Conferenza stampa, Fonseca: "Non mi era mai capitata una situazione così in passato, voglio credere che sia sfortuna"

Paulo Fonseca, accompagnato dal difensore Gianluca Mancini, alle 13.30 nella sala Champions del Fulvio Bernardini, hanno parlato durante la conferenza stampa pre partita di rito. La Roma infatti domani si sfiderà contro il Borussia Monchenglabach. Queste le dichiarazioni dell'allenatore:

Sta pensando a un cambio di modulo viste le assenze?
"Ovviamente alla luce delle difficoltà per mettere la squadra in campo è una delle possibilità che sto prendendo in considerazione, in linea di principio no ma decideremo domani"

Santon non si allenato con il gruppo, come sta? Pastore è pronto a fare una seconda gara intera dopo 4 giorni?
"La situazione di Pastore è particolare che va gestita al meglio ma è pronto, vedremo se domani giocherà ma è pronto. Santon ha la febbre vedremo come e se recupererà"

Pensa che ci sia una componente di casualità e sfortuna riguardo agli infortuni che stanno colpendo la Roma?
"Non mi era mai capitata una situazione così in passato, voglio credere che sia sfortuna. Vogliamo e dobbiamo lottare contro queste difficoltà è necessario che i giocatori capiscano che bisogna lottare in questo momento, correre di più e sacrificarsi. Le alternative sono poche. Il fattore sfortuna esiste ed è un fatto inusuale"

State pensando a contattare qualche svincolato oppure si può pensare di puntare sui giocatori della Primavera?
"Per il momento si aggregheranno con noi dei ragazzi della Primavera. Attualmente stiamo prendendo un po' tutto in considerazione, non è facile trovare svincolati che possano elevare la qualità della squadra, non serve gente per fare numero, se arriva qualcuno è per alzare la qualità"

 

Il Borussia è una squadra molto aggressiva, quando avete affrontato squadre così ci sono state difficoltà. Questo la preoccupa?
"Il Borussia e l’Atalanta sono due squadre diverse, ma ricordiamoci che domani giochiamo contro la prima della Bundesliga. Mi aspetto una partita diversa da quella."

 

In queste ultime partite, Guardiola ha optato per mettere centrocampisti sulla linea difensiva non avendo difensori a disposizione. Visto che lei ha il problema inverso, sta pensando di spostare qualche difensore a dare una mano a centrocampo?
"Chissà, è vero che l’unica posizione in cui non abbiamo defezioni è quella dei difensori centrali. Può succedere, vediamo. In questo momento abbiamo soltanto un centrocampista centrale di ruolo che è Veretout."

 

Queste le domande per Mancini:

 

Come valuti il tuo inizio di percorso nella Roma?
"E' iniziato in modo un po' lento, devo capire cosa mi chiede il mister e abituarmi a giocare con i compagni ma sono contento di far parte di questa squadra e di imparare ogni giorno dal mister"

 

Come state vivendo la situazione infortuni? Vi sta condizionando?
"Non ci condiziona, scendiamo in campo per giocare e dare il massimo. E' stata una serie di infortuni molto sfortunata, speriamo che passi molto velocemente"

 

Non c’è la paura di andare in contrasto anche in allenamento?
"No, lo dico per mia esperienza: ci alleniamo ad alta intensità, facciamo i contrasti giusti anche in allenamento. Giochiamo liberi. Se prendiamo botte e queste botte arrivano fratture non possiamo farci niente. È un po’ di sfortuna, speriamo che giri."

 

L’eventuale cambio di modulo e il passaggio alla difesa a 3 pensi possa valorizzarti?
"Io ho avuto la fortuna di fare due anni in una difesa a 3, ho imparato concetti diversi. Ora sto imparando tante cose nuove a 4, mi trovo molto bene. Sarà il mister a decidere. L’importante sarà dare il massimo per provare a vincere questa partita."

La difesa sta funzionando, nel pre-campionato avevamo conosciuto un’altra squadra. State crescendo voi come qualità e confidenza?
"Magari all’inizio abbiamo cambiato tanti giocatori, il mister era nuova e ci diceva concetti a cui non eravamo abituati e abbiamo trovato difficoltà. Lavorando in settimana abbiamo migliorato questo aspetto, ma non dipende solo dai centrali ma da tutta la squadra. In partita ripieghiamo in 11, la fase difensiva comprende tutta la squadra così come quella offensiva."

