Castan: "Dopo un anno difficile mi aspetto che la Roma torni in Champions"
Leandro Castan, ex difensore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport. Queste le sue parole:
La Roma ha scelto Gianluca Petrachi, che hai incontrato a Torino. Che direttore sportivo è?
“L’ho avuto come direttore a Torino, ho avuto un ottimo rapporto con lui, nei primi sei mesi quando ho giocato di più, ci siamo trovati benissimo, voleva comprarmi dalla Roma. Poi ho avuto qualche infortunio di troppo, ma mi ha sempre rispettato. È un direttore bravissimo, assomiglia molto a Sabatini, è un direttore sportivo che sta sempre nello spogliatoio, che ha personalità, che si fa sentire con i giocatori. Per me Walter è stato come un secondo padre, mi ha scoperto e portato in Italia e mi è stato vicino tantissimo quando sono stato male, ma Petrachi può ripercorrere le sue orme”.
La Roma dopo un anno difficile deve ripartire, che cosa ti aspetti?
“Dopo un anno difficile, mi aspetto che la Roma torni in Champions, perché in questi anni è cresciuta tantissimo a livello internazionale e deve assolutamente tornare in Champions. Porterò per sempre la Roma nel mio cuore, io in questa città sono rinato, grazie".
Duarte al Milan? Cosa ne pensi?
“Tra i difensori centrali giovani è uno di quelli che ha maggiori chance di diventare un giocatore importante. L’ho incrociato nel derby qui col Flamengo, spero possa fare bene in Italia. In Brasile ci sono tanti giocatori giovani, non è facile venire in Italia e affermarsi”,
L’addio di De Rossi?
“Ho sentito Daniele De Rossi, ci siamo scambiati dei messaggi, mi verrà a trovare, sono felice che dopo l’addio alla Roma, abbia scelto il Boca. Giocherà la Libertadores, è una competizione adatta a Daniele. Quando è andato via dalla Roma, l’ho chiamato per dirgli se voleva venire qui, ma purtroppo il Vasco non poteva ancora permetterselo. Le sue qualità tecniche le conoscono tutti, credo che peserà la sua assenza nella Roma, non riesco ad immaginare la Roma senza Daniele nello spogliatoio”.
Hai avuto Zappacosta come compagno di squadra, che acquisto è per la Roma?
“La Roma ha fatto un grandissimo acquisto con Davide, ho giocato con lui a Torino, è quello che mi sorprese di più, ha qualità importanti, ha un grandissimo tiro, sono molto felice che la Roma lo abbia comprato, vedrete che farà bene”.
Florenzi è pronto per essere il capitano della Roma?
“L’ho conosciuto da giovane, ho avuto un grande rapporto con lui, sarà una grande sfida per lui indossare la fascia da capitano, come romano e romanista può essere un grande capitano, ha due esempi alle spalle importanti come Francesco e Daniele, sono convinto che possa fare bene”.
L’addio di Totti?
“È stato un duro colpo per me, è una cosa quasi impossibile da immaginare. Negli ultimi sei mesi miei, quando ero ancora a Roma, ho visto che i rapporti con la società non erano più idilliaci, temevo che potesse andare via e purtroppo questo poi è avvenuto. Mi dispiace tanto che abbia lasciato la Roma, lui è il cuore della Roma, come De Rossi, spero possa tornare presto. Mi auguro che la Roma in generale faccia bene, perché mi è rimasta nel cuore, come i tifosi che mi hanno sempre dimostrato il loro affetto”.
Zaniolo, un talento di tutti sta rifiorendo: Roma e Italia felici
LA GAZZETTA DELLO SPORT - La violenta progressione sulla corsia destra che l’ha portato a innescare il gol di Diego Perotti al Real Madrid nell’amichevole di qualche giorno fa. Guardandola con lente d’ingrandimento, la potenza con la quale si è scrollato di dosso un inseguitore tignoso come Casemiro e la precisione dell’assist che ha segato in due la difesa spagnola. Ecco, quell’azione è stata un sollievo. La ricomparsa di un talento per il quale in tanti lo scorso inverno avevamo usato parole rare, figlie dell’entusiasmo per la rivelazione di una stella, e che altrettanti ci hanno rinfacciato fino alle porte dell’estate, dopo un repentino calo di forma e la punizione comminatagli da Gigi Di Biagio in Under 21 — assieme a Moise Kean — per una serie di ritardi che aveva indispettito i compagni.
