Pastore: "Non vedo alcuna ragione per andarmene. Mi piacerebbe fare un anno importante alla Roma"

Javier Pastore, trequartista della Roma, è stato intervistato dal portale mundodad.lavoz.com e ha parlato della sua stagione complicata in giallorosso e della voglia di riscatto col club di Trigoria. In questi giorni di vacanza, El Flaco sta lavorando con il suo preparatore personale per esser in perfetta forma in vista del ritiro di Pinzolo del prossimo 29 giugno. Queste le sue dichiarazioni:

Qual è la tua analisi per questo primo anno nella Roma?
"È stato un po' strano. Perché sono venuto a Roma per provare a giocare di più ed essere indispensabile per la squadra. Questi erano il mio desiderio e quello del club. Ma per diversi motivi non è stato così. Non ho avuto tanta continuità, ma niente di così negativo. L'importante è che poi sono stato bene, che ho giocato di nuovo e segnato diversi goal. Sono molto felice. La cosa più importante è che sono uscito dal circolo vizioso delle continue lesioni nei gemelli. Inizierò la pre-season con obiettivi molto più alti e con il desiderio di rendere quest'anno più competitivo e bello di quello che è passato".

Com'è stato tornare a un calcio che ti ha formato e che ti ha permesso di fare il salto in nazionale e in Francia?
"Il ritorno in Italia è stato qualcosa di molto bello per me. Ho la mia famiglia che viene dall'Italia, i due anni a Palermo sono stati meravigliosi. Ho fatto il salto in Europa e questo mi ha permesso di andare alla squadra nazionale e al PSG, dove ho trascorso sette anni positivi. Sono diventato campione molte volte, sono cresciuto come giocatore e come persona. Ho sempre pensato di tornare in Italia, dopo tanti anni in Francia. C'era la possibilità di andare a Roma, che è un club molto grande con giocatori importanti e che ha grandi obiettivi che cercheremo di soddisfare. È una tappa diversa da quella iniziale con quella del Palermo, la cui discesa mi ha ferito. L'ho seguito e doveva salire e, a causa di problemi finanziari, è dovuto scendere in serie B. Ho amici che erano persino entusiasti di giocare con la Roma, quindi ci siamo visti".

In questa fase di rinnovamento della squadra nazionale argentina?
"Quando ho visto che la selezione si stava rinnovando molto, sapevo che non sarei stato chiamato. I giocatori scelti erano molto più giovani di me, stanno facendo cose molto bene in Europa, e hanno meritato questa chiamata per provare a dimostrare le loro condizioni nella squadra nazionale. È giusto. Lo meritano. Come quelli che ci sono andati sempre. Sono di gran lunga il migliore dei tre campionati più forti d'Europa. (Ángel) Di María, (Lionel) Messi, (Nicolás) Otamendi e (Sergio) Agüero sono ai massimi livelli. Sono molto d'accordo con i nuovi progetti della selezione. Ci sono persone addestrate, che hanno fatto carriere molto importanti come giocatori in Europa e che ora sono DT o assistenti. È positivo. A (Lionel) Scaloni arriverà l'esperienza dei suoi collaboratori. I risultati sono stati positivi".

l problema degli infortuni è stato un fattore determinante, ma quanto hai pensato di giocare nella squadra nazionale?
"La mia ultima partita nella selezione è stato nel 2016 e sì, sono stato condizionato dagli infortuni. Nel 2015, con Gerardo Martino, ho avuto l'anno più positivo. Ho giocato diverse partite iniziali nella Copa América del Cile. Mi ha dato fiducia. Nel 2016 mi sono fatto male diverse volte prima di andare in nazionale. Ho sempre voluto andare anche se non ero in una posizione. Volevo essere lì perché non ho mai detto no a una chiamata della nazionale. Anche se ho avvertito che non ero in piena forma. Alla Copa América 2016 sono stato anche infortunato, con la speranza di poter recuperare nelle ultime fasi. Stava ritardando tutto e sono arrivato bene per giocare la finale. Era normale che non mi avessero messo in finale, non avendo giocato in tutta la Coppa. Non potevo essere al 100%. Era illogico che giocassi".

