Ultima giornata, rompicapo per l’Europa

LEGGO - SARTI - Dal Paradiso della Champions all’inferno dei preliminari di Europa League, con le prime gare ufficiali a luglio. È un affare tra Atalanta, Inter, Milan e Roma. Armiamoci di pallottoliere e districhiamoci fra Atalanta-Sassuolo, Inter-Empoli, Spal-Milan e Parma-Roma.

ATALANTA (66) – Se si impone sugli emiliani già salvi è in Champions. Con il pari centra l’obiettivo se una delle due milanesi non vince. In caso di stop, Inter e Milan dovrebbero perdere entrambe. Ora la Dea è terza, ha oltre l’85% di possibilità (su tutte le combinazioni di risultati) di andare in Champions, ma può ancora finire sesta, in un’ipotetica classifica avulsa a 66 punti con Milan (4°) e Roma (5ª).

INTER (66) - Oltre un mese e 5 turni fa aveva 6 punti sulla quinta. Adesso rischia la beffa Champions se non batte a San Siro l’Empoli, reduce da 3 vittorie di fila e salvo con una quarta. Con il pari Spalletti sarebbe condannato dai successi contemporanei di Gattuso e Gasperini. Perdendo, si salverebbe arrivando a pari con il Milan, in tutti i casi di avulsa a 66 punti in 3 o 4 squadre, tranne in compagnia di Atalanta e Roma. Pure l’Inter rischia ancora i preliminari di Europa League.

MILAN (65) – La strada maestra per la Champions è imporsi a Ferrara e “spingere” almeno una tra Sassuolo ed Empoli, affinché non perda. L’Europa che conta, con il pareggio, è ancor meno probabile. Il Diavolo esulterebbe solo in caso di arrivo a quota 66 con l’Atalanta, con Atalanta e Roma e con il trio Atalanta-Inter-Roma (in Champions le due milanesi). Basta un pari per conservare l’accesso ai gironi di Europa League.

ROMA (63) – Per la Champions ci vuole il triplo regalo degli stop di Atalanta, Milan e Inter, da unire a un successo all’Olimpico sul Parma. Poi c’è il sovrannaturale: arrivare quarti a 66 con Atalanta o Inter ribaltando (con la parità negli scontri diretti) la differenza reti generale sfavorevole (ora Atalanta +29, Inter +23, Roma +17).

 

 

 

Totti e Allegri nella Hall of Fame. Mancini riapre a Belotti e Balotelli

CORRIERE DELLA SERA - È Marcello Lippi, c.t. campione del mondo nel 2006, a premiare Massimiliano Allegri, entrato nella Hall of Fame del calcio italiano. (…). Entra nel firmamento anche Francesco Totti, che durante la cerimonia, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, non cela i rimpianti: «Mi divertivo più da giocatore». Totti riceve il premio da un altro grande numero 10, Roberto Mancini che, in vista delle cruciali partite della Nazionale con Grecia e Bosnia, apre a Belotti e a Balotelli: «Sono cresciuti nella seconda parte della stagione e mi stanno piacevolmente mettendo in difficoltà». (…).


"L'ultima notte da capitano": un docu-film sul numero 10

IL MESSAGGERO - FILIPPI – RAVARINO - Si chiamerà ‘L'ultima notte da capitano’ e racconterà la vita e la carriera di Francesco Totti il film documentario che la Wildside porterà sul set, a Roma, nei prossimi giorni. A dirigere il film sarà Alex Infascelli, regista e firma autorevole del documentario, già premiato nel 2016 con il David di Donatello per “S is for Stanley - Trent'anni dietro al volante per Stanley Kubrick”. Costruito attraverso testimonianze dirette, spezzoni di film e interviste, “S is for Stanley” (nominato miglior documentario agli European Film Awards) è un film che, proprio come nel caso del Capitano, mette al centro della storia un’icona globale, non del calcio ma del cinema: il regista Stanley Kubrick, raccontato attraverso la sua amicizia decennale con l'autista tuttofare Emilio D'Alessandro. Ma il parallelo con il film su Kubrick non si ferma al rapporto con il mito. A scrivere il soggetto del documentario su Totti, infatti, è lo stesso sceneggiatore che con Infascelli collaborò per S is for Stanley, il romano Vincenzo Scuccimarra, già co-autore della mini serie “Il commissario Nardone” e della serie “Apnea”.

