Dzeko all'Inter la prossima settimana. Nella trattativa anche un altro giallorosso: Kolarov?

Eleonora Trotta, direttrice di calciomercato.it, riferisce la notizia che la settimana prossima può chiudersi l'affare che porterà Dzeko all'Inter. La novità è che nell'affare potrebbe rientrare un altro calciatore della Roma.

Chissà che non possa essere Kolarov, di cui già nelle scorse settimane si è parlato in chiave nerazzurra.

 


Mancini firma e si allena subito. Preso a 15 milioni più 8 di bonus

IL TEMPO - BIAFORA -  Primo giorno da romanista per Gianluca Mancini, acquistato dalla Roma in prestito per 2 milioni, con riscatto obbligatorio a 13 milioni più altri 8 di bonus. Il difensore ieri ha firmato fino al 2024, si è sottoposto alle visite a Villa Stuart e si è subito allenato nel pomeriggio: «Ho voluto fortemente la Roma, un orgoglio essere qui».


Pallotta torna nella Capitale a settembre

IL TEMPO - BIAFORA - Pallotta è pronto a tornare a Roma. Ad oltre un anno di distanza dalla sua ultima visita in città, per settembre il presidente ha fissato il viaggio nella Capitale, salvo cambi di programma con lui sempre possibili. L'imprenditore americano, in vacanza in giro per l'Italia, ha tanta curiosità, come d'altronde tutti i tifosi giallorossi, per la prima uscita di Fonseca alla guida della Roma. Oggi pomeriggio alle 17.30, dopo una seduta di lavoro anche al mattino, andrà in scena l'amichevole con il Pro Calcio Tor Sapienza, selezione neopromossa in Serie D. La sfida, visibile sul canale ufficiale del club e chiusa ai tifosi, non vedrà la presenza di Zaniolo, appena tornato, e degli infortunati Gonalons e Riccardi, mentre è in dubbio Kluivert per una leggera botta rimediata nell'allenamento di martedì. Il tecnico portoghese dovrebbe far ruotare molto gli uomini a disposizione ed ha aggregato al gruppo anche qualche giocatore della Primavera.


De Rossi al Boca, trova Caicedo

IL TEMPO - BIAFORA - Il biglietto è già stampato, l'esperienza argentina ora è pronta ad iniziare. De Rossi ha scelto di continuare la carriera da calciatore con il Boca Juniors, dopo aver trascorso tutta la vita con la maglia della Roma. La decisione dell'ex capitano giallorosso è arrivata dopo un lungo periodo di riflessione, nel quale ha rifiutato le proposte di diverse società italiane, in primis la Fiorentina, e messo da parte alla fine la possibilità di appendere gli scarpini al chiodo a seguito del mancato rinnovo di contratto con il club di Pallotta. DDR, intercettato da Il Tempo sotto casa dove poco dopo è spuntato anche papà Alberto, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione prima dell'ufficialità. Ha programmato la partenza da Fiumicino per il weekend, come confermato da un'amica di famiglia: «Daniele va al Boca Juniors, si imbarca in questi giorni, è tutto fatto. La moglie Sarah lo raggiungerà più avanti». De Rossi è stato convinto da una corte spietata di Burdisso, attuale direttore sportivo degli Xeneizes, che oltre al centrocampista di Ostia ha chiuso gli acquisti di Hurtado e Salvio.

Il dirigente ha messo sul piatto un contratto di otto mesi con un ingaggio da 500mila euro e ha puntato tutte le fiches sulla voglia di De Rossi di non smettere con il calcio giocato, potendo inoltre far leva sulla profonda ammirazione che il campione del Mondo del 2006 ha sempre avuto nei confronti del Boca (e dei suoi tifosi), da cui aveva ricevuto alcuni anni fa in regalo una maglia. In Argentina festeggerà subito i 36 anni e potrà indossare lo storico numero 16 in Copa Libertadores: verrebbe infatti inserito in lista a partire
dagli eventuali quarti di finale (il 24 e il 31 il Boca affronta l'Atletico Paranaense negli ottavi) al posto di Sanchez (maglia 16), prodotto del settore giovanile gialloblù, mentre in campionato rileverà la casella di Fabra, diventato cittadino argentino.

