Fonseca affronta il suo rivale

IL TEMPO - BIAFORA - Sfatare il tabù Atalanta per prolungare la striscia di tre successi consecutivi e dimostrare a Gasperini di aver preso la decisione sbagliata nel rifiutare la proposta della Roma. La squadra di Fonseca sembra aver trovato immediatamente la giusta quadra dopo un avvio di campionato stentato e vuole confermarsi nel match contro i bergamaschi, usciti imbattuti dallo Stadio Olimpico negli ultimi cinque confronti: la più recente vittoria dei giallorossi tra le mura amiche risale infatti al 12 aprile 2014, quando sotto la guida di Garcia sono stati battuti per 3-1 gli uomini di Colantuono.

L'altro fattore che certamente motiverà tutti a Trigoria a dare il massimo per il primo turno infrasettimanale della stagione è l'allenatore avversario: dopo il grande rifiuto di Conte, sedutosi sulla panchina dell'Inter, l'obiettivo numero uno della dirigenza capitolina era diventato proprio Gasperini, talmente vicino a raccogliere l'eredità di Ranieri da aver avuto un doppio colloquio a distanza con il presidente Pallotta per parlare delle scelte di mercato. Con la qualificazione dell'Atalanta in Champions, il tecnico piemontese non se l'è però sentita di ritentare il salto in una big ed ha quindi deciso di rinnovare il contratto, rifiutando le avances di Fienga e Petrachi, che hanno in seguito virato il loro mirino su Fonseca. A fine giugno, ovvero ad un mese di distanza dal "no" alla Roma, Gasp ha voluto raccontare una delle tante bugie riferite dai protagonisti del mondo del pallone quando si parla di calciomercato: "Non sono stato vicinissimo ai giallo-rossi, ho sempre mantenuto le distanze in attesa del risultato del campionato. C'è stima reciproca, ma non si è mai arrivati a un vero e proprio tentativo. Poteva - la confessione del sessantunenne - essere una grande tentazione, ma non me la sono sentita di percorrere quella strada".

Oltre ad avere uno spirito di rivalsa nei confronti di chi ha snobbato il nuovo ciclo giallorosso, quella con l'Atalanta sarà una prova del nove per la squadra e per lo stesso Fonseca: la conquista dei tre punti, che allungherebbe a quindici la striscia dei risultati utili consecutivi, sarebbe l'ennesima grande iniezione di fiducia per tutti e rilancerebbe di diritto la Roma ad alti livelli dopo una stagione con molte ombre. L' allenatore portoghese in particolare dovrà stare attento al grande potenziale offensivo dei nerazzurri - secondi in Serie A per numero di conclusioni tentate - che schiereranno Gomez, Ilicic e uno tra Muriel e Zapata, che potrebbe osservare un turno di riposo. I miglioramenti difensivi e nella gestione del pressing rispetto all'esordio con il Genoa sono però netti e anche contro il Bologna la Roma ha mostrato una maggiore solidità concedendo ai felsinei soltanto sei tiri, di cui tre nello specchio, rispetto ai venti di media tentati dalla squadra di Mihajlovic nelle prime tre giornate. Fonseca e i suoi ragazzi sono pronti alla battaglia.


Primavera, Roma rimontata dal Toro

IL TEMPO - "Non sappiamo difendere". Il grido di allarme del tecnico Alberto De Rossi allerta la Roma Primavera sconfitta 3-2 nel posticipo del campionato in casa del Torino degli ex Bucri e Freddi Greco. I giallorossi, avanti di due gol grazie alla doppietta di Alessio Riccardi, sono stati rimontati nella ripresa per poi soccombere sotto i colpi granata (doppietta di Rauti e rete di Michelotti).


Effetto Fonseca: unione spettacolo e voglia di stupire. E' tornata la Roma

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Cento giorni fa, dominava il nero. Francesco Totti diceva addio alla Roma sbattendo la porta e - dopo il divorzio assai poco consensuale con Daniele De Rossi - per la Roma sembrava l’inizio della fine. [...] Cento giorni dopo, le sensazioni sono totalmente capovolte e il giallorosso pare il più brillante degli ultimi tempi.

Una rivoluzione – innanzitutto culturale – che vede come «front man» Paulo Fonseca, ma dietro le quinte il lavoro di tutto un gruppo dirigenziale, che al momento sembra aver fatto tornare il sorriso anche al presidente Pallotta, pronto il prossimo mese a riaffacciarsi nella Capitale dopo un anno e mezzo, visto che domani per il nuovo stadio di Tor di Valle ci sarà un summit in Comune forse decisivo.

