Toni: "Vedo problemi a centrocampo ed in difesa, ma per me la Roma è tra le prime quattro"

Luca Toni, ex attaccante della Roma e campione del mondo 2006, ha parlato ai microfoni di Tele Radio Stereo del mercato di Serie A e della compagine giallorossa:

Sul mercato in Serie A
Il mercato così lungo non è bello, dieci-venti giorni più corto sarebbe l’ideale perché i colpi si farebbero sempre negli ultimi giorni ma almeno gli ultimi arrivi avrebbero tempo per adattarsi. Mi incuriosisce molto l’arrivo di Alexis Sanchez: anche se magari non farà molti goal è uno in grado di saltare sempre l’uomo e creare superiorità numerica. A mio avviso l’Inter si è avvicinata più del Napoli alla Juventus“.

Sull’acquisto di Mkhitaryan
Dipende tutto da come sta. Roma ti da tanto ma ti toglie anche tanto essendo una piazza che vive di entusiasmo. Dovrà essere bravo lui. Io i problemi della Roma non li vedo davanti ma a centrocampo e in difesa“.

Sulla cessione di Schick in Germania
La piazza per ogni giocatore è fondamentale. Il problema di oggi è che consideriamo campioni dei giocatori prima che lo siano effettivamente. Roma non può aspettare perché deve tornare a lottare per lo scudetto. Io la colloco tra le prime quattro e se devi aspettare un giocatore due-tre anni vuol dire che giochi con uno in meno. Personalmente spenderei tanto per uno che ha dimostrato negli anni di essere forte e affidabile“.


Serie A, anticipi e posticipi fino alla 16ª giornata

La Lega di Serie A, tramite il proprio sito ufficiale, ha reso noti gli anticipi ed i posticipi fino alla 16esima giornata di campionato. La novità principale perl la Roma, rispetto la scorsa stagione, è il giocare prevalentemente la domenica pomeriggio. Anticpo di sabato 2 novembre alle 15 contro il Napoli, mentre a San Siro contro l'Inter si giocherà venerdì 6 dicembre alle 20:45.
Questa la lista completa:

3ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 14 Settembre 2019 ore 15:00
FIORENTINA - JUVENTUS
Sabato 14 Settembre 2019 ore 18:00
NAPOLI-SAMPDORIA
Sabato 14 Settembre 2019 ore 20:45
INTER-UDINESE
Domenica 15 settembre 2019 ore 12.30
GENOA – ATALANTA
Domenica 15 settembre 2019 ore 18.00
ROMA – SASSUOLO 

Domenica 15 settembre 2019 ore 20.45
HELLAS VERONA – MILAN
Lunedì 16 Settembre 2019 ore 20:45
TORINO-LECCE

4ª GIORNATA DI ANDATA

Venerdì 20 Settembre 2019 ore 20:45
CAGLIARI-GENOA
Sabato 21 Settembre 2019 ore 15:00
UDINESE-BRESCIA
Sabato 21 Settembre 2019 ore 18:00
JUVENTUS-HELLAS VERONA
Sabato 21 settembre 2019 ore 20.45
MILAN – INTER (*)
Domenica 22 settembre 2019 ore 12.30
SASSUOLO – SPAL
Domenica 22 settembre 2019 ore 18.00
ATALANTA – FIORENTINA
(°) Domenica 22 settembre 2019 ore 20.45
LAZIO – PARMA

5ª GIORNATA DI ANDATA

Martedì 24 Settembre 2019 ore 19:00
HELLAS VERONA-UDINESE
​Martedì 24 Settembre 2019 ore 21:00
BRESCIA-JUVENTUS
Mercoledì 25 settembre 2019 ore 19.00 R
ROMA – ATALANTA

Giovedì 26 Settembre 2019 ore 21:00
TORINO-MILAN

6ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 28 Settembre 2019 ore 15:00
JUVENTUS-SPAL
Sabato 28 Settembre 2019 ore 18:00
SAMPDORIA-INTER
Sabato 28 Settembre 2019 ore 20:45
SASSUOLO-ATALANTA
Domenica 29 settembre 2019 ore 12.30
NAPOLI – BRESCIA
Domenica 29 settembre 2019 ore 18.00
CAGLIARI – HELLAS VERONA
Domenica 29 settembre 2019 ore 20.45
MILAN – FIORENTINA
Lunedì 30 Settembre 2019 ore 20:45
PARMA-TORINO

