Conferenza stampa Fonseca: "Ho visto la squadra bene fisicamente. E' noto a tutti che siamo alla ricerca di un centrale difensivo"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa al termine del match contro il Genoa, terminato 3-3. Queste le sue parole: 

Un centrale di difesa dal mercato? 
Come ho già detto, ribadisco la fiducia nei miei calciatori. Sono emersi problemi difensivi come il controllo della profondità. La squadra non trasmetteva sicurezza e su questo lavoreremo.

Fondamentale l’acquisto del centrale? 
È noto che stiamo cercando di prenderne uno e lo faremo fino alla fine del mercato, ma non deve essere uno qualsiasi. Deve essere un valore aggiunto e cercheremo di farlo fino alla fine.

Come sta la squadra fisicamente? 
Dal punto di vista fisico ho visto bene la squadra. È stata una partita con tanti ribaltamenti di fronte e quindi molto faticosa. Stiamo cercando di prevenire gli infortuni perché è noto quanto è successo lo scorso anno. Poi ci sono calciatori più suscettibili di altri, ma stiamo monitorando tutto. Quando la squadra prende gol non è solo un problema dei difensori. In questa partita le seconde palle erano importanti. Noi siamo entrati bene in partita, poi dopo il gol del Genoa faticavamo sulle palle scoperte. Nel secondo tempo siamo migliorati, ma abbiamo preso una rete quando non ce l’aspettavamo. Sono cose sulle quali dobbiamo ancora migliorare.

Pastore in campo? 

Abbiamo cercato di migliorare nell’ultimo passaggio e Pastore ha queste caratteristiche. Con gli spazi ridotti Pastore poteva essere l’uomo.

Preoccupato dal derby? 
Come il Genoa ha studiato noi, noi avevamo studiato loro. La questione è che per me sono molto più importanti i comportamenti della mia squadra piuttosto che quelli della squadra avversaria. Ci prepareremo a contrastare il sistema di gioco della Lazio, ma senza snaturarci. Non preparerò mai una partita concentrandomi sulla fase difensiva. Voglio una squadra che domini e che giochi sempre la palla.


Conferenza Andreazzoli: "Ci abbiamo messo un po' ad entrare in partita ma alla fine è andata bene"

Aurelio Andreazzoli, allenatore del Genoa, in conferenza stampa al termine del match:

"Probabilmente siamo stati fortunati nel momento giusto qui e a ottenere quello che volevamo contro una squadra che ha una bella fisionomia e difficile da controbattere sotto il punto di vista tattico. Direi che i due davanti hanno partecipato anche al terzo gol. Poi ci sono situazioni che si analizzano in maniera forse superficiale senza tener conto di tutti gli aspetti come che i calciatori della Roma sono forti. La giocata che fa Dzeko glie l'ho vista fare tante volte anche contro squadre più forti. Il terzo gol arriva su una meraviglia di Kolarov. Quando hai queste armi devi fare i conti con le qualità dell'avversario. Poi potevamo fare di più come per esempio su come nasce il terzo gol. Manca qualcosa dal mercato? Ben vengano dei movimenti che la società ritiene di dover fare. L'importante, però, è non intasare perché non voglio allenare un numero troppo alto di calciatori che mi impedisce poi di lavorare come voglio. Come abbiamo detto con la società ci servono due giocatori per ruolo. Quanto sono contento da uno a dieci? Per il tempo passato da quando siamo insieme sono soddisfatto. Si vedeva all'inizio che era una squadra che è partita con il freno a mano tirato. Abbiamo provato ad abbassarlo anche nella ripresa, ma non ci siamo riusciti per meriti della Roma. Ci sono servite due-tre sberle per entrare in partita. Con più pulizia e tranquillità poteva essere una serata anche più soddisfacente. Come ho preparato la partita? Quello che ti posso dire è che non ho visto partite dello Shakhtar. Ho lavorato sulla partita con il Real della Roma e mi fermo qua. Non posso dare giudizi sugli altri. Devo farlo sulla mia squadra perché abbiamo una partita che incombe e non possiamo fare gli errori di oggi".