A dimostrarlo, in fondo, è anche la cena in un locale del centro che ieri la squadra ha voluto fare, in compagnia di moglie e fidanzate. Un segnale che quel «fare gruppo» di cui si parla sempre, a Trigoria si sta materializzando. [...] La salita alternata dei terzini, lo spostamento di Pellegrini a trequartista, l’inserimento di Veretout, un miglior posizionamento dei centrocampisti senza palla: questo è altro è uscito fuori dal cilindro dell’allenatore portoghese, oltre al varo di un turnoverimportante che sta consentendo alla Roma di avere una condizione fisica straordinaria [...]. Una delle parole chiave, ormai, è fiducia. Quella che sentono giovani come Kluivert e Pellegrini, e senatori come Kolarov, sempre più decisivo.


Quando Cristante e Spinazzola sprintavano in nerazzurro

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Spina spingeva sulla fascia sinistra, Bryan inventava e segnava. L’Atalanta dei miracoli, quella che dal 2017 ha iniziato a colorarsi d’Europa ha nei suoi segreti anche i colpi dei due giallorossi. [...] Domani Spinazzola e Cristante ritroveranno il loro maestro dell’epoca, Gian Piero Gasperini,e peccato che non possa esserci anche Gianluca Mancini (squalificato) [...].

Il terzino, nell’estate del 2016, veniva dall’esperienza in Serie B al Perugia e aveva voglia di mettersi a disposizione e capire se aveva stoffa per poter competere anche ad alti livelli. Il centrocampista è invece arrivato a gennaio 2017, direttamente dalla brutta avventura di Pescara, che arrivava dopo quelle altrettanto deludenti con Palermo e Benfica. Insomma, le premesse erano ballerine, ma a Bergamo hanno trovato campo e voglia. Così tanto che Spinazzola dopo una stagione ha iniziato a premere per tornare alla Juventus (il suo era un prestito biennale), fino quasi ad arrivare alla rottura. Cristante, invece, ha messo le ali, diventando il miglior centrocampista italiano del 2017/18. Giocando da trequartista e segnando tanto (12 gol: 9 in campionato e 3 in Europa League). 


Corner, cross e imbucate: Pellegrini mago dell'assist

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Quando nel finale della partita di Europa League contro il Basaksehir, Lorenzo Pellegrini con una geniale verticalizzazione ha mandato in porta Kalinic, a molti tifosi della Roma è sembrato di rivedere in campo il numero «10». Un colpo alla Totti [...]. Solo la conferma che Pellegrini sta affinando sempre di più l’arte dell’assist [...].

Già perché il centrocampista giallorosso è in testa alla classifica di specialità. Quattro assist, nessuno come lui in Serie A in questi primi 4 turni. La magia è partita nella gara contro il Sassuolo, quando Fonseca, recuperando Veretout in mediana, ha avanzato Pellegrini al centro del trio di suggeritori alle spalle di Dzeko. Risultato? Tre assist per Lorenzo, di cui uno da corner per Cristante. Perché nel suo repertorio, oltre all’imbucata (vedi i gol di Mkhitaryan e Kluivert), ci sono anche gli angoli e le punizioni. Il bis contro il Bologna, dove Pellegrini ha pennellato (stavolta su azione) per la testa di Dzeko il pallone del 2-1 al 94’, facendo esultare i tifosi giallorossi, ma anche i fantallenatori.


Il gruppo ritrovato. La Roma a cena blinda il suo futuro

CORRIERE DELLA SERA - Una cena «fusion» con le mogli, ma senza Fonseca, per festeggiare la vittoria di Bologna, ottenuta in dieci contro undici all’ultimo minuto. I giocatori della Roma hanno trovato il modo di confermare l’aria buona che si respira in questo momento in spogliatoio. [...]

Non c’è tempo, però, per festeggiare. Domani alle 19, all’Olimpico, contro l'Atalanta non ci sarà l’ex Gianluca Mancini, fermato dal giudice sportivo dopo l’espulsione di Bologna. Insieme a Faziogiocherà Juan Jesus. Smalling sta lavorando in gruppo e sarà di sicuro tra i convocati, ma non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Quasi sicuramente fuori anche Kluivert, uscito malconcio (ginocchio e polpaccio) dalla battaglia del Dall’Ara. Spazio a Zaniolo, mentre Spinazzola dovrebbe dare un po’ di riposo a Florenzi. Farà lo stacanovista, invece, Kolarov. Per Fonseca è insostituibile, come Dzeko.