7ª GIORNATA DI ANDATA

Venerdì 4 Ottobre 2019 ore 20:45
BRESCIA-SASSUOLO
Sabato 5 Ottobre 2019 ore 15:00
SPAL-PARMA
Sabato 5 Ottobre 2019 ore 18:00
HELLAS VERONA-SAMPDORIA
Sabato 5 Ottobre 2019 ore 20:45
GENOA-MILAN
Domenica 6 ottobre 2019 ore 12.30
FIORENTINA – UDINESE
Domenica 6 ottobre 2019 ore 18.00
TORINO – NAPOLI (°)
Domenica 6 ottobre 2019 ore 20.45
INTER – JUVENTUS (*)

8ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 19 Ottobre 2019 ore 15:00
LAZIO-ATALANTA
Sabato 19 Ottobre 2019 ore 18:00
NAPOLI-HELLAS
Sabato 19 Ottobre 2019 ore 20:45
JUVENTUS-BOLOGNA
Domenica 20 ottobre 2019 ore 12.30
SASSUOLO – INTER
Domenica 20 ottobre 2019 ore 18.00
PARMA – GENOA (°)
Domenica 20 ottobre 2019 ore 20.45
MILAN – LECCE
Lunedì 21 Ottobre 2019 ore 20:45
BRESCIA-FIORENTINA

9ª GIORNATA DI ANDATA

Venerdì 25 Ottobre 2019 ore 20:45
HELLAS VERONA – SASSUOLO
Sabato 26 Ottobre 2019 ore 15.00
LECCE – JUVENTUS 
Sabato 26 Ottobre 2019 ore 18.00
INTER – PARMA
Sabato 26 Ottobre 2019 ore 20.45
GENOA – BRESCIA
Domenica 27 ottobre 2019 ore 12.30
BOLOGNA – SAMPDORIA
Domenica 27 ottobre 2019 ore 18.00
ROMA – MILAN 

Domenica 27 ottobre 2019 ore 20.45
FIORENTINA – LAZIO

10ª GIORNATA DI ANDATA

Martedì 29 Ottobre 2019 ore 19:00
PARMA – HELLAS VERONA
Martedì 29 Ottobre 2019 ore 21:00
BRESCIA – INTER
Mercoledì 30 ottobre 2019 ore 19.00
NAPOLI – ATALANTA
Giovedì 31 Ottobre 2019 ore 21:00
MILAN-SPAL

11ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 2 Novembre 2019 ore 15:00
ROMA – NAPOLI
Sabato 2 Novembre 2019 ore 18:00
BOLOGNA - INTER
Sabato 2 Novembre 2019 ore 20:45
TORINO – JUVENTUS
Domenica 4 Novembre 2019 ore 20:45
SPAL-SAMPDORIA

12ª GIORNATA DI ANDATA

Venerdì 8 Novembre 2019 ore 20:45
SASSUOLO – BOLOGNA
Sabato 9 Novembre 2019 ore 15:00
BRESCIA – TORINO
Sabato 9 Novembre 2019 ore 18:00
INTER – HELLAS VERONA
Sabato 9 Novembre 2019 ore 20:45 
NAPOLI – GENOA

13ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 23 Novembre 2019 ore 15:00
ATALANTA – JUVENTUS
Sabato 23 Novembre 2019 ore 18:00
MILAN – NAPOLI
Sabato 23 Novembre 2019 ore 20:45
TORINO – INTER 
Lunedì 25 Novembre 2019 ore 20:45
SPAL - GENOA

14ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 30 Novembre 2019 ore 15:00
BRESCIA – ATALANTA
Sabato 30 Novembre 2019 ore 18:00
GENOA – TORINO
Sabato 30 Novembre 2019 ore 20:45
FIORENTINA – LECCE
Lunedì 2 Dicembre 2019 ore 20:45
CAGLIARI - SAMPDORIA

15ª GIORNATA DI ANDATA

Venerdì 6 Dicembre 2019 ore 20:45
INTER – ROMA
Sabato 7 Dicembre 2019 ore 15:00
 ATALANTA – HELLAS VERONA
Sabato 7 Dicembre 2019 ore 18:00
UDINESE – NAPOLI
Sabato 7 Dicembre 2019 ore 20:45
LAZIO – JUVENTUS

