Roma-Istanbul in diretta su Tv8
Roma-Istanbul sarà trasmessa su Tv8. Il canale gestito da Sky ha i diritti dell'Europa League e il match sarà in diretta giovedì alle ore 21 dall'Olimpico.
Roma-Istanbul, conferenza stampa domani alle 13.30 con Florenzi e Fonseca
Paulo Fonseca terrà la conferwnza stampa prima di Roma-Istanbul. Confermato l'appuntamento a Trigoria per le 13.30 alla vigilia del match: reso noto il giocatore che accompagnerà il tecnico giallorosso e sarà Alessandro Florenzi.
Paulo rompe il ghiaccio: «Visto? Mi sono adeguato al calcio italiano»
IL MESSAGGERO - LENGUA - La Roma vincente contro il Sassuolo ha due volti: quello del primo tempo in cui si sono viste le idee del tecnico e quello della ripresa in cui la squadra si è lasciata andare forte del largo vantaggio. È questa l'idea di Paulo Fonseca uscito soddisfatto per il risultato - e per il sorpasso alla Lazio - ma meno per i due gol incassati dalla squadra Di Zerbi. Il rischio è che il calo di concentrazione possa avvenire anche davanti a un avversario più forte, capace di trovare il pareggio e nel peggiore dei casi la vittoria. Per evitarlo l'allenatore ha schierato i nuovi acquisti Veretout e Mkhitaryan. Sarà poi anche l'esperienza maturata grazie allo studio della serie A a portare i suoi frutti: «Avevo detto che ero io a dovermi adattare al calcio italiano e sto provando a farlo. Ho apportato dei correttivi tattici con un terzino che spinge meno e uno di più. Il campionato italiano ha mostrato in queste prime giornate di essere molto offensivo, di questo passo supererà anche quelli europei».
MARGINI DI CRESCITA - Effettivamente tre reti nell'arco dei 22 minuti iniziali la Roma non le segnava da gennaio 2012 (contro il Cesena): «Certamente abbiamo fatto un eccellente primo tempo e si avvicina a quello che chiedo alla squadra. Esistono margini di crescita importanti. Aver vinto oggi non significa che non possiamo migliorare. Dobbiamo correggere le note negative anche se sono state poche». A far esplodere la Curva Sud è stato il primo gol in giallorosso di Mkhitaryan: «Con lui e Dzeko abbiamo pressato bene. Va riconosciuto che non è un'ala pura, negli ultimi anni nasce da dieci anche se ha giocato sulla fascia. Sa smistare la palla e non la perde». Edin ha dato alla squadra profondità, sembra un giocatore rinato rispetto alla fine della scorsa stagione quando era in procinto di lasciare la Roma per trasferirsi a Milano sponda Inter: «Sono sempre stato contento di restare qui poi quando faccio gol lo sono di più. Siamo convinti del gioco del mister», ha detto il bosniaco. La nota negativa è la ripresa: «Ci siamo rilassati dopo il 4 a 0, anche se l'allenatore all'intervallo ci ha detto subito di rimanere in tensione. Dovevamo farli correre, ma volevamo andare troppo presto in verticale. Mkhitaryan? Gli ho detto: hai fatto due gol contro la Bosnia e adesso devi segnare anche con la Roma». Oltre l'armeno è andato in gol anche Kluivert: «Personalmente sono soddisfatto e voglio far meglio già dalla prossima partita». A voler far meglio sarà anche la Roma Femminile allenata da Betty Bavagnoli sconfitta al debutto 3-0 dal Milan.
