Ranieri: «La migliore prova dal mio rientro»

IL MESSAGGERO - CARINA - Ridacchia soddisfatto. Il 3-0 al Cagliari permette alla Roma, almeno per una notte, di agganciare il quarto posto. E per 90 minuti, Ranieri ha visto anche una squadra convincente: «È la migliore prestazione da quando sono tornato. Segnando presto, i ragazzi si sono rasserenati. Le qualità che hanno loro ce l’hanno in pochi. Avevo chiesto di non portare palla e di non essere egoisti, di giocare l’uno per l’altro e lo abbiamo fatto». L’obiettivo per il quale è stato chiamato è a portata di mano: «Quanti punti servono per la Champions? Non sono il tipo che fa tabelle, dobbiamo vincerle tutte». Pillola su Pastore: «Javier non lo scopro io, ha una qualità che non finisce mai. Gli ho detto gioca come sai ma difendi come dico io. Lo avevo visto bene in allenamento, che per me è sacro. Già da una settimana avevo quest’idea».

IL RECUPERO - Nel post-gara sono in molti a voler incensare la sua capacità di recuperare giocatori dati in difficoltà. Ranieri, però, con grande onestà ricostruisce quanto accaduto dopo la sessione estiva di mercato, che ha inevitabilmente influito sulla stagione: «Erano andati via giocatori importanti e quando succede così quelli che restano non sono così contenti. C’è stato forse un po’ di disappunto interiore e credo che i nuovi non siano stati aiutati tanto dai vecchi. Non perché non volessero, ma perché stavano ancora pensando all’anno precedente, a quelli che erano andati via. A Strootman, ad esempio, che aveva detto di voler rimanere. Sono tutte cose che in uno spogliatoio pesano. Ora i ragazzi stanno riprendendo consapevolezza». Tra questi c’è sicuramente Kluivert: «Ho fatto un buon lavoro, sono felice di aver mostrato un po’ di quello che so fare anche se posso fare molto di più. Mi sento molto migliorato, era il mio primo anno, in un paese diverso e una cultura diversa. Voglio restare qui».


Roma vs Cagliari, le pagelle dei quotidiani

INSIDEROMA.COM - In 8 minuti si liquida la pratica Cagliari. Così poco è stato sufficiente alla Roma, guidata dal duo argentino Fazio-Pastore per blindare i tre punti, prima del sigillo finale di Kolarov, ottava rete in questo campionato (non male per un terzino) che fissa il risultato sul 3-0 e regala alla Roma almeno una notte al 4° posto.

Di seguito, le pagelle dei principali quotidiani in edicola oggi:


IL MESSAGGERO

Mirante 6
Florenzi 7
Manolas 6.5
Fazio 7
Kolarov 7
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6.5
Kluivert 7
Pastore 7.5
El Shaarawy 7.5
Dzeko 6

Perotti 6.5
Under S.V.
Coric S.V.

Ranieri 7

 


IL TEMPO

Mirante 6.5
Florenzi 7
Manolas 6.5
Fazio 7
Kolarov 6.5
Pellegrini 7
Nzonzi 6.5
Kluivert  7.5
Pastore 7.5
El Shaarawy 7
Dzeko 5.5

Perotti 6.5
Under 6
Coric S.V.

Ranieri 7

 


GAZZETTA DELLO SPORT

Mirante 6.5
Florenzi 7
Manolas 6.5
Fazio 7
Kolarov 7
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6.5
Kluivert 7
Pastore 7
El Shaarawy 7
Dzeko 6

Perotti 6
Under 6
Coric S.V.

Ranieri 7

 


CORRIERE DELLA SERA

Mirante 6
Florenzi 7
Manolas 6
Fazio 7
Kolarov 7
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6.5
Kluivert 7
Pastore 7.5
El Shaarawy 7
Dzeko 5

Perotti 6.5
Under S.V.
Coric S.V.

Ranieri 7

 


CORRIERE DELLO SPORT

Mirante 6.5
Florenzi 6.5
Manolas 6
Fazio 7
Kolarov 6.5
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6
Kluivert 7
Pastore 7.5
El Shaarawy 7
Dzeko 6

Perotti 6
Under S.V.
Coric S.V.

