Under verso il recupero, rientro dopo due mesi. Domenica il Napoli: allerta sulla sicurezza

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Mentre su Internet girano le anticipazioni della prima maglia per la prossima stagione (sul collo a V e sui bordini delle maniche compare un motivetto rosso a zigzag) e tutta la dirigenza giallorossa - con Totti in cima - si è trasferita a Doha per l'annuale meeting con gli sponsor, Ranieri ha cominciato a preparare la gara col Napoli di domenica pomeriggio.

La prima di tre partite in sei giorni (Fiorentina e Sampdoria subito dopo il match con i partenopei), con una buona notizia che sembra farsi largo nell'affollata infermeria romanista:Under ha svolto ieri una parte di allenamento in gruppo. Un rientro parziale, che però, lascia ben sperare, per quello che sarebbe un recupero fondamentale per il ko di El Shaarawy. Under è fuori da più di due mesi e nel girone di ritorno non si è praticamente mai visto. Per l'attaccante sono anche settimane importanti per quanto riguarda il futuro, visto che a fine stagione il club di Trigoria dovrà rifargli il contratto, adeguandogli l'ingaggio a fronte delle tante offerte che il manager del ragazzo riceve. Al momento la priorità resta però, quella di riaverlo a disposizione il prima possibile, magari proprio contro il Napoli.

E per la sfida di domenica, all'Olimpico, è stata vietata la vendita dei biglietti per i residenti a Napolie provincia, sia del settore ospiti, sia degli altri settori. Resta comunque una partita ad alto rischio sul fronte dell'ordine pubblico, visti i pessimi rapporti che ci sono tra le due tifoserie. Nel tavolo tecnico, che si terrà in Questura nei prossimi giorni, si decideranno le misure di sicurezza da adottare in prossimità della gara.


E sul progetto stadio cresce la fronda tra i Cinque Stelle

LA REPUBBLICA - D'ALBERGO - Ora c'è anche l'hashtag, la parola d'ordine da rilanciare sui social: #Stopstadioroma. A cinguettarla ieri su Twitter è stata Carla Ruocco, deputata grillina dell'ala ortodossa: «II parere del Politecnico (sulla mobilità a Tor di Valle, ndr) dipinge scenari catastrofici: arresti per corruzione, interesse pubblico forse viziato, viabilità paralizzata. Una domanda alla giunta capitolina: chi ci guadagna?». La presa di posizione ricalca quella che Roberta Lombardi, ex onorevole 5S e attuale consigliera regionale, ha affidato a Repubblica. E ieri è stata ripresa anche dal senatore pentastellato Nicola Morra: «Una pausa di riflessione mi sembra doverosa. L'impianto si potrà fare, ma sempre in trasparenza». II triplo colpo allo stadio della Roma complica ancor di più uno scenario già devastato dall'arresto del presidente del consiglio comunale Marcello De Vito, irritando i vertici del Movimento nazionale.

I big 5 Stelle vogliono lo stadio, e così anche il premier Giuseppe Conte. Ma devono fare i conti con i dubbi dei consiglieri capitolini: con cinque defezioni salta la maggioranza. II futuro di Tor di Valle, quindi, dipende tutto dagli umori grillini. I tecnici del Campidoglio, intanto, vanno avanti: si chiuderanno positivamente i controlli sull'iter richiesti dalla sindaca Virginia Raggi (volata ieri in Qatar, dove sono anche i dirigenti della Roma) e oggi ci sarà un nuovo incontro con i giallorossi sulla convenzione urbanistica da portare in aula Giulio Cesare prima delle ferie estive. II voto sarà preceduto da quello sulla delibera dell'ex 5S Grancio e di Fassina di Sinistra per Roma: chiedono la revoca dell'interesse pubblico sull'impianto. Offrendo a chi tra i pentastellati non tifa per lo stadio l'occasione per dare seguito alle uscite di Lombardi, Ruocco e Morra.