La ricomparsa di Nicolò Zaniolo non è stata improvvisa, perché le cronache dal ritiro romanista parlavano da giorni di una rinnovata serietà negli allenamenti — per i quali il ragazzo si è tagliato di sua iniziativa l’ultimo segmento di vacanza — e del buon feeling con Paulo Fonseca (...). Il rinnovo del contratto, che era lungo anche prima, ma a cifre inadeguate per un ventenne di tanta prospettiva, è la pietra angolare di un nuovo futuro.
(...) Da una parte la gente allegra e un po’ frivola, che gode del pallone e se ne lascia trasportare esaltandosi per una giocata, e vivendola come una promessa di gloria; dall’altra il popolo più saggio ma anche un po’ triste, austero nel criticare gli eccessi di entusiasmo e, in senso lato, l’entusiasmo stesso, perché il calcio è una sofferenza a volte piacevole, ma sempre sofferenza. Sui destini di Zaniolo i due eserciti si sono battuti per mesi (...).
La stessa genesi della sua affermazione ha contribuito al dibattito, perché il fatto che Roberto Mancini l’abbia convocato in Nazionale prima del debutto in Serie A ha creato un cortocircuito. C’è chi ha definito addirittura immorale la scelta del commissario tecnico, a fronte dei tanti giocatori che passano la vita in Serie A senza venire considerati (...). Sappiamo tutto di Jadon Sancho, di Kai Havertz e Callum Hudson-Odoi, ma appena il discorso lambisce un giovane italiano scatta il ritornello del «deve maturare». Certo che deve maturare: ma quando ci sono le doti di base, in campo si matura a velocità tripla.
Occhi ai tempi, allora, perché bruciano. Zaniolo viene chiamato a Coverciano a inizio settembre. «Sfidato» dal c.t., Eusebio Di Francesco ci aggiunge il suo carico facendo debuttare Nicolò prima in Champions League che in campionato, e in uno stadio che fa evidentemente parte della predestinazione: il Bernabeu. È il 19 settembre. Nel contesto di una sconfitta abbastanza inevitabile (anche se fu l’ultima prestazione decente di un Real Madrid in via di dissoluzione), Zaniolo non se la cava male. Regge il palcoscenico, chiarendo di poter avere un ruolo dentro alla stagione già allora complicata della Roma. Qualche giorno dopo debutta in Serie A, nel finale di una partita facile, 4-0 al Frosinone. La scalata continua con la prima partita da titolare, contro la Fiorentina l’undici novembre, e decolla con il primo gol, al Sassuolo nel Boxing Day, perché è una rete di tocco — un morbidissimo destro — in coda a uno strappo di pura potenza. È in quel preciso momento che ci si dà di gomito, eccitati dal fatto che il calcio italiano abbia trovato un ragazzo che ha tutto, tecnica e atletismo.
(...) Zaniolo viene anche gufato da un bel po’ di tifosi interisti, perché è umanamente ovvia la loro delusione per aver dato via un simile talento, raddoppiata dal fatto che il giocatore per il quale è stato sacrificato, Radja Nainggolan, sbagli la stagione. Naturalmente Nicolò non ha colpe — semmai chi l’ha venduto senza capire bene cosa avesse fra le mani — ma questo è un mondo incapace di rosicare in serenità, vive tutto con rabbia. Passerà anche questa: Zaniolo è della Roma ma, con un Europeo in fondo alla stagione e una Nazionale a caccia di rivincite, Zaniolo è di tutti.
Defrel ai saluti: Cagliari o Genoa. Gonalons al Rennes
LA GAZZETTA DELLO SPORT - L’intenzione del ds Petrachi è chiudere il passaggio di Gonalons al Rennes, con ogni probabilità a titolo definitivo per una cifra intorno ai 3 milioni. Poi, Petrachi riprenderà i contatti con il Cagliari per Defrel: l’attaccante piace anche al Genoa e sia la Roma sia il suo entourage vogliono capire se la trattativa con i sardi sia chiusa o meno. Nonostante Fonseca lo abbia utilizzato nelle ultime amichevoli, sembra difficile che Defrel resti a Trigoria, anche in caso di partenza di Schick. L’attaccante ceco preme per andare in Bundesliga, la Roma sarebbe anche disposta ad accontentarlo, ma offerte concrete non sono arrivate (...).
