La firma di Fonseca a Londra con Pallotta

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Inizierà domani la settimana che porterà ufficialmente Paulo Fonseca alla Roma. Oggi il Ceo Guido Fienga raggiungerà Londra, dove sono attesi, oltre a Franco Baldini, anche James Pallotta e lo stesso Fonseca. L’ottavo allenatore dell’era americana potrebbe incontrare nel giro di 24 o 48 ore anche Francesco Totti, di ritorno dalla Costa Azzurra, e tutte le altre persone che lavorano tra l’Eur e Trigoria.

Ci sarà subito da lavorare per programmare la prossima stagione A Pinzolo aspettano solo l’ok definitivo della Roma per le date del ritiro, che con ogni probabilità dovrebbe essere nella prima settimana di luglio, anticipato da visite mediche e test atletici a Trigoria. La squadra poi tornerà a Roma per la seconda parte della preparazione, quella che precederà i preliminari di Europa League. A meno di sorprese, quindi, salterà la tournée americana.


Roma, si riparte dal regista

IL MESSAGGERO - CARINA - Aspettando l'ufficialità per Fonseca, la Roma che verrà si costruisce a Londra. Oggi il Ceo Fienga vola nella City per raggiungere il presidente Pallotta e il consigliere Baldini. Nei prossimi giorni, a sorpresa (ma soltanto perché sarebbe la prima volta che partecipa a queste riunioni organizzative), non è escluso che possa arrivare la convocazione per Totti (ora in vacanza con la famiglia). Il via-vai tra Roma e l'Inghilterra sarà comunque continuo: atteso anche il vicepresidente Baldissoni che dovrà relazionare sull'annosa vicenda stadio. Nelle prossime ore è attesa invece la firma del tecnico portoghese che avverrà via fax. In un secondo momento anche lui si aggregherà alla comitiva per iniziare a progettare la Roma del futuro.

Non sarà il primo viaggio a Londra per Fonseca. Prima del meeting di Madrid, il 46enne di Nampula ha già incontrato Baldini nella City. A dimostrazione, per chi avesse ancora qualche remora, della genesi della scelta della Roma che poi ha trovato d'accordo anche l'anima italiana del club, tra cui il futuro ds Petrachi che da tempi non sospetti è un ammiratore dell'allenatore lusitano.

FRENATA PER DZEKO Sinora le parti in causa hanno parlato poco di mercato. Perlopiù sono stati i procuratori ad avvicinarsi e ad offrire i loro assistiti. L'unico nome proposto da Fonseca è quello diIsmaily. La valutazione di 15 milioni di euro per un classe 90 sta facendo riflettere il club giallorosso consapevole di rischiare a breve di perdere Kolarov che, insieme a Dzeko e Florenzi, è stato richiesto dall'Inter. La trattativa con la società nerazzurra ha avuto una brusca frenata nelle ultime ore. Perché la valutazione che fa la Roma del bosniaco (25 milioni) è distante anni luce da quanto è disposto a spingersi la proprietà cinese (più o meno la metà). Che tra l'altro nicchia, scottata ancora dall'affaire-Zaniolo, a privarsi dei giovani del suo vivaio. Alcuni per motivi legati al bilancio: il portiere Radu, ad esempio, deve essere riscattato dal Genoa per 12 milioni. Ergo, non può essere valutato meno di questa cifra. Diverso il discorso su Pinamonti: l'attaccante continua a segnare con continuità nel mondiale under 20. E alla Pinetina lo valutano addirittura quanto Dzeko. L'Inter sarebbe disposta a sacrificare Merola, seconda punta rapida, veloce e tecnica, che all'occorrenza può giostrare anche da centravanti.

