Spinazzola: "Match utili per capire cosa vuole Fonseca. Con Perotti sulla stessa fascia mi trovo bene"

Al termine della sfida contro i baschi dell'Athletic Bilbao, il terzino romanista Leonardo Spinazzola ha parlato in zona mista. Queste le sue parole:

Passo indietro rispetto all’ultimo match?
“Dipende, secondo me siamo migliorati nel gioco, nel fraseggio e stiamo mettendo dei punti importanti. Mancano ancora 20 giorni al campionato”.

Preparazione fisica?
“C’è ancora molto da lavorare, queste partite servono per capire ciò che vuole il mister”.

Come ti trovi con Perotti sulla catena di sinistra?
“Mi trovo bene, così come con Kluivert, sulla sinistra abbiamo tanti giocatori di qualità”.

Meglio giocare a sinistra o a destra?
“A sinistra è la mia posizione naturale, se poi devo giocare a destra non ho problemi, è solo una questione di ambientamento”.

Com’è stato tornare a Perugia?
“È stato bello vedere tanta gente di Foligno che tifa Roma, ho visto i miei familiari, la curva ci ha applaudito con Mancini, è stata una bella sensazione”.


Troost (ds Feyenoord): "Karsdorp ha grandi qualità. Contento che Stam possa contare su di lui"

Sjaak Troost, ds del Feyenoord, ha commentato ai microfoni del sito ufficiale degli olandesi il ritorno a Rotterdam del terzino Rick Karsdorp: "È bello che Jaap (l'allenatore Stam, ndr) possa contare su un giocatore di cui conosciamo bene le grandi qualità. Lui poi non è nuovo qui, conosce già a fondo le strutture del club e gli servirà poco tempo per ambientarsi. Pensiamo che Rick possa fornire molto rapidamente il suo contributo alla squadra".


Jardim: "Voglio che Falcao resti al Monaco"

Leonardo Jardim, allenatore del Monaco, ha parlato in merito alla situazione del centravanti del club monegasco Radamel Falcao, destinato a partire secondo varie voci di mercato e accostato anche alla Roma come possibile sostituto del partente Edin Dzeko. Queste le parole del tecnico lusitano:

"Tutti sanno che è un calciatore che adoro e voglio che resti qui. Tuttavia, so che è una questione tra lui e il club, quindi lascio la gestione della situazione a queste parti in causa".


Vittoria di misura del Real Madrid a Salisburgo. Primo gol 'blanco' per Eden Hazard

Successo striminzito per il Real Madrid nell’amichevole giocata sul campo del Salisburgo. Alla Red Bull Arena Zinedine Zidane schiera un 3-4-2-1 con Isco e Hazard alle spalle di Benzema. Il Salisburgo parte forte sul piano del ritmo, ma la prima occasione è di marca Blancos: al 13′ Benzema si vede neutralizzare la conclusione dal portiere avversario Stankovic. Il vantaggio del Real arriva però al 19′, con il primo gol spagnolo di Hazard che riceve il pallone da Benzema e insacca con un fantastico destro al giro dai venti metri. Al 26′ il Salisburgo costruisce l’opportunità per il pareggio, ma Minamino non centra la porta da posizione favorevole. Nel finale del primo tempo altra splendida azione del Real Madrid, ma Hazard stavolta non riesce a battere Stankovic.

Nella ripresa solita girandola di cambi, ma non ci sono grandi occasioni fino ai minuti finali quando Jovic (altro neo-acquisto) ha la chance per il raddoppio ma si fa ipnotizzare da Carlos. Buon test per le Merengues, che hanno dimostrato segnali di crescita sul piano del gioco.


Bookmakers, a 20 la vittoria della Roma in Europa League. Favorite Manchester United e Arsenal

Dopo il successo del Chelsea in finale contro l’Arsenal, le inglesi potrebbero di nuovo imporsi. Il Manchester United è favorito a 6,50, mentre i Gunners cercano riscatto a quota 8,00. A 20 la Roma e la Lazio. Il Torino sogna, ma la strada è ancora lunga e si gioca a 100 volte la posta.

La Roma, l'Athletic Bilbao e quel precedente di ventuno anni fa così simile a oggi

INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Questa sera, alle ore 20, di nuovo presso lo Stadio Renato Curi di Perugia, esattamente una settimana dopo la sfida contro i padroni di casa guidati da Massimo Oddo, la Roma di Paulo Fonseca torna in campo per affrontare gli spagnoli dell'Athletic Bilbao.