16ª GIORNATA DI ANDATA

Sabato 14 Dicembre 2019 ore 15:00
BRESCIA – LECCE
Sabato 14 Dicembre 2019 ore 18:00
NAPOLI – PARMA
Sabato 14 Dicembre 2019 ore 20:45
GENOA – SAMPDORIA
Lunedì 16 Dicembre 2019 ore 20:45
CAGLIARI – LAZIO


Kluivert: "Non dribblo più di continuo e doso le energie. Mi sento molto più completo"

Justin Kluivert, giocatore della Roma e della nazionale olandese, ha parlato dal ritiro degli Orange. Queste una parte della sua intervista per il sito ad.nl:

"Ajax? Ho visto tutte le partite dell’Ajax, sono stato così orgoglioso dei ragazzi. Hanno giocato bene, nessun altro team lo ha fatto tanto quanto loro. Certo a volte pensavo che avrei potuto giocare in quella squadra. Ma ho scelto la Roma consapevolmente. Quello che ho imparato all’Ajax in dieci anni posso ancora farlo, ma ora sono diventato molto più completo. Non dribblo continuamente, doso le energie nel modo giusto e ho una visione d’insieme migliore. Tatticamente sono cresciuto. Questo mi rende un calciatore migliore. La passata stagione? Spesso ho giocato solo venti o dieci minuti, in questa stagione ho iniziato entrambi i match di campionato nella formazione iniziale. Domenica mi è stato persino permesso di essere titolare contro la Lazio. La scorsa stagione non ho mai giocato sfide così importanti. Quindi sta andando tutto nella giusta direzione".


Il derby resta al palo

IL MESSAGGERO - TRANI - Il pareggio nel derby piace più a Fonseca che a Inzaghi. Con il risultato ormai in archivio, bisogna però ammettere: il punteggio è il più bugiardo che ci sia. L’1 a 1 è la sintesi misera del pomeriggio emozionante vissuto dal pubblico di uno stadio pieno a metà. La Lazio e la Roma, come fossero al luna park e non all’Olimpico, fanno il tiro al bersaglio: cinque i pali nel primo tempo (più sesto legno nella ripresa). Fanno rumore e discutere. Il match non è da over: c’è da chiedersi se è colpa dell’imprecisione dei giocatori e semplicemente del caso. Nessuno si diverte come avrebbe voluto.

 

GAP CONFERMATO -  La sfida è comunque rimasta in bilico fino all’ultimo respiro così come lo sarà il duello per il quarto posto che porta in Champions. Se lo giocheranno i biancocelesti e i giallorossi fino al 24 maggio. Inzaghi non festeggia. Nemmeno Fonseca, però. Perché il pareggio nel derby non sposta niente. La situazione è quella di prima.La Lazio rallenta in classifica, ma resta sopra alla Roma. Che, con il secondo punto di fila, ancora non corre. E’ in rodaggio. I biancocelesti giocano meglio, creano e concludono: 23 tiri a 11. Davanti a Pau Lopez, però, sprecano. Ecco perché non vincono. I giallorossi, invece, confermano la fragilità nella fase di non possesso palla. Restano in partita con il carattere. E la qualità di qualche interprete. Non ce l’hanno solo Milinkovic, Luis Alberto e Correa. A loro replicano Zaniolo, imprendibile quando parte coast to coast, Pellegrini e anche Cristante. Il terreno dell’Olimpico, bagnato dalla pioggia del pomeriggio, diventa presto il flipper dei tiratori scelti. La Lazio vuole il successo, la Roma pure. Stesse intenzioni, identiche conclusioni. Suonano cinque volte ipali, addirittura interni.Vanno vicinissimi al gol, sullo 0 a 0, Leiva e Zaniolo, e sull’0-1, Immobile, Correa e ancora Zaniolo. L’unico a inquadrare la porta, spiazzando Strakosha, è Kolarov. L’ex trasforma il rigore del vantaggio. Guida punisce Milinkovic che interrompe con il braccio il cross di Dzeko.