Si è sempre creduto che tu saresti stato il partner di Messi, prima o poi. La stessa speranza esiste ora con Dybala e Suarez. Sarà così?
"Sì. Se n'è sempre parlato. Il partner di Messi o no ... Il team deve cercare una squadra in cui "Leo" possa sentirsi a suo agio e giocare nel modo migliore. L'avversario non pensa solo a lui. Trovare un partner per Messi non è la cosa più importante, ma mettere insieme una buona squadra in cui tutti possano sentirsi a proprio agio. Come tutti fanno nei loro club. Per quanto riguarda Dybala e Suarez, sono molto felice che ci siano dei Cordoban che ci rappresentano così. Dybala è una stella di fama mondiale. Suarez è andato al River a 30 anni e, con il livello che ha dimostrato, è andato in nazionale e giocherà la Copa América. Lui se lo merita. Spero che possa rimanere così per continuare a vincere".

Come è stato giocare con Messi?
"È il migliore. Giochi con il miglior giocatore del mondo. Sono stato in grado di farlo ed è qualcosa che nessuno sarà in grado di tirarmi fuori. Sono stato toccato dalla bacchetta magica: ho giocato con lui e ho condiviso molte cose sul campo, nei campionati e nei viaggi. Sono stato toccato dalla bacchetta magica per giocare a calcio ed essere ricordato per sempre".

Il presente e il futuro...
"Ho un contratto per altri tre o quattro anni. Non vedo alcuna ragione per andarmene. Dato che l'anno scorso non è stato così buono, mi piacerebbe davvero fare un anno importante qui. Voglio che mi conoscano per quello che sono e per quello che posso fare. È quello che penso".

L'interesse di River e Boca era reale?
"Ci sono state molte chiacchiere, ma non so se c'è stata l'intenzione di assumermi da entrambi i club o da uno. Con me nessuno ha parlato".


Lunedì la conferenza stampa di Totti nella sede del CONI. Aria di addio?

Francesco Totti ad un passo dall'addio alla Roma. Secondo quanto riporta Sky Sport, l'ex capitano della Roma farà una conferenza stampa, probabilmente lunedì nella sede del CONI, per spiegare le motivazioni di questa separazione. Il presidente Pallotta gli ha ribadito stima e fiducia ma non tutti all'interno del club giallorosso, evidentemente, sono dello stesso parere.

Giovanni Malagò, presidente del CONI ed amico dell'ex capitano romanista, ha risposto così ad una precisa domanda in merito:

"Se Totti vuole fare una conferenza al Coni, nessuno può impedirglielo, noi siamo disponibili".