Si tratta del secondo match amichevole di respiro internazionale consecutivo, dopo il successo di sabato scorso per 3-2 sul campo dei francesi del Lille, utile a testare l'effettiva crescita della compagine giallorossa agli ordini del nuovo mister portoghese ex Shakhtar Donetsk.

Sino a questo momento, pur spesso in campo con formazioni verosimilmente lontane da quella che verrà schierata per la prima giornata di Serie A contro il Genoa allenato da Aurelio Andreazzoli, il precampionato romanista si è mosso tra luci e ombre. Sebbene fino a questo momento siano giunte soltanto vittorie, infatti, la squadra ha mostrato anche dei limiti evidenti, soprattutto in fase difensiva. La linea della retroguardia altissima voluta da Fonseca, con i centrali di grande prestanza fisica ma altrettanta lentezza nei recuperi in velocità attualmente a disposizione del tecnico, è andata spesso in sofferenza e non soltanto a Lille, dove pure l'avversario era di un certo spessore, ma anche negli impegni ben più abbordabili con avversari come Ternana e Perugia.

C'è ancora molto da lavorare per il tipo di calcio che ha in mente il nuovo allenatore della Roma, il quale può comunque ritenersi soddisfatto per l'abnegazione mostrata da tutti i componenti dell'organico giallorosso, a partire da quell'Edin Dzeko da tempo in odore di partenza con direzione Inter.

Il pressing alto, che deve partire dagli attaccanti, nella metà campo avversaria per recuperare la sfera nel minor tempo possibile, infatti, è parso il vero marchio di fabbrica di queste prime partite disputate dalla nuova Roma di Fonseca. Quando le gambe 'gireranno' meglio e con alcuni accorgimenti tattici riguardo alla fase difensiva, la formazione capitolina potrebbe davvero svolgere un ruolo di primo piano nelle competizioni che la vedranno impegnata nella stagione 2019/2020.

Nel frattempo, c'è l'amichevole di stasera da disputare: una sfida che contro i baschi dell'Athletic Bilbao si preannuncia di grande agonismo. La formazione biancorossa è reduce dall'ottavo posto della scorsa stagione in Liga e presenta in panchina il confermato tecnico Gaizka Garitano. Sino ad ora, la sessione di mercato degli spagnoli è stata piuttosto anonima: hanno salutato gli esperti Mikel Rico, Iturraspe, Susaeta ed Etxeita, mentre in entrata sono stati semplicemente promossi alcuni elementi del settore giovanile per dare nuova linfa al sangue unicamente basco che scorre nelle vene della squadra.

Nella storia dei due club che si affronteranno stasera, ci sono soltanto due precedenti, curiosamente in entrambi i casi delle sfide amichevoli. La prima circostanza è quella, per varie ragioni, più simile alla situazione giallorossa odierna e riporta al 19 agosto del 1998: la seconda Roma di Zdenek Zeman (durante il primo passaggio sulla panchina giallorossa del boemo), come la formazione attuale agli ordini di Fonseca ancora un autentico 'cantiere aperto' per i diversi innesti effettuati rispetto all'annata precedente, affrontò l'Athletic Bilbao guidato in panchina da Fernandez e in campo da alcune reali leggende del club basco, come il fantasista Julen Guerrero, l'esterno offensivo Joseba Etxeberria e la coppia di attaccanti Urzaiz-Ezquerro.

I giallorossi, dal canto loro, dovevano fare a meno del portiere titolare Konsel, che sarebbe stato ancora a lungo assente durante la stagione 1998/1999, di Vincent Candela e di 'Pluto' Aldair in difesa e del nuovo acquisto Alenichev in mezzo al campo. Fu, comunque, una delle prime occasioni di un certo spessore per 'scoprire' altri nuovi arrivi, come Pierre Wome, Ivan Tomic e soprattutto l'attaccante argentino Javier Bartelt, colui che teoricamente avrebbe dovuto essere il centravanti titolare dei giallorossi nella stagione a venire in luogo di Marco Delvecchio. Il solito 4-3-3 zemaniano di quella serata basca recitava, dunque, così: Chimenti; Cafu, Zago, Petruzzi, Wome; Di Francesco, Di Biagio, Tomic; P. Sergio, Delvecchio, Totti.

Alla fine, arrivò una deludente sconfitta per 1-0.

