Allenamento Roma, esercizi di rapidità e tattici. Differenziato per Pastore, Gonalons, Veretout e Nzonzi
La Roma si allena a Trigoria. Fonseca ha seguito la preparazione che è iniziata con il lavoro in palestra, per poi proseguire in campo con gli esercizi di rapidità e fase tattica.
Ancora lavoro differenziato per Pastore, Gonalons, Veretout e Nzonzi.
Roma, Petrachi e le strategie di mercato: un fuoriclasse o un incosciente?
ILMESSAGGERO.IT - FERRETTI - Un fuoriclasse o un incosciente. Non ci sono vie di mezzo, analizzando la sua strategia. Gianluca Petrachi, il ds della Roma, tiene duro su Dzeko perché ha già in tasca il contratto del sostituto del bosniaco oppure perché non sa ancora dove andare a sbattere la testa? Interrogativo lecito oggi che Edin è a Trigoria e Mister X da un'altra parte.
Petrachi non può essere così pazzo e sprovveduto da essersi infilato in una storia tanto complicata (la trattativa con l'Inter) senza avere in mano le carte giuste per non... incartarsi. Sa perfettamente che Edin vuole andare a giocare con Antonio Conte, ma ancora oggi - con i nerazzurri che hanno preso Romelu Lukaku - non molla di un centesimo sulla richiesta per il cartellino del bosniaco. E queste cose, di solito, si fanno quando tu sai di non rischiare nulla; quando, cioè, ti senti padrone della situazione, sei strasicuro delle tue chance e che alla fine avrai avuto ragione. Oppure quando stai studiando il colpo che farebbe restare tutti a bocca aperta.
Non può essere così ingenuo, Petrachi, da essere finito in un trappolone: si diceva che stava reggendo il gioco alla Juventus per ritardare Lukaku all'Inter oppure per far arrivare Mauro Icardi alla corte di Maurizio Sarri, ma adesso è giunto il momento, improrogabile, di mettere la Roma in cima a tutto. Anche alle alleanze, ai giochi di sponda. E di mostrare classe e abilità pure in tema di cessioni, capitolo molto triste dell'attuale storia della Roma.
Allenamento Roma, lavoro a parte per Nzonzi e Veretout
La Roma torna sui prati di Trigoria per prepararsi all'amichevole di domenica sera contro il Real Madrid. Il programma mattutino ha previsto una fase iniziale in palestra seguita da esercizi di rapidità sul campo per poi lasciar spazio ad un lavoro tattico. Hanno lavorato a parte Gonalons, Pastore, Nzonzi e Veretout, che tornerà in gruppo nei prossimi giorni.
La Roma punta Mangala
La Roma pensa a Orel Mangala, belga classe '98 dello Stoccarda ma nell'ultima stagione in prestito all'Amburgo. Sul giocatore c'è anche il Lione, pronto ad offrire 12 milioni. Lo Stoccarda lo valuta però 30. Questo quanto riportato dal sito hln.be
Under ancora nel mirino del Bayern Monaco
l Bayern Monaco oltre all'interista Perisic, sta pensando ancora a Cengiz Under. Il turco era già stato sondato nei mesi scorsi. Da capire se i tedeschi punteranno su entrambi o su uno soltanto. Questo quanto riportato da Sky Sport
Lovren è il nuovo obiettivo dei giallorossi
Dejan Lovren, in uscita dal Liverpool, è il nuovo obiettivo della Roma. Come riporta su twitter il giornalista Andrea Di Carlo, i giallorossi avrebbero intensificato i contatti con i Reds per il difensore, strappando l'ok per un trasferimento in Italia. Da trovare l'intesa con il club inglese.
Intensificati i contatti con il #Liverpool per #Lovren.
C’è l’ok del giocatore, distanza con il club inglese#ASRoma— Andrea Di Carlo (@Andrea_DiCarlo) 9 agosto 2019
Pau Lopez: "Il primo obiettivo è vincere la prima partita di campionato e proseguire giornata dopo giornata"
Pau Lopez, neo portiere della Roma ha parlato di queste prime settimane nella Capitale e degli obiettivi futuri ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:
"Preferisco non parlare di obiettivi ad inizio stagione. La Roma è un club storico ed è giusto essere ambiziosi, deve finire il più in alto possibile. Il primo obiettivo è vincere la prima partita di campionato e proseguire giornata dopo giornata. È bello avere obiettivi a lungo termine per creare un certo ambiente tra i tifosi. Stiamo lavorando seguendo le indicazioni del mister, cercando di avere una squadra alta e compatta. Stiamo facendo del nostro meglio. Sto lavorando molto anche con Savorani, in particolare sulla tecnica. Bisogna curare ogni minino dettaglio. Voglio lavorare per migliore me stesso e la squadra. Il portiere deve adattarsi alle richieste del mister, per il bene della squadra, è quello che sto cercando di fare, sto lavorando su questo per aiutare i compagni".
