Ancora dubbi in difesa. Diawara e Veretout vanno a caccia di un posto

GAZZETTA DELLO SPORT - Prove di difesa a Trigoria. Ieri Fonseca ha ritrovato la squadra dopo il pareggio con il Genoa, sottolineando le cose che sono andate bene (in fase offensiva) e quelle che invece non hanno funzionato, tra difesa e centrocampo. Juan Jesus, sui social, ha parlato di «critiche giuste», aggiungendo che il «lavoro, lavoro, lavoro» è l’unico modo per uscirne. Il tecnico è dello stesso avviso, ma adesso deve valutare se dare ancora fiducia al brasiliano e a Fazio oppure buttare nella mischia, dal primo minuto, Mancini. (...) Pronto lo è Zappacosta, che domenica dovrebbe giocare a destra, con Kolarov dall’altra parte e Florenzi avanzato a sinistra sulla linea dei trequartisti. A destra ci sarà Ünder, al centro Zaniolo, che ieri si è allenato in gruppo nonostante domenica avesse lasciato l’Olimpico zoppicando e con una vistosa fasciatura. In attacco, neppure a dirlo, ci sarà Dzeko, in porta Pau Lopez, a centrocampo sulla carta Pellegrini e Cristante, anche se Diawara e Veretout scalpitano per avere un’occasione. (...)


L'addio di Schick, perché ha fallito con la Roma?

GAZZETTA DELLO SPORT - L’ufficialità ancora non c’è, ma il suo addio è praticamente fatto. Dopo due stagioni colme di amarezze Patrick Schick lascia la Roma. È stato l’acquisto più caro della storia giallorossa (42,5 milioni di euro), forse anche la delusione più grande. (...) Ha fallito sotto il profilo della personalità e del carattere, bocciato di fatto da tre allenatori: Di Francesco prima, Ranieri poi e infine Fonsecaadesso. I mezzi tecnici restano alti, la voglia e la fame agonistica molto di meno. Probabilmente in una piazza meno esigente può tornare a brillare. (...)


Defrel prende tempo per il si ai blucerchiati, Ferrero ottimista

GAZZETTA DELLO SPORT - La Sampdoria rimane alla finestra, ma non potrò aspettare la decisione di Gregoire Defrelall’infinito. Secondo il presidente Massimo Ferrero, che ostenta ottimismo, «dobbiamo essere fiduciosi, perché ci darà l’ok domani (oggi. n.d.r.). Essendo lui un grande giocatore, ha tante richieste». Il francese, già in blucerchiato nella passata stagione è in testa alla lista degli obiettivi blucerchiati. C’era un accordo fra Samp e Roma per un prestito con obbligo di riscatto, pagabile sfruttando anche il credito che il club genovese vanta con i giallorossi nell’operazione che aveva portato Schick nella capitale. Ma ieri Defrel, protagonista positivo dell’ultimo campionato blucerchiato, ha preso ancora tempo. Fra le pretendenti ha anche Sassuolo e Cagliari, oltre alla voce di un interessamento pure del Bologna. (...)


Florenzi e De Rossi ancora insieme: con gli esports

GAZZETTA DELLO SPORT - «La competizione e la voglia di vincere sono simili a quelli di una partita di A», dice parlando degli esports Alessandro Florenzi, che sa di cosa parla visto che di quelle partite ne ha giocate 214. Contando anche quelle di Daniele De Rossi si arriva a 673, un patrimonio calcistico che decide di investire in una nuova frontiera competitiva: i due ex compagni della Roma hanno acquistato delle quote dei Mkers, team italiano tra i più importanti in Europa nell’ambito dei videogames competitivi. Sport vero e sport virtuale sono mondi in collisione già da un po’ anche in Italia, seguendo l’esempio di quanto accade all’estero i nostri club hanno creato una divisione esports(Samp e Roma prime, ma anche Cagliari, Parma, Bologna, Empoli…) però è la prima volta che due italiani si tuffano in un investimento del genere. (...) Sotto questo punto di vista i Mkers di De Rossie Florenzi sono un signor inizio: un team giovane ma che ha già vinto un po’, con sponsor (Armani Exchange) e giocatori (Lev Vinken per Fifa o il fortissimo coreano Classic, appena ingaggiato per Starcraft II) di punta. E già un certo legame giallorosso: Daniele «IcePrinsipe» Paolucci, top player di Fifa, ha un passato nelle giovanili della Roma e giocava a centrocampo insieme a Lorenzo Pellegrini. De Rossi è entusiasta dell’investimento: «I pro players sono già idoli, negli Stati Uniti riempiono i palazzetti e magari un giorno sarà così pure da noi». Paolo Cisaria, Ceo del team, sulla stessa linea: «L’operazione dimostra quanto gli esports si avvicinino agli altri sport in termini di mercato, notorietà e appeal. Spero sia un contributo utile non solo per noi ma per tutto il sistema esportivo italiano». 