Diritti tv, Mediapro si muove: quotazioni in rialzo. In via di definizione la proposta alla Lega

CORRIERE DELLA SERA - La deadline che la Lega di A ha fissato a bper il 30 settembre slitterà al 7 ottobre. Dopo che la scorsa settimana il presidente Miccichè e l’ad De Siervo erano volati a Barcellona per incontrare i vertici del colosso televisivo e visitarne le strutture, le quotazioni di Mediapro sembrano in rialzo. [...]

L’offerta per i diritti tv del triennio 2021/24 parte da un minimo di 1,150 miliardi a stagione (più 55 milioni per i diritti d’autore e 78 per i costi di produzione, con un totale di circa 1,3 miliardi l’anno). Restano da risolvere le ultime criticità legate alle garanzie bancarie e alle penali da versare nel caso in cui la Lega si sottragga all’impegno preso.


La Roma pensa al rinnovo di Kolarov

Una delle punte di diamante di questa Roma è, senza dubbio Aleksandar Kolarov. Nonostante l'età, il terzino giallorosso è un'imprescindibile della formazione di Fonseca, tanto che la società starebbe pensando ad un rinnovo contrattuale. Lo riferisce Il Corriere dello Sport. 


Roma-Atalanta, Kluivert verso la panchina a causa di una botta al polpaccio

Justin Kluivert, attaccante della Roma, ha rimediato una botta al polpaccio nel corso della gara contro il Bologna di domenica scorsa, vinta in extremis dai giallorossi. L'olandese, per precauzione, molto probabilmente si accomoderà in panchina domani sera, in occasione del match casalingo contro l'Atalanta. Al suo posto è pronto Zaniolo. 


Allenamento Roma, esercizi di attivazione e torello. Cetin lavoro individuale

La Roma si allena a Trigoria. In vista della partita con l'Atalanta, la squadra si prepara in campo: palestra e torello, per seguire esercizi tattici. Cetin prosegue il lavoro individuale. Nella quinta giornata di campionato assente Mancini causa squalifica, Under e Perotti non saranno disponibili, ma probabile esordio di Smalling.


Veretout: l'uomo in più di Fonseca, Nzonzi è solo un ricordo

(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - E’ trascorsa qualche ora dal boato e dal delirio di Bologna ma abbiamo ancora negli occhi la discesa vincente palla al piede di Veretout. Una sorta di carro armato che tagliando il campo ha deciso che in quel momento la Roma quella partita doveva provare a vincerla e visto che lui è uno che non guarda in faccia a niente ci ha messo lo zampino decisivo.

Arrivato a Roma quasi in sordina e non acclamatissimo dai tifosi, il centrocampista francese ex Fiorentina nelle prime apparizioni in giallorosso dopo l’infortunio del precampionato, si sta prendendo di prepotenza la scena. E se la sta prendendo a modo suo. Di forza, di potenza. Di sostanza. Come ama giocare a calcio. “Ho preso palla e sono andato verso la porta”. Semplicemente ha fatto questo Veretout a Bologna. Con tanti saluti a Nzonzi che giocava sempre palla al compagno più vicino senza prendersi mai la responsabilità di una giocata risolutiva per farsi ricordare. Tutti e due sono centrocampisti con nazionalità francese ma a vedere però le prime partite del nuovo 21 giallorosso tra i due c’è un abisso. Nzonzi è un tipo di giocatore compassato, riflessivo, lento nell’incedere, Veretout è tutt’altro. E’ irruento, propositivo, sfacciato, caratteriale. La differenza come tra il giorno e la notte.

La giocata di Bologna a più di qualcuno nel dopo partita ha ricordato le giocate di un belga molto amato da queste parti: un certo Radja Nainggolan. Rispetto al Ninja però, Veretout ha più regia palla al piede mentre il belga aveva e ha più gol nelle gambe. Almeno per ora però, perché se Jordan decidesse da oggi in poi di essere decisivo anche in zona gol allora si che ci troveremmo di fronte al nuovo punto fermo e idolo del centrocampo giallorosso.

