Femminile, Bavagnoli: "Le ragazze devono essere sempre aggressive. Dobbiamo essere convinte dei nostri mezzi"

Betty Bavagnoli, tecnico della Roma Femminile, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Roma TV al termine del match contro l'Empoli. Queste le sue parole:

“Era importante vincere ma soprattutto far vedere quei piccoli miglioramenti su cui stiamo lavorando rispetto alle carenze che abbiamo mostrato in precedenza. Avevo chiesto di iniziare forte ed è stato fatto, sono contenta perché abbiamo tenuto molto bene il campo per circa 70’, poi magari ho detto loro di non mollare mai, sul 3-0 abbiamo pensato che la gara fosse finita e lo poteva essere ma non deve esserlo dal punto di vista dell’atteggiamento, non ci possiamo permettere troppi momenti di pausa, dobbiamo essere sempre aggressive. Sono soddisfatta perché abbiamo dato possibilità alle nostre giocatrici di andare in gol, poi sulla porta inviolata sono sincera, l’Empoli forse un gol lo avrebbe meritato. Hellas Verona? Tutte le partite sono complicate, certo che ci sono 2-3 compagini più forte ma quest’anno non sarà facile per nessuno, si rischia di andare nel campo della cosiddetta più forte e mettere tutti in difficoltà, dobbiamo prepararci bene ed essere convinte dei nostri mezzi”.


Perotti quasi pronto e Pastore dà... una mano

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Diego Perotti ieri, dopo settimane, si è allenato per la prima volta (in gran parte) con i compagni, e non vedeva l’ora. L'argentino nutre la speranza di rientrare a pieno regime il prima possibile: si è infortunato a fine agosto per una lesione al retto femorale, prognosi di due mesi, che scadrà appunto a fine ottobre. La sua speranza è quella di esserci per la partita contro il Milan del 27 perché anche se adesso sta meglio, dopo due mesi di inattività, ha bisogno di essere «riatletizzato». E nessuno a Trigoria ha intenzione di correre rischi, considerando i suoi muscoli di cristallo. I numeri, d’altronde, parlano chiaro: negli ultimi 12 mesi ha giocato 15 partite, di cui appena 7 da titolare.
Sta meglio, almeno dal punto di vista muscolare, Javier Pastore. L’argentino si allena senza alcun tipo di problema, nonostante da una settimana conviva con un tutore alla mano sinistra per una microfrattura al mignolo, «regalo» del secondo tempo della trasferta a Graz in Europa League. Al netto di un fastidio che lo ha tormentato per un paio di giorni, l’argentino non ha avuto altri problemi e si sta allenando a Trigoria.


Così la Roma ha cambiato Fonseca

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Chi non se la sente di reggere la pressione, si prenda un pezzo di terra e vada a coltivare patate». Ecco, il pensiero di Fonseca parte da qui, dalla sue parole che mostrano la consapevolezza maturata in questi cento giorni di lavoro di un ambiente bello e insieme complicato. Ma non certo peggiore di tanti altri. Fonseca ha subito conquistato un po’ tutti. «Perché non è solo un allenatore capace, ma anche una persona onesta e aperta. Caratteristiche che a volte sono difficili da trovare insieme», ha detto qualche giorno fa Dzeko. È un po’ il sunto di quello che pensano dentro lo spogliatoio romanista. L’approccio al calcio italiano era stato il solito, quello legato al suo Dna. Un calcio offensivo, con difesa alta, terzini quasi come fossero delle ali aggiunte e l’idea di «dominare le partite con una squadra coraggiosa». Già, il coraggio è proprio l’idea di base. Poi quel 3-3 iniziale in casa con il Genoa gli ha fatto capire che bisognava aggiustare qualcosa. «Sì, è un Fonseca italianizzato – ha detto prima dell’Atalanta – Questo calcio obbliga ad essere elastici e malleabili. Ogni partita ha una storia a sé, chi qui pensa di poter giocare in un modo solo commette un grave errore. Anche se i miei principi restano gli stessi: squadra propositiva che fa possesso palla e gioca nella metà campo avversaria». Così è nata l’idea anche della difesa a tre (proprio contro l’Atalanta), ma soprattutto la ricerca di un maggior equilibrio. Come? Soprattutto facendo spingere un solo terzino e tenendo bloccato l’altro. Anche se poi il d.s. Petrachi era stato chiaro a inizio settembre: «Fonseca deve portare avanti il proprio credo e la mentalità innovativa. Cambiando quella italiana di chiudersi e ripartire in contropiede. Deve insistere senza perplessità, con i risultati anche i calciatori si convinceranno di quel calcio».


