Roma, esodo a Londra per la firma di Fonseca (con il dubbio Totti)

CORRIERE DELLA SERA - La settimana di Paulo Fonseca inizia oggi. Come quasi tutti i suoi predecessori, il tecnico portoghese dovrà volare lontano dall’Italia per conoscere il presidente James Pallotta e tutto lo stato maggiore della Roma.

Oltre al presidente romanista, il nuovo tecnico incontrerà a Londra anche tutta la dirigenza giallorossa: ci sarà il Ceo Guido Fienga, impegnato oggi a Milano nell’assemblea di Lega, il vice presidente Mauro Baldissoni, che relazionerà Pallotta sulla questione-stadio e il d.s. Petrachi, anche lui in attesa di ufficializzare il suo matrimonio con la Roma. Il dubbio sulla presenza di Francesco Totti (in vacanza a Saint-Tropez), che finora ha partecipato solo a conference call ma non è mai andato di persona, sarà sciolto in extremis.

Sbrigata la formalità della firma, Fonseca tornerà in Portogallo e poi nel fine settimana dovrebbe essere a Roma. Visiterà il centro di Trigoria e pianificherà il ritiro prima della presentazione ufficiale.


Mercato, assalto alla Fiorentina per Veretout

CORRIERE DELLA SERA - L’ultima idea di mercato porta a Jordan Veretout. La Romapotrebbero inseristi nella trattativa tra Napoli e Fiorentina per il centrocampista francese, che piaceva anche all’ex d.s. Monchi. I giallorossi potrebbero giocare anche la carta Gerson, che ha giocato in prestito a Firenze ma che dovrà fare ritorno nella Capitale.

Per la difesa una delle prime richieste di Fonseca sarà il brasiliano Ismaily, esterno sinistro brasiliano classe ’90 che il portoghese ha allenato allo Shakhtar, che lo valuta circa 15 milioni di euro. Una richiesta che, se accolta, certificherebbe la partenza di Aleksandar Kolarov.


Tv della Lega, oggi parte il progetto

IL MESSAGGERO - RIGGIO - Nell’assemblea di oggi Luigi De Siervo spiegherà il danno economico del progetto Eca (format campionati a 16 squadre), stimato di oltre il 45% dei ricavi. La palla passerà alle federazioni, che puntano a sfiduciare Ceferin.

Altro tema è l’accordo transattivo con Mediapro e la decisione di iniziare a lavorare per la costituzione di un canale tematico della Lega. In questi giorni tra i club sono girati documenti riservati che spiegano il perché è utile fare un canale tematico, ma soprattutto si ipotizzano ricavi di oltre un miliardo di euro. Somme che la sola Sky, in piena ristrutturazione aziendale (si parla di una sostituzione dell’ad Zappia, in pole position ci sono Marco Patuano e Marinella Soldi), non potrà più concedere alla Lega i soldi per le esclusive, dopo il blocco dell’Agcom.

Con Mediapro si punta a chiudere per l’estate. Tante le difficoltà in un mercato come quello italiano dove le Telco sono indietro e il paese non è ancora connesso, basti vedere i disagi di Dazn. I dati dello studio fatto dalla Lega evidenziano una fuga di oltre 700mila abbonati e un crollo dell’audience.


La guerra degli ultrà: avanti col ricatto alla Juve sui biglietti

LA REPUBBLICA - RICCA - È cominciato ben prima del primo fischio d'inizio e non è finito nemmeno con la conclusione del campionato. Non si ferma il ricatto dei gruppi ultrà juventiniche per un'intera stagione hanno tenuto sotto scacco l'Allianz Stadium - se si escludono rari casi come la ribellione delle tribune e della curva nord durante il match con l'Udinese. Con i loro diktat su quando si poteva cantare e quando si doveva tacere sono arrivati fino al Wanda Metropolitano di Madrid, durante la sfida con l'Atletico. E con le violenze nel pre-partita hanno condizionato la trasferta ad Amsterdam contro l'Ajax.

Secondo i giudici torinesi che si sono occupati delle infiltrazioni della 'Ndrangheta nella curva juventina, la società almeno dal 2006 subisce «il ricatto dei propri tifosi», quelli che poi rivendono i biglietti a prezzi maggiorati e consegnano una parte dei ricavi ai boss della criminalità organizzata. Quest'anno però con striscioni e sacchi di soldi finti, abbandonati fuori dallo stadio, gli ultrà hanno messo nel mirino il presidente Andrea Agnelli e i suoi collaboratori, rei di aver finalmente stretto i cordoni della borsa e reagito al ricatto. Ci sono voluti un'inchiesta penale, condanne della giustizia sportiva e una mezza rivoluzione negli uffici della squadra Digos che si occupa di tifo organizzato per convincere la società che a quel ricatto, silenzioso, ma non troppo, si poteva dire no.