Poi l'estremo difensore spagnolo si è proiettato così alla prossima amichevole contro il Real Madriddi domenica sera: "Sono sempre partite speciali quelle della Liga contro il Real Madrid o il Barcellona che sono le due migliori squadre del campionato spagnolo. Sono partite a cui i tifosi tengono moltissimo. Un ricordo particolare? L'ultima partita in campionato (contro il Real ndr), fuori casa, in cui abbiamo vinto 2-0 e che è stato il congedo del mister. È stata la gara perfetta perché vincere contro una squadra del genere ti devi esprimere al massimo".
Solskjaer, c.t dei Red Devils: "Mi aspetto che Alexis rimanga"
A quanto pare il procuratore di Alexis Sanchez avrebbe proposto alla Roma il cartellino dell’attaccante ora in forza al Manchester United. Questa l'indiscrezione di mercato circolata questa mattina su Sky Sport. Gli inglesi sarebbero disposti a cedere il giocatore cileno in prestito sobbarcandosi gran parte dei 20 milioni che percepisce di ingaggio. Ma tali voci hanno subìto una frenata direttamente dal tecnico dei Red Devils Ole Gunnar Solskjaer il quale, intervenuto in conferenza stampa in vista della prima gara di Premier League contro il Chelsea, ha parlato proprio dell’ex Udinese, Arsenal e Barcellona. Queste le sue parole: "Alexis è rientrato e si è allenato bene. Ovviamente ha quattro o cinque settimane di ritardo rispetto agli altri ragazzi e fin qui non ha giocato, a parte il test a porte chiuse. Mi aspetto che rimanga, pensiamo sarà in grado di segnare diversi gol".
Dzeko entra in campo ma continua a vedere l'Inter
INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Il valzer è partito. Lukaku va all'Inter, che ora vuole anche Dzeko ma deve vendere Icardi alla Juve che a sua volta ha bisogno di cedere Dybala (scambio con Maurito?) e Higuain. Se il Pipita diventasse giallorosso, il cerchio sarebbe chiuso alla perfezione, ma è una prospettiva che resta lontana. Almeno fino a quando Gonzalo non cambierà idea. Intanto Dzeko ieri si è visto i primi 67 minuti di Roma-Athletic Bilbao dalla panchina, è entrato in campo dopo il gol del suo amico Kolarov e ha continuato quindi a fare il suo. Ma la decisione l’ha presa: vuole andare all'Inter e l’ennesima conferma è arrivata dalla seconda visita in tre giorni del procuratore Silvano Martina nella sede nerazzurra a Milano. Mentre a Londra si chiudeva l'acquisto di Lukaku, il resto della dirigenza interista ha continuato a mettere a punto la strategia per arrivare a Dzeko. In cantiere c'è un rilancio a 20 milioni di euro, ma l'Inter vuole essere sicura che questa offerta venga accettata dalla Roma, senza ulteriori rilanci: l’ultimo incontro è finito con una proposta da 14 milioni e una richiesta di Petrachi alzata a 20 più 5 di bonus. Ora i tempi potrebbero allungarsi fino al ridosso del campionato, coni giallorossi che nel frattempo devono trovare un'alternativa: se non sarà Higuain, bisogna inventarsi qualcosa, da Mariano Diaz alla suggestione quasi impossibile Alexis Sanchez (che non è un centravanti) la lista resta nebulosa. Idem perla difesa: Alderweireld non si sblocca, offerto Maripan dell’Alaves. Intanto Karsdorp saluta e torna al Feyenoord in prestito un anno, con la Roma che partecipa al pagamento dello stipendio da 1.5 netti. Olsen tratta col Montpellier.