Sorpresa Kluivert: l’esterno d’attacco che piace di più

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ripensando ad inizio stagione, sembra quasi incredibile. Ed invece oggi, al primo pit stop stagionale, Justin Kluivert è a tutti gli effetti l’esterno offensivo più utilizzato dall’allenatore della Roma. Che lo ha tirato fuori dal cilindro, lo ha lustrato e gli ha anche cambiato compiti, dandogli quella fiducia di cui aveva bisogno. Delle 9 partite giocate fin qui dalla Roma, Kluivert è sceso in campo 8 volte. Certo,il suo utilizzo massiccio è stato favorito dagli infortuni di Perotti e Under quasi subito e da quello di Mkhitaryan in corsa. Ma allo stato attuale, se non vogliamo ragionare sui numeri assoluti (solo Zaniolo ha giocato di più, in tutte e 9 le partite), anche in termini percentuali Kluivert è quello che più «piace» a Fonseca, con una media di 80,9 minuti a presenza. Alle sue spalle Under (78,5), poi Mkhitaryan (71,7) e Zaniolo (64,5), con Perotti ovviamente fermo al palo, visto che non è ancora mai sceso in campo. Kluivert è anche quello che ha segnato più gol (2) tra gli esterni giallorossi, creando anche 5 occasioni da rete (meglio Mkhitaryan con 7 e Zaniolo con 6). Insomma, anche se alla ripresa o giù di lì torneranno a disposizione di Fonseca tutti e 5, quel che c’è di certo è che rispetto all’inizio della stagione Kluivert ha molte più frecce al suo arco.


Fonseca ritrova mezza Roma

IL TEMPO - BIAFORA - Inizia ad allontanarsi la tempesta degli infortuni che negli ultimi cinquanta giorni ha stazionato sui cieli di Trigoria. Dopo aver subito in una settimana lo stop di Mkhitaryan e aver visto finire sotto i ferri Pellegrini, Diawara e Dzeko, Fonseca può finalmente sorridere per il rientro in gruppo di Perotti ed è pronto ad accogliere a braccia aperte Under e Florenzi, che hanno ormai terminato i rispettivi cicli riabilitativi. L’argentino ha superato definitivamente la lesione miotendinea al retto femorale e, nell’allenamento di ieri, ha svolto gran parte della seduta insieme ai compagni di squadra (sono molti i Primavera aggregati a causa delle assenze forzate e degli otto calciatori impegnati con le nazionali), pronto a strappare la prima convocazione stagionale nella sfida della prossima settimana con la Sampdoria. Contro i blucerchiati, che potrebbero presentarsi al match contro la Roma con Ranieri - curiosamente andrebbe nuovamente a sostituire in corsa Di Francesco - in panchina, difficilmente il numero otto giallorosso partirà dal primo minuto, ma il suo recupero, sperando che possa avere una certa continuità fisica in primis e di rendimento poi, permetterà all’allenatore portoghese di avere un’importante arma in più tra quelle presenti nel suo arsenale tattico: sulla carta, Perotti, fino al ko a pochi giorni dall’esordio in campionato, era uno dei titolari della nuova Roma, essendo stato mandato in campo dal primo minuto in tutte e tre le ultime amichevoli estive. Al momento, a disposizione di Fonseca sulla trequarti, ci sono soltanto Zaniolo, Pastore - non in grado di giocare due partite in tre giorni - e Kluivert, oltre al giovane Antonucci, quindi ritrovare Perotti aumenterà le possibilità di scelta per il prossimo ciclo di sette partite da giocare in appena ventuno giorni. Oltre a lui a Marassi lo staff tecnico potrà contare su Under, che ha smaltito la pesante lesione muscolare al bicipite femorale, infortunio rimediato in un allenamento con la propria nazionale. Il classe 1997 è un altro possibile titolare nello scacchiere di Fonseca, che lo aveva scelto dall’inizio per le sfide con Genoa e Lazio, partite in cui non era ancora arrivato Mkhitaryan. L’esterno turco, primo marcatore stagionale della squadra, ha voglia di lasciarsi alle spalle gli infortuni che lo hanno più che tormentato nel 2019 e smania per riprendersi la maglia da titolare in alto a destra. L’auspicio di Fonseca è che contro la Samp ci sia anche Dzeko, andato in Bosnia a trovare i compagni di nazionale. Difficile la presenza di Mkhitaryan, ancora alle prese con la lesione tendinea all’adduttore. L’abbondanza offensiva non può che far bene ad una squadra che ha segnato appena tre gol nelle ultime quattro partite.

