Pallotta valuta la ricapitalizzazione, il Qatar alla finestra

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Si parla di circa 90 milioni da versare, se si può, entro dicembre, utili comunque a irrobustire il prossimo bilancio. Intendiamoci, nessun obbligo stringente, ma solo un modo per provare a dipendere meno dalle prossime plusvalenze, considerando lo sforzo di ristrutturazione che sta facendo tutta la dirigenza, a partire dalla riduzione del monte ingaggi di circa il 20%.

Sul piano dei sogni, invece, ci sono da registrare le parole espresse ieri dall’ambasciatore del Qatar in Italia, Abdulaziz Ahmed Almalki Aljehni, a margine della presentazione del logo del Mondiale 2022. «L’ambasciata è felice del rapporto di sponsorizzazione che si è creato tra la Roma e la nostra nazione. In più a me piace la Roma, sono un loro tifoso e quindi sono doppiamente lieto». E quando gli viene chiesto di un possibile interesse del fondo sovrano per l’acquisizione del club, l’ambasciatore risponde cortese: «Tutto è possibile. Al momento non sono a conoscenza se ci sia in ballo qualcosa tra la Roma ed il Qatar, ma se in futuro ce ne sarà la possibilità, la mia nazione coglierà l’occasione. Lo stato è molto attento ad investire nei progetti dove c’è dietro un potenziale, in ogni ambito, che siano sportivo, industriale, economico o militare non fa differenza, perché noi lavoriamo sotto ogni tipo di aspetto. Se l’acquisto della Roma sarà un buon affare, il Qatar farà la sua proposta» (...).


Mkhitaryan: piedi brasiliani, cuore italiano. Pronto a far male

CORRIERE DELLA SERA - (...) Il papà del nuovo giocatore della Roma si trasferì in Francia a Valence, con il figlio piccolissimo, nato appena un mese e mezzo dopo il grande terremoto che sconvolse Yerevan. Hamlet Mkhitaryan era uno dei più forti calciatori del suo Paese e la squadra, in terza divisione, gliela trovò Jean Djorkaeff, che con la Francia aveva giocato i Mondiali del 1966. Il legame tra le due dinastie iniziò lì, con la grande comunità armena di Lione sullo sfondo e si rafforzò quando Hamlet morì per un tumore al cervello e la famiglia (Henrikh aveva sette anni) tornò in Armenia, dove Mkhitaryan junior sarebbe diventato il più forte calciatore di sempre tra quelli nati nel suo Paese.

(...) In questa terra dalla quale partivano quasi tutti, Mkhitaryan è rimasto fino ai vent’anni. Ma da tredicenne trascorse quattro mesi in Brasile, in uno stage al San Paolo, dove affinò la propria tecnica, imparò il portoghese (parla sei lingue, tornerà utile con Fonseca alla Roma) e si mise in testa d’essere «mezzo armeno e mezzo brasiliano». I suoi idoli erano Djorkaeff, Zidane e poi Kakà, mentre la sua patria calcistica (nonostante 84 partite e 27 gol con l’Armenia) è cambiata più volte: prima la gavetta allo Shakthar, poi la consacrazione a Dortmund e quindi United e Arsenal, tra alti e bassi dovuti anche agli infortuni, hanno plasmato un uomo assist che ha ancora anni buoni davanti. A maggio Mkhitaryan è rimasto a casa dalla finale di Europa League contro il Chelsea perché si giocava a Baku in Azerbaijan, Paese in guerra con l’Armenia per il Nagorno Karabakh. La sicurezza sembrava garantita, ma Henrikh, che ha una madre che lavora ai vertici della Federazione armena e una sorella all’Uefa, non se l’è sentita (...).


A Trigoria come al college: ecco il liceo all'americana

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Già da qualche anno, in collaborazione con l’Istituto Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II di Ostia il club ha avviato un’iniziativa, riconosciuta dal Ministero, di Liceo Scientifico con indirizzo sportivo. Da ieri, però, la Roma ha aggiunto un tassello in più. E non è un tassello da poco perché il liceo, riservato ai tesserati del club, avrà una sede distaccata all’interno del centro sportivo di Trigoria.

Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente Pallotta, che richiama al sistema formativo dei college americani perché ai ragazzi che non vanno bene a scuola, o fanno assenze ingiustificate, poi viene impedito di giocare. E loro, che hanno compreso benissimo lo spirito, a volte si autodenunciano quando sanno di non essere stati esattamente irreprensibili: «Segno che hanno capito il messaggio che vogliamo lanciare», sorride il vice presidente Baldissoni. E’ lui a presentare l’iniziativa sul prato adiacente all’Istituto, insieme al professor Ottavio Di Paolo, responsabile del progetto, e alla dottoressa Anna Carbonara, rappresentante del Ministero. Con loro anche Massimo Tarantino, il responsabile del vivaio, e Bruno Conti, bandiera del club e responsabile delle Academy Italia.

La nuova sede nasce all’interno di un casale abbandonato, completamente rimesso a nuovo, con una palestra all’avanguardia e, presto, anche un campo da calcio. Le aule non sono enormi, ma modernissime, con lavagne elettroniche e colori che richiamano, ovviamente, alla Roma. C’è uno sportello di formazione universitaria e c’è, soprattutto, la possibilità di essere seguiti a 360 gradi. Nessun club di Serie A ha all’interno del proprio centro sportivo classi, palestre, campi, ristoranti e convitto, cioè tutto quello che serve ai ragazzi per la formazione sportiva e scolastica (...).

Lo scorso anno erano 64, tutti promossi, ma in passato c’è stato anche qualche alunno bocciato: «I numeri dicono che sono in diminuzione, anno dopo anno», spiega Baldissoni. «Questa iniziativa ha rappresentato fin dall’inizio per noi una grande responsabilità. Chi ha a che fare con un settore giovanile sa che diventa complice del sogno di tanti ragazzi, pur essendo consapevoli che le statistiche spesso sono brutali perché sono molto pochi quelli che poi vivono di calcio. Noi vogliamo garantire che al termine di questo percorso ci possano essere le basi per mettere a frutto quello che è stato imparato, non solo nel calcio» (...).


De Moraes ci ha lasciati, la Roma vicina alla famiglia

Danilo Feliciano de Moraes, figlio dell' ex terzino della RomaMarcos Cafù, è stato colto da un infarto mentre giocava a pallone a casa della sua famiglia a San Paolo. Il ragazzo si sarebbe sentito male dopo pochi minuti che giocava: trasportato all'ospedale di San Paolo, i medici non sono riusciti a rianimarlo. La Roma ha espresso tutto il suo coroglio attraverso un messaggio su twitter.


Pallotta non molla: altri soldi nella Roma

IL TEMPO - AUSTINI - Non molla. Anzi, rilancia. Mentre il progetto stadio non vede ancora la luce, le voci su presunte - e al momento fantasiose - trattative per la cessione della Roma non si stoppano, la Curva Sud lo contesta e forze più o meno oscure della città lo spingono a farsi da parte, James Pallotta non ha la minima intenzione, ad oggi, di cedere il timone del club. L'ultima prova è - secondo quanto risulta a Il Tempo - una disponibilità già espressa dal presidente a varare il terzo aumento di capitale della sua gestione, giunta al nono anno. Nella prima settimana di ottobre il cda di As Roma si accinge ad approvare un altro bilancio in perdita, nonostante 130 milioni circa di plusvalenze realizzate sul mercato e i 70 milioni ricavati dalla partecipazione alla Champions. Con la prospettiva di un'annata in cui la squadra non giocherà la coppa più ricca, i conti peggioreranno ancora visto che nel frattempo il presunto taglio dei costi è rimasto un obiettivo solo a parole.

E allora la prossima assemblea dei soci potrebbe essere l'occasione giusta per parlare della ricapitalizzazione che potrebbe materializzarsi durante il 2020, dopo la chiusura dell'esercizio aperto a luglio. Da quando ha iniziato l’avventura in giallorosso, la proprietà americana ha investito oltre 300 milioni di euro fra acquisto del club, primo aumento di captale condiviso con Unicredit, quote della banca successivamente rilevate da Pallotta&Co. I vari finanziamenti soci garantiti negli anni per consentire alla Roma di sostenere i costi e quasi 90 milioni spesi per progettare uno stadio rimasto su carta. Il secondo aumento di ca- pitale made in Usa si è chiuso a giugno 2018 per un conto di 100 milioni di euro, che ha portato la proprietà americana a detenere complessivamente l'82.16% delle azioni di As Roma.