La preparazione fa flop. Pronta la rivoluzione

GAZZETTA DELLO SPORT - Head of Performance. [...] E' il ruolo che la Roma sta cercando per la prossima stagione, la casella da riempire per evitare di sbagliare ancora. In buona sostanza, capo della preparazione. Ma per gli americani anche qualcosa in più. Supervisore, riferimento per un’altra mini rivoluzione atletica, dopo quella di 4 anni fa con lo sbarco a Trigoria di Darcy Norman ed Ed Lippie, i preparatori voluti direttamente dal presidente giallorosso. [...] Un ruolo per cui la Roma un’idea ben precisa e chiara in testa ce l’ha ed è quella che porta al nome di Paolo Bertelli. Già, proprio lui, il preparatore fiorentino che a Trigoria è già stato ai tempi del primo Spalletti e che poi ha lavorato con la Juventus, la Nazionale e il Chelsea (dove è ancora tutt’oggi). Sempre portato con sé da Antonio Conte, l’uomo che aveva deciso di affidargli i muscoli dei suoi giocatori.

[...] Stavolta James Pallotta vuole una scelta importante. Senza però commettere errori come in passato. Ecco perché ha pensato a Bertelli, su suggerimento di Franco Baldini, parere suffragato poi anche da quello di Francesco Totti, uno che con Bertelli ci ha lavorato a lungo e continua ad avere anche un ottimo rapporto personale. [...] Bertelli al Chelsea oggi sta lavorando con Maurizio Sarri, uno dei nomi caldi per la panchina della Roma del futuro. [...] In più, a Trigoria, Bertelli dovrebbe occuparsi di tutto ciò che riguarda la preparazione atletica. Non solo della prima squadra, ma anche di tutte le altre squadre in qualità di coordinatore dei preparatori delle squadre giovanili (dalla Primavera a scendere) e di quella femminile, oltre ovviamente alla seconda squadra, nel caso – come sembra – che la Roma decida davvero di allestirla.

[...] A Londra sta bene, ma a Roma e alla Roma vuole bene. Il presidente Pallotta ha chiesto informazioni su di lui perché il rendimento atletico è sempre stato un suo pallino. [...]


Il futuro della Roma in un mese

IL TEMPO - AUSTINI - Per tre giorni è il padrone di Trigoria. Con allenamenti da seguire, trattative in agenda, alcune già avviate, altre da tenere in stand by in attesa che il «grande capo» sciolga le riserve: Ricky Massara è il direttore sportivo della Roma, operativo al 100% dopo l'addio di Monchi, l'unico rimasto nella Capitale mentre gli altri dirigenti Baldissoni, Fienga, Calvo e Totti sono da ieri sera a Doha per l'evento «Together As Roma» con gli sponsor, ma ancora non è sicuro di poter continuare il suo percorso al vertice dell'area sportiva. Dovrà deciderlo Pallotta e lo farà entro fine aprile. Massara gode della stima di tutti dentro e fuori da Trigoria. E per tutti si intende il resto della dirigenza, Toni incluso, del «consigliere» Baldini, dei giocatori, dell'allenatore, dello staff tecnico, medico, etc.. E degli agenti italiani e stranieri con cui lavora dal 2008, l'anno in cui ha iniziato ad assistere Walter Sabatini prima a Palermo e poi a Roma. Dove lo ha rivoluto anche Monchi al termine dell'esperienza in Cina per Suning. Anche Pallotta ha avuto modo di apprezzare la sua competenza e conoscenza del calcio, ma prima di convincersi a trasformarlo in un "primo violino" vuole capire cosa gli offre il mondo.

Per questo ha parlato nelle settimane scorse con Luis Campos, il portoghese ora al Lille molto legato a Mourinho e al potente procuratore Jorge Mendes. Le quotazioni di Campos sembrano in lieve ribasso negli ultimi giorni, ma la sua candidatura è reale come quella di Petrachi che ha rotto con Cairo al Torino e sarebbe entusiasta di ripartire dal club giallorosso. Ognuno degli aspiranti al trono si presenta con un allenatore da offrire e un progetto tecnico per rilanciare la Roma, poi dalle parole bisogna passare ai fatti e sembra difficile, ad esempio, che Conte possa scegliere la panchina romanista solo perché Petrachi è uno dei suoi migliori amici. A prescindere dal nuovo diesse, la Roma ha individuato in Sarri l'erede ideale di Ranieri e ora attende gli sviluppi del suo rapporto col Chelsea. Il toscano ha fatto sapere alla Roma che non intende rimetterci economicamente: quindi quel contratto da 9 milioni di sterline lordi che gli resta con i Blues per il prossimo anno bisogna pagarglielo in qualche modo. Sarri chiede inoltre chiarezza sui referenti che  avrebbe in società e in questo senso la presenza, seppur a distanza, del suo amico Baldini nella stanza dei bottoni giallorossa potrebbe convincerlo.