L’ultima tentazione di Icardi: azione legale per svincolarsi

LA REPUBBLICA - CARDONE/VANNI - Nella guerra fredda fra Mauro Icardi e l’Inter, entra per la prima volta la minaccia atomica. Il giocatore potrebbe chiedere al collegio arbitrale dellaSerie A la risoluzione del suo contratto con i nerazzurri, valido fino al 30 giugno 2021. Contatti preliminari fra lo staff del giocatore e legali esperti in diritto del lavoro sono già avviati. Se il collegio dovesse dargli ragione, il numero 9 potrebbe lasciare la squadra a parametro zero e cominciare il prossimo campionato con una nuova maglia. Se non si troverà una soluzione sul futuro l’argentino, che si sente messo ai margini dall’Inter, potrebbe tentare una mossa simile a quella che consentì a Goran Pandev — lasciato da solo ad allenarsi alla Lazio — di passare gratis proprio all’Inter. Il caso Icardi è diverso, in fatto e in diritto, e le possibilità di vittoria sono risicate. Ma ci sono. Il collegio arbitrale potrebbe infatti riconoscere che nelle vicende che hanno riguardato l’attaccante — in ordine di importanza: la rimozione come capitano, la mancata convocazione contro la Lazio il 31 marzo, l’isolamento nello spogliatoio, il braccio di ferro che ha portato al mancato rinnovo del contratto — la società nerazzurra non abbia agito correttamente. Tecnicamente, Icardi potrà sostenere che l’Inter senza giustificazione lo abbia trattato in maniera diversa rispetto ai compagni. Con una procedura urgente, il lodo potrebbe arrivare entro fine estate. L’ad nerazzurro Beppe Marotta, presentando il ritiro dell’Inter in programma a Lugano dal prossimo 8 luglio, non ha risposto a chi chiedeva se Icardi sarà convocato. «È prematura qualsiasi valutazione sulla rosa della nuova stagione», ha tagliato corto. L’intenzione dell’Inter è cederlo entro il 30 giugno, realizzando i 46 milioni di plusvalenze imposte dal fair play finanziario ed evitando così di vendere giovani promettenti. La controparte dell’operazione è la Juve (potrebbe essere il primo acquisto della gestione Sarri) con l’Inter che chiede in cambio di Dybala. Un affare non semplice: il jolly d’attacco bianconero vuole restare a Torino e valuta come alternativa l’Atletico Madrid, che per lo stesso ruolo punta però a Joao Felix, gioiello del Benfica. Se Icardi si rivolgerà al collegio arbitrale, l’Inter potrà resistere in giudizio con buone probabilità di vittoria. Alla società gli argomenti non mancano: per i calciatori vale l’obbligo di giocare se chiamati a farlo. Icardi, dopo che gli fu tolta la fascia di capitano, si autoesiliò per due mesi lamentando dolore a un ginocchio. La battaglia legale è l’ultima ipotesi in una vicenda che si trascina. A Icardi piacerebbe giocare ancora nell’Inter, ma nel nuovo progetto di Conte per lui non c’è posto. I due non si sono ancora incontrati e non è detto che lo faranno. Dal destino di Maurito dipende molto del mercato interista: senza i milioni della sua vendita, per l’Inter comprare i top player che l’allenatore chiede potrebbe diventare un problema.


Per le imprese locali lo stadio giallorosso è l’ultima possibilità di riscatto

IL TEMPO - MAGLIARO - Il Lazio non brilla, secondo Bankitalia, per occupazione e economia ferma, specie nel settore dell'edilizia, eppure il Progetto Stadio della Roma potrebbe essere un elemento di grande propulsione economica per la Regione. Per la Regione, però, più che per Roma se la trattativa fra la Roma da una parte e il Campidoglio dall'altra dovesse rompersi definitivamente. In quel caso, e solo in quel caso, la variabile Fiumicino entrerebbe nel novero delle possibilità reali come piano di riserva dei giallorossi. La Capitale che annaspa sotto il doppio colpo della gestione Marino/Pd e di quella Raggi/5Stelle, perderebbe una montagna di investimenti privati - fra 800 milioni e il miliardo di euro - con consistenti ricadute occupazionali, stimate da Sapienza in una decina di migliaia di posti di lavoro, una metà dei quali nell'edilizia fra quella di base e quella di alta specializzazione. E tutto questo ben di Dio potrebbe spostarsi su Fiumicino.

Il sindaco della città litoranea, Esterino Montino, vecchia volpe della politica romana e laziale, ha fiutato l'aria: le trattative in Campidoglio sono al punto di svolta. O si chiude o si rompe: la corda è stata tirata più o meno da entrambe le parti fino al massimo e ulteriori margini di manovra se ci sono, sono risicatissimi. Per questo, visto il pantano tecnico del progetto dovuto alle decisioni assunte dai grillini sulle opere pubbliche e politico della maggioranza pentastellata in Campidoglio, guidata da una Sindaca sempre più debole e, per di più, priva del consueto ombrello protettivo del nazionale grillino alle prese con i propri problemi, Montino si sta ritagliando uno spazio. Per ora, uno spazio ancora marginale e minimo ma che, se entro breve l'accordo Campidoglio-Giallorossi non si dovesse chiudere e si andasse con le carte bollate in tribunale, diverrebbe il piano alternativo.