Ranieri 7


Totti e Ranieri sponsorizzano Conte

IL TEMPO - BIAFORA - Totti sogna insieme ai suoi tifosi. L'ex capitano della Roma, intervistato da Sky prima della sfida con il Cagliari, sembra quasi togliersi le vesti da dirigente nel parlare di Contee tiene viva la speranza di poter finalmente arrivare ad avere un nome da urlo in panchina. Le sue parole, schiette e sincere, senza volerlo confermano la trattativa e sanno di investitura: «Conte è uno degli allenatori più forti d'Europa, un vincente dovunque è andato. Qualunque squadra farebbe follie per lui. Si è parlato della Roma, dell'Inter e del Bayern Monaco, ci sono parecchie squadre su di lui. Quando puoi avere un allenatore cosi forte poi hai più possibilità di vincere. Uno così non dico che poi ha carta bianca, ma ha tutto per poter far bene». Totti, che rassicura tutti sul fatto che la qualificazione alla Champions non è necessaria per arrivare all'ex ct e con una battuta smentisce qualsiasi incontro, cerca anche di calmare le acque intorno alla scelta e mantiene la testa concentrata sul presente: «Se ne sta parlando tantissimo ma noi abbiamo mister Ranieri in panchina e dobbiamo portargli rispetto fino alla fine. Lui è il nostro tecnico e a fine stagione valuteremo e decideremo tutti insieme se sarà lui, un altro, Conte, o chi per lui. Ora dobbiamo centrare l'obiettivo della Champions. Non mi sembra corretto parlare di altri».

Conte, atteso stasera al Via del Mare per lo scontro tra Lecce e Brescia, non ha preso una decisione definitiva, allettato dalla proposta dei giallorossi (che hanno in mano il jolly Petrachi), ma anche tentato da un clamoroso ritorno alla Juventus. Dopo l'eliminazione con l'Ajax sia Allegri che Agnelli si erano affrettati a ribadire la volonta di proseguire il rapporto, non è però da escludere una rottura tra le parti. Con questo scenario il nome di Conte tornerebbe prepotentemente in auge in casa bianconera, dove tuttavia potrebbe non essere la prima scelta della dirigenza, non coralmente convinta di vivere una seconda avventura con il leccese.

Per Totti c'è spazio per una breve parentesi su Zaniolo: "Nicolò è partito con il piede giusto ma adesso deve continuare sui suoi livelli. Ha già un contratto di 5 anni. Le cose si fanno sempre in due, il contratto è gia fatto". Ma per il rinnovo del numero 22 non è stato fissato alcun appuntamento. Non si nasconde sull'argomento del momento neanche Ranieri, che come un tifoso della Curva Sud si augura di vedere il collega salentino raccogliere la sua eredita: "Lo vorrei come allenatore della Roma, sarei felicissimo se venisse Antonio. Non guardo a me stesso, ma al bene del club. Se si parla di Conte, tanto di cappello. Lo vado a prendere all'aeroporto". Il mister giallorosso, che ha definito i tre punti con il Cagliari come "la partita più bella da quando sono arrivato", dà un'importante chiave di lettura sull'andamento lento della Roma dopo il mercato estivo: "Il problema è stato che erano andati via giocatori importanti e in questi casi chi resta non è contento. C'è stato un po' di disappunto interiore e i nuovi arrivati non sono stati aiutati dai vecchi, che pensavano ancora all'anno precedente, a quelli che sono andati via, a Strootman che diceva di voler rimanere...". Ma questa è una storia vecchia e un possibile futuro con Conte sarebbe più che roseo.


Ranieri: «Qua la mano Roma, ora sei davvero guarita»

GAZZETTA DELLO SPORT - Uno spogliatoio destabi­lizzato per le cessioni di pilastri come AlissonNainggolan e Strootman. Una squadra con pochissima fidu­cia in se stessa, da ricostruire partendo dalle basi e quindi dalla difesa. Ci ha messo poco, Claudio Ranieri, a capire cosa non andasse nella Roma e ha lavorato su due fronti: nello spogliatoio, cercando di rimet­tere insieme il gruppo, e in campo, dando ai calciatori un assetto più compatto. [...]

«Sono andati via giocatori importanti e quando questo succede quelli che restano non sono contenti», con­ferma Ranieri. «C’è stato un po’ di disappunto interiore e i nuo­vi non sono stati molto aiutati, visto che i vecchi stavano ancora pensando ancora a quelli dell’anno precedente, come ad esempio Strootman, che aveva detto di voler restare. Sono co­se che nello spogliatoio pesa­no, adesso stanno riprendendo consapevolezza». E con questa consapevolezza la Roma sogna la Champions: «Dobbiamo es­sere uniti per agguantare qual­cosa di grande. [...] Testa bassa e pedalare, per non avere rimpianti». [...]


