Euro Under 21, Italia batte Spagna 3-1. In rete anche Pellegrini. Paura per Zaniolo
E' iniziato il cammino Europeo della nazionale Under 21, che questa sera ha esordito al Dall'Ara di Bologna contro la Spagna.
In vantaggio, però, passano gli ospiti con Ceballos che al nono trova l'incrocio dei pali con un tiro dalla distanza. L'Italia reagisce intorno la mezz'ora con Chiesa, che sale in cattedra e scarica in rete da posizione defilata dopo un'azione personale. Prima della fine della prima frazione di gara Di Biagio è costretto a sostituire Zaniolo per un colpo alla testa. Nulla di grave per il giallorosso che perde conoscenza per qualche minuto ma si riprende senza dover andare in ospedale per controlli ulteriori. Al suo posto Orsolini.
Nella ripresa l'Italia passa in vantaggio nuovamente con Chiesa che al 64' riceve in area e scarica sotto la traversa. Chiude il match il giallorosso Pellegrini su rigore all'82'.
Vittoria per l'Italia che mercoledì giocherà contro la Polonia, vittoriosa a Reggio Emilia contro il Belgio.
Campagna abbonamenti, già sottoscritte circa 13 mila tessere. Più della scorsa stagione
Si è conclusa oggi la fase di rinnovo degli abbonamenti per la prossima stagione della Roma. Da domani si aprirà la vendita libera, con i primi dodici giorni che hanno fatto registrare già 13.103 abbonamenti. Molti di più degli 8.719 che si erano registrati la scorsa stagione dopo lo stesso periodo di tempo dall'apertura della campagna abbonamenti.
Il sindaco Montino: «Fiumicino rappresenta un valido piano B»
GAZZETTA - Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, parla dell’incontro avuto con la Roma. Argomento: possibile spostamento del nuovo stadio della Roma da Tor di Valle al suo Comune. «Nel caso in cui la soluzione A dovesse rimanere incagliata, sarebbe giusto guardare ad un’opzione B – dice a Trs – (…). Non si dovrebbe ricominciare tutto daccapo. Le aree sono similari perché stanno dentro il bacino del Tevere. Il vincolo è superato perché su quelle aree si può costruire. È possibile perciò far «atterrare» il progetto, con le dovute modifiche, ma senza stravolgerlo. Il grosso sarebbe possibile utilizzarlo. Tempi? Dai 12 ai 14 mesi. Sarebbe un Piano B molto rapido (…)».
Il segreto turco dello scudetto Under 15
CORRIERE DELLA SERA - Ai più il nome Tugberk Tanrivermis non dice molto, ma gli addetti ai lavori parlano di lui come di un predestinato. L’allenatore turco, 33 anni, fresco vincitore dello scudetto Under 15 conquistato dalla Roma in finale contro il Milan, è arrivato in giallorosso all’inizio della stagione scorsa, grazie ad una intuizione dell’ex d.s. Monchi. Tutti a Trigoria sapevano di mettersi dentro casa un tecnico preparato, ma nessuno immaginava che si sarebbe ambientato così velocemente (…). A 29 anni è stato uno dei più giovani a conseguire il tesserino Uefa Pro, con cui potrebbe allenare in Serie A(…) a Istanbul (…) ha lavorato al Galatasaray come osservatore, match analyst, tecnico nel settore giovanile e infine assistente di Cesare Prandelli e Igor Tudor in prima squadra. Dopo l’esonero del croato è stato in Inghilterra, Portogallo e Germania per studiare e aggiornarsi (…). Il connazionale Cengiz Under lo adora e dopo la conquista dello scudetto gli ha postato i suoi auguri social: «Sei il turco di maggior successo della Roma» (…).