Per Fonseca un bicchiere mezzo pieno
LA GAZZETTA DELLO SPORT - È un Fonseca felice a metà quello che a fine gara analizza il primo pareggio della sua Roma. Perché il 2-2 alla fine gli ha strappato un sorriso, quello che gli avevano tolto in precedenza gli errori individuali dei suoi. «Abbiamo fatto qualche cambiamento rispetto alla partita precedente anche in vista del Real Madrid - dice alla fine il tecnico portoghese - Alcune cose positive le abbiamo viste, come la circolazione della palla e il possesso, ma abbiamo anche commesso errori in fase di costruzione. Ci sono state cose positive ed altre negative, ma nella ripresa siamo andati meglio». Fonseca entra più dentro le cose della partita, cercando di analizzare cosa ha funzionato e cosa no nella sfida del Curi. «Mi è piaciuta la disponibilità a iniziare il gioco da dietro, cercare di dominare la partita con il possesso palla. Abbiamo affrontato una squadra eccellente, con un maggiore grado di preparazione rispetto alla nostra e su di un terreno di gioco non perfetto, cosa che non ci ha favorito. Ma l’Athletic è una squadra che ha molta qualità e che come un po’ tutte le squadre spagnole basano il gioco sul possesso palla. Per questo mi piace il fatto di aver concesso poco agli spagnoli, anche se il primo gol nasce da un nostro errore. Ma siamo stati bravi a costringerli spesso nella loro zona difensiva».
L'Inter rassicura Dzeko
LA GAZZETTA DELLO SPORT - E adesso Edin Dzeko. Perché non è solo un fatto simbolico il fatto che nel giorno di Lukaku, anzi proprio nei momenti in cui l’Inter stava trattando con il Manchester United per il belga, nella sede dell’Inter è entrato anche Silvano Martina, uomo di fiducia del bosniaco della Roma. È la prossima tappa dei nerazzurri, manovre di avvicinamento costanti con un calendario non così scontato da definire: la trattativa, in ogni caso, dovrebbe entrare nel vivo la prossima settimana. È quanto l’Inter ha ribadito proprio ieri a Martina e dunque allo stesso Dzeko. Marotta e Ausilio hanno ribadito la loro volontà di regalare al più presto Dzeko al nuovo allenatore. Nulla cambia. E certo servirà una manovra di avvicinamento concreta, perché la Roma continua a mandare segnali di chiusura, facendo filtrare di aver irrigidito la propria posizione, passata com’è dai 20 milioni di euro di richiesta ai 20 più cinque di bonus. L’Inter è ferma a quota 15. Marotta, dal canto suo, è convinto che la chiusura di Lukaku metta il club in una posizione di forza. E poi c’è Dzeko, che ha ribadito nelle ultime ore con forza la propria posizione ai dirigenti della Roma. Vuole essere ceduto, anche se non andrà allo scontro totale, per intendersi non adotterà la tattica di Lukaku negli ultimi tre giorni, finendo ad allenarsi con l’Anderlecht.
Roma: il pari è di rigore. Kolarov cambia volto ai giallorossi
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Con questo 2-2 è vero che la Roma interrompe la serie di sette vittorie consecutive, ma evita anche in extremis una sconfitta. Il rigore finale di Pellegrini (contestatissimo dagli spagnoli per un fallo di mano di Zaniolo precedente a quello di Yeray) permette alla Roma di presentarsi da imbattuta al gran galà di domenica prossima, quando all’Olimpico arriverà il Real Madrid di Zidane. Per il resto, però, la squadra a tratti ha sofferto e il gioco di Fonseca fatica ancora a vedersi, soprattutto dal punto di vista della fluidità della manovra e della ricerca degli spazi, sia in ampiezza che in verticale. Per questo anche ieri si è capita l’importanza di Dzeko nell’undici giallorosso. Il bosniaco, entrato nella ripresa, ha ricevuto fascia e applausi dai tifosi. Le sbavature che si erano intraviste in alcune partite precedenti (con Perugia e Lille) si sono ripetute anche ieri. La difesa fatica ancora tanto nei meccanismi, soprattutto in quelli legati all’uscita dal pressing avversario.
Le cose sono poi migliorate nella ripresa, un po’ per la reazione d’orgoglio, un po’ perché con l’ingresso di Kolarov (e lo spostamento a destra di Spinazzola) la Roma ha trovato più equilibrio. Finché i centrocampisti non riusciranno a trovare misure e tempi giusti, l’apporto del serbo sembra imprescindibile. Kolarov ha inventato gioco, segnato il pareggio con una punizione magistrale (calcio a giro sotto il sette da quasi 30 metri) e creato pericoli continui nell’area di rigore. Praticamente identiche le situazioni in cui ha fornito prima l’assist per il 2-2 di Zaniolo (annullato per fuorigioco dello stesso Kolarov) e poi per l’azione che ha portato al rigore, dove stavolta Zaniolo ha sbagliato a calciare, con la palla finita prima sul suo braccio e poi su quello in copertura di Yaray.