Urla e rimproveri a Trigoria: Paulo il sergente non fa sconti

IL MESSAGGERO - MARTINI - Le uniche grida che si sentono a Trigoria sono quelle di Paulo Fonseca, che ha bandito dagli allenamenti risa e schiamazzi. Il club aveva bisogno di cambiare registro, ricominciare da zero dopo una stagione deludente sia in termini di risultati ottenuti, che per i comportamenti tenuti da qualche protagonista. Il portoghese si sta dimostrando un tecnico motivatore, in linea con le necessità della società e attento a quelle dei giocatori; ma è anche un sergente di ferro che non intende lasciare spazio a distrazioni durante le 2 ore di allenamento. È lui che ha chiesto di blindare le sedute rendendole inaccessibili alla stampa, alle telecamere del club e ai tifosi (trovando terreno fertile nel ds), contravvenendo a una tradizione di ritiri ormai consolidata da decenni. A Fonseca dei curiosi non interessa, chi vorrà seguire la Roma lo farà in occasione delle amichevoli o quando comincerà il campionato. Una riservatezza che, sperano a Trigoria, porti a risultati tangibili e vittorie nel breve periodo per risollevare un ambiente depresso da addii e cessioni.

INCESSANTE - Fonseca lo aveva detto subito: «Conta costruire il futuro». E per farlo si è affidato alle sue doti da trascinatore, stimolando i calciatori con grida, una forte gestualità e discorsi carismatici. Durante l'allenamento di ieri mattina ha diviso la squadra in due gruppi per svolgere un esercizio sul possesso palla. Ogni sessione durava all'incirca 3 minuti durante i quali il tecnico ha chiesto a più riprese un pressing continuo: «Quando pressiamo camminiamo e andiamo in inferiorità numerica», ha sottolineato, riprendendo qualche calciatore che non eseguiva le direttive. Fra questi Nzonzi visibilmente sfinito dagli allenamenti e forse consapevole di essere sul taccuino dei cedibili e, quindi, non all'interno del progetto tecnico. In confusione anche Under per via della lingua, ma su di lui Fonseca ha intenzione di puntare. Cosa che non potrà fare con Dzeko, che ormai si è promesso all'Inter, ma che in un colloquio avuto con l'ex tecnico dello Shakhtar si detto disponibile ad aiutare i compagni e a motivarli negli allenamenti. Così, il bosniaco, insieme a Kolarov e Florenzi, guida sempre il gruppo durante la parte atletica. La nuova Roma sta nascendo e ha in Fonseca il suo cardine, sulle sue spalle il peso di una rinascita obbligata che - al momento - non sembra pesargli.


Caso De Vito, la Cassazione: «L'arresto torni al Riesame»

IL MESSAGGERO - SCARPA - Resta ai domiciliari Marcello De Vito, presidente dell'assemblea capitolina. Nessuna scarcerazione. La Cassazione, infatti, ha annullato la misura cautelare in relazione ad una sola delle due accuse che gli erano valse le manette lo scorso 20 marzo: il cambio di destinazione d'uso di un palazzo a Trastevere.
La prima contestazione della procura riguarda le mazzette incassate da De Vito, pagate dal costruttore Luca Parnasi, per snellire l'iter burocratico sullo stadio della Roma. Su questa vicenda la Corte Suprema ha rinviato gli atti al Riesame affinché si esprima nuovamente. Ma non ha annullato l'arresto. La decisione della Cassazione è invece stata netta per quanto riguarda il secondo episodio, il cambio di destinazione d'uso di un palazzo a Trastevere. Una vicenda in cui, all'origine, De Vito e il suo socio, l'avvocato Camillo Mezzacapo, erano indagati per traffico di influenze illecite. Reato poi modificato dal gip in corruzione. Una nuova contestazione che forse non ha convinto i giudici e gli ha spinti ad eliminare la misura cautelare che, proprio sulla corruzione, era fondata. Ma è solo un'ipotesi. Per avere risposte certe bisognerà attendere le motivazioni. Intanto sono stati scarcerati Fortunato Pititto, l'ingegnere dell'impresa Statuto che spingeva su De Vito per ottenere il cambio di destinazione d'uso e Gianluca Bardelli, l'influencer grillino che si sarebbe speso, proprio con il presidente dell'assemblea capitolina, per far andare in porto il progetto. Loro erano detenuti solo per quest'accusa su cui ieri si è espressa a loro favore la Suprema Corte.
Il cinque luglio Marcello De Vito è uscito dal carcere di Regina Coeli. Il presidente dell'assemblea capitolina - arrestato il 20 marzo per corruzione nell'ambito di un filone dell'inchiesta sullo stadio della Roma - ha ottenuto i domiciliari. A deciderlo era stato il gip Maria Paola Tomaselli: non sussiste un pericolo di inquinamento delle indagini, l'inchiesta è praticamente chiusa. Inoltre è esclusa l'ipotesi di reiterare i reati, De Vito è sottoposto ad una misura cautelare. Pochi giorni prima, aveva ottenuto i domiciliari anche l'avvocato Mezzacapo. Adesso all'orizzonte si profila il processo. Con ogni probabilità si andrà verso l'immediato. Un rito che, scavalcando l'udienza filtro del gup, permette di andare subito a dibattimento.