PARTONO I LAVORI Entro questa settimana dovrebbero cominciare le riprese del film, che precedono la messa in cantiere - sempre da parte della Wildside - di una serie tv dedicata a Totti, cui sarebbero interessati - per la distribuzione - le piattaforme di Amazon e Sky. «Sulla serie siamo ancora in alto mare, non abbiamo nemmeno cominciato a discutere il cast», è il commento che trapela dalla casa di produzione, che lo scorso marzo ha acquistato i diritti di ‘Un Capitano’, l'autobiografia che Francesco Totti ha scritto con Paolo Condò, a giugno tradotta anche in Spagna. E per la quale, secondo voci insistenti ma non confermate, Alessandro Borghi sarebbe il primo possibile candidato per calarsi nei panni del campione di Porta Metronia. Si moltiplicano dunque i progetti sulla vita del calciatore della Roma, corteggiato più o meno seriamente come attore da Piersilvio Berlusconi, interessato ad averlo in una sit-com insieme alla moglie («Avrebbero la possibilità di fare qualcosa di molto spiritoso, ne ho parlato con Ilary: magari accettassero»), e portato recentemente a teatro con lo spettacolo ‘Il discorso del Capitano, Roma-Genoa 3-2’, raccontato e interpretato da Giulio Manfredonia. Un soggetto, quello dell'ultima partita di Totti, che potrebbe fare da cornice anche al documentario di Infascelli, che sembra riferirsi, nel titolo, proprio a quella gara. Un match decisivo per la conquista del secondo posto per la Roma e per l'accesso diretto alla Champions League, sofferto e combattuto per tutti i 90 minuti, e concluso dalla lettura emozionata del discorso che Totti aveva preparato per il suo addio. Lo stesso tema è stato anche oggetto di un cortometraggio di cinque minuti, ‘Prima dell'ultima’, videoracconto di una città che si prepara a salutare il suo campione ambientato prima della notte dell'addio - il 27 maggio 2017 - e girato da Paolo Geremei, già autore del documentario ‘Zero a Zero’.


E Totti parla già da d.t.: «Zaniolo? Grandi prospettive»

GAZZETTA DELLO SPORT - CALAMAI, CECCHINI - Che faccia ha il futuro? Se si parla di Roma, è quella sorridente di Francesco Totti, ieri a Firenze entrato nella «Hall of Fame» del calcio italiano. Ufficialmente, è ovvio, perché in realtà il suo posto era già pronto da tanti anni. Ma se l’Italia lo omaggia, il suo cuore batte soprattutto emozioni giallorosse, che ha modo di sgranare anche come ospite del «Memorial Niccolò Galli». In attesa (forse già la prossima settimana) di essere nominato direttore tecnico della Roma, la sua giornata – grazie anche a qualche scambio di battute con Massimiliano Allegri – è ricca anche d’incursioni sull’avvenire.

Lui e Zaniolo

«Bisogna puntare sui settori giovanili – spiega – e inculcare nei ragazzi i giusti valori». Facile l’accostamento con Zaniolo, su cui dice: «Ha buone prospettive». A distanza il ragazzo (che domenica sarà premiato come miglior giovane della Serie A) ringrazia di cuore. «So che devo lavorare ancora duramente ed è quello che farò giorno dopo giorno con il solo obiettivo di levarci le soddisfazioni che non siamo riusciti a prenderci in questa stagione». È ciò per cui Totti ha già cominciato ad operare nella sua nuova veste, così vicina eppure lontana dal passato. «Mi sono divertito tanto e ancora oggi mi diverto – spiega –. Il piede è stata la mia fortuna, ma tutto parte dalla testa, dai sentimenti, dai valori».

