò che stava accadendo alla squadra, tra qualche pareggio inaspettato, i tanti infortuni e la sensazione, ormai vinto dalla sfortuna, di non poterne uscirne. I bravi allenatori, si va dicendo, si vedono nelle difficoltà, sono quelli che trovano la soluzione. Quando ti mancano tutti, o quasi, i centrocampisti, o pensi di affidarti a qualche svincolato/stagionato (sic) o il centrocampista te lo fai in casa. Lui ha creato Mancini e su di lui ha ridisegnato la squadra in un 4-1-4-1; un po' di anni fa Spalletti, sempre in periodo di grande emergenza, ha tirato fuori dal cilindro Totti centravanti e Perrotta trequartista, ma soprattutto quella bella Roma del 4-2-3-1 del 2005. Oggi, Fonseca, ha la forza di andare avanti con quelli che ha e il coraggio di rinunciare a uno tra Rodwell e Buchel, che non verranno tesserati.

AZZARDO Quel coraggio che sarebbe dovuto arrivare dai calciatori, tanto invocato dall'allenatore portoghese, è arrivato da Fonseca stesso, che ha saputo lavorare pure sulla testa della squadra, specie dopo la deprimente partita di Genova contro la Sampdoria. Lì è stato toccato il fondo: zero gioco, zero anima, zero di tutto. Paura, altro che coraggio. «Giocando così non si va da nessuna parte», disse al gruppo il giorno successivo alla sfida di Marassi, Paulo. Per rivedere un calcio logico ci voleva prima di tutto lo spirito, l'anima, il sentirsi squadra, al di là di chi in quel momento non c'era. E in questo si è appoggiato ai leader dello spogliatoio, a Dzeko, che sta facendo gli straordinari (gioca con la maschera e specie a Genova a rischiato molto), a Veretout, che cresce di partita in partita, sempre più con consapevolezze da leader, a Kolarov, pure lui sta scaricando il polmone, ma dovrà andare avanti ancora. La Roma ha ricominciato un campionato, con un abito diverso. Sia nella partita contro il Mönchengladbach sia in quella con il Milan, già si sono notate le differenze. L'altra sera si è rivisto pure un buon calcio, con molte occasioni in più create rispetto alla sfida di coppa. Nella fase più critica, Fonseca ha dato una mano pure ad altri calciatori, che sembravano persi. Pastore, ad esempio, almeno quello visto con il Milan, oggi sembra un altro. E' un giocatore, contestualizzato in un gruppo. Javier va gestito, ma potrebbe diventare una risorsa in più quando rientreranno tutti, mentre adesso è da considerare quasi un elemento indispensabile. Pure a Trigoria - dopo un anno di dubbi - hanno cominciato a sorridere, ripensando all'ingente investimento fatto su di lui. Ovvio, l'argentino ha mostrato nei mesi precedenti una certa fragilità muscolare, che non lascia tranquilli. Lui ha fatto sapere di aver trovato in Fonseca l'allenatore giusto per risorgere. Il tecnico sta coinvolgendo tutti, vedi il continuo ricorrere ad Antonucci, Santon e nell'ultima partita pure all'esordiente Cetin.

PSICOLOGO Fonseca è stato psicologo ma non solo: ha pian piano sistemato tatticamente la difesa, che appare più solida con Smalling ormai guida del reparto. Adesso si tratta di dare continuità ai risultati, e in questo serve ancora più sacrificio da parte dei calciatori. Udine e poi Roma-Napoli, sei punti per dire di aver passato con successo la brutta nottata. Ciò che sta succedendo alla Roma e quello che si avverte in molti calciatori, si capisce dalle parole di Gianluca Mancini rilasciate a Dazn. «Il senso di appartenenza è grande e noi giocatori dobbiamo dimostrarlo, bisogna appartenere alla maglia per cui giochi, quella per cui la domenica vai in campo per fare risultato. Bisogna dare il massimo di te stesso per fare bene. La pressione ci deve essere ma deve essere positiva, una pressione per aiutarti a migliorare. Il salto è stato grande, perché Bergamo è più piccola di Roma. Avverto questa differenza, ma la vivo serenamente». Ora si vede, non solo in lui.


Roma di scorta: Mancini, Pastore e Perotti, le tre mosse vincenti di Fonseca

LEGGO - BALZANI - C'è una frase di Seneca nelle lettere a Lucilio che Fonseca deve aver sottolineato in rosso: «Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il corpo». Nell'emergenza più totale, di mente e corpo tra errori arbitrali e infortuni, infatti il portoghese è riuscito a tirar fuori dal cilindro le idee e le motivazioni giuste anche da chi non sembrava più utile alla causa.