"Fonsecalandia". Roma-show per un'ora, poker al Sassuolo: 4-2
LEGGO - BALZANI - Benvenuti a Fonsecalandia. Nel bene e nel male. Il portoghese trova la prima vittoria in campionato grazie un primo tempo sontuoso in cui la Roma ha messo in vetrina tutti i suoi gioielli d'attacco compreso quel Mkhitaryan che i tifosi già considerano un idolo. È finita 4-2, ma poteva finire con un passivo ancora più pesante per il Sassuolo, che dopo mezz'ora si trovava sul 4-0 (e un palo colpito dall'ex Defrel) e con la furia dei vari Kluivert, Dzeko o Pellegrini ancora non placata. Ad aprire le marcature il colpo di testa di Cristante dopo 12', poi il raddoppio di Dzeko e lo splendido fendente di Mkhitaryan. A chiudere i giochi (o almeno sembrava) il poker di Kluivert, scelto a sorpresa al posto di Zaniolo e applauditissimo da un Olimpico in festa. Il tutto con la regia di uno splendido Lorenzo Pellegrini, autore di tre assist e impiegato finalmente da trequartista. Un avvio scintillante contro quel De Zerbi che ha insidiato fino all'ultimo la panchina romanista a Fonseca. Nella ripresa, dopo un paio di pali, si è visto ciò che piace meno del lavoro del portoghese. La Roma si è rilassata, ha lasciato campo al Sassuolo che con Berardi ha trovato due gol evitabili. Poco male. Sono arrivati i primi tre punti che permettono ai giallorossi di superare la Lazio. «Ho visto quel pressing alto che cercavo, abbiamo fatto una grandissima partita contro una squadra che fa molto possesso palla. L'abbiamo fatta bene con Kluivert, Mkhitaryan e Dzeko. Nel secondo tempo dovevamo tenere il ritmo alto, ma è normale la flessione visti anche tutti gli impegni della nazionale», le parole di un Fonseca raggiante che comunque ammette: «Mi sto adattando al calcio italiano».
Roma, comincia lo spettacolo
IL MESSAGGERO - TRANI - Veloce, efficace, prepotente e dominante. La Roma entra finalmente in scena e sistema la sua classifica, piazzandosi in scia delle big. Fonseca, con il primo successo ufficiale nel nuovo club, irrompe nel nostro campionato: 4 gol in poco più di mezz'ora, contro il Sassuolo di De Zerbi, suo rivale in primavera per la panchina giallorossa. La vittoria (4-2) è alla fine meno larga di quanto racconta il film del match all'Olimpico. Alle reti di Cristante, Dzeko, Mkhitarian e Kluivert nel primo tempo, vanno aggiunti i legni colpiti da Pellegrini, Dzeko e Mancini nella ripresa. Il punteggio insomma sminuisce l'esibizione, anche perché poi la doppietta di Berardi, a risultato ormai in freezer, riapre il dibattito sulla fragilità della linea difensiva.
DOLCE STIL NOVO - L'impronta di Fonseca è, comunque, evidente. A prescindere dai debuttanti Veretout e Mkhitaryan, schierati in ruoli fondamentali per il sistema di gioco del portoghese: è scontato che abbiano integrato lo spartito giallorosso. Lo perfezionano e non solo nella costruzione. Il mediano è dinamico accanto a Cristante, fisicamente potente e presente. Anche lui con il piede educato. La coppia va. L'acquisto last minute, invece, unisce alla classe pure l'umiltà. Va in pressing con Dzeko, Pellegrini e Kluivert e rientra a far reparto con i centrocampisti. In fase difensiva la Roma lascia il 4-2-3-1 per il 4-4-2. O per il 4-1-4-1 se arretra Cristante, con Pellegrini più basso e vicino a Veretout. Ecco l'equilibrio mancato nelle prime 2 partite. Più che i nuovi, sono le posizioni. A destra si sacrifica Kluivert, confermato per la terza gara di fila. Escluso Zaniolo che poi entra e bene. Scelta tecnica e soprattutto mossa indovinata. Il rombo offensivo timbra il successo. Perché, in coincidenza con il vantaggio di Cristante, sale in cattedra Pellegrini e fanno centro Dzeko, Mkhitaryan e proprio Kluivert che, sullo 0-0, si vede anche assegnare e subito dopo togliere un rigore che in effetti non c'è perché Peluso prende il pallone. L'arbitro Chiffi dice sì, il Var Giacomelli no.