Lui e Petrachi

Adesso però per l’ex capitano inizia davvero una nuova avventura, in attesa di sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di del d.s. Petrachi, che la scorsa settimana ha incontrato Cairo per liberarsi dal Torino. «Sul rettangolo di gioco mi divertivo di più, era molto più facile per me – ammette –. Da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Il mio futuro ruolo da direttore tecnico lo valuteremo più avanti. Adesso non so niente di preciso». Vero, ma questo non gli ha impedito di scherzare a pranzo a Coverciano con Allegri, alla luce del fatto che la Roma cerca un allenatore e il livornese adesso è libero. L’impressione, però, è che Allegri abbia altre idee. «Hanno detto che Pallotta è saltato dalla sedia quando ha saputo che ero libero? Speriamo non sia caduto a terra...», ha replicato col sorriso l’allenatore, che chiede di non essere accostato al momento a nessuno dei club che pure lo seguono

Pallotta, stop al Qatar

Ma ovviamente Totti e gli altri dirigenti devono lavorare a 360 gradi. Anche, se occorre, nelle smentite sul fronte societario. Ieri, ad esempio, l’Adn Kronos ha riferito voci di un incontro a Roma, ad aprile, tra rappresentanti del club e lo sceicco Al Khelaifi (Psg) e alcuni rappresentanti del club giallorosso per la cessione del club, ma Pallotta ha smentito: «Non ci siamo mai incontrati». Buon per l’ex capitano, insomma, che del calcio per il momento raccoglie solo il lato più bello, come fa quando descrive i cimeli che ha lasciato al Museo del Calcio. «Consegno la maglia e la fascia dell’ultima partita che ho giocato con la Roma. Speravo che quel giorno non arrivasse mai, ma purtroppo è arrivato».

Lui e Mancini

A premiarlo c’è il c.t. Mancini, a cui – da ambasciatore per l’Europeo 2020 («20-20, mentre noi eravamo 10-10», scherza) – Totti augura vento nelle vele. «È un giorno speciale e bellissimo. Spero di portare fortuna. So che abbiamo un grande allenatore e avremo una grande squadra. Ci sarà l’occasione per portarci ai massimi livelli». E Mancini replica: «Speriamo che ciò si avveri, è ormai da troppo che l’Italia non riesce a vincere un Europeo. Spero possa essere il momento giusto, perché i ragazzi hanno qualità». Anche se di Totti e Mancini, al momento, all’orizzonte non se ne vedono.


All'Olimpico saranno in 60 mila per salutare De Rossi

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI, ZUCCHELLI - Il tempo è solo una variabile e non occorre scomodare Einstein per capirlo. La settimana di Daniele De Rossi, infatti, sarà brevissima ed infinita, visto che in fondo alla strada – domenica sera contro il Parma – ci sarà la sua ultima partita nella Roma. E così sono già cominciati i preparativi. La squadra giocherà con la nuova maglia che, come fu per Totti, sarà l’ultima indossata da Daniele. La festa in sé sarà semplice: il giro di campo e poco altro. Non è previsto nessun discorso, ma non è escluso che il capitano improvvisi, anche se di sicuro comprerà una pagina di giornale per ringraziare tutti. Per la Roma ad omaggiarlo sarà Totti, l’unico della dirigenza che può scendere in campo senza essere contestato (perché la contestazione ci sarà, e non banale). La «DeRossimania» comunque è cominciata, come testimonia anche Instagram, visto che ieri Daniele ha fatto una passeggiata punteggiata di selfie, con la gente in lacrime che se lo abbracciava. Intanto anche i tatuatori si fregano le mani, perché tanti tifosi prenotano «lavori» celebrativi. Nessuna sorpresa, visto che ieri è stato celebrato anche dai tifosi della Lazio (con uno striscione), oltre che da Lippi e Antognoni.

Futuro misterioso

Per quanto riguarda il futuro, tutto di deciderà nella seconda metà di giugno. Oltre alle parole di stima di Giampaolo («lo vorrei nel mio staff»), chi si è fatto avanti davvero è solo il Boca Juniors di Burdisso. Alcuni soci di Pallotta potrebbero portarlo ai Los Angeles Fc per dar vita a un derby con Ibra (ai Galaxy). Segnalata la stima che nutre per lui anche Guardiola, che lo prenderebbe volentieri nel suo staff, De Rossi deciderà anche in base alle esigenze familiari. Con lui andrebbero la moglie Sarah e i figli più piccoli (Olivia e Noah, 5 e 3 anni), mentre Gaia, 14 anni a luglio, dovrebbe restare qui con la madre, la ex Tamara Pisnoli. Anche Sky lo corteggia, se dovesse smettere. Quest’ultima «avance» potrebbe anche non essere fuori luogo perché, se nessuna delle proposte ricevute lo convincesse, De Rossi potrebbe anche decidere di smettere e studiare per diventare allenatore, magari girando il mondo per aggiornarsi. Ma sempre con la Roma nel cuore.