 

COPIONE RISPETTATO - Il lavoro di Fonseca, quello dell’ultima settimana, evapora durante il riscaldamento: Zappacosta si ferma (polpaccio) e lascia il posto a Kluivert, con Florenzi che torna a fare terzino destro. La Roma riparte dal pari con il Genoa e l’unica novità è Manciniaccanto a Fazio per l’esclusione di Jesus. Anche Inzaghi conferma per dieci-undicesimi la squadra del debutto in campionato: Leiva per Parolo. Più saggezza,meno dinamismo. È lì che i giallorossi si possono prendere il derby, anche perché Dzeko e soprattutto Zaniolo sanno come oscurarlo. Ma l’atteggiamento è meno spregiudicato del solito, il baricentro del 4-2-3-1 è più basso e diminuisce il pressing. Passo indietro del debuttante per non rischiare l’imbarcata contro lo specialista. La Romapiù prudente perde, però, il suo nuovo stile. Così attacca di meno, sfruttando palla al piede ogni ripartenza a sua disposizione. Non ne approfitta mai Kluivert, meglio Zaniolo e Florenzi. La difesa sbanda lo stesso. E’ da aggiornare. Nei singoli e nei movimenti. La Lazio c’è, anche se non trova la forza della giocata per il ko. Milinkovic si fa perdonare: ruba il pallone a Kolarov. Da lì nasce il pari: assist di Immobile per Luis Alberto azzerato fino a quel momento da Pellegrini. Correa si pappa il 2-1. Inzaghi fa arrabbiare Lotito in tribuna: Parolo per Milinkovic. Ma la mossa sta per decidere il derby: traversa del centrocampista. Debutta Jony che, dentro per Lulic, va al cross. Ma la palla ha superato la linea: gol di Lazzari annullato. Fonseca ha già tolto Under, mai in partita, e messo Pastore. Poi Santon per Zaniolo con Florenzi alto e sostituto con l’esordiente Diawara nel finale. Finale è modesto. Non da big. Questo, del resto, è il derby da quarto posto.

 

 


Derby, Capitale in “ostaggio” cori e insulti prima del match

IL MESSAGGERO - MARANI, MOZZETTI- Mezza città bloccata, 1.500 agenti, carabinieri e vigili schierati, idranti, blindati, pattuglie a cavallo, l’elicottero della polizia che si alza in cielo. Il Derby ad alta tensione tra Lazio e Roma dopo l’omicidio e i funerali vietati di Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, capo ultras degli Irriducibili, si conclude senza i temuti scontri,ma ancora una volta la Capitale paga un tributo “straordinario” in quanto a spiegamento di risorse. Ieri l’area attorno all’Olimpico appariva militarizzata. Strade chiuse, auto rimosse, bus deviati: a Ponte Milvio i residenti si sono barricati in casa e proprio in un ristorante sul piazzale ha pranzato ieri RitaCorazza, la moglie di “Diabolik”, con le figlie Giorgia e Ginevra. Sedute ai tavoli di uno dei locali,nella piazza “regno” di Piscitelli. Mentre fuori si radunavano i tifosi biancocelesti, birra a fiumi e cori. Non è mancato il gruppo che intona indisturbato l’odioso e razzista refrain: «Romanista ebreo», condito da saluti romani. Non c’è stato però l’annunciato corteo degli Irriducibili dal piazzale fino all’ingresso della Nord. Prima della partita, vicino allo stadio, è stato aggredito con una bottigliata alla testa un cittadino bengalese, ma l’episodio non sembrerebbe riconducibile ai gruppi organizzati del tifo. Le donne di Piscitelli hanno raggiunto la Curva a piedi. Al fianco di Rita, anche lui con la maglia nera con gli occhi del “Diablo”, c’era Fabrizio Fabietti, non un tifoso, ma amico del capo ultras, già in carcere per traffico di droga. Tra insulti e petardi esplosi, a separare le tifoserie fuori lo stadio,c’erano le autorità, attente a non restare isolate, bersaglio di vendette in stile “Acab”. Presidiata anche la sede del commissariato Ponte Milvio. Sugli spalti della Nord, intanto, l’omaggio a Piscitelli: la maxi coreografia accompagnata da una frase di “Fenomeno” di Califano. I romanisti hanno rinunciato alla loro e nella Sud sono apparsi due striscioni per ricordare“Diabolik”.