TRACCIA D'AUTORE - E' Fonseca che fa la differenza. Più dei nuovi. Lunedì scorso Petrachi, in un colloquio a Trigoria, diede forza al suo 4-2-3-1. Che, confermato contro il 4-3-3 del Sassuolo, comincia a dare un senso al lavoro fatto durante l'estate. La Roma spopola proprio in attacco, dove il portoghese la vuole coraggiosa. Pellegrini, avanzato da trequartista sotto gli occhi del ct Mancini, è la soluzione. Suo il corner per il gol di Cristante (1-0), sua l'imbucata per la rete di Mkhitaryan (3-0) e sua la verticalizzazione per lo scatto vincente di Kluivert (4-0). E il palo ad inizio ripresa. La sua qualità ha premiato l'allenatore che ha insistito con il suo stile di gioco.
SPINA STACCATA - La Roma esagera fino all'intervallo: è dal 27 aprile 2008 che non chiude il primo tempo avanti di 4 gol (4-1 al Torino). Al Sassuolo, vulnerabile al centro della difesa con Chiriches e Ferrari, lascia il possesso palla e il palo dell'ex Defrel, tiro sporcato da Mancini. La palla rimbalza sulla schiena di Pau Lopez: Berardi segna, ma in fuorigioco. Rete annullata. Il pubblico dell'Olimpico si diverte anche all'inizio della ripresa. Dopo il palo di Pellegrini, anche la traversa di Dzeko, incornando di testa su cross di Florenzi. Bernardi segna su punizione: Pau Lopez in ritardo. Prende il palo anche Mancini, sempre con un colpo di testa. I giallorossi sono sazi. Anche stanchi e sanno gestire come chiede Fonseca. Zaniolo, in campo per Kluivert, prova a svegliare i compagni. Florenzi e Fazio sbandano. Doppietta di Berardi. Debutta pure Spinazzola, fuori Florenzi. Nel finale l'Olimpico regala la standing ovation a Pellegrini e fischia Pastore che lo sostituisce. E che si pappa il gol più facile: a porta vuota, sfiora di testa su pennellata di Zaniolo, protagonista come nel derby.
Micki tuttofare, la sua prima rete è un dettaglio
IL MESSAGGERO - FERRETTI - «E' arrivato l'armeno che va come un treno», cantava la gente con una Lupa tatuata sul cuore avvicinandosi all'Olimpico. Oppure, a voce più o meno bassa: «Armeno uno bravo lo abbiamo preso». L'approdo nella Capitale di Henrikh Mkhitaryan, detto Micki, non è passato inosservato. E ci mancava pure che qualcuno snobbasse la calata in Italia di un artista con il suo talento pallonaro. Ecco perché c'era grande curiosità per vederlo in azione contro il Sassuolo. Bilancio? Basta dare un'occhiata al risultato, al tabellino dei marcatori e ai numeri del suo debutto per lasciarsi andare ad un applauso. Un impatto violento, ma dolcissimo. Micki piazzato sulla sinistra, tra Dzeko e Kolarov, e partita chiusa dopo poco più di mezzora. Roma dominante, come ama ricordare Paulo Fonseca, prima degli errori sotto porta, dei pali e delle amnesie della ripresa.