I dubbi del Capitano: «Non me l’hanno chiesto»

LEGGO - BALZANI - «Io direttore tecnico? Non so nulla, se arriva la proposta la valuterò». Tottinon chiude la porta, ma nemmeno apre le braccia in maniera incondizionata al futuro in una Romacomandata ancora dal nemico Baldini. L'ex capitano ieri è entrato ufficialmente nella Hall of Fame del calcio italiano e durante la premiazione a Firenze («Sono orgoglioso») non è sembrato entusiasta del passaggio dietro la scrivania: «Sul rettangolo di gioco mi divertivo di più, era più facile per me. Da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Comunque era meglio giocare. Il piede è stata la mia fortuna, ma parte tutto dalla testa, dai sentimenti e dai valori». Quei valori che la tifoseria romanista sente di aver perso dopo il mancato rinnovo di De Rossi. Totti non si è ancora espresso sulla decisione presa tra Boston e Londra, così come non ha ancora chiarito il suo futuro. Perdere un'altra bandiera rappresenterebbe forse il colpo finale per una società contestata ormai in ogni angolo di Roma (e non solo). Così Pallotta si sarebbe deciso a mantenere la promessa fatta ormai due anni fa ed assegnare a Totti il primo ruolo operativo da dirigente. Un ruolo che lo vedrebbe a stretto contatto col campo. Specialmente per quanto riguarda il rapporto con i settori giovanili. Il lavoro maggiore lo affronterebbe selezionando e aiutando la crescita dei ragazzi, ma Totti affiancherebbe pure il nuovo ds Petrachi nella scelta dei giocatori. E proprio su questo punto Francesco vuole vederci chiaro. Qualche settimana fa l'ex numero dieci ha dichiarato: «Se avrò più poteri cambieranno molte cose». Tradotto: vuole carta bianca, e quindi non dover subire le scelte di altri. Dove altri sta per Franco Baldini. Il consulente fidato di Pallotta, però, sta mettendo su la nuova Roma consigliando al presidente il rifiuto a De Rossi, la scelta del nuovo allenatore (Gasperini sale) e l'ennesima rivoluzione che nel prossimo futuro potrebbe colpire pure Bruno Conti e Alberto De Rossi. Insomma Totti non si accontenterebbe di una semplice nomina. Negli ultimi mesi d'altronde sembrava più coinvolto nel progetto: dalla scelta Ranieri ai tentativi per Conte passando per la gestione del caso Zaniolo. Poi la palla è passata di nuovo a Baldini, e Totti è tornato dietro le quinte. Vuole vederci chiaro e poi decidere. Senza escludere una pausa di riflessione, magari in attesa di un cambio di proprietà. La notorietà di Francesco negli Emirati è enorme, così come importanti cominciano a essere le voci di una trattativa col fondo del Qatar. «Totti direttore tecnico? E' la nostra ultima speranza», l'amaro sfogo di Giannini.


Una volata da Champions da cuore e batticuore

MESSAGGERO - BUFFONI - Atalanta e Inter padrone del loro destino. Il Milan ha qualche motivo per sperare. La Roma può solo invocare il miracolo sportivo. E in coda tremano Genoa e Fiorentina. Lo sprint per raggiungere Champions e salvezza infiamma gli ultimi 90 minuti di una serie A scossa in extremis dal monotono dominio Juventus. Sarà una domenica sera da Tutto il calcio minuto per minuto, con le gare interessate tutte con il via alle 20,30.

PERCENTUALI BULGARE Andando a spulciare le 81 combinazioni possibili emerge che l'Atalanta può soltanto strappare con le sue mani il biglietto per la Champions. La squadra di Gasperini ha infatti l'85,2% di possibilità di piazzarsi al 3° o al 4° posto (in 42 casi può salire sul podio e in 27 può finire quarta). Quasi lo stesso dicasi per l'Inter: 77,8% di chance (33,3% per il terzo posto e 44,4% per il quarto). Si fa prima ad analizzare cosa dovrebbe accadere per far sì che ce la faccia chi insegue. Il Milan (33,3% di possibilità) festeggerebbe il ritorno nella massima competizione continentale battendo la Spal a Ferrara, sperando che una tra Atalanta e Inter manchi i tre punti. Gattuso stapperebbe lo champagne anche pareggiando, a patto che l'Empoli faccia il colpaccio a San Siro, il Sassuolo faccia altrettanto nel derby di Reggio Emilia con l'Atalanta (padrona di casa per l'indisponibilità del suo stadio) e che la Roma batta il Parma all'Olimpico. Con un arrivo a quattro a quota 66 la classifica avulsa premierebbe i rossoneri (e l'Inter). Un pari darebbe la Champions a Piatek e soci anche con Inter imbattuta e Atalanta ko, perché il Diavolo negli scontri diretti è in vantaggio sulla Dea.

