Passi avanti sullo stadio, ora parola alla Raggi
IL TEMPO - MAGLIARO - Qualche passo in avanti. Questo, in sintesi estrema, l'esito della riunione di ieri pomeriggio in Campidoglio per l’esame del progetto Stadio della Roma. Le parti - la Roma con Baldissoni e lo staff legale, Eurnova con il consulente, Giovanni Sparvoli e l'avvocato Valeri, il Campidoglio con una delegazione-reggimento piuttosto numerosa - tornavano a riunirsi non solo dopo la pausa estiva ma soprattutto dopo un lungo momento distasi e melina, impantanate sul problema della contestualità fra la futura apertura dello Stadio e il completamento del progetto regionale di rifacimento dell’intera ferrovia Roma-Lido di Ostia.
Nessuna accelerazione, dunque, ma solo piccoli passi avanti. Il più rilevante dei quali è la quasi raggiunta conclusione di tutti i lavori interni: interni fra i diversi uffici del Campidoglio e con gli altri due enti territoriali coinvolti, la Regione Lazio per la Roma-Lido, e la Città Metropolitana per la via del Mare-Ostiense (arteria di proprietà di Palazzo Valentini). Il completamento di questi due accordi fra le Istituzioni è fondamentale perché sarà tradotto in due contratti che saranno parte integrante di quello più generale con la Roma, la convenzione urbanistica.
Non appena saranno completati tutti i check interni al Campidoglio, gli uffici predisporranno una relazione da consegnare al sindaco, Virginia Raggi, che accompagnerà la bozza lato Campidoglio di Convenzione urbanistica (quella lato Roma è stata consegnata il 13 giugno scorso). Solo a quel punto si capiranno realmente due cose, una legata all'altra. La prima, la reale distanza fra le parti. La seconda: parole a parte, la concreta volontà dei 5Stelle di portare a casa lo Stadio.
Resta a pesare, come un macigno, la questione del vincolo fra l’apertura di Tor di Valle e le opere di mobilità pubblica. Il nodo è contenuto nell’espressione «trasporto pubblico su ferro»inserito nella delibera di pubblico interesse votata dai 5Stelle nel giugno 2017: quel «su ferro», tra l’altro centrato quasi integralmente sulla Roma-Lido, lega le mani agli uffici comunali che non possono discostarsi da una delibera di consiglio. Anche se la Regione, a inizio luglio, ha chiaramente scritto che l'apertura dello Stadio deve ritenersi vincolata solo alle opere presentate nel progetto discusso in Conferenza di Servizi e, al massimo, da questa emendato. Tradotto in soldoni: per la Regione se la stazione di Tor di Valle non è pronta, lo Stadio resta chiuso. Ma non si può tenere chiuso se manca la stazione Acilia Sud.
Per superare l’impasse occorre una decisione politica. Ecco, quindi, che la relazione alla Raggi (prevista a breve) va letta come un'assunzione di responsabilità della politica che, dopo aver complicato le cose rovinando il progetto per preclusioni ideologiche, ora dovrà dirimere i guai da essa stessa creati. Gli uffici, sostanzialmente, nella relazione evidenzieranno tutti i punti di divergenza fra le parti e dovrà essere la Raggi a prendere una decisione. Che sarà comunque sofferta e difficile: o verrà sconfessata l'intera architettura della mobilità ideata da Berdini e portata avanti dalla Raggi con la delibera di pubblico interesse del 2017 o il rischio è quello di concludere l’iter in tribunale. La via d'uscita tecnica è facile: una memoria di Giunta che autorizzi gli uffici a non considerare quel «su ferro» del 2017 per poi modificarlo quando si voterà in Consiglio la Convenzione urbanistica. Strada stretta ma percorribile. Se ci sarà la volontà politica.
Prima sconfitta, Fonseca deluso: «Loro più forti»
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - L’esordio assoluto di Chris Smalling, coincide con la prima sconfitta stagionale per la Roma. Ma non è certo colpa dell’inglese se l'Atalanta strappa un’inaspettata vittoria all’Olimpico (0-2), risultando, di fatto, la squadra più forte incontrata finora dai giallorossi. «Mi dispiace molto per il risultato - spiega proprio Smalling - è stata la mia prima partita, devo crescere e nella prossima farò meglio. Mi aspettavo così il calcio italiano, so che ogni gara è una battaglia ei o sono pronto a combattere».