Differenze tra Gasperini e Fonseca? Cosa hai imparato col mister?
"Il gioco di Gasperini è un gioco che in Italia fanno in pochi, particolare, a uomo. Ci sono scalate ben precise. Con Mister Fonseca ho imparato a marcare a zona, anche se allo stesso tempo vuole che siamo aggressivi."

Come sta? In allenamento si toccava l’inguine. Osservandola in campo, lei è un giocatore che comunica molto. È una sua caratteristica o le è stato detto di farlo dal mister?
"All’adduttore non c’è nessun dolore. Ho sempre avuto questa cosa di parlare in campo, non riesco a stare zitto. Il mister mi aiuta anche in questo, mi ha fatto capire che un difensore in campo deve parlare per aiutare i compagni. È una cosa che mi ha chiesto e che voglio fare perché aiuta la squadra a migliorare."

 

 

 

 


Roma-Borussia M'Gladbach, lista convocati

Paulo Fonseca, ha diramato la lista dei convocati per il match di Europa League contro il Borussia M'Gladbach. Per la gara contro i tedeschi anche Davide Santon non ci sarà a causa di un'influenza, ecco perchè in panchina ci saranno anche Calafiori, Riccardi e Antonucci.


Batistuta: "Quando giocavo nella Roma sembravo nato lì per quanto davo in campo"

Batistuta, ex attaccante di Roma e Fiorentina, ha parlato dei giallorossi durante la conferenza stampa di presentazione del documentario a lui dedicato "El numero nueve". Queste le sue parole:

Sul passaggio da Firenze a Roma.
“Sono sempre stato trasparente con la gente, ho detto ai tifosi perché andavo a Roma: Firenze mi ha capito, io ho continuato ad amarla. Mi sono imposto il professionismo, quando giocavo per la Roma sembravo nato lì per quanto davo”.

Sul gol contro la Fiorentina.
“Le lacrime raccontano che ho dato tutto. In quel momento dovevo fare il massimo per la Roma, ero come un impiegato che lavorava.”

Sulla Roma e la Fiorentina.
“Quando i giallorossi e i viola torneranno a vincere? Non è facile, è un percorso che va fatto. Ci sono tante componenti che fanno sì che una storia abbia successo. Possono? Sì, possono tornare a vincere. È facile? No, dico di no. A Firenze ora c’è molto entusiasmo, ma senza lavoro non basta”.

Su Totti e De Rossi.
“Daniele sta vivendo emozioni uniche al Boca. Purtroppo abbiamo perso il doppio Superclasico di Libertadores. Ma resta un’esperienza unica che è riuscito a fare prima di smettere. Totti è stato nel calcio per oltre vent’anni, ed è stato Totti. È dura capire che non lo sei più. Io sono stato fortunato, tra virgolette, perché le mie caviglie mi hanno aiutato a convincermi. Lui sentiva di poter ancora giocare, non ai livelli della Serie A, ma poteva altrove. Non mi sento di potergli dare consigli che possono aiutarlo. Io ho cercato altre vie. Sono andato in Argentina, mi sono messo in campagna, ho fatto crescere i miei vitelli, ho provato a prendere il brevetto di pilota di aereo. C’è una vita oltre il calcio”.


Fonseca: "Non abbiamo altri giocatori, deve giocare Dzeko anche se non è al massimo"

Paulo Fonseca, dopo la conferenza stampa ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport, parlando del match di Europa League contro il Borussia M'Gladbach. Queste le sue parole:

"Le partite in Europa League sono aperte in genere, loro sono una squadra molto forte, prima in classifica in Germania. È una squadra aggressiva, molto forte in contropiede: mi aspetto una partita aperta. Non abbiamo altri giocatori, deve giocare Dzeko anche se non è al massimo: è difficile giocare con la maschera. È complicato lavorare con tanti infortunati, ma penso che sia un momento importante e dobbiamo lavorare tanto e di più, ma soprattutto dobbiamo restare uniti”


Mancini: "Con Smalling e Fazio mi trovo bene, con loro posso migliorare"

Gianluca Mancini, in vista della sfida contro il Borussia M'Gladbach, ha parlato ai microfoni di Sky Sport della sua intesa con Smalling e della questione infortuni. Queste le sue parole:

Solo un gol subito nelle ultime 3 partite. Va bene l'intesa con Smalling...