 


La Roma coccola Smalling: Manolas è solo un ricordo

IL CORRIERE DELLA SERA - A Trigoria c'è chi sta diventando sempre più protagonista della realtà romanista, cioè Chris Smalling. Il difensore inglese, arrivato in prestito dal Manchester United, è già diventato un punto di riferimento in una difesa che ha cominciato la stagione con grandi difficoltà. Dopo l’esordio con l’Atalanta, in cui ha giocato in una sperimentale difesa a tre, Smalling è stato titolare contro Lecce e Cagliari, mostrando miglioramenti dal punto di vista della condizione fisica e dando stabilità (e personalità) al reparto: non è un caso, infatti, che la Roma abbia subito una sola rete, su calcio di rigore. Non è un personaggio banale, Smalling: vegano convinto («Ne ho tratto benefici anche per quanto riguarda il recupero dagli infortuni», ha dichiarato in più di un’occasione), comincia già a parlare in italiano per comunicare meglio con i compagni e da un po’ di giorni è stato raggiunto nella Capitale dalla moglie e dal figlio. Se, come sperano sia lui sia la società giallorossa, le cose dovessero andare bene, a fine stagione la sua intenzione di rimanere potrà diventare una possibilità concreta. Per il momento si impegna a fare del suo meglio in campo, e vicino a lui crescono anche le prestazioni dei suoi compagni di reparto, come ad esempio Gianluca Mancini. Sono loro, nella testa di Paulo Fonseca, la coppia “titolare” della Roma, quella su cui puntare per il futuro.


Come a Roma: Ranieri al posto di DiFra

LA REPUBBLICA - ZAINO - Era già accaduto il 7 marzo scorso, via Di Francesco, ecco Ranieri. Solo che la panchina era quella della Roma, amata dal primo, per via del suo passato da giocatore da aggiungere alle stagioni da tecnico, venerata dal secondo, essendo dei giallorossi tifoso da una vita. La storia si ripete sette mesi dopo, incredibile coincidenza, come curioso è che la Roma sia il primo avversario della malata Sampdoria, ultima in classifica, di cui Ranieri ha accettato di correre al capezzale. Lo hanno convinto tre ore di colloquio ieri nella capitale di fronte al presidente Ferrero e ai suoi collaboratori, seguito in serata da una cena in cui si è sviscerato con l'agente del tecnico, Bascherini, l'aspetto economico. Ranieri, che compirà 68 anni proprio il giorno del debutto, il 20 ottobre, di fatto si lega alla Samp sino al 30 giugno 2021. La pregiudiziale è la salvezza in questo campionato: il contratto infatti si prolungherà in caso di permanenza in A. Guadagnerà circa 2 milioni netti a stagione. Ferrero, recentemente contestato dai propri tifosi, dopo la rottura delle trattative con il gruppo Vialli per la cessione della società e i no incassati da Pioli e Gattuso, si aggrappa a lui per non rendere la stagione fallimentare.


Insulti xenofobi a Juan Jesus: denuncia e daspo al suo hater

LA REPUBBLICA - MORRONE - Mentre il calcio italiano cerca faticosamente di debellare il virus del razzismo, qualcosa comincia a muoversi sul fronte della repressione. Sono costati caro a un 36enne di Civitavecchia gli insulti rivolti su Instagram al difensore della Roma Juan Jesus, che a fine agosto si era visto offendere con frasi come «Brutta scimmia... devi sparire da Roma», o «stai meglio allo zoo». Tutto era partito dal profilo di un certo “Pomatinho” che, dopo alcune indagini della Digos di Roma, è stato individuato e denunciato per minacce aggravate da odio razziale e stalking. L'uomo, che non appartiene a frange della tifoseria organizzata, si è beccato pure un Daspo di tre anni che gli impedirà di avvicinarsi a qualsiasi manifestazione sportiva. A far venire alla luce la vicenda era stato in estate lo stesso Juan Jesus che aveva chiesto alla Roma di intervenire. «Sapete già cosa fare con un tifoso così, sono orgoglioso di essere quello che sono», aveva scritto il brasiliano sui social. La società si era mossa immediatamente, bandendo per sempre lo pseudo tifoso dall'Olimpico ed entrando perfino in polemica con la Lega di Serie A: «State davvero pensando di affrontare seriamente il problema del razzismo nel calcio italiano, Serie A? Ora ci vuole tolleranza zero», aveva scritto la Roma nei propri social. Dopo aver fatto il giro del mondo, l'episodio aveva catturato l'attenzione del premier Giuseppe Conte - tifoso romanista - che sui social aveva tuonato: «Chi ha insultato Juan Jesus non ha alcuna passione per lo sport e deve restare fuori a vita dagli stadi sportivi».
Una condanna a cui si erano accodati anche altri club europei, il tutto mentre negli stessi giorni in Italia sembrava andare in scena una gara tra i vertici dello sport italiano a chi confezionava gaffe sul razzismo; dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, al patron della Lazio, Claudio Lotito. Non stupisce che ieri le istituzioni abbiano manifestato la propria approvazione per il provvedimento preso nei confronti del tifoso romanista. Se la sindaca di Roma Virginia Raggi ha ribadito che «nel calcio e a Roma non c'è spazio per l'odio razziale», il presidente della Fifa Gianni Infantino è andato oltre. Ricordando che «il razzismo è un problema non solo Italiano, ma anche italiano e chi sbaglia deve essere subito individuato e allontanato, con conseguenze anche penali».