Martedì mattina la ripresa degli allenamenti

Concesso un giorno di riposo alla squadra dopo il pareggio casalingo maturato con il punteggio di 3-3 contro il Genoa. Gli uomini di Fonseca torneranno infatti ad allenarsi al centro sportivo di Trigoria martedì mattina, per preparare il derby contro la Lazio previsto per la seconda giornata di Serie A.


La Capitale sfida Genova tra nuovi e vecchi rancori

IL TEMPO - BIAFORA - Dieci anni a Trigoria sono difficili da dimenticare per chiunque e quando Aurelio Andreazzoli si siederà di nuovo sulla panchina dell’Olimpico lo farà con un misto di emozioni, rimpianti ed amarezza per come viene ricordato dai tifosi della Roma. Domani sera il tecnico di Massa tornerà per la prima volta da avversario nell’impianto del Foro Italico, avendo saltato la sfida dello scorso anno contro l’allora squadra di Ranieri, essendo stato momentaneamente mandato via dall’Empoli, che aveva deciso di sostituirlo con Iachini. L’allenatore del Genoa, che per un problema al piede dovrà fare a meno anche di Cassata, è ritenuto da gran parte dei tifosi giallorossi uno dei maggiori responsabili del doloroso ko subito nella finale di Coppa Italia del 2013 contro gli eterni rivali della Lazio. La scelta di lasciare fuori dalla formazione titolare giocatori come Florenzi, Pjanic ed Osvaldo in favore di Destro, oltre a quella di schierare Marquinhos nel ruolo di terzino, ha provocato all’epoca le ire della metà romanista della città, che dimenticherà in fretta la sua prima esperienza alla Roma, iniziata nel 2005 con lo sbarco di Spalletti e passata attraverso tante intuizioni tattiche, tra i quali alcuni consigli che hanno portato alla rivoluzione del 4-2-3-1 con Totti punta centrale. La sua seconda avventura a Trigoria è datata 2011, quando è tornato ad indossare la divisa giallorossa nello staff di Montella, chiamato a sostituire in corsa Ranieri. Con l’avvento della nuova proprietà e del rivoluzionario Luis Enrique, Andreazzoli viene confermato, stessa cosa accaduta l’anno successivo con Zeman: a metà stagione Sabatini decide però di esonerare il boemo e di affidare la guida tecnica proprio al toscano, allora sessantenne e alla prima panchina di alto livello dopo tanta gavetta. Come detto l’epilogo di quell’esperienza, condita da otto vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte in campionato, non è stato dei migliori, ma la società decide poi di tenerlo anche con Garcia, prima di non rinnovargli il contratto nell’ultimo anno in cui il francese ha allenato la Roma. La terza ed ultima volta in cui Andreazzoli viene avvistato a Trigoria è nello Spalletti-bis, una relazione durata appena un anno e mezzo. Lo spogliatoio giallorosso è carico e vuole rendere indigesta la prima della stagione all’ex allenatore: “La società - ha detto Diawara - ha fatto un grande colpo a trattenere Dzeko. Ci ha dato una scossa nello spogliatoio, siamo tutti molto carichi”. Tanta ansia anche da parte di Fonseca, che oggi alle 16.30 parlerà in conferenza e vuole stupire i suoi nuovi tifosi: “Voglio che la mia squadra sia molto offensiva, che giochi nella metà campo avversaria, con la linea difensiva lontana della nostra porta. L’obiettivo - le dichiarazioni rilasciate in patria - è tornare subito in Champions”. Andreazzoli è avvisato.


Ricetta Fonseca: "Una squadra all'attacco"

REPUBBLICA - FERRAZZA - A un giorno dall'esordio ufficiale sulla panchina della Romaall'Olimpico, Paulo Fonseca isola pensieri e timori, concentrato sulla sfida contro il Genoa (domani ore 20,45). Davanti a più di trentamila spettatori (venduti al momento 13 mila biglietti circa, mentre è stata fiacca la campagna abbonamenti con 18408 tessere), il

nuovo tecnico presenterà il suo 4-2-3.1, con tanti volti nati e qualche nuovo acquisto. Convinto che la sua prima stagione in Italia possa regalargli soddisfazioni, all'insegna di
un gioco definito e divertente, «Voglio che la mia squadra sia offensiva - l'analisi di Fonseca al quotidiano portoghese, Record - che giochi nella metà capo avversaria, con la linea difensiva lontana dalia nostra porta. Ci stiamo preparando per far sì che questa sia la normalità, anche se la Serie A è un campionato molto esigente, specie a livello tattico».