Fonseca chiama il «pupillo» Fred
IL TEMPO - AUSTINI - Ogni allenatore ha i suoi fedelissimi. Fonseca si è già messo in moto per portarne uno dei suoi alla Roma: il brasiliano Fred sarebbe il preferito dal tecnico per occupare il posto in regia lasciato libero da De Rossi. Nei giorni scorsi il neo allenatore giallorosso, che ha già fatto capire di non voler puntare su Nzonzi, ha telefonato al pupillo brasiliano, allenato tre anni allo Shakhtar dove era arrivato appena 20enne due stagioni prima. Fonseca si è informato sui progetti di Fred, il cui impatto al Manchester United è stato piuttosto deludente: pagato 60 milioni di euro, ai quali va aggiunto uno stipendio da 4.5 milioni di sterline netti (quindi oltre 5 milioni di euro), durante la prima stagione in Premier ha messo insieme 25 presenze di cui 20 da titolare (13 in Premier, 6 in Champions e 1 in Fa Cup). Numeri che sono appena migliorati con l'arrivo di Solskjaer in panchina. Fred ha spiegato a Fonseca di volersi riscattare in Inghilterra e vedere l'aria che tira durante la preparazione con lo United. Non una chiusura totale, ma neppure un'apertura. Se dovesse capire di essere fuori dai programmi, allora avviserà Fonseca e Petrachi dovrà essere bravo a convincere i Red Devils a cedere il centrocampista in prestito: non c'è altra via. Intanto l'urgenza rimangono le plusvalenze da fare entro il 30. Si continua a trattare il prezzo di Dzeko con l'Inter e si attendono novità sul fronte Manolas: la Juve si è defilata, il Napoli, che saluta Albiol, è pronto a farsi sotto seriamente, il Milan si è appena iscritto alla corsa.
C’è una Roma sul tetto d’Italia. Che show l’U.15 alla turca!
GAZZETTA - Tra una Primavera che non è riuscita a raggiungerla e una Under 17 che conta le ore che la separano dalla semifinale che si giocherà lunedì prossimo col Napoli, c’è una Under 15 che finalmente festeggia il suo scudetto e oggi si gioca la Supercoppa col Piacenza (ore 17,30, al Bucci di Ravenna). (…). «Un’emozione difficile da spiegare - ha detto Tanrivermis -. Questa vittoria è il premio di tutto il lavoro, fisico, tattico e tecnico, che abbiamo fatto con i ragazzi per tutto l’anno». L’impresa speciale e i due gol di Koffi e Cherubini per una sera hanno allineato il pensiero dei tifosi romanisti con quello di Pallotta, che si è complimentato con un tweet: «Complimenti ai ragazzi e allo staff dell’Under 15 per aver battuto il Milan in finale». Un pensiero lo ha avuto anche Under, che non si è perso il match del suo connazionale: «(…) Ora sei il turco di maggior successo della Roma. Congratulazioni!». Dopo questa bella vittoria per i ragazzi della Roma Under 15 (…) si aprono anche nuove opportunità per la prossima stagione. Qualcuno di loro, come Koffi, Lilli, Mirimich e Simone, infatti potrà tornare utile all’Under 17 di Piccareta, che già in questa stagione aveva chiamato qualcuno sotto età (…).
Milan, Maldini e Boban al lavoro: piacciono Torreira e Manolas. Di Francesco dice sì alla Samp
CORRIERE DELLA SERA - Nella rivoluzione che ha investito l’organigramma del Diavolo, Paolo Maldini si occuperà di tutte le attività dell’area sportiva e nell’immediato della campagna trasferimenti e della pianificazione dei vari settori in vista dei raduni estivi e degli impegni di precampionato. Zvone Boban (…),sarà il responsabile del coordinamento e della supervisione delle attività sportive, lavorando a stretto contatto con Paolo e l’ad Ivan Gazidis (…). I due manager sono già al lavoro: il reparto che necessita di maggiori interventi è il centrocampo (…). Allacciata la trattativa con Sensi che ha già dato la disponibilità (…), sondato Veretout attraverso il procuratore, studiato Praet pallino di Giampaolo, il nome nuovo è Torreira che l’Arsenall valuta 35 milioni (…). Per la difesa Mino Raiola, a cui ieri la Fifa ha annullato con effetto immediato la sospensione, ha proposto Manolas della Roma, coperto da una clausola da 36 milioni. Il problema è che il centrale, seguito anche da Juve e Napoli, chiede un ingaggio di 6 milioni (…). Giro allenatori: Di Francesco ha detto sì alla Samp, Andreazzoli allenerà il Genoa (…). Montella, ieri a New York dal presidente Commisso, è confermato alla Fiorentina.