RICERCA DEL PALLEGGIATORE Benché siano le ali a catalizzare e caratterizzare il gioco di Fonseca, inevitabilmente Petrachi (atteso anche a lui a Londra ma ancora alle prese con il braccio di ferro con Cairo: tra mensilità e compensi maturati nei 9 anni al Torino, gli è stato chiesto di rinunciare a 650 mila euro) è alla ricerca di un regista in mezzo al campo. La Roma è piena di mezzali (Zaniolo, Pellegrini, Cristante) che tuttavia nel 4-2-3-1 difficilmente potranno trovare spazio contemporaneamente. Anche la figura di Nzonzi, in quest'ottica, è sotto osservazione. Serve chiaramente un palleggiatore. Nei giorni scorsi alla Roma è stato accostato il nome di Florentinodel Benfica che tuttavia ha una clausola rescissoria monstre. A Trigoria non disperano, convinti che si possa comunque lavorare con il club lusitano per cercare un'intesa. Altro profilo che piace è quello del brasiliano Bruno Guimaraes (Atletico Paranaense) che curiosamente, oltre alla Roma, è stato avvicinato nei mesi scorsi anche allo Shakhtar. Rischia invece di rimanere una suggestione l'olandese Van de Beek: con la semifinale di Champions raggiunta dall'Ajax la sua valutazione è schizzata alle stelle (50 milioni).


Ciak, chi gira? La Roma cerca un regista, tre candidati per Fonseca

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sarà uno dei ruoli chiave su cui intervenire nel prossimo mercato. Del resto molto del gioco di Paulo Fonseca passa proprio dai piedi del regista. E per quel ruolo la Roma sta valutando diversi profili.

Nel corso della stagione appena conclusa la Roma si è spesso interessata a Donny van de Beek,ma dopo la semifinale di Champions il cartellino del centrocampista dell'Ajax è lievitato in modo esponenziale: non costa meno di 50 milioni di euro. Un altro nome che da tempo considerato dagli scout giallorossi è quello di Florentino Luis del Benfica. Meno regista rispetto a Van de Beek, più mediano e recuperatore di palloni. Il problema anche qui è il costo: la sua clausola rescissoria è di 60 milioni di euro.

L'altro profilo valutato è quello di Bruno Guimaraes, 21enne dell’Atletico Paranaense già seguito da Fonseca. Ha una clausola rescissoria che si aggira intorno ai 35 milioni di euro e i brasiliani non intendono fare sconti. Non da escludere l'opzione Stepanenko, che Fonseca ha avuto allo Shakhtar e potrebbe essere un'opzione di profilo più basso su cui virare.


Verso il ritiro misto: la prima parte a Trigoria e poi a Pinzolo

CORRIERE DELLA SERA - Sistemata la questione allenatore e in attesa che si sblocchi in modo definitivo la situazione di Petrachi, la Roma comincia a pianificare la prossima stagione. La tournée negli Stati Uniti probabilmente salterà, la società ragiona sull’idea di un ritiro misto: una parte a Trigoria e un’altra a Pinzolo. Nei giorni scorsi ci sono stati contatti con l’amministrazione del comune trentino, che ha avanzato la sua candidatura dopo aver già ospitato i giallorossi in passato.

Da stabilire, insieme a Fonseca, la data del raduno (probabilmente tra il 27 e il 29 di questo mese) e del ritiro, così come la programmazione di eventuali amichevoli internazionali (al momento non in calendario, considerando gli impegni dei preliminari di Europa League).


E' grande Italia, Grecia travolta

IL MESSAGGERO - TRANI - L'Italia passeggia sui resti della Grecia: 0-3, con la sfida chiusa in 33 minuti. La prestazione della Nazionale è convincente, ma l'avversario è come se non ci fosse. Proprio come il pubblico: lo stadio Oaka deserto, come da previsioni della vigilia. Con i 35 gradi di Atene, meglio il mare che la figuraccia contro gli azzurri che, con il 3° successo consecutivo, restano a punteggio pieno nel gruppo J. Il gioco c'è, ma anche la sostanza: 19 gol con 15 marcatori diversi e nessuna rete incassata da metà ottobre (6 partite e 568 minuti).