Musica per le orecchie degli attaccanti, in particolare per Edin Dzeko, conquistato subito dal modo di ragionare e lavorare del nuovo mister. In apprensione, al contrario, i difensori, che devono assimilare movimenti e ritmi che rischiano di esporli a subire tanti gol, «Vogliamo una squadra sicura in difesa - continua Fonseca - però per me il miglior modo di difendere è avere La palla. E credo che la Roma terrà palla la maggior parte del tempo e, quindi, difenderà meglio. Il mio obiettivo sarà una squadra che non guardi il nome dell'avversario per sviluppare il suo gioco: proveremo ad essere audaci e coraggiosi». Da Federico Fazio e Juan Jesus sarà composta la coppia di centrali, con Mancini pronto a subentrare, Florenzi (Zappacosta in alternativa) e Kolarovesterni, Da verificare la presenza di Veretout, che ha cominciato a lavorare con i compagni, dopo aver passato le prime settimane in giallorosso con 1 problema alla caviglia ereditato dalla preparazione con la Fiorentina. La presenza a
centrocampo del francese è fondamentale per gli equilibri difensivi, per il suo modo di giocare e di muoversi davanti alta difesa. Con Zaniolo trequartista ruolo nel quale sembra essersi consolidato anche con Fonseca — saranno in quattro a giocarsi due maglie: Veretout e Diawara (i nuovi), Cristante e Pellegrini (i vecchi). «Io voglio che la mia squadra conquisti la fiducia dei tifosi - il proposito di Fonseca - non vinceremo tutte le partite, però faremo sentire alla nostra gente che siamo in grado di lottare sempre, fino all'ultimo minuto. Vogliamo tornare subito in Champions e, in due tre anni, conquistare un trofeo». Tra la prima contro il Genoa è poi il derby alla seconda gara di campionato, la Roma proverà a infilare l'acquisto di un altro difensore centrale. Resta bloccata la trattativa per Daniele Rugani, non convocato dalla Juventus per la partita con il Parma che i bianconeri giocheranno oggi (ore 18), La prossima settimana Petrachi si aggiornerà con Paratici, alla ricerca di una soluzione che al momento sembra lontana. Il ds giallorosso non è più così convinto dell'operazione e vuole prima vedere come si comporterà la difesa contro il Genoa. Accordo, intanto, con la Sampdoria per Defrel. Prestito con obbligo di riscatto.