Intanto Massara ha delle priorità da onorare a prescindere dal tecnico del futuro, vedi il rinnovo di Zaniolo (appuntamento dopo la gara col Napoli), quello di Riccardi o le cessioni da preparare in vista della scadenza di bilancio del 30 giugno. La società è orientata a salutare Dzeko con un anno d'anticipo rispetto alla scadenza del contratto - oltre all'Inter si cerca un acquirente in Premier - sembra disposta a salutare Under se arriverà un'offerta allettante ed è consapevole che molto probabilmente perderà Manolas a causa della clausola rescissoria da 36 milioni. Paratici è venuto a seguirlo 4 volte all'Olimpico ed ecco che la Juve diventa la principale candidata. Ma Massara pensa anche a comprare. Ieri a Trigoria è stato ricevuto l'ex Burdisso, ora direttore sportivo del Boca dove gioca ad esempio Nandez, centrocampista uruguaiano con passaporto italiano, 23 anni e in scadenza nel 2020. Il profilo giusto, meno costoso di Pavon e Almendra gli altri due del Boca su cui la Roma si è informata. A Buenos Aires prima o poi vorrebbe tornare a giocare Perotti, difficile prima del 2021 quando sarà scaduto il suo contralto da 2.5 milioni netti più premi.


Calciomercato Roma: prese informazioni su Nandez, Pavon e Almendra del Boca Juniors

IL TEMPO - Ieri la visita dell'ex difensore argentino Nicolas Burdisso, ora ds del Boca Juniors, ha scatenato vari rumors di mercato. La Roma si è informata su tre giocatori degli "xeneizes": Nandez, centrocampista uruguaiano con passaporto italiano, 23 anni e in scadenza nel 2020, Pavon e Almendra. Perotti, invece, ieri in serata ha allontanato le voci che vogliono un suo ritorno al Boca: "Ho ancora due anni di contratto con la Roma e per ora non tornerò".


Lesione al polpaccio anche per El Shaarawy

IL TEMPO - MENGHI - La storia è sempre la stessa: il campionato si ferma, la Roma cerca la cura all'emergenza e si ritrova invece a fare i conti con altri infortuni, altrettanto pesanti. El Shaarawy - e prima di lui Florenzi - è tornato dalla nazionale con un guaio muscolare, certificato dagli esami strumentali svolti ieri: lesione di 1° grado al gemello mediale del polpaccio sinistro e circa 2 settimane di stop. Niente Napoli, quindi, ma nemmeno Fiorentina e Sampdoria. Se ne riparla per l'Udinese, come minimo, e Ranieri dovrà cercare nuovi esterni per il suo 4-4-2.

Uno potrebbe essere Under, anche se il ruolo è tutto da studiare. Ieri il turco è tornato a lavorare in parte con la squadra, svolgendo pure la partitella finale. Se tutto filerà liscio andra quantomeno in panchina. II prossimo candidato al rientro in gruppo è Kolarov, potrebbe essere lui la novità nella seduta di oggi, prevista alle 11, ancora senza i nazionali che faranno sì ritorno nella capitale in giornata ma saranno gestiti dall'allenatore per evitare sovraccarichi muscolari. E ulteriori «incidenti». Restano in dubbio De Rossi, Pellegrini, Manolas e Pastore, che ci proveranno fino all'ultimo a farsi convocare ma saranno valutati quotidianamente. Il prima e il dopo la sosta si somigliano, insomma: l'emergenza c'era e c'è ancora.

Svelata intanto la maglia home della prossima stagione, con la conferma del tema a zig-zag sul colletto e il bordo delle maniche, dettagli che spiccano sul consueto rosso di base. Novità anche tra gli sponsor giallorossi: accordo con Black Arrow, testata multimediale che si occupa di calcio e cultura afroamericana, per la creazione di particolari contenuti digitali.


Pallotta sogna Conte e lo stadio: «Via ai lavori entro il 2019»

CORRIERE DELLA SERA - Sogna in grande, James Pallotta, e gioca su più tavoli. Da una parte il presidente giallorosso è alla ricerca di un nuovo d.s. e di un nuovo allenatore «di primo livello», dall’altra porta avanti il progetto stadio. Per quanto riguarda la gestione sportiva, c’è bisogno di una rifondazione e di un uomo che possa riaccendere l’entusiasmo [...].  Il nome individuato è

quello di un assoluto top manager: Antonio Conte [...]. È lui la prima scelta della Roma, e nei giorni scorsi sono stati avviati i primi contatti.