GIRANDOLA OFFENSIVA Lo stile di Mancini lancia l'Italia verso l'Europeo. Il 4-3-3 è spavaldo e intrigante. Il mix piace: talento ed efficacia. Il ct, in 11 delle 12 gare della sua gestione, ha cambiato l'attacco. Solo a ottobre lo ha ripetuto, per 2 match di fila, contro l'Ucraina a Genova e la Polonia a Chorzow. In quel caso provò l'assetto con il falso nove, formula che ha funzionato. E che, però, è diventata solo l'opzione di scorta. Il ct cerca il centravanti e ad Atene è ripartito da Belotti che, appena rientrato nel giro azzurro, ha ritrovato spazio da titolare dopo più di un anno (l'ultima volta, il 4 giugno 2018, a Torino contro l'Olanda). Ha vinto il ballottaggio con Quagliarella, capocannoniere della serie A, anche perché fisicamente ha risposto meglio del rivale durante il breve ritiro a Coverciano. Dentro chi sta meglio, soprattutto nel reparto avanzato, con Insigne preferito a Bernardeschi nel tridente iniziale.

INTERVENTO MIRATO La doppia mosse risulta efficace. E premia Mancini che va a dama proprio sfruttando le giocate dei giocatori rimasti in bilico fino alla viglia. Belotti, seminando Manolas, scende a sinistra per il vantaggio, chiamando a rimorchio Barella che fa centro di piatto. Insigne, invece, sceglie il solitario. Così, dopo l'appoggio laterale di Chiesa, scherza subito con Samaris e punta poi l'area, sempre da sinistra. E, senza trovare il muro di Manolas, chiude con la carezza di destro sul palo lontano: sarà premiato come l'uomo del match. Emerson, con il vento in poppa dopo il successo nella finale di Europa League, rafforza il concetto: il ct, a quanto pare, è arrivato in Grecia particolarmente ispirato. Da sinistra il fluidificante mancino pennella per Bonucci che fa centro di testa per il tris in 33 minuti.

SENZA STORIA Non c'è partita, anche perché Anastasiadis ci mette del suo, rivoluzionando nuovamente la formazione e chiamando in causa diverse riserve, a cominciare dal terzo portiereBarkas, solo perché la sfida è nello stadio dell'Aek, la squadra dell'incerto guardiano ellenico. Il 4-1-4-1 è sistemato male in campo e quindi si rivela presto vulnerabile: fragile dietro, vago in mezzo e innocuo davanti. Il ct vorrebbe puntare sul contropiede, ma spesso la sua nazionale si fa trovare sbilanciata e dunque impreparata. Jorginho da play e Verratti da assistente in regia palleggiano nello stretto e si divertono nel ricamo. Barella è dinamico e sa come inserirsi: 2 gol in 6 presenze dimostrano che quando va avanti, è sempre pronto a lasciare il segno. La Grecia, al 43° posto nel ranking Fifa, si arrende insomma davanti alla qualità azzurra che Mancini ha avuto il merito di esaltare in 12 mesi di lavoro. Da chiudere martedì a Torino contro la Bosnia per mettere definitivamente al sicuro la partecipazione a Euro 2020 e per allungare la serie di partite utili nelle qualificazioni europee: sono 33, l'ultimo ko il 6 settembre a Parigi contro la Francia, da campioni del mondo, cioè quasi 13 anni fa.