Qualche possibilità in più l’ha avuta Davide Santon, da cui dipende buona parte del mercato della Roma sulla fascia destra. Se andrà via, Petrachi prenderà un altro terzino, ma la cessione non è così scontata (...). Da decidere anche il futuro di Olsen, sempre più un rebus, e quello dei giovani Coric e Bianda. Il croato piace al Verona, per il francese probabile un rientro in patria in prestito (...).
Roma giovane e bella. Chi la protegge?
LA GAZZETTA DELLO SPORT - (...) La giovane banda di Fonseca rischia di diventare una delle squadre più divertenti del torneo, per la sua trazione anteriore. Esterni offensivi che stringono e terzini che salgono arrembanti; il vitaminico Zaniolo, già con la gamba giusta, alle spalle del confermato Dzeko, miglior acquisto giallorosso. Il problema è quando la palla ce l’hanno gli altri… Fonseca ha alzato la linea difensiva e Fazio, si sa, non ama lasciarsi troppo campo alle spalle. A naso, Juan Jesus dovrà rincorrere spesso. La transizione difensiva deciderà il destino di una Roma che giocherà a segnare un gol in più di quelli presi. Servono un terzino destro alternativo a Florenzi e un attaccante, soprattutto se partirà Schick (...).
Scudetto, si comincia da tre
IL MESSAGGERO - BUFFONI - Dove eravamo rimasti? Ah, già: alla solita Juventus che alza la coppa dello scudetto. Sabato pomeriggio si riparte proprio dai bianconeri che a Parma proveranno a scrivere la prima pagina di una nuova, sensazionale, impresa: la conquista del nono scudetto di fila. Sarà una Juventus diversa però, non tanto negli uomini quanto nella filosofia. Dopo 5 stagioni trionfali non ci sarà più il risultatista Allegri ma Sarri e il suo gioco che, a Londra è stato ribattezzato con sarcasmo dai tifosi del Chelsea Sarri-ball. «Thank you and goodbye» ha salutato Sarri, chiamato alla delicata missione di vincere giocando bene con la Juventus.
LA SFIDA DEGLI EX - Non sarà facile e non è una frase fatta. Il precampionato ha detto che la Juventus rinforzata dagli acquisti di De Ligt, Danilo, Rabiot e Ramsey, sta assimilando, ma lentamente, le idee del suo nuovo tecnico che è alle prese con problemi di soprannumero. A oggi crescono nello scacchiere bianconero almeno uno fra Mandzukic, Dybala e Higuain con quest'ultimo, pupillo di Sarri, che spera ancora di convincere la società. Paratici però, se potesse, li cederebbe tutti e tre per arrivare a Icardi. E non sarà facile centrare il 9 per la Juve anche per la concorrenza più agguerrita e affidata a due ex come Ancelotti e Conte. Il Napoli e l'Inter partono appena dietro ai campioni d'Italia. I partenopei con l'acquisto di Manolas dalla Roma messo accanto a Koulibaly contano di aver eretto un muro che consentirà di abbassare sensibilmente il numero di gol subìti (la scorsa stagione furono 36, come il Milan quinto e solo uno in meno del Torino settimo). In avanti, poi, Ancelotti dopo il regalo Lozano si aspetta da De Laurentiis un regalone: James Rodriguez o Icardi. L'Inter riparte da Conte che, oltre ad aver già trasmesso ai nerazzurri una bella fetta del suo carattere indomabile (un solo ko in precampionato, 0-1 con lo United) ha ottenuto rinforzi del calibro di Godin, Barella, Sensi e Lukaku. A Marotta è sfuggito Dzeko che col belga avrebbe formato una coppia d'attacco in grado forse di pareggiare il gap con la Juve.