Pastore e Nzonzi, operazione rilancio
GAZZETTA - (…) Crediamo che Javier Pastore e Steven Nzonzi, archiviata una stagione malinconica per loro e di conseguenza anche per la Roma, vogliano dimostrare al mondo del calcio che sarebbe sbagliato considerarli ex campioni. Per questo, dal 29 giugno a Pinzolo, l’impressione forte è che vogliano spingere a tavoletta per dimostrare a Paulo Fonseca, il nuovo allenatore, come il passato sia una variabile e non una costante. Prendiamo il caso di Pastore. Giovedì della prossima settimana compirà 30 anni e, come capita a molti, per lui sarà tempo di bilanci (…). Quell’accoglienza da stella avuta l’estate dello scorso anno è stato all’inizio uno stimolo, poi però una zavorra, perché le prestazioni non sono state all’altezza delle aspettative, gli infortuni hanno rubato la scena alle apparizioni in campo e il rapporto con Eusebio Di Francesco si è logorato per qualche frizione di troppo (…). Forte di un contratto addirittura fino al 2023 e con un ingaggio di circa 4 milioni – Pastore non può permettersi il lusso di essere una zavorra, anche perché, dopo essere stato pagato oltre 24 milioni, sarebbe impossibile cederlo senza fare minusvalenza. Così, approfittando del fatto che Fonseca nel 4-2-3-1 ama avere un trequartista dai piedi buoni che sappia dialogare col centravanti, dare assist e segnare, potrebbe davvero rivalorizzare l’argentino. Storia analoga, ma se vogliamo dallo svolgimento più agevole, quella relativa a Nzonzi (…). All’inizio doveva essere il virtuale erede di De Rossi, poi si è capito che come centrocampista ha caratteristiche molto differenti. Per intenderci, più da passaggio corto (da possesso palla) che da verticalizzazione rapida (da ricerca rapida della profondità). In generale, il francese non è stato (…) all’altezza delle aspettative, che peraltro non erano banali. L’impressione è che la cura Fonseca possa rigenerare anche lui così come Pastore. (…).
Pallotta: "Totti sa giudicare il talento, io lo aspetto"
CORRIERE DELLA SERA - (…) Francesco Totti resterà come dirigente nella Roma o sbatterà la porta e se ne andrà? Le parole di Pallotta provano a smussare gli angoli e recintano il ruolo che vede più adatto al lavoro dell’ex numero 10: lo scopritore di talenti. Basterà? «Francesco è stato invitato a Londra. È parte integrante della nostra dirigenza sportiva ed era una riunione importante. Perché non ha partecipato, allora? (…). Forse ha bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club, cosa che tutti rispettiamo. Se ha bisogno di tempo, noi gli daremo tempo (...)». Pallotta conferma che a Totti è stato offerto il ruolo di d.t.: «Guido Fienga si è seduto al tavolo con lui diverse volte. Si tratta di un ruolo molto importante, uno dei più influenti nell’area sportiva (…).Franco Baldini mi ha ripetuto quanto Francesco sia abile nel giudicare un talento. È in grado di farlo meglio di ognuno di noi. Ci piacerebbe vederlo come una parte fondamentale del nostro futuro. Lavorando con i vertici della nostra dirigenza sportiva potrà iniziare a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera» (…).
Il divorzio di Totti: lunedì lascia la Roma? Pallotta: "Lo voglio dt"
GAZZETTA - (…) Francesco Totti è sempre più vicino a dire addio alla Roma, che lo ha accolto per la prima volta nel 1989. Proprio per questo motivo ieri James Pallotta, avvisato dell’intenzione che sta maturando l’ex capitano giallorosso, ha rilasciato una lunga intervista alla radio del club. Dopo aver elogiato Fonseca ed espresso il suo ottimismo per la prossima stagione, il presidente ha parlato naturalmente dell’ex capitano, che medita di dare tra due giorni il proprio commiato: o in una sala del Coni o addirittura nel luogo più simbolico possibile: l’Olimpico. Pallotta però, oltre a chiedergli di fare il direttore tecnico, gli ha teso ieri la mano in modo palese, spendendo anche il nome di Franco Baldini – l’uomo con cui Totti non intende affatto collaborare ma che per il presidente resta indispensabile – addirittura come sponsor per le doti di scouting dell’ex capitano. Ma l'impressione è che sia troppo tardi (…).