Paulo può sorridere: torna ad allenarsi Perotti

IL MESSAGGERO - CARINA - Con Trigoria aperta per pochi intimi (out gli 8 ‘nazionali’ e i dirigenti Fienga, Zubiria e Calvo a rapporto negli Usa da Pallotta), Pastore con una mano fasciata (frattura del mignolo) ma in campo e parte della rosa impegnata a recuperare dai rispettivi infortuni - Pellegrini, Diawara, Zappacosta, Perotti, Under, Cetin, Florenzi, Mkhitaryan e Dzeko (che ha avuto il permesso di assistere al match della Bosnia) - c’è spazio anche per una buona notizia. Sì, perché Perotti sta tornando a disposizione. Out il 24 agosto per una lesione miotendinea al retto femorale destro, l’argentino - dopo 47 giorni - è tornato ieri ad allenarsi parzialmente con l’esiguo gruppo a disposizione di Fonseca. Ora si candida a rientrare tra i convocati per la trasferta di Genova per poi giocarsi una maglia da titolare con il Milan. Un’assenza, quella di Diego, probabilmente sottovalutata. Se è vero che ha permesso a Fonseca di rilanciare Kluivert, Perotti nel gioco del tecnico è un tassello fondamentale. La Roma, infatti, è una delle squadre che ama maggiormente tentare il dribbling per creare la superiorità numerica. I giallorossi, in serie A, sono terzi (in compagnia di Napoli e Sampdoria) dietro alla Fiorentina (100) e al Milan (98). Ottantatré i tentativi: 40 riusciti, 43 sbagliati. Della serie: soltanto un dribbling su due va in porto. Per questo motivo, l’argentino è fondamentale. Non avrà più la media del Siviglia (5.2 a partita) e forse nemmeno quella del periodo genoano (3.9),ma nella Roma rimane l’elemento più efficace nell’uno contro uno (quasi 3 dribbling di media in campionato, addirittura 4.1 nella Champions 2017-18). Una panacea per un attacco che ha subito un’involuzione, passando da una media di 3 reti nei primi 4 match a 1 nei successivi 5.


Kluivert: "Fonseca è adatto al mio calcio"

Justin Kluivert commenta l'operato di Fonseca. Impegnato nel ritiro con la nazionale olandese, affida le sue parole a AD.NL:

"L'anno scorso Di Francesco era sotto pressione e per lui era molto complicato provare qualcosa con i giovani come me. Quindi il tecnico puntava più sulle certezze, lo capisco. In questa stagione invece sta andando tutto molto meglio con Paulo Fonseca, sembra anche più adatto al mio calcio. E con lui adesso parliamo inglese a Roma e per me è più facile capirlo. In questa stagione sento più fiducia dal club e dai miei compagni, lo sento molto bene. E quando hai fiducia nei tuoi mezzi accadono le cose belle. Ho segnato due gol in questo inizio di stagione, ma voglio arrivare a dodici, tredici, anche quattordici reti. Posso farcela".


Allenamento Roma, esercizi di rapidità e cambi di direzione. Perotti parzialmente in gruppo, lavoro personalizzato per Juan Jesus

La Roma prosegue l'allenamento a Trigoria. Chi non è impegnato con le nazionali ha iniziato la preparazione in palestra, per poi passare in campo e concentrarsi sulla rapidità e cambi di direzione, per concludere esercizi tattici di gruppo. Diego Perotti ha svolto il lavoro parzialmente in squadra, gli altri infortunati soltanto programma individuale. Juan Jesus ha seguito il programma personalizzato.


Lega Serie A, Micciché a rischio inchiesta. Tra i coinvolti Malagò, Agnelli e Baldissoni

Gaetano Micciché, il presidente della Lega Serie A, rischia la decadenza per l’irregolarità dell’elezione come presidente della Lega Serie A. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, la Procura Federale potrebbe aprire un'inchiesta riguardo la vicenda. Ad essere coinvolti ci sarebbero anche Malagò, presidente del ConiAndrea Agnelli, numero uno della Juventus, e Mauro Baldissoni, vicepresidente della Roma, che favorirono l'elezione del dirigente sulla poltrona più importante del campionato italiano.