Da Olsen fino a Gonalons: è il tesoretto giallorosso

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo oltre due mesi di astinenza, Robin Olsen è tornato a giocare dal 1' con la sua nazionale. Il portiere svedese è uno dei giocatori che la Roma deve piazzare altrove per creare un tesoretto da poter poi reinvestire sul mercato. Difficile nel suo caso parlare di plusvalenze: l'estate scorsa è stato pagato 8,5 milioni di euro più 3,5 di eventuali bonus e che al 31 dicembre aveva un costo storico di 11,3 milioni di euro, essendo iscritto invece a bilancio per 10,3 milioni. La Roma spera almeno di andare in pari e la possibilità la potrebbe avere trovando in Premier League un club interessato (in passato si era parlato della soluzione Watford)

Si potrebbe fare cassa (5-8 mln) anche con Gonalons, che potrebbe anche essere riscattato dal Siviglia dell’ex d.s. Monchi. Ma su di lui bisogna aspettare il giudizio di Fonseca. Non dovrebbe rientrare alla base Defrel, che potrebbe essere riscattato dalla Sampdoria per una somma di circa 14 milioni (sostanzialmente il suo valore a bilancio) o essere ceduto al Cagliari. Difficile invece il riscatto (2 milioni) di Daniele Verde da parte del Valladolid, da valutare anche la situazione di Gerson e Under.


Schick, una doppietta per spingere Fonseca a dargli nuove chance

CORRIERE DELLA SERA - «Il mio futuro? Non posso dire se resterò alla Roma, prima vediamo chi sarà il nuovo allenatore». Parlava così, qualche giorno fa, Patrik Schick, riguardo la sua permanenza in giallorosso. L’allenatore ora è stato scelto, Paulo Fonseca mercoledì volerà a Londra per incontrare Pallotta e Baldini e firmare un biennale (con opzione per il terzo anno).

Intanto l’attaccante ceco ha scelto il modo migliore per farsi notare dal nuovo tecnico: fare gol. Ne ha realizzati due nella vittoria casalinga della Repubblica Ceca contro la Bulgaria, confermando il suo rendimento a doppia velocità: decisivo con la maglia della Nazionale, quasi mai con quella giallorossa. «La differenza - le sue parole dopo il match - sta nel fatto che in Nazionale c’è uno stile di gioco diverso rispetto alla Roma: ho più palloni a disposizione e più opportunità, che poi è l’aspetto principale».


Roma Femminile, Bavagnoli: «Cresciamo e battiamo i pregiudizi»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Un bilancio positivo della prima stagione nella massima serie, passando per la programmazione della prossima stagione e il Mondiale in Francia che ha preso il via e che da oggi vedrà impiegate anche tre giocatrici giallorosse. Elisabetta Bavagnoli, allenatore della Roma Femminile, ne ha parlato in un'intervista al quotidiano sportivo:

Le basta quello che ha fatto con la Roma al primo anno?
«Per ora sì, ma l’obiettivo è alzare l’asticella. Ripensando alla stagione che abbiamo vissuto, da una parte c’è l’orgoglio per aver creato una squadra in così poco tempo, dall’altra il rammarico perché senza quell’avvio complicato chissà cosa sarebbe potuto accadere».

Si parla, infatti, di nomi importanti come Giugliano e Giacinti, ora in Nazionale.
«Di mercato ne parlo con la società, stiamo lavorando tanto e abbiamo l’ambizione di arrivare più in alto».

Risposta tipica da allenatore, maschile o femminile fa poca differenza.
«Appunto. Possibile che si debba ancora parlarne? Magari fa bene farlo, penso anche ai genitori che hanno dei dubbi quando le figlie vogliono giocare a calcio. Ma non va fatta distinzione. È sport. Punto. Continuiamo a lottare contro i pregiudizi».

Tre romaniste con l’Italia al Mondiale: Pipitone, Bartoli e Serturini, che si è guadagnata grazie a voi la convocazione.
«No, l’ha guadagnata grazie a se stessa. È giovane, ma ha la testa giusta, pensa da professionista».

Perché si fa chiamare coach?
«Finalmente qualcuno che mi fa questa domanda... Solo in Italia si usa il termine mister, al maschile. In tutto il mondo allenatori e allenatrici sono coach o trainer, quindi adeguiamoci».