IL POST PARTITA  - Il pareggio,poi tutti a casa. Ma sul finale si è sfiorato il contatto tra le tifoserie: circa 60 romanisti incappucciati, bastoni in mano, hanno raggiunto via Flaminia, urlando «laziale dove sei?». Il gruppo di Fedayn ha poi invertito la rotta verso piazza Mancini. Controlli fino a tarda sera nel timore di agguati isolati. Angela, la sorella di Diabolik, ha ringraziato il prefetto e la Digos per il lavoro svolto.


Kolarov, in serbo gol e gaffe

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Viste le premesse, cioè quanto accaduto una settimana prima sempre allo stadio Olimpico contro il Genoa, era fondamentale per la Roma non perdere il derby. Perché, in primis, c’era bisogno di recuperare una massiccia dose di autostima dopo la delusione dell’esordio. Che aveva generato in città una serie infinita di punti interrogativi, con protagonisti nuovi e vecchi e, soprattutto, con Paulo Fonseca nel mirino. Reo, secondo tanti tifosi, di non aver capito come giocare la partita contro l’ex Andreazzoli o, per peggio dire, di non aver ancora capito come ci si deve muovere in Italia. C’era bisogno, per la Roma e pure per il portoghese, di una partita da archiviare senza lacrime, anche pensando alla sosta che accompagnerà il campionato per due settimane. E, si sa, due settimane possono essere lunghissime, pesantissime se alle spalle non hai un risultato positivo. Figuriamoci dopo un derby. E’ finita con una doppia sorpresa in serbo di Kolarov, una bella e un’altra brutta; con un pareggio che per la Roma sa tanto di brodino ma che, se non altro, le consente di non prendere dopo appena due giornate la strada sbagliata, di scrollarsi di dosso un po’ di paure e di organizzarsi al meglio, anche sotto l’aspetto dell’organico, per la prossima partita contro il Sassuolo.

BENE E MALE-  La Sagra del Palo è stata inaugurata dalla Lazio, ma la Roma, anzi Zaniolo non è rimasto a guardare. Un palo più bello dell’altro e un gol su calcio di rigore, nel primo tempo. Quello conquistato da Dzeko e trasformato in vantaggio della Roma dall’ex Kolarov, proprio sotto la Nord. Una Roma ancora un po’ sbadata nella fase difensiva, ma non esattamente come era capitato contro il Genoa. Passi in avanti almeno sul piano numerico, con la Roma avanti e la porta di Pau Lopez inviolata all’intervallo. Già, il vantaggio di Kolarov: tiro dal dischetto impeccabile, palla da una parte e Strakosha dall’altra. E una prestazione tosta, contro il temuto Lazzari. Ecco perché tutto ti saresti aspettato, anche se nello scorrimento di una partita un po’ pazza, tranne che dover annotare un errore banale, vistoso del serbo (meno brillante nella ripresa, giusto dirlo) nell’azione che ha portato alla rete di Luis Alberto. Fidandosi un po’ troppo di se stesso, e senza tenere nel giusto conto la tigna del connazionale Milinkovic, Kolarov, lì sotto la Tevere, si è fatto portare via il pallone dai piedi in maniera infantile favorendo la ripartenza a campo aperto della Lazio. A quel punto, un tocco qui un altro là e pallone a Luis Alberto per il pareggio laziale. Per l’ex Kolarov un errore solo, probabilmente, ma pesantissimo. Capita, ma sarebbe sempre meglio che non capitasse. Anche perché in Casa Roma sono in parecchi ad avere il vizietto di giocherellare in maniera inutile, leziosa con il pallone. Tanto è vero che molte delle occasioni che la Lazio ha avuto per far male a Pau Lopez sono state originate da errori in uscita degli uomini di Paulo Fonseca, in panchina con un impeccabile completo chiaro da serata romantica a Capri.