«Andremo avanti finché la società non si ammorbidirà sulle questioni che sono di nostro interesse»,spiegavano a inizio stagione gli ultrà. E così sono stati costretti a indire lo sciopero del tifo, con intere partite passate in silenzio se non per la commemorazione, al minuto 39, dei morti dell'Heysel, ma l'effetto non c'è stato. Non solo perché la ragione ufficiale, il caro biglietti, non è stata risolta, ma nemmeno quella tacita, il numero sempre più limitato di omaggi e abbonamenti lasciati gestire ai gruppi ultrà, ha visto arrivare un accordo società e ultrà. Al punto che, verso la fine della stagione, si era anche lanciata l'ipotesi clamorosa di sciogliere tutti i gruppi per cercare altre strade. Una mossa impensabile per chi, da una vita, vive grazie ai proventi del bagarinaggio come i leader dei gruppi più importanti, dai Drughi guidati da Dino Mocciola, ai Viking, il cui capo Loris Grancini è in carcere per un tentato omicidio, fino ai Bravi Ragazzi, ormai fuori dalla curva visto che il loro volto storico, Andrea Puntorno, è tornato in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. E così l'idea è stata quasi subito smentita, ma era stata valutata per cercare di dare scacco alla Juve.

Vicende seguite con attenzione dagli investigatori della Digos che non hanno smesso di monitorare l'evoluzione delle dinamiche interne alla curva. E invece alla fine i gruppi sono rimasti e, se nulla cambierà, anche la prossima stagione si giocherà con la cappa di questo ricatto. Una cappa fatta di silenzi ed omertà. Gli stessi silenzi, mischiati con tanti, troppi, non ricordo che si sono sentiti opporre gli investigatori di Cuneo che, da qualche mese, hanno riaperto l'indagine per la morte di Raffaello Ciccio Bucci, il capo ultrà, collaboratore dei servizi segreti e della Juventus, morto cadendo da un viadotto di Fossano il 7 luglio 2016.

In quei giorni la Dda di Torino lo aveva messo nel mirino per cercare di capire di più dei rapporti tra i boss della 'Ndrangheta e Mocciola, il capo dei Drughi. Gli inquirenti di Cuneo, coordinati da procuratore capo Onelio Dodero, attendono gli esiti del nuovo esame del corpo di Bucci, riesumato qualche mese fa. Il medico legale Roberto Testi dovrebbe depositare a breve la perizia e la speranza è che qualche dettaglio emerga per capire se Bucci, che già in passato era stato aggredito e minacciato da Mocciola, di cui era stato a lungo il braccio destro, sia stato picchiato prima di buttarsi. La decisione era arrivata dopo che la procura di Cuneo nel febbraio 2018, su insistenza dell'ex moglie di Bucci e del suo legale, Paolo Verra, ha riaperto l'indagine sulla morte dell'uomo, ipotizzando il reato di istigazione al suicidio contro ignoti. Tutto però fa pensare che le ferite sul corpo del tifoso, sottovalutate, non fossero così profonde da poter dare una risposta definitiva a distanza di anni. Resta la convinzione di chi ha visto il volto tumefatto di Bucci che, anche prima di gettarsi dall'autostrada, qualcuno l'abbia pestato.

In questi mesi i pm hanno sentito famigliari e amici di Bucci, ma anche il personale juventino, a partire da Alessandro D'Angelo, il braccio destro di Agnelli che, alcuni giorni dopo la morte dell'uomo, ritrovò il borsello che nella Jeep abbandonata sul viadotto di Fossano non c'era. Dai loro silenzi e dalle loro risposte, così come da quelli dei leader della curva potrebbe arrivare la risposta alle tante domande che ancora restano sulla fine di Bucci. Così come da loro potrebbe arrivare l'impulso per mettere la parola fine al ricatto che pesa sull'Allianz Stadium.


La serie A in crisi, B e C pure peggio

IL FATTO QUOTIDIANO - ZILIANI -  Anche se il bollettino medico della serie A, al fixing della stagione 2018-2019, potrebbe a prima vista sembrare allarmante, non solo per gli anni luce che ci separano dal calcio vero praticato da inglesi, spagnoli, tedeschi e olandesi, ma per il crollo di interesse avvenuto nel Belpaese (la perdita di audience certificata è stata del 31%, gli abbonati di Sky e Dazn sono paurosamente diminuiti rispetto a quelli della stagione precedente, quella targata Sky-Premium), è giusto dire, citando Flaiano, che la situazione è grave ma non è seria.

Se qualcuno, vedendo lo stato in cui versa la serie A dove da almeno 5-6 anni si gioca un "non campionato" in cui la vincitrice (laJuventus) è nota ad agosto e il livello degli allenatori è quello di Prandelli e Montella, che all'ultima di campionato, dovendo salvare Genoa e Fiorentina, decidono di non giocare la loro partita e di ascoltare la radiolina sperando che l'Inter di riffe o di raffe batta l'Empoli, se qualcuno - dicevamo - pensasse male del nostro calcio commetterebbe un errore. Perché se è vero che il pesce puzza dalla testa, non è il caso del calcio italiano: che puzza tutto, dalla testa alla coda. Come sono andate le cose nei campionati meno in vista, la serie C e la serie B, che costituiscono pur sempre le fondamenta del Palazzo del pallone italico? Una meraviglia. Nel girone C della serie C, per irregolarità di vario tipo, principalmente amministrative, il Matera ha scontato 34 punti di penalizzazione ed è stato escluso dal campionato alla 26a giornata dopo quattro rinunce a presentarsi in campo; il Siracusa ha scontato 6 punti, la Reggina e il Rieti 4, il Bisceglie 3, il Monopoli 2, il Rende, il Trapani e la Juve Stabia hanno scontato 1 punto. Si è giocato per finta, insomma.