Ma il «piatto piange» di nuovo e il patrimonio netto è sceso a 7.5 milioni circa dopo l'ultima assemblea straordinaria degli azionisti, alla quale il cda aveva chiesto di utilizzare integralmente le riserve sovrapprezzo azioni, legali e azionisti per coprire le perdite di 233 milioni di euro, registrate alla chiusura della trimestrale al 31 marzo. Intanto gli americani hanno ristrutturato il debito accumulato con Goldman Sachs collocando il bond da 275 milioni sul mercato di Vienna. E a breve la società si accinge a ridiscutere anche il contratto di locazione di Trigoria, per abbassare il canone e rinviare il pagamento della maxi-rata finale. Inutile dire che l'unico vero strumento alternativo agli aumenti di capitale e alle varie operazioni finanziarie resta la costruzione dello stadio di proprietà, che garantirebbe una crescita dei ricavi nel giro di pochi anni. Pallotta dovrebbe tornare a Roma a fine settembre, dopo oltre un anno di assenza, per capire se il progetto sarà finalmente sbloccato.

In caso contrario, farà una causa milionaria al Campidoglio e valuterà seriamente di avviare l'iter per l'impianto a Fiumicino. Il piano B è reale e dimostra che Pallotta si immagina ancora proprietario della Roma anche se saltasse l'operazione Tor di Valle. Al momento di emiri e oligarchi non c'è traccia concreta e poco spostano le dichiarazioni dell’ambasciatore del Qatar in Italia: «Tutto è possibile -ha detto AI Jehani ad affaritaliani.it - al momento non sono a conoscenza se c'è in ballo qualcosa tra la Roma ed il Qatar ma se in futuro ci sarà la possibilità, la mia nazione coglierà l'occasione. Se sarà un buon affare, il Qatar farà la sua pro- posta». Si attendono i fatti.

 

 


Mkhitaryian: qui per arrivare quarti e in fondo alle due coppe

IL TEMPO - BIAFORA - Spinazzola punta con decisione il Sassuolo. Il terzino sinistro della Roma, fermato da una distrazione al bicipite femorale, sta continuando a lavorare a parte (recupero programmato per Fazio), ma ha davanti a sé l'obiettivo di aggregarsi al gruppo nei giorni che precedono la terza giornata e strappare la convocazione. Chi vuole essere in campo dal 1° contro i neroverdì è il neo-acquisto Mkhitaryan, che ha parlato dal ritiro dell'Armenia alla vigilia della sfida all'Italia: «Sono molto felice, il club mi ha spiegato gli obiettivi della stagione: riportare la squadra in Champions, raggiungere la finale di Europa League e vincere la Coppa Italia», Sicuramente con il Sassuolo non ci sarà Schick, passato al Lipsia: «A Roma non mi sentivo completamente felice, avevo bisogno di cambiare. Ho pagato gli Infortuni, le grandi aspettative e la pressione». Niente Roma anche per Lovren: «Il Milan mi ha contattato, mai giallorossi sono stati i più insistenti. La trattativa però non è andata a buon fine e non ho voluto forzare. Non merito di essere ceduto in prestito». Intanto oggi alle 12.30 a Trigoria sara presentato Kalinic: al suo fianco non ci sarà Petrachi, in vacanza dopo il mercato.

 

 

 

Ripartono le riunioni per il nuovo stadio. Torna l'ottimismo

IL TEMPO - MAGLIARO - Si riparte per l'ennesimo giro di giostra sulla vicenda Stadio della Roma di Tor di Valle. Trascorso agosto con le sue ferie che hanno svuotato il Campidoglio fermando del tutto l'attività amministrativa, il programma dei lavori prevede, nei prossimi giorni. due riunioni interne, una a Comune e Acea e l'altra Comune con Città Metropolitana, cui poi dovrebbe pure una nuova seduta plenaria: Roma, Eurnova e tutti gli Enti coinvolti. L'obiettivo è sempre lo stesso: Chiudere. Il dossier, esaurita la valenza più strettamente urbanistica, è planato sul tavolo del vicedirettore del Comune, l’ingegner Roberto Botta, a cui il cui il sindaco Virginia Raggi ha affidato il compito di accorciare i tempi. Dalla Roma c'è una sorta di fiduciosa attesa: l'idea è che la sentenza della Cassazione su De Vito e la lettera della Regione sulla questione opere pubbliche, possano contribuire a far riprendere speditamente l'iter.