LA VICENDA - Favori e soldi per oliare i provvedimenti amministrativi sulla costruzione dello stadio del club giallorosso e altri progetti immobiliari, come un albergo vicino alla ex stazione ferroviaria di Trastevere e la riqualificazione dell'area degli ex Mercati generali di Ostiense. Corruzione, insomma. Con questa accusa era stato arrestato il presidente dell'assemblea capitolina De Vito coinvolto in un'inchiesta nata da quella sul progetto dell'impianto della Roma in cui sono indagati il costruttore Luca Parnasi e l'avvocato Luca Lanzalone, prima consulente dei Comuni di Livorno e Roma e poi presidente dell'Acea. Le contestazioni dei pm non si limitano solo allo stadio della Roma, coinvolgono anche due progetti dei costruttori Claudio e Pierluigi Toti e dell'immobiliarista Giuseppe Statuto. I primi due sono chiamati in causa per la riqualificazione degli ex Mercati generali perché «a titolo di prezzo della mediazione illecita» per «intervenire nell'iter amministrativo» conferivano un incarico professionale allo studio dell'avvocato Mezzacapo la somma di 110.620,80 euro. Poco meno della metà di quella cifra (48.800 euro) era poi stata trasferita «su un conto intestato alla società Mdl srl» che è «riconducibile» allo stesso legale e proprio a De Vito. Uno schema replicato, secondo gli investigatori, i carabinieri di via In Selci, anche con Statuto: in quel caso, per la costruzione di un albergo vicino all'ex stazione ferroviaria di Trastevere, l'incarico professionale a Mezzacapo avrebbe avuto un valore di 24.582,40 euro e la cifra spostata sul conto della Mdl sarebbe stata pari a 16.640 euro.


Il Milan tenta l'affondo per Veretout: 16 milioni più bonus ai viola. La Roma aspetta ma non rilancia

GAZZETTA DELLO SPORT - Tutte le strade portano a Milano. Jordan Veretout, per ora, ha scelto di non allontanarsi troppo: la Fiorentina che oggi volerà negli Stati Uniti lo ha escluso dalla lista dei convocati. Mentre ieri la squadra lasciava il ritiro in montagna per prepararsi al lungo viaggio (sosta di una notte a Milano) il giocatore ripartiva in auto da solo: per il progetto tecnico che lo vedrebbe coinvolto, quello rossonero è il preferito. Per questo e per altri motivi tutte le strade delle trattativa conducono di nuovo a Milano (e molto meno a Roma). (...)  A parole e nei fatti: l’offerta è stata di nuovo aumentata. Dai tredici milioni che erano stati messi inizialmente sul tavolo, si è passati a 15 e ieri è stato aggiunto almeno un altro milione: siamo a 16 più due di bonus. E’ stato il secondo incontro diretto tra le parti dopo quello della scorsa settimana, oltre a tutti i colloqui telefonici serviti a preparare il nuovo vertice: la trattativa non è ancora conclusa ma si avvicina alla fine. Il Milan ha dimostrato di voler puntare su Veretout, la Fiorentina ha già deciso di cederlo, la distanza tra i club non sembra certo incolmabile e il giocatore spinge per una definizione in tempi rapidi. (...) Più che un ostacolo c’è una deviazione ancora possibile, in direzione Roma. Ieri i dirigenti viola avevano in programma l’appuntamento con il Milan e lo hanno rispettato, lo stesso faranno a inizio settimana quando in agenda c’è un nuovo vertice con la Roma, che lo stesso mantiene Veretout nella lista degli obiettivi. I giallorossi non intendono partecipare ad aste, dunque è facile che all’incontro si presentino senza rilanciare l’offerta, simile in contanti a quella rossonera ma di nuovo vincolata alla presenza di un’altra contropartita, Defrel. L’ingaggio che i giallorossi offrono a Veretout è più alto di quello proposto dal Milan, che però gli propone un ruolo in squadra più importante: per questo Milano resta più vicina di Roma, anche se il mercato viaggia alle sue velocità e nessuna mossa è da escludere.