Nasce così l'intuizione Mancini, il ragazzo di Pontedera che a Trigoria ha stupito tutti per intelligenza e capacità. Servono queste doti per saper interpretare un ruolo inedito: quello di tre e mezzo, di mediano davanti alla difesa che in fase di impostazione si aggiunge alla linea dei due centrali. Dopo l'esperimento col Borussia è arrivata una partita quasi perfetta col Milan per Mancini che ieri a Dazn ha ricordato Astori: «Ho scelto il 23 perché l'ha avuto Davide. Era una persona fantastica e a pensarci oggi a distanza di poco tempo fa sempre male. Fonseca? Il suo gioco mi esalta, il salto da Bergamo a Roma è stato grande».

Non così tanto da impedirgli di conquistare gli applausi dell'Olimpico. Che domenica sera sono scrosciati per un altro uomo di scorta destinato a diventare protagonista inatteso dopo mesi di fischi e prese in giro: Javier Pastore. El Flaco ha giocato senza avvertire dolore 3 gare di fila e ha vissuto un processo di crescita culminato con la grande prestazione contro il Milan in quel ruolo (trequartista) in cui è esploso tra Palermo e Parigi. L'altro argentino in cerca di riscatto è Perotti che dopo un anno di calvario è tornato a far ballare il tango alle difese. El Monito non ha ancora i 90', ma nel gioco di Fonseca può diventare devastante. «Il peggio è alle spalle, ma ora vinciamo con l'Udinese o tutto sarà vano. Mancini? Ha dimostrato personalità».

Risposte da uomini che hanno permesso a Fonseca di accorciare a -1 sul Napoli e a occupare il 1° posto in Europa League nonostante le calamità (18 ko e arbitraggi discutibili). Un lavoro importante quello di Paulo che ha adottato scelte forti come l'esclusione di capitan Florenzi o la rinuncia a Rodwell e Buchel, i due svincolati in prova a Trigoria. Le prestazioni di Mancini e i progressi di Pellegrini (tornerà a fine novembre) e Diawara (pronto dopo la prossima sosta) sono deterrenti importanti. Domani con l'Udinese, in un calendario folle che poi vedrà la Roma impegnata col Napoli, ci saranno poche novità: turno di riposo per Pastore e dentro Kluivert con Zaniolo al centro. Per quest'ultimo è arrivato il dietrofront di Capello: «Sono stato frainteso. Nicolò è un talento vero».


Il club: aumento di capitale per 150 milioni

LEGGO - BALZANI - L’aumento di capitale è stato approvato, e in quanto all’ingresso di nuovi investitori l’ad Fienga è chiaro: «Non c’è stato alcun contatto col gruppo Friedkin». Queste le due notizie più importanti emerse ieri durante un’assemblea degli azionisti bollente. L’aumento di capitale sociale riguarda un ammontare massimo di 150 milioni «destinato alla copertura del fabbisogno finanziario». E quindi non spendibile sul mercato.

Tema caldo anche l’addio di Totti e De Rossi. «La squadra non si è indebolita - spiega Fienga -. La società ha subito le loro scelte, non le ha prodotte. A Totti vogliamo bene, ma non fa più parte del gruppo della Roma. Rispettiamo la sua scelta. Se un giorno si volesse riavvicinare…». Infine Baldissoni: «L’iter stadio è alle fasi conclusive».

 

 


Zaniolo, il tuttofare dell'attacco giura amore alla Roma. E punta al gol fuori casa

GAZZETTA DELLO SPORT - Il bacio alla maglia della Roma è arrivato sotto lo sguardo di Fabio Paratici, ds della Juventus in tribuna all'Olimpico per Roma-Milan. Il gesto di Nicolò Zaniolo sembra essere quasi un messaggio per il futuro. Come dire: io a Roma sto bene, eccome.

I tifosi sono dalla sua parte, una prova è stata la polemica scatenata dalle parole di Fabio Capello di mercoledì scorso. Curiosità: Nicolò ha fatto centro finora soltanto all’Olimpico, cosa che sposta l’interesse già sulla trasferta di domani contro l’Udinese, in attesa della prima rete segnata lontano da casa. La popolarità sta facendo avvicinare all’agente e alla famiglia proposte interessanti da agenzie pubblicitarie, ma occorrerà sempre un controllo sul modo di veicolare le informazioni. Infatti la Roma ha chiesto che sia lui sia la sua famiglia evitino di esprimersi su temi «sensibili» (per il club) sui social o altrove, tant’è che mamma Francesca ha anche declinato alcuni inviti in tv.