La lettera ha (o dovrebbe aver) disinnescato il problema della contestualità, cioè il legame fra l'apertura dello Stadio e il completamento delle opere pubbliche di mobilità. La Regione ha ribadito che le opere previste nel progetto o in esso inserite come prescrizioni vanno fatte tutte prima dell'apertura dell'impianto cosa che la Roma non si è mai sognata di mettere in discussione. Contemporaneamente, però, la Regione ha anche chiarito che Tor di Valle non potrà rimanere bloccato a causa di altri lavori sulla mobilità non legati allo Stadio: ovvero, per sintetizzare, se la stazione Tor di Valle non è finita lo Stadio non apre. Ma non può rimanere chiuso se manca Acilia Sud. E se sarà necessario un intervento tampone per il trasporto, questo sarà di competenza di Palazzo Senatorio. La Cassazione, poi, ha fatto a pezzi il lavoro della Procura, del Gip e del Riesame contro De Vito, finendo anche per incensare ancora più forte l'iter seguito.

Le frasi scritte dalla Suprema Corte («enunciati contraddittori», «Operazione interpretativa addomesticata», «apprezzabile iter procedurale», «assenza di qualsivoglia indice probatorio») potrebbero essere utili a far rientrare qualche mal di pancia fra le fila grilline. Da ultimo, il cambio di Governo, nella versione rosso-gialla, potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di impulso verso la soluzione in tempi rapidi. Buono il rapporto della Roma con il Pd di Zingaretti e buono quello con il Pd di Renzi, ci sarà da capire quale atteggiamento assumeranno i consiglieri Dem in Aula Giulio Cesare: una benevola astensione nel giorno della votazione su variante e convenzione farebbe rimanere alto il quorum e renderebbe superflui e quindi inoffensivi eventuali voti negativi a sorpresa dei malpancisti 5Stelle.


Ecco il Fonseca Lab: nasce una Roma con tanta fantasia e attacco a 4 stelle

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) La Roma che la dirigenza ha messo a disposizione di Paulo Fonseca, infatti, potrebbe scoprire una trazione anteriore destinata a brillare. Dalla cintola in su nel 4-2-3-1, d’altronde, in pochi potrebbero permettersi di schierare Zaniolo (o Under), Mkhitaryan, Kalinic (o Perotti) e Dzeko. E il fatto di poter accoppiare gli ultimi due, in certe situazioni, sarà un’ipotesi meno peregrina di quanto si pensi, perché certi movimenti che Kalinic ha nel suo bagaglio potrebbero risultare assai utili per la ricerca del gol, così come l’impiego di Zaniolo sulla fascia destra aiuterebbe Florenzi a soffrire di meno in fase di copertura.

(...) L’impressione, poi, è che la squadra ci creda davvero. E se siete scettici, leggete cosa ha detto ieri, in attesa di sfidare l’Italia, l’ultimo arrivato, cioè quel Mkhitaryan che potrebbe essere la stella del mercato giallorosso. «La squadra ha un nuovo allenatore e nuovi calciatori – ha spiegato martedì sul canale Youtube della federcalcio armena, in attesa di sfidare stasera a l’Italia di Roberto Mancini con la sua nazionale – . È fantastico, dato che il team sta iniziando a formarsi e potrò avere il mio spazio. Spero che con l’aiuto dell’allenatore farò bene. Sono molto felice del mio passaggio alla Roma. Il club mi ha spiegato gli obiettivi della stagione: riportare la squadra in Champions, raggiungere la finale di Europa League e vincere la Coppa Italia» (...).

D’altronde, se Mkhitaryan deve passare le forche caudine dell’ambientamento, più o meno lo stesso sta succedendo a Fonseca, che in Serie A sta trovando dei problemi tattici spesso diversi rispetto a quelli che gli poneva il campionato ucraino. Per esempio, il fatto che la poco digeribile difesa a tre sia spesso utilizzata, lo potrebbe portare a volte ad abbandonare il prediletto 4-2-3-1per schierare il 4-3-1-2, potenziando così la linea mediana senza perdere di pericolosità in avanti, soprattutto se sceglierà di far giocare in coppia Dzeko e Kalinic, con lo stesso Mkhitaryan pronto a fare da rifinitore, oppure – in una versione più accorta – in alternativa da seconda punta, magari col robusto Zaniolo alle loro spalle (...).