Il Flaco: "Di Francesco mi ha messo da parte"

IL TEMPO - AUSTINI - No, non si è dimenticato come si gioca a pallone. Se parliamo di classe nessuno nella Roma ne ha quanta lui e pochi in A. Il problema di Javier Pastore è che al Psg ha smesso di essere un atleta per assenza di competizione e agonismo. Così, quando ha provato a ricominciare, ha pagato un conto salatissimo. Eppure, zitto zitto, le rare volte che dall'infermeria e gli studi medici di Barcellona è passato al campo, il segno lo ha lasciato eccome. E' quasi incredibile che quello di ieri sia il quarto gol stagionale, bello quasi quanto quei due colpi di tacco con AtalantaFrosinone che sembravano i titoli di coda di una carriera finita in anticipo. Rieccolo il Flaco in tutto il suo splendore, un colpo di biliardo per il 2-0, palle che scompaiono e riappaiono tra i suoi piedi, una traversa che grida vendetta, la determinazione di un ragazzo fermo da troppo tempo.

A fine partita, senza nominarlo, Pastore si è voluto togliere dei sassolini dalla scarpe lanciandoli metaforicamente addosso a Di Francesco. "Mi sono infortunato subito - racconta l'argentino - e poi non ero più un'opzione per l'allenatore che c'era prima. Sono stato messo da parte per mesi e non sono stati facili, ma mi sono allenato alla pari per tornare il prima possibile. Oggi ho avuto la ricompensa e ho fatto una buona prestazione". La seconda stoccata indiretta a Di Francesco la serve paragonando la Roma di oggi a quella di prima: "Mi sono sentito meglio in campo, ho trovato una squadra più sicura e serena sia quando abbiamo il pallone sia se lo perdiamo. Sappiamo cosa fare per difendere, l'allenatore ce lo dice sempre che il gol si può segnare. Ranieri non parla tanto coi giocatori ma fa capire quello che vuole. Eravamo quasi morti, adesso sembriamo un'altra squadra. Il mister ha capito i momenti di tutti e li ha cambiati".

Riavvolgendo il nastro, la stagione del Flaco resta un calvario. "Mi sono infortunato subito, dovevo fare più attenzione perché non ero pronto per giocare ogni tre giorni, ma sono cose ormai passate. L'ultima partita da titolare in campionato l'avevo giocata sette mesi fa contro la Lazio. La squadra mi ha aiutato tanto, sono arrivati dei gol e non ne abbiamo subiti, è positivo per arrivare all'obiettivo Champions. Sul primo gol ho provato a tirare piano e per fortuna è andata bene, peccato per il secondo, era ancora più bello". Ma gli è bastato segnarne uno per prendersi la prima ovazione da romanista. "Non posso dire niente ai tifosi, solo ringraziarli. Mi hanno sostenuto sempre, anche per strada. Mi sento un po' in debito perché sono venuto per fare altro ma gli infortuni non me l'hanno permesso".

Sarà stato felice di vederlo finalmente esultare anche Monchi dalla Spagna, lui che ieri ha ricordato come "a Roma sono frustrati perché si è vinto poco e io ho lavorato con tanta pressione addosso". Ha sbagliato tanto, ha fatto infuriare una tifoseria intera e un presidente imbestialito con lui, ma era certamente in buona fede. Perché Pastore, ad esempio, a pallone ci sa giocare.


Conte "paparazzato" a Fiumicino

I supporter giallorossi non smettono di sperare nell'arrivo di Antonio Conte alla Roma. Nella giornata di ieri un tifoso ha pubblicato su Instagram un suo selfie con l'ex Chelsea all'aeroporto di Fiumicino, probabilmente lì per uno scalo dato che poco dopo si è imbarcato sul volo per Torino. Nella didascalia della foto il tifoso fornisce ulteriori spiegazioni: "Alla domanda "se va alla Juve" ha risposto di no e mi ha detto che vive lì, per questo si imbarcava per Torino. Se viene alla Roma? Gliel'ho chiesto, è stato vago ma non ha negato".

 

 
 
 
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#incontri#roma#mister#antonioconte

Un post condiviso da Vittorio (@viktoryx) in data: Apr 27, 2019 at 4:00 PDT


Juan, l'ex Roma appende gli scarpini al chiodo (Foto e Video)

Juan chiude la sua carriera nel Flamengo, club da cui tutto era cominciato prima del trasferimento in Europa e le esperienze al Bayer Leverkusen e alla Roma (dal 2007 al 2012). Il centrale brasiliano è stato poi portato in trionfo dai compagni di squadra a fine partita. Tra gli 'invitati' alla festa anche Julio Cesar. Juan ha aggiunto a fine partita ai microfoni di Premiere TV:

"E' molto difficile smettere di fare ciò che ami di più. Ma ero preparato all'addio dal mio ultimo infortunio, grazie a Dio è andato tutto bene". Per Juan ora si aprirà una nuova carriera ed entrerà nella dirigenza del Flamengo: "Ora mi prenderò una pausa con la mia famiglia. Poi inizierò a studiare, lavorare e conoscere al meglio la vita quotidiana del club".