Una delle grandi speranze di De Rossi è di poter affrontare il River Plate nella semifinale della massima competizione sudamericana, regalando ai nuovi tifosi la rivincita dopo la sconfitta in finale della scorsa stagione, e per poter disputare così almeno un Superclasico tra le mura amiche del mitico stadio Bombonera. La prima giornata del campionato argentino è in programma il 28 luglio con la sfida tra gli uomini del tecnico Alfaro e l'Huracan, ma con l'attuale formula non prevede una partita di andata e di ritorno con il River: unica sfida a settembre al Monumental. Curiosamente De Rossi potrebbe ritrovare con sé un vecchio avversario: Caicedo, attaccante della Lazio, è stato sondato dal club di Buenos Aires, alla ricerca di un possibile sostituto del partente Benedetto, destinato al Marsiglia. La punta ecuadoregna ha ancora un anno di contratto con i biancocelesti ed accetterebbe di ritornare in Sudamerica soltanto davanti ad un'importante offerta d'ingaggio. Una volta chiusa l'esperienza in Argentina, De Rossi tornerà in Italia dove lo aspetta Mancini con un posto nello staff azzurro. Il futuro da allenatore è pronto, con tanto di iscrizione al Supercorso di Coverciano. A meno che l'atmosfera della Bombonera non lo convinca a continuare ancora.


Ecco Mancini: «Una rete nel derby il mio sogno»

LEGGO - BALZANI - «E’ un orgoglio essere qui, non vedo l’ora di iniziare. Spero di segnare un gol al derby». Si presenta così Gianluca Mancini mentre mostra la sciarpa della Roma all'entrata di Villa Stuart dove ieri mattina ha svolto con successo le visite mediche. Il difensore, arrivato dall'Atalanta per un costo complessivo di 26 milioni, ha firmato un quinquennale da 2 milioni a stagione e già oggi sarà a disposizione di Fonseca per l’amichevole a porte chiuse col Tor Sapienza (ore 17,30 su Roma Tv). Ecco la probabile formazione: Pau Lopez, Florenzi, Fazio, Jesus, Spinazzola, Cristante, Coric, Under, Pastore, Kluivert e Schick. Proprio Under a Roma Tv ha parlato di Fonseca: «Il mister ha mandato messaggi importanti alla squadra, ha grinta e i suoi allenamenti sono molto faticosi. Mi ricorda Di Francesco. Io conto di segnare più di 13 gol quest’anno».


E a Buenos Aires sono già tutti pazzi per De Rossi

LEGGO - BALZANI - Da Roma a Buenos Aires, dall'Olimpico alla Bombonera. Daniele De Rossi diventa l'eroe di due mondi lontani, ma forse nemmeno troppo, che si incroceranno nel nome dell’ex capitano pronto a firmare un contratto di 6 mesi col club che fu di Maradona e Samuel. La notizia ha mandato in fibrillazione tutta l'Argentina con i media che hanno “sbattuto” in prima pagina la faccia grintosa di Daniele e i social letteralmente impazziti per il numero 16. “Un jugador legendario”, il titolo di Olè. “Un eroe italiano alla Bombonera”, quello del Clarin. Ma pure a Roma la decisione di De Rossi è stata vissuta come una festa: dai tifosi romanisti (che non lo vedranno con un’altra maglia italiana) e dai tanti argentini della capitale.