Dzeko attende l'Inter

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) L'Inter fin qui ha lavorato benissimo, ma adesso manca il piatto forte: gli attaccanti. Non solo Lukaku, ma anche Dzeko, che come il collega belga vive una situazione da separato in casa alla Roma. Però Edin si sta allenando, e anche bene. Sa che finché la trattativa non sarà definita dovrà comunque rispettare se stesso e la Roma, confermandosi professionista fino in fondo. Tra Roma e Inter si è registrato un disgelo a inizio settimana, ma le parti sono ancora distanti: i giallorossi vogliono 20 milioni, Marotta al momento è salito a 12 con l’offerta. (...)


La Roma studia tiri Mancini e un doppio colpo per Bailey

GAZZETTA DELLO SPORT - Domanda: quali punti di contatto ci possono essere tra Pontedera (Italia) e Kingstone (Giamaica)? Sfogliando queste pagine rosa, l’associazione potrebbe essere facile: il calcio mercato. Risposta esatta, visto che la Roma è seriamente intenzionata a portare alla corte di Fonseca il difensore toscano Gianluca Mancini e l’attaccante giamaicano Leon Bailey, gioiello del Bayer Leverkusen. Cominciamo dalla difesa, segnalando come l’Atalanta abbia un po’ abbassato le pretese e quindi, nell’incontro previsto per lunedì, l’affare si potrebbe chiudere sulla base di 20 milioni più 5 di bonus, con la formula del prestito e pagamento dilazionato negli anni. L’operazione piace parecchio a Trigoria anche per la voglia di italianizzazione della rosa. Pensateci: avere in squadra gente come Spinazzola, Florenzi, Pellegrini, Cristante, Zaniolo e poi anche Mancini, ci sarebbe uno zoccolo duro di potenziali azzurri da far gongolare l’altro Mancini, il c.t. Ma visto che la Roma vuole portare a casa due difensori centrali, contemporaneamente stanno andando avanti anche le grandi manovre per Toby Alderweireld. Due giorni fa a Roma, infatti, il d.s. Petrachi ha incontrato nella Capitale gli agenti del nazionale belga che, sapendo come il loro assistito gradisca il trasferimento, hanno assicurato tutto il loro appoggio per far abbassare le pretese al Tottenham. (...) Ma ieri il mercato è stato agitato dalle voci che vogliono il club giallorosso interessato a Bailey del Bayer Leverkusen. Il giocatore, 21 anni, è un esterno di fascia (prevalentemente sinistra) cresciuto nel Trencin, poi passato al Genk prima di approdare nella società tedesca. Il costo del suo cartellino è importante – non inferiore ai 40 milioni – ma l’affare si potrebbe fare qualora sul piatto la Roma mettesse Schick, gradito al Leverkusen. (...) In mediana, poi, la situazione è fluida. Sulla questione Veretout, come potete leggere in altre pagine, la Roma non molla, ma nel contempo si guarda intorno ed è per questo che segue Agustin Almendra, 19 anni, centrocampista del Boca Juniors.  (...) Coda su Zaniolo, su cui ha messo gli occhi, oltre al Tottenham, anche l’Arsenal. Al momento, la Roma non vuole cederlo, ma meglio non distrarsi.


Il Cagliari insiste per Defrel: offerti 13 milioni

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Il Cagliari dopo la cessione di Barella si concentra nel mercato in entrata. E’ stato sondato il terreno per Nandez del Boca, pronto a superare Rog nella corsa alla mediana se il Napoli non scenderà dalla richiesta di 20 milioni. Per l’attacco affondo per Defrel con un’offerta da 13 milioni alla Roma. Chiesto alla Juve il prestito di Luca Pellegrini. (...)


