Smalling: «Razzismo, male da estirpare»
IL CORRIERE DELLA SERA - «Il razzismo è inaccettabile, va estirpato». Non ha certo paura di prendere posizione Chris Smalling, difensore giallorosso arrivato nelle ulti- me ore di mercato in prestito dal Manchester United. [...] «Penso che non sia un problema solo italiano, ma di tutto il mondo. Ci deve essere un cambiamento, occorre un cambio generazionale, e che i giovani imparino a comportarsi in un modo diverso. È triste che questo accada in tempi moderni».
Con la stessa chiarezza, e personalità, ha spiegato quale può essere il suo ruolo nella Roma. «Sono qui per vincere l’Europa League, l’ho già vinta e mi piacerebbe rifarlo. Penso di essere adatto al gioco di Fonseca, mi piace una squadra che pressa, con il difensore aggressivo, pronto e rapido. È un tipo di calcio che mette responsabilità sui centrali, penso sia adatto alle mie qualità». [...]
Leghe Europee, ecco i principi contro la Super Champions
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Non più di sette club per nazione. Niente retrocessioni. Posto confermato l’anno dopo soltanto per i campioni. Non più di diciassette partite per stagione, playoff compresi. E solidarietà al venti per cento. È il nuovo manifesto delle Leghe Europee per il futuro delle coppe dal 2024, in contrapposizione al progetto di Super Champions proposto da Uefa ed Eca. [...]
Il progetto delle Leghe Europee si fonda su tre principi: la protezione dei campionati nazionali: l’aumento del numero dei club nelle coppe; una diversa, «e più corretta», distribuzione finanziaria. Riguardo ai tornei, le Leghe sono d’accordo con la nuova tripartizione che comincerà nel 2021, ma chiedono che un campionato non abbia più di sette squadre e che i primi cinque paesi del ranking abbiano gli stessi posti. I club coinvolti dovrebbero aumentare (tra 128 e 144). Nessuno deve scendere di categoria, sì invece alle promozioni di Europa League ed Europa League 2. «No» alle partite dei weekend destinati ai campionati. E un massimo di diciassette partite playoff compresi (due in più di adesso), distribuiti sempre in un massimo di venticinque date. [...]
Smalling: "La Roma è favorita in Europa"
IL TEMPO - BIAFORA - "La Roma ha tutte le possibilità di vincere l'Europa League, parte tra le favorite". Senza alcuna paura e con tanta sicurezza dei propri mezzi Smalling si è presentato alla sua nuova tifoseria. Il difensore centrale ha fissato subito in alto l'asticella, facendo capire alla platea che il gioco di Fonseca è ideale per le sue caratteristiche: "Sarebbe bellissimo rivincere in Europa, c'è subito stata sintonia con il mister, ho capito che vuole una squadra che pressa, difensori aggressivi, pronti e rapidi a controllare la profondità alle spalle. E' stata una gran bella settimana. Mi piace giocare alto, essere aggressivo e giocare in anticipo, è un tipo di calcio adatto a mostrare le mie qualità". Il classe '89 inglese, che manterrà la propria dieta vegana (non assume proteine animali o provenienti da prodotti derivati), non si è posto alcun problema nel momento in cui gli è stata prospettata la possibilità di trasferirsi in Serie A in prestito secco dal Manchester United: "E' un'opportunità stimolante. A fine stagione vedremo, se tutto sarà andato per il meglio e se il club sarà soddisfatto, per me sarebbe un piacere restare anche a lungo termine".
La nota stonata della giornata è stata la conferma della lesione al bicipite femorale della coscia destra subita da Under in nazionale: il turco la prossima settimana svolgerà ulteriori esami per conoscere dettagliatamente l'entità del danno muscolare e la relativa prognosi. L'argomento infortuni (Fazio si è allenato con il gruppo) è stato analizzato da De Sanctis, che ha glissato sul tema Baldini: "Le cose non sono iniziate nel verso giusto, ma vorrei allontanare qualsiasi tipo di alibi e vorrei che venisse portata avanti una cultura della responsabilità. E' stata fatta una ristrutturazione dello staff medico, ci aspettiamo meno infortuni dello scorso anno. Non siamo preoccupati".