MURO FRANCESE - S'era sperato durante la lunga sosta che alla ripresa del campionato si potesse vedere un'altra Roma in virtù degli innesti degli ultimissimi arrivati, Micki su tutti. Non solo lui, però: Veretout anche, aspettando Smalling. Tenace e spigoloso, il francese, nella sua opera di contenimento. Ebbene, la partita contro il Sassuolo ha confermato che quella vista fino al derby non era, poteva essere la vera Roma. Questione di uomini, soprattutto. E pure di gioco. Non può essere stato solo un caso, insomma, che la squadra di Fonseca ieri abbia giocato a pallone in maniera così sciolta e segnato così tanto in poco più di trenta minuti proprio quando ha avuto in campo uno come Micki. Maestro nel fare le cose semplici. O, per meglio dire, uno che sa rendere apparentemente semplice ogni tipo di giocata. Il gol, firmato con un sinistro perfido e letale a pochi centimetri dal corpo di Consigli, rappresenta forse la cosa meno significativa della sua partita. A noi, ad esempio, piace ricordare una copertura difensiva vincente dell'armeno nel primo tempo su Berardi, con la Roma in 10 per la momentanea assenza di Kolarov. Una giocata da universal man, tanto per spiegarci. E non necessariamente di maniera sono apparsi gli abbracci che i compagni hanno regalato a Micki dopo il gol e, al fischio finale, pure a Veretout. Questo perché loro, i calciatori, sanno alla perfezione se e quando arriva un nuovo compagno con una marcia in più. Sa, la Roma, che con Veretout la Roma è più tosta e che con Micki è aumentato il tasso di qualità e di esperienza. Ora, però, serve registrare meglio la difesa. Smalling, dove sei?
La Roma fa i fuochi d'artificio
LA GAZZETTA DELLO SPORT - In un Olimpico ancora carente di spettatori, arriva un messaggio chiaro ai naviganti: per l’alta quota c’è anche la Roma. Paulo Fonseca accende i fuochi d’artificio per la prima vittoria: quattro reti da quattro giocatori diversi, due pali e una traversa. E qualche incertezza in meno in difesa, anche se la sfida contro un Sassuolo che si risveglia solo nel secondo round rimanda al futuro l’analisi della retroguardia. (...) Ora c’è un Mkhitaryan in più nel motore, che bagna il debutto con un gol e una buona presentazione (farà di meglio). Soprattutto, c’è un Pellegrini devastante quando gioca da trequartista. D’altronde è la sua posizione preferita. Lorenzo nel tabellino ci mette la firma con tre assist e un palo. Roberto Mancini, in tribuna, gongola per il suo azzurro. Lui lo ha sempre messo dietro le punte, anche se da esterno. E si deve essere convinto anche Fonseca, perché con Veretout davanti alla difesa la squadra sembra più equilibrata. Il portoghese dovrà fare delle scelte quando avrà tutti a disposizione, ma intanto si è potuto permettere di lasciare in panchina anche Zaniolo. In tribuna, parecchi hanno storto il naso, per poi ricredersi davanti all’ottima prestazione di Kluivert – in gol pure lui -, forse più propenso del baby talento alla fase difensiva. (...) La Roma ha sempre avuto la meglio in ogni azione. Sembrava il tiro al piattello. Con l’unico intermezzo di un palo di Defrel che poteva essere l’1-1 e magari cambiare la partita aperta dalla zuccata di Cristante su angolo di Pellegrini. Stupendo il 2-0 di Dzeko (come la sua partita, davvero un giocatore totale), un piattone al volo sul cross-pennello di Kolarov. Poi Pellegrini ha mandato in buca Mkhitaryan e Kluivert, in una ripartenza micidiale. In 20 minuti, 4 gol. (...) La Roma ha provato a infierire e ha colto un palo e una traversa nei primi minuti (Pellegrini e Dzeko) ma poi la gara è diventata un po’ più equilibrata per la correzione di De Zerbi: subito dentro Toljan e poi Muldur, due difensori di fascia, e difesa a tre. Al minuto 8 Berardi ha disegnato una punizione all’incrocio e a metà del secondo round ha fatto il bis grazie a un’azione corale dove la difesa della Roma ha confermato di essere ancora in rodaggio. Si sa, è qui che Fonseca deve lavorare. Per i gol, non c’è problema. (....)