Grinta Fonseca: "Voglio pressing e ritmi altissimi"

GAZZETTA DELLO SPORT - Lo aveva promesso in conferenza ed è stato di parola. La parola chiave della sua presentazione era stata «intensità» e Paulo Fonseca ieri, davanti ai giornalisti, non si è smentito. In un torello al fulmicotone il portoghese ha fatto capire forte e chiaro ai giallorossi cosa chiede, e l’impressione è che l’abbiano capito. Le grida di Fonseca hanno squarciato l’aria bollente di Trigoria, col tecnico che chiedeva a gran voce l’aggressione costante ad ogni squadra che perdeva il possesso della palla. «Appena il pallone esce preparatevi per il pressing. Dovete essere sempre pronti a offrire un passaggio al compagno» (...) In generale, comunque, sembra proprio che i metodi di lavoro dell’allenatore stiano conquistando tutti i giallorossi. Le idee tattiche sta provando ad inculcare sono finora all’altezza delle promesse iniziali e delle aspettative della dirigenza, tant’è che le prime relazioni fatte al presidente Pallotta paiono tutte estremamente lusinghiere. Insomma, la grinta mostrata ieri non sembra solo una cosa fatta a beneficio delle telecamere, ma uno stile che porterà avanti. Uno stile che piace.


Montella e la Fiorentina che verrà: "Porte aperte a De Rossi"

GAZZETTA DELLO SPORT - Tra mercato e prime scelte tecniche. Vincenzo Montella, in partenza per gli Stati Uniti, parla della Fiorentina che verrà. Otto giocatori in copertina. Su De Rossi: «Daniele potrebbe darci tanto. Abbiamo insistito tutti per convincerlo a venire. Negli ultimi giorni ho preferito smettere di bombardarlo. Deve decidere in serenità. Credo che gli dispiacerebbe molto smettere. Per lui porta aperta». (...) Su CHiesa: «La società ha detto almeno cento volte che non è in vendita. Poi, non ci risulta che lui voglia andare via. Nessuno del suo mondo ci ha detto questo. Neppure suo padre. Quando si riunirà a noi in America avremo modo di parlare». Federico negli Usa ribadirà anche a Montella il suo desiderio di andare a lottare per vincere lo scudetto. Ma la Fiorentina ha deciso in ogni caso di non cederlo. (...)


Pastore chiede un'altra occasione

GAZZETTA DELLO SPORT - Per convincere Fonseca e i tanti tifosi scettici Pastore ce la sta mettendo tutta. Si è allenato in vacanza e in questi giorni di ritiro la famiglia è a Roma per sostenerlo. (...) Dalle sue parole a Por Siempre Globo, sembra evidente che il giocatore non voglia essere preda del pessimismo: “Dobbiamo combattere con la Juventus. Sono molto sereno, il mio obiettivo è fare bene“. Dunque niente ritorno in Argentina, per ora: “Vorrei tornare in futuro – ammette il trequartista – e mi piacerebbe farlo all’Huracan“. Per questo ha rifiutato tutte le offerte da mete esotiche che sono arrivate nell’ultimo periodo. (...) Da qui a fine mercato però potrebbe succedere di tutto, soprattutto se dovesse capire di non trovare spazio con Fonseca. Al momento però si vede nella Capitale e chiede un’altra occasione.


Vent'anni dopo Petruzzi la difesa è made in Italy

GAZZETTA DELLO SPORT - Negli ultimi vent’anni la difesa della Roma, al centro, è stata spesso appannaggio di giocatori stranieri, perché gli italiani non riuscivano a imporsi e giocare con continuità. L’ultimo italiano a giocare 30 partite con continuità da difensore centrale e leader del reparto, più di vent’anni fa, è stato Fabio Petruzzi. Anche Astori arrivò a 30 presenze nel 2014-15, ma giocò anche le coppe. Mancini sembra un giocatore adatto a Fonseca per caratteristiche ma dovrà giocarsi il posto, Alderweireld permettendo, con Fazio e Juan Jesus.


Tutta la Roma è in vendita. Petrachi continua la rivoluzione: ascolta offerte anche per Florenzi