Fonseca un pari, aspettando Kalinic «Vedrete: sarà una grande stagione»

IL MESSAGGERO - È stato il primo di derby di Roma per Paulo Fonseca. Dirigenti e calciatori gli avevano spiegato l’atmosfera che si provava in campo,ma a parole non è stato facile rendere l’idea.Poi è arrivato il momento di fare sul serio: «È un privilegio averne fatto parte, i tifosi sono stati deliziati dalle due squadre che si sono rispettate e hanno creato tantissime occasioni da gol. È stato un inno al calcio». Ciò che colpisce di Paulo è la sua serenità e pacatezzanell’affrontare le situazioni, sia in campo che fuori. I due punti conquistati in due partite non lo preoccupano perché è consapevole di essere solo all’inizio di un lungo percorso: «Abbiamo affrontato due squadre forti e restiamo imbattuti,saràuna grande stagione. Sul piano difensivo, al dispetto delle occasioni create dalla Lazio, la squadra ha fatto bene. A me piace di più quando riusciamo a gestire la palla per controllare la partita, ma sono state buone le giocate in profondità». C’è tanto lavoro da fare specialmente con i nuovi che faticano a trovare spazio: «L’infortunio di Zappacosta ci ha costretto a cambiare la nostra strategia. La costruzione a tre della Lazio ci ha fatto abbassare e gli esterni ci hanno messo in difficoltà soprattutto sul corridoio destro dove ci hanno superato spesso. Abbiamo sofferto più del dovuto,non siamo riusciti a gestire al meglio il possesso palla e quindi a difenderci nelmodo corretto».

 

ECCO IL RINFORZO - Fonseca si tiene alla larga dal mercato, dell’argomento ne parla il ds Petrachi: «Assurdo che sia aperto alla seconda giornata di campionato. Il problema è che le regole le fa chi non ha mai giocato a calcio, non capiscono il sentimento, l’ansia di un calciatore che deve trasferirsi. Mi arrivano 200 messaggi per propormi giocatori a 48 ore dalla fine del mercato. Bisogna capire la follia di ciò che facciamo». L’ultimo acquisto in casa Roma è Nikola Kalinic sbarcato ieri sera nella Capitale. L’attaccante dell’Atletico Madrid è arrivato in prestito con diritto di riscatto, operazione da 9 milioni. Trattativa che si è conclusa dopo l’ok del Lipsia a prelevare Schick: prestito con diritto di riscatto a 28 milioni. Quasi sfumato Vital, la Roma non è disposta a spendere 10 milioni. Petrachi ha virato su Idrissi dell’AZ Alkmaar, sui cui peròc’è anche il Torino di Cairo.

LA COSTA RISPONDE -  I cori per nulla eleganti dei tifosi della Lazio contro Francesca Costa(«La mamma di Zaniolo è una p…»), hanno provocato la reazione della diretta interessata che su Instagram ha scritto: «Agli insulti cantati da individui così educati, di cui le madri saranno orgogliose, tu hai risposto sul campo nel miglior modo possibile. E la mamma di Zaniolo è così orgogliosa di essere tua mamma che non serve dire altro». Orgoglioso della sua prestazione, invece, è Gianluca Mancini che ha scalzato Juan Jesus dopo il disastro di Roma-Genoa: «È stata una partita tosta, abbiamo preso dei pali, ma la Lazio è più rodata di noi. Il derby è arrivato alla seconda giornata di campionato, dovremo entrare in condizione e migliorare le cose che ci chiede il tecnico».


Partita di fine estate, spalti semivuoti e pubblico in infradito

IL MESSAGGERO - CASSETTA - Un derby così presto non c’era mai stato. Ha preso tutti un po’ in contropiede. Tanto che qualcuno è arrivato direttamente dalle vacanze al mare con tanto di infradito. Altri, invece, non hanno rinunciato all’ultimo giorno di sole. Chissà che non abbia inciso il diktat famigliare: si resta in villeggiatura. E il colpo d’occhio, seppur bello, dell’Olimpico non ha lasciato molti dubbi su questa tesi. Spazi vuoti in tribuna Tevere e in Monte Mario. In Sud un distinto è rimasto addirittura chiuso: invenduto. Zeppi, invece, i distinti e la curva nord. Effetti di una stracittadina alla seconda giornata di campionato. Conseguenze anche degli umori con cui le squadre arrivavano alla partita. La Lazio sulle ali dell’entusiasmo dopo il 3-0 alla Samp in trasferta. La Roma con tanti dubbi dopo il pareggio rocambolesco con il Genoa in casa e il debutto di Fonseca. I biancocelesti, anche secondo i bookmakers, erano i favoriti. Un’etichetta che Inzaghi alla vigilia aveva respinto, forse scaramanticamente, ma l’andamento della gara ha rispecchiato valori delle quote. Il dato dei legni colpiti salta all’occhio. Sei in totale: quattro per i ragazzi di Inzaghi, due per quelli di Fonseca. Insomma, il derby dello “scampato pericolo” per i tifosi della Roma. Quello dell’occasione mancata, che lascia un po’ di amaro in bocca, per quelli della Lazio. Nell’ambiente biancoceleste c’era la consapevolezza di essere più forti dei giallorossi, ma si sa ogni derby che si rispetti ha i suoi rituali. Guai quindi anche solo a pensarlo. I romanisti un po’ tanto preoccupati per una squadra senza certezze. Eh già perché è stato anche il primo derby senza Tottie De Rossi, due rivali storici per i laziali, due idoli a cui aggrapparsi per i romanisti. Florenzi non ha ancora lo spessore per poter essere il romano da derby.