Tracce di Boca sono sparse, infatti, anche a Roma. Per esempio al Gregory Bar di Boccea dove i proprietari sono due fratelli di Buenos Aires, ultrà dei Xeneizes. “E’ un grande acquisto. Se penso a un giocatore italiano che poteva vestire questa maglia penso a De Rossi. Peccato resterà solo 6 mesi ma ce lo godremo”, dichiara felice il proprietario Silvano. Altro covo dei tifosi gialloblu è il ristorante argentino Gauchos, di proprietà proprio di un amico di Burdisso (il ds del Boca che ha condotto la trattativa) e dove si ritrovano da anni i giocatori sudamericani della Roma. “Una scelta intelligente di Daniele che vestirà una maglia cucita proprio per lui. Ha il carattere giusto. Seguiremo tutte le sue partite”, le parole di Max. Al Boca intanto preparano la festa per Daniele che sarà annunciato entro domani e presentato in grande stile alla Bombonera. Per l’occasione chissà che il club non decida di omaggiare De Rossi con il primo inno della Roma. Infatti, la “Canzone di Testaccio” fu composta sulle note di “Guitarrita”, un tango scritto dagli argentini Bixio Cherubini e Armando Fragna nel 1930.


Fonseca lo chiama, Higuain risponde

IL TEMPO - AUSTINI - «Pronto Gonzalo? Sono Paulo Fonseca». Lunedì scorso, squilla il telefono di Higuain e dall'altra parte c'è l'allenatore della Roma, che scende ufficialmente in campo (col placet della società e della Juventus) per convincere il Pipita ad accettare la proposta giallorossa. Una mossa che conferma l'attivismo dell'allenatore portoghese anche sul mercato: aveva già chiamato, fra gli altri, Fred, Diawara, Veretout e Mancini. E sembra aver sortito effetti positivi: i club, ora, sono lievemente più ottimisti sulla chiusura di un affare che resta comunque assai complesso. Fonseca ha spiegato a Higuain quanto lo consideri centrale nel suo progetto di rifondazione e gli ha dato appuntamento alle prossime settimane sperando che nel frattempo la trattativa possa davvero decollare. Il bomber argentino ha ringraziato e apprezzato, quel «no» iniziale recapitato alla Roma adesso è un muro con più di una crepa. La partita è in mano a Nicola Higuain, l'agguerrito fratello-procuratore. Prima ha annunciato che il fratello «in Italia giocherà solo nella Juventus», poi ha accompagnato la notizia del suo sbarco in Italia al motto di «andiamo a combattere fino alla fine». Combattere, sì, perché va trovata un'intesa sulla separazione del Pipita dalla Juventus.

Sul bilancio bianconero Higuain pesa ancora 36 milioni di ammortamento residuo, oltre a un ingaggio per altri due anni da 15 milioni lordi a stagione più bonus. Come accaduto con Milan e Chelsea la stagione scorsa, la Juve è pronta a cedere il centravanti in prestito oneroso con un riscatto che stavolta però deve essere garantito. Ma la Roma non può accollarsi un investimento del genere per intero, dovrà per forza di cose spalmare l'ingaggio del Pipita su 4 anni di contratto e per far quadrare i conti c'è bisogno che i bianconeri facciano la loro parte. O con una ricca buonuscita al giocatore o, più difficile, col rinnovo con stipendio e ammortamento a quel punto diluiti su più anni. Si attende l'esito del faccia a faccia tra Nicola Higuain e il ds juventino Paratici programmato per oggi, prima della partenza della squadra per la tournée in Asia. Il resto spetta a Sarri, a cui la società ha chiesto di parlare chiaro col suo «pupillo»: il tecnico dirà a malincuore a Higuain che stavolta non potrà puntare su di lui.

La Signora, tra l'altro, ha scelto il sostituto: è Icardi, in rotta con l'Inter (stanziati 40-45 milioni) che a sua volta deve trovare l'intesa con la Roma per Dzeko: offerta ferma a 10 milioni, alzabile fino a 12, Petrachi ne vuole 20. Il diesse intanto è volato ieri a Milano. Da limare la trattativa per Veretout: ballano ancora un paio di milioni con la Fiorentina (16-18 milioni oltre i bonus) e non c'è accordo con l'agente su commissioni e ingaggio. Qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa per non far saltare il banco. La Roma nel frattempo non ha mollato il baby Almendra del Boca, la nuova squadra di De Rossi: recapitata da Baldini a Burdisso e all'agente una proposta da 14 milioni più bonus. Alternativa a Veretout o innesto in più a centrocampo? Da capire e dipenderà anche dal futuro dei vari Zaniolo, Cristante, Nzonzi, Gonalons, Pastore e Coric. Sul mercato c'è anche Florenzi, finito nel mirino del Tottenham che ieri ha venduto Trippier: con gli Spurs la Roma ha in piedi il discorso su Alderweireld, gli inglesi hanno convocato il belga per la tournée e non vogliono fare sconti sulla clausola da 27.6 milioni. L'eventuale inserimento di Florenzi nell'affare potrebbe sbloccare l'impasse.