Rugani in pressing, Kalinic in attesa

MESSAGGERO - CARINA - Dopo la brusca frenata di giovedì, è ora Rugani a spingere per l’addio. Il segnale ricevuto ieri da Sarri - con la mancata convocazione per Parma - è soltanto la conseguenza delle ultime tre amichevoli dove non ha disputato nemmeno un minuto. Il difensore vuole giocare. Soprattutto in una stagione che terminerà con l’Europeo. Trascorrerla tra panchina (nel migliore dei casi) e tribuna, dietro De Ligt, Chiellini, Bonucci e Demiral vorrebbe dire abbandonare le speranze azzurre già ad agosto. Per questo motivo, l’impressione èc he qualcosa possa rimettersi in moto la prossima settimana. Anche perché Roma e Juventus mantengono ottimi rapporti benché le divergenze sul difensore siano abbastanza palesi. A Trigoria sono disposti a sacrificare i giovani Celar e Riccardi, valutati rispettivamente 6 e 9 milioni ai quali sommarne altri 15 cash, al fine di conferire allo juventino la valutazione complessiva di 30 milioni (e ottenere al tempo stesso una plusvalenza di 15). Da Torino, invece, l’intento è partire da una base di 24 milioni alla quale poi aggiungere i cartellini dei due ragazzi. Ricapitolando: da un lato si vorrebbero includere Celar e Riccardi per abbassare l’esborso economico; dall’altro sommarli ad una base economica già elevata (24) per far lievitare oltremodo il valore totale di Rugani. A queste cifre l’operazione non si fa. Ieri gli agenti dei calciatori interessati, sono stati avvisati dellostop della trattativa. Tuttavia il tempo gioca paradossalmente a favore dell’ happy-end. Ruganivuole andare via, la Roma ha bisogno di un difensore e la Juventus ha bisogno di alleggerire la rosa. Tra l’altro l’entourage del calciatore non dà molto peso alle riflessioni fatte filtrare da Trigoria sulle perplessità tecniche di Fonseca, reputandole perlopiù strategiche, propedeutiche ad abbassare il costo dell’operazione. Non resta che attendere. Anche perché le alternative a questo punto sarebbero esigue. Provare l’all-in con Cairo per Nkoulou oppure, cosa più probabile, riallacciare i rapporti con Lovren fuori dai piani tecnici di Klopp. Aspettando novità, di sicuro più facile arrivare a Kalinic che aspetta soltanto il via libera, avendo già detto sì alla Roma. L’attaccante ha uno stipendio che rientra nei parametri giallorossi (2,5 milioni) e il ds salentino punta ad ottenere un prestito con diritto di riscatto.

LA PISTA UCRAINA - Mai dire mai però con Petrachi che in quest’estate più volte ha frenato proprio quando un’affare sembrava concluso. Rugani è soltanto l’ultimo esempio. In precedenza c’erano stati anche i casi di Lovren, Olsen e Defrel. A proposito del francese: nuova intesa raggiunta, stavolta con la Sampdoria. Prestito con obbligo di riscatto per un’operazione complessiva di 15 milioni. Manca il sì del ragazzo e ieri in serata c’è stato un rilancio del Sassuolo. Dal Belgio, accostano alla Roma Yaremchuk, attaccante ucraino classe ‘95 di proprietà del Gent. Nonostante il pressing del Lipsia e dello Schalke, l’agente di Schick frena: «Futuro? Patrick pensa solo a Roma-Genoa». Da lunedì, sarà un’altra storia. Forse anche per Coric: c’è una richiesta dell’Almeria. Gonalons tra Besiktas e Rennes.


Candela: «Questa squadra è forte almeno quanto l’Inter»

GAZZETTA DELLO SPORT - «Per me la Roma se la gioca con l’Inter per il terzo posto». Vincent Candela va giù dritto, sicuro, certo del valore della squadra giallorossa.

Domani si inizia, che Roma si aspetta? 
«Per me in estate ha fatto bene. Il cambio di tecnico ha portato unaventatanuova,quelloche ci voleva. La squadra mi piace, è alla pari con l’Inter. Juve e Napoli sembrano più forti di tutte, ma il calcio è bello anche per questo: i valori iniziali, quelli espressi sulla carta, possono cambiare. La Roma dal 2° al 4° posto ci può star dentro».

La squadra allestita la convince, dunque? 
«Sono contento per il rinnovo di Dzeko, giocatore fondamentale. Sono sicuro farà bene, è sempre professionale. Dietro per me Mancini può diventare un top, ha margini di crescita. Tutti dicono che non sia veloce, ma poi devi esserlo soprattutto di testa, nell’anticipo e nel posizionamento. E in mezzo è vero che è cambiato molto, anche come modo di giocare,ma ci sono Cristante e Pellegrini che sono una garanzia. Se poi arriva qualcosina in più davanti, allora sarebbe ancora meglio».

Il derby alla seconda giornata le mette ansia?
«Direi di no, anzi. Se lo perdi non rischi di andare a-8, -9, siamo solo all’inizio. Ed è un problema in meno. Anzi, il calendario mi piace, le prime dieci partite possono mettere le ali alla Roma. L’importante, però, sarà partire subito bene,battendo domani il Genoa».