Due anni fa quando Veretout arrivò a Firenze era quasi uno sconosciuto al grande calcio, giocava in Francia nel Saint-Etienne ma si sa che il campionato francese per mancanza di appeal (vince sempre e stravince il Psg da anni molti ormai) è poco seguito anche dalle tv italiane. Dopo due stagioni di alto livello in maglia viola però Veretout ha saputo cogliere l’occasione. L’arrivo a Roma è stato visto non come un punto di partenza ma come un punto di arrivo in una grande squadra per consacrarsi nel calcio italiano che conta.

L’ex viola è uno che in mediana sa fare tutto ed è già, per mister Fonseca, un imprescindibile. L’abbraccio che gli ha dedicato il mister portoghese a fine partita dopo l’impresa di Bologna sta lì a significarlo. Il gol di Bologna per i tabellini è di Dzeko, un po’ anche di Pellegrini ma in fin dei conti è quasi tutto di Veretout che ha fatto la cosa più difficile e per certi versi pazza nel momento della partita più importante. In quel momento ha pensato: “Io prendo palla e vado. Io questa partita la voglio vincere perché ce la meritiamo”. Ha pensato calcio in modo veloce, rapido e risolutivo. E chissà se a Steven Nzonzi (ora in terra turca al Galatasaray) in quel momento gli sono fischiate un pò le orecchie…


Conferenza stampa, Fonseca: "Smalling giocherà. Abbiamo studiato l'Atalanta e siamo preparati per fermarli" (Video)

Paulo Fonseca è in conferenza stampa. Nel consueto incontro con i giornalisti, il tecnico risponde alle domande alla vigilia della partita con l'Atalanta.

Che partita si aspetta domani?
"Ci aspettiamo una partita molto difficile, un avversario che ha caratteristiche specifiche, una squadra di lotta e aggressiva in difesa con avanti giocatori di qualità. Ci aspettiamo una partita combattuta".

Cresce l'entusiasmo, ma avvertite la necessità di tenere i piedi per terra?
Come ripeto sempre, l'importante è restare equilibrati, il passato non conta, pensiamo solo alla prossima partita e dobbiamo restare umili. E' troppo presto per essere euforici, c'è tanto da fare, da vincere e conquistare. Spero che la squadra resti con i piedi ben saldi a terra".

Il problema del razzismo, come va combattuto?
"Intanto devo dire che nelle nostre partite non ho assistito a episodi simili. Detto questo sono contrario, è un fenomeno che va combattuto ed estirpato dal calcio, sono favorevole a misure dirette a tal fine. Il calcio è uno sport che deve unire le persone, sono assolutamente contrario ad ogni forma di razzismo e favorevole ad ogni misura per eliminarlo definitivamente".

Dzeko e Kolarov due esempi per la squadra, cos'hanno di così speciale?
"Sono ovviamente due giocatori importanti per la nostra squadra, in questa fase in cui giochiamo tante partite vorrei farli riposare ma in questo momento non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente, sono due grandi professionisti, due atleti che curano la loro condizione fisica con professionalità e la squadra beneficia di tutto questo".

 

Dopo il derby ha cambiato qualcosa: cosa è successo tra un tempo e l'altro?
"Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato qualcosa dopo il derby, la dinamica poi è mutata e le cose sono andate per il verso giusto. Ma bisogna continuare a lavorare, ogni partita ha una storia a se, dobbiamo prepararci alla partita specifica. Ribadisco: umiltà e continuare a lavorare".

 

6 giocatori sempre mandati dal 1', tra questi Kluivert: è diverso dagli altri e ha bisogno di quel tipo di attaccante o domani potremmo vedere Zaniolo, Mkhitaryan e Pellegrini?
"Riguardo le scelte di domani, vedrete domani, farò qualche cambiamento. Ma tutti i giocatori sono importanti, nessuno è al di sopra della squadra faccio le scelte in funzione di ciò che è meglio per la squadra e in funzione della partita. La Roma deve essere in cima a tutti, fortunatamente in attacco ho possibilità di scegliere e ho opzione diverse".

 

Disse in passato che tra i centrocampisti Cristante aveva capito meglio il suo gioco. Hanno seguito una serie di buone partite da parte sua: cosa le piace di Cristante e perché lo ritiene così centrale per il suo gioco?
"In primo luogo è un giocatore intelligente, capisce quello che voglio per il suo ruolo. Poi è un giocatore coraggioso, per fare questo calcio vanno presi dei rischi. Dopodiché è forte dal punto di vista difensivo, forte nel controllo di palla, in interdizione e ha un buon passo. E' stato tra i più importanti per equilibrio e per i compiti che svolge. Lo considero un giocatore di estrema importanza".