Derby a tutta velocità

MESSAGGERO - Quella che verrà sarà la stagione in cui Cengiz Under cercherà la definitiva consacrazione. Un attaccante come il turco è destinato ad arrivare in doppia cifra grazie al gioco offensivo di Paulo Fonseca che gli permette di saltare l’uomo, inserirsi e scagliare il tiro dalla distanza. Simone Inzaghi sta preparando Radu, Lulic e Acerbi sia alle incursioni sulla destra che alle finte di sinistro utili a saltare l’uomo e ad accentrarsi per scagliare un tiro potente. Ed è proprio di queste caratteristiche che si è innamorato Fonseca sin dal primo istante che lo ha allenato. Pallotta il 15 agosto ha ufficializzato il rinnovo del contratto fino al 2023, anche perché il valore del turco quest’anno potrebbe salire alle stelle rappresentando così una plusvalenza in ottica di una futura cessione. Trattare Under come una scommessa ormai non ha più senso. Gli infortuni gli hanno rovinato la seconda parte della scorsa stagione lasciandolo in infermeria per più di tre mesi a causa di ripetuti problemi muscolari. Con Claudio Ranieri in panchina il gol non è mai arrivato e non ha mai giocato per più di 65 minuti. Ma oggi Under è un calciatore nuovo pronto a essere sotto le luci della ribalta a soli 22 anni.


Ora Pellegrini vuole riportare in alto la Roma: dedica pronta per Camilla

GAZZETTA DELLO SPORT - Il derby della scorsa stagione gli spalancò le porte della Roma, quello di domenica può dargli la definitiva consacrazione. Di certo c’è che Lorenzo Pellegrini lo vivrà in modo particolare, non fosse altro perché da sempre li vive così, lui che è romano e romanista. Tifoso, verrebbe da dire, anche se poi nel professionismo il senso del tifo si annacqua strada facendo. Non per Lorenzo, però, che lo è rimasto e che vuole subito contribuire a rimettere sulla retta via la Roma. (...) Che poi Lorenzo abbia un rapporto particolare con i derby lo dimostrano anche i numeri. Con la Primavera l’ha quasi maledetto, viste le tante amarezze vissute (cinque sconfitte in sette sfide, con un solo successo personale), con la prima squadra l’ha invece benedetto. Perché il primo della sua storia lo ha di fatto consacrato nell’olimpo giallorosso. Già, era il 29 settembre scorso e Di Francesco aveva appena cambiato modulo alla sua Roma, trasformando il 4-3-3 in 4-2-3-1 per mettere più a suo agio Pastore ed avvicinare un giocatore a Dzeko, in modo da farlo sentire meno solo. Sulla carta doveva essere proprio il derby di Pastore, alla fine è stato quello di Pellegrini. (...)  In caso dovesse andare bene la sfida di domenica, Pellegrini avrebbe anche la dedica già pronta, visto che il 15 agosto scorso è diventato papà per la prima volta della piccola Camilla. Insomma, non è difficile pensare che se dovesse segnare un gol, fare un assist decisivo o anche solo portare a casa la vittoria, il primo pensiero sarebbe proprio per la figlioletta. (...) Domenica, dunque, Lorenzo vuole cercare di riequilibrare i conti, possibilmente con una vittoria. In questi giorni Fonseca deciderà poi dove schierarlo, se mediano davanti alla difesa come contro il Genoa o magari trequartista centrale, alle spalle di Edin Dzeko. Già, perché la possibilità di vederlo anche alto contro la Lazio ci può stare, considerando pure che il tecnico portoghese sembra intenzionato a buttare dentro uno tra Diawara e Veretout in mezzo al campo per dare maggiore equilibrio alla squadra. Perché lì serve e perché la Lazio ha maggiore densità (e uomini) in mezzo al campo ed allora può essere più utile un combattente o un giocatore muscolare, piuttosto che un palleggiatore. (...)