Anche se opposta a una squadra già nel pieno della stagione agonistica (l'Athletic Bilbao era, infatti, già stato impegnato nel turno preliminare di Champions League), la squadra di Zeman deluse le aspettative, soprattutto poiché mostrò di non aver superato i suoi vecchi limiti: difesa sbilanciata sui rovesciamenti di fronte e fuori posizione sui calci piazzati, oltre a un centrocampo più portato alla distruzione del gioco avversario che alla costruzione, nonostante la presenza del 'geometra' Gigi Di Biagio.

Non brillò neppure lo jugoslavo Ivan Tomic, schierato come interno di sinistra nel centrocampo a tre, quasi a far presagire i futuri insuccessi che avrebbe ottenuto nella Capitale. Gli unici lampi giallorossi arrivarono da un ventiduenne con la maglia numero dieci, che proprio nel corso della stagione 1998/1999 avrebbe iniziato, dopo il passaggio di testimone da parte di Aldair, ad essere il capitano della Roma: si parla, ovviamente, di Francesco Totti.

Dopo un primo tempo di grande sofferenza, con il gol del bomber Ezquerro arrivato a conclusione di una prolungata azione corale dell'Athletic Bilbao, la Roma riuscì parzialmente a riscattarsi nella ripresa grazie a un paio di importanti occasioni da gol: la prima con il nuovo acquisto (e futura meteora) Alessandro Frau, che centrò la traversa con un bel sinistro dalla distanza; l'altra, invece, con il già citato Bartelt, subentrato a Delvecchio nella ripresa e apparso più 'vivo' rispetto all'ex Inter, il cui destro in diagonale chiamò alla prodezza il portiere avversario Etxeberria.

Una Roma, come oggi, in piena costruzione,  che, nonostante un precampionato assai poco brillante e fatto di aperte contestazioni nei confronti del presidente Franco Sensi, reo di non aver portato nella Capitale un bomber di grido (si parlò a lungo di campioni del calibro di Batistuta, Trezeguet e Shevchenko) in sostituzione di Abel Balbo, ma lo sconosciuto Bartelt dal Lanus, disputò comunque una stagione fatta di grande calcio e tanti torti arbitrali, casualmente arrivati dopo la denuncia del "calcio che deve uscire dalle farmacie" dell'allenatore romanista Zdenek Zeman.


Finisce 2-2 tra Roma e Athletic Bilbao. In gol Kolarov e Pellegrini su rigore

Il livello dell'impegno si alza sempre di più. La Roma esce dal Renato Curi con un pareggio per 2-2 con l'Athletic Bilbao. Un test sempre più probante, una partita vera fatta di agonismo e impegno da entrambe le parti e segnata e condizionata dagli episodi, non ultimo il rigore finale che ha regalato il pari ai giallorossi.

Rispetto alla gara con il Lille la sofferenza per la formazione di Fonseca è diminuita e i giallorossi sono rimasti a lungo in controllo della partita, pur avendo difficoltà a concretizzare le azioni offensive. A fare la differenza sono stati gli episodi. Prima l'errore di Diawara che ha spalancato a Inaki Williams la discesa e poi il servizio a Muniain per il vantaggio dei baschi, nella ripresa la pressione dei giallorossi è tornata a farsi sentire dopo i 15' finali del primo tempo in cui l'Athletic aveva maggiore predominio. Kolarov su punizione si dimostra insuperabile e da una distanza maggiore del solito trova la rete del pari. Il nervosismo in campo si fa sentire e ne fa le spese Yuri Berchiche, autore di un brutto fallo su Defrel. Nel finale l'Athletic si riporta avanti su rigore (mani di Mancini in area), a fine partita un vero e proprio regalo dell'arbitro Maresca rimette la gara in parità: Zaniolo calcia addosso al suo braccio ma l'arbitro concede rigore ai giallorossi, trasformato da Pellegrini. Poche occasioni da gol, ma aspettando maggiori certezze ci sono comunque segnali di crescita.

IL TABELLINO

ROMA: Mirante (46' Pau Lopez); Florenzi (46' Kolarov), Mancini, Juan Jesus (46' Fazio), Spinazzola (74' Spinazzola); Pellegrini, Diawara (46' Cristante); Ünder (46' Zaniolo), Antonucci, Perotti (68' Kluivert); Defrel (68' Dzeko)
A disp.: Fuzato, Santon.
All.: Fonseca.