 

 


La Roma sogna Conte ma il tecnico attende il Man United

Antonio Conte è il nome più in voga in casa Roma come tecnico della prossima stagione. Secondo quanto riferito dal tabloid inglese Daily Express, però, l'ex allenatore di Juventus e Chelsea attenderebbe l'evolversi della situazione Manchester United per andare eventualmente a sostituire Gunnar Solskjaer, che ha appena rinnovato ma è in bilico. Se però non dovesse qualificarsi per la prossima Champions League e se la Uefa dovesse fermare il mercato dei Red Devils la prossima estate, sarebbe comunque una piazza interessante ma più complicata per il mister leccese.


Serie A. Il Napoli vince a Frosinone 2-0 ed è matematicamente in Champions

Il Napoli vince 2-0 a Frosinone e mette in cassaforte la qualificazione alla prossima Champions League. Secondo posto ad un passo, visto che è a +8 dall'Inter con 4 gare da giocare. I partenopei sono andati avanti grazie alla rete di Dries Mertens al 19' e Younes ha chiuso l'incontro raddoppiando ad inizio ripresa al 49'.


Serie A, finiscono 1-1 sia Chievo-Parma che SPAL-Genoa

Terminano entrambe in parità le gare domenicali delle 15:00 valevoli per la 34esima giornata di Serie A. Al Bentegodi 1-1 tra Chievo e Parma: ospiti in vantaggio al 38' grazie alla rete di Kucka, i padroni di casa pareggiano nel corso della ripresa con Meggiorini al 66'. 1-1 anche tra SPAL e Genoa: estensi in vantaggio con Felipe al 37', a riportare il match in parità ci pensa Lapadula al 56'. 


Criscito: "Spero che con la Roma lo stadio sarà pieno". Prandelli: "Abbiamo bisogno dei nostri tifosi"

Domenico Criscito, capitano del Genoa, ha parlato al termine del pareggio con la SPAL. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni a Sky Sport:

"Ora mancano 4 finali, speriamo di poter riabbracciare i nostri tifosi dalla prossima, speriamo che contro la Roma lo stadio sia pieno. Sono due partite che mancano i nostri tifosi, sono sempre stati la nostra spinta, sappiamo che c’è un litigio con la società ma abbiamo bisogno di loro, perché mancano 4 partite molto importanti".

Anche il mister Cesare Prandelli ha rinnovato l'invito ai tifosi rossoblù: 

"Speriamo che dalla partita con la Roma tutti tornino allo stadio perché ne abbiamo bisogno”.


Un altro passo di Conte verso la Roma. Il tecnico incontra Petrachi

IL TEMPO.IT - BIAFORA - Ci sarà probabilmente anche Antonio Conte tra i quasi 27mila spettatori presenti sulle tribune dello Stadio Olimpico Grande Torino per il match di questa sera tra il Toro e il Milan. Il tecnico, cercato con insistenza dalla Roma, ha trascorso le vacanze di Pasqua nella sua Lecce in compagnia di due ex calciatori giallorossi, Gigi Garzya e Paolo Baldieri, che in Puglia gestisce un bar-gelateria con la famiglia. Dopo qualche giorno di relax, ieri Conte è tornato a casa sua sotto la Mole con un volo partito dall'aeroporto di Fiumicino. Il passaggio per lo scalo romano ha infiammato i tifosi giallorossi, sempre più speranzosi di poter vedere l’allenatore sulla panchina, soprattutto dopo le parole di Francesco Totti (“Antonio è uno degli allenatori più forti d’Europa, un vincente dovunque è andato. Qualunque squadra farebbe follie per lui”) e Claudio Ranieri (“Guardo al bene della Roma, se si parla di Conte, tanto di cappello, lo vado a prendere io all’aeroporto”).

L’ex ct, inizialmente atteso allo stadio per Lecce-Brescia, assisterà invece allo scontro diretto tra i granata e i rossoneri e verosimilmente avrà modo di incontrare un altro grande amico, GianlucaPetrachi. Il ds del Torino è il candidato numero uno per il ruolo di direttore sportivo della Roma e a Trigoria tutti sperano che possa fare il passo decisivo per convincere Conte ad accettare la proposta di allenare i capitolini. I romanisti incrociano le dita e attendono un responso definitivo.