IN B E ANDATA la Juve Stabia; e il Trapani, secondo, disputerà sabato 15la finale playoff contro il Piacenza con i giocatori che hanno messo in mora la società, che non paga gli stipendi da mesi, spingendola verso il fallimento. Bel campionato no? Sicuramente più frizzante del girone B, dove la sola Triestina - anch'essa impegnata nel playoff contro il Pisa -haavutol punto di penalizzazione. Nel girone A, invece, c'è stato da divertirsi se è vero che la Lucchese ha scontato 23 (diconsi ventitre) punti di penalizzazione disputando i playout-salvezza, l'ultimo contro il Bisceglie, grazie alla colletta dei tifosi che hanno raccolto soldi per organizzare trasferte, pernottamenti in hotel epasti al ristorante; il Cuneoha scontato 21 punti di penalizzazione, l'Arzachena 1 e il Pro Piacenza - o meglio: quel che fu del Pro Piacenza - ha scontato 16 punti prima di essere escluso dal campionato dopo la 27a giornata, quando si presentò in casa del Cuneo con soli 8 giocatori, tra cui il massaggiatore cinquantenne, scese in campo e perse 20-0. Tutte le sue partite sono state cancellate. Detto che della bolgia dantesca della serie B, col Palermo 3° classificato che prima viene retrocesso in C, poi ripescato e sanzionato con un -20 al solo scopo di non mettere a repentaglio la regolarità di playoff e playout, coi giocatori di Venezia e Salernitana richiamati in campo direttamente dalle spiagge di Jesolo e di Amalfi, le cronache sono ancora piene, la morale è una: buonanima di Artemio Franchi, se da lassù ci sei e ci guardi, batti un colpo. E prova a fare il miracolo. Amen.


Milan: Massara in pole per il ruolo di ds

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il Milan è pronto a cambiare pelle, con Maldini che è a caccia di un nuovo direttore sportivo. Dopo il no di Tare, il primo obiettivo dei rossoneri è diventato Frederic Massara, ex ds della Roma. In secondo piano c'è invece Riccardo Bigon, attuale dirigente del Bologna.


Auguri Juan Jesus (Video)

Auguri a Juan Jesus per i suoi 28 anni. La Roma celebra il difensore brasiliano tramite un video sul profilo Twitter:

 


La Roma tenta Higuain

La Roma tenta con Higuain. Come riporta Ilario Di Giovanbattista di Radio Radio, sembrerebbe che il club capitolino si stia interessando all'argentino: se il bianconeri non vorranno tenerselo visto l'alta cifra dell'ingaggio, i giallorossi dovrebbero prenderlo gratis prendendosi carico dell'abbondante stipendio. 


West Ham ed Everton interessate a Gonalons a titolo definitivo

Maxime Gonalons tornerà dal prestito al Siviglia. La Roma vorrebbe cederlo definitivamente e secondo L'Equipe.fr, l'Everton e West Ham avrebbero palesato il loro interesse sul centrocampista.


Luis Castro sostituisce Fonseca allo Shakhtar Donetsk

Luis Castro sostituirà Paulo Fonseca. Secondo il quotidiano A Bola, la panchina dello Shakhtar Donetsk sarà presidiata dall'allenatore portoghese e a breve Fonseca sarà ufficialmente il nuovo allenatore della Roma.


Di Giovambattista: "La Roma ha chiesto Higuain, ma a zero"

Con Dzeko destinato all'addio, la Roma cerca un nuovo attaccante. Il numero uno sul taccuino di Petrachi sembra essere Icardi, che però non è attratto da una stagione senza Champions League. L'attenzione del DS giallorosso, dunque, si è spostata verso un altro argentino: Higuain. A darne conferma è Ilario Di Giovambattista, direttore di Radio Radio:

"La Roma ha chiesto alla Juventus Higuain, ma a zero. Così facendo i giallorossi libererebbero i bianconeri del suo ingaggio".


Kotal su Schick: "Ha avuto problemi con la presenza di Dzeko. In Italia è cresciuto tanto"

Vaclav Kotal, CT della Repubblica Ceca Under 17, ha parlato di Patrick Schick sul sito isport.blesk.cz:

"Patrik ha avuto dei problemi con la presenza di Dzeko. Lui è il leader dell’attacco della Roma e quando stava in campo costringeva Schick a spostarsi a destra. Il ruolo che invece ha in nazionale è perfetto per lui, gli dà fiducia e gli permettere di credere nelle sue qualità". 

Lui come Koller e Barros?

"Certamente. Ha qualità tecniche e velocità. In Italia è cresciuto tanto e ha fatto esperienza. Può segnare con il destro e con il sinistro e lavorare bene sotto pressione. Finalmente potremmo aver trovato un nuovo bomber".