Intanto procede a rilento la vendita dei biglietti per la prossima sfida interna contro il Sassuolo: sono stati staccati quasi 3mila tagliandi, che vanno ad aggiungersi agli oltre 21mila tifosi già abbonati. Nelle prossime settimane è poi in programma un appuntamento tra Petrachi - pronto a parlare del calciomercato appena concluso in occasione della presentazione di Mkhitaryan - e l'agente di Bouah per discutere di un nuovo rinnovo di contratto. Il giovane terzino, impegnato in questi giorni con l'Italia Under 19, aveva firmato a gennaio fino al 2021 a cifre superiori ai nuovi parametri stabiliti per i giocatori del settore giovanile: le parti cercheranno di trovare un punto d'incontro per prolungare un matrimonio che dura già da otto anni.
Ieri è andata poi in scena un nuovo botta e risposta sull'asse Roma-Torino tra Petrachi e Cairo, che ha accusato il suo ex dirigente di aver dato garanzie a Nkoulou su un probabile addio estivo: "Il procuratore di Nicolas mi ha detto che c'era stata una promessa da parte dell'ex ds di cedere il giocatore, ma a me non era mai stata detta". Il ds salentino ha replicato al presidente granata con una dichiarazione all'Ansa: "Non ho mai promesso a Nkoulou né tantomeno al suo agente un'eventuale cessione. Cairo sa perfettamente come siano andate le cose e lo sanno anche i diretti interessati. Mi auguro di non essere più tirato in ballo sul Torino, a cui auguro le migliori fortune".
Serie A, dal 9 settembre sarà possibile acquistare i biglietti
Da lunedì 9 settembre alle ore 12:00 sarà possibile acquistare i biglietti per le rimanenti gare interne di Serie A del 2019.
Ecco le partite nel dettaglio:
ROMA-CAGLIARI - domenica 6 ottobre 2019 15:00
ROMA-MILAN - domenica 27 ottobre 2019 18:00
ROMA-NAPOLI - sabato 2 novembre 2019 15:00
ROMA-BRESCIA - domenica 24 novembre 2019 15:00
ROMA-SPAL - domenica 15 dicembre 2019 18:00
PREZZI CAGLIARI/BRESCIA/SPAL
PREZZI ROMA-MILAN
PREZZI ROMA-NAPOLI
Dzeko: "Mkhitaryan? Non avrà problemi ad adattarsi"
Edin Dzeko, attaccante della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match della sua nazionale contro l'Armenia, valido per le qualificazioni e Euro 2020. Queste le sue dichiarazioni:
Su Mkhitaryan.
"Sono molto contento del suo arrivo alla Roma, spero solo non metta in mostra le sue qualità nel match di domani".
Sull'Armenia.
"Senza il cartellino rosso, per l'Italia sarebbe stato difficile vincere. L'Armenia è una squadra compatta in difesa e molto pericolosa nelle ripartenze".
Nel passaggio dalla Premier League alla Serie A.
"È un cambiamento enorme. In Inghilterra il calcio è più rapido, in Italia molto più tattico. Mkhitaryan non avrà problemi ad adattarsi alla Serie A. Come compagni, lo aiuteremo ad adattarsi facilmente. Spero ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi".