Sembra abbastanza sconsolato Paulo Fonseca: «Un passo indietro per noi? Con tutta onestà dico che l’Atalanta ha meritato la vittoria - ammette il tecnico - noi non siamo riusciti a fare un buon gioco, non abbiamo mai avuto la palla, era davvero difficile contro un avversario che fa la marcatura a uomo e pressa molto. Per questo ho cambiato sistema, passando alla difesa a tre, ma non abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Non siamo riusciti a servire Dzeko, e quello sarebbe stato il modo migliore per uscire dalla difesa. Ma adesso guardiamo avanti e non ci buttiamo giù allo stesso modo in cui non dovevamo esaltarci dopo le tre vittorie consecutive».
L’Olimpico a fine gara non infierisce, applaudendo comunque un gruppo ancora in fase di costruzione (i giocatori ricambiano l’affetto salutando la curva trascinati da Florenzi), e guidato da un allenatore impegnato nel cercare gli equilibri definitivi, e costretto a inserire giocatori nuovi, nonostante la stagione sia cominciata da un mese. Il primo ko di quest’avvio di stagione, porta la firma proprio di Gasperini, tecnico che la scorsa estate preferì restare a Bergamo, piuttosto che trasferirsi nella capitale. E l’Atalanta si conferma squadra complicatissima per i giallorossi, visto che all’Olimpico la Roma non riesce a batterla da cinque stagioni
Ora Dzeko e compagni dovranno affrontare due trasferte consecutive: domenica a Lecce e a seguire giovedì della prossima settimana la prima lontano dall’Olimpico in Europa, contro il Wolfsberg. Fonseca farà giocare entrambe le gare a Smalling, che ha bisogno di mettere nelle gambe minuti, trovando in fretta l’intesa con i suoi nuovi compagni. Nuovi problemi muscolari invece per Spinazzola, che ieri sera ha accusato un fastidio al flessore sinistro.
Vizi da antica Roma, la festa è dell'Atalanta
LA REPUBBLICA - PINCI - A forza di italianizzarsi, la Roma a vocazione offensiva s’è arenata in un catenaccio. Dietro le quinte del primo rovescio italiano di Fonseca c’è la ricerca di equilibrio in una squadra che proprio degli squilibri aveva fatto finora la propria forza. In 3 giorni, la Roma è passata dalla vittoria sfrontata a Bologna, conquistata attaccando al 94’ nonostante l’inferiorità numerica, alla sconfitta interna con l’Atalanta giocando una partita tutta difesa e (poco) contropiede. Il risultato è che per la prima volta dopo 340 giorni (l’ultima il 20 ottobre 2018 con la Spal) è rimasta senza segnare in casa.
Paulo Fonseca ha scelto dopo un quarto d’ora di adattarsi agli avversari anziché sfidarli rinunciando al modulo tradizionale per una difesa a tre: era andata bene una settimana fa alla Dinamo Zagabria, è andata malissimo a lui, schiantato senza appello o quasi dalla furia di un’Atalanta che su quel terreno è maestra come nessuno in Italia. Alla fine ha provato a nascondersi dietro un dito: «Noi avremmo voluto fare la stessa partita di Bologna, merito dell’Atalanta se non siamo stati capaci di un atteggiamento offensivo. Ma se avessimo sfruttato le occasioni avute sullo zero a zero...».
E in effetti per un’ora le uniche due vere palle gol le hanno avute su due ripartenze Dzeko e Zaniolo. Ma la trappola era tesa e l’ingresso nella ripresa di Zapata - in gol al quarto tocco di palla - era la tagliola disposta da Gasperini per far sua la preda. Innervosita dalla cattura (e dall’errore sotto porta di un Kalinic in versione milanista) al punto da confezionare una frittata collettiva al 90’, con sonno profondo di mezza difesa, per il raddoppio di De Roon. E pensare che Fonseca alla vigilia aveva avvertito sul rischio di cedere all’entusiasmo: «Non abbiamo fatto nulla, spero che la squadra lo capisca». Niente da fare.
Deluso chi a Trigoria desiderava ardentemente una rivincita sportiva su quel Gasperini che per settimane in estate s’era lasciato corteggiare dall’idea di allenare la Roma per poi scomparire in un silenzio di ghiaccio. «Abbiamo avuto una superiorità netta», alla fine ghignava l’allenatore atalantino, che il gran rifiuto l’ha spiegato con i sentimenti: «La Roma affascinava tantissimo, ma andare via era impossibile, sarebbe stato di una ingratitudine esagerata, qui era la stagione della vita». Per l’Atalanta è la terza vittoria in tre trasferte, dove non perde da 9 partite, con il sorpasso proprio sui giallorossi. Abbastanza per alimentare il sospetto che, più che per motivi di cuore, preferendo Bergamo a Roma Gasperini abbia scelto semplicemente la squadra più forte.