Si va verso i 40mila spettatori. Sicurezza: quasi 2000 uomini

GAZZETTA DELLO SPORT - Se domenica pomeriggio ci saranno coreografie, ed eventualmente con quale tema, è top secret, perché la legge del derby impone questo da sempre. Ma Lazio-Roma comincia davvero ad entrare nelle pieghe della città: la curva Sud centrale è in esaurimento, sono rimasti invece pochi posti negli spicchi laterali, la prevendita in casa Lazio procede spedita e a quattro giorni dalla partita è quasi scontato che alla fine si superi quota 40mila spettatori. (...) L’allerta per il derby è ovviamente alta, come del resto sempre quando nella Capitale si gioca la stracittadina. Questa volta, però, c’è anche un po’ di preoccupazione maggiore, anche per la recente morte del capo storico della tifoseria biancoceleste, Fabrizio Piscitelli. Le forse di polizia temono pericolose alleanze tra le parti calde delle due tifoserie proprio contro le forze dell’ordine. E proprio per Diabolik (come era soprannominato Piscitelli, il capo degli Irriducibili) è quasi certo che ci sarà un omaggio da parte di entrambe le tifoserie. Sicuramente da parte di quella biancoceleste, probabilmente anche da quella giallorossa. A presiedere la sicurezza interna ed esterna allo stadio Olimpico domenica ci saranno comunque circa 800 steward e un migliaio di uomini delle forze dell’ordine. (...)


Settembre giallorosso, ma nel 52 Coppa Messaggero biancoceleste

MESSAGGERO - BUFFONI - Si ricomincia dal gol di Cataldi e dall'apoteosi laziale per il 3-0 inflitto alla Roma. Era il 2 marzo e il cappotto contribuì notevolmente all'esonero di Di Francesco, cacciato ufficialmente il 7 marzo all'indomani dell'eliminazione dei giallorossi dagli ottavi di Champions per mano del Porto. Al suo posto arrivò Ranieri, che guidò la Roma a chiudere l'ultima stagione delle Bandiere.

ANNO ZERO - Quello di domenica, infatti, dopo 26 anni sarà il primo derby romanista senza Totti&De Rossi. Un anno zero anche per la stracittadina che sarà quella di campionato più precoce di sempre. Il record precedente era datato 2013: il 22 settembre vinse la Roma dell'esordiente Garcia per 2-0. I gol di Balzaretti e di Ljaic su rigore ridiedero ossigeno a una Sud asfissiata dalla finale di coppa Italia persa quattro mesi prima. Anche lo scorso anno il derby di andata si disputò a settembre, sabato 29, e lo vinse ancora la squadra giallorossa per 3-1: al vantaggio di tacco di Pellegrini allo scadere del primo tempo, replicò nella ripresa Immobile spietato a sfruttare un'indecisione di Fazio, poi Kolarov su punizione e lo stesso Fazio di testa fissarono il punteggio. Ma i due precedenti di campionato non sono gli unici derby disputati nel mese in cui finisce l'estate: se ne contano 12, con 9 vittorie della Roma, 2 della Lazio e solo un pareggio (0-0) maturato il 9 settembre 73 in Coppa Italia. Perché un tempo settembre era un mese dedicato alla Coppa Italia o a partite amichevoli di preparazione al torneo. Come quella del 7 settembre 1952: Lazio-Roma assegnò la Coppa Messaggero. La vinsero i biancocelesti imponendosi per 3-1 contro una Roma che si apprestava a tornare in serie A dopo l'anno (l'unico della sua storia) trascorso in serie B. I gol tutti nel secondo tempo: 11' Bredesen (L), 25' Renosto (R), 39' Bredesen (L), 44' Larsen (L). Il match si giocò allo stadio Torino, che sorgeva dove oggi c'è lo stadio Flaminio «le trentamila persone che gremivano le tribune - scrive nel suo pezzo su Il Messaggero Giuseppe Zanetti - hanno sfollato pienamente soddisfatte per il bello spettacolo offerto dalle due squadre. Nessun incidente è venuto a turbare la magnifica manifestazione». Un auspicio, questo, per il match di domenica pomeriggio.