Mancini: "Domani Pellegrini potrebbe essere titolare"
Roberto Mancini, ct della nazionale italiana, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Filandia. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:
"Cambi per domani? Sicuramente ne faremo, Pellegrini ha possibilità di giocare ma più in mezzo che in avanti. Dobbiamo valutare la stanchezza, ora c'è allenamento e non so cosa faremo inizialmente. Esterni? Non credo che Florenzi sia sacrificato, ma è chiaro che Palmieri spinga molto di più, è migliorato molto pur essendo un buon giocatore quando era a Roma. Sta facendo bene, siamo felici di averli, ma ne abbiamo anche altri a casa infortunati"
La carica di Veretout. Il guerriero francese cambierà la Roma
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Innanzitutto, però, a Paulo Fonseca serve altro. Alla fine della sosta, quando la Roma scenderà in campo all’Olimpico contro il Sassuolo, tutti si aspettano che Jordan Veretout faccia fare progressi alla squadra sotto due punti di vista: la gestione della palla (da svolgere con efficacia e senza rischi) e la copertura di una retroguardia molto esposta anche per via degli esterni difensivi parecchio alti (perciò garantire un filtro ottimale sugli avversari e un migliore posizionamento quando i rivali rubano palla o superano il primo pressing). Come si vede, tutte caratteristiche importanti per un regista sia pur atipico. (...) Non basta. Veretout potrebbe fungere da vertice basso anche qualora si cambiasse il sistema di gioco, optando per il 4-3-1-2. Per questo l’allenatore portoghese lo ha fortemente voluto, convincendolo anche attraverso una bella telefonata.
(...) Ma Veretout è anche molto altro. Ad esempio un eccellente esecutore di calci piazzati (punizioni e rigori compresi) ed un guerriero. Sul primo fronte, se la dovrà vedere con la concorrenza di Kolarov. (...) Veretout può essere davvero la carta vincente della nuova Roma che sta nascendo. (...)
Mkhitaryan: “Roma sto arrivando. Ho preso le misure ai difensori della A”
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Tra le parrocchie della Serie A, oltre a quella del Toro che ha applaudito la doppietta di Belotti, è stata certamente quella della Roma ad aver apprezzato di più la partita di Yerevan. Per il gol pesante di Lorenzo Pellegrini, ma soprattutto per la prestazione esplosiva di Henrikh Mkhitaryan, neo-acquisto giallorosso. Basta guardare come si accendono gli occhi di Lorenzo Pellegrini in zona mista, dopo il match, per capire l’impressione che gli ha fatto il nuovo compagno di squadra. Sorriso compiaciuto, come a dire: «Eh, sì, quel tipo lì adesso gioca non noi...». Quel tipo lì, con la maglia rossa e la fascia gialla al braccio, tanto per abituarsi ai nuovi colori, è entrato nel match dopo solo 4 minuti. Uno strappo secco e una rifinitura di velluto per Ghazaryan che ha sparato al volo su Sirigu. Dopo il vantaggio, ha svariato partendo dal centro del tridente per cercare il punto migliore per ripartire.
Nella ripresa, con l’Armenia in dieci, unico attaccante davanti a due dighe di quattro giocatori, sembrava condannato alla prigionia. E invece Miki ci ha fatto ancora più paura. Al quarto d’ora, è partito solo contro tutti, come Kevin Costner in «Balla coi lupi», ed è arrivato a strappare una pericolosa punizione dal limite. Poco dopo ha ricevuto palla dallo scatenato Hovhannisyan, si è portato in faccia alla porta e ha rischiato di farci molto male al tiro. (...)
(...) E ora la Roma: «Ho parlato un po’ con Florenzi, ma avremo modo di dirci molto di più quando arriverò a Roma. Florenzi è stato il primo della Roma a inviarmi un messaggio quando sono stato acquistato. Le polemiche su Lukaku e il razzismo nel calcio italiano? Non mi piace parlare di queste cose. Arrivo in Italia con entusiasmo, intanto stasera ho preso le misure dei difensori della Seria A...». (...) Mkhitaryan, Under, Zaniolo... È nata una Roma da corsa. Darle campo, come ha fatto l’Italia con l’Armenia, potrebbe essere doloroso.