 

TIFO - Silenzio per tutto il primo tempo da parte della curva nord. Un modo per commemorare Diabolik. Dedicata a lui l’immensa scenografia. Due striscioni da parte della Sud a salutare il rivale-amico. Poi tifo indiavolato. Nel secondo tempo ruoli quasi invertiti con i laziali che ruggiscono cori rimasti in gola per troppo tempo. Un boato al gol del pari. Scendono, invece, i decibel giallorossi. Una Sud più sopita. Niente sfottò. Solo canti per le due rispettive squadre. Unica deroga gli insulti a Zaniolo da parte dei tifosi biancocelesti, dopo il pestone pericoloso ai danni di Luiz Felipe. Insomma è stato un derby un po’ atipico. Più bello o meno bello? No, diverso. Il derby d’estate è anche questo. Tante le novità a livello logistico. Oltre ai nuovi impianti audio e luci, chi ha assistito al match dalla Monte Mario, entrando, ha potuto ammirare le esibizioni degli atleti della Lazio Pallavolo e scattare una foto ricordo con i trofei vinti dalla Lazio, esposti per l’occasione.


Zappacosta ko: torna l'incubo infortuni

IL TEMPO - BIAFORA - Siamo soltanto alla seconda partita ufficiale della stagione ma sono già tre gli infortuni muscolari occorsi a giocatori della Roma. Dopo gli stop di Spinazzola e Perotti, l’ultimo a fermarsi, a pochi minuti dal fischio d’inizio del derby contro la Lazio, è stato Zappacosta, che ha accusato un risentimento al polpaccio della gamba sinistra. Per capire quanto dovrà stare fermo il terzino destro, sostituito nella formazione titolare da Kluivert, bisognerà attendere gli esami strumentali a cui si sottoporrà domani, giorno in cui riprenderanno gli allenamenti a Trigoria: sarà la prima seduta di Kalinic (fuori dal giro della Croazia). Sospiro di sollievo per Zaniolo, che ha accusato dei semplici crampi e partirà regolarmente per gli impegni con l’Italia Under 21. Fonseca, che spera di recuperare Spinazzola durante la sosta, avrà due settimane di tempo per correggere gli errori visti contro Genoa e Lazio, ma dovrà fare a meno di dodici giocatori convocati dalle rispettive nazionali.


Lady Zaniolo insultata: lei risponde

IL TEMPO - BIAFORA - Una delle pochissime note stonate della sfida tra Roma e Lazio sono stati i cori insultanti rivolti alla madre di Zaniolo, intonati sia nel pre-partita che dopo un fallo da ammonizione commesso a metà campo dal figlio Nicolò, e la conseguente risposta del classe 1999, che ha replicato con un gestaccio rivolto alla Tevere. Al termine della gara è arrivata su Instagramla reazione di Francesca Costa, mamma del giovane giallorosso: “Agli insulti cantati da individui così educati le cui madri saranno orgogliose di loro, tu hai risposto… Sul campo nel miglior modo possibile, uomo partita Sky. E la mamma di Zaniolo è così orgogliosa di essere tua mamma che non serve dire altro. Avanti così, tu sei vita”. Nessuna replica social di Zaniolo, che ha postato soltanto dei cuori sotto il post della madre e una frase dell’inno di Fiorini sul proprio profilo.