Colpi finali e tagli agli esuberi: ora o mai più

IL TEMPO - AUSTINI - Un altro giorno passa senza operazioni concluse, ne restano sei per rinforzare una Roma incompleta. Fa un po’ strano vedere Petrachi seduto in panchina ad osservare l'allenamento di ieri mattina - è una sua abitudine in realtà - mentre fuori, in Italia e in giro per il mondo, i più svariati agenti stanno cercando di imbastire trattative con e per conto del club giallorosso. Da qui al 2 settembre i giallorossi potrebbero prendere tre giocatori: un centrale difensivo (Lovren, Rugani o un mister X), un attaccante esterno (Taison il primo obiettivo) e un centravanti (Kalinic). E nel frattempo cedere sette elementi: Schick, Defrel, Gonalons, Coric, Riccardi, Santon e Olsen. Un totale di dieci affari per cui il tempo inizia a scarseggiare e sarà davvero un'impresa portarli a termine tutti. Anche perché gli acquisti sono necessariamente legati alle partenze per ragioni di liste e di bilancio. Ieri in Ucraina Taison ha continuato a pressare lo Shakhtar per lasciarlo andare alla Roma, che non intende neppure avvicinarsi ai 25-30 milioni richiesti per un calciatore prossimo ai 32 anni e con due anni di contratto da onorare. Î procuratori stanno provando a chiudere un accordo per un prestito oneroso con obbligo di riscatto pagabile in tre esercizi, abbassando al tempo stesso il prezzo finale, C'è tempo fino 8 venerdì, una sorta di ultimatum che si sono dati le parti. Fonseca sta recitando un ruolo da protagonista anche stavolta, ha convinto Taison a raggiungerlo di nuovo nella Capitale, il giocatore lancia messaggi sui social e la compagna sparge «like» sui commenti dei tifosi romanisti. Ma lo Shakhtar è un osso duro, durissimo. Nel frattempo Petrachi studia gli altri esterni d'attacco
di piede destro acquistabili - un rinforzo resta necessario dopo il grave infortunio di Perotti - e almeno per il momento ha messo da parte Boga, che il Sassuolo non vuole cedere. La questione centravanti dipende invece da Schick. Era praticamente fatta per il suo passaggio al Lipsia, in prestito con obbligo di riscatto per una cifra che avrebbe evitato una minusvalenza alla Roma. Ma il procuratore Paska è sbarcato in Italia e ha cambiato improvvisamente le carte in tavola, chiedendo ai tedeschi di prendere Schick solo in prestito secco. Petrachi ha subito bocciato la proposta ed è ripartita una difficile trattativa che come punto finale, nelle intenzioni del club giallorosso, deve portare alla partenza a titolo definitivo di Schick. Il Lipsia ha offerto l'attaccante Augustin come contropartita poi è stato bocciato dai giallorossi. Intanto è stato raggiunto un accordo di massima con l'Atletico Madrid per il prestito di Kalinic, che ha dato il suo assenso, con diritto di riscatto a 7-8 milioni. Mal'arrivo dell'ex milanista dipende dall'addio di Schick. Possibile alternativa last-minute è Batshuayi del Chelsea. Fonseca aspetta anche un difensore, Rugani rimane un'opzione concreta ma non convince fino in fondo (come non convinceva Mancini... ), Lovren un'opzione ancora sul tavolo. Non è da escludere che spunti una terza opzione a sorpresa. Defrel è conteso da Cagliari, Sampdoria e Sassuolo (la Roma ha l'accordo con tutte tre i club, Ferrero è sicuro:«Oggi viene da noi»), Olsen ha rifiutato il trasferimento in Sardegna e valuta le altre opzioni, Coric ha fatto le visite con l'Almeria ma non c'è ancora l'accordo economico definitivo, su Gonalons c'è il Rennes, Santon tratta col Maioica mentre Riccardi piace alla Juve ma pure ad di club di Serie A.