Una posizione quella di Fiumicino che comunque alla Roma non dispiace, è un'opzione di riserva ma è anche una leva di pressione sul Comune dal senso chiaro: "Se dite no, tribunale a parte, non rimarremo in braghe di tela ma abbiamo altre aree pronte". Le aree che Montino ha sottoposto a Baldissoni - sulle quali la variante urbanistica è obbligatoria, trattandosi di zone accatastate per logistica e non per verde sportivo attrezzato o commerciale, e quindi con iter coinvolgente anche la Regione - hanno un'estensione di 350 ettari circa. Secondo Montino i tempi potrebbero essere "dai 12 ai 14 mesi" vista anche la disponibilità manifestata dall'opposizione che, però, per bocca del consigliere Mario Baccini, chiede al Sindaco chiarezza e di riferire in Aula.


Il Napoli trova l'intesa con Manolas. Si cerca l'accordo con la Roma

Kostas Manolas ha raggiunto un accordo economico con il Napoli. Questo è quanto riferisce Sky Sport, che spiega come i partenopei non vorrebbero sfruttare la clausola rescissoria ma cercano l'intesa con la Roma. Proposto Diawara, che non interessa ai giallorossi, che invece hanno chiesto informazioni su Dries Mertens. Secondo il portale tuttomercatoweb.com, la società di De Laurentiis avrebbe trovato l'intesa col difensore greco per 3.5 milioni di euro più bonus a stagione.


Di Biagio: "Zaniolo è andato prima in Nazionale A perchè Mancini vuole conoscere da vicino i giovani talentuosi"

Luigi Di Biagio, CT della nazionale Under 21, ha parlato di Zaniolo e del perchè abbia esordito prima in nazionale maggiore che nella sua Under:

"Zaniolo è andato prima in Nazionale A perché Roberto Mancini voleva conoscere da vicino i giovani più talentuosi".


Kluivert: "Quest'anno ho avuto molto da imparare, il prossimo farò meglio. Il derby è bellissimo"

Justin Kluivert, giovane esterno offensivo della Roma, ha rilasciato una lunga intervista per asroma.com in cui ha parlato del suo primo anno in giallorosso:

"Penso di aver trascorso molti momenti positivi e anche momenti educativi. La vedo così, quest'anno ho avuto molto da imparare. E' stata la mia prima stagione, è stato tutto diverso. Ho cercato di mettere in pratica quello che so fare, a volte ci sono riuscito, a volte no. Ma sono tutte cose da cui imparare. Il prossimo anno farò meglio, ne sono sicuro. Penso sempre di potercela fare, scendo in campo e gioco come tutti gli altri. Sono giovane, penso che questo sia un vantaggio, ma quando ne ho la possibilità voglio segnare, fare un assist, dribblare... L'età non conta, devi solo fare ciò che ti senti di fare. A volte si passano momenti difficili e si resta a guardare, ma va bene così. Sono appena arrivato, non devo avere fretta. Ho dovuto imparare molto cose nuove, c'è un ambiente diverso, una competizione diversa, ci sono calciatori diversi. Devi riuscire a trovare il tuo ruolo, ma il mio punto di forza è che non ho mai dovuto fare a meno delle mie qualità. Ho imparato anche questo: non cambiare il mio gioco, anche se la competizione è diversa. Ho capito che devo restare me stesso e così le cose andranno bene. Mi hanno aiutato un po' tutti, ma direi soprattutto Karsdorp, visto che anche lui è olandese. Lo conoscevo già da prima, mi ha spiegato un po' di cose. Ma tutti mi hanno aiutato e devo solo ringraziare i miei compagni. E' sempre bello poter scrivere il tuo nome nella storia del calcio, ma voglio segnare ancora di più. E ne sono in grado, sono certo. A volte mi arrabbio un po' con me stesso ma questo mi spinge a dare il massimo. So che farò meglio, credo in me stesso".