Diawara: «Siamo al top»

GAZZETTA DELLO SPORT - «Siamo quasi al 100%», garantisce Diawara dalle colonne del match program del club. L’ex Napoli, con ogni probabilità, partirà dalla panchina, perché in mezzo Fonseca è orientato a dare fiducia a Pellegrini e Cristante, che rispetto a Diawara conoscono meglio i compagni. Saranno loro a fare da schermo ad una difesa composta, Pau Lopez a parte, dagli stessi dello scorso anno: Florenzi, Fazio, Juan Jesus e Kolarov. La batteria dei trequartisti vedrà Zaniolo e Ünder con Perotti in vantaggio su Kluivert. L’olandese, dopo una stagione con più ombre che luci, anche per scaramanzia ha scelto di cambiare numero: via il 34, ecco il 99, suo anno di nascita. In attacco, neanche a dirlo, Dzeko.


Stallo Rugani, cresce la pista Nkoulou

IL TEMPO - BIAFORA - Nonostante l’inizio del campionato sia imminente, Petrachi continua a muoversi sul mercato, cercando di regalare a Fonseca il tanto desiderato difensore centrale e tentando di piazzare gli ultimi esuberi rimasti sul groppone. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato l’affare Rugani non va considerato definitivamente saltato, ma dopo la frenata degli scorsi giorni non si registrano nuovi passi in avanti, anche se il toscano non è stato convocato dalla Juventus. In queste ore il ds ha ripreso i contatti per Lovren e sta nuovamente lavorando sulla pista che porta a Nkoulou del Torino: i granata hanno perso contro il Wolverhamptonnell’andata dell’ultimo turno preliminare di Europa League e in caso di eliminazione sono intenzionati a cedere uno dei tanti centrali della rosa. Il camerunese era finito nel mirino della Roma già lo scorso luglio, ma il Toro aveva rifiutato la proposta di un conguaglio economico a cui aggiungere il cartellino di Perotti. Ora si proverà a tornare alla carica. Sul fronte cessioni Defrel è ad un passo dalla Sampdoria (1 milione di prestito e 13,5 di obbligo di riscatto), Santon vuole soltanto il Maiorca ed è vicino il trasferimento di Coric in prestito con diritto di riscatto all’Almeria: il croato ha già dato il suo assenso ad andare a giocare in seconda divisione spagnola e mancano soltanto gli ultimi dettagli prima della fumata bianca. Per Gonalons è arrivata invece una richiesta dal Besiktas, ma lui preferirebbe tornare in Francia e aspetta che si risolvano i problemi sorti con il Rennes. Ci vorrà ancora del tempo per definire la situazione di Schick, sul quale è in forte pressing il Lipsia, che deve però cedere Augustin. Come sostituto sono stati offerti alla Roma Kalinic, prendibile per un totale di 7-8 milioni, e l’ucraino Yaremchuk del Gent.


Fonseca pronto all’esame di incoscienza

MESSAGGERO - La vera novità nella Roma ha il nome di Paulo Fonseca. Il portoghese, che domani sera esordirà in campionato contro il Genoa, ha conquistato Trigoria con il suo carisma: dai preparatori, agli addetti ai lavori fino ad arrivare ai calciatori, tutti pendono dalle sue labbra. La scelta di non concedersi troppo alle telecamere dopo le amichevoli è piaciuta ai dirigenti giallorossi, perché in un ambiente delicato come quello della Roma, basta anche una frase fuori posto a far saltare equilibri costruiti nelle settimane.