Mancini, firma e subito in campo: «Segno nel derby»

IL CORRIERE DELLA SERA - «Un gol al derby? Speriamo». Questo l'auspicio di Gianluca Mancini, accolto ieri a Villa Stuart da diversi tifosi. Per il difensore un quinquennale, all’Atalanta 2 milioni per il prestito oneroso, 8 di bonus e 13 per il cartellino, più il 10% sulla futura rivendita. «Non vedo l’ora di iniziare. Essere parte di un club così prestigioso mi ripaga di tutti i sacrifici fatti finora», le prime parole del nuovo difensore della Roma. Il primo allenamento nel tardo pomeriggio di ieri.

Nel frattempo Zaniolo attende la chiamata di Petrachi per il rinnovo del contratto. Piace al Tottenham, così come Florenzi, e potrebbe essere inserito nella trattativa che porterebbe in giallorosso Toby Alderweireld. Molto interessata all'ex Inter anche la Juventus, disposta ad intercedere nella trattativa tra Roma ed Higuain per avere una corsia preferenziale per arrivare al classe '99. Manca solo l'ufficialità, invece, per Jordan Veretout alla Roma: l’ormai ex viola due giorni fa ha parlato con il tecnico, che gli ha ribadito la sua centralità nel progetto romanista. I club stanno limando gli ultimi dettagli dell’accordo che lo porterà nella Capitale, dove è atteso nelle prossime ore. Oggi pomeriggio prima uscita stagionale per la formazione giallorossa, che a Trigoria (a porte chiuse) affronterà la Pro Calcio Tor Sapienza, che milita in Serie D.


Rivoluzione in campo

IL CORRIERE DELLA SERA - Si cambia. Tutti. O quasi. Quattro delle prime sei classificate dell’ultima stagione hanno oggi un altro allenatore. Ma c’è di più. C’è una mutazione di idee, uomini, strategie. Soprattutto strategie, nel senso proprio di sistemi di gioco. La tattica. Il modo di provare ad arrivare in porta, di cercare il gol. È la rivoluzione della serie A, che si trasforma perché è costretta farlo. Ed è una trasformazione reale, profonda, radicale. Perché a insegnarlo è la storia stessa, quella vera: per ribaltare la dittatura, l’unica soluzione è la rivoluzione. Ma che la serie A si appresti a vivere una stagione di svolta lo dimostra ancor di più il fatto che qui pure i dittatori si stiano preparando a un anno zero. Le altre cambiano per riprendersi il futuro e, per farlo, l’unica strategia è provare almeno ad avvicinarsi alla Juve cannibale degli otto scudetti filati (...). Dopo l’ultima deprimente annata la Roma affida la sua ripartenza alle idee fresche del portoghese Fonseca e ai molti volti nuovi che sono già arrivati: Paul Lopez, Mancini e Spinazzola in difesa più Veretout e Diawara a centrocampo. Il neo d.s. Petrachi sta architettando il colpaccio Higuain: è il prescelto per il ruolo di centravanti di manovra in un 4-2-3-1 d’interpretazione più offensiva rispetto a quello di Ranieri, che era spesso un 4-5-1.