Fonseca: "Partita bellissima. Stavolta ok anche in difesa"
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Quei due gol di Berardi alla fine lo hanno infastidito, ma non sono riusciti a togliergli la gioia e il gusto della prima vittoria ufficiale sulla panchina giallorossa. Perché se è vero che la Roma nell’ultima mezzora è calata e si è seduta, è anche vero che nella precedente ora di gioco contro il Sassuolo aveva fatto lustrare gli occhi un po’ a tutti. E alla fine Paulo Fonseca si tiene stretto soprattutto questo, ciò che ha visto fino al gol del 4-1. «Abbiamo fatto una partita bellissima, con un eccellente primo tempo dove la squadra si è avvicinata a quello che le chiedo - dice alla fine il tecnico portoghese -. Poi abbiamo ceduto, ma è anche normale. Inconsciamente abbiamo pensato di avere la partita in mano e poi avevamo tanti giocatori che rientravano dagli impegni con le nazionali. Aver vinto non vuol dire però che non possiamo migliorare. Dobbiamo correggere le note negative, anche se questa volta devo dire che sono state poche». (...) E poi i singoli, ad iniziare da Dzeko e Pellegrini, ieri entrambi al top. «Dzeko è un grandissimo giocatore, per noi è molto importante. Ha fatto un gol, ma poteva farne anche di più. Con lui, Mkhitaryan, Veretout e Pellegrini trequartista abbiamo la possibilità di tenere molto di più la palla rispetto a prima. Lorenzo ha giocato bene anche se non da dieci, Mikhi non è un’ala pura, ma sa smistare la palla e non la perde. La squadra ha beneficiato dei suoi movimenti e di quelli di Pellegrini». (...)
Mkhitaryan show. E la Roma dilaga
IL CORRIERE DELLA SERA - Chi è l’uomo giusto al momento giusto per la Roma che vince la sua prima partita e ritrova una classifica dignitosa? La scelta è ampia. Pellegrini, che schierato nel suo ruolo preferito, il trequartista, serve tre assist e gioca una partita sontuosa. Oppure Mkhitaryan, che debutta e segna subito, dando l’impressione di essere adattissimo alla serie A, perché di intelligenza calcistica superiore. O forse De Zerbi, che manda in campo un Sassuolo suicida: un anno fa, contro Di Francesco, prese due gol in 23 minuti e adesso peggiora precipitando a 0-3 in 22. Il primo tempo finisce 4-0 e nel secondo la Roma colpisce due pali (Pellegrini e Mancini) e una traversa (Dzeko, ma è un gol mangiato). Il problema per i giallorossi è che non difendono tanto meglio del Sassuolo. Così Berardi segna una doppietta e il 4-2 finale non toglie tutti i dubbi sulla reale consistenza della Roma per la lotta al quarto posto che qualifica in Champions League. (...) Se Fonseca riuscirà a mixare bene tutte le opportunità offensiveele sostituzioni, la Roma può diventare pericolosa per qualsiasi avversario. Per quanto riguarda la fase difensiva, invece, deve sperare che Smalling (ieri assente per un affaticamento muscolare) dia in fretta lo stesso contributo che Mkhitaryan ha dato ieri. Il Bologna, in questo senso, sarà un banco di prova più impegnativo del Sassuolo, che si è messo a giocare solo quando la gara era già finita. L’unico costante per 90’ è stato Berardi, atteso dall’ultimo treno per fare il salto di qualità. (...)