 

Sondaggi che sono rimasti interlocutori perché Conte, che vuole tornare ad allenare in Italia, è un obiettivo non solo della Roma, ma anche di Inter e Juventus, se Allegri dovesse lasciare. C’è poi il problema dell’ingaggio, che nell’ultima stagione è stato di circa 12 milioni di euro, una cifra che nessuno in Italia può permettersi [...]. A facilitare un po’ le cose potrebbe pensare Gianluca Petrachi, d.s. del Torino e candidato a raccogliere l’eredità di Monchi, dopo l’interregno di Massara. Dire che Petrachi porterebbe sicuramente Conte è una forzatura, dire che potrebbe essere una chiave per arrivarci lo è meno. Gli altri nomi caldi, in ordine di importanza, restano quelli di Sarri, Gasperini e Giampaolo.

Per quanto riguarda lo stadio di Tor di Valle, ieri il presidente James Pallotta ha risposto attraverso una radio privata alle tante email che gli sono state inviate in questi giorni: «I tifosi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicino alla squadra. Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare alla Roma lo stadio che merita».


M5S allo Stadio finale: "Virginia bloccalo"

IL TEMPO - MAGLIARO - Invece di diminuire, le fibrillazioni interne al Movimento 5Stellesulla questione Stadio della Roma, aumentano. E non sempre a proposito. L'ultima è stata Roberta Lombardi, il riferimento di quell'«ala lombardiana» del Movimento i cui esponenti principali in Aula Giulio Cesare sono Marcello De Vito, fino al suo arresto per presunta corruzione presidente del Consiglio comunale, e a Paolo Ferrara, fino al suo coinvolgimento nell'inchiesta Rinascimento, capogruppo dei grillini in Comune. In un'intervista a Repubblica, la Lombardi dice: «Sullo stadio il consiglio comunale dovrebbe annullare in autotutela la delibera, perché, come ha detto la procura, è possibile ci sia stato un vizio nell'individuazione dell'interesse pubblico». In realtà, la Procura non ha mai detto nulla di simile, ma ha ipotizzato che il comportamento di De Vito - uno sui 49 consiglieri - potesse non essere improntato alla corretta valutazione dell'interesse pubblico. E, alla successiva domanda se l'annullamento in autotutela potesse essere un altro danno per Roma, la Lombardi ha risposto: «In questo caso non ci sarebbero penali. E si può lavorare con l'AS Roma per individuare un nuovo sito. Sarebbe invece un danno per Parnasi, arrestato per corruzione, ma che alla firma della convenzione tra Eurnova e comune realizzerebbe una plusvalenza di 80 milioni di euro».

Ora, l'annullamento in autotutela ha dei precisi limiti temporali (18 mesi) e la necessità di illiceità degli atti, cosa che la Procura ha espressamente escluso. Due fattori, tempo e illiceità, che, a oggi, rendono l'autotutela semplicemente improcedibile e a forte rischio risarcitorio. Inoltre, è inutile sottolineare come qualunque altra localizzazione - da Fiumicino a Pietralata o Tor Vergata - imponga la cancellazione dell'attuale progetto e il ripartiamo tutto da zero. Tutte chiacchiere buone solo se si sta all'opposizione, senza responsabilità. A stretto giro, ovviamente, dietro la Lombardi si schiera Carla Ruocco, altro personaggio del mondo 5Stelle non esattamente "vicina" e amica alle posizioni di Virginia Raggi. La senatrice Ruocco in un tweet riprende l'intervista della Lombardi, condita con tre parole d'ordine: «StopStadioRoma», «azzeriamo», «ripartiamo».