Come hai vissuto il derby?
"L'atmosfera è incredibile. I giocatori sentono molto la partita, così come i tifosi. Prima della partita la gente ti ferma per strada e ti chiede di vincere assolutamente. E' bellissimo".

Come ti sei trovato a Roma?
"In Olanda vivevo da solo, qui le persone sono diverse, la città è diversa... Vivo ancora da solo, queste cose sono delle nuove sfide per un giovane e ho imparato molte cose fuori dal mondo del calcio, come persona. Penso che a volte bisogna uscire dalla propria comfort-zone e aprire la propria mente. L'ho fatto e continuo ad imparare, sento di essere più maturo, non mi sento più un giovane inesperto"

Aspettative sul futuro?
"Al mio arrivo qui non mi sono montato la testa. Non mi aspettavo certo di giocare ogni partita, sapevo che sarebbe stata dura. Ci sono stati alti e bassi in questa stagione, ma son felice di aver fatto questo passo. E non vedo l'ora di iniziare la prossima stagione. Non sarà un'altra stagione di apprendimento, dovrò giocare e basta".


Calcioscommesse in Spagna, citati anche Immobile e Frosinone. Il legale dell'attaccante: "Notizie totalmente false e diffamatorie"

In Spagna è scoppiato un nuovo caso di calcioscommesse, che potrebbe riguardare anche l'Italia. Infatti, come riportato da Marca.com, nelle intercettazioni viene citato più o meno direttamente sia Ciro Immobile (attaccante della Lazio) che il Frosinone. Dai documenti presentati nell'Operazione Oikos, Immobile viene menzionato da Carlos Aranda (calciatore arrestato nelle indagini) e Mattia Mariotti che faceva da intermediario per le scommesse illegali). Mariotti, nelle intercettazioni, parla di Immobile come cliente fisso di un suo conoscente che gestisce un'agenzia di scommesse: "Anche Immobile della Lazio gioca con lui, è suo cliente". Gestore che avebbe contattato diversi giocatori del Frosinone, ormai retrocesso, per truccare alcune partite in cambio di denaro.
Il legale di Immobile, Paolo Rodella, ha voluto chiarire la posizione del suo assitito con un comunicato ufficiale: "Con riferimento alle notizie apparse su taluni organi di informazione, secondo le quali il nome del mio assistito sarebbe stato pronunciato nel corso di conversazioni telefoniche intercettate fra soggetti a vario titolo coinvolti in una vicenda di calcio scommesse in Spagna, Ciro Immobile si dichiara nella maniera più assoluta del tutto estraneo a tali fatti ed esclude categoricamente qualsivoglia coinvolgimento. Il calciatore mi ha già dato incarico di agire nei confronti di tutti coloro che in qualsiasi modo ledano il suo nome, la sua immagine e la sua dignità professionale. Pertanto diffidiamo chiunque dal dare credito e diffondere notizie totalmente false e diffamatorie".


Premio Golden Boy, tra i nominati anche i giallorossi Zaniolo, Kluivert e Luca Pellegrini

Il quotidiano Tuttosport ha indetto anche per quest'anno il premio Golden Boy, annunciando i 100 candidati. Il premio andrà al miglior giocatore Under21 dei maggiori campionati europei. la lista andrà mano a mano sfoltita fino ad arrivare ai 20 finalisti. Tra i nominati anche tre giallorossi: Zaniolo, Kluivert e Luca Pellegrini.