L’Italia mette al sicuro l’Euro
IL MESSAGGERO - TRANI - L'Italia è sempre più vicina a Euro 2020. Il successo di Yerevan (1-3), in rimonta e anche sofferto, è il quinto di fila nelle qualificazioni (record) e blinda il primato nel gruppo J. Adesso gli azzurri, impegnati domenica sera a Tampere con la Finlandia (sempre seconda con 3 punti di ritardo dopo il successo casalingo contro la Grecia: 1-0, rigore di Pukki), puntano a conquistare la promozione all'Olimpico, il 12 ottobre, contro la nazionale ellenica. Mancini si tiene, dunque, stretto il risultato, ma al tempo stesso prende atto di quanta fatica abbia fatto il suo 4-3-3 contro l'Armenia che è al 98° posto del ranking Fifa. Sotto ritmo e impreciso il centrocampo, leggero l'attacco a parte Belotti e distratta la coppia dei difensori centrali. Decisivi i cambi, dentro Pellegrini e Sensi, per il ribaltone. Ancora di più la superiorità numerica alla fine del primo tempo.
PARTENZA TIMIDA - L'Italia entra male in partita. Il pressing dell'Armenia disturba Barella, Jorginho e Verratti. E crea pure qualche pericolo con il contropiede corto degli specialisti Mkhitaryan e Karapetyan. Barella, su palla corta di Chiesa, perde il contrasto e favorisce la ripartenza di Barseghyan. Karapetyan scappa a Romagnoli e Bonucci: diagonale e vantaggio. Gli azzurri stentano nella costruzione. E nella finalizzazione. L'unica conclusione nello specchio, prima del pari, è di Bernardeschi. Segna Belotti su cross di Emerson, sempre propositivo. Non basta: azzurri scontati e macchinosi. Bernardeschi, sinistro a giro, spizza la traversa. La partita, però, cambia nel primo minuto di recupero. Il centravanti Karapetyan, saltando accanto a Bonucci, colpisce il difensore con il gomito sinistro. Già ammonito, riceve dall'arbitro Siebert il secondo giallo. La punizione del tedesco è eccessiva. L'Armenia in dieci sbanda: Chiesa acchita il pallone a Belotti davanti alla porta. Liscio di destro e tocco involontario di sinistro per il rimbalzo sul fondo.
INTERVENTO IN CORSA - La Nazionale va all'assalto, usando i terzini Florenzi e soprattutto Emerson e alzando i centrocampisti Barella, Jorginho e Verratti. Partecipano Romagnoli e Bonucci. Mkhitaryan va a infastidirli, i compagni, invece, si abbassano nel 4-4-1. Gyowlbowdagyanc chiede agli esterni offensivi di allinearsi ai quattro difensori: dietro sono in cinque o addirittura sei, anche se Mkhitaryan riparte con continuità. Diventa pericoloso, sfruttando gli errori degli azzurri, frenetici e sciatti, nell'impostazione. L'Armenia segue il suo leader. Mancini si innervosisce in panchina: l'Italia non è abbastanza efficace, nonostante l'uomo in più. Il nostro ct interviene: ecco Pellegrini, entrando nel coro da sinistra, per Chiesa, Bernardeschi si sposta a destra. A metà tempo pure Sensi per Barella. Sono le mosse in risposta a quelle del collega che fa uscire Grigoryan e Barseghyan inserendo Hovsepyan e Adamyan. Le sostituzioni aiutano gli azzurri: Pellegrini taglia l'area da sinistra a destra e, su lancio di Bonucci, firma il sorpasso subito dopo la mezzora e festeggia la prima rete in azzurro. Sensi, invece, inizia l'azione del tris: verticalizzazione per Belotti che si gira e di sinistro colpisce il palo, ma la palla sbatte sulla schiena del portiere Hayrapetyan ed entra in rete. Pellegrini è presente, non solo sulla fascia. Ha l'occasione per il bis e, a seguire, prepara il poker per Belotti: gol, però, annullato per fuorigioco che non c'è. Il finale coinvolgente cancella l'inizio approssimativo. Intanto vince pure la Bosnia, ora terza con 7 punti: 5-0, in casa, contro il Liechtenstein. Gol e assist per Dzeko.