In linea con Lombardi e Ruocco - e non potrebbe essere altrimenti - anche Stefano Fassina e Cristina Grancio, autori di una proposta di delibera, giunta alla seconda edizione, per l'annullamento in autotutela del pubblico interesse varato dalla Raggi: nella prima, i due consiglieri comunali volevano annullare anche la delibera Marino. In quest'ultima versione, invece, si limitano solo a quella Raggi. Supportati da una parte di quello che, fra i tifosi è chiamato «l'ambiente romano» - qualche opinionista, qualche radio, qualche giornale, qualche sito internet - in questi giorni si assiste a un colpo di coda degli annullisti" del progetto cui, da Boston risponde direttamente il presidente giallorosso, James Pallotta, che scrive a Teleradiostereo«Vi ringrazio per quello che avete fatto, con le email che vi sono pervenute in radio per quanto riguarda la questione stadio. Non ne ho mai lette tante in vita mia. I tifosi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicino alla squadra. Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare alla Roma lo stadio che merita». L'inizio dei lavori entro l'anno è ancora possibile ma, realisticamente, sempre meno probabile: prima vanno conclusi gli accordi tecnici col Comune, poi bisognerà testare la forza della Raggi per portare al voto variante e convenzione.


Povero Pallotta, gli hanno fatto una Totòtruffa chiamata Stadio

IL FATTO QUOTIDIANO - PADELLARO - Forse se gli avessero fatto vedere, in tempo utile, il mitico Totòtruffa 62 chissà, James Joseph Pallotta dettoJim avrebbe capito al volo in che razza di trappolone stava per ficcarsi con lo stadio di Tor di Valle. Perché la vecchia commedia alla romana, da Steno a Camillo Mastrocinque appunto, ci ha già raccontato tutto sulle solenni fregature prese (e date) dagli ammericani a Roma. I malcapitati in cadillac spediti da Alberto Sordi-Nando Mericoni ner burone della marranella, causa difficoltà linguistiche ("all rightall right"). Masoprattutto il paisà Decio Cavallo a cui la coppia con destrezza Totò-Nino Taranto "vendono" la Fontana di Trevi ("con dieci milioni te la cavi", "sì è proprio un bel bisiniss!"). Si, è stato tutto scritto. L'americano con la grana che nell'immaginario giallorosso avrebbe solcato l'oceano col leggendario valiggione zeppo di dollari per costruire una squadrona più bella e più superba che pria. La retorica declamatoria sullo scudetto prossimo venturo di Tom Di Benedetto, il primo è un po' stralunato presidente paisà ("Roma non è stata costruita in un giorno"), che un bel giorno puff scomparve dalla città dei papi, come il marziano Kunt di Flaiano.

Promesse impietosamente rinfacciate notte e dì sulle radio della capitale dai tifosi imbufaliti dopo otto anni in cui "non si è vinto niente li mortacci loro". Nelle vesti di Totò e Nino Taranto le giunte Alemanno e Marino che ricambiano la sòla dello scudetto che non viene "vendendo" a James autorizzazioni, permessi, ponti e varianti che non hanno. Per poi salire sull'otto volante di Virginia Raggi: prima no, poi sì, quindi forse. Che adesso è diventato un boh, l'interiezione preferita all'ombra dei Fori. E, nel frattempo, ecco i proclami multipli con festose cerimonie annesse. La più gettonata quella di Virginia, stremata dopo una nottata in bianco poro stella a tagliare cubature e che al fine annuncia: ce l'abbiamo fatta Roma avrà il suo stadio (Quando? Boh). Con accanto l'avvocato Mauro Baldissoni, plenipotenziario di Pallotta, con quella faccia un po' così di chi non sa ancora come la prenderà il padrone, che da tempo qualcosa ha subodorato. Precisamente il giorno in cui egli scoprì dai giornali che l'area di Tor di Valle - luogo desolato, discarica a cielo aperto, habitat di zoccole (nel senso dei ratti ma non soltanto) - si era improvvisamente trasformata nella Persepolis dell'Agro romano, scrigno di inestimabili tesori archeologici, ancorché da stimare. E che, in sovrappiù, per le loro fregole da bisiniss gli americani rischiavano di mettere a rischio la mirabile pensilina della tribuna dell'ippodromo, chiuso da anni, progettata dall'architetto Julio Lafuente. Un capolavoro dell'architettura moderna il cui stato di abbandono non aveva emozionato nessuno finché James detto Jim non era apparso all'orizzonte (ma qui siamo dentro Febbre da cavallo). Per non parlare del pericolo di apocalittiche inondazioni del vicino Tevere, che perfino i più romani de Roma irresponsabilmente ignoravano.