«Francesco è stato assolutamente invitato alla riunione di Londra – dice Pallotta –. Penso che lui sia parte integrante della nostra dirigenza sportiva. Era una riunione importante e dunque non era contemplato che lui non ci fosse. Sinceramente non so perché non sia venuto. Forse Francesco pensa di avere bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club. E noi quel tempo glielo daremo (…)». Tre fatti: vero che Pallotta ha invitato Totti a Londra, vero che voleva telefonargli ma Francesco non ha voluto parlargli, vero che Baldini si è offerto anche di fare un passo indietro, ma l’idiosincrasia di Totti è ormai troppo acuta, mentre è ottimo il rapporto col CEO Fienga, che ieri ha nuovamente contattato. «Vogliamo che Francesco sia d.t. – aggiunge Pallotta – e questo spiega quello che pensiamo di Francesco, che è parte integrante del progetto di tornare grandi (…). Lavoriamo come una squadra e prendiamo decisioni come una squadra e Francesco ha preso parte a tutte le decisioni sportive che abbiamo preso, soprattutto da quando Monchi è andato via». Adesso poi che comincia il mercato, i consigli potrebbero essere utili. «Tutti sanno che giocatore è stato, dunque se c’è qualcuno migliore di lui nel giudicare un calciatore, vorrei conoscerlo (…). Ed è per questo che Fienga ed io ci siamo impegnati a trovare un ruolo più importante per Francesco perché lui è in grado di giudicare un talento meglio di noi. Guido, Franco e io siamo stati allineati al 100% su quanto riteniamo che Totti sia importante per la Roma (…)». Risultato? In serata, i primi umori che filtravano è che l’appello di Pallotta abbia lasciato freddo l’ex capitano. A questo punto, se si arriverà all’addio, in un mese la società subirebbe un «uno-due» emozionale – l’addio di De Rossi e Totti – che sconvolgerebbe piazze assai più pacate di quella romanista (…).
Fonseca chiede tre assi: Lopez, Verissimo e Veretout
GAZZETTA - (…) «Il nuovo allenatore conosce i reparti in cui dobbiamo migliorare – ha detto il presidente della Roma – e chiaramente ci sono dei calciatori che gradisce di più e che forse vorrebbe vedere a Roma. Il nostro compito è provare a portargli giocatori che possano aiutarlo a ottenere risultati per il suo stile di gioco». Proprio vero. E allora si parte da quattro ruoli fondamentali: portiere, difensore centrale, regista e centravanti.
A Fonseca piacciono i portieri bravi con i piedi, che quindi possano far partire l’azione dal basso. Così, per questo ruolo, cresce forte la candidatura di Pau Lopez (…), che tra l’altro ha il pregio non indifferente di costare meno di Cragno (…), mentre Sirigu al momento sembra inarrivabile, a differenza di Perin, su cui la Juve sarebbe disposta ad aprire una trattativa. Infine, piace anche Barkas dell’Aek Atene (…). Partendo probabilmente Manolas per il centrale si prova a stringere per Verissimo del Santos, anche se non viene perso di vista neppure Vavro del Copenaghen, oltre a Mancini dell’Atalanta. Per quanto riguarda il terzino sinistro, invece, occhi su Ismaily dello Shakhtar Donestsk.
Antenne dritte anche per il ruolo di regista (…) dove è noto l’interesse vivo per Veretout della Fiorentina. Ma non è il solo candidato. Interessa infatti parecchio anche Bruno Guimaraesdell’Atletico Paranense, che è in concorrenza con Florentino Luis del Benfica. Resta quindi l’ultimo tassello: un centravanti bravo coi piedi e quindi in grado di dialogare coi compagni di reparto partendo dalla trequarti. In qualche modo, il ritratto del miglior Dzeko, che a Fonseca piace tanto. Ma visto che sembra troppo tardi, attenti a Higuain.