Al derby con Zappacosta e Florenzi avanzato

IL TEMPO - BIAFORA - Nessuna rivoluzione, ma una profonda valutazione sui meccanismi da aggiustare per presentarsi al meglio al derby di domenica contro la Lazio. Fonseca e il suo staff hanno visto e rivisto i gol presi contro il Genoa e stanno valutando le giuste contromisure da adottare, in modo da trovare il giusto equilibrio senza palla e affrontare In maniera più decisa e convinta la transizione avversaria. La prima mossa a cui sta pensando il tecnico portoghese, considerata anche l'opaca prestazione di Kluivert, è lo spostamento di Florenzi nel tridente offensivo alle spalle di Dzeko, con il conseguente inserimento di Zappacosta come terzino destrotitolare. L'avanzamento del capitano giallorosso regalerebbe alla Roma una maggior stabilità in fase di non possesso, mantenendo comunque un uomo di spinta offensiva sulla fascia occupata da Under. Altri cambi sui quali sta ragionando Fonseca sono il possibile inserimento di uno tra Veretout e Diawara in mediana - la coppia formata da Cristante e Pellegrini non ha convinto in pieno - e l'avvicendamento tra Mancini e Jesus, scusatosi con i tifosi per gli errori della prima giornata: «Alle critiche giuste rispondo nell'unico modo che conosco: lavoro, lavoro, lavoro. Si cresce e si migliora. Si lotta per qualcosa in cui si crede». Il brasiliano parte comunque in vantaggio sull’ex difensore dell'Atalanta. che ha bisogno di ulteriori addestramenti tattici per abituarsi al passaggio dalla difesa alta a quella a quattro. Intanto ieri mattina sono ripresi gli allenamenti (soltanto la rifinitura è stata fissata al pomeriggio) a Trigoria. Tutti i giocatori si sono allenati in gruppo tranne Perotti, che si è sottoposto alle cure del fitoterapisti, e Spinazzola, che ha accelerato il rientro svolgendo una seduta individuale in campo. Presente anche Cetin, che ad inizio settimana ha risolto le pratiche del visto in Turchia ed ha svelato la trattativa lampo che lo ha portato alla Roma: «Mi sono svegliato una mattina e mi hanno chiamato dal club: ‘Vieni, dobbiamo incontrarci’. In mattinata, quando sono andato in sede, c'erano i rappresentanti della Roma. Li ho incontrati abbiamo trovato l'accordo e nel pomeriggio sono volato in Italia, è stato tutto molto veloce».


Il Cagliari non molla, occhi puntati su Defrel e Olsen

Gregoire Defrel nonostante abbia trovato un accordo con la Sampdoria, resta ancora nel mirino del Cagliari. Nella giornata di oggi ci saranno nuovi contatti tra i giallorossi e i sardi, che vorrebbero inserire nell'operazione anche Robin Olsen. Questo quanto riportato dal sito di calciomercato tuttomercatoweb.


Allenamento Roma, terapie per Perotti e lavoro individuale per Spinazzola

La Roma torna sui prati di Trigoria in vista del derby. La seduta è iniziata con un riscaldamento su esplosività e velocità prima di usare il pallone con un torello. La sessione è proseguita con esercitazioni sul recupero palla e tattica. Individuale in campo per Spinazzola mentre Perotti ha svolto terapie.