A Boston, insomma, a qualcuno cominciano a girare le scatole anche perché con gli amici di Unicredit era stato chiaro quando si erano rivolti a lui, uomo forte del RaptorFund, comproprietario dei Boston Celtics (basket), affinché si accollasse una gloriosa società piena di debiti (con la banca) e sull'orlo del disastro. In soldoni: io di calcio non so nulla e della Roma neppure ma se mi fate fare i lo stadio, ok il prezzo è giusto. Ok rispose Unicredit sempre in soldoni: visto che gli porti un investimento da un miliardo di euro e migliaia di posti di lavoro, in Campidoglio vedrai ti accoglieranno come il messia. E per rendergli tutto più facile insieme ai buffi della As Roma gli accollarono anche il costruttore Luca Parnasi e i terreni con le zoccole.

Il problema fu che insieme all'estroverso palazzinaro James dovette accollarsi in blocco la sua catena di affetti (per ritrovarci in mici miei manca solo il cane Birillo). Comprese le mazzette e i favori che l'estroverso palazzinaro distribuiva generosamente, previa comunicazione telefonica. In modo che alla magistratura non sfuggisse neppure un sospiro. Un fattivo contributo alla giustizia che lo accomuna all'ex presidente del consiglio comunale, il grillino Marcello De Vito, pure lui finito dietro le sbarre poiché assai facondo nell'esporre i desiderata al sodale Mezzacapo (un nome daTotò, Peppino e... la malafemmina). Insomma: altro che Fontana di Trevi, provate voi a comprare il nulla del nulla - neppure una pietra, un'impalcatura, che so una staccionata - per 73 milioni di euro. Tanto ha scucito in otto anni l'americano contribuendo, si presume, alla prosperità di numerose famiglie. Comprensibile che adesso James minacci di vendere la Roma al primo arabo che passa (l'ultimo, Al Qaddumi, meriterebbe un film a parte: firmò un preliminare con Pallotta per entrare in società ma poi si scoprì che era l'unico sceicco squattrinato in circolazione). E siccome Virginia tentenna, assediata dalla rivale Roberta Lombardi che pretende lo stop allo stadio, Baldissoni evoca il danno erariale, con relativo processone. Ma qui siamo dentro Un giorno in pretura.


Sampdoria, Giampaolo: "La Roma? Sogno il Barcellona. Ne ho viste di tutti i colori, non vado più dietro a certe cose"

LA STAMPA - D'ORSI - In una lunga intervista al quotidiano, Marco Giampaolo, allenatore dellaSampdoria, tra i temi toccati ha affrontato anche le indiscrezioni di mercato che l'hanno accostato alla Roma per la prossima stagione. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

I prossimi talenti della Samp in vetrina?
«Nessuno, altrimenti saremo sempre visti come un club di passaggio. Senza fidelizzare giocatori e tecnico non si vince».

Le fa piacere l’interesse della Roma?
«Per me vale lo stesso discorso».

D’accordo, però sogna ancora di guidare una grande o ci ha messo una pietra sopra?
«Il mio sogno è allenare il Barcellona, ma siccome ne ho viste di tutti i colori non vado più dietro a certe cose».

Colleghi che apprezza?
«Di Gattuso mi colpisce la comunicazione: è schietto, diretto, non si nasconde. Mi piace anche Spalletti, dal caso Totti al caso Icardi eppure ne esce sempre alla grande. E Ancelotti: dopo Sarri, il Napoli poteva allenarlo solo lui».


Olsen: "Il pareggio con la Norvegia è duro da digerire. Mercato Roma? Non ne so nulla"

Robin Olsen, portiere della Roma e della nazionale svedese, ha disputato ieri sera il match tra la sua Svezia e la Norvegia. Il derby scandinavo si è concluso con un 3-3, l’estremo difensore ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita:

"Un campo disastroso, imbarazzante. Ma le condizioni erano le stesse per entrambe le squadre, inutile stare qui a lamentarci. Fosse finita 2-2 saremmo rimasti soddisfatti. Non possiamo esserlo dopo aver subito il gol del pareggio all'ultima azione, è dura da digerire".

Sulle voci di mercato che ti vorrebbero lontano dalla Roma?

"Non ne so nulla".


Ranieri in conferenza stampa venerdì alle 10:30

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, interverrà in conferenza stampa venerdì mattina alle ore 10:30, in vista del match di domenica pomeriggio contro il Napoli. L’allenatore incontrerà i giornalisti presso la sala stampa di Trigoria.