"Siamo migliorati molto. Nelle prime giornate avevamo difficoltà, ma erano dovute ai concetti nuovi del mister. Con Smalling mi trovo bene, e anche con Fazio, è esperto, parla molto e mi da consigli. Con loro posso migliorare"

Domenica avete fatto pochi tiri in porta...

"Domenica non abbiamo fatto una buona gara, ci è mancato l'ultimo passaggio per andare a concludere. Sappiamo che è difficile contro tutte le squadre, dobbiamo lavorare e seguire il mister, troveremo l'equilibrio"

Gli infortuni vi condizionano? 

"Noi ci alleniamo con la testa libera dando sempre il massimo. Gli infortuni fanno parte della stagione, è anche sfortuna e speriamo che passi".


Conferenza Stampa Rose: "Non aspetteremo la Roma, daremo il massimo". Sommer: "La Roma è una buona squadra, ma siamo preparati"

Dalla sala stampa dell'Olimpico, che domani ospiterà Roma-Borussia Monchengladbach, hanno parlato l'allenatore dei tedeschi Marco Rose ed il portiere Yann Sommer:

PAROLE ROSE

Come arriva il Borussia a questa partita? E’ la gara più difficile del girone?
"Abbiamo degli infortunati ma una buona formazione. Domani daremo il massimo per giocare la partita".

Domani aspetterete la Roma o farete una gara d’attacco?
"Abbiamo individualità forti in difesa, ma non aspetteremo la Roma. Cercheremo di costruire anche in attacco".

Stindl oggi non c’è. Qual è la situazione?
"Non voglio parlare di vita privata, spero che domani sia presente".

Ci sono stati episodi di razzismo, come pensate di approcciare le prossime situazioni?
"La domanda mi sorprende, siamo preparati per queste situazioni. Il calcio deve unire le persone, non dividerle".

Qual è la condizione della squadra?
"Sono molto contento del lavoro fatto con la squadra, lavorando bene i risultati arriveranno".

Come sopperirà all’assenza di Plea?
"Sì è un giocatore importante, ma abbiamo una rosa forte con molti giovani che possono sostituirlo".

PAROLE SOMMER

Che cosa temi di più di questa Roma?
"Vogliamo giocare al massimo delle nostre possibilità, la Roma è una buona squadra, ma ci stiamo preparando a questa gara da giorni".

Qual è la condizione della squadra?
"Ci siamo preparati al massimo perché vogliamo arrivare fino in fondo all’Europa League, anche fino a Danzica".

Hai visto Pau Lopez? Che ne pensi?
"Sono contento di come sta lavorando e di come si posiziona. Sono felice di questa piccola sfida che ci sarà domani".


Voeller: "Il Borussia pratica un calcio offensivo. Mi auguro la Roma arrivi in finale"

AS ROMA MATCH PROGRAM - RICCARDI - L’ultima volta che la Roma affrontò una squadra tedesca all’Olimpico correva l’anno 2015. Il contesto era quello della Champions League, l’avversario il Bayer Leverkusen del dirigente Rudolf Voeller. Per la gente romanista “Rudi”. Meglio noto come “il tedesco volante“. Quello che faceva innamorare la gente con i gol e il sacrificio costante per la squadra. Uno che tra il 1987 e il 1992 mise insieme 198 presenze e 68 reti. Senza dubbio alcuno, tra i migliori centravanti che abbiano indossato la maglia numero 9 della Roma. Si diceva del 2015, di quel Roma-Bayer Leverkusen di Champions. Partita che Voeller seguì dalla tribuna, come direttore sportivo del club tedesco. Carica che ricopre tuttora. Vinse la Roma, 3-2. Di fatto, portandosi a casa il passaggio del turno agli ottavi di finale.