James, pressing su Totti
IL MESSAGGERO - CARINA - Il redde rationem è arrivato: Totti sì, Totti no. Non c'è più spazio per le «sfumature di grigio» tanto care a Monchi che più volte ne ha auspicato l'applicazione in una città dalle mille anime come Roma. Anime che anche ieri dispensavano certezze che in questo momento prolungato di riflessione, nemmeno Francesco possiede. Meglio dunque limitarsi ai fatti: 1) Ieri Totti e rappresentanti del club non si sono incontrati 2) Confermati invece i contatti telefonici tra Francesco e il CEO Fienga 3) Se non cambieranno i programmi, l'ex calciatore entro 4-5 giorni partirà per le vacanze con la famiglia 4) Pallotta è uscito allo scoperto rimandando la decisione esclusivamente alla volontà di Totti 5) Negli ultimi giorni l'entourage di Francesco ha chiesto la disponibilità di una sala conferenze allo stadio Olimpico (o al Coni) per la prossima settimana, a partire da lunedì giorno dell'anniversario del terzo scudetto. Questi i fatti. Che inevitabilmente s'incrociano con le riflessioni, con i messaggi che entrambe le parti in causa hanno interesse a far uscire all'esterno e soprattutto con le parole di Pallotta. Il primo ragionamento che vien da sé, è che se Totti ha chiesto la disponibilità di una sala conferenze all'Olimpico, qualora poi venisse dato seguito al proposito, difficilmente annuncerebbe di aver accettato l'incarico propostogli dalla Roma. Altrimenti, una comunicazione del genere, la farebbe direttamente a Trigoria. Richiesta che segue la conclusione criptica del tweet di giovedì: «A breve il mio punto di vista nella giusta sede», quasi a prefigurare un'uscita pubblica. E chissà che questa richiesta non sia arrivata anche alle orecchie del club.
LA QUERELLE Di certo il giocare in anticipo di Pallotta cambia l'inerzia della querelle. Dopo gli elogi a Fonseca e l'annuncio del solito via vai sul mercato, il presidente ha affrontato la questione Totti. E seppur in modo conciliante, lo ha messo mediaticamente con le spalle al muro: 1) «Non è vero che non è stato invitato a Londra ma sinceramente non so perché non sia venuto. Forse Francesco ha bisogno di tempo per pensare al suo ruolo nel club. Se ha bisogno di tempo, glielo daremo» 2) «Gli è stato offerto il ruolo di direttore tecnico e questo è indice di quello che pensiamo di lui» 3) «Insieme a Fienga, Baldissoni e lo staff che ci supporta stiamo mettendo insieme una squadra forte. Nelle mie idee Francesco ne è parte. Non si tratta di me, lui, Guido, Fonseca o del nuovo ds: si tratta dell'As Roma» 4) «Francesco ha già avuto un peso determinante in alcune scelte. Da Ranieri alla decisione del nuovo allenatore ha dato molti consigli utili. Dall'addio di Monchi ha sempre preso parte alle scelte sportive. Anche Baldini domenica ha ribadito quanto sia abile a scovare un talento. Fienga, Franco e io siamo allineati su quanto riteniamo che Francesco sia importante per la Roma». In un colpo solo, Pallotta replica indirettamente ai capi d'accusa mossi da Totti e motivo di perplessità nell'accettare l'incarico. Ossia il margine di operatività, il ruolo di Baldini e l'importanza che riveste nelle scelte della società. Invitandolo, particolare da non sottovalutare, a fare squadra. Di certo, una mossa mediatica studiata che ora costringe Francesco ad uscire allo scoperto. Il motivo della sua titubanza è nota: non vuole diventare l'ombrello di scelte prese da altri. O meglio: prese dopo l'ok a distanza di Baldini con il quale i rapporti sono ormai azzerati. La speranza di chi sta provando a mediare è che Francesco possa partire per le vacanze, rasserenarsi e capire che una eventuale escalation nel club parte sempre da un primo passo. Certezze però non ce ne sono. E sia l'intervista di Pallotta che la richiesta di disponibilità della sala conferenze dell'Olimpico (o del Coni) da lunedì in poi sono lì a dimostrarlo.