IL QUARTO POSTO - Coi primi tre posti virtualmente assegnati, lassù in teoria resta da giocarsi soltanto il quarto e ultimo posto che vale la qualificazione Champions. Sono in lizza Roma, Lazio, Atalanta, Milan e, forse, il Torino (bisogna vedere come i granata usciranno dal frullatore dei preliminari di Europa League). I giallorossi sono all'anno zero. Tramontate le bandiere Totti e De Rossi, hanno deciso di affidarsi al portoghese Fonseca, unico tecnico straniero del lotto delle big al quale per poter essere competitivo va dato almeno un difensore centrale all'altezza del ceduto Manolas. La Lazio prometteva di fare una rivoluzione invece sono rimasti tutti, da Inzaghi a Luis Alberto a Milinkovic. Inoltre, sono arrivati due esterni come Lazzari e Jony (contenzioso col Malaga permettendo) che oliano alla perfezione schemi già collaudati. Se Correa mantiene le promesse, i biancocelesti hanno tutto per farcela. L'Atalanta deve resistere alla sbornia Champions e rimanere se stessa, mentre sul Milan bisogna sospendere il giudizio viste le contraddittorie prestazioni di questo precampionato.
LE ALTRE - Il campionato sembra essere salito di livello anche nella sua zona mediana. Destano curiosità la Fiorentina di Commisso e dell'usato sicuro griffato Pradè; il Cagliari che ha riabbracciato Nainggolan, preso Rog e tenuto Pavoletti; il Genoa del talento Pinamonti e delle geometrie made in Ajax di Schone. Per tutti un'avvertenza: il mercato chiuderà il 2 settembre. Non sarà Il trono di spade, ma gli ingredienti per vivere una stagione avvincente ci sono tutti.
I nuovi non sono pronti: solo Pau Lopez contro il Genoa
LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Credo che la Roma abbia una buona base». In questa frase di Paulo Fonseca, detta al direttore sportivo Petrachi e al Ceo Fienga fin dai primi colloqui esplorativi, c'è la risposta alla formazione che salvo sorprese il tecnico manderà in campo contro il Genoa. (...) Fonseca appare orientato a schierare, per dieci undicesimi. la Roma della scorsa stagione. I giocatori di movimento. almeno all'inizio. saranno quelli di un anno fa. A destra Fonseca si fida di Florenzi, che se arrivasse un terzino destro vorrebbe anche riportare più avanti. A sinistra sembra difficile che, per ora, Spinazzola riesca ad insidiare Kolarov, mentre al centro la coppia formata da Fazio e Juan Jesus è quella che gli dà più garanzie. Il brasiliano. in particolare, con la sua rapidità, appare il più adatto alla difesa alta voluta dall'allenatore e durante l'estate è sembrato spesso uno dei più in forma. Da valutare però un risentimento muscolare che lo ha costretto ad uscire nell'intervallo ad Arezzo.
A centrocampo dovrebbe partire dall'inizio la coppia formata da Pellegrini e Cristante perché Veretout sta iniziando adesso ad aumentare i carichi. Ieri Fonseca ha chiamato alcuni ragazzi della Primavera di De Rossi per consentire a lui (e a Pastore) di allenarsi con intensità, ma certo il francese contro il Genoa non potrà partire dall'inizio. Difficile che giochi titolare Diawara., che ha bisogno di tempo perentrare negli schemi. (...) L'unico volto nuovo sarà quindi Pau Lopez. fortemente voluto da allenatore e ds. Nelle prime amichevoli si è alternato con Olsen e Mirante, poi Fonseca lo ha schierato sempre per dargli modo di prendere confidenza con i compagni. E lui. sia nelle parate sia (soprattutto) nell'impostare, ha mostrato molta disinvoltura. Una buona notizia. una delle migliori in un reparto che deve ancora mettersi a punto, visto che in estate la Roma ha preso gol in 7 partite su 10.
Roma nuova in panchina, non in campo
IL MESSAGGERO - TRANI - Finiti i test, ecco le scelte. Fonseca, ormai da qualche amichevole, ha tirato le somme sulla rosa a disposizione. E ha deciso su quali giocatori puntare all'alba della nuova stagione. Domenica, nella notte del debutto in campionato contro il Genoa dell'ex Andreazzoli, il portoghese sembra orientato a schierare la vecchia Roma. Così, a parte il portiere Pau Lopez, i 10 giocatori di movimento del suo 4-2-3-1 saranno interpreti che già hanno frequentato Trigoria l'anno scorso. In sintesi: difesa con Florenzi, Fazio, Jesus, Kolarov; mediana con Cristante e Pellegrini; rombo offensivo con Zaniolo trequartista, Under e Perotti rispettivamente a destra e a sinistra e Dzeko centravanti.