Ricorda quella serata di quattro anni fa?
"Certamente. Fu un doppio confronto molto tirato, sia all’andata, sia al ritorno. In casa nostra pareggiammo 4-4 in una gara emozionante, al ritorno perdemmo 3-2 e fu meno bella per noi, tanto che poi arrivammo terzi nel girone e non ci qualificammo alla fase successiva. Ricorda nei preliminari di quella Champions chi battemmo per arrivare ai gironi?".

La Lazio.
"Esatto. All’Olimpico perdemmo 1-0, poi al ritorno vincemmo 3-0. Fu una bella soddisfazione per noi".

Lo fu anche per i romanisti. A proposito di Champions, quest’anno il Bayer Leverkusen affronta la Champions, è nel girone della Juventus.
"Sì, stasera affrontiamo l’Atletico Madrid nel terzo incontro del raggruppamento (l’intervista è stata realizzata la mattina del 22 ottobre 2019, giorno di Atletico Madrid-Bayer Leverkusen, poi finita 1-0 per gli spagnoli, ndr). Siamo a zero punti, vogliamo invertire la rotta e fare del nostro meglio. L’obiettivo è sempre quello di vincere e arrivare più lontano possibile, proprio come la Roma nel 2018 che si è giocata la finale con il Liverpool fino alla fine. Questo deve essere lo spirito giusto".

Ha menzionato la Roma, che giocherà in Europa League contro il Borussia Moenchengladbach.
"Conosco bene la formazione di Marco Rose. È prima in Bundesliga, ha perso l’ultima contro il Borussia Dortmund, ma ha giocato una bella partita e avrebbe meritato qualcosa in più. Il Borussia pratica un calcio aggressivo, offensivo, sarà complicata per la Roma anche se avrà il vantaggio – rispetto agli avversari – di non trovarsi in difficoltà estrema in classifica. Comanda il girone con quattro punti, è un bel punto di partenza".

La squadra di Fonseca arriva alla sfida con qualche infortunato di troppo.
"Vero ed è un peccato, ma la Roma ha la rosa per fare risultato a prescindere. Non conosco nel dettaglio i metodi di lavoro del tecnico portoghese e non voglio dare giudizi di merito a distanza. Non è corretto".

Se invece dovesse indicare qualche calciatore del Borussia da temere?
"Marcus Thuram, figlio di Liliam, è senza dubbio un attaccante interessante e in forma. Ma quello che più di altri mi impressiona è il centrocampista Denis Zakaria, nazionale svizzero. È un gioiello".

Quali sono, invece, i gioielli giallorossi su cui si sente di puntare per il presente e il futuro prossimo?
"La Roma ha giovani di prospettiva come Zaniolo, Kluivert, lo stesso Cengiz Under. Ma sono contento che la società abbia confermato Dzeko. È il calciatore più importante della squadra. Fa gol, ha forza fisica, esperienza, non si tira mai indietro in nessuna situazione. A Genova ha giocato con la maschera al viso dimostrando attaccamento alla professione, al club e ai tifosi".

Dove può arrivare il gruppo giallorosso?
"Recuperando calciatori e fiducia, con il lavoro quotidiano, l’obiettivo da perseguire deve essere sicuramente quello di un posto in Champions League. La rosa per arrivarci c’è. È una competizione da vivere. Il mio Bayer Leverkusen ha partecipato a sei edizioni della Champions in dieci anni. La Roma quante, invece? Non ricordo".

Dal 2009, sei volte contando pure i preliminari con il Porto del 2016.
"Ecco, più o meno come noi del Bayer. Deve tornarci presto perché lo merita e perché in quel contesto è stata protagonista assoluta. Ma mi auguro che faccia una grande Europa League e arrivi fino alla fine. Come la mia Roma che nel 1991 giocò la doppia finale con l’Inter".

Nelle altre pagine del magazine è presente un servizio sulla triste vicenda di Robert Enke, il portiere tedesco scomparso dieci anni fa. Ha un ricordo particolare in merito?
"Era un bravissimo ragazzo e un ottimo portiere che con l’Hannover fece grandi cose, diventando anche capitano. Il fatto colpì tanto la gente in Germania. Ed è inutile aggiungere altre parole. Solo rispetto".