Paratici all'Olimpico per Zaniolo e Pellegrini
Fabio Paratici era all'Olimpico per Roma-Atalanta. Il direttore sportivo bianconero ha ossrvato, secondo Calciomercato.com, Zaniolo e Pellegrini. Non è un segreto ormai che la società sta tenendo d'occhio i due giallorossi.
Fonseca a rischio, quotato a 4,00 un possibile esonero
Pablo Fonseca già a rischio. Dopo la prima sconfitta è già tenuto d'occhio dagli analisti che, secondo Agipronews, scommettono su un possibile esonero entro Natale. A quota 4,00, non è lontano da Ivan Juric e Igor Tudor quotati a 2,00.
Allenamento Lecce, differenziato per Farias, Lapadula, Tachtsidis e Dell'Orco
Il Lecce, prossimo avversario della Roma in campionato, ha iniziato le sessioni di allenamento in vista del match di domenica. Questo il resoconto della seduta pubblicato sul sito uslecce.it:
"Dopo la vittoria di ieri sera a Ferrara nel turno infrasettimanale della Serie A TIM, i giallorossi si sono subito ritrovati al mattino, all'Acaya Golf Resort & SPA, per la ripresa degli allenamenti in vista della gara di domenica al Via del Mare contro la Roma alle ore 15:00. Hanno seguito un programma di lavoro differenziato Dell'Orco, Farias, Lapadula e Tachtsidis. Domani pomeriggio allenamento, a porte chiuse, allo stadio".
Domani visite mediche per Spinazzola. A rischio la presenza contro il Lecce
Leonardo Spinazzola, uscito ieri durante Roma-Atalanta per un fastidio muscolare al flessore sinistro, non ha partecipato all'allenamento odierno in vista del match contro il Lecce. Per il terzino, infatti, sono state programmate delle visite mediche da effettuare domani e che faranno capire meglio l'entità dell'infortunio ed i tempi di recupero.
Di Biagio: "Una partita non cambia il giudizio sulla Roma. Pellegrini nel suo ruolo è il migliore d'Italia"
Luigi Di Biagio, ex CT dell'Italia Under21 che in carriera ha vestito anche il giallorosso, ha parlato della Roma e della partita di ieri sera ai microfoni di Centro Suono Sport:
Qual è il reale peso della Roma visto questo inizio di campionato?
"Penso bisogni fare dei discorsi diversi. La Roma sta facendo un percorso giusto, una partita non può modificare il giudizio".
Come mai la Roma ieri ha cambiato modulo?
"Io ho la sensazione che Fonseca avesse preparato il cambio modulo al decimo del primo tempo per togliere i punti di riferimento all’avversario. Ci sono allenatori che iniziano con un modulo diverso per qualche minuto per sorprendere l’avversario per poi tornare dopo 10-15 minuti al modulo classico".
Non è stato un azzardo allora?
"Ha cercato di sorprendere un avversario che di solito imposta la partita sull’avversario, purtroppo il risultato non è stato positivo. Ieri ho visto una squadra un po’ più stanca, non abituata a giocare ogni tre giorni".
La Roma ieri ha faticato ad uscire anche palla al piede?
"Ormai tutti ti vengono a prendere alti, non è facile uscire palla al piede dall’area di rigore. Lanciare il pallone avanti non è sempre un male, se fatto con criterio va bene, serve per uscire da una situazione di pressing".
Zaniolo e Lorenzo Pellegrini come li sta vedendo con Fonseca?
"Vi posso dire che Zaniolo per me è un classico trequartista o mezzala, fatica a fare il quarto, però capisco Fonseca che volendo mettere tutti i giocatori più forti in campo lo adatta a destra. Niccolò lo sto vedendo bene, sta tornando allo stato di forma che aveva un anno fa. Pellegrini per me è il centrocampista più forte d’Italia, nonostante ieri non abbia fatto una grandissima partita".
Come mai non riescono a trovare continuità?
"Lorenzo quest’anno sta avendo una continuità incredibile. Secondo me a Roma siamo troppo severi nei giudizi con lui, è forte forte questo ragazzo. Se un giorno, speriamo mai, dovesse andar via, ci renderemo conto di che giocatore è".
Le piace Veretout-Cristante come centrocampo?