CREPUSCOLO GIALLOROSSO Roma-Parma quasi certamente passerà alla storia come la partita d'addio ai giallorossi di De Rossi. Che a questa festa possa abbinarsi quella del ritorno in Champions è quasi impossibile: appena l'1,2% di chance. La Roma non può finire terza e in appena un caso su 81 può arpionare il 4° posto: successo sul Parma e sconfitte di tutte le altre. L'arrivo a tre a quota 66 (senza il Milan) prevede questa classifica avulsa: Atalanta 6 punti, Roma 4 e Inter 3. C'è un'ipotesi residuale (valutata al 2,5%), legata ai risultati esatti delle partite: se l'Atalanta vince o pareggia, il Milan e l'Inter perdono, decideranno i risultati di Roma-Parma e Inter-Empoli. La squadra di Ranieri dovrebbe recuperare 6 gol di differenza reti con i nerazzurri e, quindi, dovrebbe vincere con almeno 5 gol di scarto.

SI SALVI CHI PUÒ Anche la corsa salvezza è diventata un thriller. Merito (o colpa) di Empoli, Genoa e Fiorentina. I toscani di Andreazzoli sono padroni del loro (difficile) destino: vincendo a San Siro contro Spalletti (sfida fratricida in panchina) con 41 punti sarebbe salvo. Scenderebbe in B una tra Genoa (37 punti) e Fiorentina (40) che si sfideranno al Franchi: viola salvi con 3 o un punto; Montella precipiterebbe perdendo. Se l'Empoli dovesse perdere Prandelli potrebbe salvarsi anche con un pari, visto che il Genoa è in vantaggio negli scontri diretti. Un bel rompicapo.


Club in vendita: trattativa col Qatar riaperta ad aprile, ma Pallotta dice no

LEGGO - Un incontro ad aprile in un lussuoso hotel del centro e una distanza ancora tutta da colmare. Secondo l’Adnkronos proseguono i contatti tra la proprietà americana della Roma e il fondo del Qatar dello sceicco Al Khelaifi. Al momento il proprietario del Psg non riterrebbe vantaggiosa la valutazione fatta da Pallotta. Ma la trattativa potrebbe riprendere a giugno. Al Khelaifi vorrebbe allargare gli interessi del fondo Qatar Sport Investement in un’altra capitale europea anche in vista del prossimo mondiale. Pallotta in serata ha smentito in parte: «Io non ho mai incontrato lo sceicco».


De Rossi, passerella in notturna poi gli Usa

LEGGO - BALZANI - La passerella finale sarà in notturna. Daniele De Rossi darà l’addio alla Roma domenica alle 20,30 contro il Parma in una sfida che può valere ancora per l’Europa. Il capitano, al quale la Curva dedicherà una coreografia, intanto studia il futuro. La voglia di giocare nel Boca Juniors (sua seconda squadra del cuore) è tanta, ma la famiglia spinge per gli Stati Uniti e quindi per i Los Angeles Galaxy di Ibrahimovic. L’eventuale “esilio” di De Rossi farebbe scomparire dalla serie A la nazionale campione del Mondo 2006 dopo l’addio di Barzagli e il trasferimento al Psg di Buffon. L’Europeo alle porte, però, fa riflettere Daniele per il quale potrebbero arrivare offerte pure italiane. Il tecnico della Samp Giampaolo ha ammesso: «Mi ha detto che vuole lavorare con me, valuteremo la situazione». Cassano, infine, ha difeso il suo ex compagno: «Pallotta e Baldini ne hanno combinata un’altra, spero in un cambio di proprietà».


Pepe e gli ’83 all'ultima di Daniele

CORRIERE DELLA SERA - Tra i sessantamila che domenica sera (20.30) saranno all’Olimpico per salutare Daniele De Rossici saranno alcuni tifosi speciali. Si tratta dei classe ’83 che con il capitano romanista hanno giocato nel settore giovanile. (…). Alcuni, come Simone Pepe, sono conosciuti, altri non hanno avuto la stessa fortuna in campo ma l’amicizia è rimasta intatta.