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IL MESSAGGERO - ANGELONI - Chissà se a Roma avrà il successo e la popolarità che ha in Armenia. Qui si fa presto a diventare idoli, basta davvero poco: una finta di corpo, un colpo a effetto, un gioco di prestigio, una percussione verso la porta e magari una rete alla Juve o alla Lazio. Roma è città di passione, si sa, Henrich Mkhitaryan se ne accorgerà molto presto, lui è il classico calciatore di cui un tifoso medio si innamora. Fin qui ha avuto poco tempo ore a disposizione per vivere la Capitale e la gente non ha vissuto lui. Ma tornerà, c'è curiosità di vederlo all'opera e lo è soprattutto Paulo Fonseca, che ha disegnato su di lui un pezzo del gioco offensivo della Roma. Lo abbiamo sbirciato ieri, con la maglia della sua amata Armenia, contro la nostra Italia. Non avevamo certo bisogno di questa partita per capire di chi stiamo parlano. Mkhitaryan, per chi segue un minimo il calcio, è ben noto. Ha giocato in Germania e Premier (e non solo), quindi lo conoscono tutti. Nel suo paese è un eroe, veste la fascia di capitano della nazionale armena, comanda il gioco, da leader indiscusso. Leader tecnico e uomo squadra. Un comandante in patria, uno che in campo fa un po' quello che vuole, con giustificata anarchia. Mkhitaryan non è un funambolo, ha una tecnica essenziale, un semplificatore di gioco. Ama andare dritto, attaccare la porta, da bravo attaccante verticale, come in teoria piace a Fonseca. Sempre con la palla tra i piedi, si dedica all'assist e ha pure il vizio del gol, partendo dal centro, o dagli esterni. Giocatore perfetto? No, non parliamo di Messi, né di Neymar, ma è un calciatore serio, abituato a stare all'estero, all'ambientamento difficile, alle difficoltà.
ESPERIENZA - Ha giocato in Ucraina, nello Shakhtar di Lucescu, in Germania, con Klopp poi con Tuchel, in Premier League, Manchester (con Mourinho) e Arsenal (Emery). Un giramondo poliglotta. Che parla la lingua del pallone. Un trequartista centrale, anche ieri schierato lì, nel 4-2-3-1, schema che ritroverà anche nella Roma di Fonseca. Gli piace stare nel mezzo, anche se Tuchel lo spostò, con successo, sulle fasce, sia a destra sia a sinistra. Ora, con l'infortunio di Under, molto probabilmente lo ammireremo a sinistra, con Zaniolo a destra e magari Pellegrini in mezzo (o sulla fascia, come ieri sera). Quel tipo di trequartista in Italia non lo vediamo spesso, siamo legati all'idea del Perrotta del Cristante o oggi dello Zaniolo in quella posizione, ovvero un centrocampista e non un attaccante. Questione di equilibri che tutti gli allenatori, e qui Fonseca, cercano per le proprie squadre. Mkhitaryan è abituato a fare un po' quello che vuole, proprio per sfruttare le sue qualità tecniche e di attaccante. Nella Roma, con Dzeko che si abbassa a fare il trequartista, forse potrà trovare giovamento nel ruolo di esterno. Quello che prende il pallone e si accentra, uno che vede la porta e il compagno. Un giocatore, per la sua storia, di spessore. Nel tempo ha perso un po' di velocità, ma resta un rifinitore esperto, tecnico e con capacità di leggere il gioco. Ieri ha vissuto di lampi. Può anche fare meglio.