Allenamento Milan, lavoro atletico e focus tattico in vista della Roma

Il Milan, prossimo avversario della Roma in campionato, si è tornato ad allenare in vista dell'impegno dell'Olimpico. Questo il resoconto della seduta pubblicato sul sito acmilan.com:

"Ripresa degli allenamenti questo pomeriggio a Milanello dopo la giornata di riposo concessa ieri da mister Pioli. Ad assistere all'allenamento odierno, insieme a Maldini e Massara, anche un gradito ospite: l'ex rossonero Andrea Pirlo. L'allenamento è iniziato in palestra dove il gruppo ha svolto la fase di attivazione muscolare prima di uscire sul campo, il rialzato alle spalle degli spogliatoi, per proseguire nel lavoro atletico con una serie di esercitazioni eseguite con il pallone tra gli ostacoli bassi e le sagome.

Successivamente, sul campo ribassato, altra fase di lavoro tecnico-atletico suddivisa in diverse stazioni: serie di scatti con gli elastici e controllo del pallone in corsa finalizzato al tiro in porta. A seguire lavoro sul possesso palla prima della consueta partitella su campo ridotto che ha chiuso l'allenamento odierno".


Fonseca cancella gli alibi

IL MESSAGGERO - TRANI - Improvvisamente la Roma non c'è più. Nella rosa, rasa al suolo dagli infortuni, e , aspetto addirittura più allarmante, nel gioco. In mezzo al guado, c'è Fonseca. Penalizzato dall'emergenza e al tempo stesso coinvolto in prima persona nell'involuzione della squadra. Il passo indietro dei giallorossi, certificato con il 3° pareggio di fila, è evidente. In classifica, con la zona Champions (4° posto), a 3 punti (-1 nel paragone con il raccolto dopo 8 giornate del campionato scorso). Il portoghese, coerente e realista, non cerca alcun alibi per giustificare il rendimento scadente in questo mese di ottobre. Si prende ogni responsabilità per quei concetti che non riesce a trasmettere ai giocatori. Che però non assolve per il comportamento in campo. Ma con loro, almeno con i pochi rimasti a disposizione, vuole uscire al più presto dal tunnel. Nelle 2 gare all'Olimpico, giovedì contro il Borussia Moenchengladbach e domenica contro il Milan, si aspetta il riscatto. Comportamentale e tecnico.

CONFRONTO VIBRANTE - La delusione di Fonseca, dopo la prestazione di Marassi, è lievitata già domenica sera. Ma solo ieri ha avuto la possibilità di trasmettere la sua rabbia alla squadra. Che ha riunito a Trigoria. Si è sfogato davanti ai giocatori, rimproverando loro l'atteggiamento in campo. Non da big. In sintesi ha chiesto più personalità, senza fare distinzioni tra giovani e senatori. «Senza coraggio, non andiamo da nessuna parte» la sintesi del suo discorso. Ha sottolineato di aver visto solo la paura. Anche quando hanno rinunciato a concludere in porta. Delegando al compagno, quasi nascondendosi. E ha dettato quella che è la sua linea, in piena sintonia con il management di Pallotta: basta piangersi addosso, tirando in ballo gli infortuni o magari gli arbitri. La Roma schierata a Genova, nonostante le assenze in partenza e gli imprevisti in corsa, è comunque migliore nei singoli della Sampdoria ultima in classifica. Almeno 8 titolari hanno avuto spazio dall'inizio. A loro si sono aggiunti ricambi di primo piano che confermano la profondità della rosa. La prestazione sciatta, anonima e triste non è quindi giustificabile. Anche la dirigenza, in questi giorni, chiarirà al gruppo che proprio nei momenti di difficoltà bisogna dimostrare di essere all'altezza di un grande club. E chi non sarà in grado di rispondere caratterialmente non verrà confermato a fine stagione.