Di Chirico: "L'amore per la Roma l'ho sempre avuto, una droga. Senza leader si va allo sbaraglio"

Alessio Di Chirico, lottatore italiano del circuito UFC e tifoso della Roma, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato di Ranieri e De Rossi:

"L'amore per la Roma l'ho sempre avuto, una droga, chi è romanista sa di cosa parlo specie dopo l'annata difficile che abbiamo vissuto. Mi dispiace un sacco che se ne vada Ranieri, allenatore pazzesco, per non parlare di De Rossi. Daniele è una persona e un giocatore eccezionale, mi dispiacerà moltissimo non vederlo più. Proprio lui ha lo spirito del combattente. E poi il mediano è un fighter, non molla mai, è sempre pronto a dare una mano al compagno, sostiene l'attacco, sostiene la difesa. E poi il cuore: lotta o calcio, conta tantissimo. Sì, la vicenda si poteva gestire decisamente meglio, e a questo proposito mi auguro che i dirigenti tornino a lavorare a Roma: con Baldini a Londra e Pallotta a Boston i giocatori sono lasciati a se stessi. E da sportivo so benissimo quanto è importante avere dei leader che ti inquadrino, altrimenti poi si va allo sbaraglio".


La Roma offre 20 milioni per Pau Lopez, ma il Betis risponde con un secco no

La Roma continua a sondare il mercato in cerca di un portiere che possa prendere il posto di Olsen. Dalla Spagna, come riferisce gianlucadimarzio.com, piace il 24enne Pau Lopez del Betis Siviglia. I giallorossi avrebbero offerto 20 milioni per il giocatore, ricevendo come risposta un secco no. Infatti il Betis considera Pau Lopez un incedibile.


La Roma di Fonseca, tra un'idea di mercato e l'altra

INSIDEROMA.COM – SARA BENEDETTI – Paulo Fonseca è il nuovo allenatore della Roma. «Responsabile tecnico» per rispettare la dicitura apparsa sul comunicato del club che ha confermato il contratto biennale (con opzione per il terzo ndr) con il quale il tecnico si lega alla società giallorossa. Con il suo arrivo, in casa Roma si fanno largo nuove idee di mercato per cercare di mettere a disposizione del portoghese, una rosa capace di migliorare la deludente stagione appena conclusa.

DALLA PORTA ALL’ATTACCO -  Intanto Fonseca ha già le idee molto chiare: «Insieme faremo qualcosa di speciale», ha voluto promettere ai tifosi. Pur consapevole che dovrà rinunciare a dei calciatori che nella sua idea di calcio sarebbero stati molto utili (Dzeko e Manolas), è comunque convinto che la Roma possa allestire una squadra competitiva. Si ripartirà dal portiere. La Roma sta lavorando su una rosa ristretta di nomi: Cragno, Gollini e lo spagnolo Pau Lopez. Le piste italiane, almeno per ora, sono molto onerose. Gollini tra l'altro giocherà la Champions con l'Atalanta che non intende privarsene. Per il numero uno del Cagliari invece è soltanto una questione di soldi: il contratto rinnovato pochi giorni fa sino al 2022 non aiuta. C'è poi il profilo del portiere del Betis Siviglia, accostato nelle settimane scorse addirittura al Barcellona. Un anno fa (quando militava nell'Espanyol) si prendeva a parametro zero e Monchi ci aveva fatto un pensiero. Poi il Betis ha anticipato la concorrenza facendogli sottoscrivere un quinquennale. E' reduce da un'ottima stagione che gli ha permesso di entrare nel giro della nazionale iberica. Non costa poco (20 milioni) ma sempre meno di Cragno e Gollini ed è un profilo che piace molto a Petrachi.

Con la presumibile partenza di Manolas (direzione Juve) andrà ricostruito anche il pacchetto difensivo. Al momento il ds salentino è orientato a non chiudere le operazioni (Mancini e Guedes) che Monchi aveva impostato a gennaio, perché i profili prioritari vengono considerati altri. In primisquelli di Verissimo (Santos) e Vavro, classe 96 (Copenaghen). Sono entrambi due difensori molto alti (1,93 lo slovacco, 1,89 il brasiliano) e bravi nell'impostazione da dietro, una delle caratteristiche principali del gioco di Fonseca che ama anche avere in mezzo al campo un palleggiatore. La Roma è entrata di prepotenza nella corsa a Veretout non tralasciando altre piste (Florentino e B. Guimaraes). In attacco si attende la cessione di Dzeko all'Inter. Chieste informazioni su Petagna: la Spal lo valuta 25 milioni.