A lezione da Ottavio: «Gasperini ottimo allenatore. Non so dove andrà, ma so che farà bene»

LEGGO - LOBASSO - Ha allenato e vinto con tanti grandi club italiani come Roma, Inter, il Napoli di Maradona: Ottavio Bianchi torna nella città partenopea per festeggiare i 30 anni dalla vittoria della Coppa Uefa dell'89; si commuove, dice di non seguire più il calcio dal di dentro ma poi, quando ne parla, quelle poche frasi che dice, regala ancora autentiche lezioni di vita. Inevitabile la curiosità di chiedergli qualcosa di attuale. Per esempio, sui tecnici italiani.

Giampiero Gasperini ha vissuto una stagione super con l'Atalanta e ora è in pole per allenare la Roma.
«Gasperini si è meritato con il lavoro e con la bravura tutto quello che ha ottenuto quest'anno. E' giusto considerarlo un ottimo tecnico. Non so dove allenerà in futuro, ma so che farà bene».

(…).

Ci sono società come la Roma, ma in parte anche Inter e Milan, che hanno vissuto una stagione travagliata: i problemi del club intrecciati con quelli della squadra. Esiste una ricetta per squadra e club perfetti?
«Non so se esiste, ma conosco la mia che è la più semplice: una società con dirigenti di qualità, un allenatore bravo, una squadra di buoni giocatori e un pubblico caldo e appassionato. Se tutto questo c'è, si vince».

(…).

Tutti cercano il segreto per diventare grandi allenatori di calcio.
«Oggi non tocca a me dirlo che sono fuori dal giro. Ma di una cosa sono sicuro: bisogna che il tecnico sappia fare gruppo. Ai miei tempi, con Napoli, Roma e poi nelle altre mie squadre, tutti pensavano fossi un duro, che avessi un brutto carattere; invece sapevo fare gruppo e il gruppo fa vincere».


Totti: «Meglio calciatore che dirigente: ti diverti di più»

CORRIERE DELLA SERA - (…).Tra una settimana esatta saranno passati due anni dal giorno del suo addio al calcio, eppure Francesco Totti non sa ancora cosa gli riserverà il futuro in giacca e cravatta. Nelle ultime ore si è parlato di una sua «promozione» a direttore tecnico, un ruolo che rischia di essere solo una parola vuota se non ci saranno delle competenze e delle responsabilità precise. La Roma, da parte sua, sostiene che Totti abbia già un ruolo importante e operativo e che non c’è la necessità di inquadrarlo in una sola carica, vista la sua presenza nella quotidianità della società. (…). Ieri, durante la premiazione a Palazzo Vecchio di Firenze per il suo ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano, istituita dalla Figc, ha ribadito il concetto: «Da dirigente - le sue parole mentre riceveva il premio da Roberto Mancini - sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero. Quello che è uscito sui giornali (il suo ruolo da direttore tecnico, n.d.r.) lo valuteremo più avanti, io ancora non so niente (…)». Da dirigente, ha la possibilità di stare comunque vicino alla squadra, soprattutto a chi si affaccia al grande mondo del calcio: «Quando si è giovani - ha detto dopo aver ritirato il premio alla carriera da parte dell’associazione Niccolò Galli -, bisogna solo pensare a divertirsi. È normale che, se hai talento, tu possa pensare a un futuro da campione, ma l’importante è crescere con i giusti valori. Bisogna investire sui settori giovanili. Zaniolo? Ha buone prospettive». Domenica sera, contro il Parma, due anni dopo Totti, ci sarà l’addio alla Roma di Daniele De Rossi, la seconda bandiera ammainata in poco tempo. Il suo saluto ai tifosi romanisti, che saranno oltre sessantamila sugli spalti, sarà però molto diverso da quello di Totti (…). De Rossi farà un giro di campo a fine partita per salutare i tifosi sugli spalti, ma non dovrebbero esserci manifestazioni particolari: il presidente James Pallotta, per il momento, non ha ancora fatto sapere se sarà presente (all’addio di Francesco Totti c’era e si prese anche parecchi fischi dai tifosi) oppure no. (…).