Problemi fisici e diversi errori. Florenzi, la fascia è senza sorriso

IL MESSAGGERO - CARINA - Un momento difficile, dal quale Florenzi deve uscire da solo. Inutile girarci intorno: la doppia esclusione col Milan (prima dall'undici di partenza e poi a gara in corso, quando Spinazzola ha chiesto il cambio) ha sorpreso non poco. Come la motivazione fornita da Fonseca nel post-gara: «Ho pensato che dovevamo difendere bene, quindi ho messo un giocatore veloce come Cetin. Florenzi? Non ha nessun problema, è stata soltanto una mia scelta tecnica». Parole inequivocabili. Come quello striscione, apparso a sorpresa il giorno del debutto in campionato contro il Genoa, che sembrava aver cancellato di colpo la precedente stagione deludente, culminata con il fallo da rigore commesso nei supplementari a Oporto, che di fatto aveva eliminato la Roma dalla Champions (al netto del penalty non fischiato su Schick). Ne erano seguite critiche aspre, mediatiche e ambientali, senza contare le parole (o quelle non dette) da Totti nel giorno del suo addio. Tutto, però, sembrava esser stato spazzato via da quei 20 metri di stoffa, esposti dalla Curva Sud il 25 agosto: Avanti con la tradizione della fascia a un romano. Al fianco di Florenzi capitano'. Alessandro è così ripartito. Ma presto ha dovuto fare i conti col campo.

ERRORI A RIPETIZIONE Già col Genoa, rimane coinvolto nel terzo gol rossoblù di Kouamé, sbagliando la diagonale. Errori che si ripetono: in difficoltà a Bologna, contro l'Atalanta non chiude su de Roon in occasione del raddoppio dell'Atalanta. Arriva il primo appunto indiretto del tecnico: «Sul 2-0 non abbiamo fatto quello che dovevamo». I primi di ottobre, una fastidiosa influenza lo tiene fuori sia con il Wolfsberger che con il Cagliari e lo costringe a rinunciare anche alla nazionale. Quando torna in campo dopo la sosta, delude a Genova. Il resto è storia recente: in Europa League si accomoda in panchina e quando entra, diventa lo spot migliore della legge di Murphy («Se qualcosa può andar male, lo farà»). Prima dell'abbaglio di Collum, ha la palla del 2-0 a tu per tu con Sommer ma calcia a lato. Tre giorni dopo, la doppia esclusione col Milan. Domani c'è la trasferta di Udine. Proprio in Friuli, tre anni e mezzo fa (marzo 2016), un suo (bel) gol fu decisivo (2-1). Anche quel giorno, con Totti e De Rossi in panchina, Florenzi era capitano. Corsi e ricorsi. Magari stavolta utili per invertire il trend.


Bilancio, stadio e... il ritorno di Totti: il club programma

GAZZETTA DELLO SPORT - L’assemblea dei soci della Roma ha deliberato ieri sia l’approvazione del bilancio 2018-19 che l’aumento di capitale da 150 milioni, destinato non a ridurre il debito ma a far fronte ai fabbisogni. Ma ha anche regalato notizie interessanti.

Si è parlato della due diligence in corso del gruppo Friedkin, società texana che ha uno dei suoi core business nella importazione della Toyota in America. Già due anni fa Pallotta gli aveva proposto l’ingresso nel pacchetto azionario, ma gli fu risposto picche. Stavolta la possibilità di un ingresso c’è, anche se la famiglia Friedkin non entrerebbe nella “governance”. «La diligence non è fatta sulla Roma, ma sulla controllante. Non abbiamo avuto notizia di contatto con questo eventuale investitore», ha specificato l'ad Guido Fienga.

Qualche azionista, poi, ha parlato dell’addio di Totti. «La scorsa è stata una stagione pesante per il distacco di De Rossi e Totti - ha aggiunto Fienga - ma sono state scelte individuali. Sono scelte che abbiamo subito e non prodotto. Totti è uno dei nostri eroi, gli vogliamo bene. Non fa più parte della Roma, ma qualora un giorno si volesse riavvicinare...». Insomma, una porticina torna a riaprirsi. Il vice presidente Baldissoni si è espresso sullo stadio: «Rimaniamo convinti che in breve tempo concluderemo l’iter amministrativo».


Fienga riapre al ritorno di Totti

IL TEMPO - BIAFORA - L'assemblea degli azionisti della Roma riunitasi a Trigoria ha approvato la proposta di aumento di capitale fino ad un massimo di 150 milioni di euro, con la fine del 2020 come termine ultimo per eseguirlo.