Allenamento Roma, ancora out Cristante

La Roma questa mattina è scesa in campo alle 10 dopo aver iniziato il lavoro in palestra. Sul campo consueto riscaldamento, per poi passare ad esercizi di rapidità e trasmissione del pallone. A conclusione della seduta lavoro tattico. Ancora out Cristante, lavoro a parte per Perotti Spinazzola, Zappacosta e Fazio.


Conferenza Stampa Kalinic: "La Roma deve giocare la Champions. Mi ha convinto anche Dzeko a venire"

Giorno di presentazioni in casa Roma, con Nikola Kalinic che si è presentato all stampa ed ai tifosi con una conferenza. Ad aprire le danze Morgan De Sanctis: "Benvenuti, presentiamo Kalinic. Lo abbiamo scelto perché sa interpretare il ruolo in tutte le sue forme, ha avuto esperienza in Italia e ci potrà dare una grande mano. Non avrà necessità di ambientamento e siamo convinti di aver rinforzato la squadra anche in questo settore".
Poi la parola passa al nuovo attaccante giallorosso:

Ci racconti un po’ la trattativa con la Roma? Cosa significa per te tornare in Italia?
"Sono molto contento di essere qui, la Roma è una grande squadra con una grande storia. Per me è una nuova avventura e spero di fare bene".

Quali sono i tuoi obiettivi stagionali e di squadra?
"Vediamo, voglio prima non subire infortuni, perché negli ultimi due anni non ho giocato molto, vorrei giocare di più. In squadra guardiamo partita per partita, non vuol dire che non vinceremo l’Europa League, la Roma come club deve giocare la Champions League. Giochiamo partita per partita e poi vediamo".

Il tuo nome è stato fatto a ferragosto e sei arrivato alla fine del mercato. Hai temuto potesse saltare?
"Sì, era l’ultimo giorno, ma la fortuna è che adesso sono qui. Sono molto contento di essere qui".

Ti senti un giocatore di personalità? La Roma ti ha scelto anche per questo?
"Sì, io ho giocato in Serie A a Firenze, sono tanti i giocatori importanti alla Roma, come Dzeko. Negli ultimi quattro anni ha sempre giocato, io posso fare bene, ma vediamo".

Dzeko ha giocato una media di 45 partite a stagione. Ha pesato sulla tua scelta? Ci hai parlato?
"Vediamo, lui gioca sempre ed è un grande attaccante. Vediamo il mister se giocherà con una o due punte, vediamo. Ho parlato con Dzeko tutti i giorni, mi ha convinto anche lui".

Sei sempre stato abituato a giocare punta centrale. Con un altro centravanti riusciresti ad interagire bene? Hai fatto fatica nell’Atletico Madrid per il gioco?
"Sì, anche alla Fiorentina giocavo a sinistra quando c’era Paulo Sousa. Tutti i ruoli d’attacco vanno bene, ho fatto molte partite ad una punta, ma vanno bene anche due. Anche all’Atletico giocavamo con una punta, il Cholo è un allenatore italiano, lavora sulla tattica e sul contropiede. Per me è stata una buona esperienza lavorare con lui".

Vedi delle similitudini tra Sousa e Fonseca? Come puoi migliorare?
"Conosco bene Fonseca, ha lavorato allo Shakhtar mentre anche io ero in Ucraina. E’ molto simile il gioco, con palla e possesso. Mi piace giocare così, vediamo".

Sei stato vicino alla Roma in passato? Hai sentito Fonseca?
"Non lo so se sono stato vicino. Non ho parlato prima con Fonseca, adesso ci parlo".


Domani alle 12:00 la conferenza di presentazione di Smalling

Dopo la presentazione di Kalinic, domani toccherà al difensore Smalling. L'inglese parlerà alla stampa domani alle ore 12 presso la sala Champions di Trigoria.


Infortunio muscolare per Ünder. Lascerà la nazionale e domani tonerà a Roma

Cengiz Ünder, esterno offensivo della Roma e della nazionale turca, ha riscontrato un infortunio muscolare al bicipite femorale della coscia destra. Il giocatore, che era in ritiro con la Turchia, rientrerà a Roma già domani; dove si sottoporrà a visite specifiche per capire l'entità dell'infortunio e cominciare le terapie di recupero.