 

Ora la Roma è un gruppo unito e compatto, ha lavorato su questo aspetto? Al suo arrivo ha avuto l'impressione di trovarsi davanti un gruppo poco unito?
"Il passato è il passato, non posso parlare di ciò che è successo quando non ero qui. Ho ravvisato dal primo giorno che però il gruppo era unito e forte. Sono cose che vengono fuori in maniera naturale, con il lavoro. Avere un gruppo forte e unito è un aspetto fondamentale per vincere qualcosa, ma direi che tutto si è svolto in modo naturale".

 

Smalling è pronto per giocare dal 1'?
"Le rispondo subito, Smalling giocherà".

 

Si è parlato di un Fonseca 'italianizzato', si sente così? Gli aggiustamenti tattici che ha fatto sono definitivi o si può tornare alla sua idea iniziale?
"Si, è un Fonseca 'italianizzato' (ride, ndr)... Ci tengo a dire che davvero il calcio italiano è diverso, obbliga ad essere elastici e malleabili. Ogni partita ha una storia a sè, chi viene qui e non ha questa elasticità si sbaglia di grosso. E' un calcio che ti porta a fare dei correttivi e chi pensa di giocare solo in un modo commette un grave errore. I miei principi restano: squadra propositiva che fa possesso palla e gioca nella metà campo avversaria".

 

Riguardo Pau Lopez, lo scorso anno la Roma ha avuto un problema con la porta, quest'anno un investimento importante per il portiere. Su cosa deve ancora migliorare? E se lo aspettava così pronto?
"Devo confessare che sui dettagli tecnici Marco Savorani è il più adatto a rispondere, ma quando l'abbiamo scelto abbiamo valutato le sue caratteristiche, non molti portieri fanno partire l'azione come lui, è equilibrato e aiuta la squadra nella costruzione delle azioni. Poi ci sono i gesti tecnici come la parata di Bologna. Anche Mirante e Fuzato lavorano per avere le loro chance e le avranno. Sono soddisfatto di Lopez, può avvalersi del lavoro di uno dei migliori preparatori al mondo. E mi sbilancio, può ancora migliorare".

 

L'Atalanta sfrutta molto gli esterni, come valuta questo aspetto? Chiederà maggior lavoro difensivo ai vostri esterni?
"L'Atalanta ha giocatori forti davanti. Gomez, Ilicic e Zapata sono giocatori fortissimi, dovremo stare attenti ai loro movimenti. Riguardo il lavoro degli esterni, tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva e a reagire nella zona di pressione. Non entro nei dettagli delle scelte strategiche, ma ogni partita ha una storia a sé e certe questioni dettano la nostra fase difensiva. Abbiamo studiato l'Atalanta e ci siamo preparati al meglio per fermarli".

 

Ha conquistato tutti, prima Petrachi, poi lo spogliatoio e l'ambiente. Domani affronta un allenatore che non è voluto venire alla Roma. Se le chiedesse 'che mi sono perso?', lei cosa risponderebbe?
"Sono certo che non mi farà questa domanda. Ma quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini. Lui ha fatto bene e ottenuto grandi risultati, difendiamo al meglio delle nostre possibilità le nostre squadre. Conta cosa faranno le squadre. Sicuramente avremo modo di parlarci, non lo conosco ancora, lo faremo sicuramente con rispetto e cordialità. Ma sono sicuro che non mi farà questa domanda".

 

Da allenatore in Serie A è imbattuto, chi l'ha voluta fortissimamente qui alla Roma?
"So bene che in questi momenti si generano aspettative ed euforia, ma sono contrario all'euforia, almeno in questa fase. E' giusto festeggiare quando si vince un trofeo, analizzo tutto con realismo. Abbiamo vinto 3 partite, siamo in crescita ma domani c'è una sfida diversa e difficile. Tengo fuori tutto il resto dal nostro gruppo di lavoro. La realtà dei fatti è questa, non abbiamo fatto nulla, è bello che la gente creda in noi ma bisogna fermarsi e affrontare la partita con realismo. E' una maratona e siamo solo all'inizio, abbiamo iniziato con il piede giusto ma non possiamo rilassarci nemmeno un momento. Siamo impegnati per fare in modo che non ci siano deviazioni da questa squadra. Sul mio arrivo, come è noto ho sempre trattato con il ds Petrachi e con Guido Fienga".