Milan: per il ds si valuta anche il nome di Massara

CORRIERE DELLA SERA - Ha lasciato la Roma ufficialmente da qualche giorno e già sono arrivate parecchie richieste. Dopo Fiorentina e Bologna, avanza un'altra possibilità per Frederic Massara. Stando alle ultime indiscrezioni l'ex direttore sportivo della Roma è uno dei possibili candidati a diventare il prossimo ds del Milan. Dopo che è tramontata la pista Igli Tare, che dovrebbe rinnovare il contratto con la Lazio, il club rossonero sta valutando diverse ipotesi. Oltre ai nomi di Sartori (Atalanta) e Osti (Sampdoria) è spuntato anche quello di Massara.

 


Fonseca ha fretta: dubbi sull’attacco, Schick al bivio

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - La settimana di Paulo Fonseca comincerà domani, con il suo sbarco a Roma. La società giallorossa non può perdere altro tempo, i preliminari di Europa League e un’estate da organizzare, impongono di affrettare l’arrivo del tecnico, che nelle prossime ore verrà annunciato e comincerà ufficialmente a lavorare. Sembra che la firma arriverà quindi nella capitale, e non a Londra, con la stretta di mano a Pallotta rinviata a data da destinarsi. Il presidente non mette piede nella capitale da più di un anno, e non sembra intenzionato a farlo a breve, sarà quindi Fienga a presentare il nuovo tecnico che, come prima cosa, dovrà decidere se svolgere parte del ritiro pre-campionato di nuovo in montagna o interamente a Trigoria.

Fonseca — che pur di sedere sulla panchina della Roma ha rinunciato a due milioni totali di ingaggio per la clausola da versare allo Shakhtar — ha già cominciato a lavorare sul mercato insieme al ds Petrachi (ancora in attesa di liberarsi dal Torino), descritto come entusiasta per la nuova avventura. Uno dei nodi della rosa della prossima stagione è legato a Schick. L’attaccante praticamente risultato semi-anonimo nei suoi due anni di Roma, ha realizzato due gol con la maglia della Repubblica Ceca, contro la Bulgaria, spiegando poi perché si trova meglio con la maglia della nazionale. «Qui giochiamo diversamente dalla Roma, mi sento più nel gioco, più sul pallone e ho più possibilità. Questa è la differenza. Ogni attaccante poi vive di gol e quando non arrivano, si sente sotto pressione ». Costato, in totale, 42 milioni, Schick è a un bivio della sua carriera: restare e mettersi ancora in gioco in giallorosso, oppure trovare spazio in un altro club.


Calciomercato Roma, sondaggio del Milan per Luca Pellegrini. Anche la Juventus sul terzino

ALFREDOPEDULLA.COM - E' uno dei protagonisti del cammino dell'Italia Under 20 nel Mondiale di categoria, nell'inedito ruolo di intermedio di centrocampo ritagliato per lui dal ct Nicolato. Luca Pellegrini, reduce da una positiva esperienza al Cagliari, è tornato nel mirino delle big. Dopo la Juve, che lo seguiva in passato e continua a monitorare la sua situazione, è il turno del Milan, che nelle ultime ore si è informata sul terzino della Roma, che lo scorso anno ha rinnovato il suo contratto fino al 2022.

 


Fonseca: oggi la firma, mercoledì incontro con Pallotta e Baldini a Londra

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Paulo Fonseca è ormai prossimo a diventare il nuovo allenatore della Roma e già da oggi muoverà il primo passo ufficiale: quello della firma dell'accordo con il club giallorosso, prevista già per oggi. Fonseca siglerà i primi documenti per via telematica. Mercoledì è in programma un incontro a Londra con il presidente James Pallotta, al quale presenzierà anche Franco Baldini. Proprio per Londra partirà oggi il CEO Guido Fienga, che nei prossimi giorni sarà raggiunto dal vicepresidente Mauro Baldissoni. Possibile che all'incontro di Londra partecipi anche Francesco Totti, di rientro dalle vacanze a Saint Tropez.