Roma, ora Higuain. E tratta Suso

IL CORRIERE DELLA SERA - (...) Annunciato Mancini, e in attesa di ufficializzare Veretout, i giallorossi aspettano notizie dalla Juve per Higuain. Nicolas, il fratello-agente, è a Torino per incontrare i dirigenti bianconeri, i quali ribadiscono che è fuori dal progetto tecnico e anche economico. Il giocatore non vuole muoversi, ma tutto lo spinge verso la capitale. L’accordo tra Juve e Roma, club in sintonia totale, non si annuncia così difficile: i giallorossi sono pronti a pagare in due anni i 36 milioni necessari affinché la Juve non faccia una minusvalenza. Non è escluso l’inserimento di altri giocatori nell'affare. La Roma è interessata anche a Suso, considerato l’ideale per il gioco di Fonseca. C’è stato un contatto con il Milan, ma l’offerta è stata ritenuta inadeguata (15 milioni più Defrel).


Roma, legittima difesa

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Oggi pomeriggio, a Trigoria, primo test: Roma-Pro Calcio Tor Sapienza, ore 17,30, diretta Roma tv. Primo test soprattutto per la difesa, a cui Paulo Fonseca in queste prime settimane di lavoro ha dedicato molto tempo. I sincronismi, certi movimenti, il tipo di mentalità, da quel che si apprende, sono molto simili a quelli sperimentati con Eusebio Di Francesco nell'ultimo biennio: linea a 4 alta, pressing, portiere mai troppo tra i pali quando si è in possesso della palla. Tipico di una squadra che ragiona con lo sguardo verso la porta avversaria e non quella propria.

Il primo anno di DiFra, esperimento riuscito perfettamente: la Roma è stata una delle migliori difese del campionato, anche grazie ad Alisson; il secondo anno un mezzo disastro, problema che non si è mai riuscito a risolvere, nemmeno con il concreto Claudio Ranieri. Questo, come ha detto il ds Gianluca Petrachi, è l'anno zero. Si riparte, stessi principi ma, come stiamo vedendo, uomini diversi. Ma questa, per altro, è un'abitudine. Basti pensare a quanti centrali big la Roma ha cambiato in questi anni, da Kjaer e Heinze, fino a Marquinos, passando poi per Benatia, quindi Castan, Ruediger e ora Manolas, per non parlare dei portieri. Il perno, insomma, è sempre saltato, e quest'anno non siamo qui a raccontare una storia diversa. Olsen, Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov il quartetto base dello scorso anno, e ora si riparte da un altro portiere, Pau Lopez, un nuovo terzino sinistro, Leonardo Spinazzola, che si alternerà con Aleksandar Kolarov il quale, a quanto pare, non ha superato con Fonseca la prova da stopper.

Più, due nuovi centrali, uno è arrivato ieri, può stare in mezzo o sull'esterno destro, è Gianluca Mancini (due milioni per il prestito, più 13 per il riscatto e bonus fino a 8 legati a risultati individuali e di squadra, «essere un giocatore della Roma è un motivo d'orgoglio e mi ripaga dei tanti sacrifici fatti da quando ho iniziato a giocare a calcio. Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura», ha detto a Roma TV), un altro è in arrivo, si parla con insistenza del belga del Tottenham, Toby Alderweireld, 30 anni, ben strutturato, esperto e di personalità. Ecco, dopo l'addio di Manolas (e Marcano) servirebbe uno con queste caratteristiche, oltre al giovane arrivato dall'Atalanta. Fazio e Jesus, a meno di offerte last minute, dovrebbero restare come alternative. Stesso discorso vale per Alessandro Florenzi, per ora è lui il terzino destro, e capitano, anche nel nuovo corso. Per ora, perché si sa, su Ale, è piombato il Siviglia, l'Atletico e ora il Tottenham. Nella lista dei difensori attuali vanno aggiunti anche Rick Karsdorp e Davide Santon. Se resta tutto così, uno sembra di troppo.