ATHLETIC BILBAO: Unai Simon; Capa, Yeray Alvarez, Iñigo Martinez, Yuri Berchiche; Dani Garcia, Unai Lopez; Muniain, Raul Garcia, Cordoba (60' Unai Nuñez); Iñaki Williams (81' Kodro).
A disp.: Herrerín, Ganea, Vesga, Sancet, Larrazabal.

All.: Garitano.

Arbitro: Maresca di Napoli. Assistenti: De Meo e Bottegoni. IV uomo: Piccinini.

Reti: 26' Muniain, 59' Kolarov, 78' rig. Raul Garcia, 92' rig. Pellegrini

Note: ammoniti Raul Garcia, Unai Lopez (A), Zaniolo, Antonucci (R). Al 61' espulso Yuri Berchiche (A) per condotta violenta. Recupero 3' pt, 5'st.

LA CRONACA DELLA PARTITA

SECONDO TEMPO

92' - PAREGGIO DELLA ROMA! Pellegrini calcia con il destro, Unai Simon intuisce la traiettoria ma non ci arriva.

91' - Continuano le proteste dei baschi mentre Pellegrini va sul dischetto.

89' - RIGORE PER LA ROMA. Svista clamorosa di Maresca, Kolarov va al cross basso, Zaniolo va a contrasto con Martinez, calcia il pallone sul suo braccio ma l'arbitro assegna comunque il rigore. Veementi le proteste dell'Athletic Bilbao

38' - La Roma sviluppa una bella azione, cross teso di Kolarov per Zaniolo che fa ad attaccare il primo palo e anticipa tutti andando in gol, Maresca lo annulla per fuorigioco.

32' - RIGORE PER L'ATHLETIC BILBAO, Raul Garcia ruba palla a Pellegrini e tira da fuori area, Mancini interviene ma colpisce la palla con il braccio.

31' - Secondo giallo per la Roma, sgambetto di Antonucci a Muniain punito con il cartellino giallo da Maresca.

28' - Ultimo cambio nella Roma, in campo Santon al posto di Spinazzola

22' - Doppio cambio nella Roma. In campo Edin Dzeko, che riceve la fascia da capitano e i cori di sostegno dei tifosi presenti al Curi. Dentro anche Kluivert, fuori Defrel e Perotti.

17' - Roma in pressione, Perotti sfila palla a Capa all'interno dell'area ma non riesce a crearsi spazio per il tiro.

16' - ATHLETIC BILBAO IN 10. Yuri Berchiche perde la testa ed entra duramente su Defrel a metà campo, Maresca estrae subito il cartellino rosso.

14' - GOOOOL DELLA ROMA!!!! Punizione da 25 metri, va lo specialista Kolarov che non sbaglia: sinistro che battezza l'angolo e Unai Simon non può nulla.

12' - Duro scontro sulla trequarti tra Pellegrini e Cordoba, il centrocampista giallorosso resta a terra toccandosi la caviglia destra. Poi il numero 7 lascia il campo per le cure del caso ma è pronto a rientrare.

8' - Attacca l'Athletic, Cordoba sulla sinistra scarica all'indietro per Unai Lopez, conclusione centrale di poco oltre la traversa

5' - Cartellino giallo per Zaniolo

2' - La Roma parte bene e sviluppa una buona azione sull'asse di destra, triagolazione Zaniolo-Defrel-Antonucci, al giovane attaccante non riesce lo stop in area e la difesa basca recupera.

1' - Al via la ripresa. 5 i cambi nella Roma. Pau Lopez tra i pali al posto di Mirante, Kolarov al posto di Florenzi (con Spinazzola dirottato a destra), Cristante subentra a Diawara, Fazio a Jesus, Zaniolo al posto di Under e infine Cristante sostituisce Diawara. Dzeko ancora in panchina.

PRIMO TEMPO

45'+3 - Finisce il primo tempo. Squadre al riposo sul punteggio di 1-0 per l'Athletic.

42' - Cartellino giallo per Dani Garcia, per un fallo su Antonucci a centrocampo.

34' - Occasione Roma, Pellegrini pesca in verticale Under, uscita spericolata di Unai Simon ma il turco tarda il momento del tiro e il suo pallonetto viene intercettato da Martinez che spazza l'area.

33' - Riprende il gioco.

31' - Cooling break disposto dall'arbitro

26' - GOL DELL'ATHLETIC. Inaki Williams in pressione ruba palla a Diawara, entra in un area giallorossa sguarnita e mette al centro per Muniain, il capitano della formazione basca riesce di forza nel tap-in.