SENZA SCELTA - Fonseca, anche con i dirigenti, è stato sincero nell'analisi del match di Marassi: timida e scontata, la Roma si è per certi versi accontentata. E ha confessato di non essere riuscito ad allenare ultimamente il gruppo come avrebbe voluto. La rotazione non gli piace, ma non ne ha potuto fare a meno. Mai vissuta una situazione del genere in carriera. Ora, con 17 giocatori a disposizione (più 2 portieri di scorta), chiamerà qualche primavera. Solo Calafiori è però pronto per fare il salto. Ma gioca terzino, uno dei pochi ruoli coperti. Il vuoto è in mezzo al campo. Dove, per ammissione dello stesso allenatore, possono giocare solo Pastore e Santon. Giovedì dovrebbe essere convocato Riccardi. In teoria è possibile cambiare il sistema di gioco, passando al 3-4-3 o al 4-1-4-1. Ma al momento è meglio andare sul sicuro. Il centravanti sarà Dzeko che ha già dato la disponibilità per partire titolare pure in Europa League. La lista degli svincolati, esaminata da Petrachi, non regala alcuna suggestione. C'è gente che ha bisogno di qualche settimana per entrare in forma. Allora conviene aspettare il rientro degli infortunati. Dopo Perotti, il prossimo potrebbe essere Under. Non prima di domenica, però.


Cristante fuori uso fino al 2020 è volato in Finlandia per operarsi

IL MESSAGGERO - CARINA - Potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere. Il paradosso vuole invece che la pioggia - annunciata alla vigilia per la gara di Genova, tanto da mettere a rischio il match - è l'unica cosa che domenica è mancata. Per il resto c'è il triste imbarazzo della scelta. Fonseca perde altri due pezzi: Cristante e Kalinic. Ora ha fuori mezza squadra: Zappacosta, Under, Mkhitaryan, Pellegrini, Diawara e appunto Cristante e Kalinic. Con Dzeko a mezzo servizio. A breve, soltanto il turco e l'armeno torneranno a disposizione. La situazione che preoccupa di più, tra il centrocampista e il croato, è quella relativa al nazionale azzurro, per il quale la diagnosi parla di «distacco del tendine dell'adduttore destro».

DOCCIA FREDDA - Il calciatore è partito ieri da Fiumicino, insieme al dottor Manara, per Milano per poi proseguire in Finlandia dove, dopo un consulto a Turku, sarà presumibilmente operato già in giornata dal Professor Orava. Il chirurgo ha alle spalle centinaia d'interventi svolti in carriera. Tra gli atleti che si sono affidati a lui, ci sono Beckham, Barzagli, Coentrao, Bonaventura (per un intervento simile a quello che dovrà effettuare Bryan), Guardiola, Deschamps, il mezzofondista e maratoneta Gebrselassie, la velocista Ottey e il ginnasta Chechi. La prognosi sarà ufficiale dopo il responso medico del luminare ma per l'ex atalantino il 2019 è già finito. Lo stop non sarà inferiore ai tre mesi. Da domenica pomeriggio - considerando che già alla vigilia del match con la Sampdoria Fonseca sapeva di avere appena due centrocampisti di ruolo a disposizione sino alla prossima sosta - si discute molto sul ko del calciatore. Cristante, infatti, di ritorno dalla Nazionale dopo aver disputato 90 minuti contro il Liechtenstein, giovedì aveva avvertito un problema al pube che aveva indotto la Roma ad effettuare una risonanza magnetica, non resa nota dal club che ha invece lasciato trapelare come l'assenza del calciatore dall'allenamento fosse dovuto ad un semplice differenziato programmato. Sabato Bryan s'è riaggregato in gruppo, è stato convocato e ha dato l'ok per giocare. Domenica al primo allungo s'è fermato.

ESCALATION - Kalinic, invece, si fermerà per almeno 45 giorni. L'attaccante ha riportato «la frattura della testa del perone, con lesione di primo grado al collaterale mediale del ginocchio sinistro». Il croato, però, non sarà operato. Per lui s'è deciso di adottare una terapia conservativa. In tal senso ha già iniziato la fisioterapia. Intanto il conteggio degli infortunati in questi primi due mesi è inquietante: 9 infortuni muscolari (Pastore, Perotti, Mkhitaryan, Under, Zappacosta, Cristante, Smalling, 2 volte Spinazzola, anche ) e 5 traumatici (Zappacosta, Pellegrini, Diawara, Kalinic e Dzeko), senza considerare la rottura del crociato di Bouah e la «disodontiasi al molare del giudizio destro» per Cetin che lo ha poi costretto ad un intervento chirurgico per la rimozione del dente. Numeri da record.