Oltre all’iniezione di liquidità è stato approvato il bilancio chiuso al 30 giugno, ma soprattutto c'è stato modo per il Ceo Fienga e per il Vice-presidente Baldissoni di chiarire alcuni aspetti delle strategie societarie. In particolare l'amministratore delegato ha commentato la notizia rivelata da Il Tempo sul gruppo guidato da Dan Friedkin, che ha avviato una due diligence sui conti di AS Roma Spv Llc: «L’azionista al proprio interno ha sempre analizzato la possibilità di rafforzare la propria posizione se questo aggiunge valore al progetto della Roma. La due diligence, però, viene fatta non su AS Roma Spa, ma sull’equity dell’azionista stesso». Fienga ha poi proseguito il discorso sul gruppo texano, chiarendo che non è un qualcosa che riguarda direttamente la dirigenza del club, ma la proprietà che ne ha il controllo: «Non abbiamo notizie ne abbiamo avuto alcun tipo di contatto con questo investitore. Non possiamo sapere di contatti tra soggetti terzi».

Altri punti toccati dalle risposte di Fienga agli azionisti hanno riguardato il contratto con la Nike e gli addii di Totti e De Rossi: «Stiamo rinegoziando con la Nike il valore dello sponsor. Daniele e Francesco hanno fatto due scelte individuali. Per noi Totti resta un idolo, continuiamo a volergli bene e se poi un giorno volesse riavvicinarsi...». Chiusura di Baldissoni sul progetto dello stadio: «In un tempo relativamente breve riusciremo a completare l'iter»


Per Pellegrini e Diawara ci vuole ancora un mese

GAZZETTA DELLO SPORT - Ancora un mese senza Diawara e Pellegrini. È questo il responso dei controlli a cui ieri sono stati sottoposti i due centrocampisti. La buona notizia è che il recupero procede bene per entrambi. Difficile che si concretizzi l’ipotesi Rodwell o Büchel (tra l'altro l'ex Empoli aveva convinto di più dell’inglese. Petrachi si è preso ancora qualche ora per riflettere, anche perché Mancini sta dando risposte positive in mezzo al campo.

La settimana prossima Pellegrini riprenderà a correre con la speranza di rientrare prima della sfida con l’Inter del prossimo 6 dicembre. Per Diawara, invece, i tempi sono più brevi, visto che è atteso subito dopo la sosta di novembre. Entro questa settimana, infine, si capirà se Cristante dovrà operarsi al tendine e quali saranno precisamente i tempi di recupero.


Roma pazza per Paulo

IL TEMPO - BIAFORA - Ci si aspettava un guizzo tattico da grande allenatore e Fonseca ha risposto presente. Senza farsi prendere dallo sconforto per i numerosi infortuni subiti dai centrocampisti il tecnico della Roma ha dimostrato di essere più forte dell'emergenza del reparto, abbassando prima Pastore accanto a Veretout e scegliendo poi di puntare sulla carta Mancini, che aveva disputato  soltanto un paio  di partite da me diano ai tempi  del Perugia.

Contro il Borussia e il Milan il  difensore è sceso in campo dimostrando personalità e un grande spirito di adattamento, dando ragione a Paulo Fonseca che reputa il calciatore di Pontedera uno dei più positivi in questo primo scorcio di stagione, soprattutto per la capacità di assorbire i nuovi dettami tattici. Con l’inedito assetto Fonseca è tornato a liberare i terzini dopo aver disputato diverse gare con un esterno difensivo più bloccato, di solito quello che ha giocato a destra, e uno, quasi sempre Kolarov, che andava a posizionarsi sulla linea dei trequartisti, facendo accentrare l’ala sinistra che andava ad agire come secondo fantasista in zona centrale.

Fonseca, inizialmente additato come «zemaniano integralista» per la rivedibile prestazione difensiva con il Genoa, ha dimostrato di avere sempre in pugno la situazione e la gestione del gruppo, più che coeso, e soprattutto di aver immediatamente capito gli accorgimenti necessari per affrontare al meglio il campionato italiano. Tali contromosse hanno però portato alcuni, in particolare dopo il ko con l'Atalanta, ad accusarlo di un'eccessiva «italianizzazione» del gioco, con un’esasperata ricerca dell'equilibrio difensivo a scapito della produzione offensiva. Bisogna però ricordare che l’allenatore ha dovuto combattere con i tanti infortuni, che non gli hanno permesso di lavorare al meglio sulle proprie idee di gioco.

Ora Fonseca e la sua Roma sono attesi da una serie di quattro partite ravvicinate con le trasferte contro Udinese (Under ci sarà, out Mkhitaryan), Gladbach e Parma, oltre al big match con il Napoli. L'obiettivo è continuare a percorrere la strada intrapresa domenica, una serata che ha regalato una nuova unione tra la squadra e i suoi tifosi, che hanno ricevuto il pubblico ringraziamento del tecnico tramite Twitter. La speranza è di chiudere al meglio questo ciclo prima della sosta, dopo la quale sono attesi i recuperi di Diawara - tornato a correre sul campo e Pellegrini, che dalla prossima settimana riassaggerà il terreno di gioco.