20' - Lunga azione della Roma, Pellegrini crossa e trova l'inserimento di Florenzi, che viene a contatto con Berchiche e perde l'equilibrio al momento del tiro, mancando il tempo giusto per la conclusione.

18' - Battibecco a centrocampo tra Florenzi e Berchiche, entrambi richiamati all'ordine dall'arbitro Maresca

13' - Buona opportunità per la Roma, Florenzi aggancia in area un traversone da centrocampo di Pellegrini, il cross al centro non riesce per l'interdizione di un difensore avversario.

10 ' - La Roma ci riprova, Spinazzola va via a Capa sulla sinistra e mette al centro per Antonucci, conclusione con il destro ampiamente larga che si spegne sul fondo.

5' - Primo affondo della Roma, spunto di Defrel sulla destra, cross basso intercettato da Unai Lopez

1' - Squadre pronte al via. Roma in campo con il completo interamente rosso, divisa verde scuro per l'Athletic.


Roma, Veretout si mette in mezzo

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Si è capito dalla telefonata, quel giorno, di Paulo Fonseca aJordan Veretout: il francese si è sentito importante. Centrale. Anche se lui è una mezz'ala, lo ha detto. Il 4-2-3-1, le mezz'ali, non le prevede, si sa. Ci vogliono due centrali che sappiano anche fare le mezz'ali. Più compiti, meno uomini di ruolo. Veretout e Pellegrini, ecco la coppia che ha in testa Fonseca. Due mezze ali che abbiano qualità, che sappiano conquistare la palla, salire, inserirsi, sostenere gli attaccanti, accorciare e non scappare, rubare palloni e gestirli. Pressing e possesso ad alta velocità, un lavorone.

I COMPITI - In queste settimane, Fonseca non ha mai avuto a disposizione l'ex viola, che il regista puro lo ha fatto solo lo scorso anno, ma così e così. Deve studiare, perfezionarsi, per certi versi imparare, perché Fonseca è diverso da Pioli e ognuno è diverso tatticamente da un altro. Veretout regista a Firenze era un altro rispetto a quello che vedremo qui. E ora si rigioca, mercoledì a Perugia, contro il Bilbao, poi domenica all'Olimpico, con il Real, appunto, vedremo. Ci sarà modo di studiarlo, almeno per qualche spezzone, per guardare di nascosto (ma nemmeno troppo) l'effetto che fa. Veretout-Pellegrini, Diawara-Cristante, ecco le coppie dei due di centrocampo. La seconda l'abbiamo vista a Lille, benino, il percorso di crescita è in pieno svolgimento. Il resto è tutto da scoprire, perché lo è Veretout stesso, che è arrivato da riatletizzare e con un residuo di problema alla caviglia. Lui, dei due, sarà quello che dovrà abbassarsi tra i centrali di difesa, per prendere il pallone e gestirlo, insieme anche al portiere, Pau Lopez. La Roma ha bisogno di alzare la qualità e l'intensità a centrocampo, ha la necessità di abbassare la quantità di errori, quei palloni persi che, con la difesa schierata molto alta, danno il là a continue, e letali, ripartenze avversarie. Giocare con gli esterni bassi in uscita continua, con le ali strette verso l'attaccante centrale in quella sorta di 2-4-4, diventa fondamentale l'attenzione nel palleggio e il recupero palla. Per questo si è cercati un calciatore non tanto con le qualità di regista ma uno che sapesse comunque catalizzare il gioco, appunto uno come Veretout. Che ha mostrato a Firenze di essere pure un calciatore caratteriale, di personalità. Da lui ci si aspetta qualche gol dalla distanza, ha un bel tiro, lo ha dimostrato in questi anni italiani. La qualità, dicevamo, Veretout se la porta dietro dal suo passato da trequartista. E il passato, si sa, non si dimentica.

EX TREQUARTISTA - Un po' come fu per Pizarro, che ha finito con il giocare basso, davanti alla difesa. Auguriamo a Veretout di fare metà della carriera del cileno, forse uno dei più bravi centrocampisti visti da queste parti. Con De Rossi componeva una coppia perfetta nel 4-2-3-1spallettiano: qualità e quantità arrivavano da entrambi, non venivano suddivise. Ecco infatti come lo stesso percorso dovranno farlo i vari Veretout-Pellegrini o Cristante-Diawara. Il francese in due anni in Italia ha segnato 13 reti in campionato, cinque lo scorso anno e otto nella stagione precedente, più due gol in coppa Italia. Assist complessivi, cinque. Ma come detto, il suo ruolo si è trasformato negli anni, da centrocampista offensivo, a mezz'ala, fino a centrale di riferimento, regista. Sta a lui ora dimostrare di non soffrire il salto in alto, di piazza, di ambizioni, di tutto. Restano fuori dal giro del centrocampo i vari Nzonzi, Gonalons e Coric (il vero mistero, mai in campo, nemmeno un minuto), tutti e tre sul piede di partenza. In più Zaniolo, Pastore e Antonucci, che entrano nel pacchetto di trequartisti. O altro.