Fonseca: "Abbiamo dato la vita"

IL TEMPO - BIAFORA - Il debutto nel derby, nonostante il pareggio finale, ha lasciato moderatamente soddisfatto Fonseca. Il tecnico quarantaseienne è apparso sereno per la prestazione della sua Roma, in una partita che ha visto numerose occasioni per entrambe le squadre, ed è convinto che i suoi ragazzi abbiano dato il massimo sul campo: “Per chi ama il calcio è stata una partita straordinaria, un vero privilegio parteciparvi. Le due squadre si sono rispettate, hanno creato tantissime occasioni da gol e grande spettacolo. Abbiamo lasciato qualche anno di vita in campo, è stata una bella sfida e un inno al calcio. Non è il risultato che volevamo ma abbiamo affrontato una squadra forte che si è dimostrata tale”. Ovviamente il tecnico portoghese, elettrizzato per l’atmosfera dello Stadio Olimpico, non può non riconoscere che ci siano alcune situazioni tattiche da sistemare: “In alcuni momenti siamo stati obbligati ad abbassare le nostre linee per merito della Lazio quindi Dzeko è rimasto più isolato nella nostra uscita palla. Loro ci hanno creato più problemi sulla fascia sinistra. Nel pressing non siamo stati sempre efficaci ma non è facile pressare una squadra che imposta sempre a tre. Abbiamo optato per restare un po’ più compatti, l’infortunio di Zappacosta ci ha obbligato a ripensare ad alcune cose”. Fonseca, che ha fatto chiaramente intendere come il mercato sia ancora aperto, ha voluto però evidenziare anche i progressi visti rispetto al match con il Genoa della scorsa settimana: “Abbiamo migliorato la fase difensiva, la squadra è stata più compatta, abbiamo cercato di correggere qualcosa, come chiede il campionato italiano che è molto esigente. Mi è piaciuto come la squadra si è comportata centralmente e come ha gestito le giocate in profondità. Mercato? Ci stiamo lavorando e contiamo che ci siano novità da qui alla fine”. Nulla da recriminare anche nelle parole di Mancini: “E’ stato un derby giocato a viso aperto, faceva molto caldo. Non abbiamo mai pensato di perdere, perché loro hanno preso dei pali ma anche noi. Ogni volta che andavamo su avevo la sensazione che potevamo segnare. La condizione era quella che era e l’importante era non perdere e ci siamo riusciti. Al ritorno dalle nazionali la rivedremo e cercheremo di migliorare in tante cose. Siamo all’inizio e dobbiamo farlo per fare un’ottima stagione”. Anche capitan Florenzi è contento dello spirito dimostrato dalla squadra: “Ripartiamo da questo gruppo che ha lottato in campo con orgoglio e da chi dagli spalti ci ha sostenuto con passione. Tutti assieme per riportare il nome di Roma in alto”.


Roma, doppio colpo finale: presi Kalinic e Mkhitaryan

IL TEMPO - BIAFORA - Esce Schick, entrano Kalinic e Mkhitaryan. Sono queste le operazioni portate a termine dalla Roma nel penultimo giorno di mercato, oltre all'acquisto
di Plesnierowiez, difensore del Lech Poznan che si aggregherà alla Primavera. Il ds Petrachi ieri, poco dopo il triplice fischio del derby, ha trovato un accordo con il Lipsia per la cessione dell'attaccante ceco in prestito oneroso con diritto di riscatto a 28 milioni. Al suo posto arriva in giallorosso Kalinic dell'Aletico Madrid, sbarcato ieri sera a Fiumicino
alle 23.45. Effettuata la doppia trattativa relativa al centravanti di riserva, gli sforzi della Roma si concentreranno completamente sull’esterno d'attacco. Sfumata definitivamente la
possibilità di arrivare a Mateus Vital del Corinthians, Petrachi è riuscito in extremis a prendere in prestito con diritto di riscatto (stessa formula di Kalinic) il fantasista armeno Mkhitaryandall'Arsenal. Il classe 1989, salvo intoppi finali sbarcherà e sosterrà le visite mediche subito dopo Kalinic. In uscita si cercherà poi di piazzare Gonalons, sondato dal Granada e dallo Strasburgo, e Bianda. Santon è invece destinato a restare.