AMBIZIONI - Questo non significa che il tecnico non abbia ambizioni, anzi, è convinto che la squadra possa raggiungere grandi obiettivi come mai accaduto negli ultimi tempi: «In due o tre anni credo che riusciremmo a conquistare un trofeo», ha detto in un’intervista a Record. Fonseca si è sbilanciato, e non è la prima volta, lo ha fatto con cognizione di causa, ossia dopo un mese e mezzo passato ad allenare la Roma e aver capito i meccanismi societari. Evidentemente Paulovede qualcosa che i tifosi non riescono ancora a palpare forse perché offuscati dalle delusioni della scorsa stagione (addii di Totti e De Rossi compresi) o per il mercato poco convincente, ma ancora in via di definizione. Un’incoscienza, quella dell’allenatore, che non può che far bene all’ambiente e restituire stimoli ai “vecchi” che li avevano persi. Saranno proprio loro domani a scendere in campo all’Olimpico: 10 su 11 della formazione (l’unico neoarrivato titolare dovrebbe essere Pau Lopez) sarà composta dagli stessi che la scorsa stagione hanno contribuito a far arrivare la Roma sesta fuori dalla Champions. Questo significa che Fonseca ha raggiunto l’obiettivo di aver costruito una squadra temeraria e offensiva dalle ceneri dello scorso anno: «Voglio che giochino nella metà campo avversaria, con la linea difensiva lontana della nostra porta. Per me è fondamentale costruire una squadra che non guardi al nome degli avversari per sviluppare il suo gioco, il nostro obiettivo è tornare subito in Champions. Proveremo ad essere audaci e coraggiosi, percepisco un grande impegno e coinvolgimento di tutti i calciatori. Non vinceremo tutte le partite, però, dobbiamo far sentire ai nostri tifosi che siamo capaci di lottare sempre fino all’ultimo minuto. Le persone ci sosterranno e si sentiranno orgogliose di noi, indipendentemente dai risultati». Un ragionamento, quest’ultimo, che ha trovato terreno fertile agli inizi della gestione a stelle e strisce, ma che adesso in molti fanno fatica a digerire.

LE DIFFICOLTÀ - E sarà esattamente questa la difficoltà di Fonseca chiamato in Serie A dal campionato ucraino in cui lo Shakhtar giocava praticamente indisturbato per il titolo. Portandone uno nella Capitale la Roma potrebbe rappresentare per lui la porta per le big d’Europa: «La Serie A ha esigenze tattiche enormi, è una sfida che mi motiva, ma voglio rimanere molti anni alla Roma e mantenere il mio proposito di continuare la mia carriera in un dei migliori campionati del mondo». Quello a cui assisteranno domani i tifosi sarà un calcio offensivo, fatto di possesso palla, verticalizzazioni e inserimenti. Un gioco divertente, ma che necessariamente dovrà produrre dei risultati tangibili che diano speranze a un ambiente logorato dalle continue delusioni.


Samp-Roma, c'è l'accordo per Defrel. Prestito oneroso con diritto di riscatto, al giocatore 1,6 mln a stagione

Sta per definirsi il futuro di Gregoire Defrel, attaccante in uscita dalla Roma. La Sampdoria ha manifestato negli ultimi giorni un concreto interesse e, per il giocatore, si sarebbe mosso il tecnico Eusebio Di Francesco in prima persona, che lo aveva avuto prima al Sassuolo poi alla Roma. Secondo alfredopedulla.com, infatti, l'intervento del tecnico blucerchiato è stato determinante: ha contattato il francese e lo ha convinto a trasferirsi a Genova. L'operazione si potrebbe chiudere con un prestito con obbligo di riscatto per una cifra sotto i 15 milioni. 

L’accordo tra i club c’è, sulla base di un prestito oneroso con obbligo di riscatto, e anche quello tra Defrel e la Samp sembra essere giunto: il centravanti percepirà 1,6 milioni a stagione per quattro anni. Lo riporta Nicolò Schira.


Roma-Genoa, la nota ufficiale del club: cancelli aperti dalle 18:45

"In occasione della prima gara della Serie A 2019-20 tra Roma e Genoa prevista per domenica 25 agosto all’Olimpico con calcio di inizio alle ore 20:45, la Roma informa tutti i tifosi che, al fine di un più agevole e rapido accesso all’impianto sportivo, si raccomanda e consiglia di presentarsi allo stadio con sufficiente anticipo rispetto all’orario di inizio della gara.   Ricordiamo che l’apertura dell’impianto è prevista per le ore 18:45.  Al fine di agevolare le procedure d’accesso allo stadio Olimpico il Club inoltre invita gli abbonati a presentarsi agli accessi muniti di abbonamento su app AS Roma-Il mio Posto o tessera, oltre a un documento di riconoscimento, e i tifosi che hanno acquistato un tagliando a presentarsi allo stadio muniti di biglietto e documento di riconoscimento".