IL TEMPO - AUSTINI - Tutti cedibili, nessuno escluso. O quasi. Il nuovo diesse Petrachi si è messo in testa di ribaltare la Roma dalla testa ai piedi. Giorno dopo giorno lo sta facendo a suon di operazioni concluse (l’ultima ieri: ha venduto Gerson al Flamengo), ma siamo solo all’inizio. E quando si dice «tutti», è incluso anche il teorico erede della fascia di capitano: Florenzi è sul mercato e lo sa. Petrachi lo ha comunicato al suo agente Lucci che da settimane si è messo alla ricerca di eventuali acquirenti, trovando una serie di manifestazioni d'interesse per il laterale destro, ma finora niente più. Florenzi ha più mercato all’estero che in Italia, Atletico Madrid e Sivigliasembrano destinazioni possibili, occhio anche a Liverpool e Psg. La Roma è pronta a valutare offerte nonostante gli scossoni mediatici già subiti con gli addii di Totti e De Rossi. Florenzi l’ha presa con filosofia, ormai sa come funziona il calcio (e la Roma) e prima di firmare l’ultimo rinnovo era stato vicinissimo
all'Inter: poi ha preferito legarsi ancora ai giallorossi, rinunciando a oltre un milione l’anno di stipendio. Ora si allena con qualche pensiero in più, sapendo che l’ultima parola spetterà comunque a lui. E poter iniziare la nona stagione in giallorosso, per giunta da capitano, rimane probabilmente l'opzione a lui preferita. Un altro finito in bilico è Cristante. La Roma ha fatto capire anche al suo agente di essere disponibile a valutare proposte, il club lo ha riscatto dall’Atalanta come era obbligata a fare ma è stato pagato tanto (30 milioni inclusi i bonus, alcuni non scattati), è a bilancio a 21.3 milioni e sarà difficile far quadrare i conti con eventuali club interessati. Per Zaniolol’intenzione della Roma resta quella di adeguargli il contratto a settembre e tenerlo almeno un anno, se poi dovessero arrivare delle maxi-offerte ci si ragionerà. Pare invece lontano da pericoli di partenza Lorenzo Pellegrini, altro possibile capitano, mentre la conferma di Under è una richiesta di Fonseca. Gli altri che Petrachi cederebbe volentieri sono Nzonzi, Pastore, Perotti e Fazio, oltre ai sicuri partenti Dzeko, Olsen e Defrel. Intanto ieri accordo col Flamengo raggiunto a Trigoria per Gerson: il brasiliano torna a Rio e verrà pagato 9.5 milioni più una percentuale del 15% sulla rivendita. Defrel è vicino al Cagliari, per Dzeko si attende il rilancio dell'Inter e a quel punto la Roma cercherà di chiudere per Higuain, considerato dagli operatori di mercato la chiave del domino di attaccanti in Italia. Per la difesa i giallorossi continuano a puntare Alderweireld e Mancini. Petrachi giovedì ha raggiunto un accordo col il padre e l'agente del belga per un contratto quadriennale, ieri Baldini ha iniziato a trattare uno sconto sulla clausola da 25 milioni di sterline col presidente del Tottenham. Per ora la risposta è negativa, a quella cifra la Roma si tira indietro e sa di dover decidere in fretta perché la clausola scade il 27 luglio: dopo quella data il prezzo lo fa solo il club inglese, ma Alderweireld ha solo un anno di contratto, rinnovato la stagione scorsa. Per Mancini, invece, è tutto sostanzialmente fatto: l'Atalanta lo darebbe in prestito con obbligo di riscatto

per 21 milioni circa più bonus. La Roma vuole prima capire se può prendere Alderweireld (il preferito), poi chiuderà eventualmente con Mancini che intanto si allena con Gasperini. Tutti e due in arrivo? Difficile ma non impossibile. Quanto al centrocampo Veretout, escluso dal ritiro viola, si avvicina al Milan dopo che i dirigenti rossoneri hanno ospitato in sede quelli della Fiorentina: offerta da 18 milioni più 2 di bonus, la Roma valuta se rilanciare o defilarsi. L'alternativa che piace molto è Almendra del Boca, classe 2000: non bastano i 16 milioni stanziati ma Baldini continua a parlarne con Burdisso. Rinnovano, infine, i giovani Astrologo (2022) e Zamarion (2021).


Fonseca fa le prove a Trigoria

IL TEMPO - BIAFORA - La Roma ha definito la prima parte del programma della amichevoli estive da disputare nella preparazione al prossimo campionato. L'esordio stagionale per Fonseca, più che carico in allenamento, è fissato per il 18 luglio contro la Pro Calcio Tor Sapienza, squadra che milita in Serie D. Il club giallorosso, sempre sui campi di Trigoria a porte chiuse (diretta Roma Tv), se la vedrà poi con il Trastevere, il Gubbio e contro il Rieti e la Ternana nello stesso giorno. A cavallo di fine luglio ed inizio agosto si alza il livello delle avversarie con i match in trasferta con il Perugia e il Lille. Salta il test con il Valladolid: i giallorossi stanno cercando una rivale per una partita da giocare il 7 agosto, sempre allo stadio Renato Curi. Lunedì sarà il giorno della presentazione di Spinazzola: «Sono nell’età giusta per dare il mio meglio, alla Juve ho appreso la mentalità vincente»