La Roma nell'ultimo campionato ha subito 48 gol, 1,26 a partita. E' questo il motivo che l'ha sempre tenuta lontana dalla Champions, bel altro trend l'anno precedente, chiuso con 28 reti incassate. Era un'altra squadra, a parte Alisson c'erano centrocampisti che sapevano proteggere bene la porta, vedi Strootman e Nainggolan. Non a caso, Fonseca ha chiesto un rubapalloni come Jordan Veretout, oltre che un portiere più adatto al suo calcio. Il francese giocherebbe, nel 4-2-3-1, in mezzo e affiancherà un regista, Pellegrini è l'indiziato numero uno per quel ruolo, con Diawara a contendergli lo scettro di organizzatore del gioco. La difesa dovrà partire dagli attaccanti, che dovranno essere capaci di recuperare i palloni e ripartire. Ripartire, come la Roma. Con un'altra rivoluzione.


Baires, è febbre alta per De Rossi: «Al Boca arriva una leggenda»

IL MESSAGGERO - LENGUA - «No podía terminar mi carrera sin jugar en Boca». Questa dichiarazione di Daniele De Rossi ha dominato l'apertura del quotidiano sportivo argentino Ole per l'intera giornata di ieri. Parole scritte a caratteri cubitali che rendono fieri i tifosi Xeneize, letteralmente impazziti appena l'indiscrezione è diventata notizia certa. Daniele, infatti, sta aspettando che il club liberi la casella per gli stranieri (Nandez al Cagliari) e che il procuratore Sergio Berti risolva alcuni aspetti burocratici, prima di partire alla volta dell'Argentina dove lo aspetterà un'accoglienza straordinaria.

Giornali, siti web, radio locali e social network non parlano d'altro se non dell'arrivo della «Leggenda romanista» che vestirà la maglia gialloblù per i prossimi 8 mesi, guadagnando appena 500mila euro. Un salario che, se paragonato a quelli europei, è ben al di sotto degli standard, ma Daniele ha scelto di emozionarsi, di vivere River-Boca al Monumental (in programma il 31 agosto), di lottare nella Libertadores per vincere il titolo e ritrovare quel calore che solo una città come Roma ha saputo regalargli. Emozioni che non hanno prezzo, perché il calcio in Argentina è vita e la passione che il popolo del Boca gli sta trasmettendo in queste ore non ha precedenti. Centinaia di tifosi hanno preso d'assalto il profilo Instagram della moglie e attrice Sarah Felberbaum, scrivendo messaggi di riconoscenza accompagnati da un fiume di cuori giallo e blu. Ma la foga dei tifosi non si è fermata a semplici post di ringraziamento, qualcuno ha ideato fotomontaggi che ritraggono De Rossi con indosso la maglietta del Boca e pubblicato video delle sue esultanze sia in campo che in tribuna.

Ad alimentare la follia anche i media che hanno intervistato decine di giornalisti italiani, pubblicato sondaggi e articoli di approfondimento sull'ex romanista e sui 12 calciatori europei che nella storia hanno vestito la maglia del Boca. E ancora, c'è chi ha ripercorso l'intera carriera del centrocampista, o gli ultimi mesi nella Roma, chi ha ricordato le parole di Perotti («Vedeva i Superclasicos assieme a me e Paredes») e chi ha pubblicato la foto mentre tiene in mano la maglietta regalatagli del Boca con il numero 16 e il suo nome. De Rossi dovrebbe partire per Buenos Aires nel fine settimana, i tifosi accorreranno in massa per vederlo scendere dall'aereo ed è per questo che la società sta pensando di organizzare una presentazione in grande stile alla Bombonera. Regista della trattativa l'ex compagno e ora direttore sportivo del Boca Nicolas Burdisso (Guillermo, suo fratello minore, costretto a fermarsi per problemi cardiaci: stoppato il trasferimento al San Lorenzo) che non ha mollato anche quando sembrava che la Fiorentina avesse fatto l'offerta migliore. Una scelta coraggiosa che va a intaccare gli equilibri familiari, per questo ci sono voluti circa due mesi per decidere. Ad avere la meglio è stato l'istinto e i tifosi della Roma capiranno: gli hanno promesso che saranno sempre dalla sua parte.