USATO SICURO - Il nuovo allenatore, dunque, si fida del gruppo storico, cioè di chi è rimasto nella Capitale dopo l'ultima deludente annata. La curiosità è che mai, loro 10, sono partiti insieme dall'inizio nelle 48 gare della stagione scorsa. Ma, senza fare differenza tra giovani e senatori, Fonseca ha preferito dar spazio a chi già conosce le caratteristiche del compagno con cui si troverà in campo. E, contando sulla sintonia tra i calciatori, ha trasmesso il suo stile di gioco. Concetti semplici, ma già visibili: pressing, aggressività, verticalizzazione, velocità e, come ripete spesso, coraggio. I rinforzi, per ora, possono attendere. Guardando ai nuovi e aspettando Veretout (ieri il centrocampista ha lavorato a Trigoria con i primavera: l'obiettivo è la convocazione con il Genoa), i cambi in corsa, al momento, sono Spinazzola, utile sia per sostituire a destra Florenzi che a sinistra Kolarov, e Diawara, unica alternativa in questa fase a Cristante e Pellegrini. Mancini, invece, ha bisogno di tempo: si deve abituare alla posizione centrale nella linea a 4. Più pronti, e non sono nuovi, Defrel e Kluivert che però partono dietro a Under e Perotti. Come vice Dzeko, Defrel sembra essere davanti a Schick che è nella lista dei partenti.
SPONDA SOCIETARIA - Fonseca ha avuto, durante la scorsa settimana, la spinta decisiva nel suo lavoro proprio dal club giallorosso, sfruttando il tris di rinnovi calato da Fienga e Petrachi. A cominciare da quello di Dzeko che «è anima e corpo con noi», come avvertì lo stesso portoghese dopo l'amichevole del 31 luglio al Curi contro il Perugia. Il centravanti, leader riconosciuto dallo spogliatoio, è il suo portavoce in campo. Attorno a lui sta nascendo la nuova Roma che ha ritrovato anche il talento e l'efficacia di Zaniolo e Under, gli altri 2 calciatori blindati sotto Ferragosto dal management di Pallotta.
AGGIUSTAMENTO NECESSARIO - La Roma, a vederla con questo 4-2-3-1 a trazione anteriore, sembra aver recepito i nuovi concetti. Crea, attacca e soprattutto segna. Da domani a domenica il compito di Fonseca è registrare la fase difensiva. Il tecnico, anche se è curioso di scoprire Cetin che è la grande scommessa di Petrachi nel suo primo mercato in giallorosso, attende sempre il centrale «esperto e veloce» che gli permetta di giocare con la difesa altissima. Ha bisogno dell'interprete che sappia comandare la linea e che al tempo stesso possa recuperare sull'avversario quando scappa verso Pau Lopez. La condizione atletica diventa, comunque, fondamentale almeno quanto il rinforzo chiesto ripetutamente in pubblico. La crescita nella circolazione della palla e nella ricerca della velocità è evidente, ma ancora manca il comportamento da squadra che assicura l'equilibrio. Questione di gambe e di addestramenti. Aspettando altri innesti.
E' Florenzi il jolly di Fonseca
IL TEMPO - BIAFORA - Il suo destino è stato a lungo in bilico, ma a pochi giorni dall'inizio del campionato Florenzi è pronto ad iniziare la sua prima stagione da capitano della Roma. Nelle prime settimane di mercato il suo agente, Alessandro Lucci, sì è mosso alla ricerca di una possibile nuova destinazione, non avendo avuto segnali di incedibilità da parte del neo-ds Petrachi, desideroso di effettuare una profonda rivoluzione all'interno dello spogliatoio giallorosso, senza fare sconti a nessuno. Nel corso dei summit del procuratore con quasi tutti i maggiori club europei non si è però arrivati ad alcuna situazione avanzata, con Fonseca che ha pressato il numero 24 per convincerlo a restare nella Capitale.