Under ko. Fuori almeno un mese
IL TEMPO - BIAFORA - Cambiano gli allenatori, i preparatori, i fisioterapisti, i medici, vengono rifatti i campi di Trigoria (dove è stato svolto l’intero ritiro senza andare in tournée oltreoceano), ma la maledizione degli infortuni resta. L’ultimo giocatore della Roma ad essere vittima di uno stop muscolare, il quarto dopo due sole giornate di campionato, è Under, rimandato in Italia dallo staff della Turchia, che non lo avrà a disposizione per le gare con Andorra e Moldavia. La prima diagnosi parla di un problema al bicipite femorale della coscia destra per l’esterno giallorosso, ma in giornata saranno svolti esami strumentali più approfonditi per valutare la presenza di una sospetta lesione di secondo grado. Under lo scorso anno ha subito una lesione alla coscia dell’altra gamba, che lo aveva costretto ai box dalla gara con il Torino, disputata il 19 gennaio, a quella con il Napoli del 31 marzo, anche a causa di una ricaduta. La speranza di Fonseca, che nelle ultime settimane ha già dovuto fare a meno di Spinazzola, Perotti e Zappacosta per guai muscolari, è che in questo caso lo stop sia più breve, in modo da avere Under tra i convocati per la sfida contro la Sampdoria, in programma dopo la sosta di ottobre: in questo caso salterebbe le partite con Sassuolo, Bologna, Atalanta, Lecce e Cagliari, oltre ai due impegni europei con Istanbul Basaksehir e Wolfsberger.
Nel frattempo ieri a Trigoria è stato presentato Kalinic, arrivato dall’Atletico Madrid in cambio di due milioni per il prestito oneroso e con un diritto di riscatto fissato a 9: “Sono molto contento di essere alla Roma, è un grande club, con una grande storia. Spero di fare bene. La prima cosa che voglio è non subire infortuni, perché negli ultimi due anni non ho giocato molto. Ho temuto che il trasferimento saltasse, ma per fortuna è andato tutto bene”. Poi il centravanti croato ha affrontato i temi più strettamente legati alla tattica e ad una possibile convivenza con Dzeko: “Vediamo il mister se giocherá con una o due punte. Ho parlato con Edin tutti i giorni, mi ha convinto anche lui. Tutti i ruoli d’attacco vanno bene per me, ho fatto molte partite ad una punta, ma posso anche giocare a due e alla Fiorentina ho fatto pure l’esterno. Mi piace lo stile di gioco di Fonseca”.
Oggi invece è il turno della presentazione di Smalling, che sarà sempre accompagnato da De Sanctis, braccio destro del direttore sportivo Petrachi. L’ex portiere giallorosso ha avuto modo di annunciare le nuove linee guida della gestione dei contratti dei calciatori del settore giovanile, toccando anche l’argomento mercato: “La direzione che è stata presa è quella di fare in modo che i ragazzi che iniziano e devono completare un percorso giovanile possano mantenere un livello alto anche con un nuovo parametro di stipendi. Chi vuole rimanere, chi rivendica il diritto di essere romano e romanista, lo deve dimostrare non soltanto a parole ma anche nei fatti. Sono concetti etici, morali, culturali rigorosi all’interno del settore. Mercato? Abbiamo scelto noi di far rimanere Bianda, mentre mai, mai, abbiamo pensato di privarci di Riccardi o di Celar, Bouah e Calafiori. I prospetti importanti ce li teniamo e cerchiamo di fargli fare il percorso giusto, quello di Cangiano è stato un sacrificio”.
Roma da record, ma per gli infortuni. Under è il quarto ad andare al tappeto
IL CORRIERE DELLA SERA - Più infortuni muscolari che punti in classifica: 4 contro 2. Dal ritiro della Turchia arriva una brutta notizia per la Roma: Cengiz Under si è infortunato al bicipite femorale della coscia destra. Oggi sarà di ritorno a Trigoria e si sottoporrà a visite mediche per stilare una diagnosi e iniziare subito le cure. (...) Prima di lui erano andati al tappeto Spinazzola, Perotti e Zappacosta. Una serie inquietante, visto che nella stagione scorsa la Roma aveva stabilito il record degli infortuni, ma il trend non sembra cambiato nemmeno adesso, con allenatore e staff medico nuovi.
Difficile, se non impossibile, che Under possa recuperare per la ripresa del campionato, domenica 15 settembre contro il Sassuolo all’Olimpico (inizio alle 18). Paulo Fonseca potrebbe sostituirlo con Zaniolo, mettendo Mkhitaryan o Lorenzo Pellegrini nel ruolo di trequartista dietro a Dzeko. (...)