"Veretout è un giocatore che dà equilibrio, mi piace. Poi anche qui, a Bologna ha giocato bene e ieri un po’ meno, dopo Bologna veniva descritto come fenomeno e oggi come un giocatore scarso, ci vuole equilibrio".
Qual è il modulo che esalta più Mancini? Meglio la difesa a tre o a quattro?
"Può giocare sia a tre che a quattro. Da lui mi ha aspetto sempre qualcosina in più, ora è a Roma e deve osare. Io voglio bene a questi ragazzi perché li ho allenati tutti: Zaniolo, Pellegrini, Mancini, Zappacosta, Spinazzola. Spinazzola purtroppo ha avuto un infortunio che lo ha tenuto fuori tanto e ora ne sta risentendo, ma è normale. Quando rientrerà in forma non ce ne sarà per nessuno".
Allenamento Roma, appuntamento domani mattina alle ore 11
I giallorossi continueranno gli allenamenti in vista della gara di domenica prossima contro il Lecce. Appuntamento domattina a Trigoria alle ore 11 per il consueto allenamento mattutino.
La Roma convoca la prossima assemblea degli azionisti
La Roma ha deciso le date per la prossima assemblea degli azionisti. La prima convocazione è stata è stata fissata per il prossimo 28 ottobre alle ore 15 a Trigoria. Se necessario è prevista una seconda convocazione il giorno dopo alla stessa ora sempre a Trigoria.
Questi i punti all'ordine del giorno:
Parte straordinaria:
1) aumento di capitale sociale scindibile a pagamento per un ammontare massimo di euro 150.000.000,00 (centocinquanta milioni/00); deliberazioni inerenti e conseguenti.
Parte ordinaria:
1) approvazione del progetto di bilancio al 30 giugno 2019; deliberazioni inerenti e conseguenti;
2) relazione sulla remunerazione ai sensi dell’art. 123-ter del D. Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e successive modificazioni e integrazioni.
Sticchi Damiani, pres. Lecce: "Domenica per la Roma è già tutto esaurito"
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato ai microfoni di TMW Radio in vista del prossimo match di campionato contro la Roma:
È un inizio di campionato che la soddisfa?
"Sicuramente è incoraggiante, anche se è in salita dal punto di vista degli infortuni. Questi risultati davvero valgono doppio. Le prime giornate hanno detto che non ci sono squadre materasso, già tutte e 20 hanno vinto almeno una partita. Sarà un torneo equilibrato e spietato, poi tra qualche mese magari la classifica dirà altro".
Davanti avete tanti giocatori di qualità...
"Abbiamo cercato di dare alternative importanti nel reparto offensivo. È una squadra in un certo senso squilibrata in avanti: abbiamo operato così su indicazione di mister Liverani. Il tipo di calcio che facciamo è forse spregiudicato ma è l'unico che possiamo fare vista la rosa. Speriamo di arrivare al nostro Scudetto, la salvezza, attraverso il gioco".
Se l'aspettava così la Serie A?
"Immaginavo un impatto difficile, ma è stato eccellente. Se mi guardo indietro, poco più di due stagioni fa ero in Serie C. Sono presidente da due anni e ho avuto la fortuna di vincere due campionati. Noi giochiamo in A con dei giocatori che erano stati protagonisti in C. Mi aspetto tanto anche dai nuovi, anche da chi è arrivato all'ultimo sul mercato".
C'è la necessità di portare il VAR anche in Serie B?
"Stravolge tutto, proprio la modalità e i tempi della gara. Cambia anche il modo di vivere il gol, in B esulti non a caso, mentre in A devi stare attento. Vengono valutate e analizzate tutte le situazioni".
Avete fatto il record di abbonati e il numero di spettatori medi è molto alto...
"Ci lusinga il dato degli abbonati, ma ci responsabilizza anche. Abbiamo fatto il record, per esempio domenica per la Roma è già tutto esaurito: ci sono sempre pochi biglietti a disposizione da vendere. Lo stadio deve essere un'occasione per tutti, abbiamo fatto una politica con prezzi popolari per dare un'opportunità a tutta la nostra terra".
Serie A, altro scivolone del Milan. Vince il Torino 2-1
Si è concluso il posticipo serale della quinta giornata di campionato, con il Torino che ha battuto il Milan per 2-1.
Apre le marature al 18' Piatek su rigore, portano in vantaggio il Milan.
Nella ripresa sale in cattedra Belotti, che in quattro minuti (72' e 76') firma la doppietta personale regalando i tre punti al Torino.
Al 72' espulso Reina direttamente dalla panchina per proteste.