Fonseca festeggia la prima vittoria. Miki, esordio con gol
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Esordio e gol, esordio e prima vittoria stagionale della Roma. È la storia di Henrikh Mkhitaryan, al suo battesimo con la maglia giallorossa contro il Sassuolo, e subito protagonista del 4-2 che ha affondato la squadra di De Zerbi. Un pomeriggio che non dimenticherà mai, il trequartista, e una rete da dedicare al papà Hamlet, che un palo di giorni fa avrebbe festeggiato i suoi 57 anni, se un brutto male non lo avesse portato via all'età di 33 anni. Anche lui era un calciatore, anche lui era amatissimo in patria, quell'Armenia le cui tv hanno acquistato i diritti delle partite della Roma per non perdersi le giocate del loro talento più amato. Mkhitaryan ha segnato, partendo dalla sinistra, il terzo gol nei primi 22 minuti-show di un pomeriggio davanti a 34 mila spettatori, che hanno esultato anche per le reti di Cristante, Dzeko, Kluivert. E Lorenzo Pellegrini, che non è andato a segno, ma ha realizzato 3 assist nella posizione di trequartista. «Quando faccio fare gol ai miei compagni sono felice come se li facessi io ammette c'è da migliorare, per giocare il pallone come vuole il mister, c'è bisogno anche in fase difensiva e ci stiamo applicando». C'è stata l'ovazione deî tifosi quando è uscito dal campo, con l'Olimpico impazzito per quello che è uno del due romani in squadra (fIschi invece all'ingresso di Pastore). Fra dal gennaio del 2012 (contro ll Cesena) che la Roma, in Serle A non segnava tre gol nei primi 22 minuti di gioco. F per trovarne quattro a fine primo tempo, bisogna tornare îndietro di ben N anni: 27 aprile 2008, contro Il Torino, la squadra di Spalletti chiuse il primo tempo avanti, appunto, di quattro gol (in Champions era accaduto cinque anni fa,
con Il Cska Mosca). «La squadra ha fatto una grandissima partita è soddisfatto Fonseca dopo îl 4-0 abbiamo ceduto qualcosa, ma nel complesso ottima gara e capacità di pressare alto. Abbiamo cambiato qualcosa, Pellegrini ha giocato più avanti e con Veretout (che è sia interditore che regista) e Mikhitaryan possiamo tenere più palla. La squadra deve pressare alto, per non rischiare in difesa. Miki ama giocare per vie interne, non è un esterno puro, quindi la squadra ha beneficiato dei suoi movimenti». Secondo gol in tre partite, per Edin Dzeko. «Dopo Îl 4-0 ci siamo rilassati un po’, anche se il mister nell'intervallo ci aveva avvisati - l'autocritica del bosniaco fa ancora caldo e dopo le nazionali non è facile tornare in campo. lo sono sempre stato convinto di restare a Roma e poi tutte le decisioni le prendo con mia moglie e anche i bambini sono contenti. Mia figlia Una chiama Roma “casa nostra”». Interessante l'intesa con Mkhitaryan. "È un giocatore di altro livello, lo avevo visto fare due gol contro la Bosnia e gli avevo detto che doveva farne uno anche con la Roma", ha rivelato Dzeko. Bello l'omaggio a Cafù della Curva Sud, prima della gara, per la prematura scomparsa del figlio.
Verso l'Europa League, conferenza stampa il 18 settembre alle 13.30
La Roma attende l'Europa League. Giovedì prossimo si giocherà all'Olimpico contro l'Istanbul Basaksehir: mercoledì 18 i giallorossi si alleneranno intorno alle ore 10; dopo l'allenamento Fonseca terrà la conferenza stampa per le 13.30.
Allenamento Roma, lavoro di scarico per chi ha giocato contro il Sassuolo. Differenziato per Smalling, Zappacosta, Perotti e Under
La Roma torna a Trigoria. Dopo il 4-2 con il Sassuolo, non si perde un minuto per la preparazione in campo guardando già al match contro l'Istanbul Basaksehir.
Alle 10 si è iniziato con il riscaldamento in palestra, poi la squadra è scesa in campo: esercizi di scarico per chi ha giocato ieri, consueti esercizi per il resto dei giocatori. Programma differenziato per Smalling, Zappacosta, Perotti e Under.