L'opera del tecnico portoghese ha dato i suoi frutti e Florenzi ha messo da parte qualsiasi voce dì mercato, indossando i panni del leader, mostrandosi inoltre tra i più attivi nell'accogliere i nuovi compagni e nel convincere i giocatori che hanno poi rinnovato il contratto a sposare il progetto Roma. Il suo ruolo sarà ancora una volta quello di terzino destro titolare, ma nella testa dell'allenatore c'è l'idea di sfruttarlo anche come esterno alto a sinistra: Fonseca utilizza ali dal piede invertito, quindi in caso di necessità lo si potrà vedere al posto di uno tra Perotti e Kluivert, che formano la batteria degli esterni sulle fascia sinistra. In virtù delle sue qualità da jolly e di un avanzamento, in seno alla dirigenza di viale Tolstoj si sta ragionando concretamente sulla possibilità di intavolare una trattativa con il Chelsea per Zappacosta, ai margini del progetto tecnico di Lampard. L‘dea, visto che i blues chiedono 25 milioni per la cessione a titolo definitivo, è quella di provare a prenderlo in prestito con diritto di riscatto, un'operazione che porterebbe all'uscita ci Santon dopo appena una stagione.
Altro giocatore di cui si avvicina l'addio è Gonaions, vicino al Rennes. Nei frattempo la Roma, che ha venduto 18.408 abbonamenti per il campionato, ha preso posizione nei confronti di Tutumlu, che aveva duramente attaccato le figure dirigenziali in seguito al mancato trasferimento di Olsen al Montpeller: "Con riferimento alle recenti esternazioni del Sig. Bayram Tutumlu su Twitter, l'AS Roma, oltre a sottolineare come le stesse siano quantomeno fantasiose, si chiede con sorpresa che ruolo e/o interesse il Sig. Tutumlu avesse o ritenesse di avere nell'operazione di trasferimento del calciatore Olsen. A tal proposito, l'ASRoma sta parimenti valutando con attenzione se ll Sig. Tutumlu abbia assunto ruoli e/o interessi, debiti o indebiti, in altre precedenti operazioni di mercato relative a calciatori del club nel recente passato». Probabilmente la querelle con il vulcanico procuratore andrà aventi.
Veretout e Pastore in ripresa
IL TEMPO - BIAFORA - Inizia la settimana che porta al primo impegno ufficiale della Roma. Dopo l'amichevole vinta per 3-1 contro l'Arezzo, Fonseca ha concesso ai suoi due giorni di riposo (anche se in molti ieri hanno svolto una blanda seduta di scarico a Trigoria), lasciando ai giocatori qualche ora libera in vista dell'esordio di domenica sera contro il Genoa. Il programma stilato dal tecnico prevede tutti singoli allenamenti: in questi giorni spera di affinare i meccanismi della costruzione del gioco e della fase difensiva, che è andata qualche volta in difficoltà nei test pre-stagionali. Alla ripresa degli allenamenti di domani si vedranno in gruppo anche Veretout e Pastore, che hanno saltato praticamente tutta la fase di preparazione. Il francese è stato bloccato da un fastidioso problema alla caviglia, mentre il trequartista argentino, schierato davanti alla difesa nelle prime uscite, è alle prese con solito polpaccio che lo tormenta da anni. L'obiettivo di entrambi è quello di strappare una convocazione per la gara di apertura è per questo stanno faticando più degli altri.
Petrachi cerca accordo per Santon
La Roma lavora per l'accordo di Santon. Secondo Tele Radio Stereo, Petrachi sarebbe in contatto con Maiorca per il trasferimento del giallorosso: il posto vacante potrebbe poi essere preso da Zappacosta.
E Petrachi va in pressing su Zappacosta
IL CORRIERE DELLA SERA - Davide Zappacosta continua ad essere un obiettivo della Roma. Petrachi, che lo ha portato al Torino e poi lo ha rivenduto al Chelsea realizzando una plusvalenza di oltre 20 milioni, vuole metterlo a disposizione di Fonseca. L’agente del calciatore, Alessandro Lucci, ha incontrato la società inglese per vedere se c’è la possibilità di un prestito con diritto di riscatto, formula preferita dalla Roma (...).
Bosnia, Dzeko convocato per i prossimi due match
Edin Dzeko convocato in vista delle gare contro Liechtenstein ed Armenia, valide per le qualificazioni ai prossimi Europei. L' attaccante ha postato sul proprio profilo Facebook la lista dei convocati dal ct. Robert Prosinecki, che di recente aveva lasciato intendere quanto fosse imminente, almeno secondo lui, il trasferimento del centravanti dalla Roma all'Inter. Come si può leggere dalla lista, tra i convocati figurano anche altre conoscenze del calcio italiano, come Pjanic e Krunic.