Dzeko blocca Alderweireld

IL MESSAGGERO - CARINA - Il paradosso è servito. Lo stallo su Dzeko si ripercuote sul difensore. Perché per alzare l’offerta al Tottenham per Alderweireld (ferma a 20 milioni: a Trigoria non hanno fretta e sono convinti di poterlo prendere anche dopo giovedì, dead line del mercato in entrata in Premier), la Roma deve avere la certezza di non dover poi spendere per il centravanti. Ieri l’agente del bosniaco, Martina, è stato nella sede dell’Inter. Marotta è stato però chiaro: inutile rilanciare ora se la Roma non ha un sostituto. Lo faremo, a tempo debito. Visionato il baby Vitaõ(Palmeiras).


Domani test a Perugia, poi ecco il Real

IL MESSAGGERO - La ripresa del lavoro, ieri alle 17,30. Domani si torna a Perugia, al Renato Curi, dove alle ore 20 è in programma l’ottava amichevole della stagione. Davanti agli uomini di Fonseca gli spagnoli dell’Athletic di Bilbao. Domenica invece si torna all’Olimpico per la presentazione della squadra (ricordando che il mercato finisce il 2 settembre, dopo il derby della seconda di campionato), con amichevole di lusso: davanti ai giallorossi il Real Madrid. In palio la Mabel Green Cup (tagliandi in vendita, con gli abbonati che hanno diritto allo sconto di 5 euro).


Inter, Dzeko conferma il sì ma la Roma rilancia

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) L’Inter vuole Lukaku, (...) ma nel frattempo resta vivissima la pista Dzeko, malgrado anche con la Roma ci sia in atto da tempo una vera e propria guerra di nervi. Ieri l’Inter ha incontrato Martina, uomo di fiducia del bosniaco: le due parti hanno confermato la reciproca volontà di un futuro insieme. Edin lo ha ribadito anche alla Roma: il suo tempo nella capitale è finito, ha voglia di una nuova avventura e l’Inter è la squadra ideale per questo nuovo capitolo della sua carriera. La Roma però non molla, anzi pare aver rilanciato: per cedere Dzeko ora non bastano più 20 milioni, ne serviranno altri 5 di bonus. Strategia o altro braccio di ferro? Di sicuro la Roma non può cedere Dzeko prima di avere in mano un valido sostituto, che oggi non c’è. Il rebus è intricato, ma la soluzione non può essere lontana.


Juventus, dopo le vendite scatta l'operazione Icardi

GAZZETTA DELLO SPORT - Tutte le strade (per ora) portano a Londra. Più avanti, però, i bianconeri per la spesa potrebbero fermarsi a Milano. Sì, per prendere Mauro Icardi ed accontentare Cristiano Ronaldo, con il centravanti ormai ai margini del mondo nerazzurro. La trama è spiegata in poche parole, ma per le riprese di questo film occorre pazienza. E qualche settimana di tempo. (...) CR7 reclama al centro dell’attacco un partner di livello. Al portoghese Lukaku andrebbe benissimo, ma non è una preferenza in esclusiva. Ad esempio chi frequenta la Continassa giura che nelle scorse settimane il fuoriclasse di Funchal ha confessato ai vertici bianconeri il suo gradimento per Maurito. Il penta Pallone d’Oro invoca una boa che in area di rigore gli apra spazi vitali e a suo giudizio l’ex capitano interista ha i requisiti giusti per adempiere a questo compito. È una traccia da non sottovalutare in questo momento di fatale trapasso. Ora come ora Mandzukic e Higuain sono arruolati a tutti gli effetti, ma all’orizzonte potrebbero esserci novità importanti. E le voci degli ultimi mesi hanno spesso associato il puntero argentino ai colori juventini. Nell’eventualità di un ribaltone lì davanti, insomma, la sua candidatura conta su uno sponsor eccellente. Se non proprio il più importante, almeno in campo.