Petrachi in difesa davanti alla procura Figc

IL MESSAGGERO - Lunga audizione (1 ora e 40 minuti) di Petrachi davanti Melaragni e Corona, i vice del procuratore federale Pecoraro: il ds, accompagnato dall’avvocato Conte e dal segretario Longo, si è difeso dall’accusa di aver lavorato per la Roma quando ancora era sotto contratto con il Torino. Ha esibito documenti in cui ha confermato viaggi all’estero legati però all’attività personale. E ha ribadito che il riferimento alla trattativa con l’Inter per Dzeko è stato un lapsus. Possibili testimoni: Fienga, Marotta e i dirigenti granata. Entro 30 giorni la procura deciderà se archiviare o andare avanti. Petrachi non intende patteggiare e rischia un’ammenda o un’inibizione (2-3 mesi) per inadempienza contrattuale.


La Roma sempre più a pezzi

IL TEMPO - BIAFORA - Ennesima tegola sulla stagione della Roma. Il club giallorosso, martoriato dagli infortuni, ha perso anche Kalinic e Cristante, andati ko nel primo tempo del match con la Sampdoria. La situazione che deve fronteggiare Fonseca insieme al suo staff è allarmante: tante sono le partite da giocare in un breve periodo di tempo - tredici fino alla sosta natalizia - e pochi sono i ricambi a disposizione, soprattutto a centrocampo. Le sensazioni a caldo non erano positive e gli esami strumentali a cui si sono sottoposti i due calciatori non hanno fatto altro che confermare quanto si temeva negli spogliatoi di Marassi. Kalinic ha rimediato la frattura della testa del perone del ginocchio, ma non sarà necessario rocedere con un intervento. L’attaccante croato sarà indisponibile per circa due mesi, di cui uno di stop totale per il consolidamento dell’osso: lo scorso anno Gonalons aveva avuto lo stesso incidente il 6 settembre ed era tornato a giocare l’11 novembre. Dzeko, che da protocollo post-operatorio sarebbe dovuto rientrare in Europa League per qualche minuto per poi partire titolare con il Milan, sarà quindi costretto agli straordinari in condizioni precarie - la maschera protettiva gli limita molto il campo visivo - e le dovrà giocare tutte facendosi carico dell’attacco. Sarà invece più lungo lo stop di Cristante (la risonanza dopo il dolore accusato con la Nazionale non aveva evidenziato alcunché), con Fonseca che lo perderà per tre-quattro mesi. Il bollettino per lui parla di un distacco del tendine dell’adduttore, una tipologia di infortunio per cui quasi certamente sarà necessaria un’operazione e l’inserimento di una vite per fissare il tendine all’osso. Il centrocampista oggi, insieme al suo procuratore Riso e al medico sociale della Roma Manara, volerà a Turku, in Finlandia, per un consulto e il conseguente intervento dal professor Sakari Orava. Il chirurgo in passato ha dato il suo parere sull’infortunio al tendine occorso a Totti con il Napoli e ha operato sportivi del calibro di Haile Gebresellasie, Merlene
Ottey, Pep Guardiola, Jury Chechi, David Beckham e più recentemente Giacomo Bonaventura (intervento 1 febbraio, convocazione il 28 maggio). Con il ko di Cristante a Fonseca resta il solo Veretout come centrocampista di ruolo. Le uniche alternative sono rappresentate da Pastore e Santon, che probabilmente sarà impiegato con il Gladbach, mentre appare difficile la promozione di Riccardi, neanche aggregato alla rosa - dalla Primavera sono saliti Nigro, Sdaigui e Semeraro - per l’allenamento di ieri. Le scelte in vista delle prossime due gare sono praticamente obbligate: Veretout, Zaniolo, Florenzi e Dzeko le giocheranno entrambe, mentre con il Milan, con Kluivert out per squalifica, sarà probabilmente impiegato Perotti dall’inizio. Under e Mkhitaryan sperano nella convocazione già in Europa, ma alla luce dei tanti infortuni appare difficile che vengano forzati i tempi di recupero.